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Autore: Antiva    03/12/2010    3 recensioni
Hermione non riesce proprio a credere di aver rifiutato Ron... proprio il ragazzo che aveva sempre pensato di desiderare al suo fianco... Spaventata dalla sua stessa reazione si rifugia nella stanza delle necessità dove trova un quaderno. Apparentemente è un normalissimo quaderno ma... qualche minuto dopo anche Draco entra nella medesima stanza... E trova un libro molto simile... Ciò che si scrive su uno si scrive anche nell'altro... E così comincia una strana corrispondenza...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap.6

Sguardi…

 

[Hermione POV]

Sentivo gli occhi di Ron trapassarmi, non importa quanti posti più in là mi fossi seduta. Alzo lo sguardo e prendo un colpo, perché Malfoy mi guardava? La voce era davvero arrivata fino a lui?

Torno a fissare il piatto, ma sapevo che mi stavano ancora guardando tutti, con la coda dell’occhio vedo Draco parlare con Blaise poi si alza e corre via, avevo preso uno spavento pensavo sarebbe venuto a prendermi in giro.

Tutti si girarono a guardare Draco che correva via, io ne approfittai ho preso il piatto e sono uscita di corsa verso il lago, in verità all’inizio volevo andare verso la torre di astronomia ma magari c’era già qualcun altro… E poi non mi rilassava certo come guardare il lago.

 

Quando arrivo al lago vedo qualcuno… Malfoy?! ma che?… Che sta facendo?

Stavo per girare i tacchi, ma invece mi avvicino… Lo so che è stupido, ma voglio sapere che fa nel lago d’inverno!

Si starà certamente ghiacciando… Ma perché non esce? Mi appoggio col fianco ad un albero vicino alla riva e lo guardo.

Aveva la fronte corrugata e sgocciolante e continuava a prendere schizzi sugli occhi, sembrava tutto concentrato. Visto da così Draco non sembrava così cattivo… Sorrisi un pochino… faceva proprio ridere messo così. Forse cercava qualcosa… be’ doveva essere importante se si era gettato nel lago nero ghiacciato per trovarla.

Poi si alza di scatto e urla –Trovato!!!-

 E io che ormai mi ero persa a guardarlo prendo un colpo -Che cosa hai trovato per urlare così?- Fa una pausa e poi parla.

-I-io… Be’ q-questo…è… è il…-  Oh-oh! Draco che balbetta davanti a me! Quante volte avrei voluto succedesse una cosa simile! Avrei riso ma mantenni un espressione seria. Lo squadro… era proprio zuppo ed anche tutto spettinato! Sembrava quasi piccolo e indifeso mentre balbettava… Io cerco di capire cos’aveva tra le mani…  oh! un quaderno… Tutto questo per un quaderno? Lo guardo meglio… era tutto bagnato ma era verde e con ancora dei chiari disegnini argentati.

Verde, disegnini argentati… -Il quaderno… - 

Era il quaderno gemello!

-A chi l’hai rubato, eh?!- Glielo strappo di mano, non può essere! Lui non risponde.

-Allora?!-

-Non l’ho rubato. Quello è mio.- Sussurra, lo diceva come se si stesse scusando. Poi come per confermare la sua teoria, prendendo un po’ più sicurezza mi dice:

-So tutti i messaggi! Ti saprò dire tutto!-

-Bugiardo! Non può essere tuo! Come potevo desiderare di parlare con… te?- Non avrei voluto essere così cattiva ma quel “te” mi era uscito con vero disprezzo… La sicurezza nel suo viso sparì, per un solo attimo mi sembrò… ferito?... Non lo so non ho avuto nemmeno il tempo di capire: quasi subito, qualsiasi cosa fosse, venne sostituita dalla rabbia.

– Be’ magari non eri tu a voler parlare con me!! Non credi? Per quanto ne sai potevo benissimo essere io! – Lui? Come?

-Perché lo volevi?- Ero rimasta talmente basita che la mia voce si era abbassata moltissimo.

-Ma non ti puoi fare un po’ di affari tuoi mezzosangue?!-

-Ma sono affari miei-

-Perché non ti preoccupi di tornare con Ron invece che sprecarti a parlare con me?- Lui che anche se si era avvicinato era ancora metà del polpaccio in acqua cercò di uscire, ma tremava davvero tanto e si appoggiava atutti gli alberi che incontrava.

-Ma dove vuoi andare ridotto così?-

-Non ti riguardo- io allora lo raggiungo e tirandolo per il mantello, anch’esso bagnato a terra. Gli ho fatto qualche domanda ma non sembrava particolarmente disposto a rispondere. Poi ho acceso un fuoco e ho cercato di asciugarlo con qualche magia, ormai aveva l’influenza assicurata. Mi faceva un po’ pena vederlo così. Mi ricordai del cibo che avevo appoggiato a terra e lo duplicai, poi gliene passai, di malavoglia, un piatto, non avrei certo mangiato davanti a lui così. Durante la cena non parlai. Quando ebbi finito feci per andare ma lui mi ha fermata e… be’ devo dire che mi aspettavo qualcosa tipo “Che rimanga tra noi, mezzosangue.” O “Tieni la bocca chiusa” e invece mi chiese di Ron.

 

All’inizio non volevo parlarne, non con lui. Ma avevo talmente tanta rabbia repressa che feci fatica a trattenere le parole; lui annuiva solo ma, da Malfoy, era molto più di quanto mi aspettassi.

Finii col parlargli un po’ di tutto… Anche cose che a Harry e Ron non avevo mai accennato, è solo che parlare della mia vita a loro era come paragonarla, e parlare dei propri sciocchi problemi con uno che è nel mirino di Voldemort ti fa sentire davvero una persona stupida, mentre Ron non sarebbe riuscito a capire e probabilmente nemmeno gli interessava.

Quando si avvicinò l’alba feci per andarmene ma lui mi fermò, credo fosse.. preoccupato?

Non lo so, non vorrei dire cose azzardate; ma ha perfino finito col dirmi che domani avrebbe pranzato con me, si è girato mentre l’ha detto secondo me perché si aspettava una qualche faccia schifata. Rimasi sorpresa… Piacevolmente sorpresa a dire il vero, avevo bisogno di qualcuno con cui parlare e ormai non mi curavo fosse il più odioso dei serpeverde. Ero ridotta proprio male.

 

Durante le lezioni mi promisi e ripromisi di non guardare Ron e, stranamente, non l’ho fatto; così, appunto, non ho guardato Ron… Ho guardato Draco. Quando realizzavo che lo stavo guardando volgevo il mio sguardo da un’altra parte, tanto dopo avrei comunque pensato alla sera prima e l’avrei guardato di nuovo. Sono andata avanti così per tutta la prima ora, il che mi ha fatto anche sentire in colpa perché non mi piace distrarmi durante le lezioni.

Qualche volta mi è capitato di guardarlo quando lui stava facendo lo stesso, così mi mettevo automaticamente a fissare un interessantissimo punto indistinto sopra la sua testa e lui faceva lo stesso. E’ solo che pensavo alla sera prima, ecco tutto…

Sospiro e mi concentro su come trasferire il legame del libro gemello a qualche altro libro, ma sono sicura che il suo sguardo mi stava ancora trapassando la nuca. Oh! Basta pensarci adesso!

Il mio nuovo mantra ora è “Non girarti! Non guardare!” che mi ripetevo all’infinito.

Ci fu data un’ora libera perché il prof lumacorno era a un seminario… Io ne approfittai per andare in biblioteca e cercare qualche volume sui i libri gemelli.

Cercai, cercai e cercai. Alla fine nel terzo grosso libro che avevo guardato trovai il modo per instaurare un nuovo legame con un nuovo quaderno, dato che quello che Draco aveva lanciato era zuppo e dall'inchiostro colante così almeno avrei potuto dargliene uno nuovo...

In pratica tutto stava nelle penne, o le piume, anzi per meglio dire nell’inchiostro. Nulla di complicato in qualche oretta usata bene ce l’avrei fatta. Poi venne l’ora di pranzo, Draco non era nemmeno in sala probabilmente era già al lago, così presi un piatto e corsi via cercando di non dare nell’occhio.

   
 
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