Il 1 Giugno 2005, alle 00:20, dopo tre ore di travaglio,
il piccolo Hiroshi Chiba é venuto al mondo.
Peso: 3Kg e 600g.
Lunghezza: 52cm.
Insomma: un bel vitellino!
Pelato come una palla da biliardo, in perfetta salute, ha
salutato il mondo con due starnuti e un sonoro pianto.
Mamoru ha sottolineato che la sua capacità polmonare l’ha
ereditata dalla madre e poi ha aggiunto che aveva vinto la scommessa.
Odioso!
E’ stato sconvolgente... bisogna proprio dirlo... non puoi
spiegare quello che provi fino a quando non lo vivi.
Avevo paura ma ero anche elettrizzata, sentivo dolore ma
ero felice.
E Mamoru mi é stato accanto tutto il tempo, bianco come un
lenzuolo, incapace di ragionare lucidamente.
Sapeva solo che stava per diventare padre... il resto con
contava.
Alla fine é arrivato, aveva fretta di vedere la sua nuova
casa il mio bambino, quando ho sentito la sua voce, il dolore é sparito, le
lacrime sono diventate di gioia e, quando me l’hanno dato avvolto nella coperta
azzurra, mi sono sentita la donna più felice e fortunata del mondo.
Nel momento in cui l’ho stretto, ha diminuito il pianto,
aveva sentito il mio profumo e quello del padre, aveva capito che stava con i
suoi genitori.
- E’ perfetto...- ho mormorato con gli occhi colmi di
lacrime – Mamoru... é il nostro bambino.
- E così eri tu che giocavi a pallone con la vescica della
mamma...- sorrise lui accarezzandogli con un dito una guancia, aveva gli occhi
lucidi anche lui – benvenuto piccolo Hiroshi.
Non avrei mai voluto separarmi da lui ma le infermiere
dovettero portarlo alla nursery con gli altri neonati, é stato come se mi
avessero portato via un pezzo di me stessa. Ma sapevo che l’avrei riabbracciato
tra poco, senza contare che la stanchezza stava prendendo letteralmente il
sopravvento.
Penso di essermi addormentata appena mi hanno portato
nella mia stanza.
Quando mi sono svegliata davanti a me c’erano una decina
di palloncini tutti azzurri, una torta era appoggiata sul vassoio ai miei
piedi, ed altri regali erano tutt’intorno.
Le mie amiche devono esser passate a trovarmi... mi
correggo a trovarci.
- La mammina si é svegliata. – fa una voce squillante
dalla soglia.
Minako entra di corsa e mi abbraccia forte.
- E’ stupendo... un bambino bellissimo...
- Dovresti vederlo Usagi, - echeggia Rei – tutti gli altri
piangono mentre il tuo dorme tranquillo.
- Dov’é Mamoru? – chiedo sorridendo e mettendomi a sedere.
- L’abbiamo spedito a casa. – mi fa Makoto seria – Non
dormiva da quasi un giorno, aveva delle occhiaie da par paura.
Posso immaginarlo... veramente io credo che Mamoru non si
faccia una vera e propria dormita da quando sono entrata nel nono mese.
- Scusate? Ci hanno detto che qui c’é una neo mamma.
- Seya! – grido quasi saltando in piedi – Jonny! Ci siete
anche voi!
Seya ha pubblicato il suo libro cinque mesi fa.
Il successo che ha avuto è stato incredibile.
Sì, ci sono stati i commenti per la sua dichiarazione, ha
perso dei contratti e le vendite dei dischi sono, inizialmente, calate.
Ma, dopo che ha raccontato la sua Vera storia d’amore, non
solo ha recuperato le vecchie fans ma ne ha trovati di nuovi.
Detto in parole povere: Seya Kou é la nuova icona gay di
quest’anno, lui ci ride con Jonny ma, secondo me, sotto sotto é molto
orgoglioso di questa sua nuova etichetta.
Gli uomini...
Seya si guarda attorno poi adocchia un cestino sul mio
comodino.
- Oh... sono dolci?- chiede affamato.
- Sì, - rispondo con un sorriso lievemente diabolico –
vuoi?
- Cosa sono?- domanda alzando il tovagliolo bianco.
- Muffin ai mirtilli! – esclamo trattenendo le risate.
Seya sbianca e li ricopre:
- No, grazie... improvvisamente non ho più molta fame.
***
Uno dei lati migliori nell’allattare tuo figlio con il
biberon é che, di notte, non sei la sola a doverti alzare per le poppate
notturne.
Purtroppo il mio latte é durato due settimane scarse... il
dottore ha detto che può capitare, e, così, sono passata al latte in polvere.
Hiroshi cresce, é già aumentato due chili, mangia come un
porcellino ed é molto tranquillo... quasi non ci credo che sia il figlio di due
pazzi.
Ormai ha due mesi, all’inizio é stata dura ma ora siamo le
persone più felici di questo universo.
Sono le due di notte e l’interfono ci sta comunicando che
Hiroshi ha bisogno di mangiare.
E dai pianti che manda... deve averne parecchia di fame.
Tutto sua madre...
Sento Mamoru che si avvicina.
- Vado io. – mi mormora all’orecchio.
Borbotto un grazie e mi giro dall’altra parte.
Lo sento entrare nella camera del piccolo attraverso
l’apparecchio che ho appoggiato sul comodino.
- Vieni con il papà...- gli dice Mamoru sollevandolo –
adesso ti do la pappa ma tu non piangere più. La mamma é tanto stanca, ha
bisogno di dormire un po’.
Sorrido contro il cuscino... no, non dormirò... almeno
fino a quando Mamoru non ritorna a letto.
Passa mezz’ora e non sento nulla... é strano di solito
Hiroshi ci mette dieci minuti a papparsi tutto il latte.
Mi alzo e cerco a tentoni i vestiti sul pavimento, mi
infilo gli slip e la prima camicia che trovo, é di Mamoru ed é grande almeno
due taglie in più delle mie e molto più lunga, mi arriva fino a metà coscia...
ma mi piace così tanto sentire il suo profumo attraverso i suoi vestiti...
Vado in salotto curiosa e, lo ammetto, anche un po’
preoccupata.
Nella penombra scorgo la figura di Mamoru davanti alla
vetrata, sta guardando fuori, tiene la testa di Hiroshi sulla sua spalla per
fargli fare il ruttino e, intanto, si dondola dolcemente.
Sorrido e mi avvicino ai due abbracciandoli.
- Ecco i miei due ragazzi. – mormoro mentre sento il
braccio di Mamoru cingermi alla vita e stringermi di più al suo corpo.
Siamo qui... tutti e tre... illuminati solo dalla luce
argentata della Luna... fuori il mondo é silenzioso.
- Ti amo Usagi... e amo nostro figlio.
- Vi amo anch’io Mamoru. Vi amo tanto.
Questo era quello che mancava alla mia vita: una vera
famiglia.
Ora la mia vita é perfetta.
FINE