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Autore: Amerginverdistelle    18/12/2010    0 recensioni
Dire Marauders vuol dire HP, vuol dire fanfic, vuol dire fiumi e fiumi d'inchiostro versati e altrettante lacrime a seguirli.
Difficile cimentarsi con questo lato della saga di J.K. Rowling, ma offre talmente tanti spunti che la fantasia, una volta messa in moto, non si ferma più.
Non c'è solo tenerezza o begli eventi in quel che ho scritto. Anzi. Ma è così che ho percepito la storia dei quattro Malandrini e del loro intreccio con i personaggi di quella Hogwarts, e così ho cercato di raccontarla.
Sperando di condividere con voi il piacere che mi ha lasciato dentro scriverla.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Dicono che poco prima dell'alba il sonno sia particolarmente profondo e apportatore di quiete e riposo; dicono anche che quelle ore siano le più fredde in assoluto dell'intera giornata.

Ma in quel giorno particolare per Sirius Black non c'era riposo e tantomeno quiete, e nessun gelo arebbe potuto contrastare il magma d'odio e furore puri che in lui ribollivano e da lui fluivano impetuosi e incontrollabili.

Solo lui e Remus erano rimasti nel covo dell'Ordine della Fenice a Grimmaud Place, dopo i terribili eventi della notte precedente e la furibonda resa dei conti scatenatasi dopo la notizia della scomparsa di Voldemort.

Molti Mangiamorte si erano immediatamente consegnati agli Auror del Ministero della Magia, qualcuno era fuggito, altri invece avevano combattuto e proprio di quegli scontri i due amici stavano discutendo. Remus, seduto sul divano, continuava a seguire con sguardo preoccupato Felpato che marciava avanti e indietro per la stanza, con un colorito terreo ed i capelli irti in capo, masticando nel contempo frasi smozzicate su dove cercare i responsabili della morte di James e Lily. In un ulteriore, ennesimo tentativo di placare un poco quella frenesia, si rivolse all'amico con tono conciliante :- Sirius, oggi hai già fatto abbastanza: troppo, ad essere sinceri. Quei tre Mangiamorte dovevano arrivare nelle mani del Ministero vivi e collaborativi, il fatto che Voldemort si sia volatilizzato non significa che sia stato sconfitto; hai sentito anche tu quanto ha detto Silente... ma vuoi fermarti ed ascoltarmi, razza di Troll?? - sbottò d'improvviso Lunastorta, di fronte alla mancanza di una qualsiasi risposta o di un cenno di attenzione da parte di Felpato. - Hai usato l'Anatema che Uccide senza neppure tentare uno Schiantesimo, e a quello morto è andata pure bene, visto che i due che hai torturato con la Maledizione Cruciatus ora neppure ricordano il loro nome, figurarsi informazioni per arrestare altri della loro congrega maledetta. - mugugnò infine rassegnato, Appellando una Burrobirra dal tavolo della cucina.

Sirius si fermò a guardarlo, poi con voce fremente di rabbia rispose: - Arrestare dici? Tu arresti i topi che rosicchiano in dispensa, arresti i serpenti che cercano di morderti e di avvelenarti? Non si arrestano, si sterminano senza pietà, che per James e Lily di pietà non ce n'è stata: non farmi la morale per aver Cruciato quei due pagliacci, era giusto che provassero sulla loro pelle un pò della medicina che dispensavano tanto allegramente! Quindi piantala di parlarmi di Ministero e di interrogatori: io voglio Piton, voglio vedere Mocciosus rantolare e chiedere pietà, pietà che da me non avrà mai. - Le ultime parole erano talmente cariche di odio omicida che Remus istintivamente rabbrividì.

- Io non ti sto facendo la morale. Sirius, pensa ai Paciock. Pensa a quello che gli hanno fatto e pensa a quello che hai fatto tu. Ti pare di essere stato meno crudele rispetto ai Mangiamorte che li hanno assaliti, pensi che essere nel giusto renda giusto tutto quello che fai?

Tu vuoi uccidere Piton, continui a dire che è stato lui a guidare Voldemort a Godric's Hollow ma sai anche bene che Silente ha detto tutt'altro, la sua opinione è completamente differente.. - Sirius imprecò con tale furore che un lampo scaturì dalla sua bacchetta sbriciolando un vecchio vaso vicino al camino.

- Silente!! Il grande mago, la grande guida!! Perchè non ha protetto meglio James e Lily, perchè ha lasciato che tutto questo accadesse? - Strappò la Burrobirra dalle mani di Remus e la scagliò contro un muro che però assorbì l'urto e ridepositò la bottiglia intatta al suolo.

- Mio caro Sirius, conosci già la risposta alle tue domande. Un perfetto Incanto Fidelius era la protezione ideale, James e Lily erano assolutamente al corrente del rischio che correvano e loro per primi hanno ritenuto inutile una scorta o altre protezioni; avrebbero solo attirato l'attenzione. - disse Albus Silente, Materializzatosi in cucina una manciata di minuti prima appena in tempo per evitare con un Incantesimo Imbottito che la bottiglia deflagrasse contro il muro. Restituì la bevanda a Remus e disse :- Il piccolo Harry è al sicuro, sua zia Petunia ha accettato di prendersene cura, anche se convincerla è costato non poca fatica.. un Imperius sarebbe stato quanto mai gradito. Ora è sotto una protezione eccezionale, la migliore di cui possa godere, la stessa che gli ha salvato la vita.

Notando l'espressione accigliata di Sirius aggiunse poi: - So che sei il suo padrino e che e che gli vuoi bene, ma non posso fare affidamento su di te per custodirlo al sicuro: tu e la sicurezza state su dimensioni differenti, e sei il primo a saperlo. - Poi, rivolgendosi a Remus proseguì : - Piton è ancora dei nostri, me ne sono accertato nuovamente ma non nutrivo dubbi a riguardo: ora come ora è più sconvolto di noi probabilmente, ma in futuro sarà una risorsa preziosissima, perchè questa guerra è ben lungi dall'essere vinta. -

Incredulo, Sirius si era arrestato in mezzo alla stanza : - Piton è "ancora" dei nostri? Quell'animale ha il Marchio Nero tatuato sull'avambraccio, è uno dei più devoti servitori del Signore Oscuro, ed è stato lui.. sicuramente è stato lui a mettere Voldemort sulla giusta traccia per scovare Lily e James, è lui il reponsabile di tutto questo e quindi non è , non è dei nostri anzi è un morto che cammina perchè ancora non l'ho incontrato ma non mi potrà sfuggire a lungo, non potrà... - Frenò le sue parole e fissò Silente con un barlume di incertezza che si era fatto strada nel buio denso dell'odio che lo stava sommergendo. Piton. Poteva odiare James, ma non Lily; Severus sarebbe morto per difendere Lily perchè l'amava quanto lui, forse ancora di più, se era disposto a rischiare la collera di Voldemort per aiutarli.

Ma dov'era Voldemort? Chi lo nascondeva? E se non lo aveva aiutato Piton, allora chi?

Tra gli sterpi dei dubbi si fece faticosamente strada un nome: un nome che gli fece stringere talmente tanto la bacchetta tra le dita da far sbiancare le nocche.

- Remus, l'Incanto Fidelius che proteggeva la casa di James non è stato infranto, vero? - La voce di Felpato si era fatta sottile, come una lama di ceramica.

Lunastorta si schiarì la voce, ma fu Silente a rispondere:- Sai bene che un Incanto Fidelius è inattaccabile anche da un Mago Oscuro potente come Voldemort. La stessa cosa purtroppo non si può dire per il suo Custode Segreto.. che attualmente risulta irreperibile come il suo Oscuro Signore. - Remus scosse la testa, amareggiato. - Non avrei mai immaginato che fosse possibile, Silente, lui è sempre stato uno di noi, uno dei quattro Malandrini, come e più di un fratello. James e Lily si fidavano ciecamente di lui e lui dava meno nell'occhio di noi, era meno conosciuto. -

Stranamente Sirius non si scompose. Chiese ancora: - Silente, che fine ha fatto Voldemort? Defunto, ferito, nascosto? O cosa altro? -

Il Preside scosse la testa. - Ciò che gli è accaduto non è chiaro neppure a me, ma saremmo degli illusi a pensare che sia morto. Tornerà, come e quando non lo so ma tornerà.. e troverà ancora chi sarà pronto a seguirlo, quelli che ora si nascondono ma che dovranno essere ricondotti alla ragione prima che un'altra stagione di lotte si scateni.. - Il suo discorso si interruppe, perchè Sirius non ascoltava più. Ridacchiava, istericamente. Poi si avvicinò rapido a Remus, guardandolo dritto negli occhi: - Mio buon Lunastorta, sai dov'è Peter? Sai dov'è Peter Minus, il nostro amico Codaliscia, il Custode Segreto? Oh no, non lo sai tu e neppure Silente o altrimenti non saremmo qui. Però io lo conosco, oh lo conosco bene, meglio di voi, io so quanto è fifone quel patetico omuncolo, tanto fifone da nascondersi tra quei Babbani cui tanto somiglia.. e tra i Babbani lo troverò, e invocherà la morte quando mi avrà di fronte!! - Silente estrasse la bacchetta per fermare Sirius, ma non abbastanza in fretta da impedirgli di Smaterializzarsi.

Nella casa di Grimmaud Place rimasero in due. Silente sospirò pesantemente, sedendosi poi accanto a Remus, che lo fissava attonito.

- E adesso che facciamo? - mormorò quest'ultimo fissando la bottiglia che ancora teneva tra le mani.

Silente rimase in silenzio per un pò. Poi si alzò stancamente e guardò fuori dalla finestra i primi Babbani che cominciavano a passare in strada, ignari ed inconsapevoli di tutto.

- Ora, Remus, non c'è altro da fare che attendere. Attendere che gli effetti della rottura del Nodo Infrangibile esauriscano il loro nefasto influsso e vedere che resterà alla fine.-

Lupin si grattò le mani, pensieroso. Come faceva Silente a sapere di quel vincolo infranto, di quelle promesse non mantenute? E di che effetti parlava?

Non ebbe bisogno di chiedere nulla. Fu il Preside stesso a spiegargli: - Stringere un Nodo Infrangibile vuol dire assoggettarsi ad una magia tanto bizzarra quanto implacabilmente potente, Remus. Avreste dovuto ricordarvelo, e pensare meglio alle conseguenze. Ricordi? Chi spezza il Nodo Infrangibile muore. - Il Licantropo scosse la testa, interdetto: - Silente, quel Nodo è stato infranto da tempo, e a nessuno di noi è successo nulla di particolare sino ad oggi. James è morto ma questo non c'entra con quell'incantesimo, e Sirius è ancora vivo ed io pure. Che c'entra il Nodo con James? - concluse infastidito e un pò preoccupato da quelle parole.

- Caro Lunastorta, ad oggi non ci sono Padroni della Morte. Quindi chi sei tu, chi siamo noi per metterle fretta? Però non illuderti: quando vorrà taglierà il filo, e non ci sarà spazio per scuse o recriminazioni, solo il tempo di un respiro prima di varcare il Velo. - La voce di Silente, gentile ma raggelante, terminò : - Non bisogna mai scherzare con ciò che non si domina, o non si rispetta. E nel nostro mondo, come tra i Babbani, venire meno alla parola data costa sempre molto caro. -

Sorgeva un'alba livida.

E il gelo era ancora tra loro.

 

 

Fine.


 

  
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