- HARRY
POTTER -
RAGGI DI SPERANZA
Titolo:
Raggi di Speranza (cap. XIII, part II)
Autore:
Mistress Lay
Categoria:
Azione, Drammatico, romantico
Sottocategoria: Slash, R Personaggi: Harry Potter, Draco Malfoy,
Tom Riddle, Hermione Granger, Ron Weasley, Pansy
Parkinson, Millicent Bulstrode, Blaise Zabini, Albus Silente, Voldemort, Nuovi personaggi, un po' tutti...
Pairing:
...
Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a
J.K. Rowling, tranne i
personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia malata...
^___^;;;
Come vedete
oggi sono in tempo più o meno… -.-
Qst è un
capitolo bonus, nel senso che è un cap in prima persona,
tutto incentrato su Tom, sui suoi pensieri, sentimenti
e ricordi: alcuni sono dei capitoli precedenti, altri, inediti. ^^
Spero che vi
piaccia, e tranquilli, non c’è traccia di spoiler del VI libro (anche perché nn l’ho ancora letto)… per il resto è un nodo importante della
vicenda e devo ammettere che ci sono alcune parti in cui mi è piaciuto. Sarà l’aria
natalizia, sarà l’esasperazione che mi dà quel ragazzo, sarà che in questi giorni
sono sotto stress OGNI singolo giorno… ma la mia vena sentimentale si è fatta nuovamente
sentire e nn so se il risultato vi piacerà
o meno, sappiate solo che nn so poi quando posterò (domani
parto e nn so se qst week-end
ci sarò…).
Pl: Tom Riddle… cosa si nasconde dietro
il ragazzo che era e ora è tornato ad essere? E Harry sarà vivo o morto?
Buona
lettura e commentate!
CAPITOLO VENTIQUATTRESIMO
SOTTILE LINEA
~*~
Odi
et amo
(Catullo
“Carme 85”)
~*~
Attenzione:
/…/ ricordi !!!!!!
/Sottile è la linea tra amore e
odio. Hanno in loro la stessa passione, lo stesso ardore. Anche
a te è permesso provare entrambi i sentimenti: non credere quando penserai che
l'amore non ti è permesso.
Che sia
amore o odio è una passione, l'importante è viverla fino in fondo.
Ricorda le mie parole, figlio mio/
L'avevo
sognata una notte. Tanti anni fa.
Era
avvolta nelle tenebre della notte e veniva verso di me con le braccia protese e
metà viso in ombra. Vedevo solo le labbra che si aprivano e chiudevano facendo
uscire quelle parole e una fila di denti bianchi.
Non vedevo
nient'altro del suo viso, ma era solo un sogno, un delirio di una notte. O forse era una mia fantasia.
Non ho mai
desiderato una madre dall'aspetto e dagli ideali di un'eroina romantica, di cui
si leggeva in sciocchi libri babbani, quelli che
leggevano in orfanotrofio a volte, donne babbane,
tutte uguali, sciocche e sentimentali.
Che
importanza aveva il sentimentalismo nell'orfano bambino che ero?
Sognavo un
re e una regina che mi portavano via da quello squallore, che mi portavano con
loro nel loro castello dorato con i giardini ben curati e che non sarei più
stato solo.
Sembra
ridicolo che una persona come me è stata bambina e che
ha desiderato cose come la felicità, la serenità e una famiglia: io me ne
stupisco per primo.
Sognavo da
bambino, odiavo da adolescente, uccidevo da adulto.
La fiaba
del re e della regina non esisteva più se non come ricordo distorto, era solo
un motivo in più per odiare mio padre che non mi ha voluto e che ha permesso
che vivessi in quel modo.
E una
notte ho sognato mia madre.
Mi ero
svegliato la mattina dopo un po' stranito dal ricordo di quel sogno ma poi lo scordai in breve tempo, scacciandolo lontano dai miei
pensieri: c'era altro di più importante di un dannato sogno, io che ai sogni
non credevo.
Credevo
nel potere, lo desideravo, volevo raggiungerlo ad ogni costo e ci sarei riuscito più avanti.
Non c'era
nulla che per me contasse più di quell'obiettivo:
ogni cosa, ogni situazione, ogni persona erano solo
immagini scialbe appartenenti a un mondo che odiavo e un mondo che volevo mio.
Non c'era
posto per il ricordo di un sogno, preferivo il ricordo distorto di una madre
discendente di Salazar Serpeverde,
una madre che portava nel sangue i germi del potere e della grandezza che io
volevo sviluppare e moltiplicare.
Avevo la
stessa età che ho ora e quel sogno mi ritorna in mente
più forte che mai.
La vita è
ridicola.
È decisamente ridicola.
Sottile la
linea tra amore e odio…
È stata la
prima cosa che ho pensato un anno fa, quando guardavo
freddamente Potter morire.
Sosteneva
il mio sguardo, tentando di mantenere lucidità: mi ritrovai a pensare che il Salvatore
e la Speranza del mondo magico stava morendo davanti a
me, davanti ai miei occhi, in un modo alquanto sciocco.
Non so
quanto tempo era trascorso quando riesumai dal fondo
della mia mente le parole di mia madre nel mio sogno: semplicemente mi ritrovai
a recitarle di fronte a lui che moriva, non so nemmeno cosa mi spinse a
pensarle in quel momento, non so nemmeno perché feci quello che ho fatto.
Ma da
quando mi sono venute in mente non sono più riuscito a
scostarle dal mio pensiero: lo logoravano, continuavano il loro eterno eco
all'interno della mia mente, senza fine, anche quando ho incontrato quella
persona che per me e Harry è diventata Altair.
Ed eccomi
qui, seduto accanto al letto di Harry che gli stringo la mano dove il calore continua a diminuire sempre
più, lasciando spazio al gelo della morte.
"Sai una cosa, Tom? A volte proprio non ti capisco"
"Nessuno pretende tu sia un
custode di coscienza"
"Della tua di certo no: sei
troppo contorto"
"Contorto? Ma che diavolo dici?"
"Lascia perdere"
"No, non lascio perdere! Che intendi dire?"
"La sai la favola della volpe
e della cicogna?"
"E secondo te
conosco certe cose?"
"Bè,
allora te lo dirò io: ci sono una volpe e una cicogna. La volpe decise un
giorno di invitare la cicogna a pranzo e la cicogna accettò. Quando
dovettero pranzare però, la volpe aveva servito il pasto in bassi piatti dove
lei leccò il cibo con tutta calma mente la cicogna, per il lungo becco, non vi
riuscì e rimase a stomaco vuoto. Decise di vendicarsi. Il giorno dopo invitò la
volpe a pranzo da lei e preparò da magiare in vasi dal sottilissimo collo dove
lei riuscì tranquillamente a fare entrare il lungo becco mentre la volpe non ci
riuscì"
"Una favola affascinante non
c'è che dire… ma perché mel'hai raccontata?"
"Sai qual è
la morale?"
"Comprare un servizio di vasi
oltre a quello di piatti da tenere in credenza?"
"No, furbo. Chi
disprezza compra. Sappilo"
"Certo, me lo appunterò a
mente. Ne farò tesoro"
"Non essere sarcastico. E cerca di ricordartelo se non è troppo sforzo"
"Lo è. E comunque
senti da che pulpito viene la predica! E come fai a
conoscere una stupidissima favoletta babbana? Tu i babbani non li
sopporti"
"Infatti
non li sopporto. Su certe cose sono d'accordo con te, sai? Ma
obiettivamente sono più avanti dei maghi"
"Sarà… ma non mi è chiaro
perché mi dovevi propinare una stupidisissima e
inutile storiella per poppanti"
"Era per semplificazione"
"Mi consideri un
poppante?"
"È così evidente? E io che credevo di non averti fatto capire nulla!"
"Non è divertente"
"Ma
sì che lo è! Come vedere la tua faccia ora! Da foto!"
"Cosa diavolo stai dicendo?"
"Solo che adesso hai una
faccia da idiota. Comunque stai tranquillo, a volte
assumi un'espressione anche peggiore"
"COME TI…"
"E
non gridare! Harry sta dormendo!"
"Per quello che
m'importa…"
"Tom,
Tom, ricorda la favoletta…"
"Non ho la minima intenzione
di farlo. È stupida e babbana"
"La gente È stupida.
Soprattutto i babbani"
"Io non sono babbano!"
"Nemmeno io. eppure sei stupido lo stesso"
"Senti,
adesso mi hai veramente fatto arrabbiare! Se…"
"Mi piace far arrabbiare le
persone. Conferma che sono stupide"
"S…"
"Ti ho
chiesto solo di ricordare una favoletta stupida, sai
dovresti calmarti un po'. E la sai una cosa, secondo me
non odi così tanto Harry Potter"
"No, lo odio solamente in modo
completo. Odio tutto di lui"
"A volte ci vuole poco a
trasformare l'odio in amore, sai? Ed buffo che non ce
ne rendiamo nemmeno conto"
Strano che
ora mi venga in mente la conversazione che ho avuto con Altair
qualche tempo fa.
Ma
aveva detto la stessa cosa di mia madre nel sogno. Harry
ha sempre pensato che Altair fosse un po' veggente:
non è vero, conosce solamente così bene la natura umana da poterla prevenire a
volte.
Non è
preveggenza, è solo una capacità che ha.
A volte mi
chiedo come può una persona come Altair essere
proprio così.
Mi conosce
così bene che sapeva da tempo che io non odiavo più Harry ma… lo amavo e solo ora riesco ad ammetterlo.
Ridicola
la vita.
E ora sono
qui, accanto a lui, il respiro è lieve, così lieve che persino io, che gli sono così vicino, non riesco a sentirlo.
Lo amo.
E ci è voluto tempo e dolore per capirlo.
Fuori la
pioggia è cessata da parecchio penso, ormai ho perso
la nozione del tempo, e la luna e le stelle stanno lentamente sparendo. Manca
ancora poco all'alba, è questione di pochissimo, il cielo ha cominciando a
cambiare tonalità.
C'è caldo
qui in infermeria eppure sto tremando.
Io, Tom Riddle, tremo.
Ridicolo.
Veramente ridicolo.
Non più
ridicolo delle mie lacrime di poco fa, o per meglio dire, di qualche ora fa.
Chissà
cos'avresti pensato se le avessi viste…
Di certo
non saresti scoppiato a ridere come avrebbe fatto quel babbanofilo
del tuo migliore amico, forse non mi avresti battuto una mano sulla schiena
come avrebbe fatto quella piattola della Parkinson…
cos'avresti fatto?
E io,
cos'avrei fatto se avessi avuto tra le mani i mangiamorte
che ti hanno ridotto così?
Tu mi
conosci, Harry, sai che cosa sono capace di fare. Sai
che non mi piace che qualcuno mi sfidi, sai che non permetto a nessuno di farti
del male.
Questa
volta ho fallito, lo so.
Non sono
riuscito a proteggerti.
Sai che lo
avevo giurato? Lo avevo giurato ad Altair
e credevo di riuscirci, ci credevo davvero: non era solo per principio che mi
definivo una persona che quando promette mantiene, ma anche perché ero
motivato.
E
invece ho fallito.
Mi avevi
detto che non mi fidavo di te: in parte era vero.
Non mi
fidavo della tua irreprensibile mania di essere il Grifondoro
perfetto, altruista, fiducioso, facile da raggirare. Avrei dovuto capire invece
che non sei più un ragazzino irresponsabile e che a volte (non ci sbilanciamo
troppo ndMrs Lay) (Ah ah, battutona
-.- ndTom) sei più forte di me.
Una
sottile linea tra amore e odio…
Credevo di
odiarti, lo credevo davvero, credevo di essere soddisfatto nel vederti morire
di fronte agli occhi quel giorno di un anno fa e
invece ti ho seguito, aiutato, sostenuto, addestrato per un anno in giro per il
mondo, ridendo, parlando e seguendo te.
È stato
questo a trasformare l'odio in amore? È stato quello a farmi spezzare la linea
che li separava?
Non lo so, forse è così.
Ultimamente
non sono più sicuro di niente.
/"CHE-COSA-SONO?!?!" Tom teneva in mano un
pacchetto voluminoso in carta blu notte con un fiocchetto di tonalità più
chiara. Glielo aveva dato Harry prima ma non riusciva
a capire cosa fosse.
Harry distolse lo sguardo dalla finestra, da cui si vedeva cadere dal cielo
neve fitta fitta. Sorrise mentre
rispondeva.
"Il tuo regalo di Natale"
"Quale regalo di Natale?"
Questa volta Harry
era esasperato: "Natale! Hai presente, quella festa dove tutti si illudono di essere più buoni e si scambiano auguri e
regali"
"Natale? Vuoi dire quell festa dove la gente si scambia ipocriti auguri e
regali anche alle persone che non sopporta solo per sentirsi meglio e illudersi
di aver fatto una buona azione" Tom ebbe una smorfia. Detestava il
Natale, lo trovava ridicolo. Inutile. E anche
palloso.
harry aggrottò le sopracciglia ma si astenne al commentare "Più o
meno"
"Good.
E che c'entra con me?"
"Ti ho fatto un regalo. Se lo vuoi aprire fai, altrimenti restituiscimelo"
Tom lo fissò negli occhi per qualche secondo, come per decidere cosa fare,
se Harry fosse serio oppure no. Prese a lacerare la carta prima che l'altro ragazzo lo
fermò: "Ma che stai facendo?"
"Lo apro. L'hai detto tu"
"Ma
oggi non è Natale, lo sarà tra due giorni!"
Tom lo fissò confuso mentre Harry gli strappò il
pacco di mano, riparando la lacerazione alla carta e portandoselo via: "Lo
terrò io, finchè è Natale"
Tom lo fissò imbronciato sussurrando "Fà un
po' come vuoi..."/
Ricordi, Harry?
Era il
Natale di un anno fa, quando tu per primo me lo hai
fatto vedere sotto una luce diversa, una luce rossa e dorata come tutte le
persone normali.
Natale.
Io non
avevo mai festeggiato realmente il Natale.
Ricordo
che quando ero in orfanotrofio c'era uno sfavillio ovunque, striscioni di
colori sgragianti, ogni albero nel giardino, anche
senza foglie, poteva essere trasformato in uno sfavillante surrogato di abete natalizio, luci ovunque, risate, ammonimenti su uno
strano tipo di cui non ricordo mai il nome che aveva una barba bianca e uno
stupido vestito rosso.
O
almeno faceva quella statuetta che una donna aveva portato e messo sul
davanzale della finestra: continuava a gridare Oh-oh
e scuotere un campanello da mucca.
E
scrivere lettere a quello.
Altri
orfani lo facevano.
Io non
l'ho mai fatto.
Io non ho
mai festeggiato il Natale.
Ricordo
che quei giorni rimanevo ore e ore seduto sul davanzale interno della finestra
della stretta cameretta con tanti lettini dove dormivo, fissando la neve cadere
al di là delle grandi finestre che mi celavano al
mondo.
Quando
sono entrato a Hogwarts preferivo quando il Barone
Sanguinario ci ripeteva che essendo Serpeverde non ci erano concesse le risatine di quegli imbecilli di Grifondoro o Tassorosso.
Sette
anni.
Non ho mai
festeggiato il Natale come lo intendevano le persone comuni: ero fiero di
ripetermi che non avevo mai attaccato all'albero palline colorate o animato abeti facendoli ridere.
Nemmeno tu
hai mai festeggiato come si deve il Natale quando eri dai tuoi zii - e di loro
mi vendicherò - solamente quando sei stato a Hogwarts
le cose sono cambiate e hai trovato ovvio regalarmi qualcosa dicendomi che era
Natale.
Ovviamente
io non ti avevo fatto niente.
"Ma chi me lo fa fare di regalare qualcosa a Potter?" mi ero detto e ho lasciato perdere la
questione, indifferente a Harry che fissava la neve
scendere sulle montagne.
/"Ok.
Dove siamo?"
"Ora puoi aprire gli
occhi" gli disse Tom in tono brusco.
Harry li aprì e fissò stranito dov'era capitato: Tom
aveva insistito per cambiare di nuovo abitazione e
dallo chalet andare in un altro luogo protetto che gli aveva voluto tenere
all'oscuro. Avevano usato la metropolvere e Tom era andato avanti, i capelli biondi
e gli occhi azzurri, e lo aveva chiamato poco dopo, dicendoglidi
non aprire gli occhi quando sarebbe arrivato.
E quando si era rimesso in piedi, sotto l'ordine di Tom,
aveva aperto gli occhi.
Una camera d'albergo, arredamento
lussuoso, mille luci accese in punti strategici. Doveva essere un appartamento visto che si snodavano altre porte e
tutte mezze chiuse. Di fronte a lui c'era una grande
vetrata e un alberello mignonne faceva capolino, con
una manciata di palline color rubino.
- Dove
siamo? - chiese a bassa voce Harry.
- La tua stanza e quella in fondo a
destra, la mia è quella di fronte. Ogni stanza ha un bagno ma il bagno
principale è questo - lo indicò - di là c'è un salotto - e si avviò nella sua stanza senza dire altro, evidentemente i
bagagli erano già al loro posto.
Harry rimase indeciso su cosa fare, ancora sconbussolato.
Decise comunque di dirigersi in quella che dovrebbe
essere la sua stanza.
Entrò.
Era illuminata da due lampade
parietali e due abajour, parquet, era spaziosa e
comprendeva un grande armadio, un letto a baldacchino che le tende rosse,
trapunta coordinata con due svolazzi e montagne di cuscini, una scrivania con
carta da lettere, penna e calamaio, due comodini con il piano in vetro e un
tavolino con la tv.
Per altro la parete di fronte al
letto c'era una grandissima vetrata con le tende tirate ai lati, rigorosamente
rosse, con una porta finestra che dava sul terrazzino.
Stordito dalla sorpresa e dal lusso
della stanza, si avviciniò alla finestra e il
panorama lo lasciò senza fiato: neve che cadeva lenta lenta,
la città era illuminata da mille luci e - Harry notò
con un sussulto di sorpresa - la Tour Eiffel troneggiava, illuiminata
sullo sfondo, come una scultura impervia.
Parigi. Erano a Parigi.
- Sorpreso? - la voce di Tom giunse inaspettata a Harry,
totalmente preso dall'ammirare il panorama. Era dietro di lui ed era tornato ad
essere sè stesso, con gli occhi e i capelli d'ebano.
- Non...
non credevo che... cioè... - furfugliò Harry, arrossì ma poi sussurrò - Grazie, Tom -
Non si girò, ma nel riflesso del
vetro potè vedere un piccolo sorriso nascere nelle
labbra dell'altro ragazzo.
La neve cadeva su Parigi e Harry si sentiva felice come non lo era stato da tempo./
Parigi.
Non sapevo nemmeno io perchè ti ci
avevo portato.
Voglio
dire, è ridicolo che avessi portato Potter con me a Parigi, che volessi fargli un regalo.
Eppure
l'ho fatto.
Evidentemente
da quando non sono riuscito a lasciarti morire, qualcosa è scattato in me e non
ce l'ho fatta ad essere Tom Riddle, l'assassino vendicativo.
Parigi era
il mio regalo.
E ho
aperto il tuo: vestiti da gala babbani, come se li
volessi usare.
E poi
li ho usati.
A cena nel
24 Dicembre, il giorno stesso in cui ho aperto il pacco.
Solamente
tu potevi regalarmi qualcosa, solamente tu potevi regalarmi abiti babbani, solamente da te, mi accorsi quel giorno a cena, li
avrei accettati.
Forse la
linea si era spezzata quel giorno, nel fronte dell'odio si è
aperta una breccia insanabile.
Ma se
lì si è aperta una breccia qui, ora, accanto a te che mi stai lasciando, che
cosa sta succedendo?
È l'alba lo sai?
Un'alba un
po' umida, con ancora le gocce che cadono dalle foglie degli alberi.
Perchè
non apri gli occhi per guardare tutto questo?
Io ti
avverto, Harry, se ti azzardi a lasciarmi...
- Harry... non mi lasciare - te lo sussurro.
La mano
che stringo è fredda ormai. Ho freddo anch'io e tremo.
Perchè
non riapri gli occhi?
Altair
mi ucciderà molto lentamente se non lo fai e avrebbe ragione: dovevo
proteggerti e non ci sono riuscito.
Che cosa
posso fare?
- Harry non mi lasciare - lo sussurrò di nuovo, vicino al tuo
orecchio, in un soffio - Ti prego -
Ti sto
pregando, Harry, incredibile vero?
Io che
tremo.
Ebbene:
ho pianto, tremato, pregato.
In cosa mi
sono ridotto per te?
Ma la
sai qual è la cosa buffa? Non me ne pento.
Sul serio.
E ora
voglio solamente che tu riapra gli occhi. Sembrano secoli che non posso
parlarti o litigare con te, sai, mi accontenterei anche che tu mi urlassi
contro, basta che apri gli occhi.
Se non
per me, almeno per i tuoi amici che non sopporto o per Altair
che ti vuole bene.
"Listen
to your heart
When
he's calling for you.
Listen to
your heart
There's
nothing else you can do.
I don't
know where you're going
And I don't
know why,
But listen
to your heart
Before
you tell him goodbye."
Era una
canzone babbana, una di quelle che parla
d'amore. L'ho sentita con te tanto tempo fa, da qualche parte, e quelle parole
mi sono rimaste impresse.
È strano
come ricordi inaspettati ritornino alla mente in momenti critici: prima la
sottile linea di mia madre, poi le parole di Altair e la favoletta babbana, poi questa strofa di canzone sentita chissà dove,
di chissà chi.
Ascoltare il proprio cuore... ascoltarlo quando parlerà per te. Quando non potrai fare altro ascolta il tuo cuore. Non so dove stai andando, non so
perchè, ma ascolta il tuo cuore
prima di dirgli addio.
Il mio
cuore è rimasto muto per tanto, troppo tempo, non capisco più le sue parole -
che ho sempre considerato inutili - e il suo linguaggio è sempre stato
incomprensibile: ha parlato di amore e affetto ma io
li ho banditi dalla mia vita, ha parlato di te
ma io ho sopresso quella parole inconcepibili
per la mia mente, mi parla ora e non riesco a farlo smettere.
È questo
l'amore?
Dimmelo
tu, Harry, perchè se non lo
è non so proprio cosa sia. Do il nome a quello che sento in me perchè è sconosciuto. Lo è anche l'amore e dare un nome
sconosciuto ad un sentimento sconosciuto è solo quello che so fare.
Dimmelo, Harry, come si fa ad ascoltare il proprio cuore?
Lui batte
e basta.
Ora forte.
Ho paura che tu mi lasci.
Se ti
sveglierai lo farò parlare per me, gli farò dire quello che la mia lingua non
vuole formulare, gli farò dire quello che sento per te perchè
se desidera così tanto parlare le parole non gli mancheranno quando invece la
mia bocca si bloccherà è dirà qualcos'altro.
Dimmi, Harry, perchè
non ti svegli?
Harry...
- ti chiamo a bassa voce. Sussurro al tuo orecchio. Sento il tuo respiro
fievole come una candela la cui luce traballa pericolosamente.
Fà che non si spenga.
Apri gli occhi.
/Harry,
finiscila di fare il moccioso petulante! Non t'interessa sapere dove vado! - al
tono di voce del ragazzo Tom si adeguò di conseguenza
e, inconsapevolmente, tirò fuori un tono ancora più freddo se non insoffribile.
Ovviamente Harry non la prese bene.
- Certo, solamente a te è concesso
di sapere sempre ogni passo che faccio e in quale direzione lo rivolgo, vero? -
protestò Harry, alzando la voce.
Tom s'irritò e strinse gli occhi: - Cosa vuol
dire? -
- Vuol dire che mentre io devo
illustrarti tutti i miei movimenti... -
- ... più che ovvio - lo interruppe
Tom, incrociando le braccia.
- ... tu puoi fare quello che
diavolo vuoi... -
- ... e
allora? - lo interruppe ancora Tom.
- E
allora? E allora? E allora
non ti rendi conto che... -
- Non è incoerenza, Potter, ma solamente... -
- La finisci di interrompermi e mi fai finire il mio discorso? - si alterò ancora di più Harry.
- No, che te lo lascio finire! -
replicò invece Tom stringendo i pugni - Smettila di
fare questi discorsi insensati! -
- Discorsi insensati? Incoerenza? Tom, tu non sei incoerente sei... sei... sei... -
- Cosa sono,
sentiamo! -
- ... Sei
uno stronzo egoista! -/
Hai
ragione e sapevo che avevo torto: non mi sono scusato,
figurarsi, un erede di Salazar non si scusa stile
zerbino, non si scusa mai, non deve giustificarsi, non deve rendere conto di
quello che fa o non fa, fa quello che vuole. Al di là di
tutto.
Ma con
te non ha mai funzionato, vero, Harry?
E non
volevo ammettere che forse ero troppo oppressivo: è
difficile credere nelle persone, porre in loro la fiducia.
Lo sai che
hai Voldemort che ti vuole uccidere? Il mio me
stesso. È temibile.
Ha una
rete di spie anche qui a Hogwarts, anche nella
cerchia dei tuoi amici forse, sono dappertutto, sono tra noi, e ti osservano,
tramano contro di te e alle tue spalle.
Voldemort
sa più di quanto tu immagini.
Lo so perchè sono lui. Lo so perchè mi conosco.
E tu
sai che non ti tradirei mai, vero?
In un anno
le cose sono cambiate e non solo qui a Hogwarts, ma
anche per noi: prima ci odiavamo, poi per chissà quale motivo abbiamo cominciato a sopportarci, poi abbiamo spesso diviso
una camera in due e guardare l'altro che dormiva ci ha rassicurato. Ora siamo
qui, a Hogwarts, insieme, tu lì steso a letto, io qui
accanto.
E di odio non c'è n'è più.
Dev'essere
sparito quando la barricata dell'odio ha ceduto, quando la linea è stata
oltrepassata.
Apri gli
occhi.
/- Dimmi cosa ne pensi -
Il moro lo fissò sorpreso.
- Dimmi cosa ne pensi della mia
idea, sul serio -
- Ti ho detto che la trovo cretina
-
- Io devo andare - disse il castano
deciso.
- E ALLORA
VAI, CHI TE LO VIETA? - gridò il moro alzandosi in piedi e non disse quello che
veramente pensava "Non andare!".
L'altro era calmo, come se fosse
abituato a quei cambiamenti repentini di umore: - Tu -
- Come? -
Ma l'altro non rispose.
Trascorrono attimi che sembrano
secoli e i due al tavolo rimasero nella stessa posizione.
- Vengo con te - disse
all'improvviso il moro.
Il castano alza lo sguardo verso
altro, sorpreso, allibito, confuso: - Scusa? -
- Vengo con te - ripete il moro con
voce decisa e che non ammette repliche.
- Ma... -
L'altro lo zittì: - Non mi far
ripetere cento volte la stessa cosa, vengo con te e non si discute -
- Ti riconosceranno, tu... -
Il moro non represse un ghigno
soddisfatto: - Ora sei tu a doverti calmare -
Il castano si alzò in piedi: - Ma
non capisci che tu potresti essere catturato, riconosciuto... -
E ancora il moro lo interrompe: - Finiscila di insistere. Io vengo con te, ho detto. E quello
che dico faccio -
Silenzio.
- Grazie - sussurrò il castano.
Il moro lo udì ma non disse
niente./
Sono
venuto con te. E non me ne pento.
L'unica
cosa di cui mi pento è non esser stato abbastanza attento, di aver lasciato
correre quando ho visto quelle figure nella Foresta Proibita ieri mattina, di
non essermi accorto di nulla, di non aver letto la lettera di
avvertimento di Altair in tempo, di non
esserti stato vicino da poterti proteggere, di non aver fatto nulla, di non
aver lasciato parlare il mio cuore se era questo che lui e tu volevate.
... e ora sono arrivato troppo tardi?
Ho sentito
qualcosa!
La tua
mano! Le tue dita si sono mosse! Ne sono certo!
- HARRY! –
non mi accorgo di aver gridato, di esser balzato in piedi. Non importa.
- Sottile
è la linea tra amore e odio. Hanno in loro la stessa passione, lo stesso
ardore. Anche a te è permesso provare entrambi i
sentimenti: non credere quando penserai che l'amore non ti è permesso. Che sia amore o odio è una passione, l'importante è viverla fino
in fondo. Ricorda le mie parole, figlio mio -
- L'hai
pronunciate anche un'altra volta - la voce di Harry
si leva, flebile. I suoi occhi finalmente si aprono e mi fissano, la mano che
tengo tra le mie si muove e chiude le dita.
Non riesco
a parlare.
Ridicolo.
Tom Riddle che piange, trema, prega e ora non parla.
Ma
forse è il cuore a zittirmi.
-
Bentornato - dico solo. Sorrido.
Anche Harry sorride stancamente, nella mano comincia a correre di
nuovo il sangue, prima lentamente, poi prende un ritmo normale, comincia a
diventare calda, il colore prende le guance di Harry,
gli occhi sono lucidi, il sorriso più disteso.
Sei
tornato a vivere amore mio.
- Ciao -
risponde debolmente e continua a sorridere.
- Non ti
azzardare più a provare a lasciarmi, Harry James Potter, o vengo fino alla
bocca dell'inferno per prenderti! - scherzo... il groppo alla gola mi impedisce di dire altro.
- Lo so -
risponde solo.
Mi chino
leggermente. Non riesco a frenarle. Due gocce salate corrono
per le guance, cadono tra le lenzuola bianche.
Alzo gli
occhi. Perchè devo nascondermi?
Harry
mi osserva un attimo perplesso.
- Grazie
per esser tornato da me - e gli bacio la mano.
E il
sole del mattino entra nella stanza.
“Ti amo, Harry” te lo dirò prima di dirti addio o dopo aver raccolto
le ceneri della barricata.
FINE VENTIQUATTRESIMO CAPITOLO
CONTINUA...
Mistress
Lay
*
La strofa della canzone appartiene
ai Roxette. La canzone è 'Listen
to your heart' e mi scuso per la
traduzione a braccio.
Spero che questo capitolo vi sia
piaciuto.
Che ne pensate di
Altair? E di Tom? E della fic in generale???
Fatemi sapere!
Rispondo alle recens
purtroppo brevemente, nn ho davvero tempo! Ç__ç
James_Prongs & Moony* – Waaaaa! ^^ Che bello, un’altra delle
vostre recens doppie! ^^ Lo sapete che le adoro!! Peccato
nn poter rispondere adeguatamente, mi rifarò appena
posso, ma il tempo è veramente tiranno ç___ç sniff.
Grazie cmq, siete dei tesori, le vostre mail
e recens sn troppo forti, e
uniche ancora di più! ^^
Ma avanti,
James, sii realista, nn
posso mica dispensare spoiler a voi, privilegiandovi,
e nn ad altri! ^^ Per parcondicio
nn posso.. ovviamente Moony fa eccezione giusto perché è lui! ^_____^
Bax e
leggete la mia mail! ^^
Miyaki – grazie molte, ma che ne pensi di
questo? ^^ Cmq per inciso ho letto la tua fic ‘Wicked
Game’… appena posso lascio un commento! ^^ Bax!
Lilith Black – La
vendetta di Tom? Tranquilla che la sua sarà lenta e
dolorosa! XD anche il mio maligno ultimamente reclama
sangue e mi sa che toccherà a Aza e Theo… ma nn si sa mai cosa riserva il destino (e l’autrice)! ! ^^ Silente,
si sa, è un rompiballe e ovviamente ha scelto proprio quel momento perché lo
riteneva il più sbagliato! ^^ Bax!
mistica – la voce nel corridoio? È sempre
il famoso di cui una volta per tutte vorrei anche
presentare! Tutta colpa di Harry che mi schiatta e Tom e le sue manie di protagonismo! XD Bè,
prima o poi lo dirò (forse entro due o tre cap se nn è chiedere troppo al
mio neurone!) No davvero te la sei letta per TRE volte dall’inizio????? O.o Me molto onorata! ^^
E che
dici, qst volta sn stata
brava? ^^
Bax!!!
Nal – che bello
ti ritrovo anche qua! ^^ Da qnd ho
messo fine a HooH nn ti ho
più sentito! ^^ Appena puoi ti prego, fammi sapere! ^^ Per il resto grazie! Bax!
Michelle Malfoy – Più di tutto vorrei sapere che ne pensi di qst cap anche se si tratta del
punto di vista di Tom… ^^ Bax!
Roxanna Bestiak – un grazie a te e a Koraen! ^^ Per Silente ti do
assolutamente ragione! XD Nn si sa
mai… cxhe dici, aggiornato abbastanza in
fretta? Bax! (x due!^^)
mel91 – Come vedi la minaccia per ora è
allontanata, ma chissà in futuro… XD Bax e fammi
sapere che ne pensi!
ekslytherin – Lo so,
ma nn potevo continuarla con un aggiornamento ogni 2
mesi! ^^ Mi rifarò quest’estate! E ora che ne pensi
del mio Tom…??? Bax!
mya – come nn detto! ^^ Bax!
NamitheNavigator – Ehilà Namisan! Lo so, Harry
ha superato il suo personale record di uccidetemi- subito!! ^^ Ora nn posso dilungarmi ma ti ho appena spedito un’esauriente mail (comprendete tutto il mio cordoglio per
aver letto il num 36 di OP!!!) Bax!
Kira Takahara – Sono felice
che ti sia piaciuta, come vedi ho aggiornato anche abbastanza velocemente! XD
che ne pensi? Bax!
Aviendha – Ta- daaaaan! ^^ Ehi, hai visto che ho aggiornato anche PdT??? Sono felice che ti sia
piaciuto anche se per qst nn
so, aspetto pareri… purtroppo il cap precendente era un po’ breve ma ero di corsa e nn volevo tirarla tr per le
lunghe per aggiornamento! ^^’’ Per Draco ho in mente
qualcosa (sempre che nn cambi idea e il che è molto probabile!) Eh ma Potter
è SFIGATO, se no, sarebbe OOC!!! XDDDDD Buone feste anche a te nel caso nn dovessi più sentirti!!! ^^
Bax!
Kira – mi disp
ma nn mi dilungo! Ti ho appena mandato una mail lunghissima!! ^^ Bax e
grazie come al solito!
Mimi88 – Grazie
bax! ^^
Baby – un bacio
e grazie! Sì, ho letto e ti ho appena spedito la risposta!!!
^^
fairy81 – Che bello! ^^ Ci sei anche tu
qui! ^^ Intanto mi spiace nn potermi dilungare troppo
ma appena posso lo farò, anche per risp alla tua recens a OTH.
Che ne pensi di qst
cap incentrato su Tom? L’ho
fatto anche per far conoscere a quelli che ancora tifano la H/D
(che nn è ancora detto…) che in fondo Tom nn è poi così male..
ovviamente è il mio giudizio quindi mi aspetto una tua controparte! XD
Per il tizio nell’ombra: dipende a quale ti riferisci! Per quello che sa
chi è Tom aspetta ancora poco (lo so che lo ripeto e nn faccio mai niente ma è DAVVERO poco e poi lo dirò! E tutti i suoi altarini! ^^)
Per Emilia la ritroveremo molto presto.. in
relazione anche con Tom… ^^ Chissà perché.
Un bacione! ^^
Milady – un bacione!
Grazie! ^^
Stè_Wormy – tesoro, anche a te ho spedito un lunghissima mail! Bax!! ^^
CoMmEnTaTe!
ML