Amici e litigi - Capitolo 18 (soundtrack - Please let me get what I want- Muse)
“Nikki” esclamai, chiuse
la portiera del taxi, lasciò cadere a terra la valigia e mi
corse in contro.
Ci abbracciammo, ci stringemmo fortissimo e iniziammo a saltellare
abbracciate, proprio come due bambine dell'asilo.
“Dio, quanto mi sei
mancata” le dissi,
“Anche tu, Sammyna mia” rispose.
“Andiamo a
portare la valigia in camera”
“Si signora, ma a patto che mi racconti, nei minimi dettagli,
gli ultimi sviluppi sul gioco perverso con Alex” e
ammiccò.
“Si, si.. ma
preparati, perchè c'è di più e ho
bisogno del tuo consiglio. A pranzo ti presento gli altri, usciamo
tutti insieme e così li conoscerai personalmente, contenta?"
“SIIIIIIIIIIIII...
Ma Sammy, che fai ancora lì impalata? ANDIAMO!”
Nikki era arrivata.
Sorrisi, scossi la testa e presi la sua valigia, come al solito, e la
raggiunsi all'entrata del piccolo atrio.
Una volta in camera, le raccontai tutto quello che era successo negli
ultimi giorni, nei minimi dettagli e senza omettere niente.
“Umh..Steve ha sbagliato in una
cosa..” si toccò la fronte con un dito e
spostò le labbra da un lato
“..Non ti ha travolto un semplice treno.. direi
più un..un.. transatlantico lanciato a tutta
velocità, lo space-shutle in fase di decollo, una meteora,
anzi no, una stella super!” Mi sentii sicuramente meglio. Mi
massaggiai le tempie con le dita e dissi l'unica cosa sensata che mi
venne in mente “E adesso?”.
Mi guardò e
strabuzzò gli occhi al cielo “Adesso? Adesso
l'unica soluzione è farlo tuo. Ignorare quello che provi e
ignorare lui, non servirebbe a nulla, staresti solo male. Quindi, forza
e coraggio. Spacchiamo il culo ai passeri” disse
sghignazzando.
Quando Nikki usciva con una frase del genere, significava solamente una
cosa, grandi casini in vista.
“Sono proprio curiosa di vedere se è sta gran
bellezza, come dici tu o se le fette di salame sugli occhi, sono
più spesse della paratia del Titanic.”
“Nikki, il
Titanic è affondato..”Ridemmo.
“Lo so tesoro, ma non mi è venuto in mente
nient'altro. Hai detto che è geloso il ragazzino,
giusto?”
“A quanto pare,
si” Vidi la sua bocca incresparsi in un ghigno diabolico.
“E a pranzo
c'è Mark, Steve e il cetriolo?”
“Nikki, Jesse, si chiama Jesse..”
“Vabhè,
come l'ha chiamato il tuo ragazzo mi piace di più”
“Alex NON
è il mio ragazzo” le risposi secca.
“ Uffy, quanto
sei pignola.. Allora il ragazzo con cui fai giochi perversi, quello che
si trova, spesso e volentieri nel tuo letto, lo stesso che ti sei
trovata nudo sotto la doccia, il tipo con cui hai viaggiato tra le
terre sconfinate del piacere, sempre lo stesso che ti ha mandato il
cervello a Lussurolandia..
e più di una volta; insomma lo stesso ragazzo
che..” .la interruppi
“Ok, ok, ho capito. Adesso però scendiamo, saranno
arrivati.” Saltò giù dal letto con un
balzo, ci infilammo i giacconi e scendemmo.
Eravamo nel parcheggio, c'erano tutti tranne Alex. Appena vide Steve gli saltò in braccio, sopraffatta dall'entusiasmo, si salutarono allegramente e si scambiarono qualche battuta. Poi iniziò a fare le presentazioni da sola, cercando di collegare le persone dalle descrizioni che le avevo fatto.
“Tu devi essere Amber, quella che
tine attivo il caratterino della mia tesoruccia, è un
piacere conoscerti” e le diede la mano; Amber la
gurdò con gli occhi spalancati.
Di certo non poteva sbagliarsi, era l'unica femmina oltre a noi due!
“Tu devi essere
Simon, Sammy mi ha descritto nei dettagli, il tuo modo di scrutare le
ragazze, ho indovinato giusto?” Simon mi guardò,
come per domandarmi che diavolo le avevo raccontato; non potevo di
certo rispondergli che aveva lo sguardo da porco! Così
accennai un sorriso.
“Ciao Sam” un sussurro nell'orecchio proveniente da
dietro le mie spalle. Sussultai. Mi girai appena e me lo trovai a pochi
centimetri dal viso “Ciao Alex” e mi girai ad
ascoltare Nikki.
“Tu biondino, dall'aria decisamente sexy, non potresti essere
nessun altro all'infuori di Jesse, il ragazzo del tavolo da
biliardo..” Sorrise e rispose “Esatto, l'hai
dedotto dal fatto che sono l'unico biondo?” Nikki sorrise
maliziosamente “No, semplicemente conosco i gusti di Sammy,
anche se non mi sarei mai immaginata di vederla spalmata su un tavolo
verde”
Alex sbuffò impercettibilmente, ma la troppa vicinanza
l'aveva fregato, l'avevo sgamato in pieno.
“Infine, tu devi essere
Alex” disse guardando Mark
“Effettivamente niente male, hai qualcosa che ricorda
vagamente Steve, forse il colore dei capelli. Occhi bellissimi, anche
se, da quanto mi aveva detto Sammy, pensavo fossero un po'
più.. blu e particolari. Ma nel complesso.. sei uno
schianto.” disse serafica e convinta. Sogghignai.
Sulle labbra di tutti comparvero dei sorrisi, compreso Mark che le
rispose “Grazie Nikki, sei molto carina, ma hai fatto un
piccolo errore”
“Cioè?” ribattè la mia
amica
“Il mio nome. Io sono Mark” le sorrise
gentile.
“Ops. Scusami. Comunque sono stata brava, quattro su
cinque.” e gli sorrise inclinando leggermente la testa.
Sapevo cosa voleva dire quel gesto, lo faceva ogni volta che puntava
qualcuno. Ridemmo.
“Nikki ti manca
solo Alex, quindi direi cinque di sei”
“E brava la mia
testolina buffa.” e si girò verso di me.
Dal suo volto sparì il
sorriso, dire, che rimase un tantino scioccata era poco.
Spalancò gli occhi e deglutì.
Sentii Alex sogghignare.
“Nikky, questo è Alex.” Si ricompose
all'istante, fece un passo verso di noi
“E così tu sei il famoso Alex.
Interessante.” Le labbra di Alex si sollevarono in un ghigno;
il suo solito ghigno da stronzo e dannato
“Interessante? Ragazzina, interessante è un
termine ambiguo, io sono molto più di..
interessante” Ecco che tirava fuori tutta la sua stronzaggine
e il suo ego del cazzo.
“Si Alexander,
hai capito bene. Interessante, come la mia Sammy ti abbia descritto nei
minimi dettagli. La tua aura da stronzo e da distributore automatico
è talmente ampia, che è arrivata fino a Los
Angeles. Se fossi stato insieme agli altri, ti avrei riconosciuto
subito. Sembri una delle torte che cucina mia cugina” disse
ghignando di rimando.
“E con questo
cosa vorresti dire?” chiese sprezzante Alex.
“Semplice, mia
cugina ha 8 anni, le sue torte, a prima vista sembrano di eccezionale
bontà, quando poi le tagli, l'interno è
decisamente una porcheria; sai, sbaglia sempre gli
ingredienti” gli rispose Nikki con lo stesso tono sprezzante.
“Mi stai dando
della porcheria?” assottigliò gli occhi.
Intervenni.
“Bene, io direi
che, dato che le presentazioni sono finite, possiamo anche andare.
Steve, prendi Nikki e vai con Mark alla sua auto, io arrivo subito con
Alex.” Jesse, Simon e Amber si avviarono con Mark e gli altri
all'auto del biondo.
Lo guardai in viso “Alex, per favore, vorrei passare il
pranzo in allegria, evitando battibecchi, se possibile”
“Se non te ne
fossi accorta, ha iniziato la tua amica”
“E tu l'hai
seguita subito a ruota. Quindi smettiamola di tirarci frecciatine e
andiamo in pace. Amen”
Gli scappò un sorrisetto. “Andiamo, ho
fame”
Raggiungemmo gli altri. Io, Nikki e
Steve ci sedemmo sui sedili posteriori dell 'X6, Alex era
davanti e Mark guidava. Gli altri ci seguivano sull' M5 di Jesse.
Non c'era da domandarsi, come mai Alex fosse salito con noi, di certo
non era per me, bastava guardare i componenti dell'altra auto, il
cetriolo e l'arrapata.
Ci sedemmo al tavolo, e iniziammo a
parlare del più e del meno. Ordinammo.
Nikki e Mark si lanciarono delle occhiate maliziose, Steve e io
sghignazzammo.
Parlò Amber “Pensate che una sera di queste
potremmo andare a ballare tutti insieme?”
“Si può fare” disse Alex nello stesso
istante di Simon.
“Siiiii, che bello, non vedo l'ora di vedere una discoteca
Newyorchese!” Io, Mark e Steve muovemmo la testa
affermativamente, poi Steve disse “Nikki, non che siano molto
diverse da quelle di casa.”.
Sapevo già dove la mia amica voleva andare a parare,
infatti..
“Oh Steve, lo sai che non mi importa molto del luogo.. la
cosa importante è la carne fresca”
Amber boccheggiò e io scoppiai a ridere di gusto insieme a
Steve che rispose “Certo che vuoi due siete impossibili.
Fatemi indovinare, una nuova battuta di caccia?”
“No, Steve, la caccia è partita nel momento stesso
in cui ho visto Sam e domani mattina.. shopping sfrenato, soprattutto
da Ambercrombie
&Fitch”. Steve
sghignazzò
“Non mi dire.. sei in cerca del tipo Sam”. Mi
guardarono tutti, ma parlò Mark
“Io sta cosa del tipo Sam l'ho già sentita da
Steve”. Che figura che mi facevano fare quei due!
“Il tipo Sam non è altri che, il ragazzo perfetto,
secondo me e Steve, per la nostra Sammy.” rispose Nikki e
subito Amber domandò “Cioè, decidete
voi due con chi debba uscire?”
“Assolutamente no, la qui presente Samantha Willis, se li
trova benissimo da sola, anzi, solitamente ECCETTO rare eccezioni, non
si deve nemmeno scomodare, arrivano da soli. Ma viste le sue ultime
uscite, scandalose, abbiamo deciso di farla uscire, con quello che
secondo noi è tipoSam. L'ultima volta ha quasi
funzionato” disse Steve. Amber riprese con le sue cazzo di
domande “ Scandalose? Nel senso che erano delinquenti o
brutti ciospi?” Picchiai la mano sulla fronte e fulminai i
miei due amici, che stavano facendosi un po' troppo i cavoli miei.
Stavolta rispose Nikki “No, ma che ciospi e ciospi. Senza
offesa ma Steve è il tipo medio, con cui Sammy è
uscita..”
“Mi stai dando
del mediocre?”
“No caro,
però tutti i ragazzi con cui è uscita, dopo
esservi lasciati, erano un po' più ..mmm..fighi. Senza
offesa Steve. E poi tu sei il detentore del primato di Sammy,ovvero,
era innamorata di te”
“Devo
considerarlo una consolazione?”
“Io non direi
proprio” intervenni.
“E allora,
cos'avevano che non andavano, strega?”
“Vedi oca, non
avevano niente che non andasse, semplicemente ero io che dopo un uscita
mi stancavo. Tutto qui.”
“Tu ti stancavi?
Non ci posso credere, ci stai prendendo in giro”
“No, a parte
Steve, Sammy non è mai stata scaricata, potrebbe
tranquillamente entrare sul guinnes dei primati.” Bella
figura di merda Nikki, adesso ci mancava solo che mamma oca, andasse in
giro ad appendere i manifesti con scritto che fossi una troia. Potevo
vergognarmi del mio passato? No, potevo solo vergognarmi di me stessa
per gli sbagli compiuti, ma erano comunque parte di me.
“Io non ci credo
lo stesso. Ma perchè Ambercrombie?”
“Perchè
Sammy impazzisce per le felpe di Ambercrombie e non solo..”
sghignazzò Steve “Anche per i ragazzi
Ambercrombie”
“Cioè
per i commessi dei negozi?” Scoppiammo a ridere tutti,
eccetto Amber, oca in tutto e per tutto.
“Mettiamola così.. per i ragazzi che vestono
Ambercrombie, infatti il tipoSam, di cui parlavamo prima era
decisamente Ambercrombie”
“E con questo
quanto ci sei uscita?” Ma quanto era curiosa la pennuta?
“Si Sam, con
quanto sei uscita con il tipoSam presentatoti da questi due?”
chiese Alex sardonico.
“Due mesi circa. Ma non me l'hanno presentato loro, lo
conoscevo già e me l'hanno semplicemente indicato.
Effettivamente non era niente male..." risposi pensierosa,
immaginandomi Evan. L'avevo conosciuto ad una sfilata a Las Vegas e poi
l'avevo rincontrato una settimana dopo a L.A. Abitava nella mia stessa
città; era il testimonial della campagna della Ambercrombie
& Fitch.
Sobbalzai, Nikki mi
schioccò le dita davanti al viso.
“Scusa, mi ero
menata via”
“Abbiamo
notato,testolina buffa” Quanto a soprannomi non la batteva
nessuno.
“Dicevo, ti
presento il futuro tipoSam” e così dicendo mi
passò il suo Iphone,
dove comparì un'immagine in bianco e nero di un ragazzo, un
modello, con un fisico da urlo, appoggiato con le braccia ad una
finestra. Non si vedeva bene il viso, perchè aveva la fronte
appoggiata alle braccia piegate, i capelli erano medi e scuri, tutti
scompigliati, il profilo del naso era perfetto e la bocca, la bocca
esprimeva sensualità e dolcezza. Aveva un qualcosa di
familiare, ma non capivo cosa, magari lo avevo già
incontrato.
Sentii Alex sfiorarmi il braccio sinistro con il suo petto, stava
sbirciando la foto.
“Sbaglio o è un
modello?” chiese presuntuoso a Nikki.
“Esatto Alex, sei
perspicace. Non ti facevo così intelligente” disse
ironica.
“L'apparenza
inganna, biondina” rispose con il suo solito ghigno.
Amber mi strappò
il telefono di mano, il quale fece, successivamente, il giro del
tavolo, per poi tornare nelle mani di Nikki “Com'è
Sammy?” mi chiese quest'ultima.
“Sembra
carino”
“Carino? “ fece eco la Miller "Quello è
uno schianto, strega! Ma come lo trovi? Cioè, non
è un ragazzo qualunque, servono degli agganci, e anche
avendoli, chi ti dice che voglia uscire con te?”
Agganci, agganci, agganci... ma certo!
“NIKKI” esclamai
“Si?” disse flebile, aveva già capito.
“C'è
sotto lo zampino di Tara?” domandai furente.
“No, no, lo
giuro.” Steve sghignazzò.
“E allora,
spiegami come fai ad avere la foto di un model book sul tuo
Iphone. E non dirmi che quella è una foto presa da
internet.” Fregata.
“Uff, sei sempre
troppo sveglia Sammy. Ero in ufficio di mia sorella, si era assentata e
ho sbirciato nel suo pc. All'improvviso mi è caduto l'occhio
su una cartella con la dicitura New York. L'ho aperta e c'erano un bel
po' di foto di figoni.Insomma per farla breve, questo è
quello che mi ha colpito di più, ha l'aria un po' misteriosa
e poi mi piaceva la posa. Così ho trasferito la foto e
alcuni dettagli..”.
“Forza spara i
dettagli” disse Amber,
“Si si, siamo curiosi anche noi” proferì
Mark. Sospirai.
“Forza biondina, vai avanti, cos'hai scoperto?”
chiese Alex, evidentemente incuriosito.
Che Alex fosse curioso, lo sapevo, me l'aveva detto, ma da qui, a capire il suo interesse, o la sua vena curiosa per questo discorso, era un mistero, un pezzo di puzzle mancante. Non arriverò mai a comprenderlo, troppo complesso.
“Dettagli? Mi sto già
preoccupando” e mi massaggiai le tempie.
“Fai bene” disse Steve.
“Dunque altezza 1.85 circa, capelli neri, anni ventuno o
ventidue, non ho guardato se le foto erano di quest'anno o dell'anno
scorso. Si chiama AJ. Segno zodiacale gemelli e..”
“Merda” Gemelli, un disastro. Io sono dei gemelli,
e, gemelli con gemelli significava macello, gran casino, bomba-atomica.
E che razza di nome era AJ? Armani Jeans? Ma per favore.. Non sarei mai
uscita con uno che si chiamava AJ. Mi guardarono tutti.
“Hey strega, che ti prende? La descrizione è
ottima. Ma se non ti interessa dar retta ai tuoi amici, posso sempre
uscirci io”.
“Bhè
Amber, escici pure se riesci, a me non interessa. Non ho la
benchè minima intenzione di uscire con un tizio che non
conosco e che soprattutto ho visto in foto”
“Secondo me, Sam,
visto tutto lo sforzo della tua amica, dovresti almeno provare ad
uscirci insieme, se lo trovi.. naturalmente. New York non è
piccola, sempre che questo ragazzo sia qui e non in giro per il
mondo” disse Alex con un tono tra il serio e
l'arguto.
Grazie Alex, io sono innamorata di te e tu che fai? Mi spingi nelle
braccia di uno visto su un telefono, dopo lo stupendo pomeriggio di
ieri al Rockfeller Center. Sei proprio uno stronzo, ed io un illusa.
Stupido e idiota.
“Finisci Nikki” esclamai.
“Per la cronaca
Alex, mi sottovaluti. Io so come contattarlo” disse ghignando
Nikki.
“Non dirmi
che..”
“Esatto, ho il
suo numero di cellulare e anche il telefono fisso” Sentii
Alex irrigidirsi.
Cos'è? prima mi spinge tra le braccia di uno che reputa impossibile da trovare e poi appena salta fuori che c'è un numero di cellulare si irrigidisce? L'avrei cercato solamente per dargli fastidio.
“Nikki sei un
genio”
“Grazie Mark, solo il meglio per la mia migliore
amica”.
“Willis che hai
intenzione di fare? Lo chiamerai?” chiese Amber, Jesse mi
guardò come se fossi una pazza “Piccoletta, non
avrai intenzione di chiamalo, sul serio?”
“Sta zitto,
Jesse” disse Alex tagliente e aggiunse “Allora
Sam?”.
Arrivarono i panini e le bibite.
Iniziammo a mangiare, sentii gli altri parlare tra loro. E tra un morso
e l'altro, i neuroni del mio cervello iniziarono a rincorrersi l'un
l'altro. No, non ci sarei uscita, ma l'avevo già deciso,
sapevo dove voleva arrivare fin da subito Nikki, ormai la conoscevo
troppo bene e se Steve non si era opposto, voleva dire che erano
d'accordo. Ma io no. Come potevo uscire con un altro ragazzo, quando
ero innamorata dell'imbecille seduto alla mia sinistra? Innamorata
persa. Se Nikki voleva fargli capire che ero pericolosa e che potevo
uscire con chi avessi voluto, ci sarebbero stati altri modi. Li avrei
trovati o al massimo, li avrei inventati.
“Quindi Sammy Sammy?
Telefoniamo?”.
“Facciamo che ci
penserò. Adesso per favore cambiamo discorso”
Finiti i panini, mi alzai in
piedi “A chi va una partita a biliardo?”
domandai.
Nikki shignazzò e guardò Jesse.
“Steve, alza il culo e andiamo a giocare, altrimenti Nikki
non la finisce più” dissi risoluta.
“Sammy, gioco io se ti va” disse Jesse
maliziosamente.
“Per me va bene”. Non ci vedevo nulla di male a
giocare ancora con Jesse, non sarebbe mai potuta finire come l'altra
volta, adesso, in linea di massima, ci comportavamo da amici. Alex mi
lanciò un'occhiataccia.
“Sammy Sammy,
gioco io. Jesse, non ti spiace se gioco al posto tuo, vero? Non mi
perderei mai il fondoschiena di Sammy mentre è a novanta e
con una stecca in mano” Si misero tutti a ridere.
“Steve, sei un imbecille. Ti lascio in mutande questa
volta.”ghignai
“Sfida? come ai vecchi tempi?” rispose lui di
rimando “Perchè no? Sarà
divertente”.
“Se è
una sfida, qual'è la posta in gioco?”
domandò Mark.
“ No, No, No. Io
non sono d'accordo. Conosco le vostre sfide.. Siete due pazzi. Mark, tu
non dare corda a questi due” disse Nikki indicandoci. Io e
Steve ci fissammo negli occhi, erba e cielo. Sogghignammo.
“Che ci giochiamo Steve?”
“Io una mezza
idea l'avrei..” e sorrise con tanta di quella malizia da
illuminare tutta la sala.
“Fermi voi due, vi ricordo che siete in un locale pubblico
con tanto di spettatori. Io farò da giudice, ma si gioca
normalmente, niente colpi bassi. Niente streapteese per deviare la
concentrazione dell'avversario, niente pose oscene, nessun
coinvolgimento delle persone presenti e soprattutto niente
sesso” disse Nikki additandoci.
“Ma
così mi togli tutto il divertimento! Sammy Sammy,
dì qualcosa alla tua amica!”
Ci guardarono tutti, con gli occhi
spalancati e con un enorme punto di domanda disegnato sul
viso.
“Steve, non fare il cretino. Ne abbiamo già
parlato, e poi.. da quando gli amici vanno a letto insieme?”
“Sei una
guastafeste! Allora facciamo che se vinco io..tu..” e
sfoderò un ghigno all'Alexander. Questa cosa non mi piacque
per niente. “Chiami, davanti a me, il modello della foto di
Nikki. Sammy Sammy. Ci stai?”
Che malefico stronzo.
“Sammy, non
accetterai, vero?” domandò Jesse.
“Steve, giusto
perchè tu lo sappia, preferirei spogliarmi e venire a letto
con te..” gli si illuminarono gli occhi e sul suo viso si
formò una mezza espressione da pervertito; Nikki mi
fissò allibita, così come Alex e la Miller,
Jesse, Mark e Simon sghignazzarono. Ghignai. “..Ma,
dato che ci conosciamo troppo bene, e soprattutto, visto che non ho
cambiato idea su quanto ti ho detto in precedenza, ci sto. Se vinco io,
invece, mi farai da schiavetto per una settimana”
“Uhm..”
si toccò il mento “.. accetto”.
“Voi due non cambierete mai, preparo il numero di
telefono” proferì Nikki, dandomi già
per sconfitta.
Che tesoro di amica.
Ci avviammo al tavolo da biliardo.
“Io, come giudice, vi tengo sott'occhio da qui”
“Se.. se, secondo
me tiene d'occhio Mark”
“Già, lo credo anch'io” gli sorrisi.
Iniziammo la partita. Io le piene lui le mezze. Eravamo in perfetta
parità.
“Sammy Sammy, come va con Alex?” disse
avvicinandosi all'orecchio e facendomi lisciare il tiro.
“Scemo, mi hai fatto lisciare. E comunque non c'è
niente tra noi” risposi
“Si, e il riccio fa il bucato”
sghignazzò.
“Muoviti a
tirare” Tirò e continuammo la partita.
“Siete
già finiti a letto insieme o no?”
“Smettila”
“Dai Sammy Sammy,
lo so che c'è qualcosa tra voi. Troppa
elettricità e poi, cazzo, sembrate mangiarvi con gli
occhi”
“Uff Steve, e va
bene.. è un gran figo, ok?”
“Dai Sam, voglio
solo la verità. Ti conosco troppo bene e tu non me la
racconti giusta”
“Cazzo Steve, che
vuoi che ti dica? Che avevi ragione? Che mi ha centrato un treno in
pieno? Per sentirmi dire, adesso son cazzi? Lo so anch'io, grazie!
” Sorrise.
“No. La mia
intuizione si è rivelata corretta. Alex è
tipo-Sam, volevo solo che lo ammettessi.”
“ Bene adesso ho
ammesso che mi sono... mi sono.. innamor..” vidi Steve fare
un gesto strano, mi bloccai.
“Chi è innamorato?” Merda!
“Nessuno Alex,
hai capito male" dissi subito.
“No, no. Ho
sentito bene” ribattè. Merda!
“Alex, hai capito
male, nessuno è innamorato. Sammy sta sclerando con le palle
e ha appena finito un mezzo monologo, definendo innamorate le piene e
zoccole le mezze. E dovevi sentire che roba, non sarei mai in grado di
ripeterlo. E' tutta strana questa ragazza” Mi girai verso di
lui, gli feci l' occhiolino e lo ringraziai mutamente.
Mi aveva salvata.
“Se hai finito di riferire i miei sproloqui, mi fai un
favore. Tocca a te e ti ricordo che sono in vantaggio” .
Arretrai di due passi, Alex si avvicinò e “Ti sei
appena guadagnata una partita, in privato, con me, piccoletta
”sibilò al mio orecchio. Rabbrividii e mi spostai,
toccava a me tirare.
“Ho vintooooooooo”
“Cazzo.
Com'è possibile?”
“Steve, come hai fatto a perdere contro una donna?”
domandò Alex. Lo ignorai.
“Semplice ho avuto un bravo insegnante” e
sogghignai.
“E
com'è che hai battuto il tuo maestro?” chiese
Steve ancora sbalordito.
“Oh, semplice, tu
mi hai insegnato. Poi mi sono perfezionata co..” lasciai
perdere.
“Con?”
chiese con fare curioso Steve.
“Lascia perdere,
non è importante”
“Adesso me lo
dici”.
“Dai Sam, visto che ha perso, dagli almeno un premio di
consolazione”
“Si, consolami
Sammy Sammy, con chi ti sei perfezionata?” chiese ancora.
“Uffa.. Con
Kyle” Silenzio.
“Bene,
c'è qualcosa che abbiamo fatto, che non hai fatto anche con
lui?” domandò Steve leggermente scocciato. Optai
per un “Non lo so. Forse. Non saprei. Ma che
importa?”.
“Niente, lascia stare” Posò la stecca al
suo posto “Finisci tu di mettere via le palle? Io
vado a bere, ma se vuoi una mano..”
“No , vai io arrivo subito” e si avviò
verso il tavolo.
“Kyle..Kyle.. si, ora ricordo, quello della
telefonata”
“Dai Alex, non ti
ci mettere anche tu.” Stavo ripensando alle parole di Steve
ed ero troppo concentrata per dare spiegazioni ad Alex.
Avevo forse ferito Steve? Dovevo assolutamente parlarci.
L'occasione si presentò
un paio di giorni dopo, quando andammo tutti a ballare in discoteca;
eravamo io e Steve al bancone, gli altri ballavano o erano seduti sui
divanetti.
“Steve devo chiederti una cosa”
“Dimmi Sammy
Sammy”
“Ci sei rimasto
male per il discorso di Kyle e del biliardo? Se è
così scusami” dissi sinceramente dispiaciuta,
anche se non mi sentivo colpevole, alla fine io e Kyle avevamo fatto
talmente tante cose insieme, che sarebbe stato impossibile stilare un
elenco.
“No, Sammy, tranquilla. Anzi scusami, non dovevo dire quella
frase, era un tuo diritto andare avanti” sorrise
“Però un po' geloso di Kyle, lo sarò
sempre. Ogni volta che compare lui, i tuoi occhi si illuminano e
brillano immensamente, e le tue labbra dipingono il sorriso
più bello che una persona possa fare; questo è
quello che mi rende geloso e invidioso di lui, non ti ho mai visto la
stessa espressione per nessun'altro, nemmeno per me”
“Oh
Steve..”
“Hey, adesso
però basta rimuginare” e mi fece un occhiolino
“Parliamo d'altro... Dov'è Alex? E' già
da un po' che non lo vedo”
“Prima mentre
ballavamo, gli si è appiccicata Amber e poi gli si
è incollata una bionda”
“Una bionda? Io
l'ho visto con una brunetta prima” Alzai le spalle e bevvi il
mio margarita.
“Steve,
è inutile girarci intorno. Alex è peggio di me,
nel mio periodo no. Il che significa, che mi sono innamorata del
ragazzo impossibile e sbagliato” sospirai.
“Sammy, niente
per te è impossibile e Alex, secondo me, non ti è
indifferente. L'unico problema è che siete troppo simili,
orgogliosi e testardi. Da quanto mi hai detto del vostro giochetto
perverso, l'unica cosa certa è che nessuno dei due vuole
mollare, siete troppo orgogliosi”
“E' impossibile
fare crollare una montagna, composta da pietre di indifferenza, ciotoli
di arroganza e massi di egocentrismo, sorretta da radici di sarcasmo,
su cui svettano grandissimi alberi di superiorità con foglie
di prepotenza.”
“Wow, sei la mia
poetessa preferita..concetto chiaro; ma tieni bene a mente, che se
Samantha non va alla montagna, è la montagna ad andare da
Samantha. E tu puoi scuotere tutta la montagna, sei un terremoto, un
vulcano pronto ad eruttare la tua lava piena di dolcezza, allegria,
gioia, spensieratezza, i tuoi lapilli di pazzia, intelligenza e
seduzione,ma sono sicuro che riuscirai a ricoprire quella montagna con
la tua cenere; sono convinto che non la ricoprirai nemmeno di cenere,
brucerai quegli alberi e arriverai direttamente nel cuore di quella
montagna e si, la farai tua”
Gli occhi mi si fecero lucidi a
quelle parole e il mio cuore accellerò, sentii Steve
più vicino che mai.
“Steve, e la poetessa sarei io? Ma ti sei sentito? Sei un
poeta dannato e mi stai facendo commuovere, ti voglio bene.”
“Sammy Sammy, se
non fai rientrare quel luccichio negli occhi subito, giuro che ti tiro
un pugno, almeno ti faccio piangere per qualcosa” Ridemmo
felici.
“Steve, mi spiace
che sia finita com'è finita, ma guardandoci adesso, sono
felice di averti ritrovato. Mi sei mancato.” E
così dicendo, mi appoggiai alla sua spalla.
Mi mise un braccio intorno alle spalle e mi lasciò un bacio
sulla tempia
“Anch'io Sammy Sammy. Ti voglio un gran bene, e desidero
vederti felice”
“Barman due
cuba-libre” ordinò Steve al barista.
“Hey, non vorrai
farmi ubriacare” ridacchiai
“Naaaa” ridemmo ancora..
Il barista ci diede i due
cuba-libre. Brindammo e iniziammo a berli; mi voltai verso i divanetti
e tirai una gomitata a Steve “Guarda, guarda, avevamo proprio
ragione, che due poliponi! ”
“Ah ah ah Nikki e Mark, mi sa tanto che stanotte dormirai da
sola”
“Lo credo
anch'io, ma sono felice per loro. Lo sapevo dal momento in cui si sono
presentati” sorrisi.
“Sammy Sammy, non ti girare” E come al solito, la
curiosità prese il sopravvento.
Cazzo. Perchè madre natura mi aveva donato questa assurda e
irrefrenabile curiosità? Raggelai.
Alex era appoggiato al bancone davanti a noi, ed essendo quadrato,
appena il barman si spostò, lo vidi, mentre una mora gli
gettò le braccia al collo e si attaccò a lui come
una patella corrosiva.
“Ti ho detto di non
girarti”
“Steve sai che se
mi dici così, è la prima cosa che
faccio” risi amaramente.
“Barista”
chiamai “Due long-beach, grazie”. Steve mi
guardò
“E poi sarei io quello che ti vuole fare
ubriacare?” Sghignazzammo.
“Sammy, hai detto
che Alex ti ha chiesto di non uscire più con Jesse,
giusto?” Scossi la testa affermativamente “Quindi
sappiamo che è geloso”
“E quindi?”
“C'è
un tizio, seduto all'angolo di destra, moro, che ti sta fissando da un
buon dieci minuti. Facciamo che mi alzo, mi vado a fare un giro e tu
fai da preda, Alex si ingelosisce e domani.. è un altro
giorno” mi fece l'occhiolino, prese il suo bicchiere e si
alzò. Spari due secondi dopo.
Come dalle sue previsioni il morettino, si avvicinò e si
sedette al suo posto. Iniziammo a parlare del più e del
meno. Purtroppo non era né carne né pesce,
carino, certo, ma non mi prendeva; ordinò un altro paio di
drink, forse per l'alcool o per l'assurda situazione, iniziai a ridere
ad alcune sue battute.
Una forza immaginaria, mi spinse a voltarmi dove avevo visto Alex
l'ultima volta, era ancora lì, con la mora; Simon e una
bionda l'avevano raggiunto. Mi stava fissando glaciale, mentre la mora
gli baciava il collo.
Eccolo, il suo sguardo artico, rabbrividii. Ma come cazzo faceva a
farmi questo effetto? Gli sorrisi beffarda e mi girai verso il mio
interlocutore, di cui avevo già scordato il nome.
Finii il mio drink, mi alzai e mi
avviai verso i divanetti. Ringraziai il tizio che avevo appena
conosciuto, dicendo che non mi sarei spinta oltre a quella
conversazione e andai alla ricerca di Steve.
Dopo una dozzina di minuti lo trovai dall'altra parte della discoteca,
mi sorrise e mi chiese com'era andata.
“Ok adesso ci penso io” e vidi i suoi occhi
coprirsi di malizia”
“Qualsiasi cosa ma dopo,adesso devo andare in
bagno” mi incamminai seguita da Steve “Mi aspetti
qui?”
“Certo dolcezza”
Ci incamminammo successivamente al bancone del bar, era rimasto solo uno sgabello libero, Steve si sedette e mi fece cenno di sedermi sopra di lui. Lo feci e ordinammo due mojiti. Ridemmo e scherzammo, finchè non si liberò l'altro sgabello.
“Ecco che torna Mr. Distributore,
Sammy Sammy”
“Mi girai e lo vidi con Simon, si appoggiarono al bancone e
due bionde si avvicinarono subito a loro.
Alex era una calamita per
sciacquette, oltre che per oche pennute di tutti i generi.
Ormai il nervoso, la rabbia e il dolore scorrevano nelle mie vene, ma
avevano smesso di pulsare al sesto drink. Nonostante i gusti diversi
dei cocktail, l'amarezza in bocca, prevalse su tutti.
“Steve, vado in bagno. Arrivo subito, ordina pure
qualcos'altro”.
Uscii dal bagno e mi sentii
afferrare per la vita con vigore, e in un attimo mi ritrovai contro il
muro
“Ahi”
“Non ti ho spinta forte, Sam”
“Che cazzo vuoi
Alex?” scoppiai.
“Che cazzo fai
Sam?” disse ringhiando.
“Io niente, tu
invece?” domandai arrogante.
“Niente che ti
riguardi” sibilò.
“Lasciami,
stupido idiota” ringhiai. Cercai di spingerlo via, ma mi
afferrò i polsi.
“Per tornare dal
tuo ex o dal citrullo moro?” assottigliò gli occhi.
“Non ti
riguarda” esclamai fulminandolo.
E adesso che cazzo voleva? Almeno io non avevo fatto nulla con nessuno dei due, a differenza di sua maestà distributore automatico e delle oche cortigiane.
“Mollami e torna dalle tue
amichette, idiota” Si appoggiò a me, bloccandomi.
“Non dirmi quello
che devo fare” ringhiò.
“Bene, adesso
lasciami” sibilai cattiva.
“Hai intenzione
di passare la notte con il citrullo?”
“Non sono cazzi
tuoi” ringhiai a mia volta. Ghignò.
“Oppure con il
tuo ex? Non sapevo ti piacesse la minestra riscaldata, ma soprattutto,
non credevo fossi capace di tornare sui tuoi sbagli. Sai, quando una
persona fa degli errori, servono ad andare avanti. Tu invece fai come i
gamberi. Te l'ho gia detto Sam, Tu. Sei. Mia.”
Rabbia, dolore, amarezza, angoscia
e delusione. Provai così tante emozioni contrastanti in quel
momento che persi il controllo; volevo fargli male, volevo che la
smettesse di trattarmi come un giochino, come una bambola di pezza,
come un robottino. Avevo il cuore dolorante, sia da quanto avevo visto
sia per le sue parole.
Quella dannata frase tu
sei mia mi entrò come una freccia scoccata
dritta nel cuore e fece male. Mi stava usando a suo piacimento, aveva
capito che aveva un certo potere su me, e mi stava modellando come
creta; ma non gli avrei permesso di trattarmi in quel modo, di dire
delle cattiverie su una storia che non lo riguardava, di umiliarmi,
avevo una dignità, avevo un orgoglio e nonostante il mio
cuore fosse stato lacerato dalle sue frecce appuntite, dovevo farlo
smettere. Doveva capire che non mi sarei più piegata, che
non avrei più assecondato il suo gioco e soprattutto che da
quel momento in poi, doveva mantenere le distanze da me. Non ne volevo
più sapere, era un grandissimo stronzo menefreghista e pieno
di ego, tanto da considerarmi una sua proprietà, anzi un
cazzutissimo oggetto di sua proprietà.
Sbottai accecata dalla rabbia e dal dolore.
“Smith, mi hai rotto i coglioni. Da
questo momento in poi, io e te, abbiamo chiuso. Niente più
Sam, niente più Alex. Niente più visite in camera
mia. Niente più giochino perverso. Niente più
battibecchi. Non voglio più avere a che fare con te, non
voglio più vederti e nemmeno starti a sentire. La tua cazzo
di bambolina si è rotta e il tuo cazzo di giochino, che
sarei sempre io, si è rotto anch'esso. Hai perso i pezzi e
non puoi più giocarci. Il ragazzino spocchioso,
arrogante,egocentrico, puttaniere e possessivo, ha spaccato e
distrutto, il suo gioco preferito. Mi vuoi? Cazzi tuoi, fattene una
ragione perchè io me ne vado e non torno
indietro”
Strinse la mascella, vidi tendersi i muscoli del collo, strinsi i miei
polsi con vigore, i suoi occhi si scurirono all'istante e sulle sue
labbra si formò una sottospecie di ghigno che sfigurava il
suo bel viso
“No Sam, non esiste che tu te ne vada, perchè sai
che ti mancherei, come mi mancheresti tu. Hai detto solo cazzate. Mi
vuoi? Prendimi.”
“Ah Ah Ah basta
cazzate! Lasciami e torna dall'ennesima sgualdrina che ti sta
aspettando.”
“Può
aspettare, tu hai la priorità”
Ma che cazzo stava dicendo? Era ubriaco, non c'erano dubbi, stava
vaneggiando. Ma cosa voleva da me?
“Alex, sei un ragazzino viziato e
stupido. Sai perchè sei qui?”
“Sentiamo, Miss.
Velenosa dell'anno”
“Stronzo del
cazzo, sei qui a scassarmi l'anima, solo perchè sono l'unica
che NON puoi avere, l'unica che non cade in ginocchio sotto il tuo
sguardo, l'unica che non urlacchia al tuo passaggio, l'unica che non si
scioglie come burro ad una tua occhiata. Alex io sono l'unica persona
che verrebbe a letto con te, solo nel caso
di perdita di una scommessa o giochino che sia, e non
per reale desiderio” ghignai con
malignità.
Mi strinse i polsi con più forza e si mise a parlare sulle
mie labbra
“Non è vero. Tu mi desideri Sam, lo so io e lo sai
tu, ma soprattutto lo sa il tuo corpo. O vuoi che replichi, qui adesso,
una delle scorse notti?” Bastardo.
“Alex, se vengo a
letto con te, adesso, poi mi lascerai in pace?”
“Dici sul
serio?”
“Si”
“No”
“Cosa?”
“Non mi
interessa, non è questo quello che voglio” Mi
spiazzo.
Cos'altro voleva? La posta del gioco perverso era quella, non c'era
nient'altro che potesse volere..Oppure era così sadico dal
volermi vedere impazzire? Persa nei miei pensieri, non mi accorsi di
avere abbassato la guardia.
Mi trovai le sue labbra sulle mie, cercava l'accesso alla mia bocca,
entrò con forza.
C'era rabbia nei suoi movimenti, feci per scostarmi, ma la sua mano,
giunta dietro la mia testa non me lo permise. Non mossi un muscolo.
Rimasi immobile. Si staccò e mi fissò negli
occhi. Rabbia mista a qualcos'altro.
Mossi velocemente la mano e fu un
battito. Gli tirai uno schiaffo.
“Che cazzo vuoi
da me Alexander? Dimmi cosa cazzo VUOI !” esclamai rabbiosa e
piena di ira, angoscia e dolore. Mi guardò per un breve
istante. Aprì la bocca e mosse la mascella, forse l'avevo
colpito un po' troppo forte. Incatenò i suoi occhi ai miei,
un delirio di emozioni si scontrarono, in quell'attimo, a mezz'aria.
“NON LO SO...
OK??”
“Bene, allora non
voglio più vederti ne sentirti, fino a quando non ti sarai
chiarito le idee. E ricordati che IO NON SONO UNA
BAMBOLA.”
Mi staccai dal muro e feci per oltrepassarlo. Mi bloccò
allungando una mano e impedendomi di proseguire, non si girò
a guardarmi, continuò a guardare dritto davanti a
lui
“Sam, 23 dicembre. Mi devi accompagnare ad una cena con degli
amici e colleghi”
“Scordatelo. Non
hai sentito cosa ho appena detto?”
“Ti ho sentito
molto bene. Uso la carta favore”
“Non puoi, il
gioco non esiste più e con i tuoi colleghi
gigolò, non ci esco”
“Le carte favori
non c'entrano nulla con il gioco e lo sai bene. Ore 19.30. vestiti
decentemente”, lasciò la presa sul mio braccio e
me ne andai.
Ritornai al bancone da Steve e mi disse che Nikki era andata al Campus con Mark; gli raccontai quanto successo e mentre bevevamo un drink, gli chiesi se aveva voglia di accompagnarmi al Campus. Non avrei retto un altro secondo lì dentro, non avrei retto la vista di Alex, ritornato da Simon e dalle due bionde; volevo solo scoppiare a piangere e l'alcool non mi aiutava di certo, mi sentivo debole e triste.
“Sammy, guardami” lo
guardai, si alzò in piedi di scatto.
“Cazzo, odio
vederti gli occhi lucidi. Adesso, o vado là e gli spacco la
faccia o gli rendo pan per focaccia” gli sorrisi flebile.
“Steve, lascia perdere le mani, per favore. Cosa intendi con
gli rendo pane per focaccia?”
“Forse hai ragione, meglio la seconda ipotesi”
alzai il sopracciglio sinistro “Ovvero?”
“Ovvero questo..” si piegò leggermente
in avanti e appoggiò le sue labbra sulle mie, sentii le sue
mani sul mio viso, un tocco dolce e delicato, schiusi le labbra e
iniziammo a baciarci.
Non so perchè lo feci, non so perchè mi lasciai
andare, in quel momento sparì tutto: la discoteca, il
bancone, Alex e la musica. Vendetta? Può essere, confidai in
Steve, sperando, che almeno lui sapesse cosa stava facendo.
Il bacio di Steve mi prese e ben presto la dolcezza, la delicatezza e la tenerezza scemarono, lasciando il posto alla passione e al nostro egoismo. Portai il braccio sinistro sul suo collo e gli infilai la mano tra i capelli, sentii le sue mani posarsi sui miei fianchi e avvicinarmi a lui; mi alzai in piedi e le sue braccia mi cinsero la vita.
Era un tuffo nel passato, una nuotata tra i ricordi e un galleggiamento tra sensazioni già vissute.
“Hey voi due” Mi scostai
leggermente e guardai Steve in viso, guardò oltre le mie
spalle, tornò sul mio viso e mi lasciò un bacio a
fior di labbra, poi mi tolse le braccia dalla vita.
“Wow! Se non vi vedevo con i miei occhi, non ci avrei mai
creduto” disse Simon.
Mi girai di malavoglia, se c'era lui, c'era anche Alex. E
così fu.
Non mi aspettavo altro di quello che trovai in
realtà.
Indifferenza e sguardo gelido, niente freddo artico nè
polare; i suoi occhi questa volta trasmettevano uno sguardo freddo come
l'azoto liquido. Fissò Steve e di rimando, Steve
fissò Alex.
Steve sorrise arrogante, mi prese
per mano “Sammy, andiamo al campus?”
“Si grazie, non
ce la faccio più a stare qui”
“Vado a
recuperare i maglioni e andiamo, aspettami qui”
“Ok” E andò a prendere i maglioni sui
divanetti dove Amber e Jesse erano in compagnia.
“Complimenti Sam” disse
Alex gelido.
“Grazie, anche a
te” dissi sarcasticamente, facendo cenno con il mento alla
bionda vicino a lui.
Steve, mi porse il maglione, lo infilai e salutammo. Alex non rispose,
ma lo vidi stringere la mascella e assottigliare appena l'occhio
destro. Lo oltrepassammo. Chiamammo un taxi e arrivammo al Campus,
appena scesa dall'auto, non resistetti oltre, scoppiai a piangere a
dirotto.
Piansi tra le sue braccia, finchè i singhiozzi non smisero, poi ci incamminammo verso la mia camera.
Cercai le chiavi in tasca, ma non
le trovai; al che, mi ricordai un piccolo particolare
“Steve, le chiavi le ha Nikki in borsa” sibilai tra
una lacrima e l'altra, lasciandomi scivolare a terra, schiacciata dagli
eventi, debilitata dalle lacrime e dalla tristezza, dall'incalzante
dolore, che da brava masochista, mi ero andata a cercare.
Steve mi tirò a sè, mi mise un braccio intorno alla vita e s'incamminò verso la sua stanza.
Note
dell'autrice:
Sam è
sempre più innamorata di Alex, soprattutto dopo aver
condiviso insieme il magico momento al Rockfeller Centrer.
Non comprende i comportamenti di Alex, così opposti e
assurdi e pensa che l'unico modo per far smettere il dolore che prova,
dettato dalle azioni di Alex, sia quello di lasciar perdere tutto, dal
gioco perverso, agli incontri con Alex e soprattutto Alex stesso.
Ma
riuscirà a lasciar perdere ? Riuscirà in
questo modo a superare la tristezza di un amore non corrisposto?
Oppure, cederà ancora non appena Alex, si
presenterà, come un uragano, alla sua porta?
Il ruolo di Steve
in questo capitolo è fondamentale, un'amicizia profonda e un
profondo affetto. Steve e Sam si sono baciati davanti a tutti, ma
soprattutto davanti ad Alex, il quale non ha reagito molto bene. Steve
l'ha fatto per aiutare Sam o per un secondo fine? Sicuro è
che il loro bacio, è stato un tuffo nel passato.
Ps. Alle recensioni, in questo periodo di vacanza,
risponderò man mano ;) e adesso, visto che sono finalmente a
casina, e soprattutto non sono di corsa, inizierò con quelle
del capitolo scorso. Scusate l'attesa..
----Spoiler---
“Ciao,
piacere di conoscerti, io sono Evan” alzai gli occhi
“Ciao..io..io.. sono.. Samantha.”
Balbettai perchè capii che mi aveva riconosciuto. Mi
fissò negli occhi, stupito.
“Piacere di conoscerti, Evan” e ci stringemmo la
mano.
“Che cavaliere maleducato che hai scelto, forza, dammi il
cappotto che lo appendiamo” poi guardò Alex e la
stronza “Vi raggiungiamo subito” disse con un
sorriso. Alex lo guardò male.
---Fine Spoiler--
se volete contattarmi su Facebbook, qui il mio link
"Sammyjoe
Storm"
Scendete
oltre i ringraziamenti, c'è un piccolo augurio per voi ;)
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