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Autore: Antiva    02/12/2010    4 recensioni
Hermione non riesce proprio a credere di aver rifiutato Ron... proprio il ragazzo che aveva sempre pensato di desiderare al suo fianco... Spaventata dalla sua stessa reazione si rifugia nella stanza delle necessità dove trova un quaderno. Apparentemente è un normalissimo quaderno ma... qualche minuto dopo anche Draco entra nella medesima stanza... E trova un libro molto simile... Ciò che si scrive su uno si scrive anche nell'altro... E così comincia una strana corrispondenza...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap.5

Verità…

 

[Draco POV]

Ero pietrificato… o congelato?… il quaderno zuppo mi stava per cadere dalle mani.

-Che cosa hai trovato per urlare così?- Lei, Hermione. Da quanto era lì a guardarmi?

-I-io… Be’ q-questo…è… è il…- Non se fosse per il freddo o per la sorpresa… Ma la mia voce tremava e io balbettavo. L’ultima persona che mi aspettavo di vedere in quel momento.

Lei piega la testa e mi guarda come se fossi davvero un idiota. Mi squadra… Poi sgrana gli occhi vedendo cos’avevo tra le mani.

-Il quaderno… A chi l’hai rubato, eh?!- Si avvicina e poi me lo strappa dalle mani…

-Mi vuoi rispondere? A chi?- Lo guarda bene, lo sfoglia, le pagine sono zuppe e l’inchiostro continua a colare… -Allora?-

-Non l’ho rubato. Quello è mio.- L’ho praticamente sussurrato,mi sentivo veramente stupido… Io ho continuato pensare a lei quando lo leggevo, ma ovviamente io ero il suo ultimo pensiero.  -So tutti i messaggi! Ti saprò dire tutto!-

-Bugiardo! Non può essere tuo! Come potevo desiderare di parlare con… te?- Le parole risuonarono tra il disprezzo e l’incredulità.

Non potevo sopportare una cosa simile, tutto quel disprezzo… Quanto mi odiava? – Be’ magari non eri tu a voler parlare con me!! Non credi? Per quanto ne sai potevo benissimo essere io! –

Fa una pausa poi parla, la voce era più bassa -L’hai desiderato tu?-

Avevo parlato troppo –Non… Non ho detto questo…- le parole si affievolivano.

-Perché lo volevi?-

-Ma non ti puoi fare un po’ di affari tuoi mezzosangue?!-

-Ma sono affari miei!-

-Perché non ti preoccupi di tornare con Ron invece che sprecarti a parlare con me?- Cerco di uscire dall’acqua, ma era ghiacciata, quando esco tremavo tantissimo e per tenermi in piedi mi sono dovuto appoggiare a tutti i tronchi che incontravo per la strada.

La sento sbuffare –Ma dove vuoi andare ridotto così?-

-Non ti riguarda.- Sento i suoi passi aumentare quando è vicina mi tira a terra per il mantello e mi fa sedere.

-Non essere stupido, non ti reggi neanche in piedi-

-Non è vero, riesco a camminare- Faccio per alzarmi ma le gambe non mi reggono e torno giù.

Lei mi guarda come per dire “te l’avevo detto,no?”

-Ce l’hai la bacchetta?-

-No è ancora in sala da pranzo con la borsa.-

-Perché non l’hai presa?-

-Ero di fretta.-

-Perché?- io in risposta guardo il quaderno.

-Ora, dimmi, a chi l’hai preso?-

-Ti ho detto che non l’ho preso a nessuno! Era nella stanza delle necessità!-

Lei non mi ascolta prende la sua bacchetta e accende il fuoco e poi sussurra qualche magia per asciugarmi i vestiti.

-Mettiamo che fosse tuo. Perché era nel lago? E non mi dire che ti è scivolato… -

-L’ho buttato.-

-Perché?-

-Basta farmi domande.-

-Rispondi.-

-Non lo so nemmeno io, ok?-

-Ma allora perché hai fatto tutto questo per riprenderlo?-

Perché avevo capito che era l’unico mezzo con cui avrei potuto parlarti, sarebbe stata la risposta. Ma sono stato zitto e ho guardato dall’altra parte.

-Ok, basta con le domande.-

Solo ora mi accorsi che si era portata via una parte della cena. La teneva ancora nel piatto che duplicò e mi allungò, senza dire una parola, probabilmente l’ho impietosita.

Finito di mangiare lei appoggiò le mani a terra per alzarsi.

-Che è successo con Lenticchia?- mi uscì tutto d’un fiato… Ma pur di non farla andar via…

-Lo so che non t’interessa.-

-Se te lo sto chiedendo…- Lei mi guarda e poi si risiede

-Va bene, tanto non ho sonno.- Lei si sedette di nuovo e mi raccontò quello che le era successo. All’inizio si sentiva che era distaccata, poi però cominciò a parlarmi più apertamente… Io non potevo far altro che annuire, non sapevo che rispondere, lei però non se ne è curata molto e ha continuato a parlarmi… Mi raccontò delle insicurezze, del ballo che c’era stato qualche anno prima, di Harry, di Ron,… soprattutto di Ron. Quando finì di parlarmi di lui venne fuori la sua vita da babbana, con sua madre, suo padre,… Non so se fosse perché erano babbani, ma sentire anche solo parlare della sua famiglia mi faceva capire quanto la mia fosse… diversa

Cercammo anche di “rianimare” il mio quaderno e farlo tornare dalla terra dei morti. Ma le cose non andarono tanto bene… Così mi ha detto che lo avrebbe preso per farci qualche ricerca e magari avrebbe trovato qualche modo per metterlo a posto… o creare il legame con un altro quaderno, possibilmente non inzuppato e distrutto come questo.

Avevamo parlato tutta la notte, e si avvicinava l’alba. Lei si alzò di scatto e io la tiro per la manica –Dove vai?-

-Torno su! Non è chiaro?-

-Oh, già.- Mi ero completamente dimenticato di tutto il resto parlandole –Cos’hai intenzione di fare domani?-

-In che senso?-

-Con Weasley e Potter.-

-Quello che ho fatto ieri.-

-Rifugiarti in un bosco per evitarli?-

-Be’ sì! Dov’è il problema?- Ero già certo che se l’avessi lasciata sola sarebbe stata di nuovo male, si vedeva che ancora non si era ripresa.

Sbuffo. -Io non ho voglia di mangiare con gli altri del gruppo oggi; magari, se mi viene voglia, potrei anche voler mangiare qui… è un bel posto.- Mi guardo in giro, in verità l’ho fatto solo perché non volevo vedere che faccia aveva fatto.

Io mi alzo mentre lei invece si accuccia per raccogliere la sua roba, anche sei i capelli le coprivano il viso sono riuscito a vedere che stava sorridendo… Un piccolo sorriso, niente di più, ma se penso che poco tempo prima aveva pianto scrivendomi sul libro…  Doveva sentirsi proprio sola…

   
 
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