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Autore: Antiva    06/12/2010    5 recensioni
Hermione non riesce proprio a credere di aver rifiutato Ron... proprio il ragazzo che aveva sempre pensato di desiderare al suo fianco... Spaventata dalla sua stessa reazione si rifugia nella stanza delle necessità dove trova un quaderno. Apparentemente è un normalissimo quaderno ma... qualche minuto dopo anche Draco entra nella medesima stanza... E trova un libro molto simile... Ciò che si scrive su uno si scrive anche nell'altro... E così comincia una strana corrispondenza...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap.8

Lacrime…

 

[Hermione POV]

Io e Draco avevamo convenuto che fosse meglio fare comunque il rituale dei quaderni mentre lui mi faceva da palo sulla porta della biblioteca, quindi io ero seduta da sola dall’altra parte della sala.

Quei quaderni avrebbero reso più facili le cose. Ma io avevo il presentimento che avrebbero peggiorato tutto. Dopo che Ron e Harry ci avevano visti mi sentivo sempre più vulnerabile, debole,…

Mi sento stupida a pensarlo, ma sono contenta di aver trovato Malfoy al lago. Ma per quanto sarebbe rimasto assieme a me? Quello è il tipo che ci tiene alla reputazione e io non gli giovo di certo, io sono e sarò sempre la sporca e lurida mezzosangue che ero prima lui invece è il purosangue per eccellenza, anche se ci siamo parlati e incontrati qualche volta per mangiare non dovrei farmi troppe illusioni a riguardo. Non so se reggerei il colpo di perdere ancora tutti, non ora che avevo assaporato la sensazione della compagnia dopo la solitudine.

Ma sto nuotando nelle apparenze. Il Draco che ho incontrato per anni non può essere scomparso con uno schiocco di dita. Molto probabilmente sono io che l’ho messo su un piedistallo perché è l’unico che mi ha parlato negli ultimi tempi; devo evitare di affezionarmi troppo a lui, o alla fine sarò solo io quella che ci starà male per aver perso anche l’ultima persona a cui mi era sembrato di essermi avvicinata.

Mentre facevo questo viaggio mentale trascrivevo, copiando dal grosso volume che avevo preso, diversi simboli magici che avrebbero dovuto creare il legame tra i quaderni. Il quaderno che Draco aveva scelto era molto bello, verde molto scuro, quasi nero,con alcuni disegni argentati talmente complicati che li avrei potuti scambiare per i ricami di un tappeto persiano.

In quel quaderno c’erano proprio tutti i colori che avevo imparato ad odiare nel corso degli anni nella scuola e normalmente non amavo le esagerazioni… Ma avevo già messo in conto che avrebbe finito per portarmi un quaderno così e quindi non ne fui poi così particolarmente sorpresa. Ma ad ogni modo non l’abbiamo usato. Quel quaderno dava troppo nell’occhio: e dopo che Harry e Ron ci avevano visti ci voleva davvero molta prudenza, non erano assolutamente permessi rischi inutili. Draco all’inizio c’era rimasto un po’ male che non avevamo usato quel quaderno, ma probabilmente si era preparato al fatto che non l’avrei voluto e se ne era portato con sé un altro:

Questo era completamente nero ma sui bordi c’era un serpente bianco con gli occhi rossi che li percorreva e che alla fine del percorso si mangiava la coda. Anche questo mi pareva troppo appariscente ma non volevo cominciare una discussione con lui e poi non ne avevo altri con me a portata di mano.

Alla fine del rituale provai a scrivere…

Ciao

La parola si trasferì quasi subito al quaderno nero che avevo accanto.

-Dracoooo!!! Vieni! Funziona!- L’avevo chiamato Draco ad alta voce? Forse non era nemmeno la prima volta, ma era certamente la prima di cui mi rendevo conto. Mi sentii arrossire un pochino. Poi mi ripresi. Non devi dargli confidenza, ricordi? O finirai per essere tu l’unica che ci starà male!

Quando mi raggiunge lo sento dirmi –Bene.- era distaccato, doveva essere preoccupato per quello che era successo poco fa.

-Sei preoccupato?- poi aggiungo… -Ora che Ron e Harry ci hanno visto qui… a parlare…-

-Non serve a molto parlarne, ormai è fatta: loro ci hanno visti… Ma se vuoi davvero saperlo: Sì, lo sono. Molto, a dirla tutta-

-Ah… - Lui si gira e si avvia verso la porta.

Io allora sussurro –Scusa, è stata tutta colpa mia.-

Lui si ferma di colpo, non ho idea di come abbia fatto a sentirmi, e mi risponde –No, non è vero. Se non l’avessi voluto anchio non saremmo qui, ora.- Il suo tono era stato fermo, e devo dire che mi diede una sensazione di sicurezza.

Lui torna indietro, quando è ad un passo da me si china, finchè, anche se io ero ancora seduta, i suoi occhi non furono alla stessa altezza dei miei.

-Sapevo cosa stavo facendo. Ci siamo dentro tutti e due allo sesso modo. Hai capito?- Vedendolo così i suoi occhi non erano più solo grigi come li avevo sempre visti. Ma avevano delle bellissime sfumature di un azzurro pallido, quell’azzurrino mi ricordava il ghiaccio sottile sul lago dove ci eravamo incontrati. Non so per quanto tempo fissai quegli occhi, mi ero completamente persa; quando mi resi conto che non avevo ancora risposto annuii soltanto.

Lui stesso sembro stranito di essersi avvicinato fisicamente a me così tanto, e appena io ho annuito lui si è ritratto di colpo. Forse anche lui si era perso come me mentre ci guardavamo.

Lui si schiarisce la voce, credo proprio che quello che aveva fatto lui poco fa avesse lasciato lui basito quanto me. -Be’ ci incontreremo di nuovo stasera?-

-S-Se vuoi, certo…- Dissi con un filo di voce.

-Bene, allora. Comunque ora che abbiamo il quaderno faremmo meglio a usare quello per metterci d’accordo…-

-Già. Allora dopo scrivimi.-

Lui annuisce. –Ciao, Granger.- Con passo veloce… e azzarderei dire anche nervoso, si allontana.

Per un’oretta rimasi in libreria a rileggere alcuni vecchi libri, in verità non ero particolarmente interessata, non in quel momento: Infatti ogni dieci secondi spostavo lo sguardo sul quaderno aperto sulla mia destra, aspettando  che si mostrasse un po’ di quell’inchiostro verde. Chiusi il libro che avevo tra le mani. Per leggere in questo modo piuttosto faccio a meno.

Non potevo fare a meno di pensare ad Harry e Ron. Chissà cosa pensano… Ora non sono solo colei che ha tradito i suoi migliori amici… Ora che ho stretto.. amicizia? Si può chiamare così?... Con Malfoy sarò ritenuta anche la traditrice di tutta la casa Grifondoro, senza dubbio… Quando ci penso ci sto male…

Mi distraggo da quei pensieri solo quando vedo che sul mio quaderno stava apparendo l’inchiostro verde. Quell’inchiostro verde. E devo dire che mi fece sentire di colpo meglio.

Granger, mi sei sembrata davvero preoccupata prima. Ora però non farti una di quelle tue stupide catene di pensieri che tanto sono inutili, va bene?

Sembrava mi avesse letto nel pensiero. Erano pochi giorni che avevamo cominciato a parlarci “per davvero” e già riusciva a capirmi così... Notevole!

Lo so hai ragione… Ma quando ripenso a Ron… e a tutto il resto…

Granger...  Hermione, non sono bravo con queste cose. Non so bene come si fa a consolare le persone, nessuno me l’ha insegnato a dire il vero… Ma devi stare tranquilla. Te l’ho detto, no? Ci siamo dentro in due.

Grazie…

 

Dopo quel “Grazie” abbiamo parlato di tutt’altro. Credo che l’abbia fatto apposta a farmi passare su diversi argomenti per farmi dimenticare le angosce. Siamo rimasti d’accordo per cenare ancora al lago ma avremmo dovuto fare più attenzione. Avrei volentieri continuato a parlare ma lui aveva l’allenamento per il Quidditch con la sua squadra.

All’ora di cena era chiaro che alcuni Grifondoro sapevano. Ma non tutti. Conoscendo Harry vorrà avere prove concrete, o nessun serpeverde gli crederebbe. Stavolta aspetto un po’ di più in modo che tutti avessero già cominciato a mangiare e parlare per andare al lago.

Al lago aspettai. Dieci, venti, trenta minuti,… Dov’era? Perché non era qui? Draco?

Passò un’ora…

Ci siamo dentro insieme mi avevi detto, ricordi? Perché allora mi lasci sola?

Passarono due ore… Cominciò perfino a nevicare…

Avevo provato a scrivere sul quaderno ma non avevo avuto nessuna risposta… Dove sei? Perché non sei qui? Non mi puoi abbandonare dopo avermi detto quelle cose. Tu mi hai guardato negli occhi dicendomi quelle cose… Mentivi?

Non potevo trattenerle… Le lacrime scesero calde. Potevo sentirle una ad una cadere sulla mia pelle fredda.

Alla fine l’unica che avrebbe sofferto sarei stata io… Lo sapevo… Me lo ero detto, ma non era servito a niente… Non pensavo di essermici affezionata così tanto…  Fino a che punto mi ero affezionata a lui?Le lacrime scendevano sempre più veloci, erano sempre di più,… Forse mi ero innamorata di lui? E’ per questo che ci sto così male?

Ora lui è tutto ciò che mi è rimasto… E’ tutto ciò che ho… Non può abbandonarmi così…

   
 
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