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Autore: schwarzlight    29/11/2010    4 recensioni
*Settima classificata al Contest "Once upon a Bloody December" di storyteller lover*
- Non è l’anima che perdiamo… ma l’umanità: la capacità di comprendere e convivere con chi è diverso da noi.
Silke afferrò la manica di Ludwig, e lo guardò seria con quei suoi occhi uno celeste e l’altro color dell’ambra, come poche volte aveva fatto.
- Allora io voglio essere come te.

Un incontro e una vendetta. La disperazione e la salvezza. Dal capodanno tedesco del 1369 al carnevale di Venezia del 1770, la storia di un lupo e di una bambina.
Genere: Dark, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Bambina e il Lupo'
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la bambina e il lupo - capitolo 4
Capitolo 4





La battaglia tra i due vampiri infuriava a colpi di fuoco e folgori. Per il momento, nessuno dei due era in schiacciante vantaggio sull’altro, e la situazione si manteneva stabile.
Ma, come in tutte le cose, bastava una lieve distrazione, o un leggero ritardo nelle reazioni… che si finiva immediatamente a subire i colpi dell’avversario, venendo costretti a stare sulla difensiva.
Nei combattimenti c’era un delicato equilibrio, delle regole che controllavano i singoli movimenti… in fondo non era tanto diverso da una danza: letale, ma pur sempre elegante nella sua ferocia.
Tutto d’un tratto Ludwig venne colpito alla spalla da un proiettile di ghiaccio, che lo fece arretrare contro il muro di una palazzina.
Leggermente stordito dal dolore, cercò con lo sguardo il responsabile dell’attacco. Gli bastò seguire la direzione di provenienza del ghiaccio per individuare una donna bionda proprio al centro del ponticello sul canale: Isabelle.


– Isabelle! Come hai fatto a… – Ulrich tentò di avvicinarsi a lei, ma la ragazza era in preda all’ira, e non aveva la benché minima intenzione di stare ad ascoltarlo: aveva di fronte l’assassino del padre, non c’era spazio nella sua mente per nessun altro in quel momento.


– Taci… Taci!! Lasciami stare, non toccarmi!… è lui… è lui che… Aaaah!!


Con un urlo isterico, Isabelle si lanciò contro il Lupo, armandosi le braccia di affilati artigli ghiacciati. Ma in quello stato non era capace di ragionare, era completamente fuori controllo. Non era in grado di studiare delle mosse complesse, e tantomeno strategiche, quindi per lui fu abbastanza facile deviare i suoi colpi. Il vero problema era rappresentato da Ulrich. Tenere a bada Isabelle era uno scherzo, ma l’altro era ben addestrato ai combattimenti, e, inoltre, possedeva una forza considerevole.
Stava cominciando a subire i primi colpi, quando afferrò la ragazza per un braccio, ribaltandola giù dal ponte, e in contemporanea lanciò una sfera di fiamme a Ulrich, distraendolo in funzione della sua mossa successiva. Infatti, mentre lui era impegnato a proteggersi, gli scivolò alle spalle, trapassandogli il cuore.


– Questo è per il tuo tradimento… e per Christel. – questa frase sibilata con disprezzo accompagnò la discesa nell’oblio di quello che fu, una volta, il più caro dei suoi amici.


Un istante dopo sentì un rumore di ghiaccio che si spezza: la vampira bionda aveva congelato parte della superficie dell’acqua del canale per poter atterrare indenne e all’asciutto; successivamente utilizzò la lastra per darsi lo slancio per saltare e tornare sul ponte, rompendola a causa della forza esercitata. Ma il Lupo non si fece sorprendere, e in più non doveva più pensare a tener d’occhio anche le mosse di un altro avversario. Quindi non esitò a scaraventare la ragazza contro lo stesso muro su cui si era accasciato lui, con una forza tale da farle perdere i sensi.


– Ora siamo pari, madamigella.


Se ne andò, tornando sui suoi passi. Con l’uccisione di Wiegrefstein, gliene mancava solo uno.
Solo uno, e avrebbe potuto riposare. Solo uno e tutta quella vicenda si sarebbe finalmente conclusa… Solo uno. Lui.


Richard Von Wassenberg, il Cacciatore.








– Abbiamo trovato l’aggressore, ma Lord Wiegrefstein non ha voluto sentire ragioni, e l’ha affrontato da solo. Però dovrebbe esserci anche Isabelle De La Rochefort con lui.


– Eventuali cittadini coinvolti?


– In questo momento si trovano tutti in piazza San Marco per l’imminente spettacolo di fuochi pirotecnici.


– Perfetto, una seccatura in meno. Vedete in ogni caso di non lasciarvelo sfuggire. Ma non dimenticate che lo voglio vivo! Probabilmente ci sarà qualcun altro con lui, e vorrei almeno tentare di scoprire dove si trovano i suoi complici.


Il duca Von Wassenberg congedò l’inseguitore e tornò nel suo studio, dove l’attendeva la Dama Bianca. Si era tolta il mantello, mettendo così in mostra il raffinato ricamo sul corpetto e sulla schiena, e beveva tranquillamente del vino da un calice in vetro di Murano, adagiata sul divanetto dello studiolo.


– Vogliate scusarmi, ma sembra che qualcuno abbia deciso di sfidarci…


– Ho sentito, ma ditemi…  – rispose lei, appoggiando il calice al tavolino da tè. – non mi sembrate poi così dispiaciuto dalla morte dei vostri compagni… forse perché ora sarete l’unico ad avere in mano il controllo del clan?


Richard non sembrò cogliere la provocazione, seppur rispondesse alla verità. Era sempre stato un tipo senza scrupoli, che non badava a chi avesse di fronte quando si trattava di proteggere la stabilità del clan… o meglio: proteggere il suo controllo sul clan.
Per questo era chiamato Cacciatore, in un’epoca più turbolenta e pervasa dalle lotte di quella.
Cambiò argomento, con la naturalezza di chi stava rispondendo alla domanda posta.


– Mi avete sorpreso quando mi avete definito “cacciatore”. Siete per caso di origini tedesche?


– Precisamente. Vi conoscevo già di fama, e quando ho saputo che eravate a Venezia non ho resistito!


– E il vostro nome… quale sarebbe?


– Nessuno ha mai dato un nome a Cappuccetto Rosso.


Era impertinente, era misteriosa, era affascinante. Era una sfida.
Ed era sola. Era strano, ma forse non poi così tanto se si considerava l’ipotesi che non appartenesse ad alcun clan. E questo voleva dire…


– Per caso siete di origini umane?


– …cosa ve lo fa pensare?


– Siete da sola. È difficile che una dama come voi non sia accompagnata da altri membri della famiglia… a meno che non ne abbiate una.


– Difatti è così. Spero che la cosa non vi infastidisca…


– Non tanto questo, quanto il fatto che qualcun altro abbia avuto l’occasione di bagnarsi le labbra con il vostro sangue…


Dicendo questo, le si era seduto accanto, sfiorandole in una carezza la guancia e il collo. La ragazza sorrise, a metà tra il compiaciuto e il vittorioso, osservando quegli occhi neri, profondi come la notte, che aveva già avuto modo di contemplare quella fatidica notte di luna piena.


– Siete forse geloso?


– Forse… Chi è che vi ha trasformato? Se viene dalla regione tedesca potrei conoscerlo…


Lei accentuò il sorriso, addolcendolo.


– Un Lupo.








E la dama fu trasformata da un Lupo <3
A-ehm! Benritrovati!^^
Piaciuto il combattimento?8D Sono piuttosto soddisfatta, soprattutto della scena di Isabelle che risale dal canale dopo averlo ghiacciato *^*
E...ohohoh, Richard, ci stai provando con la piccola Cappuccetto Rosso?8D

Il prossimo capitolo sarà un enorme flashback a...spezzoni °°
Sì, insomma, vedrete ._.

uhm...Non so cos'altro dire °°
Quindi ringrazio chiunque abbia letto e chi ha recensito!<3
Alla prossima!^^

Bye <3
   
 
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