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Autore: Sunny    04/12/2005    45 recensioni
A vent'anni dalla scomparsa di Voldemort, il Mondo della Magia si vede ricomparire il suo Marchio Nero nell'oscurità della notte... ma questa volta in campo scenderanno anche nuove forze, più decise e più agguerrite che mai. Intrighi mortali, lotte all'ultimo sangue, amori inarrestabili e passioni travolgenti sconvolgeranno gli eroi della 'vecchia' e della 'nuova' guardia, in un mondo in guerra in cui il cuore ha la meglio anche sulla ragione...
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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FIRE MELTS ICE

Chappy dedicato alla dolcissima Carol87!!! E un pezzetto piccino è per il mio piccolo Any… ti voglio bene, mi manchi infinitamente e spero che il paradiso dei criceti sia bellissimo perché te lo sei meritato tutto… ciao picci…

 

 

FIRE MELTS ICE

 

 

 

 

CAPITOLO 16: UN SOFFIO DI SERENITA’

 

 

 

Baby tonight is your night
And I will do you right                                             
Just make a wish on your night
Anything that you ask
I will give you the love of your life

                                   I’ll Make Love To You, Boys II Men

 

 

***************

 

 

“Ragazzi? Ehi, siete svegli?”

 

Dan si chiuse la porta-finestra alle spalle per poi guardarsi in giro… la casa era ancora immersa nel silenzio di prima mattina, si sentivano solo gli uccellini cinguettare dal piccolo giardinetto retrostante. Finalmente a furia di girare per casa gli apparve almeno uno dei suoi abitanti… Jack era in piedi sulla soglia della stanza di Amelia, appoggiato a uno stipite della porta, e aveva uno sguardo dolce e sorridente molto particolare… inedito perfino.

 

“Buongiorno!” esclamò allegramente Dan, ma Jack gli fece subito cenno di stare zitto. Il ragazzo bruno si accigliò, preso dalla curiosità, e si sporse per seguire la traiettoria del suo sguardo… Jack stava fissando Amelia, che era sdraiata sul letto e dormiva beatamente con una mano abbandonata con dolcezza sulla pancia rotonda.

 

“Non è bellissima?” sussurrò Jack.

 

“Amy è sempre stata carina…”

 

“Non è solo carina… è bellissima. Guardala, è un angelo… e allo stesso tempo è un piccolo diavolo. Uno spettacolo della natura, eh?”

 

Dan curvò le labbra in un sorrisetto furbesco e divertito. “…ho capito bene quello che stai dicendo, inafferrabile donnaiolo?”

 

Per la prima volta nella sua vita, Jack sorrise quasi con timidezza. “…è così strano?”

 

“Strano?” Dan ridacchiò. “E’ un evento che si aspetta da secoli, direi.”

 

Jack tornò a guardare avanti. “Amelia è… è splendida.”

 

“E te ne accorgi solo adesso, fesso?”

 

“Abbastanza ridicolo, vero?” Jack gli battè una mano sulla spalla e si diresse verso la cucina. “Forza, scroccone che non sei altro, ti offro la colazione.”

 

Dan lo seguì. “E mentre fai il bravo casalingo, mi spieghi cos’è questa novità e soprattutto perché la trovi ridicola?”

 

Jack preferì preparare il caffè come lo faceva sua madre, alla maniera babbana, così si procurò la macchinetta e la riempì di acqua e caffè. “Non c’è molto da raccontare…”

 

“L’evento del secolo è arrivato e tu mi dici che non c’è molto da raccontare? Ehi, ragazzino, guarda che qualche anno fa mi hai soffiato quella graziosa signorina di là con la scusa dell’amicizia, la seconda volta non me la bevo. Forza, sputa il rospo.”

 

“Te l’ho detto, sono solo strane sensazioni…”

 

“Ah ah, le orecchie rosse… la cosa si fa seria…”

 

Jack si toccò inconsciamente un orecchio… era bollente. Gli venne da ridere… non gli capitava da che era piccolo.

 

Dan rise a sua volta e si appoggiò di spalle al tavolo, incrociando le braccia sul petto. “Jack Weasley che arrossisce per una ragazza… questo è uno scoop vero e proprio, dov’è Mel con la sua macchina fotografica quando serve?”

 

“Molto spiritoso.” Jack mise a bollire un pentolino con del latte. “Mi sei di grande aiuto come al solito, davvero.”

 

Dan smise lentamente di ridere e si sforzò di restare parzialmente serio. “Ok, ok, hai ragione… parliamo da persone adulte. Allora, tu dici che non c’è niente da dire… beh, allora parlo io: stamattina per la prima gloriosa volta nella mia vita ho visto mio cugino guardare una ragazza con la stessa espressione con cui un uomo innamorato guarda la sua donna.”

 

Jack guardò altrove. “Ne avrò guardate cento di ragazze…”

 

“Mai così, però.” Dan gli strizzò l’occhiolino. “Avevi lo sguardo da imbecille… fidati, ce ne vuole uno per riconoscerne un altro. So quello che dico.”

 

Jack esitò, contraendo la faccia in una serie di smorfie strane. “Credimi, io non ci capisco un accidenti… cioè, voglio dire, quello che devo capire lo capisco… nel senso che capisco le cose che si possono capire, ma alcune cose mi sfuggono perché non le si possono capire al volo… mi hai capito, no?”

 

“Ah, eccome.” Dan scoppiò a ridere. “Aggiungiamo impacciato alla lista dei sintomi, dottore.”

 

Jack ridacchiò e abbassò lo sguardo. “Credo che ultimamente siano cambiate molte cose… è già un po’ che ci penso. E’ come se fossi malato, sai quando hai la febbre e cominci a sentire i sintomi?”

 

Dan soffocò una risata in un suono gutturale camuffato da colpo di tosse. “Metafora molto significativa, l’amore ti rende anche poetico.”

 

“Stronzone.” Jack gli diede una botta sulla nuca e scosse la testa. “Se riesci a restare serio per due minuti di fila… sto dicendo che le cose sono cambiate, solo che non me ne sono accorto prima. Ci ho fatto caso adesso, ecco tutto. E mi chiedo se non sia un errore… se non sono io che prendo le farfalle…”

 

Dan incrociò le braccia e le gambe. “Perché non mi dici dei tuoi… sintomi?”

 

Jack fece un piccolo sorriso e guardò altrove. “Quando sono con Amelia mi sento bene… ma non bene come al solito, bene nel senso che non ho bisogno di niente e di nessuno, come se la sua presenza da sola fosse sufficiente a riempire tutti gli spazi. Insieme ridiamo, scherziamo, parliamo, sappiamo ascoltarci a vicenda, e poi lei mi è stata vicina in un modo che… si, insomma, a furia di averla vicina non riesco più a farne a meno, se non c’è sono in ansia… e non ci crederai, ma la bambina… sono ansioso di vederla.”

 

“Sei serio?”

 

“Si…” Jack sorrise sereno. “Abbiamo passato così tante ore a parlarci insieme, Amelia e io… mi piacerebbe che si ricordasse della mia voce una volta sgusciata fuori. Ho una voglia pazza di insegnarle tutto quello che so… l’altra sera all’ospedale abbiamo visto un neonato, era così piccolo e tenero… sai quando senti una voglia istintiva di proteggere qualcosa come se fosse tuo?”

 

Il sorriso di Dan non era furbo né divertito… semplicemente genuino. “Correggimi se sbaglio… vorresti che la bambina fosse tua?”

 

“E’ piuttosto idiota come cosa, eh?”

 

“E’ la cosa più sensata che ti abbia mai sentito dire da quando ti conosco, Jack.” Dan si alzò e gli si avvicinò. “Chi diavolo sei tu, e che ne hai fatto di mio cugino?”

 

Jack ridacchiò e abbassò gli occhi. “E’ Amelia… lei è così emozionata per questa bambina, ha contagiato anche me. E poi da quando è incinta è più bella… non lo so, è più tutto. Tutto questo sembra pazzesco, ieri sera avevo una voglia pazza di baciarla, stanotte Dio solo sa cosa mi ha trattenuto da andare da lei, prima o poi finirò per combinare qualche guaio, me lo sento.”

 

“L’unico guaio che potresti combinare ora sarebbe la cosa più intelligente che abbia mai fatto in vita tua.” Dan sorrise largamente e arricciò il mento nel suo classico gesto di soddisfazione. “Se tu e Amelia non siete fatti per essere una coppia, vuol dire che il vero amore non esiste… perché nessuno può amare una donna come tu ami lei, cuginetto, e credimi perché io ho naso in queste cose… hai lo sguardo completamente andato, puf… cotto perso. E la prova che non sei solo in calore è che non ti sei solo innamorato di lei… ami una bambina che non è tua, la desideri come una figlia, ti stai prendendo cura di lei già da ora che non c’è… se questo non è amore, trovami tu una definizione valida.”

 

Jack si ciondolò sui piedi, facendo qualche strana smorfia imbarazzata. “Si, ma abbiamo un problema qui… ammettendo che io sia innamorato di lei, c’è un piccolo insignificante nonché maledettissimo particolare che potrebbe mettersi di mezzo.”

 

“Sarebbe?”

 

“L’Innominabile Stronzone.”

 

“E tu faglielo dimenticare.” Dan spalancò le braccia in un gesto di ovvietà. “Sei innamorato? Provaglielo… ti faccio vedere che non dovrai nemmeno faticare tanto per strapparle dalla testa questo povero cazzone.”

 

“Non lo so.” Jack sospirò. “Tu dici che glielo devo dire, eh?”

 

“Entro i prossimi trenta secondi.”

 

“E se mando tutto all’aria? Guarda che questa è Amelia, non una qualsiasi, se lei non provasse le stesse cose per me avrei rovinato la cosa più bella della mia vita, la nostra amicizia…”

 

“…e se ti dice di si, avresti ottenuto la cosa più bella della tua vita, l’amore vero e proprio.” Dan gli strizzò l’occhiolino. “Mio cugino Jack Weasley è un War Mage, lui non sa cos’è la paura, e non si è mai tirato indietro davanti al pericolo.”

 

Jack fece il suo solito sorrisetto vivace. “Intanto io la sveglio.”

 

“Ecco, questo è già un inizio.”

 

Dan rimase a guardare col sorriso sulle labbra… non aveva mai visto quella tenerezza negli occhi del cugino, né lo aveva mai sentito parlare in quel modo, senza la sua solita aria un po’ arrogante e così sicura di sé… e dalle coccole che stava facendo ad Amelia per svegliarla, Dan si convinse definitivamente che era arrivato il loro grande momento. Perché dal modo in cui Jack l’aveva presa in braccio e Amelia si era avvinghiata a lui, Dan riusciva a intuire che le cose sarebbero andate esattamente come tutti si aspettavano da una vita intera… e lui ne aveva di fiuto per queste cose, sapeva di non sbagliarsi.

 

“Servizio in camera per la signorina.” Esclamò allegramente Jack, mentre metteva Amelia su una delle sedie.

 

“…cinque minuti…” borbottò nel sonno la ragazza, appoggiando la testa sul tavolo.

 

Dan ridacchiò. “Sveglia, Popò! Il sole è alto, gli uccellini cantano…”

 

“… e la tua bocca è una fontana.” Un po’ esitante, Amelia si rimise seduta eretta. “Ok, ok, ho capito… sono sveglia.” mormorò in uno sbadiglio.

 

Jack finì di apparecchiare per tre e si sedette. “Finalmente una giornata che non comincia all’insegna dell’angoscia.” Disse tranquillo, mentre riempiva di latte la tazza di Amelia.

 

“E c’è anche un bellissimo sole primaverile.” Fece Amelia, che aveva appena preso un pezzo di pane per ricoprirlo di burro e marmellata e passarlo a Jack.

 

Dan sorrise dietro una mano, e tenne per sé i suoi commenti su quanto quei due sembrassero marito e moglie. “E la pupa che dice stamattina?”

 

Amelia fece un sorriso radioso. “E’ molto più rilassata… si deve essere sistemata meglio, perché non mi fa più male la schiena.”

 

“L’intelligenza l’ha presa dallo zio Dan.”

 

“Ah ah.” Amelia sorseggiò il suo latte e arricciò il naso. “Ma non ci hai messo neanche un goccio di caffè?”

 

“Categoricamente no.” Jack scosse la testa. “La caffeina fa male alla piccola, vuoi che nasca già nervosa?”

 

“Mh.” Nonostante la delusione, Amelia annuì. “E’ giusto.”

 

Dan diede un’occhiata al sole fuori. “Oggi è veramente una bella giornata… voi che fate, andate a lavorare?”

 

“Nah, oggi ce la siamo chiamata di festa per riposarci un po’.” Jack si interruppe e seguì lo sguardo confuso del cugino… stava fissando con stupore Amelia, che canticchiava contenta mentre si guardava nella scollatura della camicia da notte. Jack ridacchiò. “Lo fa sempre, è normale.”

 

Amelia fece un sorriso che le andava da un orecchio all’altro. “Ho aspettato venticinque anni per poterlo dire, e adesso ho anch’io le tette.”

 

Dan scoppiò a ridere di gusto, mentre Jack le arruffava amorevolmente i capelli. “Il mio piccolo svitato Koala pazzoide.”

 

“Pazzoide quanto vuoi, ma quest’anno a mare nessuno potrà dire che sembro una scopa.” Disse fiera lei.

 

Dan annuì fra le risate. “Ora sei una B maiuscola.”

 

Jack rise, e Amelia si accarezzò la pancia rotonda. “Sentito, amore piccolo? Sembriamo una B.”

 

Dan non potè evitare un sorriso intenerito, e le diede un bacio sulla guancia. Quella ragazza era davvero tenerissima da quando si era scoperta incinta.

 

“Sai che ti dico?” Jack curvò le labbra in un sorrisetto. “Andiamo a mare.”

 

Amelia sbattè gli occhi. “A mare?”

 

“Si!” Jack sembrava emozionato all’idea. “Facciamo qualcosa di sconsiderato come ai vecchi tempi, stacchiamo i contatti per qualche ora e facciamolo in grande stile… andiamo a divertirci.”

 

Amelia non esitò a sorridere. “Io ci sto.”

 

Jack le strizzò l’occhiolino. “La prima prova costume della B.”

 

Amelia gli scoccò un sorrisone orgoglioso, poi si voltò verso Dan. “Tu sei dei nostri? Potresti portare anche Sarah, tanto non ci sarà folla in spiaggia, non rischierete di essere riconosciuti…”

 

A Dan bastò un brevissimo ma significativo sguardo del cugino per capire cosa rispondere. “Grazie, ma non posso. Vorrei, ma ho la giornata tutta zeppa di allenamenti per recuperare quelli di questi ultimi giorni… passo un attimo da Simon e poi dritto allo stadio per tutto il giorno.”

 

“Con tanto d’intervalli regolari nel bagno delle signore con la manager, giusto?”

 

“Vedi che ci hanno visto giusto a darti il diploma di strega?”

 

Amelia rise e continuò la sua colazione.

 

Dan le diede un pizzicotto sulla guancia e si alzò. “Beh, signori… io vado a fare il bravo ragazzo, voi non mi imitate… mi raccomando, divertitevi e abbronzatevi anche per me.”

 

“Promesso!” fecero in coro Jack e Amelia.

 

E mentre attivava la sua passaporta, Dan si ritrovò a sorridere fra sé e sé… era la prima volta nella sua vita che augurava a suo cugino tutta la fortuna possibile con una donna.

 

 

***************

 

 

Buffo… da piccolo, quando veniva punito a colpi di Cruciatus, credeva di aver sperimentato il peggior tipo di dolore esistente al mondo… ora poteva confermare che non si può mai dire mai. Peccato che anche quella fosse l’ennesima lezione da imparare a sue spese.

 

Alex credette perfino di avere le allucinazioni nel sentire quella voce ringhiosa… forse per tutto il sangue che aveva perso, forse perché non riusciva neanche a respirare bene, ma non poteva mettere a fuoco le immagini…non riusciva a vedere nitidamente il ghigno animalesco sul viso di quella belva che gli stava dinanzi. E la cosa che gli faceva più rabbia era di essere di nuovo al punto di partenza, come tanti anni prima… di nuovo in punizione senza potersi difendere. Benchè prima non lo sapeva fare, ora avrebbe potuto eccome… almeno se non avesse avuto mani e piedi incatenati al muro.

 

Stephen ghignò e si avvicinò lentamente, assaporando gustosamente il sigaro che aveva fra le labbra. “Credevi davvero di farla franca…” sibilò divertito, sputandogli in faccia una nuvola di fumo.

 

Alex tossì e aprì a fatica gli occhi.

 

“Dovevi essere la soluzione a tutti i nostri problemi…” gli ringhiò contro un McNair più terribile del solito. “…il ragazzo prodigio… la mia soddisfazione… il vanto della mia gente…” Alex strinse forte gli occhi e mugolò di dolore quando l’uomo gli spense il sigaro nella spalla. “Piccolo frocetto senza palle, ti avevo addestrato per essere il migliore… e per un paio di cosce vellutate ti sei fatto fottere come un maledetto pivello…”

 

Alex raccolse quel po’ di fiato che aveva in corpo per riuscire a rantolare qualche parola. “…s-se credi… di spaventarmi… ti sbagli proprio…”

 

Stephen spalancò le mascelle e rise sprezzante. “Certo… identico a quella puttana di tua madre. E farai la sua stessa fine, perché è così che finiscono i deboli… ma soprattutto è così che finisce chi osa tradire me.”

 

Per l’ennesima volta in quei giorni, Alex serrò la mascella e non urlò per il dolore… aveva imparato a sue spese a sopportare gli effetti di un Cruciatus, e poi voleva a tutti i costi negare a Stephen il gusto della vittoria. Ma ammettere che il dolore era sopportabile sarebbe stata l’ipocrisia più grande mai detta…

 

“Sei un debole, Malfoy… ecco dove ti hanno portato i tuoi preziosi sentimenti.” McNair lo guardò come se avesse a che fare con un insetto disgustoso. “Hai disonorato te stesso… hai disonorato me… hai disonorato la nostra causa… e tutto per il culo di una puttanella.”

 

Alex strinse i pugni. “Meglio il suo culo che la tua faccia.” mormorò con voce rauca. Non l’avesse mai fatto, perché Stephen lo colpì allo stomaco con un pugno così forte da fargli sollevare i piedi da terra, lasciandolo senza fiato e soprattutto con la vista disturbata da una serie interminabile di macchie nere. Il ragazzo si preparò a ricevere anche un secondo colpo, con molta probabilità più forte del precedente, ma inaspettatamente si ritrovò col mento impugnato dalle dita di qualcuno che non poteva essere McNair… lui aveva una mano grossa, quelle dita erano fredde e sottili. Poco alla volta la vista gli si assestò, e finalmente potè vedere con chi aveva a che fare ora.

 

“Patetico.” sibilò schifato Mortimer Lestrange. “Proprio come tuo padre.”

 

Alex curvò leggermente le labbra in una specie di sorrisetto ironico. “Almeno cercate di mettervi d’accordo sul genitore a cui assomiglio di più.”

 

Lestrange gli lasciò il mento e rimase immobile a fissarlo. I suoi piccoli occhi neri non tradivano alcuna emozione, come se avesse voluto dar prova al suo prigioniero di poter restare lì a guardarlo morire lentamente senza alcuna fretta, anzi… col massimo del piacere. Un piacere perverso che per anni gli avevano insegnato ad amare, e che ora odiava.

 

“Mi verrebbe da chiedere perché uno dei miei uomini migliori ora ha fatto questa misera fine. E’ curioso.”

 

Gli occhi grigi di Alex sembravano lastre di ghiaccio allo stato puro.

 

Lestrange continuò a fissarlo. “Ma forse la risposta c’è già… la verità è che la debolezza ce l’hai nel sangue. Anche tuo padre è arrivato a un passo dall’obiettivo, e poi… è esploso come un petardo marcio.”

 

“…perché invece non ti chiedi il… il motivo per cui t’ho voltato le spalle…” Alex raccolse tutte le sue energie per muovere la mascella gonfia e dolorante. “La verità è che ci hai preso per culo… tutti noi… con questa storia della ribellione hai pensato solo ai tuoi interessi personali, altro che nuovo mondo. Non avremmo dovuto affrontare il nemico con questi attacchi subdoli… siamo stati dei vigliacchi… è per questo che abbiamo perso… e sai perché continueremo a perdere? Perché a comandarci… è il re dei vigliacchi.”

 

Lestrange mantenne un autocontrollo inaspettato. Per un piccolo, insignificante secondo sembrò quasi che i suoi piccoli occhi neri fossero stati attraversati da un fulmine di rabbia, ma la sua espressione facciale non mutò di un muscolo. Ma la sua voce era un sibilo che avrebbe potuto rivaleggiare con quella di un serpente a sonagli…

 

“Povero piccolo bastardo insignificante… quanto ti deve bruciare la sconfitta.”

 

“Tanto quanto brucia a te che il tuo piano è completamente saltato.”

 

Finalmente un cambiamento… i lineamenti facciali di Lestrange si distesero in una risata divertita e aspra come una frustata. “E’ qui che ti sbagli, mio giovane traditore appassionato.”

 

Alex sentì una goccia di sudore che gli scivolava lungo la schiena, fredda e pungente mentre si mescolava al sudore gelido e al sangue rappreso e non. Quello scatto di gioia… Lestrange avrebbe dovuto essere di pessimo umore, invece sembrava raggiante… cosa diavolo aveva architettato?

 

“Lo sai, ragazzo mio, ho commesso un errore.” Lestrange lo guardò con aria di pietà. “Ti avevo sopravvalutato. Conoscendo le tue origini, avrei dovuto immaginare che prima o poi ti saresti rivelato la canaglia che sei… ma non pensavo che bastasse così poco a farti vacillare. Una troietta bionda era tutto quello che volevi? Sei davvero deludente, ti accontenti di poco.”

 

Alex sentì le viscere contrarsi per la rabbia… e per il senso di impotenza. “Non osare parlare di lei…”

 

“E come tutti i traditori, sei anche terribilmente stupido.” Lestrange gli diede le spalle, gustandosi fino in fondo quella sensazione di angoscia che ora faceva tremare l’aria in quella putrida cella buia. “Ti avevo detto che alla fine di questa storia ti avrei lasciato la ragazza senza torcerle un capello… avresti potuto averla tutta per te.”

 

“Certo, sarebbe stato divertente… avere un animaletto domestico, non è così?” Alex sentì in bocca l’amaro sapore della bile. Non aveva mai provato tanto odio, e dire che quello era l’unico sentimento che gli aveva fatto compagnia per una vita intera. “Non mi aspetto… che una bestia come te possa capire l’amore.”

 

“L’amore…” Lestrange tornò a guardarlo. Doveva potergli mostrare la sua espressione vittoriosa… e gustarsi quella sfinita e confusa del ragazzo. Oh, che sapore gustoso aveva il potere. E che profumo inebriante indossava la vittoria quella sera. “Che cosa singolare è l’amore… per ognuno di noi assume un significato diverso. Per te è sinonimo di tradimento… per me è una lama a doppio taglio.”

 

“E questo cosa diavolo significa?”

 

Hai paura, ragazzino… sento l’odore della tua paura, e ha un profumo che respirerei per tutta la vita… hai paura perché lo sai, lo sai che nessuno può sfuggirmi… continua ad avere paura, voglio sentire la puzza dei tuoi incubi più remoti che vengono a galla… fammi sentire quella puzza, piccolo verme, perché è l’essenza che mi premia come il vincitore e designa te come il perdente… perché io vinco sempre, non lo sapevi?

 

Alex digrignò rabbiosamente i denti e diede uno strattone inutile alle catene. “Parla, maledetto!!”

 

Lestrange scoprì i denti e chiuse gli occhi, inalando l’aria come se fosse una piacevole brezza marina. “Sei sconfitto, Alexander Malfoy… hai perso. Fine dei giochi. Io non perdo mai.”

 

Alex ruggì rabbiosamente a denti stretti, tentando un’ultima brutale e inutile tirata alle catene.

 

Lestrange tornò a voltarsi in direzione di Stephen McNair, che era rimasto per tutto il tempo appoggiato di spalle al muro, con le braccia conserte e i muscoli pulsanti, in attesa di essere riammesso al gioco che preferiva di più. “Ho cambiato idea… lascialo vivo per il momento. Ci servirà. Quanto vivo deve rimanere è a tua discrezione… a me basta solo che non sia morto.”

 

Sul viso di McNair si fece largo un’espressione famelica. La stessa aria di una tigre appena sguinzagliata in una riserva di gazzelle. “Con grande piacere.”

 

“Oh, questo posso immaginarlo, amico mio.” Lestrange guardò ancora una volta Alex. “Ti lascio in buone mani, giovane Malfoy… ci rivedremo presto.”

 

Alex non fece in tempo a seguirlo mentre usciva dalla stanza che si ritrovò puntata addosso la bacchetta di Stephen.

 

“Quante volte ti ho detto che non si stacca mai lo sguardo dal proprio nemico, femminuccia…”

 

Non ci fu il tempo per prepararsi al dolore, Alex potè solo urlare a squarciagola con una voce così rauca che non sembrava neanche più la sua. Gli sembrava di impazzire per il dolore folle che sentiva in tutto il corpo, come se il sangue nelle sue vene avesse preso fuoco e fosse lava quella che gli scorreva nell’organismo già martoriato… non riusciva a capire più nulla, aveva perso la dimensione della percezione fisica, tutto quello che aveva in testa era un solo desiderio… che quell’inferno potesse finire, e potesse finire subito…

 

L’irrazionalità di quei momenti di dolore insostenibile giustificò un’allucinazione… un guizzo improvviso della sua mente gli ripropose un’immagine di lei, bellissima e sorridente, col naso e le guance arrossate dal freddo… gioiosa e allegra mentre giocavano a palle di neve…

 

E Alex strinse i denti e smise di urlare… smise di dare soddisfazione a chi lo stava uccidendo poco alla volta. Forse per il troppo dolore stava perdendo la testa… ma se quella doveva essere l’ultima immagine prima della pazzia, almeno era stata la più bella di tutte.

 

 

***************

 

 

Katie sussultò bruscamente, ma nella posizione in cui si trovava il solo a potersene accorgere fu suo fratello. E infatti solo Simon voltò leggermente la testa in direzione della sorella, quasi completamente sdraiata accanto a lui in quello scomodo letto d’ospedale, con la testa nascosta nel suo collo e un braccio di lui sulle spalle. Gli altri stavano parlando di altre cose, non si accorsero di nulla… Mel era troppo presa a dare l’ennesima sistemata ai cuscini sui cui si appoggiava il suo ragazzo, Julie era seduta ai piedi del letto e stava raccontando qualcosa con molto interesse, mentre Chad se ne stava appollaiato su una sedia vicino ed era troppo interessato al discorso della bella rossa. Nessuno poteva aver visto Katie sussultare, e tecnicamente nemmeno Simon, che senza gli occhiali brancolava in un mare di macchie… però lui l’aveva sentita distintamente.

 

“Non sai quanto hai ragione, Jay, e in questo caso poi…” Mel arricciò il naso e scosse la testa, tornando ad occupare il suo posto accanto al fidanzato. “Con queste infermiere del cavolo che se lo guardano tutto il tempo, sorrisini, carezzine… guarda, non vedo l’ora che arrivi domani, così ce ne torniamo tutti a casa e questa storia ce la lasciamo alle spalle una volta e per tutte.”

 

Chad scoppiò a ridere sonoramente. “Non è per niente gelosa la ragazza, bisogna dire…”

 

“La gelosia fa bene.” Disse fiera Julie. “Il mondo è spietato, ma la concorrenza lo è ancora di più.”

 

“Lei non ha bisogno di essere gelosa.” Simon sorrise beatamente. “Però dovreste vederla quando fiuta aria di pericolo… avete presente un cane da caccia?”

 

Mel abbaiò, facendo ridere tutti, e Simon ne approfittò per rubarle un bacio a fior di labbra.

 

“Se questi due non si sposano, come minimo mi esplodono.” Julie fece scorrere le dita fra i morbidi capelli ramati, tentando di sistemarseli in una coda di cavallo. “Quasi quasi gli organizziamo un bel matrimonio a sorpresa, altro che festa di bentornato.”

 

“E la prima cosa che faccio…” Mel pizzicò fra le dita il naso del suo futuro marito. “…gli attacco un bel cartellino al collo con la scritta OCCUPATO.”

 

Simon arricciò il naso. “Amore, non per contraddirti, ma mi sa tanto di cesso questo occupato…” tutti scoppiarono a ridere forte, ma si diedero una moderata quando si ricordarono che Katie stava dormendo.

 

“Adesso so già che regalo farvi per le nozze.” Chad annuì con convinzione. “L’antifurto nuziale.”

 

Julie si accigliò. “Mai sentito nominare… è un’altra delle tue diavolerie?”

 

“No, questo l’ha brevettato un mio amico e vi assicuro che è utilissimo. Si inserisce un incantesimo-spia nelle fedi degli sposi, così se qualcuno ci prova… zac! Un anello lo fa sapere all’altro, che avverte il coniuge a rischio corna del pericolo incombente.”

 

Simon annuì. “Bene, e nella confezione regalo è incluso anche il collare con la medaglietta?” ancora risate.

 

“Ehi, a me non dispiacerebbe questo coso.” Mel si morse le labbra in quel suo solito modo scherzoso e vispo. “Lo vogliamo, vero, amore?”

 

“Ah, sicuro.”

 

“Ehi, stai sottovalutando l’utilità del mio regalo di nozze per voi?”

 

“Noo, chi si permette.” Simon allungò le gambe sul letto.

 

“Sei comodo?” gli chiese subito Julie.

 

“Vuoi un altro cuscino?” fece apprensiva Mel.

 

Chad inarcò un sopracciglio. “Comincio a pensare che abbia ragione Dan quando dice che sei peggio di un sultano con tanto di harem.”

 

Simon gli strizzò l’occhiolino, pur non potendo vedere l’espressione sulla sua faccia. “C’è chi può e chi non può…”

 

“Si, ma appunto… questa cosa che tu può e io non può mi irrita non poco…” Chad rovistò nel tascone del giubetto, e ne estrasse un blocchetto di fogli con tanto di penna. “Avanti, dettami l’elenco dei tuoi requisiti.”

 

Simon rise e appoggiò la testa all’indietro, sul cuscino. Avrebbe pagato oro per poter vedere la smorfia del suo amico, ma per gli occhiali speciali c’era da aspettare ancora un po’… doveva accontentarsi di andare a memoria. E non far capire a nessuno che detestava vedere il mondo fatto di chiazze di colori… aveva procurato dolore e angoscia già abbastanza, non era necessario aggiungerne altro.

 

Julie incrociò le braccia sul petto. “E a cosa ti serve questa lista, tesorino?”

 

“Pura curiosità professionale, dolcezza.” Chad preparò la penna. “Vai, amico, spara.”

 

“Lo dico io perché il mio amore è insostituibile.” Mel si mise seduta meglio e si passò i capelli dietro le orecchie. “Innanzitutto è bellissimo e tremendamente intelligente.”

 

Chad prese a scrivere. “…rassegnarsi…” Simon e le ragazze risero.

 

Mel continuò. “E’ davvero capace di ascoltare una ragazza…”

 

Chad prese nota. “…assumere una consistente dose di stupefacenti e mettersi a sentire le donne…” altre risate.

 

“Ma la cosa più bella sono le sue lentiggini.” Simon fece un sorrisetto fiero mentre Mel gli sfiorava gli zigomi. “Queste piccole, dolcissime efelidi chiare che basta un po’ di sole e diventano bellissime… e automaticamente lui è ancora più adorabile.”

 

Chad annuì mentre scriveva. “…dipingersi il viso con vernice riflessante…”

 

Stavolta la risata fu più rumorosa, ma scemò subito quando Katie si tirò su di scatto e si mise a sedere, guardandosi in giro con lo sguardo sperduto.

 

Julie le accarezzò un braccio. “Tesoro scusaci, ti abbiamo svegliata…”

 

Katie scosse la testa, continuando ad avere quello sguardo assente. “Qualcuno ha gridato…”

 

Mel le sorrise nel modo più rassicurante che conoscesse. “Eravamo noi che abbiamo riso troppo forte.”

 

Katie si morse le labbra e abbassò gli occhi, e quasi automaticamente la sua mano cercò quella di Simon per stringerla forte.

 

Chad controllò l’orologio. “Beh, signor sultano e signorine, è stato un piacere ma disgraziatamente ora devo portare le chiappe al lavoro.”

 

“Purtroppo devo andare anch’io.” Julie si sporse per dare un bacio a Mel e ai cugini. “Mi raccomando, fate i bravi.”

 

“In gamba.” Chad si fermò in tempo prima di scambiare il suo solito saluto a pugni chiusi con Simon… meglio aspettare gli occhiali. Non sarebbe stata una buona idea ricordargli quanto poteva essere limitante quella vista tutta sballata.

 

“Grazie ancora per la visita.” Mel li accompagnò fino alla porta della stanza. “Julie e Chad sono proprio simpatici, eh? E poi fanno una bellissima coppia insieme.”

 

“Mh.” Simon voltò il viso nella direzione della sorella… pur non vedendo altro che macchie di colore, poteva giurare che non aveva una bella cera.

 

Mel se ne accorse seguendo il suo sguardo. “Katie, va tutto bene? Sei pallida…”

 

Simon intuì. “Amore, non è che andresti a prenderle qualcosa al bar? Un po’ di zucchero le farà bene.”

 

“Certo, ci penso io.”

 

“Grazie.” Simon aspettò di sentire il rumore della porta che si richiudeva, poi allungò la mano verso il viso di Katie e a tentoni trovò la sua guancia. “Non è stato un incubo, dico bene?”

 

“…Alex…” Katie si morse forte le labbra. “…l’ho visto… per un attimo mi è sembrato di averlo visto… di averlo sentito urlare.”

 

“Una visione?”

 

“Non lo so, io… sembrava che stesse soffrendo molto…” Katie scosse la testa e si coprì il volto con le mani. “Mi sento così tanto un verme a parlare di lui proprio a te…”

 

“Beh…” Simon la incoraggiò con un sorriso. “Tecnicamente è grazie a lui se sono ancora vivo, no?”

 

Katie si strinse nelle spalle, e inevitabilmente gli occhi le si riempirono di lacrime. “Ho combinato solo guai, ecco la verità.”

 

Simon le accarezzò la guancia. “Chi di noi non ne ha fatti? Dovresti vedere il curriculum di quel genio dell’altro tuo fratello…”

 

Katie sorrise fra le lacrime. “La mia colpa è più grande di tutte le altre, però.”

 

Simon rimase in silenzio per un lungo momento. Aveva capito benissimo cosa voleva dire sua sorella. “Lo ami?” le chiese piano.

 

Katie abbassò la testa e mormorò una risposta positiva carica di vergogna.

 

Simon sorrise. “Allora sai cosa facciamo io e te? Dammi il tempo di uscire da qui e rimettermi in piedi, poi ci mettiamo a cercarlo insieme questo benedetto ragazzo, e vediamo che spiegazioni ci da. Ok?”

 

Katie singhiozzò e gettò le braccia al collo di suo fratello, mortificata e allo stesso tempo grata a suo fratello per quella comprensione che non sentiva di meritare… ma che aveva una voglia matta di ricevere. E quell’abbraccio pieno d’amore fraterno riuscì per qualche breve istante a cancellare dalla sua mente quelle strazianti urla di dolore che aveva sentito prima.

 

 

***************

 

I run to you, call out your name,
I see you there, farther away
Try to forget you,                                          
But without you I feel nothing
Don't leave me here, by myself
I can't breathe, I run to you,
Call out your name,
I see you there, farther away

                                               Farther Away, Evanescence

 

***************

 

 

“Con questo sole ci facciamo neri.”

 

Jack inforcò gli occhiali da sole e incrociò le braccia dietro la testa, al massimo del relax. Aveva avuto un’idea letteralmente geniale: la spiaggia dove erano andati era quasi deserta, c’era a malapena un gruppetto di ragazzi che giocava a pallavolo a riva e qualche altra coppia qua e là, ma mancava la caotica confusione che avrebbero trovato di lì a poche settimane, con l’arrivo dell’estate, e un gradevole venticello rendeva quella permanenza al sole ancora più piacevole. Tutto lì intorno parlava di riposo e serenità, due cose che ultimamente si erano tenute ben lontane da casa Weasley, a cominciare dai rumori delle piccole onde del mare appena increspato… le voci allegre dei ragazzi che giocavano… i rumori delle navi in lontananza… sembrava tutto perfetto.

 

Amelia ridacchiò, crogiolandosi sul lettino. “Neri? Ti sei dimenticato che quando prendi il primo sole, diventi tutto lentigginoso e abbronzatura è una parola grossa?”

 

“Senti chi parla… panciuta signorina, cosa sono esattamente quelle macchiettine sugli zigomi?”

 

Amelia gli fece la linguaccia. “E comunque tu ne hai molte più di me.”

 

Jack sorrise. “In compenso a te stanno meglio.”

 

“Grazie, molto gentile.”

 

Jack sorrise e scosse la testa. Si mise seduto sul lettino, così da poterla guardare in faccia e godersi il suo sorriso vispo. “Sai che cosa sei? Un piccolo Koala mascalzone e pestifero, ecco cosa.”

 

Amelia non gli rispose… stava fissando una coppia di giovani genitori in riva al mare, tutti presi a far bagnare i piedini al loro bimbo… e un sorriso commosso ed emozionato le spuntò sul viso. “L’anno prossimo toccherà a me.”

 

Jack sorrise a sua volta, immaginando la scena. “Un cosino morbido che mette a mare un cosino ancora più morbido… guarda che sarò lì a riprenderti con duecento macchine fotografiche, queste non sono scene che si perdono.”

 

Amelia sospirò. Si sentiva felice. “Io non vedo l’ora.”

 

Jack la fissò per un lungo momento… le brillavano gli occhi. Non l’aveva mai vista così raggiante in vita sua, e sentiva a sua volta il cuore gonfio di gioia… aveva sempre desiderato di vederla felice. E poi la felicità le donava… era maledettamente bella. Si ritrovò ad accarezzarle un braccio senza accorgersene. “Lo sai che non devo neanche sforzarmi per ricordare la prima volta che siamo venuti a mare insieme?”

 

Amelia annuì malinconicamente. “Avevamo undici anni.”

 

“Io mi ricordo anche il tuo costumino.” Jack trattenne a fatica una risatina di scherno. “Era bianco con tanti piccoli koala sparsi qua e là. Ne avevi uno proprio sul sedere. E avevi i capelli corti… spettinati come al solito, ti arrivavano poco sopra le spalle. Mia mamma continuava a ripeterti che dovevi bagnarti la testa per non prendere un’insolazione, e tu per farla contenta ti sei tuffata in acqua tutta quanta… se papà ti amava prima, dopo quella giornata ha cominciato ad adorarti.”

 

Amelia arricciò gli occhi… ricordava alla perfezione quei bellissimi momenti. “Non volevo togliermi i vestiti… c’era Julie che era più piccola, eppure era così bella con quei capelli lunghi… io invece sembravo una specie di scopettino, magra come un chiodo e senza un minimo di grazia… tu e Dan continuavate a prendermi in giro. Perfidi.”

 

“Ehi, tu ci hai sgonfiato il canotto in alto mare!”

 

“Continuavate a chiamarmi Firebolt!”

 

Tutti e due scoppiarono a ridere forte. Era divertente ricordare quei momenti passati a ridere e scherzare, quando tutto era più semplice e la vita sembrava facile… tante cose erano cambiate. E il meglio stava cambiando proprio in quei momenti. Ma sarebbe cambiato in meglio… o in peggio?

 

Amelia preferì distogliere gli occhi dal ragazzo in costume al suo fianco. Era maledettamente bello, e poi le ricordava cose che aveva giurato a se stessa di dimenticare… ci voleva una distrazione. Con un sospiro sereno si accarezzò la pancia arrotondata… bastò quel semplice gesto a farla sentire subito meglio. “Tu sarai bellissima, amore piccolo… altro che scopa, sarai la più bella di tutte…”

 

Anche Jack allungò la mano per una carezza protettiva. “Non la stare a sentire, tua madre era bellissima anche da piccola.”

 

Amelia arrossì lievemente. “Ci pensi che mancano quasi quattro mesi e mezzo?”

 

“Relativamente poco, se ci pensi bene.” Jack tirò su col naso. “Dobbiamo darci una mossa a preparare la sua cameretta.”

 

Amelia lo guardò. “Jack, io non… insomma, lo sai che non voglio essere un peso per te, appena saremo…”

 

Ah, non farlo, non sorridere così… ti detesto quando fai quella faccia da canaglia! Ti detesto perché è impossibile non amarti, stupido bellissimo idiota…

 

“Piccoletta, dobbiamo andare avanti così ancora per molto? Quella è casa nostra, di entrambi, e adesso è in arrivo la terza coinquilina… non credi che abbia diritto a una stanza tutta sua?”

 

Amelia gli prese la mano, stringendola forte. “Io non so cosa dire.”

 

Jack non mise via quell’adorabile faccia furbastra e allegra. “Un bacio sarebbe gradito.”

 

Amelia gli passò le braccia attorno al collo e gli stampò un lungo e sonoro bacio sulla guancia… separarsi le risultò difficile. Il massimo che potè chiedere a se stessa fu di allontanare le labbra dal suo collo, limitandosi ad appoggiare la testa sulla sua spalla, ma non riuscì a recidere il contatto fisico. Si sentiva così bene… si sentiva protetta. Perché si era dovuta innamorare dell’unico uomo che non era alla sua portata? Era il suo migliore amico, diamine… tecnicamente anche il padre di sua figlia, e diavolo se non era difficile disintossicarsi da quell’amore con lui che si comportava da padre senza sapere di esserlo… come in quel momento, ad esempio. Sentire la sua mano callosa che le accarezzava la pancia era inebriante… se la piccola poteva percepire anche solo la metà delle emozioni che le carezze del suo papà stavano infondendo alla sua mamma… poteva veramente considerarsi una bambina felice.

 

Jack chiuse gli occhi e inalò il profumo fresco dei suoi capelli, tenendola stretta a sé con l’altro braccio. Se quella mattina aveva avuto dei dubbi, ora che la sentiva così vicina non ne aveva più… non gli era mai capitato di sentire il cuore martellargli nel petto a quel ritmo. Era questo perdere la testa per una ragazza? Adesso capiva suo padre quando lo definiva ‘wow’… era veramente wow.

 

Interrompi questa situazione o saranno guai, testa d’uovo!

 

Amelia si districò da quell’abbraccio, seppure con riluttanza. “Ok, vorrà dire che per la stanza della bambina useremo quella piccola che è vicina alla mia… se leviamo di mezzo tutte quelle cianfrusaglie che ci abbiamo messo dentro, lo spazio dovrebbe saltar fuori.”

 

Jack per un momento cadde dalle nuvole. Gli ci volle ogni briciola di autocontrollo per non riprenderla fra le braccia, dove doveva stare. “Uhm… si, certo, ovvio… la stanzetta accanto alla tua, si, va bene.”

 

“La faremo bellissima.” Amelia si posò una mano sul pancione. “La cameretta di una vera principessa.”

 

Jack le baciò la tempia e coprì la mano con la sua. “Allora sai cosa ci vuole per questo frugolino?”

 

“Cosa?”

 

“Il cavallino a dondolo dello zio Jack.”

 

Amelia sorrise incuriosita. “Non sapevo che avessi un cavallino a dondolo…”

 

“Me lo regalò mio nonno quando avevo due anni. Era tutto di legno, con le briglie rosse e la criniera bionda… era il mio gioco preferito. Ci passavo le ore sopra. Mi faceva sentire un eroe cavalcare quel coso.”

 

“E che fine ha fatto? Perché non te l’ho mai visto?”

 

Jack ridacchiò. “Perché Simon aveva le gambe di un nano quando eravamo piccoli, perciò tutte le volte che ci salivo io, puntuale come il mal di denti arrivava lui… e la sua caduta. Ci è caduto tante di quelle volte che alla fine papà ha spostato il mio cavallino in soffitta per evitare che il Pannolone si rompesse il suo testone geniale.”

 

Amelia rise. “Non venirmi a raccontare che Simon è stato l’unico a caderci…”

 

“Ehi, io sono sempre stato alto!”

 

“Arrogante.”

 

“Acida.”

 

Amelia rise. “Bambinone, scommetto che non vedi l’ora di salirci di nuovo sul tuo cavallino a dondolo.”

 

“Vorrei, ma ora come ora ci entrerebbe solo un piede… nah, meglio lasciare il posto alla cucciola.” Jack annuì soddisfatto. “Ci farà pratica sopra per imparare come si sta su una scopa. Perché a Hogwarts sarà una grande cacciatrice, proprio come la mamma.”

 

Amelia si morse le labbra. Non poteva farne a meno… lacrime di commozione premevano per uscire al solo pensiero di Jack che insegnava a volare alla sua bambina… alla loro bambina…

 

Jack le sollevò il mento con dolcezza. “Ehi, che succede?”

 

Amelia scrollò le spalle e scosse la testa. “No, è che… sei così cambiato. Eri un irresponsabile, mentre adesso…”

 

Jack sorrise, sfilandosi gli occhiali da sole, e la guardò dritta negli occhi “Se sono una persona migliore è solo grazie a te, piccoletta… ho imparato da te che vuol dire essere responsabili e coraggiosi. Non mi dare meriti che non ho.”

 

Illusione, ecco cos’era… ecco perché ogni carezza, ogni sguardo le sembrava avesse qualcosa di quella notte clandestina. Doveva smetterla di illudersi, si era ripromessa di lasciar perdere e ora ci stava ricascando come una stupida…

 

“…avevi ragione tu, ci stiamo arrostendo per bene.” Amelia scattò in piedi come una molla. “Prendo un po’ di protezione.”

 

“…si, ok.” Un po’ deluso per quel repentino cambiamento, Jack si alzò a sua volta e stiracchiò i muscoli. Amelia sembrava sgusciare via ogni volta che il suo sguardo si faceva più serio… ma questa volta non avrebbe mollato, oh no. Stavolta era come se fosse il suo stesso cuore a reclamare quello che gli spettava… non smetteva di battere furiosamente, in venticinque anni non gli era mai capitato e ora era quasi senza parole. E a differenza di quello che aveva sempre pensato, si ritrovò a dover dare ragione a tutti quelli che gli avevano parlato dell’amore come di un ciclone di intossicante bellezza. Era vero, sembrava che il controllo della situazione non fosse del tutto suo come accadeva durante i momenti di seduzione a cui era abituato… ma era come se quelle sensazioni nuove moltiplicassero la sua determinazione. Non era il solito gioco… era qualcosa di serio. Serio e divertente e gradevole e terribile insieme.

 

“Scusa?”

 

Jack si voltò incuriosito verso la fonte di quella voce… era una ragazza del gruppetto che stava giocando in riva al mare, e aveva il pallone in mano.

 

“Ciao.” Lei gli sorrise largamente. “Mi chiedevo se ti va di venire a giocare con me e i miei amici… stiamo andando a fare una partita nel campetto qui dietro, ma siamo in numero dispari. Mi farebbe piacere se ti unissi a noi.”

 

Jack aprì la bocca per rispondere… ma poi la richiuse rapidamente per non scoppiarle a ridere in faccia senza la minima pietà. Amelia, crema solare alla mano, la stava guardando in modo assai poco lusinghiero e molto eloquente…

 

La ragazza guardò prima Amelia, poi il suo pancione, quindi si morse le labbra e arretrò. “Come non detto, scusate.”

 

Amelia fece una smorfia mentre quella si allontanava. “Stronzetta.”

 

Jack rise senza ritegno. “Tesoro, se avessi voluto essere un tantino meno esplicita, avresti potuto piantare un bel cartello con la scritta PROPRIETA’ PRIVATA.”

 

Amelia si strinse nelle spalle. “Si, è vero, stamattina sono molto possessiva… mi dispiace, scusami. E’ che solo per qualche ora vorrei che fossi… tutto per me, ecco. Lo so, sono egoista e stupida, è che è una delle giornate più belle della mia vita e…”

 

Jack la zittì attirandola a sé e circondandole i fianchi con le braccia. “E perché solo per qualche ora? Dopo che fai, mi butti via come un calzino usato?”

 

Amelia fece una smorfia. “Semmai sei tu quello che mi lascia da parte.”

 

“E chi lo dice?”

 

“L’esempio di un attimo fa non è abbastanza?”

 

“No…” Jack le sollevò il mento con un dito e le sfiorò il collo e la spalla con il dorso della mano. “No, perché non avrei mai rinunciato a una giornata con te per una squallida partitina a pallavolo.”

 

…Weasley, ti avverto, potrei anche ammazzarti se non allontani immediatamente questo dannato corpo perfetto dal mio… e non te ne approfittare dei miei ormoni in più, accidenti a te, si vede che questa è proprio tua figlia! Vi siete messi d’accordo per darmi il tormento?

 

“Avanti, prima di ridurti come un gamberetto.” Jack le sfilò il tubetto di protezione di mano, e la fece voltare dolcemente. Le sfiorò le spalle con le dita mentre spalmava la crema protettiva… suo malgrado si ritrovò a trattenere il respiro. Azioni che con lei erano all’ordine del giorno, come scansarle i capelli o spostarle la bretellina del costume, ora lo facevano bruciare di voglia. Aveva avuto a che fare con ragazze strepitose, sapeva bene cosa significasse desiderare una donna, ma desiderare una ragazza con tutto l’amore possibile era un’esperienza del tutto nuova per Jack… se solo avesse potuto fare a modo suo le cose si sarebbero svolte molto più velocemente, ma stavolta era diverso… gli importava che lei si sentisse completamente a suo agio, che lo desiderasse quanto lui, che fosse qualcosa di reciproco. Avrebbe aspettato tutto il tempo necessario col piacere di farlo, per la prima volta nella sua vita.

 

Amelia chiuse gli occhi, supplicando il suo cuore di interrompere quel ritmo forsennato o le sarebbe schizzato fuori dal petto. Tanti, troppi ricordi legati al movimento dolce e sicuro di quelle mani grandi e calde su di lei… che cosa non avrebbe dato pur di prendergli il viso fra le mani e baciarlo senza pietà… ma poi? Cosa sarebbe successo poi?

 

Non ebbe il tempo di rifletterci su… lui la voltò dolcemente, e tornarono di nuovo a fissarsi negli occhi come ipnotizzati l’uno dallo sguardo dell’altra. Jack si chinò leggermente in avanti, senza staccare gli occhi dai suoi, pronto a fermarsi subito se vi avesse letto panico o disagio, ma non c’era niente di simile… forse anche lei… un altro centimetro, sempre più vicini…

 

…e lei lo spiazzò completamente spalancando gli occhi e portandosi velocemente una sua mano sulla pancia. Jack per un attimo non capì… ma poi sorrise felice come non si era mai sentito.

 

“Scalcia!!”

 

Amelia si coprì la bocca con una mano e rise commossa, lasciandosi abbracciare da lui e ridendo di gioia.

 

“Senti che forza!” Jack, incredulo e radioso, la fece sedere sul lettino e si inginocchiò alla sua altezza, appoggiando un orecchio sul pancione. “Bella di zio, dimmi tutto… fammi sentire di nuovo come muovi bene quei piedoni!”

 

Amelia si scoprì incapace di smettere di ridere e di commuoversi insieme. La sua bimba aveva scalciato per la prima volta… il suo primo movimento! Era un’emozione troppo grande, non credeva potesse essere così bello.

 

Jack le strizzò l’occhiolino. “Hai sentito che forza, questo frugolo è tutta la mamma, eh?”

 

Ora come ora sosterrei il contrario… “…la mia bambina si è mossa per la prima volta… non credo di essere mai stata così emozionata in vita mia! Oddio, vorrei che lo facesse ancora…”

 

Jack sentì le gambe di gelatina alla vista di quel sorriso luminoso… ora era certo di amare quella bambina il doppio, perché aveva reso sua madre bellissima e felice. Meritava di essere strapazzata di baci solo per questo.

 

Amelia si accarezzò la pancia tonda. “Non vedo l’ora di vederti, amore piccolo… mammina ti ci porta sempre al mare se ti piace, tutte le volte che vuoi…”

 

Jack si sedette accanto a lei e le prese la mano. “Wow, non credevo che un semplice calcetto fosse così…”

 

“…così emozionante?”

 

“Già…”

 

“Nemmeno io… sembra così banale, invece è incredibile.”

 

“E’ un momento che bisogna festeggiare!” Jack balzò in piedi e le porse la mano. “Vieni.”

 

“Che vuoi fare?” rispose divertita Amelia, lasciandosi trascinare da lui.

 

“Adesso ti faccio scoprire quanto è utile e bello il mare per una mammina in dolce attesa.”

 

Amelia non comprese cosa volesse dire, ma entrò comunque in acqua con lui… le teneva la mano, era lì al suo fianco, come sempre… si era sempre fidata di quel ragazzone adorabile, sempre. Sarebbe andata fin sulla luna per amore suo, la sua sola presenza le infondeva tranquillità e sicurezza.

 

Il mare era calmo e l’acqua non era calda, ma era una sensazione rinfrancante e tonica fare il bagno mentre non c’era quasi nessuno a godersi quella pace e quella tranquillità… ci misero poco a bagnarsi, specie con Jack che non perdeva occasione per schizzare la sua amica, prontissima a replicare a colpi di spruzzi e pizzichi. Passato il primo momento di divertimento, i due giovani tornarono più tranquilli e si allontanarono sempre di più dalla riva fino ad immergersi.

 

“Andiamo, piccoletta, che adesso ti faccio vedere cos’è il vero relax.”

 

“E da quando te ne intendi dell’argomento, di grazia?”

 

Jack le rivolse un sorrisetto furbastro. “Da quando mi piaceva guardare mio padre e mia madre che si trastullavano in attesa di Katie.”

 

Amelia lo vide immergersi completamente e riemergere poche bracciate più avanti. “Ehi, non fare il galletto! Stai andando dove tocchi solo tu!”

 

“E meno male che ti fidavi di me.” La schernì Jack, fermandosi ad aspettarla. Anche lei si immerse completamente, e nuotò dolcemente fino a raggiungerlo. “Ecco, direi che questo è il posto ideale.”

 

Amelia fece una smorfia ironica. “Dove, per puro caso, io non ho piede.”

 

“Fidati di me, piccoletta… questo ti piacerà proprio.” Jack la sorprese afferrandola con delicatezza per la vita, e girandola in modo che avesse la schiena premuta contro il proprio petto. “Rilassati ora…” le sussurrò a bassa voce, sfiorandole con le labbra l’orecchio. “…lascia libere le gambe, ci penso io a tenerti… tu lasciati completamente andare.”

 

“Ma io…”

 

“Ehi, non ti lascio cadere… sono qui, vicino a te… non me ne vado. Non ti lascerei per niente al mondo.”

 

Amelia sospirò profondamente e chiuse gli occhi, grata al fatto che non si stessero guardando in faccia, perché era certa di avere il viso rosso come un pomodoro. Appoggiandosi completamente al suo petto gli obbedì, sollevando le gambe e abbandonandosi in quella posizione distesa, sorretta dal mare e dalle sue braccia forti.

 

“Perfetto.” Jack le sfiorò la tempia con le labbra e intrecciò le dita con le sue. “Adesso muovi piano piano le gambe, proprio come se stessi andando in bicicletta… però lentamente, rilassati.”

 

Amelia lo fece… e poco alla volta scoprì di non essersi mai sentita tanto bene, a dispetto del suo viso rosso e del batticuore. Nonostante i brividi per la presenza di lui, quella posizione era davvero comoda… e quelle piccole onde appena accennate fungevano da massaggio per il suo corpo, il rumore del mare era infinitamente tranquillo e rasserenante… le gambe non le pesavano affatto, non faceva il minimo sforzo, si sentiva solo serena e protetta. Le venne spontaneo chiudere gli occhi, sorridere beata e inarcare lievemente la schiena come una piccola gatta in cerca di coccole.

 

Jack sorrise soddisfatto nel vederla così bene, e le stampò un piccolo bacio sulla spalla prima di tornare a sussurrarle all’orecchio. “Ginnastica acquatica per quasi mammine… l’unica cosa che riusciva a dare un po’ di sollievo a mamma quando era incinta di Katie. Anche se a dire il vero sembrava piuttosto lo sport preferito di papà…”

 

“Io l’ho sempre detto che i tuoi genitori sono i migliori.” mormorò placidamente Amelia. “…mmh… è bellissimo…”

 

“Visto, te l’avevo detto…”

 

“Jack?”

 

“Si?”

 

“Io mi fido solo di te. Molto più che di me stessa.”

 

“Anch’io, piccoletta… anch’io.”

 

Amelia rabbrividì nel sentire quel tono di voce… era lo stesso di quella notte, lo stesso che le aveva confessato il proprio amore. Le veniva da piangere… era tutto così bello, ma era solo una favola che alla fine della giornata si sarebbe dissolta in una nuvola di fumo, esattamente come la prima volta. Strinse forte gli occhi quando reclinò la testa sulla sua spalla, e sentì le labbra di lui baciarle dolcemente la guancia… che cosa non avrebbe dato per non avere paura. Se solo si fosse liberata di quella paura di essere respinta, di perdere tutto in un solo colpo, sarebbe stato così facile pronunciare quelle tre stupide, semplici parole…

 

“Ehi…”

 

Jack le passò una mano sulla guancia e le voltò dolcemente il viso verso il suo. “Stai tremando… cos’hai?”

 

“No, è che…” Amelia si morse nervosamente le labbra e alzò gli occhi al cielo, tentando un sorriso per sdrammatizzare. “…sono una stupida, lascia perdere.”

 

Jack le sfiorò lo zigomo con le dita. “Dimmi cosa c’è.”

 

Amelia abbassò gli occhi, poi prese coraggio e lo guardò. “Vorrei fermare il tempo… qui e adesso.”

 

Jack le sorrise. “E che c’è di stupido in questo?”

 

“Che non si può fare.”

 

“Perché no… ehi, io sono un mago, non lo sapevi?”

 

Fu il turno di Amelia di sorridere, ma in breve tornarono seri entrambi e rimasero a fissarsi intensamente. Negli attimi che seguirono, Jack comprese di non avere più scelta… il suo corpo e il suo cuore avevano già deciso per lui.

 

“Forse ti sembrerà completamente folle, penserai che sono del tutto fuori di testa…” le sussurrò appena, chinando il viso sul suo. “…ma se non ti bacio immediatamente, potrei anche morire…”

 

Amelia trattenne il respiro, e potè giurare che il cuore le si fosse completamente fermato per buoni dieci secondi. Non poteva crederci… stava accadendo veramente? Lui stavolta era lucido, non poteva essersi sbagliato, dunque… pensava veramente quello che diceva? Voleva davvero baciarla? Col cuore a mille, la ragazza voltò leggermente la testa di lato per cercare i suoi occhi blu, dove avrebbe trovato la risposta che cercava… perché era un ragazzo onesto e sincero, dai suoi occhi avrebbe potuto capire tutto.

 

Jack la incoraggiò con un piccolo sorriso timido, sfiorandole la guancia, e quando vide i suoi occhi socchiudersi annullò la distanza fra i loro volti e posò le labbra sulle sue.

 

Nacque come un semplice incontro di labbra quasi timido, un gesto pieno di trasporto ma anche semplice e puro, alla ricerca di conferme… poi lei gli fece scivolare una mano indietro, lungo il collo fin nei capelli, e lui perse ogni forma di controllo. Il bacio che sembrava tanto dolce diventò famelico, insaziabile, incontenibile, desideroso, devastante… si stavano abbracciando come se non potessero contare su un domani, come se quell’attimo fosse tutta la loro vita, come se fermarsi significasse scomporre un puzzle perfettamente allineato… c’era sintonia perfino nei movimenti, nel loro modo di cercarsi follemente. L’aria tutto intorno sembrava fare scintille, quella passione disperata che li stava consumando non scemò col passare dei minuti, anzi… e se qualcuno si fosse avvicinato di più, avrebbe perfino potuto sentire il battito perfettamente sincronizzato dei loro due cuori.

 

 

***************

 

 

Ron si grattò il mento barbuto e maledisse per l’ennesima volta il talismano mutaforma che aveva dovuto usare. Per l’appuntamento con il maggiore Rogers avevano concordato che non sarebbe stato prudente mostrarsi in giro con le proprie sembianze, ma forse Harry ci era andato giù un po’ troppo pesante col suo talismano… perché ora Ron aveva i capelli tutti bianchi e una foresta incolta di barba e baffi rispetto ai suoi soliti due millimetri di barbetta appena accennata. E quando il barista del Settimo Pentolone lo aveva apostrofato con un bonario “Ehi vecchio”, Ron aveva sentito un familiare prurito nelle mani…

 

Per fortuna Rogers non lo fece attendere che pochi minuti. Anche la sua copertura era ottima – un uomo di mezza età coi capelli ingrigiti – e nascondeva perfettamente il giovane soldato biondo ad occhi indiscreti. Rogers riconobbe immediatamente Ron per lo sguardo penetrante che questi gli lanciò, e afferrando un boccale di birra andò a sedersi al suo tavolo.

 

Ron gli fece un sorriso compiaciuto. “Maggiore, sono felice di rivederti.”

 

“E’ una gioia anche per me, colonnello.” Replicò il giovane, tenendo ugualmente la voce bassa per evitare eventuali orecchie troppo appuntite.

 

“Marinato la scuola oggi?”

 

Rogers rise all’espressione ammiccante del suo superiore. “E con immenso piacere, aggiungerei. L’aria si è fatta irrespirabile ultimamente.”

 

“Altri licenziamenti?”

 

“A raffica. Non ce n’è uno oggi che non si sottometta al volere del generale… non ci possiamo muovere facilmente. Ma molti di noi sono solo in attesa di un ordine, suo o del colonnello Potter.”

 

Ron annuì. “Senti, Rogers, ho la sensazione che a casa non mi dicano tutto per non farmi dare di matto… che mi dici della squadra di mio figlio? Sono ancora tutti a posto?”

 

Rogers fece una smorfia motificata. “Vogliono smembrarla, signore.”

 

Ron strinse forte la mano attorno al suo boccale di birra. “Che hai detto?”

 

“Ma non lo faranno, non finchè c’è il colonnello Granger.” il giovane maggiore fece un sorrisetto. “Diavolo, signore, può essere molto fiero di sua moglie… tiene a bada Taventoon con una freddezza e una lucidità che fanno davvero spavento, non commette un errore.”

 

Ron sorrise, fiero e orgoglioso più che mai. “Hermione gli imbottirà il culo di polvere da sparo, è un demonio in queste cose. E poi starà a noi accendere la miccia e farglielo saltare in aria una volta per tutte.”

 

Rogers si assicurò che nessuno li stesse ascoltando. “Il colonnello Granger mi ha parlato di un piano, signore.”

 

“C’è. E’ di Harry.” Ron esitò. “Rogers… a questo punto il tempo delle mezze misure è finito, qui parliamo di guerra civile. Non so se mi spiego.”

 

Rogers annuì. “Colonnello, parlo a nome mio e di tutti i War Mage che non aspettano altro che un vostro ordine per agire… Taventoon può bruciare all’inferno con tutti i suoi gradi per noi, la nostra devozione non va certo a lui.”

 

“E allora faremo in modo di mandarcelo in fretta in questo inferno.” Ron gli strizzò l’occhiolino. “Quello di Harry è un buon piano… ma ci dobbiamo accordare con quanti più uomini possibile.”

 

“Lei mi dica solo dove e quando.”

 

“Lunedì notte.” Ron sorseggiò la sua birra. “Alla Stamberga Strillante.”

 

“La Stamberga Strillante?” Rogers inarcò le sopracciglia cespugliose. “Così vicino a Hogwarts?”

 

“Appunto. E’ risaputo che ne fanno uso i ragazzi, e non certo una folla di rivoltosi… ci darà la copertura che ci serve.”

 

“Ottimo.”

 

“Quanta gente pensi di riuscire a radunare?”

 

Rogers fece un sorrisetto. “Lei pensi solo a un modo per allargare la vecchia Stamberga, così potrà contenere tutti quelli che sono dalla nostra parte.”

 

“Perfetto. Bravo, maggiore, ti stai muovendo benissimo… continua a seguire il colonnello Granger per qualsiasi cosa, è lei il vostro punto di riferimento nonché la nostra talpa nell’ufficio di quel porco di Taventoon.”

 

Rogers buttò giù un sorso della sua birra. “Mi creda, signore, se la conosco anche solo un po’… darebbe un braccio per assistere alle riunioni fra sua moglie e il generale.”

 

Ron rise di gusto e annuì. “Dio benedica le donne pepate, che faremmo noi senza.”

 

 

***************

 

 

Non avevano fatto altro da che erano tornati a casa, né erano riusciti a smettere… forse per non rompere l’incantesimo, forse per non sottrarsi a quelle emozioni esplosive, forse perché sembrava troppo incredibile per essere vero… ma di fatto Amelia e Jack se ne stavano sdraiati sul divano a baciarsi da ore, e nessuno dei due dava cenno a volersi fermare. Le uniche pause che avevano fatto tra un bacio e l’altro le avevano utilizzate per guardarsi negli occhi, per sorridersi, per accarezzarsi a vicenda, per stringersi forte l’uno all’altra, ma poi via, giù di nuovo a baciarsi come se fosse una necessità maggiore del bisogno di respirare.

 

Da qualche parte nella nebbia totale che occupava il cervello di Jack, una vocetta assai simile a quella di Dan lo scherniva allegramente… non aveva mai baciato tanto una ragazza. Aveva sempre considerato il bacio come uno dei tanti preliminari a qualcosa di molto di più, e per quanto in quel momento i movimenti istintivi di Amelia lo stessero portando alla follia totale, si sentiva talmente bene che avrebbe potuto continuare a baciarla anche per tutta la sera. Adesso cominciava a capire un po’ di cose… tutte volte che da ragazzino aveva preso in giro i suoi genitori perché li trovava con le labbra perennemente incollate… ora doveva dare ragione a loro: non c’era niente di più bello che un bacio dato con tutto l’amore possibile, altro che preliminare… non avrebbe smesso più. E mentre lasciava le mani libere di vagare sul corpo della sua piccoletta, mentre le accarezzava le gambe vellutate e le disseminava il collo di piccoli morsetti, la sentì inarcarsi contro di lui in quel modo così semplice e spontaneo e maledettamente irresistibile… fu solo per sfilarsi bruscamente la maglietta che Jack si separò un momento da lei, e riprese a baciarla l’attimo successivo. Amelia gli passò le mani sulle spalle vigorose, aggrappandosi disperatamente a lui, e in cambiò sentì le mani più esperte del giovane rosso scivolarle sotto la camicia… fu allora che, per quanto avrebbe continuato all’infinito quel sogno, il buonsenso le impose di tirare il freno.

 

“Aspetta…” Amelia in qualche modo riuscì ad allontanarlo, senza per questo lasciare la presa che aveva sui suoi avambracci. “…aspetta solo un momento… noi dobbiamo parlare.”

 

Jack esitò, ma alla fine annuì. “Si, hai ragione.” le rubò un ultimo bacio, poi si allontanò e si sedette mentre lei faceva altrettanto. Parlare… gli scappò un sorriso. “Ora come ora ho il cervello che connette poco, ma ti prometto che resterò lucido fino in fondo.”

 

“Lo prometto anch’io.” Amelia tentò goffamente di sistemarsi i capelli in disordine, ed evitò volutamente di pensare a quanto dovesse essere rossa in volto in quel momento. “Io ho… ho paura.”

 

Jack le prese il viso fra le mani e sorrise, incoraggiandola con tutta la sicurezza che provava. “Io nemmeno un po’… per la prima volta nella mia vita sento di essere nella direzione giusta. Il solo fatto che sia tu mi fa stare bene, mi infonde tranquillità e sicurezza… la logica vorrebbe che fossi verde per il panico, invece non è così. Anzi, a dirla tutta, non sono mai stato così sereno come adesso.”

 

Amelia si morse nervosamente le labbra prima di guardarlo negli occhi blu. “Ti rendi conto di cosa ci stiamo giocando?”

 

“Non voglio rendermi conto di niente, non voglio razionalizzare e non voglio pensare… voglio seguire il mio istinto, voglio sentirmi libero. Senti qua…” Jack le prese una mano e se la premette contro il petto: il cuore gli batteva fortissimo. “Lo senti? Non mi è mai, mai capitato questo per una ragazza… ma con te è tutto diverso, capisci? E’ talmente emozionante che mi lascia spiazzato.”

 

Amelia lottò con se stessa per non cedere al bisogno di gettarsi fra le sue braccia… doveva fare le cose per bene stavolta, se era vero che quel sogno si stava avverando. “I-Io ho solo te nella vita…” mormorò a bassa voce. “…tu sei tutto per me… non ce la faccio a perderti, anche solo l’idea mi spaventa, capisci cosa voglio dire?”

 

“Non mi perderai affatto.” Jack le prese le mani nelle sue. “Tesoro, io ho tanti difetti ma non so mentire… mi devi credere se ti dico che in ogni istante della giornata sei nella mia mente e nel mio cuore. Non mi chiedere come e perché, non c’è una risposta vera e propria… tutto quello che so è che sei tu, Amelia…” le accarezzò morbidamente la guancia e le baciò per un momento le labbra gonfie. “Sei sempre stata tu…”

 

Amelia sorrise timidamente, mentre la gioia straripava nel suo cuore. Sembrava un sogno, una favola come quelle che le piaceva tanto ascoltare, quelle a lieto fine… chiuse gli occhi, sorridendo commossa. “Dimmi che non è solo un sogno… dimmi che è tutto vero.”

 

Jack intrecciò le dita con le sue. “In questi mesi che ti ho avuta tutta per me… Dio, Amy, non mi chiedere com’è successo… ho perso la testa per te, e me ne sono accorto solo adesso. Non riesco a restare un attimo separato da te, sei nei miei pensieri costantemente… mi fai bruciare di voglia… e mi fai battere il cuore. Non hai nemmeno lontanamente idea di cosa rappresenti per me…”

 

Era tutto così simile alla prima volta, tranne che quella notte a parlare era stato un ubriaco disperato, mentre adesso Jack era lucidissimo… lucido e felice, spontaneo come al solito, i suoi occhi trapelavano sicurezza e gioia… una gioia contagiosa. Stavolta allora era tutto vero… era vero! Non era un sogno, non era una favola, non era una notte brava che si doveva dimenticare la mattina dopo… era la vita reale! La voleva nella vita reale… proprio lui, l’amore della sua vita? Sembrava troppo bello per essere vero. I suoi occhi blu in tempesta erano così onesti e fiduciosi, così colmi di speranza… non le stava raccontando bugie, era se stesso!

 

Jack si accigliò quando le vide gli occhi riempirsi di lacrime. “…Amelia…”

 

“Giurami che sarà ancora così domani.” Gli sussurrò lei, mentre due lacrime di gioia le solcavano le guance arrossate. “E anche il giorno dopo, e quello dopo ancora…”

 

Lui la zittì con un bacio, e continuò ad accarezzarle il viso. “Non sono mai stato così sicuro di qualcosa in vita mia… e non sono mai stato così felice. Piccoletta, vorrei tanto poterti trasmettere tutto quello che provo per te… tutta la mia sicurezza, per far sparire i tuoi dubbi…”

 

Amelia si affrettò a scuotere la testa. “Non pensare che io dubiti di te! E’ solo che…è così difficile a spiegarsi…”

 

Jack sospirò. “Lo so cosa vuoi dire. Lo so che non hai ancora dimenticato… lui…” mormorò, accennando col mento al suo pancione. “…ma se me ne dai la possibilità, vorrei poterti fare felice anch’io.”

 

Amelia sorrise dolcemente, lasciandolo perplesso, e gli accarezzò le guance e le spalle. “Jack…” si, era arrivato il momento, non aveva più scusanti. “Jack, io ti amo.”

 

Jack spalancò gli occhi. “Tu…”

 

Amelia continuò a sorridergli dolcemente, con gli occhi che le brillavano per la gioia. Finalmente l’aveva detto… l’aveva detto sul serio. Ed era stato bellissimo dirlo. “Ti amo con tutta me stessa, e non chiedermi da quando lo so… tutto quello che posso dirti è che brucerei anche all’inferno per te. Sei tutto quello che ho di bello al mondo… sei la mia stessa vita.”

 

Jack rimase qualche secondo a guardarla, col fiato più ansante e il cuore che gli batteva all’impazzata, e un attimo dopo si gettò a capofitto sulle sue labbra per baciarla con tutto il suo desiderio folle e bruciante. Si tirò indietro solo quando respirare divenne una necessità improrogabile, ma rimase con la fronte appoggiata alla sua e gli occhi blu incollati a quelli cioccolato del suo amore.

 

“Tu non puoi dirmi queste cose e aspettarti che io non ti voglia tutta per me… amore mio, anch’io ti…”

 

“No, non dirlo.” Amelia gli appoggiò le dita sulle labbra. “No… l’hai detto troppe volte e a troppe persone, Jack… voglio che quando lo dirai a me sia intenso e sentito e vissuto come non ti è mai successo prima. Voglio che recuperi il significato di queste parole… scoprirai che è più travolgente che mai.”

 

Jack le accarezzò i capelli e il viso, divorandola con lo sguardo. “Tutto quello che vuoi, amore… ma questo non mi impedisce di provare quello che sento per te. In qualunque modo tu lo voglia chiamare, mi fa scoppiare il cuore.”

 

Amelia sorrise e gli baciò la mano che le stava accarezzando la guancia. “E’… così bello sentirtelo dire…”

 

Jack le asciugò le lacrime coi pollici, e le rivolse un occhiolino allegro. “Il mio maschiaccio è una romanticona nella realtà, eh?”

 

Amelia rise e si accoccolò nel suo abbraccio, lasciandosi circondare dalle sue braccia forti e sentendo sotto la mano il suo cuore che batteva forte… un battito che la cullava in un mondo fatto di sogni che per magia si erano trasformati in realtà. Le sembrava di scoppiare dalla gioia.

 

“Jack?”

 

“Si, piccola?”

 

“Noi non ci perderemo mai, è vero?”

 

“Si, è vero. Non devi avere paura.”

 

“Non ne ho se mi giuri che resterai sempre al mio fianco, comunque vada.”

 

“Comunque vada.” Jack la baciò di nuovo, inalando il suo profumo inconfondibile che ormai era come una droga per i suoi sensi. “Comunque vada, amore.”

 

 

************************

 

 

*^_______^* E da quanto tempo lo stavate aspettando questo chappy, eh? Sarò assolutamente sincera con voi, signori e signorine: sto passando un momento decisamente no, e questo chap doveva sprigionare gioia… non è stato facile. Mentre lo scrivevo tornavo indietro perché non mi piaceva una cosa, poi un’altra… l’avrò riscritto cinque volte, questa è la quarta edizione, quella che al mio pessimismo faceva meno pena delle altre… non è malaccio, ma si poteva fare infinitamente meglio. E non è falsa modesstia, il fatto è che quando uno ha la fortuna di ricevere così tante risposte positive per una cosa che è frutto della sua mente un po’ distorta… dopo è un po’ una responsabilità morale non deludere nessuno! °^____^° FMI ha avuto un successo inaspettato e mi ha reso più felice del previsto, e se dipendesse da me scriverei sempre al mille per mille per ringraziare ognuno di voi… non vorrei mai deludervi! Perciò, eventualmente l’abbia fatto o lo facessi, sappiate sempre che vorrei potervi regalare un momentino di gioia proprio come fate voi ogni volta che mi lasciate una recensione… e dirvi grazie è sempre poco, ma lo diciamo lo stesso che non guasta mai! ^_____- In ogni caso, piccola speigazione lampo per chi se lo chiedesse: come mai questo avvicinamento fra Jack e Amelia è avvenuto così all’improvviso e così rapidamente? Per ben tre motivi. Motivo uno: Jack è un impulsivo di natura, se prova un’emozione non la sa trattenere… contiamo che ha trovato terreno fertile… Motivo due: sono mesi che i due piccioncini si sno avvicinati ancora di più, e il signorino in questione è molto maturato in questo periodo… Motivo tre: fidatevi di me, è funzionale al ritmo della storia… anche il fatto che Amelia non abbia ancora parlato a Jack della bambina è un tassello nel puzzle intricatissimo che sarà il tema di questi intensissimi capitoli a venire… vi fidate di me? No? … e fate bene! ^_______-

 

Non mi dilungo oltre, anche perché stavolta i thanks sono tantissimi *gaudio e tripudio* e qua va a finire che ci impiego un giorno in più solo per ringraziare, perciò… let’s start! ^___^  Innanzitutto un bacio speciale alla mia beta, che mi ha rimandato il chap corretto a tempo di record nonostante il pc rotto… Saretta, ti adoro… e poi…

 

Siangel187: perdona l’attesa! Eh si, con Simon abbiamo tirato un sospiro di sollievo… ma al posto degli altri, io una piccola assicurazione sulla vita la farei… X_x Un bacione!

Aledra_xan: grazie! Beh, ti confesso che un po’ ci tifo anch’io, che non dovrei essere di parte… ^_______-  Un bacissimo!

Ruka88: tesoro, ti anticipo che per il lieto evento ce ne vorrà un po’ ancora… da adesso in avanti gli avvenimenti si svolgeranno in maniera serratissima, cioè uno dietro l’altro in uno spazio temporale molto stretto… e poi, alla fine, per chi sopravviverà si vedrà… ^____- Bacio enooorme!

Cloe Sullivan: ma grazie, carissima, sei una delle poche che mi trova veloce… una volta lo ero molto di più, sarà l’università che fa male alla salute? ^____- Visto che hanno combinato i tuoi protetti? Eh eh… ^_____- Bacio schioccoso!!

Ayashi: e io ti adoro per avermi recensito! ^____^ Beh, stavolta ho lasciato correre, altrimenti questi poveri figlioli mi si stressano… dalla prossima in poi avremo un crescendo di cose che culminerà in… no, questo non si può ancora dire! *____* Un bacio forte forte!

Carol87: beh, direi che è stata una dedica fortunella questa, tesora, ti sei beccata il risveglio del nostro amoroso Jack, che finalmente ci ha dato un taglio con le docce fredde! ^_____- Spero che il regalo sia all’altezza delle aspettative! Un bacio gigante!!

Caillean: salva in corner! ^_____^ Mi sono fatta perdonare, adesso vediamo se Alex riuscirà a farsi perdonare da te… la povera Katie in effetti non se la spassa! Uuuh, anche io ti mando una mail abbracciosa!!! Un bacissimo!!

Blacky: e ci hai azzeccato in pieno, tesorino!!! Questo chap è per la maggior parte tutto di Jack e Amelia… finalmente se la sono data una svegliata!!! Ovvio, tutto ciò è solo l’inizio, ma… direi che è un buon inizio! E se la volta scorsa avevamo Jack sotto la doccia, adesso, mia cucciolosa zozzona adorata, ti puoi trastullare con Jack in costume e con l’occhialino da sole… c’è posto per un’altra zozzona nel club che m’infilo clandestinamente?? ^_________- Un bacio galattico!!

Miky Black: in effetti l’ho scampata…almeno per stavolta! ^_______- Grazie cara, sono felice che lo scorso chap ti sia piaciuto… spero che questo non sia da gettare! Un bacino soffice soffice!

Sillina: …nah, ti garantisco che ogni complimento si può ripetere anche all’infinito che sarà sempre un’emozione per me, che di natura sono sempre un pochetto troppo autocritica… fosse per me mi sarei demolita già a metà saga! *_____* E sono felice di poterti dire che Jack sembra proprio aver chiuso con le docce fredde, a quanto pare ha trovato di meglio! ^_________- Un bacio fortissimo e buon lavoro!

Ciccina: grazie tesoro, sei una dolcezza! *^_____^* Spero che questo chappino ti abbia soddisfatto, non vorrei mai il contrario con tutta la fiducia che mi date… anch’io ho adorato scrivere quel pezzo su Katie e Alex, così come il poveretto adesso è messo maluccio, ma sai… direi che era inevitabile, o lui o Simon… e a quanto pare il cuore ha scelto per Alex. Incrociamo le dita, ma rasserenati che non prevedo funerali nell’immediato futuro! (Ho detto immediato, eh…) Un bacio enoooooooorme!

Sharkie: le tue recensioni non sono assolutamente da schifo! “Il Convertito” resterà storica, mi è piaciuta tantissimo! °^_______^° Guarda che una volta o l’altra ce la infilo questa espressione in bocca a qualche personaggio! ^_______- Un baciottolo!

Elly: tesora, puoi dormire sonni tranquilli… dubito che smetterò di scrivere per moooolto tempo, tieni conto che è il mio angolo preferito! ^____- Di sicuro alla fine di BAWM mi prenderò una piccola pausa perché sarà la fine di un’era, questa saga mi ha accompagnata da quasi quattro anni, se facciamo i conti… wow! O____o E grazie mille, è bellissimo sentirsi dire che ti sei commossa tanto… vuol dire che ti ho suscitato un’emozione, e tutti sanno che è la cosa più bella che mi si possa dire! Un bacio luuuuuuunghissimo! Uh, e il disegnino non vedo l’ora di vederlo!!

Dark_Iori: ma quanto devi essere spettacolare con la fiaccola olimpica per tutta Italia… quasi quanto i 101 pony cucciolosi che mi hai mandato! *^_____^* Eh si, inevitabilmente il gesto di Alex è stato notato, ahimè… ti impacchetto la Katie e te la spedisco per un po’ di conforto? ^_____- Un bacissimo, anzi… 101 bacissimi!

MM1981: sai che mi sa che il tuo motto sia anche quello di Stephen McNair? ^_____- E in effetti Jack e i suoi ricordi saranno materia per un chap piuttosto intenso che arriverà fra non molto… ma non ti anticipo nulla! Un bacio grande grande però te lo mando!

Lazyl: sto sinceramente prendendo in considerazione l’ipotesi del cloroformio per mia sorella, mi risolverebbe una decina e più di problemi! ^____- Eh eh, è con molto piacere che il genio della lampada si inchina per esaudire almeno uno dei tre desideri espressi… e magari salviamo anche il gatto in fuga già che ci troviamo! ^_____- Un bacio fortissimo!

Sirius4ever: grassie mille millissime! ^____^ Lo hai trovato meglio Jack stavolta? Direi che il figliolo è in forma, eh? E piano piano rimettiamo in piedi anche il Pannolone… in un’inedita versione occhialuta! O_____O Un bacio grandissimo!

Lily: ti adoro anch’io, cara! Eh eh, Jack e Amelia finalmente hanno aperto gli occhioni… la domanda di tutti è: ma Amy non gli dice della bambina? E in anteprima ufficiale posso assicurarti che adesso che stanno insieme, Amelia si sentirà ancora più in dovere di dire la verità… tempi e modi censurati, sorry! *.* Tesora, per le future morti… ti do un consiglio: non angosciarti, manca cmq tempo, c’è ancora così tanto che deve avvenire… potrebbe lasciarci le penne chiunque, non solo i buoni e non solo i cattivi… poi alla fine della storia ricordami di dirti una cosuccia! ^_____- Un bacio grande quanto un grattacielo!

Hiromi: perdonatissima fin da subito, cara, anch’io non mi sarei fidata al tuo posto! ^____- Beh, siccome BAWM è magia al confine con un pizzico di realtà, direi che il suo miracolo Simon l’ha avuto sopravvivendo, per la vista possiamo solo mettergli sul nasotto un paio di occhialoni…  e il messaggio Jack l’ha ricevuto e devo dire che ha avuto il suo effetto, brava la mia Hiromi che mi terrorizza i personaggi al punto giusto! ^______- Un bacio forte forte!

Euridice: grazie tesoro, sei dolcissima! Spero di averti risollevato un po’ il morale, anche a me è andata da schifo ultimamente… beh, non è che ad Alex stia andando meglio, eh! Incrociamo le dita e auguriamoci che migliori per tutti e tre! ^_____- Un bacione!

Phoebe80: amorina! Eh eh, a quanto pare Jack ancora non sa di avere questa doppia personalità, quando lo saprà… si, saranno acidi… ma per il momento godiamoci il risveglio del nostro adorato tontolone dal mondo dei figoni che vivono alla giornata… benvenuto nel mondo dei futuri papà! *_____* E ti confesso che se c’è una cosa che mi piace è raccontare di Ron che perde le staffe… ih ih! °^____^° Grazie per le cose bellissime che mi hai detto, mi hai regalato un sorriso quando più ne avevo bisogno… ti voglio benissimo, e ti mando un set bacio più abbraccio formato gigante!!

Emily Doe: un’utilità enorme, come ogni singolo commento che ricevo! E’ sempre una gioia sapere di aver interessato un lettore, e hai il mio grazie più sincero! ^___^ Sono felice di sapere che BAWM ti abbia appassionato tanto, e non solo non sei pazza per quello che hai detto… ma mi rendi felice! E se tutti i tuoi commenti sono “senza senso” (come dici tu) come questo… allora sarò sempre felice di trovare il tuo nome fra i recensitori! *_____* Un bacio grandissimo!

Alewen: amorina, augurissimi per il compleanno!!! Sono felice di averti fatto un regalo a sorpresa, pur non sapendolo… mi è andata bene, va! *^____^* Prometto che mi darò da fare per sistemare Katie e Alex, qualcosa combineranno… ^____- Un baciottolone!

Giugizzu: ed è anche un sorriso bellissimo! *^____^* Ti ho stupita stavolta, eh? Ci si aspettava il grande momento di Jack e Amelia solo alla fine, ma c’è più di un motivo perché le cose fra loro sono cambiate già da ora… quanto ai ricordi, Jack non si ricorda assolutamente di quella notte, ha soltanto rarissimi flash (ne avrà ancora) di momenti di particolare passione che gli derivano innanzitutto dal fatto che sia innamorato sul serio stavolta, e poi dal fatto che Amelia non fosse proprio al massimo della concentrazione quando l’ha Obliviato… ma non temere, la verità non può scoprirla così! ^____- Un bacione-one-one!

Lizzie: scommetto che un pochetto sono riuscita a stupirti anche stavolta… molti si aspettavano il fatidico avvicinamento fra Jack e Amelia solo alla fine, invece… beh, per ora non si può dire, ma c’è un perché! ^_____- Quanto a Ron… beh, lo scatto di rabbia ci stava tutto, nonostante quella fosse la sua bambina adorata, perché per la sua ingenuità gli è quasi morto un figlio e soprattutto lei stessa è stata in pericolo… istinto di padre protettivo più temperamento focoso Weasley, direi che è una benzina in stile Shell-Vpower! ^_______- Un bacio fortissimo!

Angele87: …e che striscione ci sarà stavolta? *^_____^* Graaaaazie amore santo, adoro le tue recensioni… anche per me non è un bel momento, ho cercato di concentrarmi di più su cose come FMI per distrarmi un po’, speriamo di non aver intaccato anche il mio gioiellino con questo momento di pessimismo… O____o Ehi, non la mollare quella petizione, anch’io voglio firmare… contro me stessa! ^____- Ti voglio un bene grande e cioccolatoso!! Sau tesorina!

~Lily~: …e dunque a questo punto sei già sgattaiolata nella storia a picchiare McNair, dico bene? ^____- Per Jack abbiamo fatto un grande passo avanti, quindi direi che anche lui è a posto… quanto a Ron, beh… non lo biasimo, al suo posto credo che avrei avuto una reazione simile… tieni conto che è un papà e che ha quasi perso uno dei suoi amatissimi giovanotti… X__x Un bacino!

Fabry: aspettavi questo momento dall’inizio della storia, e finalmente è arrivato! Jack e Amelia si sono messi insieme, finalmente! Si festeggia! Almeno per il momento… ^___- Un bacio!

Red: wow, grazie infinite! *___* Sono felicissima di aver colpito la tua attenzione, spero di non deluderti in futuro! Un bacio anche a te!

Anduril: tesora, grazie a te! Sei molto gentile, me si inchina profondamente… ma si, va, il Pannolone diciamo che è salvo e quasi completamente sano, gli è andata bene solo con un paio di occhialoni, in fondo sarebbe stato irreale se ne fosse uscito illeso… oh, e io frequento Scienze della Comunicazione all’università! ^___^ Un bacio gigante!

Cho Potter: bella la mia tesora, è commossa! °^___^° Katie e Alex… guarda, posso dirti che ancora molta acqua deve passare sotto questi ponti, ma Katie ha detto la sua durante la sua breve apparizione in questo chappy… ^____- Un bacissimo!

Alissa11: ma è stato un piacere, carissima! *^___^* Si, sono d’accordo con te, Alex ha fatto l’infamotto ma si è riscattato in tempo, e direi che si sta impegnando sul serio per la sua Katie… staremo a vedere! E Jack… eh eh, tutto suo papà: è bastato un flash che ha ricreato la visione in versione animata e vissuta! ^_________- Un bacio galattico!!

MandyJJ: …e devi dire che gli Evanescence sono il mio gruppo preferito, mi stavo cinghiando da sola quando mi sono accorta dell’errore! Ho fatto copia e incolla col testo da una pagina web e da lì è venuto il casino… *Sunny si frusta per aver storpiato uno dei capolavori degli Evanescence adorati* U.U Ahimè, Simon con la vista sballata perché… beh, perché nemmeno un mago può essere Dio, già tornare dall’aldilà è stata un’impresa miracolosa… sarebbe stato irreale tornare completamente illesi! Vedila così… meglio la vista che la vita! ^___- Un bacissimo evanescensoso!

Kaho_chan: cicci, stai ancora saltellando di gioia? Eh, dopo questo chap tranne che per Katie e Alex, almeno per un po’ ci possiamo fare un sorrisone largo! Jack sorprendentemente è stato veloce a capire cosa prova realmente… perché in questo lui è diverso dal papà, è impulsivo fino nelle ossa: ha realizzato il cambiamento, e non ci ha pensato due volte prima di tentare… in questo Ronnino caro ci è andato un po’ più coi piedi di piombo a suo tempo… *.* meno male che Jack è anche figlio di sua madre! ^______- Un bacissimo… a forma di cerchione!

Giuggia89: nuu, ti hanno rovinato la lettura del chap! Mannaggia!! Eh per la sopravvivenza di Alex io ho le labbra cucite… tecnicamente non posso dirti nulla, ma almeno con il piano che ha in mente Lestrange il nostro biondino ha guadagnato un po’ di tempo, va bene uguale per il momento? Non mi ammazzi? E tranquilla, di Oblivio ce n’è uno solo, Amelia non farà il bis! ^_____- Un baciotto!

Marty92: fiù, meno male che l’ho salvato Simon, allora! Ho salvato anche me! ^____^ Alex è ancora vivo, almeno per il momento, direi che magari riesce a starti completamente simpatico prima della fine… o no? ^____- Un bacione!

vale: Simon l’abbiamo risparmiato, adesso per il resto non ti posso tranquillizzare… ma tieni duro, Alex in fondo è ancora vivo (o quasi), no? ^____- Bacino!

Maga Magò: grazie amorina, ti voglio benissimo anch’io! *^___^* Eh, non me lo ricordare quando BAWM finirà del tutto, perché si può dire che le shotty sono ormai quasi finite (ne ho promessa una per un comply dicembrino) e che quando sarà la fine di FMI BAWM si concluderà definitivamente ç______ç… ahimè, ma se la continuassi rovinerei tutto, sarebbe una specie di zuppa riscaldata e poi i personaggi ormai hanno dato tutti se stessi in questi episodi della saga… buuu, non ci voglio pensare nemmeno io! #_______# Un bacissimo!!

Larya: grazie mille carissima! E’ un onore! *^_____^* Sono felice che FMI ti stia appassionando più di tutte (in realtà coinvolge di più me per prima!), e quanto alle tue supposizioni… senza dire nulla di spoileroso posso dirti che sei sulla buona strada! ^______- Un bacio fortissimo!

Avana Kedavra: cucciola anch’io mi rattristo se ci penso, cerchiamo di non pensarci! E’ come dicevo a Maga Magò per il seguito… finirebbe per banalizzarsi tutto e perderebbero di spessore anche i personaggi! Bisognerà avere il coraggio di scrivere la parola fine… ç____ç Bah, pensaimo a Harry e Chad, che è meglio! Eh si, Harry sta cercando di convivere con l’idea di questo pazzoide per casa… e Ron e Katie hano avuto un momentuzzo proprio in stile Arthur/Ginny, zi zi! Concordo in pieno! Un kissone graaaaaaaande così!

Lilychang: anch’io sono molto affezionata a Katie, nella sua ingenuità e semplicità è più fragile di quanto si pensi… ma bisogna vedere come si evolverà il suo personaggio adesso che il cerchio inizia a stringersi! ^_____- Quanto a Jack, eh si, tesorina, per il momento le cose si sono sistemate bene… almeno per il momento… ^______- Un bacio forte!

Yelle: ih ih… in effetti in un primo tempo mi veniva da scrivere nei commenti “Vi ho presi tutti in una sola rete!” *^______^* Sono una monellaccia, non c’è che dire… e tu sei adorabile! Eh si, quella scena fra Katie e Alex (anche quella fra Ron e la figlia, in realtà) risale a più di un anno fa nella mia testolina perversa, figurati un po’! Quanto al Pannolone, beh… lui sembra perfetto, ma non lo è… e adesso deve fare i conti con un po’ di novità, ma è in questo che si vede che è più maturo degli altri, le sue imperfezioni lo rendono migliore. Nuu, non conosco Pallina Simons… ma adesso la inserisco nei regali di Natale! ^_____- Un bacio scoppiettante!

Deepderk: ti spiego tutto, cara! Allora, la vista di Simon è incurabile… quando Bill ha rimesso a posto gli occhioni verdi di Harry, anni e anni fa, ha semplicemente sistemato un’imperfezione che aveva dalla nascita… per Simon, invece è diverso: la vista l’aveva persa quasi del tutto ancora prima di farsi il suo bravo viaggetto di andata e ritorno nell’aldilà, non è un imperfezione, è come una ferita che ha lasciato la cicatrice. L’antidoto poteva salvargli gli occhi se fosse stato assunto prima, ma così… U.U Quanto alla bambina di Jack e Amelia, posso dirti che non sarà necessario arrivare al lieto evento per scoprire la verità… ma non dico di più! Lasciamo parlare i personaggi… stavolta se la sono cavata abbastanza bene, no? ^______- Un bacissimo!

Kim: ‘morissima! Eh eh, lo sapevo che la scena di Katie e Alex sarebbe stata nelle tue grazie, ti ho anche pensata mentre la scrivevo… chissà come mai, mi ha ricordato qualcosina… *cough*latuashotty*cough* ^_______- Tesorina, qua dobbiamo preparare una tavola imbandita per tutti gli uomini che ti vuoi mangiare! Ce pensa la Sunny tua, ce pensa… un menù di quelli che non si scordano… ^_________- Diciamo che ho idea che questo chap ti ha un po’… allietato? Chi lo sa, chi lo sa… ^______- Un bacissimo, luvvia, ci si becca presto su msn, tvtttttttttttttttttttttttb!

Saturnia: amora, i cespugli sono in fiore!!! Si festeggia a colpi di more!!! *^_________^* Inaspettato, eh, questo Jack che così rapidamente ha preso il controllo della situazione… beh, lui è così. Se ha un’emozione non riesce a trattenerla, è come un fiume in piena… non posso garantire sulla stabilità di questo idillio perché c’è ancora tanto che i due pollastri devono dirsi, e c’è un motivo per cui si sono avvicinati così istintivamente e così di getto… eh, quando uno ci nasce! Per la serie Dio li fa e poi li accoppia… ^______- Visto che il tuo puffettoso Simon ce l’abbiamo ancora? Occhialuto, ma c’è… quanto al nome della futura piccola Weasley, ehi sono curiosa! Mandami una mail, così non lo saprà nessuno… e se ci hai azzeccato vinci un premio! ^_____- Un bacio fortissimoooo!

Meggie: love! Chiedo umilmente perdono per non averti ancora recensito, adesso che mi sono tranquillizzata di aver finito il chap di FMI corro a farlo… e il trailer che hai realizzato era bellissimo, potente soprattutto la musica! Grande la mia Meg! *^_____^* Eh eh, diciamo che credo di aver intuito cosa aspettavi per Jack e Amy, e fra loro le cose ormai sono quasi completamente a posto… quasi, eh… cmq! Sono felice di aver sfatato il mito, con un pizzico di fortuna ce lo sfata anche la Rowla! ^_____- Un bacio grosso come un pianeta!

Eli: tesorissima! In effetti la mia malignità nello scrivere quell’inizio di chap così equivoco non ha nome… sto imparando da mamma Rowla che mi ha fatto fuori quel figon…ahem! Dicevo, che ha eliminato il signorino Cedric Diggory… (*…gioia de mamma tua, viè qua che chi te molla più…*) ^ç^ Jack, com’è tipico di lui, ci ha preso un po’ tutti in contropiede esternando i suoi sentimenti in modo così esplosivo, ma in fondo il nostro Innominabile Stronzone è così, una bomba a orologeria… ecco, la questione della sua paternità non è stata ancora affrontata, e posso dirti che non sarà un momento facile… X_x E hai una gran ragione quando dici che Alex ha ancora da tirare fuori tanto, sia che debba dirci addio sia che debba sopravvivere… wow, detta così fa pure effetto! *^____^* Ti saluterò Adolf, grazie a Dio stasera se n’è uscita e io sono una donna felicemnte libera… ti voglio benissimo!! Sau!!

Lilith: grazie carissima! Eh, Jack i ricordi a quanto pare li ha direttamente messi in pratica, così si fa prima! ^_____- Come la prenderà la notizia bomba che deve dargli Amelia? Eh… apriamo un toto-scommesse? ^____- Bacissimi!!

Vale: amore mio, la mia zia Abelarda preferita!! *^_____^* Chiedo umilmente perdono per non averti risposto alla mail, è che il poco tempo libero che ho avuto davanti al pc l’ho usato per finire il chappy di FMI! Ma controlla la mail in giornata, strappo il pc alla Né e ti rispondo come si conviene! Grazie amore mio, mi dici sempre cose bellissime e mi dai sempre tantissima soddisfazione… e qua, tra Simon che sta meglio e fuoco e fiamme fra i nostri amatissimi Jack e Amy, direi che ce n’è per festeggiare un po’! Godiamocela adesso, finchè si può… *.* Ti voglio una valanga e mezzo di bene!!!

Lady Numb: mmh, qualcuno è di umore allegro e danzante qui, eh? ^______- Eh eh, ti prometto che non mancheranno altri momenti fra Harry e Chad, divertono tantissimo anche me! *^___^* Nuu, già ti immagino a festeggiare il grande momento di Jack e Amelia… ^____- Alex, argomento spinoso… vedila così: ti ricordi quando ho detto che il passato di Malfoy jr lo vuole raccontare lui in persona? Presto lo sentirai, poi potrai tirare un po’ le somme… e se lo odi ancora, lo facciamo fuori senza pietà! ^____- Un bacio weasleyssimo!!!

Giuggy: ehi bimba! Eh eh, un parziale momento della verità è arrivato per Jack e Amy, e dico parziale perché c’è ancora tanto da chiarire fra loro… ma almeno si festeggia! E non ti ammazzare nell’attesa, che qui aspettiamo sempre di rivederti all’opera con qualche disegnuzzo! ^___^ Bacio bacio!

Audry: grazie mille, troppo generosa! Oh si, mi ricordo di quella storia, e te la spedisco molto volentieri! Ora che ho pubblicato il chap posso tirare un sospiro di sollievo e dedicarmi a rispondere alle mail, perciò a breve avrai la fanfic che vuoi! Un bacio!

Syssy5: ciao carissima! Anche tu devi perdonarmi per il ritardo con cui ti risponderò, ma come ho già detto, ho usato tutto il tempo a mia disposizione al pc per completare questo capitolo… ora sono più libera e mi dedico alla posta! ^_____- Mamma, davvero tutta BAWM sono oltre 1000 pagine? O_____o Ma come avete fatto a non addormentarvi a metà racconto? ^____^ Ecco, la fase tre per Jack e Amelia è appena iniziata! No, Jack non ricorderà, spetta ad Amelia trovare il coraggio di raccontargli tutto… e poi no, lei non vuole togliere ai nonni la nipotina, la crescerebbe cmq con loro… più che egoismo lo definirei panico, paura di perdere l’unica famiglia che ha. E la paura ci fa fare grandi stupidate a volte… un bacio forte forte!!!

Skyline: grazie tesoro!!! Il tuo commento è arrivato in una giornata proprio nera, e mi ha regalato un sorriso felice… mille, mille grazie per i tuoi complimenti! Mi hai detto delle cose bellissime… il sogno di ogni fanwriter, o perlomeno è il mio! *^______^* Un bacio di cuore, grande grande grande!!

Pyros Ikari: wow, una cosa del genere detta da te mi rende felicissima… sono riuscita a farti cambiare idea almeno un pochetto sui Malfoy? Almeno su questo Malfoy qui! Uuh, me tutta felice! ^___^ Vedrò quello che posso fare per risparmiarlo! Baci!

FreackledMicks: oh mamma, speriamo di non aver sbagliato il nick… graaaazie infinite anche a te, carissima, sono felice di trovarti così appassionata a BAWM! Per il morto perché no, puoi tranquillamente sperare in quei nomi lì… e adesso (almeno per il momento) non rischio la tua vendetta perché Jack e Amy hanno fatto i bravi bambini stavolta! Quanto al nome di Dan, guarda… ti confesso che Daniel è il nome del mio migliore amico, un nome che adoro pronunciare e che con Potter suona molto bene, almeno secondo me! Ma un tributo a Dan Radcliffe ci sta tutto, è veramente un grande attore per essere così giovane! *^___^* Un bacio fortissimo!

Estel: eccolo qua il nuovo capitolo! Grazie carissima, è un incoraggiamento bellissimo quello che mi hai fatto, ed è anche un onore! Ho parecchia strada ancora da fare per emulare la grande Row, ma ti ringrazio infinitamente per la fiducia! *^___^* Un bacio gigantesco!

Daisy05: troppo buona, tesoro! *^___^* Mi dispiace per averti fatto aspettare tanto, purtroppo è un momento molto caotico della mia vita… spero almeno che l’attesa sia valsa la pena! Un bacio grande!

Saphira89: il tuo entusiasmo mi è arrivato tutto, quindi non dire mai che non sei brava a commentare! Sono felicissima che non solo il chap, ma tutta la storia ti sia piaciuta… grazie, grazie mille! ^____^ Un bacissimo!

 

 

Non finirò mai di sorridere per quanto amo rispondere alle recensioni… paradossalmente sono contenta che il tempaccio da lupi mi abbia costretto a casa stasera, così sono riuscita a finire un capitolo che aspettavate da troppo tempo! Scusatemi infinitamente per il ritardo! La mia gioia è di aver pubblicato prima della settimana prossima, che passerò quasi interamente lontano da casa per il matrimonio di una mia parente… ma mi sento meglio a sapere che non vi ho lasciati ancora in attesa! Vi voglio tantissimo bene, e vi ringrazio per la fiducia che mi accordate… il mio modo di ringraziarvi è scrivere al meglio delle mie possibilità, e io ci ho provato anche stavolta… non so il risultato, ma mi sono impegnata. La prossima volta andrà meglio, promesso! Ci si risente con il prossimo chap “Responsabilità e conseguenze” (…titolo misterioso… *.*) Un bacio a tutti, fate sogni d’oro!

 

Sunny

 

 

  
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