RECAPITI
- Mamma mia, che posto tetro! - giudicò Rufy, l'unico in grado di far
funzionare il cervello in quel momento critico. Tutti gli altri erano ancora
stupiti per la notizia di poco prima. Però, in effetti, quell'ufficio
era davvero un posto buio e, di certo, poco confortante. Era come se tutta l'oscurità
del resto dell'isola fosse concentrata in quel luogo... e nel castello che sorvegliava
tutto il proprio regno dall'alto di una collina.
- Sarà meglio entrare... sperando che non sia come il municipio dell'isola
di Makura - continuò Zoro, cercando di far tornare la tranquillità
all'interno del gruppo e provando a far sparire la nuvola nera che aleggiava
sulla testa di Sanji.
- Ora basta! Ricomponetevi. Chi entrerà a domandare? - chiese loro, consapevole
di essere uno dei pochi non-storditi di tutto il gruppo.
- Nami? - disse, adocchiandola - Vieni con me.
Detto, fatto, se la trascinò dietro abbandonando Neko tra le braccia
di Rufy, che li gurdava con occhio da stupido (come sempre, d'altronde).
- Mollami! Penso di saper camminare da sola, senza bisogno del cane per ciechi
- gli urlò dietro a squarciagola.
- E allora accelera il passo, scema! - si giustificò lui.
- Mi hai dato della scema? SCEMA a ME? Non uscirai vivo da questo edificio,
Zoro! - continuò ad urlare lei, ignorando le occhiate omicide che le
persone attorno a loro le rivolgevano.
- Zitta, ora! Dobbiamo darci da fare a trovare quel maledetto ufficio!
- Guarda che basta chiedere! Con la gentilezza si ottiene tutto! - gli urlò
dietro. Si avvicinò al bancone, appoggiandovi sopra un braccio e mettendo
in bella vista la scollatura. - Mi scusi - fece in tono languido - Non è
che saprebbe dirmi dove sta l'ufficio nascite? - continuò, provocando
sbavazzamenti nell'essere che gli stava davanti.
- L-l-l-là in fondo - fece il giovane, timido quindicenne che pareva
essere il segretario.
- Grazie mille - disse lei, attaccandosi al braccio di Zoro e ridendo di gusto
per averlo battuto.
- Allora dovrebbe essere questo. Certo che un cartello potrebbero anche attaccarlo!
- disse Zoro, ancora seccato per poco prima. I due entrarono e si diedero un'occhiata
attorno.
Quell'ufficio pareva abbastanza allegro, al contrario del resto dell'edificio.
Era tutto decorato con le tinte del rosa, che variavano dal viola al fuxia,
fino ad arrivare al bianco. Finalmente un impiegato si fece vivo al bancone:
i due avevano già messo insieme un paio di idee per far venir fuori un
piano geniale.
- Buongiorno... siete qui per registrare un nuovo nato? - chiese quello, ignaro
della fregatura che stava per ricevere.
- Salve, signore - iniziò Nami - Siamo due giornalisti de "La Cicogna,
-l'urlo del bambino-" e vorremmo farle un paio di domande, sempre che lei
ce lo conceda.
- Verrà scritto anche il mio nome? - domandò quello, in cerca
di fama.
- Di sicuro. E verrà anche messa una sua foto - disse Zoro, immaginando
quello che l'uomo voleva.
- Allora va bene - fece l'uomo.
- Allora, lei come si chiama? - domandò Nami, perfetta nei panni della
giornalista.
- Mi chiamo Vet. Vet Jet.
I due trattennero una risata.
- Ben, signor Vet, mi può dire come vengono catalogate qui le nascite?
- Allora - cominciò lui, sempre da dietro il bancone - I dati dei nuovi
nati ci pervengono direttamente dall'ospedale, che sicuramente è uno
dei migliori di questa corrente della rotta maggiore. Dopodichè i genitori
non devono far altro che venire qui a confermare il nominativo che avevano dato
ai figli appena nati, cioè il nome che avevano dato loro all'ospedale.
Nel caso volessero cambiarlo non ci sono problemi. Beh, dicevo, vengono qui
a finire la registrazione e il resto non è più affar mio.
- Wow, non c'è che dire, davvero un sistema comodo.
- Sono d'accordo con lei, signorina. Infatti l'anagrafe è alla pari dell'ospedale,
nelle graduatorie di questa rotta.
- E ora abbiamo capito il perchè. Bene, come siamo messi in quanto a
natalità?
- Nascono più femmine che maschi... il rapporto è circa di 80
a 20.
- E' davvero spaventoso, non trova? Presto sarete comandati dalle femmine, signore!
- Si concesse una falsa risata.
- Non è proprio così. Anche se la natalità maschile è
poca, l'immigrazione di uomini è massiccia. Infatti tra gli adulti c'è
un rapporto di 50 a 50. - continuò lui, soddisfatto dei suoi dati.
- Ah... e come mai? - fece Zoro, realmente incuriosito.
- Beh, quello di Uchi è un regno molto ricco, dalle condizioni economiche
stabili e dal clima mite. E' ovvio che in molti vogliano abitarci.
- Capisco - concluse Nami. - Ora, se a lei va bene, potremmo dare un'occhiata
al registro, tanto da renderci conto quali sono i nomi più usati in questo
tratto della rotta maggiore?
- Certo, signorina. Vado subito a prenderlo. Aspettatemi qui.
Vet scomparve dietro una porta di legno laccata. I due si scambiarono un'occhiata
d'intesa, decisi a continuare quella farsa fino in fondo. Quando l'impiegato
tornò, aveva sottobraccio un grosso libro con una copertina spessa, anche
questo decorato in rosa. Ora si spiegavano perchè fosse tutto decorato
con quel colore.
- Bene, signori, ecco qui il registro nascite - disse, porgendolo loro.
- Grazie - disse semplicemente la ragazza, allungando le mani e prendendolo.
Sembrava quasi un quaderno della contabilità: a righe, con colonne pre-segnate
e crocette dipinte in inchiostro rosso.
- Mi scusi, cosa vogliono dire queste freccette? - chiese Nami, incuriosita.
- Ah... quelle le fa il mio collega. Non ne ho la più pallida idea. Però
penso siano i bambini le cui famiglie si sono trasferite in un'altra isola o
semplicemente in un'altra parte dell'isola.
- Grazie. Ora, vediamo, senza ulteriori indugi, lei ha figli? - disse Nami,
cercando di sviare e facendo finta di continuare l'intervista.
- No, non sono sposato. Quindi se qualche lettrice del vostro giornale volesse
contattarmi... - disse Vet.
- Lei mi dìa pure i suoi dati, io li pubblicherò. Però...
la maggior parte delle nostre lettrici sono sposate o comunque hanno già
bambini. Noi faremo il possibile, ma non le garantiamo risposte.
- Sì, va bene lo stesso. Vi serve qualcos'altro?
- Sì, non è che potrebbe fotocopiarci le ultime pagine di questo
registro? Ci servirebbero per metterle nell'articolo...
- Non ci sono problemi, signorina: vado e torno.
Detto fatto, uscì dalla stanza e in meno di dieci secondi, nemmeno il
tempo di un sospiro, fu già di ritorno con i fogli già ingraffettati.
Sembrava addirittura che li avesse preparati in precedenza, calcolando una simile
eventualità.
- Ecco qui, gentiluomo - disse semplicemente, porgendo i fogli a Zoro. - E qui
c'è il mio numero di lumacofono. Conto sulla pubblicazione, eh?
- Sì, non si preoccupi. Arrivederci - dissero i due in coro, filandosela
prima che Vet si ricordasse che non gli avevano scattato nessuna foto.
Non trovarono nessuno degli altri fuori dal municipio. Probabilmente ci avevano messo davvero troppo. Ma erano soddisfatti di quello che avevano trovato: dato che era direttamente l'ospedale a fornire i dati sulle nascite e i fogli erano provvisti di indirizzi non sarebbe stato così difficile trovare i genitori di Neko. Perlopiù, i nati nelle ultime due settimana erano una decina, cinque maschi e cinque femmine. Scartando le cinque femmine, non avevano che da controllare i maschi. Tutto ciò... sperando che Neko fosse nato in ospedale.
- Siamo tornati! - urlarono, arrivati nella cucina della Going Merry, dove
fortunatamente erano riuniti anche gli altri.
- Bene... avete trovato qualcosa di utile? - domandarono Chopper e Sanji, praticamente
insieme.
- Sì. Abbiamo i recapiti, non dobbiamo far altro che andare casa per
casa - fecero, esibendo i fogli stampati poco prima dal lumacofono fotocopiatore.
- Bene. Faremo tutto oggi pomeriggio.
- E voi? Avete scoperto qualcosa?
- No, a dire la verità - cominciò Usop - tutto quello che abbiamo
fatto è stato avere una lite con una vecchietta, che continuava a dire
che i figli maschi sono una maledizione. Noi, essendo tutti maschi FIERI e ORGOGLIOSI,
le abbiamo chiesto perchè, ma lei non ha voluto esporsi ed è fuggita.
Di sicuro è da considerarsi l'evento della giornata - disse, depresso
per non avere un minimo di utilità.
- Allora, abbiamo cinque case da controllare in tutto. Meglio non portarsi
dietro Neko, quindi qualcuno dovrà restare qui - impartì gli ordini
Chopper, dopo aver controllato i registri. - Chi vuole rimanere?
- Io no - dissero, tutti in coro.
- Oh, avanti, qualcuno dovrà pure sacrificarsi!
- E perchè proprio io? - domandarono ancora tutti in coro.
- Va bene, resterò io, se proprio devo. Allora, mi servono tre gruppi,
due di due persone e uno di una sola.
- Io sto da sola - disse Nami, già contenta di non doversi portare appresso
nessun demente.
- Zoro con Rufy, Sanji con Usop. E sia - continuò Chopper, pianificando
tutto da solo.
- Ehi, io non voglio stare con lui! Io voglio stare con Usop! - protestò
Rufy.
- Zitti! Ho detto che si fa così e così si farà! - disse
il piccolo alce, mostrando polso per la prima volta.
Tutti si ammutolirono.
- Vi ho ricopiato in questi foglietti gli indirizzi che dovete visitare. Voi
due, questi. Voialtri, questi. Nami, tò questi - disse, distribuendoli
loro. - Mi aspetto un buon lavoro - disse, con il tono di un generale che parla
i propri subordinati - vi rivoglio qui al massimo alle sei di questa sera, capito?
Ora sono le quattordici e zero due, partite!
- Sissignore! - dissero, appoggiandosi la mano sulla fronte.
- Riposo. Avanti, Marsh!
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01 - 01 - 2004
L'aggiornamento più rapido della mia vita. Anzi no, dall'ultimo aggiornamento
è passato un anno! (Ahahahaha...) E' che sto cercando di portarmi avanti,
ora che sono in vacanza, per non lasciarvi a secco successivamente...
Beh, sono contenta. E' la prima volta che scrivo '2004' inteso come data, e
sono contenta di averlo fatto sul mio Musukishi. Stavo pensando di cambiare
tastiera, ma è giusto cambiare tastiera prima di cambiare storia? No,
per cui... quando finirà musukishi, rottamerò la tastiera. Qualcuno
la vuole comprare? (Beh, ma questo discorso cosa c'entra con l'anno nuovo?)
Cambiando completamente argomento per la seconda volta in tre quattro righe,
sono completamente guarita, per cui smettetela di preoccuparvi (non credo nessuno
si fosse preoccupato, d'altronde). Ho passato un buon capodanno nonostante i
38 gradi della mia febbre e i 30 che c'erano in casa (tutta colpa del caminetto...
mi è toccato mettermi in maniche corte). Avete notato che le linee TIM
erano tutte intasate? Che fregatura! Io volevo fare gli auguri a mezzanotte
a tutti i miei amici (Asuka compresa... ma tienilo un po' acceso, quel cellulare!
Cavoli, è sempre spento!) e invece mi è toccato aspettare fino
a stamattina. E dire che sono andata avanti a provare imperterrita fino alle
due e mezza della notte! *Poi ci ho rinunciato...*
Bene, penso di aver detto tutto quello che volevo dire, per cui passo e chiudo.
Alohaaaaaaaaaaaa!
kurumi