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Autore: sammyjoe Storm    21/12/2010    4 recensioni
"L'amore è come il vento, viene e va con facilità, ma se è come il vento prima o poi ritornerà" Da questa frase prende il via questa storia.. Una storia dove i sentimenti, le provocazioni, la passione, le emozioni, i sorrisi e le battute saranno all'ordine del giorno.
Samantha scappa dalla sua vita e dalla sua città, Los Angeles, per iniziarne una completamente diversa a New York, in un nuovo Campus non proprio convenzionale, tanto che gli studenti dovranno inscenare, per un concorso, la rivisitazione in chiave moderna di Dirty Dancing e non solo... Qui Sam incontrerà Alexander, un bellissimo ed egocentrico ragazzo. Sam e Alex, hanno lo stesso identico carattere e si avvicineranno grazie ad una piccola scommessa, un giochino un po' perverso... ma questo è solo l'inizio.
..ma come sempre accade, quando si chiude il cuore, arriva di nuovo l'amore, quello forte, quello vero, quello che ti lascia senza fiato ad annaspare aria, quello che ti massacra il cuore da dentro..eh si.. quando l'amore arriva, o più semplicemente ritorna, non avvisa nessuno.. colpisce come un treno in corsa, come un tir lanciato a tutta velocità o come uno shuttle in decollo.. quando arriva arriva e non c'è niente da fare.. se non viverlo o almeno provare a viverlo, perchè scappare è inutile, ti insegue e non ti lascia mai. L'amore è qualcosa che attanaglia l'anima, prende il cuore, il corpo e la mente, niente resta escluso..se è amore. Paradiso e inferno, volo e immobilità, colore e nulla.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una bellissima sorpresa - Capitolo 17 (soundtrack – Glitter in the Air - Pink)
 

 

Mamma..papà..” feci una risatina nervosa “Che sorpresa, come mai da queste parti? ”
Sorrisero felici.

Una bellissima sorpresa, certo, ma non credo che trovare loro figlia, in camera con un ragazzo a petto nudo, fosse nei loro piani e soprattutto li aggradasse. Cosa averebbero pensato? Immaginai, in un nanosecondo, le loro reazioni, poi presa da pensieri molto più importanti, spalancai la porta
“Forza, entrate, sbrigatevi!” esclamai. Mi guardarono un momento, poi entrarono. Chiusi la porta sbattendola.

Sospirai, pericolo scampato; adesso, dovevo giustificare la situazione.
Tesoro, ti sembra il modo di fare?” disse mia madre.
Vedi un po' te mamma, non siete persone che passano inosservate, ma questo lo sai benissimo. Ci manca solo che qui sotto ci sia una limousine e siamo a posto”
Ancora con questa storia?” rispose mia madre.
Dai Nicole, lo sai com'è fatta nostra figlia” le rispose mio padre.
Grazie papà, ma.. come mai qui?”
Bhè, abbiamo pensato di venire a trovarti, prima di partire per Mosca. E adesso, abbraccia il tuo papà, ragazzina” Sorrisi.

Solo mio padre era autorizzato a chiamarmi ragazzina. Mi buttai tra le sue braccia. Mi strinse forte e mi diede un bacio sulla testa “Mi sei mancata”.
“Anche tu papà, tanto” risposi dolcemente.

Hey John, se hai finito, vorrei abbracciarla anch'io” disse mia madre, scimiottando mio padre.
Abbracciai mia madre. “Ciao mamma”. “ Ciao piccola”.

Bene adesso che abbiamo finito i convenevoli tra di noi,tesoro, vuoi dirmi chi è questo schianto di ragazzo?” Arrossii imbarazzata.
Hem..lui..lui..è Alexander” Mi girai verso il diretto interessato, era in piedi con gli occhi completamente spalancati e la bocca semi aperta.
Quando Alex si stupiva per qualcosa, la sua incredulità non durava che pochissimi secondi, in questo caso, erano già passati parecchi secondi. Cosa mi aveva detto? Ah si, che era difficile che si stupisse per qualcosa.. Bhè, in questo caso era decisamente stupito, per non dire sbalordito.
Mi avvicinai a lui, sogghignando, e gli schioccai le dita davanti agli occhi.
Alex, ci sei?” domandai. Scosse appena la testa “Si, si”.
“Bene, ti presento i miei genitori, John e Nicole”

Eh? Cioè.. sono davvero i tuoi genitori?'” domandò incredulo.
No Alex, sono delle comparse, che ho pagato, per vedere la tua reazione. Certo che sono i miei genitori, stupido idiota”. I miei sghignazzarono.
Hem.. piacere, Alexander Smith” e così dicendo diede la mano prima a mio padre e poi a mia madre.
Adesso, che avete visto la sua reazione, avete capito perchè non voglio che nessuno lo sappia?” dissi mettendomi a braccia conserte.
Non ti vergognerai di noi Samantha, vero?” disse subito mia madre.
No mamma, assolutamente no. Evito solo che le persone mi si incollino perchè ho due genitori famosi, evito che la gente, mi avvicini e mi rompa le scatole, solo per avere autografi o news sui vostri film, evito che le persone, si avvicinino a me, solo per convenienza. Tutto qui, e scusate se è poco.” risposi diplomatica.
Ma piccola, dovresti esserci abituata ormai, con il tuo..” la interruppi secca
“Mamma. Per favore.”.
“Ok ok piccola. Ma dimmi un po', cosa stavate facendo voi due?” e sorrise maliziosa.
“Niente. Non è come pensate.. noi..” Mi fissarono entrambi, poi, quel santo di Alex disse “Quello che vostra figlia intende, è che stavamo provando il copione del film”.
“A proposito del film che state interpretando, voglio sapere la trama, non ce l'hai nemmeno accennata ragazzina” proferì mio padre.
Anche questo significava avere due attori al posto di comuni genitori. Roba da figlia di attori.

Samantha vai a prepararti, usciamo a pranzo. Alexander, ci farebbe piacere se ti unissi a noi. Naturalmente se non hai altri impegni.” Mia madre mi spiazzò.
Il pranzo va bene, anche se per poco, sarei stata in loro compagnia; ma perchè Alexander?
Guardai attentamente mia madre. Oh cazzo! Anche lei era rimasta affascinata da Alex!
Questo, non avrebbe portato niente di buono. Non mi restava altro da fare, se non intervenire
“Mamma, Alexander avrà certamente da fare. Vero Alex?” e dicendo questo aggrottai la fronte, spalancando gli occhi, cercando di fargli capire, che non doveva accettare. Fece un ghigno sottile, che si espanse presto in un sorriso maestoso “La ringrazio, è molto gentile. Ne sarei lieto”.

Figurarsi! Complimenti Alex. Grazie, grazie stupido idiota.

Bene, ne sono felice. Samantha forza, vai a vestirti, mi raccomando qualcosa di carino. Forza giovanotto, preparati. Ah tesoro, appoggio queste borse qui, sono pensierini che ti abbiamo preso. Più tardi darai un occhiata.”
Si, si va bene, grazie ad entrambi”
Presi dall'armadio un paio di jeans chiari, un maglioncino bianco a collo alto, un paio di stivali al ginocchio neri. Mio padre nel frattempo si sedette sul letto, mentre mia madre si appoggiò alla scrivania, Alex si mise la maglietta e iniziò ad abbottonarsi la camicia.

Quando uscii dal bagno, sentii mio padre e Alex parlare di macchine. Quei due andavano troppo d'accordo per i miei gusti, ci mancava solo che Alex gli avesse detto della Bugatti, e me lo sarei trovato invitato a tutte le feste di famiglia. Si avvicinò mia madre “ Ti sistemo i capelli tesoro ” e mi condusse dentro il bagno. Sicuramente qualcosa le frullava in mente.

Proprio niente male quell'Alex. Finalmente qualcuno degno di nota. Mi piace e insieme siete bellissimi.” disse con un sorriso splendente sul volto.
“Mamma, io e Alex siamo amici. Non..”
“Oh tesoro, si dice sempre così, ma lo sento, questa volta è quello giusto per te. Anzi, ne sono convinta. E' decisamente il ragazzo più bello che abbia visto, dopo Kyle naturalmente, anche se devo essere sincera, sono due esemplari di maschio completamente opposti e altrettanto bellissimi. Tu e Alex sareste la coppia delle coppie per eccellenza, faresti invidia a tutte le tue colleghe. Comunque, mi pare di averlo già visto da qualche parte. Un viso così, per non parlare del resto, non si scorda facilmente..Ma dove l'ho già visto..non riesco a ricordarmelo.. E che occhi, ragazza mia, sono a dir poco stupendi. Si, è perfetto per te.. ”
Esemplari di maschio? Quando mia madre si metteva a commentare, era veramente incredibile e quando iniziava a parlare, a volte diventava logorroica. Evitai di ribattere e lasciai cadere il discorso, se mia madre si convinceva di qualcosa, era peggio di me, non la si poteva smuovere dai suoi pensieri. Mi trovai a pensare, che speravo che mia madre avesse ragione, in tutto.
“Ecco fatto, sei pronta. Sei sempre bellissima tesoro, anche se ti preferisco mille volte con i capelli rosso fuoco, ti mettono in risalto, maggiormente, i tuoi meravigliosi occhi verdi.”
“Si va bene, mamma. Andiamo?” sospirai. Era assurda, quando si impegnava a fare la madre.
Uscimmo dal bagno. Papà ed Alex ci osservarono; parlò Alex

Sam, ti tocca andare in limousine con tua madre, io e tuo padre, prendiamo la Bugatti. Ho detto che glie l'avrei fatta guidare” e sorrise compiaciuto.
"Questo ragazzo è fantastico, tesoro” sorrise mio padre e strizzò l'occhio ad Alex.

O santo cielo.. non posso credere a quello che le mie orecchie avevano appena sentito.
Alex aveva fatto colpo sia su mia madre, che su mio padre, non era possibile! Adesso ogni telefonata da parte dei miei, avrebbe significato domande a palate su Alex. Sospirai di nuovo.

Arrivammo al ristorante, mio padre aprì la porta a mia madre, da vero gentleman, poi mi sorrise ed entrai, lo sentii dire “Forza giovanotto, entra” rivolto sicuramente ad Alex. Era ufficiale, Alex era entrato nelle grazie di mio padre; si era decisamente conquistato, come niente, l'intera, o quasi, famiglia Willis.
Mentre i miei, davanti a noi, s'incamminarono, seguendo il cameriere al tavolo, presi Alex per un gomito e a bassa voce “Non avevi proprio nient'altro da fare, Alex?” mi sorrise,

No Sam e non mi sarei,mai, perso un occasione come questa. A pranzo con John Willis e sua moglie Nicole Anderson, nemmeno in sogno poteva capitarmi. E' fantastico. Oh, e poi ci sei anche tu, piccoletta” sogghignò.
Bhè..grazie per esserti ricordato, della mia presenza, Alex. Comunque ricordati che sono i miei genitori, prima di essere dei famosi attori, quindi evita di parlare a sproposito.” dissi seria
“Ok piccoletta, messaggio recepito”.

Parlammo amabilmente tra di noi, tra una portata e l'altra, i discorsi spaziarono dalla scuola, ai nostri compagni, i docenti, il clima rigido di New York e su come mi trovassi in questa città, sull'assurda scelta di aver comprato una seconda moto al posto dell'auto e via dicendo. Poi mia madre iniziò con le sue domande, modello voglio-sapere-tutto-e-nei-minimi-dettagli.
“Ragazzi raccontateci la trama del film, che state girando, con le principali differenze, che lo discostano dall'originale” Rispose subito Alex , meglio per me, mi sarei sicuramente incasinata.
“La trama in linea di massima è la stessa. Il padre di Baby, noto primario dell'ospedale più famoso degli States, è felicemente sposato con la bella signora Houseman, hanno due figlie; Baby frequenta un rigidissimo college gestito da suore, decisione presa da entrambi i genitori, dopo che avevano visto l'altra figlia, Lisa,la maggiore, comportarsi continuamente da libertina e con un ragazzo diverso tutte le sere. Speravano che Baby non seguisse il brutto esempio della sorella. Decidono di fare le vacanze tutte insieme, in un resort & Spa, di proprità di vecchi amici del sig. Houseman. Baby fa amicizia con Rob, il cugino gay di Johnny, il quale la presenta proprio a Johnny. Johnny, la sera fa il ballerino e di giorno, quando non è impegnato con le lezioni di ballo, arrotonda lo stipendio facendo il massaggiatore. Penny, la migliore amica di Johnny, innamorata di Robbie, un cameriere, per amore e stupidità inizia a drogarsi insieme a lui; Penny e Johnny devono affrontare una gara di ballo, con in palio,una cospicua somma di denaro, ma Penny sta male, una mezza overdose, Baby chiama il padre, che aiuta Penny, ma che,allo stesso tempo, pensa che sia colpa di Johnny, se Penny è in quelle condizioni. Baby, aiutata da Penny, inizia a ballare con Johnny per fargli da partner nella gara. Poi si innamorano e via, il resto lo conoscete.” concluse Alex.
Parlò mio padre “Una trasposizione interessante, rapporta gli attuali usi e costumi, anche se disdicevoli , di questa società odierna a quelli che erano in origine,legati al proibizionismo e alla fine di un epoca; esattamente l'opposto. Non male come impostazione. Sono curioso di vederlo, ma soprattutto sono curioso di vedere la mia piccola recitare.” Sospirò sognante.

Grazie papà, ma non credo tu ti perda molto” e sogghignai.
A proposito di questo, tesoro, non è meglio che lasci la palestra? Sai, che una tra le mie paure più grandi è quella di vederti con il naso rotto, lo dico anche per il tuo la.."
”Mamma" la interruppi prima che potesse fare danni "Per favore.Sai che non lo farei mai. E poi mi aiuta a rimanere in forma, vedila così” dissi di getto. Stava tirando fuori ancora la storia del mio lavoro come modella. Nessuno, nemmeno Alex doveva saperlo.

Nicole, Samantha ha ragione. Visto quello che è successo tempo fa, fa bene a continuare ad andare in palestra. Così al prossimo ragazzo, non gradito, lo potrà stendere e massacrare di botte. Giusto piccola? Inoltre devo dire che ti trovo perfetta, fisicamente parlando, tesoro.”
Mi incupii sentendo le parole di mio padre, quel ricordo, quel dannatissimo ricordo, non sarebbe mai scomparso; anche quello faceva parte di me. Inutile rivangare gli avvenimenti passati, così risposi semplicemente “Si papà, sono d'accordo con te. Grazie” e mi sforzai in un sorriso.

Mio padre notò il mio cambio di umore e sviò l'attenzione su Alex, evitando così che facesse domande
“Allora Alex, passerai il Natale con la tua faglia?” Lo guardai, non mi aveva mai accennato alla sua famiglia, ero curiosa, ma la mia curiosità scemò, non appena vidi tristezza nel suo sguardo.
“No signore, i miei genitori sono all'estero per lavoro e anche quest'anno il Natale lo passarò qui” e così dicendo sorrise; ci lessi amarezza, rabbia e tristezza su quelle labbra. Mi intristii, non so nemmeno io il perchè, ma vedere, anche se per pochi istanti, un sorriso così diverso sulla sua bocca, mi fece male.
“Allora ragazzo mio” Ragazzo mio? Oddio, mio padre era completamente partito.
“Se non hai impegni con la tua famiglia, ti chiedo di fare compagnia alla mia piccola peste. Odia passare da sola le feste di Natale..”
“Papà non c'è bisogno, sai benissimo che so badare a me stessa e poi domani arriva Nikki” dissi seccata, ma che gli prendeva a tutti? Avevo capito che si erano invaghiti di Alex, ma spingermi così nelle sue braccia, obbligandolo a passare le feste con me, non era per nulla corretto.
“Nikki, è vero, ce l'ha detto l'altro giorno che sarebbe venuta qui. Sono tanto contenta per voi, vi divertirete come pazze a fare shopping e via dicendo” disse mia madre “E a proposito, mi ha detto Tara, di farti tanti auguri e di prepararti per maggio, ci sono grandi notizie” disse mia madre contenta.
Tara non era la sorella di Nikki, la mia manager e la proprietaria dell'agenzia di modeling di Los Angeles, più conosciuta, la Vip Fashion
. Decideva lei a quale sfilate dovessi partecipare e a chi donare il mio volto o la mia figura per le campagne pubblicitarie. Tutto quello che riguardava la moda lo seguiva Tara.
Ah grazie” dissi appena.
“Non si preoccupi signor Willis, sarà un piacere fare compagnia a Sam, alla fine siamo sulla stessa barca” sorrise sincero.

 

Nicole, dobbiamo andare, il volo parte tra due ore” disse mio padre, porgendo una mano a mia madre.
Di già?” chiesi
Si tesoro, mi dispiace, ma appena terminate le riprese per il film, passeremo un po' di tempo insieme. Promesso.” rispose.
Ci alzammo in piedi, abbracciai mia madre e poi mio padre.
Mi persi nel suo abbraccio, mi era mancato quel contatto paterno, rassicurante e pieno di calore. Mi strinse forte e all'orecchio mi sussurrò “Ciao piccola mia, ci sentiamo presto. Fai la brava e tratta bene questo ragazzo, si capisce da come ti guarda che l'hai steso”
Mi si inumidirono gli occhi. Mio padre, Dio quanto lo lo amavo.
Era gentile, simpatico, sorridente, imprevedibile, attento, amorevole e allo stesso tempo sapeva essere rigido, severo e preciso. Era tutto, lui era mio padre, John Willis.
Ci staccammo, mi sorrise felice “Non hai più dieci anni tesoro, via quegli occhi lucidi dal viso e fammi un bel sorriso” Spalancai gli occhi sperando che le lacrime, che si erano affacciate, tornassero indietro e poi sorrisi a testa alta.
Mi abbracciò e ci incamminammo verso l'uscita.

 

Alex, di qui non si va al campus, si va verso il centro” gli dissi mentre guidava,
Lo so piccoletta, mi è venuta voglia di andare in un posto” rispose
“Dove?” la mia solita e sfacciata curiosità

E' una sorpresa... Sai Sam, hai un bel rapporto con i tuoi genitori, soprattutto con tuo padre. E' stato uno tra i più bei pranzi ai quali abbia mai partecipato. Sono veramente forti i tuoi.”
E' vero, sono incredibili. A mio padre voglio un bene dell'anima, sono molto più legata a lui che a Nicole”
Solitamente la femmina, è più legata al padre e il maschio alla madre.”
"Vero, concordo con te”. Ci sorridemmo a vicenda.

Siamo arrivati”
“Ma siamo in un parcheggio”esclamai.
“Eh già, la macchina non può entrare, dovevo lasciarla da qualche parte no?” sghignazzò per prendermi in giro. “Certo, certo” scesi e in un battibaleno, me lo ritrovai alle spalle, con le sue braccia intorno alla vita.
“Ferma. Chiudi gli occhi e non muoverti”.

Che diavolo voleva fare? Dove mi aveva portato? Lo assecondai
“Ok, sono ferma e ho gli occhi chiusi” risposi felice. Adoravo le sorprese!
Mi mise la sua sciarpa sugli occhi e la fissò dietro la testa.
“Alex, che cavolo fai?”

Te l'ho detto è una sorpresa. Adesso seguimi” e così dicendo mi mise un braccio intorno alle spalle, camminai al suo fianco, emozionandomi ad ogni passo, sempre di più.
Camminammo per un po', ogni tanto sentivo che cambiava direzione, udivo le persone parlare, i bambini ridere e delle musiche natalizie suonare.

Ecco siamo arrivati. Apri gli occhi, solo quando te lo dirò io..” disse e portandosi alle mie spalle, sciolse il nodo della sciarpa, si spostò alla mia sinistra.
“Adesso puoi aprirli”.

Li aprii e il mio cuore, non perse un battito, non fece nemmeno le capriole, ma, iniziò a battere nel petto, come se fosse una batteria di un gruppo heavy metal.
I miei occhi si spalancarono per lo stupore, si inumidirono per la felicità, la bocca si spalancò in preda all'emozione e allo sgomento. Le parole si bloccarono in gola e si annodarono al respiro, le mani iniziarono a tremare, complici dell'emozione più incredibile e assurda, che abbia mai provato.

Davanti a me si ergeva imponente e maestoso, il più bell'albero di Natale che avessi mai visto.
Era addobbato da una moltitudine di luci colorate, dai mille colori, nonostante spiccasse per la maggiore il blu, aveva dei pupazzetti e delle palle giganti come addobbi, nastri colorati fatti a fiocco e strenne argento, su cui rifletteva il blu delle luci. Sembrava surreale, tanto era bello; pareva uno di quegli alberi, che le persone vedono solo nei film o nelle cartoline, e invece era lì, davanti ai miei occhi.
Le luci azzurre riflettevano la luce sui vetri e sui palazzi circostanti, inondando di luce azzurrina il metallo e il cemento circostante, facendolo sembrare di altra consistenza, simile al ghiaccio; la stella sulla cima dell'albero era talmente luminosa e grande, da mettere in ombra persino Venere. Ai piedi del grande albero una scultura rappresentante un uomo, forse un angelo, all'interno di un anello, color dell'oro, sul quale riflettevano i giochi di luce, dandogli una parvenza di mistico movimento. Alle spalle della scultura, c'era una lunga fontana, da cui spuntavano degli zampilli d'acqua, che si alternavano tra loro a suon di musica, illuminati anch'essi da luci colorate; più lo zampillo saliva verso l'alto, più l'acqua cristallina, assorbendo le luci intorno, si colorava e rifletteva colori diversi, creando uno spettacolo incredibile.
Tutto questo,però, non era niente in confronto, all'immensa pista di ghiaccio, posta davanti alla statua.
Una pista di pattinaggio, più grande di un campo da football regolamentare, piena di persone e di bambini, vestiti con i più svariati colori, pattinavano e danzavano a ritmo di musica: si muovevano tutti insieme, tracciando linee senza logica, forme senza confini e strisce colorate.
Li osservavo, osservavo i genitori tenere per mano i loro piccoli mentre camminavano, mentre indicavano un amico che pattinava sul ghiaccio, ammiravo dolci coppie pattinare insieme, abbracciati, mano nella mano, ragazzi e ragazze che scherzavano, gli uni con gli altri, mentre formavano figure sul ghiaccio o mentre si spingevano a vicenda. Vedevo bambini in braccio ai propri genitori, indicare, con sguardo stupito e con un innocente sorriso, l'albero immenso; vedevo l'amore e la gioia in un numero infinito di individui; vedevo la felicità nei loro sguardi, vedevo la gaiezza e la semplicità nei loro sorrisi; vedevo, forse per la prima volta, il vero spirito del Natale.
E adesso capivo, quando le persone mi dicevano, se non sei mai stata a New York a Natale, non hai mai visto il Natale.

Sentii le lacrime fare capolino, per la seconda volta in quella giornata, negli occhi.
Sentii Alex abbracciarmi da dietro, dolcemente e poggiare il mento sulla mia spalla.
Mi sentivo in paradiso in quel momento. Non avevo mai provato così tanta serenità e gioia nello stesso tempo; sentii il magone in gola e il naso pizzicare; non mi trattenni, era tutto talmente bello, talmente perfetto, che lasciai scivolare le lacrime sulle guance, fino a farle infrangere sulle labbra, piegate in un sorriso sincero.

Mi sentii una bambina, una bambina piccola, piena di stupore per aver visto qualcosa, di così incredibile, per la prima volta.
Accantonai per un attimo tutto, tutto quello che succede in una vita, tutto quello che porta a cambiare, tutti i pensieri negativi, tutte le brutte parole, i pensieri malvagi, tutto quello che fa stringere il cuore, tutto quello che ferisce l'animo e tutto quello che non poteva essere considerato bello,buono, puro e natalizio.
Sospirai e mi sentii leggera.
Strinsi le mie braccia intorno a quelle di Alex ma non dissi niente.
Ero, in quel momento, la persona più felice del mondo,e tra le sue braccia, davanti a quel magnifico spettacolo, mi sentii veramente, incondizionatamente e incredibilmente felice.
Mi diede un bacio sulla guancia e continuammo a guardare davanti a noi.

Immobili e inermi, noi due, e quello spettacolo impossibile da riprodurre.
Emozioni allo stato puro.

Grazie Alex” Glielo dissi con tenerezza, con tutta la dolcezza, che il mio esile corpo e il mio piccolo cuore, possedessero; lo dissi sinceramente, dal profondo della mia anima.
Si mosse lentamente, mi prese il viso tra le sue mani, mi asciugò le scie salate con i pollici e poi mi fissò negli occhi.
Il suo sguardo era la cosa più dolce e più intensa che avessi mai visto.
Non l'avevo mai visto con quello sguardo, con quell'espressione e niente, al mondo, sarebbe stato paragonabile al suo sguardo in quel momento, troppo profondo, intenso, sincero, pieno di significato ma soprattutto pieno di emozioni.

Fu un momento magico, fatato.
Sentii nell'aria fredda la magia di quell'istante, sentii il tocco incantato di quel momento e sentii le mie emozioni, meravigliarsi maggiormente ad ogni battito d'ali.
Estasi allo stato puro, pace dei sensi e paradiso incondizionato.

Poggiò le labbra sulle mie. Lo abbracciai, mi abbracciò.

Restammo così, fermi e immobili, ancorati, a quel momento, insieme alle nostre emozioni e alla magia di quell'istante.

Nulla, in una vita intera, potrà mai paragonarsi a quell'attimo.
In quell'attimo, c'eravamo noi, le nostre paure, le nostre emozioni e i nostri pensieri, racchiusi in una cornice natalizia, fatta di pura gioia, semplice amore e sincera felicità.

Un momento unico, non raro.
Semplicemente unico e irripetibile.

Passarono secondi, minuti, attimi; mi scostai leggermente, gli presi il viso tra le mani tremanti e incatenai i miei occhi ai suoi. Lo guardai con tutta me stessa, mi misi a nudo, lasciai che la mia anima trasparisse dagli occhi e lo fissai intensamente; cercai la sua di anima, il suo io, il suo vero essere.

Mi alzai in punta dei piedi e posai le labbra sulle sue, dolcemente e con tenerezza.
Mi strinse a sè, lo baciai lentamente, cercando di esprimere tutto quello che provavo per lui, mettendoci tutte le emozioni, le sensazioni provate in quel momento, e soprattutto mettendoci completamente me stessa.

In quell'attimo, durante quel bacio, fummo noi stessi.
Io e lui, spoglii delle nostre maschere, nudi e sinceri.

Quando ci staccammo, ci fu silenzio, nessuno dei due osò dire nulla.

Mi prese per mano e iniziammo a camminare fino alla pista. Mi fermai, la guardai e scossi lievemente la testa.
Mi sarebbe piaciuto tanto pattinare, ma non volevo peggiorare lo strappo alla spalla.
“Sam” si fermò di punto in bianco,
“Si?”
“Ti va una cioccolata calda?”.
Mi si illuminarono gli occhi. “E me lo chiedi anche?” risposi sorridendo.
”Andiamo allora” e così dicendo, tenendomi sempre per mano, s'incamminò verso le scale, che portavano al piano terra del centro commerciale.
Entrammo in un bar e ci sedemmo ad un piccolo tavolo.

Arrivò la cameriera e prese le nostre ordinazioni; mentre lo faceva, fissò, così intensamente Alex che sembrava lo stesse spogliando con gli occhi. Fastidio, molto fastidio, tanto che assottigliai gli occhi.
In risposta al mio sguardo, Alex si mise a ridere; eccola la sua risata cristallina. Alzai un sopracciglio e lo guardai.
Ok, mi aveva sgamata in pieno, non ero riuscita a trattenermi. Stupida gelosia.

Gelosa Sam?”.
“Si” risposi semplicemente, non sarebbe servito a nulla mentire o giustificarsi, con la storia del giochino perverso, lo sapeva; poi ripresi, sviando il discorso “Ci voleva proprio una bella cioccolata calda. Ho le mani e i piedi ghiacciati. Ma ti dico una cosa Alex.. se c'è una cosa che adoro dell'inverno è prendere una cioccolata bollente tra le mani e sorseggiarla lentamente, facendo si, che il naso si scaldi con il suo fumo.”

Sei unica Sam, dico sul serio. Questa cosa non l'avrebbe mai detta nessuno. Riesci sempre a stupirmi. E, a proposito di prima, quello che ti ho detto l'altra notte, lo ribadisco adesso”.
Cioè?” Non capivo a cosa si riferisse.
Prima, quando ti ho tolto la sciarpa e ti sei messa a guardare l'albero e la pista.. bhè.. eri splendida Sam.” Arrossii. Sentirsi dire 'splendida' non accadeva, di certo, tutti i giorni, e nella maggior parte dei casi, quando qualcuno mi faceva qualche complimento, non erano, certamente, sottili ed eleganti, ma piuttosto scurrili e a volte maleducati. Inoltre, quel complimento, detto da Alexander in persona, valeva molto più, che anni di commenti sulla mia persona.

Tornò la cameriera, appoggiò garbatamente e in modo impeccabile la tazza davanti ad Alex, facendogli un sorriso da oca petulante; la mia, me la sbattè davanti, senza riguardi e con maleducazione, tanto che uno schizzo di cioccolata partì dalla tazza, arretrai di scatto e si fermò, sul tavolino, nell'esatto punto in cui, poco prima avevo le braccia. Va bene tutto, ma questo non potevo accettarlo. Mi alzai di scatto.
“Potrebbe essere un po' più delicata” dissi ringhiando.

E perchè mai? Non mi pare di averle fatto niente”
Ah se lo dice lei! Per fortuna sono arretrata, altrimenti mi avrebbe sporcato il maglione. Se vuole fare bene il suo lavoro, impari a servire le donne, allo stesso modo dei bei ragazzi, a cui fa gli occhi dolci e per cui, ha appena creato una pozza di bava ai suoi piedi.” dissi seccata.
Si rivolse ad Alex “E' sicuro che la sua amica stia bene?” Alex le fece uno dei suoi ghigni, simili ad un sorriso
“Vede signorina, alla mia ragazza non piace il modo in cui, lei, le ha sbattuto la tazza sul tavolo. Per fortuna ha dei riflessi eccezionali, altrimenti le avrebbe macchiato il suo maglione preferito; quindi, la prossima volta faccia più attenzione”.

Mi aveva difeso? Aveva detto la sua ragazza? Oddio. Sorrisi compiaciuta di questa sua uscita, sarebbe stato bello, se fosse tutto vero, ma non lo era. Un po' amareggiata, decisi di tenergli il gioco.
Aveva ragione, eravamo molto simili.

Senta, non ha altro da fare che fissare il mio ragazzo, con quella faccia sbalordita? Se ha finito, può anche andare e lasciarci bere le nostre cioccolate, in santa pace. Ah e quando se ne va, mi saluti la marmotta che prepara la cioccolata.”

Si girò verso di me, mi guardò malissimo e se ne andò.

Io e Alex scoppiammo a ridere come due bambini.

 

 

 



 

Note dell'autrice:
Vi ho gabbato anche questa volta? Muhahahah, sinceramente, dalle vostre scorse recensioni, credo di aver capito, che tutti, vi aspettavate Kyle.. e invece no! XD
Non vorrete lapidarmi, per avervi giocato un brutto tiro?? Suvvia, colpi di scena, su colpi di scena.. Vi adorooooo!
Finalmente, in questo capitolo, s'intravede un'altra sfaccettatura di Alex. Un Alex dolce e gentile, un Alex che fa una bellissima e inattesa sorpresa a Sam, un Alex che sorride sincero, un Alex che lascia arroganza, prepotenza e strafottenza, per un attimo. Un Alex diverso, insomma.
Spero di cuore che vi sia piaciuta, la descrizione del Rockfeller Center, vista dagli occhi di Sam... so che è un po' una stupidata..ma mi sono commossa a scrivere questo capitolo. Amo il Natale, ma soprattutto lo spirito del Natale.. e volevo, dato che quest'anno sono stata un Grinch, che almeno i miei personaggi, fossero estasiati da quella che reputo magia natalizia.
Adesso, dato che sarete in trepidante attesa del capitolo, salterò lo spazio “risposte alle recensioni” e pubblicherò immediatamente. Alle recensioni risponderò domani via messaggio, o comunque con il nuovo metodo.
Scusate, ma in questi giorni sono in piena.. bufera :P

---------- Spoiler ----------
Nikki, questo è Alex.” Si ricompose all'istante, fece un passo verso di noi “ E così tu sei il famoso Alex. Interessante.” Le labbra di Alex si sollevarono in un ghigno, il suo solito ghigno da stronzo e dannato “Interessante? Ragazzina, interessante è un termine ambiguo, io sono molto più di interessante” Ecco che tirava fuori tutta la sua stronzaggine e il suo ego del cazzo.
Si Alexander, hai capito bene. Interessante, come la mia Sammy ti abbia descritto nei minimi dettagli. La tua aura da stronzo e da distributore automatico è talmente grossa che è arrivata fino a Los Angeles...
-------Fine spoiler -------

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Qui sotto,i ringraziamenti in ordine alfabetico per chi segue la mia storia, non importa se nelle preferite, nelle seguite o in quelle da ricordare, l'importante è che se aumentate ogni volta, significa che vi piace il mio racconto, e questo per me è molto importante. Vi sprono a lasciare ogni tanto qualche commento, mi farebbe davvero piacere e come dicevo prima, a me servono come stimoli creativi; ..poi vedete voi.. :) Grazie a tutti

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Ps. Ci risentiamo prima di Natale ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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