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Autore: Mistress Lay    12/12/2005    25 recensioni
Dopo l'assassinio di Sirius la vita di Harry è radicalmente tanto che fugge da Privet Drive senza dare più notizia di sè, senza avvertire gli amici, senza dare una spiegazione. Torna dopo due anni. Non solo, ma accompagnato da un altro ragazzo che odia ferocemente Albus Silente. Ma durante l'assenza di Harry è cambiato qualcosa a Hogwarts? Sono cambiati i suoi amici? E i suoi nemici? Chi sono i Rinnegati? E Draco Malfoy, che ruolo avrà?
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry, Potter, Serpeverde, Tom, Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- HARRY POTTER -

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RAGGI DI SPERANZA

 

Titolo: Raggi di Speranza (cap. XIII, part II)

Autore: Mistress Lay

Categoria: Azione, Drammatico, romantico

Sottocategoria: Slash, R  Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy, Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...

Pairing: ...

Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata... ^___^;;; 

 

 

Come vedete oggi sono in tempo più o meno… -.-

Qst è un capitolo bonus, nel senso che è un cap in prima persona, tutto incentrato su Tom, sui suoi pensieri, sentimenti e ricordi: alcuni sono dei capitoli precedenti, altri, inediti. ^^

Spero che vi piaccia, e tranquilli, non c’è traccia di spoiler del VI libro (anche perché nn l’ho ancora letto)… per il resto è un nodo importante della vicenda e devo ammettere che ci sono alcune parti in cui mi è piaciuto. Sarà l’aria natalizia, sarà l’esasperazione che mi dà quel ragazzo, sarà che in questi giorni sono sotto stress OGNI singolo giorno… ma la mia vena sentimentale si è fatta nuovamente sentire e nn so se il risultato vi piacerà o meno, sappiate solo che nn so poi quando posterò (domani parto e nn so se qst week-end ci sarò…).

 

Pl: Tom Riddle… cosa si nasconde dietro il ragazzo che era e ora è tornato ad essere? E Harry sarà vivo o morto?

 

Buona lettura e commentate!

 

 

CAPITOLO VENTIQUATTRESIMO

SOTTILE LINEA

 

 

~*~

 

Odi et amo

 

(Catullo “Carme 85”)

 

~*~

 

Attenzione: /…/ ricordi !!!!!!

 

 

/Sottile è la linea tra amore e odio. Hanno in loro la stessa passione, lo stesso ardore. Anche a te è permesso provare entrambi i sentimenti: non credere quando penserai che l'amore non ti è permesso.

Che sia amore o odio è una passione, l'importante è viverla fino in fondo.

Ricorda le mie parole, figlio mio/

 

 

L'avevo sognata una notte. Tanti anni fa.

Era avvolta nelle tenebre della notte e veniva verso di me con le braccia protese e metà viso in ombra. Vedevo solo le labbra che si aprivano e chiudevano facendo uscire quelle parole e una fila di denti bianchi.

Non vedevo nient'altro del suo viso, ma era solo un sogno, un delirio di una notte. O forse era una mia fantasia.

Non ho mai desiderato una madre dall'aspetto e dagli ideali di un'eroina romantica, di cui si leggeva in sciocchi libri babbani, quelli che leggevano in orfanotrofio a volte, donne babbane, tutte uguali, sciocche e sentimentali.

Che importanza aveva il sentimentalismo nell'orfano bambino che ero?

Sognavo un re e una regina che mi portavano via da quello squallore, che mi portavano con loro nel loro castello dorato con i giardini ben curati e che non sarei più stato solo.

 

Sembra ridicolo che una persona come me è stata bambina e che ha desiderato cose come la felicità, la serenità e una famiglia: io me ne stupisco per primo.

 

Sognavo da bambino, odiavo da adolescente, uccidevo da adulto.

 

La fiaba del re e della regina non esisteva più se non come ricordo distorto, era solo un motivo in più per odiare mio padre che non mi ha voluto e che ha permesso che vivessi in quel modo.

E una notte ho sognato mia madre.

Mi ero svegliato la mattina dopo un po' stranito dal ricordo di quel sogno ma poi lo scordai in breve tempo, scacciandolo lontano dai miei pensieri: c'era altro di più importante di un dannato sogno, io che ai sogni non credevo.

Credevo nel potere, lo desideravo, volevo raggiungerlo ad ogni costo e ci sarei riuscito più avanti.

Non c'era nulla che per me contasse più di quell'obiettivo: ogni cosa, ogni situazione, ogni persona erano solo immagini scialbe appartenenti a un mondo che odiavo e un mondo che volevo mio.

Non c'era posto per il ricordo di un sogno, preferivo il ricordo distorto di una madre discendente di Salazar Serpeverde, una madre che portava nel sangue i germi del potere e della grandezza che io volevo sviluppare e moltiplicare.

Avevo la stessa età che ho ora e quel sogno mi ritorna in mente più forte che mai.

 

La vita è ridicola.

È decisamente ridicola.

 

Sottile la linea tra amore e odio…

 

È stata la prima cosa che ho pensato un anno fa, quando guardavo freddamente Potter morire.

Sosteneva il mio sguardo, tentando di mantenere lucidità: mi ritrovai a pensare che il Salvatore e la Speranza del mondo magico stava morendo davanti a me, davanti ai miei occhi, in un modo alquanto sciocco.

Non so quanto tempo era trascorso quando riesumai dal fondo della mia mente le parole di mia madre nel mio sogno: semplicemente mi ritrovai a recitarle di fronte a lui che moriva, non so nemmeno cosa mi spinse a pensarle in quel momento, non so nemmeno perché feci quello che ho fatto.

Ma da quando mi sono venute in mente non sono più riuscito a scostarle dal mio pensiero: lo logoravano, continuavano il loro eterno eco all'interno della mia mente, senza fine, anche quando ho incontrato quella persona che per me e Harry è diventata Altair.

Ed eccomi qui, seduto accanto al letto di Harry che gli stringo la mano dove il calore continua a diminuire sempre più, lasciando spazio al gelo della morte.

 

 

"Sai una cosa, Tom? A volte proprio non ti capisco"

"Nessuno pretende tu sia un custode di coscienza"

"Della tua di certo no: sei troppo contorto"

"Contorto? Ma che diavolo dici?"

"Lascia perdere"

"No, non lascio perdere! Che intendi dire?"

"La sai la favola della volpe e della cicogna?"

"E secondo te conosco certe cose?"

", allora te lo dirò io: ci sono una volpe e una cicogna. La volpe decise un giorno di invitare la cicogna a pranzo e la cicogna accettò. Quando dovettero pranzare però, la volpe aveva servito il pasto in bassi piatti dove lei leccò il cibo con tutta calma mente la cicogna, per il lungo becco, non vi riuscì e rimase a stomaco vuoto. Decise di vendicarsi. Il giorno dopo invitò la volpe a pranzo da lei e preparò da magiare in vasi dal sottilissimo collo dove lei riuscì tranquillamente a fare entrare il lungo becco mentre la volpe non ci riuscì"

"Una favola affascinante non c'è che dire… ma perché mel'hai raccontata?"

"Sai qual è la morale?"

"Comprare un servizio di vasi oltre a quello di piatti da tenere in credenza?"

"No, furbo. Chi disprezza compra. Sappilo"

"Certo, me lo appunterò a mente. Ne farò tesoro"

"Non essere sarcastico. E cerca di ricordartelo se non è troppo sforzo"

"Lo è. E comunque senti da che pulpito viene la predica! E come fai a conoscere una stupidissima favoletta babbana? Tu i babbani non li sopporti"

"Infatti non li sopporto. Su certe cose sono d'accordo con te, sai? Ma obiettivamente sono più avanti dei maghi"

"Sarà… ma non mi è chiaro perché mi dovevi propinare una stupidisissima e inutile storiella per poppanti"

"Era per semplificazione"

"Mi consideri un poppante?"

"È così evidente? E io che credevo di non averti fatto capire nulla!"

"Non è divertente"

"Ma sì che lo è! Come vedere la tua faccia ora! Da foto!"

"Cosa diavolo stai dicendo?"

"Solo che adesso hai una faccia da idiota. Comunque stai tranquillo, a volte assumi un'espressione anche peggiore"

"COME TI…"

"E non gridare! Harry sta dormendo!"

"Per quello che m'importa…"

"Tom, Tom, ricorda la favoletta…"

"Non ho la minima intenzione di farlo. È stupida e babbana"

"La gente È stupida. Soprattutto i babbani"

"Io non sono babbano!"

"Nemmeno io. eppure sei stupido lo stesso"

"Senti, adesso mi hai veramente fatto arrabbiare! Se…"

"Mi piace far arrabbiare le persone. Conferma che sono stupide"

"S…"

"Ti ho chiesto solo di ricordare una favoletta stupida, sai dovresti calmarti un po'. E la sai una cosa, secondo me non odi così tanto Harry Potter"

"No, lo odio solamente in modo completo. Odio tutto di lui"

"A volte ci vuole poco a trasformare l'odio in amore, sai? Ed buffo che non ce ne rendiamo nemmeno conto"

 

 

Strano che ora mi venga in mente la conversazione che ho avuto con Altair qualche tempo fa.

Ma aveva detto la stessa cosa di mia madre nel sogno. Harry ha sempre pensato che Altair fosse un po' veggente: non è vero, conosce solamente così bene la natura umana da poterla prevenire a volte.

 

Non è preveggenza, è solo una capacità che ha.

A volte mi chiedo come può una persona come Altair essere proprio così.

 

Mi conosce così bene che sapeva da tempo che io non odiavo più Harry ma… lo amavo e solo ora riesco ad ammetterlo.

 

Ridicola la vita.

E ora sono qui, accanto a lui, il respiro è lieve, così lieve che persino io, che gli sono così vicino, non riesco a sentirlo.

Lo amo.

 

E ci è voluto tempo e dolore per capirlo.

 

Fuori la pioggia è cessata da parecchio penso, ormai ho perso la nozione del tempo, e la luna e le stelle stanno lentamente sparendo. Manca ancora poco all'alba, è questione di pochissimo, il cielo ha cominciando a cambiare tonalità.

 

C'è caldo qui in infermeria eppure sto tremando.

 

Io, Tom Riddle, tremo.

Ridicolo. Veramente ridicolo.

 

Non più ridicolo delle mie lacrime di poco fa, o per meglio dire, di qualche ora fa.

Chissà cos'avresti pensato se le avessi viste…

 

Di certo non saresti scoppiato a ridere come avrebbe fatto quel babbanofilo del tuo migliore amico, forse non mi avresti battuto una mano sulla schiena come avrebbe fatto quella piattola della Parkinson… cos'avresti fatto?

E io, cos'avrei fatto se avessi avuto tra le mani i mangiamorte che ti hanno ridotto così?

Tu mi conosci, Harry, sai che cosa sono capace di fare. Sai che non mi piace che qualcuno mi sfidi, sai che non permetto a nessuno di farti del male.

 

Questa volta ho fallito, lo so.

Non sono riuscito a proteggerti.

 

Sai che lo avevo giurato? Lo avevo giurato ad Altair e credevo di riuscirci, ci credevo davvero: non era solo per principio che mi definivo una persona che quando promette mantiene, ma anche perché ero motivato.

E invece ho fallito.

 

Mi avevi detto che non mi fidavo di te: in parte era vero.

 

Non mi fidavo della tua irreprensibile mania di essere il Grifondoro perfetto, altruista, fiducioso, facile da raggirare. Avrei dovuto capire invece che non sei più un ragazzino irresponsabile e che a volte (non ci sbilanciamo troppo ndMrs Lay) (Ah ah, battutona -.- ndTom) sei più forte di me.

 

Una sottile linea tra amore e odio…

 

Credevo di odiarti, lo credevo davvero, credevo di essere soddisfatto nel vederti morire di fronte agli occhi quel giorno di un anno fa e invece ti ho seguito, aiutato, sostenuto, addestrato per un anno in giro per il mondo, ridendo, parlando e seguendo te.

È stato questo a trasformare l'odio in amore? È stato quello a farmi spezzare la linea che li separava?

Non lo so, forse è così.

Ultimamente non sono più sicuro di niente.

 

 

/"CHE-COSA-SONO?!?!" Tom teneva in mano un pacchetto voluminoso in carta blu notte con un fiocchetto di tonalità più chiara. Glielo aveva dato Harry prima ma non riusciva a capire cosa fosse.

Harry distolse lo sguardo dalla finestra, da cui si vedeva cadere dal cielo neve fitta fitta. Sorrise mentre rispondeva.

"Il tuo regalo di Natale"

"Quale regalo di Natale?"

Questa volta Harry era esasperato: "Natale! Hai presente, quella festa dove tutti si illudono di essere più buoni e si scambiano auguri e regali"

"Natale? Vuoi dire quell festa dove la gente si scambia ipocriti auguri e regali anche alle persone che non sopporta solo per sentirsi meglio e illudersi di aver fatto una buona azione" Tom ebbe una smorfia. Detestava il Natale, lo trovava ridicolo. Inutile. E anche palloso.

harry aggrottò le sopracciglia ma si astenne al commentare "Più o meno"

"Good. E che c'entra con me?"

"Ti ho fatto un regalo. Se lo vuoi aprire fai, altrimenti restituiscimelo"

Tom lo fissò negli occhi per qualche secondo, come per decidere cosa fare, se Harry fosse serio oppure no. Prese a lacerare la carta prima che l'altro ragazzo lo fermò: "Ma che stai facendo?"

"Lo apro. L'hai detto tu"

"Ma oggi non è Natale, lo sarà tra due giorni!"

Tom lo fissò confuso mentre Harry gli strappò il pacco di mano, riparando la lacerazione alla carta e portandoselo via: "Lo terrò io, finchè è Natale"

Tom lo fissò imbronciato sussurrando " un po' come vuoi..."/

 

 

Ricordi, Harry?

Era il Natale di un anno fa, quando tu per primo me lo hai fatto vedere sotto una luce diversa, una luce rossa e dorata come tutte le persone normali.

Natale.

Io non avevo mai festeggiato realmente il Natale.

Ricordo che quando ero in orfanotrofio c'era uno sfavillio ovunque, striscioni di colori sgragianti, ogni albero nel giardino, anche senza foglie, poteva essere trasformato in uno sfavillante surrogato di abete natalizio, luci ovunque, risate, ammonimenti su uno strano tipo di cui non ricordo mai il nome che aveva una barba bianca e uno stupido vestito rosso.

O almeno faceva quella statuetta che una donna aveva portato e messo sul davanzale della finestra: continuava a gridare Oh-oh e scuotere un campanello da mucca.

E scrivere lettere a quello.

Altri orfani lo facevano.

Io non l'ho mai fatto.

 

Io non ho mai festeggiato il Natale.

 

Ricordo che quei giorni rimanevo ore e ore seduto sul davanzale interno della finestra della stretta cameretta con tanti lettini dove dormivo, fissando la neve cadere al di là delle grandi finestre che mi celavano al mondo.

Quando sono entrato a Hogwarts preferivo quando il Barone Sanguinario ci ripeteva che essendo Serpeverde non ci erano concesse le risatine di quegli imbecilli di Grifondoro o Tassorosso.

Sette anni.

Non ho mai festeggiato il Natale come lo intendevano le persone comuni: ero fiero di ripetermi che non avevo mai attaccato all'albero palline colorate o animato abeti facendoli ridere.

Nemmeno tu hai mai festeggiato come si deve il Natale quando eri dai tuoi zii - e di loro mi vendicherò - solamente quando sei stato a Hogwarts le cose sono cambiate e hai trovato ovvio regalarmi qualcosa dicendomi che era Natale.

Ovviamente io non ti avevo fatto niente.

"Ma chi me lo fa fare di regalare qualcosa a Potter?" mi ero detto e ho lasciato perdere la questione, indifferente a Harry che fissava la neve scendere sulle montagne.

 

 

/"Ok. Dove siamo?"

"Ora puoi aprire gli occhi" gli disse Tom in tono brusco.

Harry li aprì e fissò stranito dov'era capitato: Tom aveva insistito per cambiare di nuovo abitazione e dallo chalet andare in un altro luogo protetto che gli aveva voluto tenere all'oscuro. Avevano usato la metropolvere e Tom era andato avanti, i capelli biondi e gli occhi azzurri, e lo aveva chiamato poco dopo, dicendoglidi non aprire gli occhi quando sarebbe arrivato.

E quando si era rimesso in piedi, sotto l'ordine di Tom, aveva aperto gli occhi.

Una camera d'albergo, arredamento lussuoso, mille luci accese in punti strategici. Doveva essere un appartamento visto che si snodavano altre porte e tutte mezze chiuse. Di fronte a lui c'era una grande vetrata e un alberello mignonne faceva capolino, con una manciata di palline color rubino.

- Dove siamo? - chiese a bassa voce Harry.

- La tua stanza e quella in fondo a destra, la mia è quella di fronte. Ogni stanza ha un bagno ma il bagno principale è questo - lo indicò - di là c'è un salotto - e si avviò nella sua stanza senza dire altro, evidentemente i bagagli erano già al loro posto.

Harry rimase indeciso su cosa fare, ancora sconbussolato. Decise comunque di dirigersi in quella che dovrebbe essere la sua stanza.

Entrò.

Era illuminata da due lampade parietali e due abajour, parquet, era spaziosa e comprendeva un grande armadio, un letto a baldacchino che le tende rosse, trapunta coordinata con due svolazzi e montagne di cuscini, una scrivania con carta da lettere, penna e calamaio, due comodini con il piano in vetro e un tavolino con la tv.

Per altro la parete di fronte al letto c'era una grandissima vetrata con le tende tirate ai lati, rigorosamente rosse, con una porta finestra che dava sul terrazzino.

Stordito dalla sorpresa e dal lusso della stanza, si avviciniò alla finestra e il panorama lo lasciò senza fiato: neve che cadeva lenta lenta, la città era illuminata da mille luci e - Harry notò con un sussulto di sorpresa - la Tour Eiffel troneggiava, illuiminata sullo sfondo, come una scultura impervia.

Parigi. Erano a Parigi.

- Sorpreso? - la voce di Tom giunse inaspettata a Harry, totalmente preso dall'ammirare il panorama. Era dietro di lui ed era tornato ad essere stesso, con gli occhi e i capelli d'ebano.

- Non... non credevo che... cioè... - furfugliò Harry, arrossì ma poi sussurrò - Grazie, Tom -

Non si girò, ma nel riflesso del vetro potè vedere un piccolo sorriso nascere nelle labbra dell'altro ragazzo.

La neve cadeva su Parigi e Harry si sentiva felice come non lo era stato da tempo./

 

 

Parigi. Non sapevo nemmeno io perchè ti ci avevo portato.

Voglio dire, è ridicolo che avessi portato Potter con me a Parigi, che volessi fargli un regalo.

Eppure l'ho fatto.

Evidentemente da quando non sono riuscito a lasciarti morire, qualcosa è scattato in me e non ce l'ho fatta ad essere Tom Riddle, l'assassino vendicativo.

 

Parigi era il mio regalo.

E ho aperto il tuo: vestiti da gala babbani, come se li volessi usare.

 

E poi li ho usati.

 

A cena nel 24 Dicembre, il giorno stesso in cui ho aperto il pacco.

 

Solamente tu potevi regalarmi qualcosa, solamente tu potevi regalarmi abiti babbani, solamente da te, mi accorsi quel giorno a cena, li avrei accettati.

Forse la linea si era spezzata quel giorno, nel fronte dell'odio si è aperta una breccia insanabile.

Ma se lì si è aperta una breccia qui, ora, accanto a te che mi stai lasciando, che cosa sta succedendo?

 

 

È l'alba lo sai?

 

Un'alba un po' umida, con ancora le gocce che cadono dalle foglie degli alberi.

Perchè non apri gli occhi per guardare tutto questo?

Io ti avverto, Harry, se ti azzardi a lasciarmi...

 

- Harry... non mi lasciare - te lo sussurro.

 

La mano che stringo è fredda ormai. Ho freddo anch'io e tremo.

 

Perchè non riapri gli occhi?

Altair mi ucciderà molto lentamente se non lo fai e avrebbe ragione: dovevo proteggerti e non ci sono riuscito.

Che cosa posso fare?

 

- Harry non mi lasciare - lo sussurrò di nuovo, vicino al tuo orecchio, in un soffio - Ti prego -

 

Ti sto pregando, Harry, incredibile vero?

Io che tremo.

Ebbene: ho pianto, tremato, pregato.

 

In cosa mi sono ridotto per te?

Ma la sai qual è la cosa buffa? Non me ne pento.

 

Sul serio.

 

E ora voglio solamente che tu riapra gli occhi. Sembrano secoli che non posso parlarti o litigare con te, sai, mi accontenterei anche che tu mi urlassi contro, basta che apri gli occhi.

 

Se non per me, almeno per i tuoi amici che non sopporto o per Altair che ti vuole bene.

 

 

"Listen to your heart

When he's calling for you.

Listen to your heart

There's nothing else you can do.

I don't know where you're going

And I don't know why,

But listen to your heart

Before you tell him goodbye."

 

 

Era una canzone babbana, una di quelle che parla d'amore. L'ho sentita con te tanto tempo fa, da qualche parte, e quelle parole mi sono rimaste impresse.

È strano come ricordi inaspettati ritornino alla mente in momenti critici: prima la sottile linea di mia madre, poi le parole di Altair e la favoletta babbana, poi questa strofa di canzone sentita chissà dove, di chissà chi.

Ascoltare il proprio cuore... ascoltarlo quando parlerà per te. Quando non potrai fare altro ascolta il tuo cuore. Non so dove stai andando, non so perchè, ma ascolta il tuo cuore prima di dirgli addio.

Il mio cuore è rimasto muto per tanto, troppo tempo, non capisco più le sue parole - che ho sempre considerato inutili - e il suo linguaggio è sempre stato incomprensibile: ha parlato di amore e affetto ma io li ho banditi dalla mia vita, ha parlato di te   ma io ho sopresso quella parole inconcepibili per la mia mente, mi parla ora e non riesco a farlo smettere.

 

È questo l'amore?

 

Dimmelo tu, Harry, perchè se non lo è non so proprio cosa sia. Do il nome a quello che sento in me perchè è sconosciuto. Lo è anche l'amore e dare un nome sconosciuto ad un sentimento sconosciuto è solo quello che so fare.

Dimmelo, Harry, come si fa ad ascoltare il proprio cuore?

 

Lui batte e basta.

 

Ora forte. Ho paura che tu mi lasci.

 

Se ti sveglierai lo farò parlare per me, gli farò dire quello che la mia lingua non vuole formulare, gli farò dire quello che sento per te perchè se desidera così tanto parlare le parole non gli mancheranno quando invece la mia bocca si bloccherà è dirà qualcos'altro.

Dimmi, Harry, perchè non ti svegli?

 

Harry... - ti chiamo a bassa voce. Sussurro al tuo orecchio. Sento il tuo respiro fievole come una candela la cui luce traballa pericolosamente.

che non si spenga.

Apri gli occhi.

 

 

 

/Harry, finiscila di fare il moccioso petulante! Non t'interessa sapere dove vado! - al tono di voce del ragazzo Tom si adeguò di conseguenza e, inconsapevolmente, tirò fuori un tono ancora più freddo se non insoffribile. Ovviamente Harry non la prese bene.

- Certo, solamente a te è concesso di sapere sempre ogni passo che faccio e in quale direzione lo rivolgo, vero? - protestò Harry, alzando la voce.

Tom s'irritò e strinse gli occhi: - Cosa vuol dire? -

- Vuol dire che mentre io devo illustrarti tutti i miei movimenti... -

- ... più che ovvio - lo interruppe Tom, incrociando le braccia.

- ... tu puoi fare quello che diavolo vuoi... -

- ... e allora? - lo interruppe ancora Tom.

- E allora? E allora? E allora non ti rendi conto che... -

- Non è incoerenza, Potter, ma solamente... -

- La finisci di interrompermi e mi fai finire il mio discorso? - si alterò ancora di più Harry.

- No, che te lo lascio finire! - replicò invece Tom stringendo i pugni - Smettila di fare questi discorsi insensati! -

- Discorsi insensati? Incoerenza? Tom, tu non sei incoerente sei... sei... sei... -

- Cosa sono, sentiamo! -

- ... Sei uno stronzo egoista! -/

 

 

 

Hai ragione e sapevo che avevo torto: non mi sono scusato, figurarsi, un erede di Salazar non si scusa stile zerbino, non si scusa mai, non deve giustificarsi, non deve rendere conto di quello che fa o non fa, fa quello che vuole. Al di là di tutto.

Ma con te non ha mai funzionato, vero, Harry?

E non volevo ammettere che forse ero troppo oppressivo: è difficile credere nelle persone, porre in loro la fiducia.

Lo sai che hai Voldemort che ti vuole uccidere? Il mio me stesso. È temibile.

Ha una rete di spie anche qui a Hogwarts, anche nella cerchia dei tuoi amici forse, sono dappertutto, sono tra noi, e ti osservano, tramano contro di te e alle tue spalle.

Voldemort sa più di quanto tu immagini.

 

Lo so perchè sono lui. Lo so perchè mi conosco.

 

E tu sai che non ti tradirei mai, vero?

 

In un anno le cose sono cambiate e non solo qui a Hogwarts, ma anche per noi: prima ci odiavamo, poi per chissà quale motivo abbiamo cominciato a sopportarci, poi abbiamo spesso diviso una camera in due e guardare l'altro che dormiva ci ha rassicurato. Ora siamo qui, a Hogwarts, insieme, tu lì steso a letto, io qui accanto.

 

E di odio non c'è n'è più.

Dev'essere sparito quando la barricata dell'odio ha ceduto, quando la linea è stata oltrepassata.

 

Apri gli occhi.

 

 

/- Dimmi cosa ne pensi -

Il moro lo fissò sorpreso.

- Dimmi cosa ne pensi della mia idea, sul serio -

- Ti ho detto che la trovo cretina -

- Io devo andare - disse il castano deciso.

- E ALLORA VAI, CHI TE LO VIETA? - gridò il moro alzandosi in piedi e non disse quello che veramente pensava "Non andare!".

L'altro era calmo, come se fosse abituato a quei cambiamenti repentini di umore: - Tu -

- Come? -

Ma l'altro non rispose.

Trascorrono attimi che sembrano secoli e i due al tavolo rimasero nella stessa posizione.

- Vengo con te - disse all'improvviso il moro.

Il castano alza lo sguardo verso altro, sorpreso, allibito, confuso: - Scusa? -

- Vengo con te - ripete il moro con voce decisa e che non ammette repliche.

- Ma... -

L'altro lo zittì: - Non mi far ripetere cento volte la stessa cosa, vengo con te e non si discute -

- Ti riconosceranno, tu... -

Il moro non represse un ghigno soddisfatto: - Ora sei tu a doverti calmare -

Il castano si alzò in piedi: - Ma non capisci che tu potresti essere catturato, riconosciuto... -

E ancora il moro lo interrompe: - Finiscila di insistere. Io vengo con te, ho detto. E quello che dico faccio -

Silenzio.

- Grazie - sussurrò il castano.

Il moro lo udì ma non disse niente./

 

 

Sono venuto con te. E non me ne pento.

L'unica cosa di cui mi pento è non esser stato abbastanza attento, di aver lasciato correre quando ho visto quelle figure nella Foresta Proibita ieri mattina, di non essermi accorto di nulla, di non aver letto la lettera di avvertimento di Altair in tempo, di non esserti stato vicino da poterti proteggere, di non aver fatto nulla, di non aver lasciato parlare il mio cuore se era questo che lui e tu volevate.

... e ora sono arrivato troppo tardi?

 

 

Ho sentito qualcosa!

La tua mano! Le tue dita si sono mosse! Ne sono certo!

 

- HARRY! – non mi accorgo di aver gridato, di esser balzato in piedi. Non importa.

 

- Sottile è la linea tra amore e odio. Hanno in loro la stessa passione, lo stesso ardore. Anche a te è permesso provare entrambi i sentimenti: non credere quando penserai che l'amore non ti è permesso. Che sia amore o odio è una passione, l'importante è viverla fino in fondo. Ricorda le mie parole, figlio mio -

- L'hai pronunciate anche un'altra volta - la voce di Harry si leva, flebile. I suoi occhi finalmente si aprono e mi fissano, la mano che tengo tra le mie si muove e chiude le dita.

 

Non riesco a parlare.

 

Ridicolo.

 

Tom Riddle che piange, trema, prega e ora non parla.

 

Ma forse è il cuore a zittirmi.

 

- Bentornato - dico solo. Sorrido.

Anche Harry sorride stancamente, nella mano comincia a correre di nuovo il sangue, prima lentamente, poi prende un ritmo normale, comincia a diventare calda, il colore prende le guance di Harry, gli occhi sono lucidi, il sorriso più disteso.

Sei tornato a vivere amore mio.

- Ciao - risponde debolmente e continua a sorridere.

- Non ti azzardare più a provare a lasciarmi, Harry James Potter, o vengo fino alla bocca dell'inferno per prenderti! - scherzo... il groppo alla gola mi impedisce di dire altro.

- Lo so - risponde solo.

Mi chino leggermente. Non riesco a frenarle. Due gocce salate corrono per le guance, cadono tra le lenzuola bianche.

Alzo gli occhi. Perchè devo nascondermi?

Harry mi osserva un attimo perplesso.

- Grazie per esser tornato da me - e gli bacio la mano.

E il sole del mattino entra nella stanza.

 

“Ti amo, Harry” te lo dirò prima di dirti addio o dopo aver raccolto le ceneri della barricata.

 

 

FINE VENTIQUATTRESIMO CAPITOLO

CONTINUA...

Mistress Lay

 

*

 

La strofa della canzone appartiene ai Roxette. La canzone è 'Listen to your heart' e mi scuso per la traduzione a braccio.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

Che ne pensate di Altair? E di Tom? E della fic in generale???

 

Fatemi sapere!

 

Rispondo alle recens purtroppo brevemente, nn ho davvero tempo! Ç__ç

 

James_Prongs & Moony*Waaaaa! ^^ Che bello, un’altra delle vostre recens doppie! ^^ Lo sapete che le adoro!! Peccato nn poter rispondere adeguatamente, mi rifarò appena posso, ma il tempo è veramente tiranno ç___ç sniff.

Grazie cmq, siete dei tesori, le vostre mail e recens sn troppo forti, e uniche ancora di più! ^^

Ma avanti, James, sii realista, nn posso mica dispensare spoiler a voi, privilegiandovi, e nn ad altri! ^^ Per parcondicio nn posso.. ovviamente Moony fa eccezione giusto perché è lui! ^_____^

Bax e leggete la mia mail! ^^

 

Miyaki – grazie molte, ma che ne pensi di questo? ^^ Cmq per inciso ho letto la tua ficWicked Game’… appena posso lascio un commento! ^^ Bax!

 

Lilith Black – La vendetta di Tom? Tranquilla che la sua sarà lenta e dolorosa! XD anche il mio maligno ultimamente reclama sangue e mi sa che toccherà a Aza e Theo… ma nn si sa mai cosa riserva il destino (e l’autrice)! ! ^^ Silente, si sa, è un rompiballe e ovviamente ha scelto proprio quel momento perché lo riteneva il più sbagliato! ^^ Bax!

 

mistica – la voce nel corridoio? È sempre il famoso di cui una volta per tutte vorrei anche presentare! Tutta colpa di Harry che mi schiatta e Tom e le sue manie di protagonismo! XD , prima o poi lo dirò (forse entro due o tre cap se nn è chiedere troppo al mio neurone!) No davvero te la sei letta per TRE volte dall’inizio????? O.o Me molto onorata! ^^

E che dici, qst volta sn stata brava? ^^

Bax!!!

 

Nal – che bello ti ritrovo anche qua! ^^ Da qnd ho messo fine a HooH nn ti ho più sentito! ^^ Appena puoi ti prego, fammi sapere! ^^ Per il resto grazie! Bax!

 

Michelle Malfoy – Più di tutto vorrei sapere che ne pensi di qst cap anche se si tratta del punto di vista di Tom… ^^ Bax!

 

Roxanna Bestiak – un grazie a te e a Koraen! ^^ Per Silente ti do assolutamente ragione! XD Nn si sa mai… cxhe dici, aggiornato abbastanza in fretta? Bax! (x due!^^)

 

mel91 – Come vedi la minaccia per ora è allontanata, ma chissà in futuro… XD Bax e fammi sapere che ne pensi!

 

ekslytherin – Lo so, ma nn potevo continuarla con un aggiornamento ogni 2 mesi! ^^ Mi rifarò quest’estate! E ora che ne pensi del mio Tom??? Bax!

 

mya – come nn detto! ^^ Bax!

 

NamitheNavigator – Ehilà Namisan! Lo so, Harry ha superato il suo personale record di uccidetemi- subito!! ^^ Ora nn posso dilungarmi ma ti ho appena spedito un’esauriente mail (comprendete tutto il mio cordoglio per aver letto il num 36 di OP!!!) Bax!

 

Kira Takahara – Sono felice che ti sia piaciuta, come vedi ho aggiornato anche abbastanza velocemente! XD che ne pensi? Bax!

 

AviendhaTa- daaaaan! ^^ Ehi, hai visto che ho aggiornato anche PdT??? Sono felice che ti sia piaciuto anche se per qst nn so, aspetto pareri… purtroppo il cap precendente era un po’ breve ma ero di corsa e nn volevo tirarla tr per le lunghe per aggiornamento! ^^’’ Per Draco ho in mente qualcosa (sempre che nn cambi idea e il che è molto probabile!) Eh ma Potter è SFIGATO, se no, sarebbe OOC!!! XDDDDD Buone feste anche a te nel caso nn dovessi più sentirti!!! ^^

Bax!

 

Kira – mi disp ma nn mi dilungo! Ti ho appena mandato una mail lunghissima!! ^^ Bax e grazie come al solito!

 

Mimi88 – Grazie bax! ^^

 

Baby – un bacio e grazie! Sì, ho letto e ti ho appena spedito la risposta!!! ^^

 

fairy81 – Che bello! ^^ Ci sei anche tu qui! ^^ Intanto mi spiace nn potermi dilungare troppo ma appena posso lo farò, anche per risp alla tua recens a OTH.

Che ne pensi di qst cap incentrato su Tom? L’ho fatto anche per far conoscere a quelli che ancora tifano la H/D (che nn è ancora detto…) che in fondo Tom nn è poi così male.. ovviamente è il mio giudizio quindi mi aspetto una tua controparte! XD

Per il tizio nell’ombra: dipende a quale ti riferisci! Per quello che sa chi è Tom aspetta ancora poco (lo so che lo ripeto e nn faccio mai niente ma è DAVVERO poco e poi lo dirò! E tutti i suoi altarini! ^^)

Per Emilia la ritroveremo molto presto.. in relazione anche con Tom… ^^ Chissà perché.

Un bacione! ^^

 

Milady – un bacione! Grazie! ^^

 

Stè_Wormy – tesoro, anche a te ho spedito un lunghissima mail! Bax!! ^^

 

 

 

CoMmEnTaTe!

ML

  
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