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Autore: leocaccino    23/12/2010    4 recensioni
Thomas è uno scrittore molto famoso in tutto il mondo
Alex è un liceale impacciato e timido
Questa è la loro storia....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Flowers serie'
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                                                               - Capitolo 7: Lettera -







 

 
 Quando Alex si svegliò, era solo. Il piumone rosso carminio lo copriva fino al collo. La sera precedente si era addormentato appena dopo essersi chiuso in camera, lasciando Thomas sul divano. Prima di addormentarsi non aveva sentito lo scrittore entrare in camera. Si alzò lentamente dal letto. Si guardò in giro. Nella camera non c’era nessuno oltre a lui. Prese il cellulare dal comodino: c’era un messaggio. Lo lesse velocemente mentre usciva dalla camera.
- Oggi ti va di uscire? – era Lucas. Rispose in fretta con un – Sì – e si diresse nella sala da pranzo. Thomas era lì.
- Dormito bene ? – la sua voce era calda e delicata. Sul suo volto un sorriso era dipinto solo per il ragazzo.
- Si – arrossì leggermente pensando al fatto che avevano condiviso il letto – Tu? – chiese poco dopo timidamente.
- Io ho lavorato tutta la notte – Alex non lo aveva notato ma Thomas era veramente sconvolto. Aveva un po’ di barba incolta sul mento e gli occhi erano rossi.
- Quindi non abbiamo dormito insieme? – chiese speranzoso.
- Sono solo venuto a metterti il piumone addosso – sorrise – Quando sono entrato nella stanza stavi tremando – Alex tirò un sospiro di sollievo, mentalmente. Cominciò a fare colazione. Bevve il caffèlatte il più in fretta possibile, attento a non ustionarsi la lingua. Non voleva fare tardi a scuola. Thomas lo guardava con tenerezza. Quel ragazzino gli ricordava molto la zia: dolce, tenero e timido. Così solare ed estroverso. Una botta di vita insomma.
“ Chissà se ha una ragazza?” si chiese mentre lo guardava addentare goffamente un biscotto “ Mi sembra improbabile, però voglio chiederglielo”.
- Alex sei fidanzato? – il ragazzo per poco non si strozzava con un sorso di caffelatte.
- Perché questa domanda? – arrossì violentemente mentre guardava l’altro.
- Solo per sapere – ammise lo scrittore.
- No, non ho la ragazza – il suo tono era piatto, inespressivo. Aveva calcato la parola “ragazza”, come se volesse confermare la sua eterosessualità che Thomas non metteva in dubbio. Semmai lui cominciava a mettere in dubbio la sua.
- Guarda che se fossi fidanzato con un ragazzo non ci sarebbero differenze – sorrise lo scrittore come risposta. Alex cercò di non sputare quello che aveva in bocca. Era sicuramente la mattina più imbarazzante della sua vita. Inoltre Thomas era il secondo che metteva in dubbio il suo gusto per le belle donne. Alla fine decise di non controbattere. Sperava che lo scrittore non aggiungesse altro.  
- Vuoi che ti accompagni con la macchina a scuola? – chiese poco dopo Thomas per allentare la tensione. Alex stava per rispondere di sì, però poi pensò: una spider rosso fuoco con dentro uno scrittore famoso non lo avrebbe fatto passare inosservato.
- No, no – sorrise falso – Prendo l’autobus – Thomas s’intristì, ci teneva ad accompagnarlo – Tu devi dormire – gli prese un polso e lo fece alzare. Lo tirò fuori dalla sala da pranzo, fino alla loro camera. Lì lo mollò e lo spinse verso il letto. Quando ripensò però a quello che aveva appena fatto, arrossì. Non pensava di avere tutto quel coraggio.
- Come sei premuroso – Thomas gli si avvicinò e gli scompigliò i capelli. Gli piaceva affondare la mano in quei ricci voluminosi. Lo guardò, poi, fisso negli occhi, il verde incontrò l’azzurro. Lo sguardo magnetico dello scrittore fece arrossire Alex – Ora a scuola – gli sussurrò dopo avergli baciato la cute. Alex corse via dalla camera da letto. Aveva il cuore a mille. Prese la tracolla e corse alla fermata.
 
Thomas si svegliò nel suo letto solo nel primo pomeriggio. Gli girava leggermente la testa e il profumo dolce di Alex gli inebriava le narici. Aveva dormito abbracciato al cuscino dove il ragazzo aveva poggiato la testa. Si guardò allo specchio. Si tolse la camicia e la getto dietro di se, sul letto sfatto. Si passò una mano sul viso, sul mento e poi sul petto. Poi tornò a stendersi sul letto. Era molto confuso. Prese il cuscino che aveva stretto mentre dormiva e lo odorò per l’ultima volta. Voleva sentire ancora il profumo seducente di Alex. Quel ragazzo lo faceva impazzire. Per lui sentiva qualcosa che non sapeva descrivere. Più del volergli bene. Sentiva quel sentimento, anche se non così forte, che sentiva con Nina: amore. Forse stava impazzendo. Lui, un donnaiolo, che s’innamorava come un ragazzino. Per giunta di un ragazzo, che probabilmente era etero. Che razza d’idiota.
Dopo una bella doccia rinfrescante decise di chiamare Caterina. Doveva parlarle assolutamente. Magari poteva provare a spiegarle che cosa gli stava succedendo. Magari bastava una semplice scopata con la sua donna, cosa che non faceva da parecchi giorni, per fargli passare la fissa per Alex. Mentre cercava il cellulare in giro per casa, trovò un bigliettino attaccato alla porta di casa. Era attaccato con il nastro adesivo. Lo stacco dalla superficie e lo lesse ad alta voce, come se ci fosse qualcuno che lo stesso ascoltando.
- Torno questa sera – in fondo c’era la firma – Alex – Thomas scosse la testa. Aveva un po’ di paura a lasciarlo uscire tutta la giornata, si preoccupava che potesse accadergli qualcosa. O forse quella che provava, era gelosia? No impossibile. Non per quel ragazzino almeno. Trovò il telefono nella sala da pranzo e chiamò subito Caterina.
- Pronto? – era la sua voce sensuale. A Thomas quella donna era sempre piaciuta.
- Caterina, sono Thomas –
- Amore mio, che sorpresa – esclamò lei in tutta risposta – Stavo venendo proprio da te – sospirò un po’ scocciata – Il ragazzino è con te? –
- No – la risposta lapidaria la fece gioire – Fai presto, ho bisogno di stare un po’ con te – Thomas si sentì ridicolo a pronunciare quelle parole. Lui non aveva mai avuto bisogno di nessuno. Ora invece stava soffrendo per un sentimento che provava per un altro uomo, un sentimento fuori natura. Inoltre stava chiedendo aiuto alla persona che lo amava, un gesto da veri insensibili.
- Arrivo subito – dopo quelle parole pose fine alla conversazione, chiudendo la chiamata. In meno di un quarto d’ora, Thomas se la trovò in casa, bellissima e fatale come sempre. La sua scollatura era molto provocante ma allo scrittore non fece nessun effetto. Si scambiarono un bacio passionale prima di accomodarsi sul divano.
- Volevi parlarmi? – lui non rispose. Non poteva certo dirgli che l’aveva fatta correre da lui solo per parlare dei sentimenti che provava per Alex. Il suo silenzio straziava la donna di fronte a lui – Che cos’hai Thomas? Ultimamente sei strano – lui voltò la testa da un’altra parte, non riusciva nemmeno a guardarla in faccia. Lei gli si avvicinò e gli prese la mano. La strinse e con l’altra gli prese il mento e lo fece voltare verso di lui – Ultimamente non mi noti nemmeno più – gli baciò le labbra. Un bacio che Thomas non ricambiò – Prima mi dicevi che ero bellissima, ma da quando è arrivato quel – Thomas la guardò male – Quel ragazzino insolente e pestifero – Thomas si liberò della sua mano e si alzò in piedi. Si passò una mano sul volto e poi si voltò, era infuriato.
- Non azzardarti a parlare così di Alex – stava urlando.
- Vedi? – Caterina scattò in piedi, anche lei urlando – E’ per colpa di quel ragazzino se litighiamo – le sue lacrime da attrice scesero veloci lungo le guance, marchiandole di nero: la matita si era sciolta – Da quando è arrivato lui, non noti più come sono vestita, se mi parli sei freddo, non facciamo più l’amore e con lui sei sempre solare – le sue parole turbarono Thomas. Possibile che si fosse dimenticato di Caterina? – Io voglio un rapporto serio con te – lo scrittore non aveva mai voluto impegnarsi, né con lei, né con altre donne – Voglio un fidanzamento ufficiale, perché non posso continuare così – la sola idea di lasciare soli Alex e il suo uomo, la faceva impazzire.
- Forse dovremmo prenderci un periodo di pausa, per pensare a quello che veramente vogliamo – era lo stesso discorso che aveva fatto a molte donne, prima di lei – Ora io sono troppo preso dal lavoro – che grossa bugia.
- E’ per questo che mi hai fatto correre fino a qui – il suo tono acido intristì Thomas. Non voleva che soffrisse. Era meglio che il loro rapporto finisse lì, in quel preciso istante.
- Sì – fu l’unica risposta. Poi il silenzio. Le vere lacrime di Caterina scivolarono dai suoi occhi. Era veramente distrutta. Prese la sua borsa e il suo copri spalle e uscì da quella casa. Thomas si ritirò nel suo studio fino a quando non tornò Alex, sfogando la sua frustrazione scrivendo.
 
Erano passati quasi due mesi da quando Alex si era trasferito da Thomas. Era fine aprile. I due vivevano armoniosamente. Dormivano nello stesso letto e mangiavano sempre insieme: l’unica regola che Thomas aveva imposto al ragazzo.
Alex cominciava a capire meglio quello che provava per Thomas, e la sola idea di non poterlo sfiorare lo faceva morire di dolore. Era una pena indescrivibile ed enorme. Il suo desiderio di stargli vicino si accentuava di notte, quando dormivano vicini. Il corpo di Thomas, le sua labbra e i capelli scompigliati sul cuscino, lo rendevano estremamente sexy anche mentre dormiva. Quello strano sentimento che Alex provava per lo scrittore, però oltre a rallegrarlo, gli faceva infinitamente paura. L’amore tra due uomini erano una cosa assurda e anormale.  
Per lo scrittore la situazione invece era diversa. In quei due mesi non aveva fatto altro che trattare Alex come una ragazzina. Come la sua ragazza. Pendeva praticamente dalle sue labbra. Certo anche lui aveva paura di innamorarsene. Se però fosse successo, sarebbe stato lontano da lui per un po’ per dimenticarsene. Inoltre da quando lui e Caterina si erano presi una pausa, Thomas era uscito con molte altre donne, anche con due o tre contemporaneamente, sempre tutto all’insaputa di Alex. A lui non aveva detto nemmeno che lui e Caterina si erano presi una pausa.  Sfortunatamente neanche uscire con altre donne servì per togliersi Alex dalla testa. E il colpo di grazia arrivò una mattina. Il ragazzo era ancora a scuola e lui scese per prendere la posta dalla buca delle lettere. Tra tutte le bollette c’era una busta rosa. Una scritta troneggiava su tutto il resto “ Per Alex” lesse mentalmente. La scritta era inscritta in un cuore.
“ Una lettera d’amore?” la gettò sul tavolo insieme alle altre e si andò a sedere sul divano pensieroso.
- A quanto pare Alex ha fatto colpo su una ragazzina – sorrise tra se e se – Dovrei essere felice per lui, ma non ci riesco – si alzò e andò nel bagno. Dopo essersi guardato allo specchio aggiunse – Sono curioso, troppo – solo quando si accorse che stava parlando da solo si diede mentalmente dello stupido. Come stava cadendo in basso. Ritornò nell’entrata e prese la busta rosa, lasciando le altre sul tavolo. Si diresse poi nel suo studio, per restare solo e in tranquillità. Lì aprì la busta. Si accorse subito che la ragazza era molto timida, dalla scrittura e da quello che aveva scritto.
“ Ciao Alex
Tu mi piaci molto e credo
 che anche io potrei piacerti
 Debby
P.S.: Il mio numero è scritto dietro il foglio”
Thomas voltò il foglio e lesse il numero. Mandò un messaggio ad Alex – Oggi puoi anche mangiare con Lucas, scusa se infrango la regola, ma devo uscire – sembrava una scusa abbastanza valida. La risposta arrivò subito – Ok, poi questa sera mi racconti – Alex se l’era bevuta, ora poteva attuare il suo piano. Digitò il numero che la ragazza aveva scritto dietro il foglio e la chiamò. Gli squilli arrivarono a tre prima della risposta.
- Chi è? – la voce della ragazza era calda e sicura.
- Il tutore di Alex – la risposta sembrò turbare Debby.
- Che cosa succede? – la sua voce tremava – Lei non vuole che io e suo figlio ci frequentiamo? –
- No, no – una risatina la fece sospirare di sollievo – Voglio solo farti venire a casa nostra, per aiutarti a conquistarlo – come sempre voleva solo la felicità del ragazzo.
- Oggi? – chiese poco sicura la ragazzina.
- Sì, ne approfitteremo che Alex non è in casa. Che ne dici? – alla risposta affermativa della ragazza aggiunse – Allora appena dopo mangiato recati all’indirizzo che t’invierò per messaggio, ciao –
- Salve – fu l’ultima cosa che sentì Thomas prima di chiudere la chiamata. Poco dopo gli inviò tramite messaggio il suo indirizzo.
 
Il pomeriggio arrivò presto e Debby con questo. Quando Thomas le aprì la porta blindata, si trovò davanti una ragazza stupenda: bassina e magra. I suoi capelli mossi erano castani e gli occhi di un verde intenso.
“ Certo che Alex si è dato da fare” sorrise divertito alla sua stessa costatazione.
- Lei è Thomas Rey? – con lo smoking indosso lo riconoscevano subito tutti. E quella, sfortunatamente per Alex, era anche una sua fan, magari anche accanita – Alex è suo figlio? - chiese con sorpresa.
- No, sono solo… - fu interrotto.
- Lo zio? Il fratello? Il cugino? – quella ragazza sembrava una mitraglietta. Sparava parole una dopo l’altra. A Thomas venne il mal di testa.
- Sono solo il suo tutore – e prima che la ragazza potesse chiedere altro, aggiunse – Ti ho fatto venire qua per parlare della lettera che hai scritto ad Alex – la ragazza annuì. Lui chiuse la porta seguito dallo sguardo di Debby – Vieni con me – la ragazzina lo seguiva come un cane con il suo padrone. A Thomas sembrava quasi che sbavasse. Lui la fece accomodare sul divano e poi prese la lettera spiegazzata dalla tasca della giacca.
- Vedi, hai usato un tipo di carta scadente e una scrittura a dir poco obbrobriosa – la rimproverò subito – Poi hai disegnato cuoricini ovunque e il contenuto è troppo poco – sospirò – Insomma ti ho fatta venire qui per aiutarti a conquistare Alex – che stava facendo? Lui voleva il meglio per quel ragazzino, però provava dei sentimenti forti per lui. Non lo avrebbe mai diviso con nessuno. Mentre però pensava a queste cose, si ricordò che non era più un ragazzino innamorato dell’amore, ma un uomo. Avrebbe fatto il suo dovere di tutore e amico.
- Cioè mi scriverà lei una lettera? – Thomas fu scosso da questa domanda.
- Sì – sorrise. Prima se la levava di torno e meglio era – Però solo una – precisò prima di andare a prendere carta e penna. Quando però si ritrovò solo nel suo studio, si bloccò. Che stava facendo? Aiutava il suo nemico? Che razza d’idiota. No, non era un’idiota. Stava facendo la cosa giusta: dimenticarsi di Alex.
Quando tornò nel salotto, trovò la ragazza nella stessa posizione in cui l’aveva lasciata. Si sorprese. Anzi, gli scappò quasi da ridere. Poggiò entrambi gli oggetti sul tavolo di vetro e poi si rivolse a Debby.
- Perché sei interessata ad Alex? – chiese involontariamente. Era curioso e voleva proteggere a tutti i costi quel ragazzo – Cioè, vi conoscete? Oppure lo hai visto a scuola e ti è piaciuto? - sembrava una mamma che protegge il suo bambino da eventuali pericoli. Anzi, un investigatore sulle tracce dell’assassino.
- Come mai tutte queste domande? – la ragazza sembrava infastidita.
- Perché io scrivo e quindi devo sapere un po’ di cose – mentì. Lei invece sembrò gradire quella falsa premura.
- Beh, ecco… L’ho visto pochi giorni fa a scuola – arrossì – E mi è subito piaciuto – sospirò, come se stesse pensando a lui – Così solare e insicuro di se. E’ tenero – ammise alla fine. Il cuore di Thomas scricchiolò sotto il peso di quelle parole. Qualcun altro condivideva i suoi pensieri su Alex. Solo che quel qualcun altro era una ragazza, anche molto bella.
- Bene, ora posso scrivere – la sua voce era roca – Puoi andare – Debby non si mosse.
- Posso chiederti un ultimo favore – Thomas le sorrise falso e annuì – Mi fai un autografo? – lo scrittore girò la lettera che aveva scritto la ragazzina e la firmò. Un gesto che ormai gli veniva spontaneo. Poi porse il foglio a Debby che gli schioccò un bacio sulla guancia. Anche a questo era abituato. Si alzò dal divano e l’accompagnò fino alla porta. Prima che però potesse andarsene, la fermò.
- Debby, tu non sei mai stata qui – l’avvisò – Non voglio avere problemi con Alex – poi chiuse la porta prima che la ragazzina potesse rispondergli. Era stato maleducato. Però che cosa poteva farci? Era stramaledettamente geloso. E quel sentimento si manifestava come una fitta nello stomaco. Come se una lama bollente lo trafiggesse. Aveva paura di perderlo.
 
Quando Alex tornò a casa, Thomas gli porse la lettera scritta quel pomeriggio. Lui però lo guardò male e lo scansò. Andò dritto in biblioteca e lì s’immerse nella lettura di un libro.  
- Piccolo – la voce sensuale dello scrittore lo faceva letteralmente impazzire. Ma non poteva perdonarlo – E’ pronta la cena -
- Non ho fame – Thomas gli si avvicinò.
- Hai mangiato tanto a pranzo? – chiese curioso l’altro. Non capiva il suo comportamento.
- Sì, ho mangiato da Lucas – alzò lo sguardo dal libro – A proposito, domani sera andrò a dormire da lui –
- E la scuola? – quell’Alex così freddo lo turbava non poco.
- Domani è sabato – precisò lui acido.
- Che ti succede? – sbottò l’altro, facendo saltare il ragazzo dalla sedia – Sembri arrabbiato con me – Alex non rispose e puntò lo sguardo sul libro – Vieni a mangiare, per favore – il suo tono era sempre calmo.
- No, non voglio mangiare con te – il ragazzo si alzò in piedi e chiuse il libro.
- Che ti ho fatto adesso? – provò a chiedere spiegazioni dopo un lungo sospiro di stanchezza.
- Nulla – rispose lapidario – Infrango solo la regola come hai fatto tu – sputò acido la sua sentenza.
- Io l’ho fatto per un buon motivo – spiegò lui rimanendo nel vago.
- Sì, per stare con Caterina, solo – gli occhi gli diventarono lucidi.
- Che cosa stai dicendo? – Thomas non capiva veramente come lui potesse pensare una cosa del genere.
- Il tuo computer non ti lascia un segno di rossetto a forma di labbra – lo scrittore si ricordò solo in quel momento che Debby portava il rossetto di un colore intenso. Quando l’aveva baciato, doveva aver lasciato la forma delle sue labbra sulla sua guancia. Si pulì con il dorso della mano. Si vergognò senza motivo di una cosa che non aveva fatto.
- Io… - provò a trovare una scusa.
- Tu sei libero di fare tutto quello che vuoi – lasciò la stanza. Thomas lo seguì e lo fermò. Aveva in mano ancora la lettera che aveva scritto per conto di Debby.
- Almeno leggi questa, era nella buca delle lettere – Alex glie la strappò di mano e si chiuse nel bagno. Quando uscì, gettò nel cestino dell’immondizia le due parti strappate della lettera. Thomas lo fermò per un braccio prima che potesse chiudersi in qualche altra stanza. Lui si voltò di scatto, stizzito per un qualcosa che lo scrittore non aveva fatto: delle lacrime nere gli rigavano il volto.
- Perché l’hai strappata? – la voce roca di Thomas si espanse per la casa vuota.
- Perché non m’interessa questa ragazza – si liberò della presa e si asciugò le lacrime – Io amo già qualcun altro – Thomas rimase inebetito. Il cuore gli si spezzò in mille pezzi. Alex invece lo lasciò lì, immobile, in piedi in mezzo al salone, proprio vicino al divano e si chiuse in camera da letto. Thomas si sedette lentamente sul divano, ancora shockato. Chi era questa persona di cui era innamorato? Voleva saperlo. Si alzò di scatto e si diresse in camere, come una furiosa tempesta. Quando però costatò che Alex già dormiva, si calmò. Gli si avvicinò lentamente e dopo avergli baciato la fronte, sussurrò –Scusa piccolino –
 
                                   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Thomas è un grandissimo scemo! ( e lo dico io che sono l’autore XD )
L’altro scemo è Alex...
Si sono trovati XD
A grande richiesta, la strega ha fatto la sua ultima magia: è sparita =) Non vedevo l’ora… per un po’ non si vedrà  XD
Al prossimo capitolo mie cari lettori =) Bye…
 
 
 
 
Angolo risposta:
 
 
DeathKid Carissima… Hai perfettamente ragione… Le cose che mi hai fatto notare  sono scene da anime… Però secondo me ci stavano… Cioè uno dei due prima o poi doveva prendere coscienza che deve fare qualcosa per conquistare l’altro… Thomas mi è sembrato il più indicato… E poi ho messo un po’ di dolcezza in più dai XD
Thomas sta crollano letteralmente… Alex è capace di farlo ridere quanto di fargli provare gelosia assoluta XD
Mentre Alex è un tipo seriamente scazzato! XD
E la strega sparisce XD
A proposito-àsei andata a vedere a chi mi sono ispirato per creare Thomas ??? se no vai a vedere nelle risposte del capitolo precedente… dovrebbe esserci il link dell’immagine XD
Ultima cosa… Non ho capito mai in che senso dicevi ( nell’altra storia) che io ho una sensibilità diversa a scrivere le Yaoi… quindi: in che senso ???
Baci baci… by Marcolino XD
 
YUKO CHAN Addio alle fugaci apparizioni di Caterina… Lei non è sparita del tutto però… Ti avviso XD
Il seguito del precedente capitolo è un clamoroso litigio come hai appena letto XD
Sono cattivo lo so… Non ti preoccupare però… Il tempo aggiusta tutto…
Alla prossima Yuko… Baci… ^^
 
Haciko91 No no .. nessun emo/ punk… è un ragazzo semplice… che usa la matita per sentirsi vicino alla mamma…
Haci ancora non è successo nulla tra quei due… Aspetta ancora un po’ e avrai delle sorprese =P
Al prossimo capitolo … ^^
 
federica santantonio In poche parole una bomba ipercalorica… XD XD  Spero che il capitolo ti sia piaciuto come sempre… ^^
 
Minou90 Allora! XD Pettyfer è solo mio!!!! Come Thomas dopotutto… XD certo che io sono scemo … bah…
Il Natale sarà anche fantastico ma con sta neve girare per le strade è difficile… Moooolto difficile !!!
Baci baci… al prossimo capitolo!!! XP 
 
        
                                                               

  
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