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Autore: tre 88    09/01/2011    4 recensioni
Questa storia è sempre "Futuro", ho solo cambiato il titolo.
Sei anni sono passati dalla fine della guerra a Marineford e dalla morte di Barbabianca. Ace ha preso il suo posto e si è ritrovato con molte responsabilità. Un vecchio nemico si farà vivo, e il nuovo imperatore dovrà assolutamente fermarlo, ma non sarà solo.
E' sotto spoiler solo per coloro che seguono l'anime in italiano.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Life of Rouge'
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14° CAPITOLO:
GARP E ROUGE/SHIRONDA

 

 
La nave della marina dove Garp viaggiava, si stava dirigendo a Foosha; dove l’ex marine sarebbe stato, fino a quando non avrebbe riportato Rouge ad Ace.
 

Nella cabina, Garp era seduto sul divano a leggere il giornale; Rouge se ne stava davanti alla finestra, stringendo tra le braccia il cappello di Ace:-nonno Garp, quando papà verrà a riprendermi?- il vecchio, sorrise:-non so. Però stai tranquilla, che tornerà da te molto presto.- poi prese i suoi biscotti:-ne vuoi uno?- la piccola annuì e si sedette accanto a lui; Garp gli diete un pacco di biscotti, e ne tirò fuori un altro per lui.
 

Dopo un po’, Rouge finì i biscotti:-nonno Garp, come era il mio papà da piccolo?- l’ex marine, scoppiò a ridere:-esattamente come è ora; solo che da piccolo, non era abbastanza forte per difendersi.- la bambina sorrise, il suo papà non era per niente cambiato, e in cuor suo sperava che non cambiasse mai.
 

Garp prese in braccio la bambina:-vedi Rouge, tuo padre è sempre stato una testa calda. Non ascolta mai nessuno e si ficca sempre nei casini; però in qualche modo, riesce sempre a cavarsela.- la bambina rise divertita:-è vero, se non ci fossero gli “zii”, il mio papà sarebbe sempre nei guai.- Garp si mise a ridere:-vedo che anche tu, sai come è fatto.- Rouge sorrise:-si, e gli voglio tanto bene.- il vecchio osservò la piccola, gli ricordava molto Ace:-e dimmi, hai un sogno?- la bambina a quella domanda, osservò il nonno; aveva lo stesso sguardo determinato, di suo padre:-certo. Diventerò una grande pirata e solcherò tutti gli oceani, insieme al mio papà.- Garp sorrise, aveva intuito quale fosse il suo sogno; in fondo lo aveva già notato, quanto assomiglia ad Ace:-tale e quale a tuo padre.- la piccola rise, per lei era un complimento, essere paragonata al suo papà.
 

Alla porta bussò qualcuno, Garp lo fece entrare; era Kobi, che dopo al pensionamento del suo superiore, aveva preso il suo posto diventando un vice ammiraglio. Il ragazzo si avvicinò, all’ex marine:-signor Garp, il pranzo è pronto.- l’uomo scoppiò a ridere:-Kobi, dovresti mandare uno dei tuoi uomini, invece di venire tu.- il giovane, sorrise imbarazzato:-si avete ragione. Ma non mi è facile abituarmi, ad avere degli uomini sotto il mio comando.- Garp rise:-sono ormai quattro anni, che sei un vice ammiraglio e non riesci ancora ad abituarti; beh non fa nulla. Fammi portare il pranzo qui, e mi raccomando in abbondanza.- Kobi annuì; e poco dopo un ufficiale portò il pranzo, che poteva riempire lo stomaco di un intero esercito.
 

Una volta, che l’ufficiale era uscito, Garp e Rouge incominciarono a mangiare; il vecchio sorrise:-hai lo stesso appetito di Ace.- Rouge rise divertita:-in realtà, papà mangia molto di più.- il vecchio scoppiò a ridere, in fondo era vero, non conosceva nessuno che mangiava di più dei suoi nipoti; finito il pranzo, la bambina si addormentò stringendo il cappello, dal quale non si separava mai. Garp si alzò, prese una coperta e la coprì; poi salì sul ponte e vide in lontananza un’isola.
 

Nel pomeriggio arrivarono a Foosha, Garp andò da Kobi:-ragazzo, vai pure. Resterò qui per un po’, ti chiamerò quando avrò bisogno di un passaggio.- il giovane annuì e salutò il vecchio uomo.
 

Garp e Rouge appena scesi a terra, si diressero alla locanda; durante il cammino, la bambina si guardava attorno:-nonno Garp, è qui che papà è cresciuto?- l’uomo sorrise:-no piccola, Ace è cresciuto su quella montagna.- indicò il monte, che si trovava fuori dal villaggio:-però spesso insieme a Sabo e Rufy, veniva qui; visto che Makino, offriva sempre il pranzo.- fece una pausa, e poi aggiunse:-tu sai, chi sono Sabo e Rufy?- la piccola annuì:-sono i fratelli di papà. Li ho conosciuti, sono molto simpatici.- Garp fu sorpreso, aveva intuito che Ace gli avesse parlato dei fratelli, e che poteva aver incontrato Rufy; ma non capiva, come avesse fatto a conoscere Sabo, visto che era morto:-scusa la domanda, ma come hai fatto, a conoscere Sabo?- Rouge sorrise:-l’ho conosciuto ad Iris. Papà era molto felice, di averlo rivisto.- Garp capì, che in un modo o nell’altro si era salvato; decise di chiedere ad Ace spiegazioni, appena lui sarebbe ritornato dalla figlia.
 

Arrivarono alla locanda, appena Garp entrò andò al bancone; dove si trovavano Makino e Dadan. Le due donne lo salutarono, il vecchio ricambiò il saluto e chiese da bere; la vecchia donna, appoggiò la bottiglia di sakè:-sei di nuovo qui, a rompere?- Garp scoppiò a ridere:-si e sta volta, starò a lungo.- poi prese Rouge e la fece sedere al bancone, e si sedette pure lui. Le due donne si domandarono, chi fosse la bambina; Makino diete da bere a Garp:-mi scusi, chi è questa piccolina?- in realtà, sia lei che Dadan avevano capito chi fosse; era identica ad una peste, che loro conoscevano molto bene e poi portava in testa, un cappello simile a quello che Ace portava da bambino. Fu la piccola, ha rispondere alla domanda:-io sono Rouge. Papà mi ha detto, di stare con il nonno Garp.- Dadan e Makino sorrisero, ci avevano visto giusto, era proprio sua figlia. La vecchia donna, osservò la piccola:-sei identica, a quell’incosciente di Ace. Io sono Dadan, e ho avuto la sfortuna di crescere, quel pazzo di tuo padre.- Rouge sorrise:-papà mi ha parlato di te. Mi ha detto, che nonostante ti arrabbiavi sempre con lui, ti vuole bene e di considera come una madre.- a quelle parole Dadan si commosse, anche se non lo andava a vedere; sapeva che Ace come Rufy e Sabo teneva a lei, ma che addirittura la considerava come una madre, non se l’aspettava. La giovane locandiera sorrise, diete un’altra bottiglia di sakè all’amica, e un succo di frutta alla bambina:-io sono Makino, Ace e i suoi fratelli venivano spesso qui. Per me loro, sono come dei nipoti.- Rouge bevve il succo, poi la ringraziò:-è davvero buono. Papà mi ha parlato anche di te; ha detto che sei la cuoca migliore del mondo.- la locandiera rise; si ricordava molto bene, quanto Ace e Rufy adoravano la sua cucina. Garp che era rimasto in silenzio e aveva fatto fuori, tre scatole di biscotti:-quell’incosciente ha deciso di lasciarla a me, fino a quando non avrà sconfitto Barbanera.- a quelle parole, Makino si preoccupò e Dadan si infuriò parecchio:-e tu hai permesso ad Ace, di combattere con quell’uomo?- Garp si fece serio:-è vero che sei anni fa, è stato sconfitto da Barbanera; però è riuscito a battere Akainu. Ha di sicuro, qualche possibilità di battere quel pirata.- la vecchia donna fece per ribattere, ma Rouge intervenì:-papà, mi ha promesso che sarebbe tornato da me; e lui mantiene sempre le promesse.- i tre rimasero sorpresi, la bambina aveva grande fiducia in suo padre. Makino sorrise:-hai ragione, piccola.- poi cambiando discorso:-hai fame?- Rouge annuì; Dadan rise:-è proprio come Ace, però è molto più sveglia di lui.- Garp scoppiò a ridere:-è vero, mangia addirittura quanto lui.- dopo cena, Garp e Dadan erano ormai ubriachi; Rouge invece aveva fatto amicizia con Makino, la locandiera prese una foto e la mostrò alla bambina:-in questa foto, tuo padre aveva solo dieci anni.- Rouge osservò la foto e sorrise:-perché papà e i suoi fratelli, sono pieni di cerotti?- Makino rise; a quei tempi Ace, Rufy e Sabo, la facevano stare sempre in pensiero, come ora:-perché non stavano mai fermi, e si cacciavano sempre nei guai.- la piccola rise divertita, suo padre non era per niente cambiato; chiese a Makino di raccontargli qualcosa di lui, la locandiera sorrise e prese a raccontargli tutto.

A mezza notte, Dadan se ne era andata; Garp si avvicinò a Makino:-ascolta, io vado a casa. Tu puoi ospitare, Rouge?- la locandiera mise a posto il bicchiere, che stava asciugando:-per me non c’è problema. Ma come mai, questa decisione?- il vecchio sorrise:-se la porto a casa mia, c’è il rischio che scoprano chi è. Io rimarrò comunque a Foosha, fino a quando non dovrò riportare la bambina ad Ace; fino ad allora, fingi che sia la figlia di un tuo parente e ospitala a casa tua.- Makino capì la situazione, e accettò senza problemi. Garp la ringraziò, poi salutò sia lei che Rouge, e se ne andò a casa. La bambina osservò Makino; la giovane donna gli sorrise:-il signor Garp, torna domani. Tu starai con me.- la piccola capì, poi seguì la locandiera fino ad una stanza del piano superiore. Appena entrò, si mise subito a letto e crollò; Makino osservò Rouge mentre dormiva, mille ricordi riaffiorarono alla mente, molte volte Ace e i suoi fratelli erano rimasti da lei a dormire. La giovane donna uscì dalla stanza e andò a chiudere la locanda; guardò la luna e sperò che Ace tornasse sano salvo dalla figlia.
 


Nel Nuovo Mondo, lungo la rotta per Shironda; Ace era al timone con Paul. Il navigatore teneva saldo il timone, per evitare di sbagliare rotta, pugno di fuoco sbuffò:-tra quanto arriveremo?- Paul sorrise; da quando Rouge se ne era andata, c’era troppa tranquillità:-se il vento tiene, arriveremo fra due ore.- il capitano rise:-allora speriamo che il vento tiene. Come è l’isola di  Shironda?- il navigatore ci pensò un attimo, cercando di ricordare qualcosa dell’isola:-da quello che avevo letto una volta, è un’isola estiva e c’è una grande città.- Ace capì, che se si sarebbero scontrati lì, gli abitanti dell’isola sarebbero stati in pericolo; doveva trovare una soluzione, ma i suoi pensieri furono interrotti da Dave, che chiamò tutti per il pranzo.

Dopo aver pranzato, si prepararono tutti a scendere; Shironda era stata avvistata e fra mezz’ora sarebbero arrivati.

Attraccarono in un punto nascosto dell’isola; tutti erano sul ponte, il momento di chiudere i conti con il passato, era arrivato. Ace dopo un lungo silenzio:-bene ragazzi, è giunto il momento di chiudere questa storia. Jaws, tu insieme a dieci compagni, porta al sicuro gli abitanti dell’isola.- il fratello annuì. Il capitano proseguì:-Vista, tu con metà ciurma, difendi la nave.- anche lo spadaccino annuì; infine Ace aggiunse:-Marco, con il resto della ciurma, occupati degli uomini di Teach.- la fenice annuì:-ok, ma tu fai attenzione.- pugno di fuoco sorrise:-tranquillo Marco. Oggi ne io, ne nessuno di noi, morirà.- dopo che Ace, aveva detto a tutti che fare, ognuno si divise per eseguire gli ordini.

Ace si diresse verso la spiaggia, il suo istinto gli suggeriva che il compagno traditore, si trovava lì. Giunto alla spiaggia, pugno di fuoco sentì una risata molto famigliare, che lo fece girare e il suo sguardo divenne serio. Marshall D. Teach, o meglio conosciuto come Barbanera; era davanti a lui. Ace notò, che non era per niente cambiato:-alla fine, ti ho trovato.- Teach sorrise:-già, ti stavo aspettando. Ma sta volta, non finirà come l’altra volta; perché ho tutta l’intenzione, di farti fuori.- pugno di fuoco, sorrise a sua volta:-hai ragione, non finirà come l’altra volta. Però non sarò io a perdere, sta volta perderai tu.- Barbanera scoppiò a ridere:-questo lo vedremo.- i due si prepararono allo scontro, che avrebbe segnato il destino del mondo; se avrebbe vinto Barbanera, il mondo sarebbe finito nel caos; se invece avrebbe vinto Ace, sarebbe ritornata la tranquillità nei mari.
 

 

FINE QUATTORDICESIMO CAPITOLO
 

 

Ciao, eccomi qui.
In questo capitolo, la protagonista è stata Rouge (in fondo, per un po’ la piccola non ci sarà).
Garp non sa ancora, che Sabo è vivo (è per questo che è rimasto sorpreso, quando Rouge gli dice di averlo incontrato).
Dadan dice che è stata una sfortuna avere cresciuto Ace, ma in realtà non lo pensa per davvero (per lei Ace e i suoi fratelli, sono come dei figli).
Ho sempre pensato, che Makino per i tre fratelli fosse come una zia, e quindi che lei li considera i suoi nipoti.
Strano ma vero, in questo capitolo Ace si è comportato come un vero capitano; raramente usa la testa, e quando lo fa si comporta da persona matura (anche se io preferisco il solito Ace di sempre, incosciente e impulsivo).
Ora che Ace e Barbanera, sono faccia a faccia; lo scontro avrà inizio. Chi vincerà, il mangia crostate o il mitico Ace? (lo saprete nel prossimo capitolo).
Ho riletto il capitolo e di errori non dovrebbero esserci, se ci sono fatemelo sapere che correggo subito.
Come sempre critiche, suggerimenti e consigli sono sempre ben accetti.
Ringrazio coloro che leggono la mia storia e coloro che l’hanno messa tra le seguite, preferite e ricordate, grazie.
Per le risposte alle vostre sempre gradite recensioni, le ho messe con il nuovo sistema che c’è nel sito di EFP; per leggerle dovrete solo andare al capitolo precedente e leggere all’ultima vostra recensione (spero di essere stata chiara).

 

A presto, ciao.
 

 
 

  
 

  
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