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Autore: sammyjoe Storm    13/01/2011    10 recensioni
"L'amore è come il vento, viene e va con facilità, ma se è come il vento prima o poi ritornerà" Da questa frase prende il via questa storia.. Una storia dove i sentimenti, le provocazioni, la passione, le emozioni, i sorrisi e le battute saranno all'ordine del giorno.
Samantha scappa dalla sua vita e dalla sua città, Los Angeles, per iniziarne una completamente diversa a New York, in un nuovo Campus non proprio convenzionale, tanto che gli studenti dovranno inscenare, per un concorso, la rivisitazione in chiave moderna di Dirty Dancing e non solo... Qui Sam incontrerà Alexander, un bellissimo ed egocentrico ragazzo. Sam e Alex, hanno lo stesso identico carattere e si avvicineranno grazie ad una piccola scommessa, un giochino un po' perverso... ma questo è solo l'inizio.
..ma come sempre accade, quando si chiude il cuore, arriva di nuovo l'amore, quello forte, quello vero, quello che ti lascia senza fiato ad annaspare aria, quello che ti massacra il cuore da dentro..eh si.. quando l'amore arriva, o più semplicemente ritorna, non avvisa nessuno.. colpisce come un treno in corsa, come un tir lanciato a tutta velocità o come uno shuttle in decollo.. quando arriva arriva e non c'è niente da fare.. se non viverlo o almeno provare a viverlo, perchè scappare è inutile, ti insegue e non ti lascia mai. L'amore è qualcosa che attanaglia l'anima, prende il cuore, il corpo e la mente, niente resta escluso..se è amore. Paradiso e inferno, volo e immobilità, colore e nulla.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Finalmente Noi
- capitolo 20 (soundtrack Everything - Lifehouse)

Questa volta consiglio vivamente l'ascolto della canzone durante la lettura.

 

Camminai senza mai voltarmi, mi sentivo una stupida sentimentalista, finchè non persi l'equilibrio e caddi rovinosamente a terra, battendo il fondo schiena.
Solitamente nelle storie, accade sempre che la donzella in difficoltà venga brancata al volo dall'amato, ma così non fu.
Una pera sarebbe caduta meglio della sottoscritta: i tacchi insieme al ghiaccio, furono una combinazione letale. Mi mancò il respiro a causa della botta.
Imprecai.

Stavo già pensando a come rialzarmi, quando mi sentii sollevare da terra; conoscevo benissimo quel profumo.

Ti sei fatta male?” disse con voce bassa, senza inflessione di toni.

N..no, grazie. Puoi mettermi giù adesso, riesco a camminare, non sono invalida”

Ti porto all'auto in braccio. Non vorrei rovinassi ancora a terra.”

All'auto? Dopo quanto accaduto, voleva tornassimo insieme? No,no,no.

Prendo un taxi, non c'è bisogno che mi accompagni. Grazie per l'aiuto, ma so cavarmela da sola..”

Shh. Non fare la bambina cocciuta. Siamo arrivati insieme ed andremo via insieme. Non dobbiamo per forza parlare.. ”

Almeno su quest'ultimo punto aveva ragione; ogni suono emesso dalla sua voce, ogni parola pronunciata dalle sue labbra, per non parlare del suo profumo e di quella vicinanza forzata, erano come veleno.
Mi appoggiai con la guancia al suo giubbotto e sospirai. Ero proprio idiota.

Come vuoi”.
Mosse appena la testa in un cenno affermativo. Camminò fino all'auto e mi fece scendere, sostenendomi per la vita, mentre apriva la portiera, poi fece cenno di accomodarmi.

Un alieno, ecco cos'era Alex.
Quella nonchalance e il suo silenzio erano pressoché irreali; non capivo.. Come poteva non dire mezza parola e fare totalmente finta di nulla? Era forse un modo carino per esprimere un rifiuto? L'avevo shockato fino a quel punto? Non sapevo cosa pensare.
Restai in silenzio e fissai la strada, era inutile porsi domande, non avrei avuto risposte e forse era meglio così, forse non ne volevo.

Guidava lentamente, senza fretta, e fissava la strada davanti a lui; aveva uno sguardo concentrato, sembrava da tutt'altra parte con la mente.
La neve si infrangeva contro il cristallo del vetro, sembrava polistirolo da tanto era asciutta e secca e il paesaggio era completamente imbiancato; era bellissima New York sotto la neve.
Sorrisi di quella meraviglia.

Fermò l'auto davanti ad un palazzo con l'ingresso in marmo scuro, davanti ad un piccolo parco completamente innevato; di certo non era il Campus, mi voltai verso di lui e lo vidi fissarmi.

Alex, non siamo al Campus..” dissi quasi sbuffando in un ovvia constatazione.

Lo so Sam, ma devo mostrarti una cosa..”

Non mi sembra il caso, per favore, portami al Campus” dissi bassa, in un tono quasi supplichevole. Mi stava torturando?

Cinque minuti e poi ti riporto al Campus, promesso.”

Sospirai, lasciandomi scivolare sul sedile.
“Alex, ho bisogno di stare da sola, se non l'avessi capito..” Possibile non ci arrivasse da solo?

E' importante Sam, poi ti porterò dove vorrai e se non vorrai più vedermi, ti prometto che sparirò...ma per favore, adesso, vieni con me..”

Avrei potuto dirgli di no? Aveva un tono strano ed era gentile nei modi, visto che era il nostro ultimo incontro, accettai. Cosa avrebbero significato cinque minuti in più? O in meno? Niente, a quel punto, ormai niente.
Prima di rispondere mi convinsi di un'altra cosa: ero troppo buona, ed è risaputo che le persone buone sono delle idiote masochiste, definite principalmente 'coglione '. Io ero una di quelle.

Ti concedo cinque minuti, non uno di più.”
Feci per scendere dall'auto ma mi fermò per un braccio, mi voltai, occhi negli occhi, scontro di colori ed emozioni a metà. Sospensione. Attimi.

“Grazie” disse semplicemente, accennai un sì con il capo.
Scendemmo e lo seguii in silenzio.
Non c'era nessuno a quell'ora, non un auto, non un passante, nessuno; era una strada già vista, ma con la neve e la luce flebile dei lampioni, non riuscivo proprio a fare mente locale.
Entrò nel palazzo, chiamò l'ascensore e mi fece cenno di seguirlo.
Dove mi stava portando? Cosa voleva farmi vedere? Ma soprattutto, perchè adesso?
Mi sentivo già una stupida di mio, doveva farmi crogiolare ancora per molto nel mio brodo?
Sfilò una chiave dai pantaloni e la inserì nella toppa di una porta.
Non vedevo altre scale, ultimo piano immaginai.
Aprì la porta e accese la luce.

Un appartamento. Un immenso, bellissimo e luminosissimo appartamento arredato in maniera divina.
Feci un paio di passi e mi fermai ad osservare: una salotto enorme, un'immensa vetrata sulla destra fungeva da parete, davanti ad essa due divani in pelle bianca, corredati da due poltrone e un tavolino in cristallo che poggiavano su un bellissimo tappeto nero; un camino, di quelli moderni, faceva da separè tra i divani e un tavolo con le sedie completamente trasparenti, poggiati anch'essi su un enorme tappeto nero. I pavimenti e le pareti erano bianchi, il profilo del camino nero.
Sulla sinistra, di fronte alla sala c'era una cucina modernissima, bianca e nera, con il bancone con tanto di sgabelli neri, subito prima, tra l'ingresso e quella stupenda cucina, c'era un pianoforte a coda nero e una scala, con gradini scuri e l'anima trasparente. Dritto davanti a me, una porta bianca.
Ero stupita, non avevo mai visto un appartamento così bello ed arredato con un gusto così sublime.
Bianco e nero, chiaro e scuro, luce e ombra. Due colori opposti ma così belli insieme.
Mi ripresi dallo stupore e lo guardai, mi stava fissando.

E' un appartamento” dissi constatando nuovamente i fatti.

Così pare” rispose con quel sorrisino da schiaffi.

Bene, adesso possiamo andare?”

Fece un passo verso di me, arretrai, si mosse ancora ed io arretrai ancora di un altro passo.
Mi trovai con la schiena appoggiata alla porta. Ci fissammo negli occhi ed affogai al loro interno, per l'ennesima volta. Deglutii.
Portò la nostra distanza a pochi centimetri.

Sam, questa è casa mia. Volevi sapere dove passavo le notti in cui non rientravo al Campus? Qui.”

Brutto cretino! Che bisogno aveva di dirmi quello che stava dicendo? Voleva mostrarmi il luogo delle sue scopate?
Altra fitta al cuore e la mente iniziò, come al solito, a creare deliri mentali; immaginai ragazze diverse sedute in ogni dove. Faceva male, molto male.

Mi fa piacere. Così oggi mi hai mostrato la tua tana, possiamo andare prima che compaia qualche fighetta mezza nuda, o nuda direttamente se preferisci, da qualche angolo, porta o stanza? Ti spiace se ce ne andiamo? Sai, stasera, non sono proprio dell'umore adatto per vedere il luogo delle tue notti lussuriose ”

Lo sapevo che avresti frainteso...”

Frainteso? A volte mi chiedo se ci sei o ci fai, se sei idiota per finta o per davvero!”

Stai esagerando, Sam”

L'avrei strozzato con le mie mani, se non fosse stato per quel poco di ragione che ancora mi restava. Mi conficcai le unghie nella carne dei palmi.

Ok, hai ragione. Adesso che so dove passi le notti, sono più tranquilla, potrò dormire sogni felici, sapendo che da domani mattina, quando non ti vedrò più, non sarai disperso in qualche vicolo a distribuire sesso alle tue amichette” dissi sarcastica, mentre la rabbia e l'ira scorrevano sottopelle e il veleno al posto della normale salivazione.

Ma porca puttana! E' mai possibile che ogni volta che dico qualcosa, mi devo scontrare con il tuo cazzo di sarcasmo? Vuoi stare zitta, per una volta, e ascoltare quello che ho da dire? Oppure preferisci andartene, senza avere una cazzo di risposta? Sai, pensavo volessi delle risposte, ma mi stai mettendo seriamente in condizione di mandarti a quel paese!” e così dicendo sbatté una mano sulla porta, facendomi sobbalzare.

Cambierebbe qualcosa?” sussurrai appena, scossa dalla sua reazione.

Si”
Mi sorprese, spalancai gli occhi e per poco non mi cadde la mascella. Non era la risposta che mi aspettavo.

Continua”

Prima che tu mi interrompessi, con i tuoi viaggi e le tue seghe mentali e prima dei tuoi insulti gratuiti, stavo dicendo che sei la prima donna che entra qui dentro” ed indicò con un dito verso il basso.

E quindi?” Non capivo dove volesse arrivare.

Ti sto dando le risposte che volevi, Sam” s'interruppe e mi fissò, aspettando quasi un cenno per poter continuare, mossi appena la testa, senza perdere il contatto visivo con i suoi occhi, quindi continuò
Da quando ci siamo baciati la prima volta, sei entrata nei miei pensieri, nella mia quotidianità e nel mio stile di vita. Hai cambiato, senza volerlo e senza saperlo, qualcosa in me. Non so come tu ci sia riuscita, ma dopo quel bacio, ogni ragazza che incontravo, ogni donna che mi guardava, ogni sorriso che mi veniva rivolto, volevo soltanto fossi tu. Non riesco ad uscire con nessun'altra, vedo il tuo viso ovunque, il tuo sorriso e i tuoi occhi verdi; l'ho realizzato una sera, quando per l'ennesima volta ho chiamato una tizia Sam e lei in tutta risposta se n'è andata tirandomi quasi uno schiaffo, e in quell'attimo ho realizzato cosa volevo veramente. Non sono più uscito con nessuna e le volte in cui mi hai visto con altre, l'ho fatto per dispetto e gelosia. Quella sera in discoteca, anzi se vogliamo essere onesti dalla partita a biliardo, tu e Steve eravate sempre insieme, mi ha fatto male vedervi così vicini, così uniti; quando c'è lui, sembra quasi che io non esista. Le ragazze della discoteca erano solo degli escamotage, volevo sapere se fossi gelosa, sapere se alla fine, anche a te importava qualcosa di me o se invece giocavi solamente. E la tua reazione non è stata delle migliori da decifrare e mi hai ferito, ma mai come vederti tra le braccia di Steve mentre eravate intenti a baciarvi; mi sono sentito morire in quel momento e quando ve ne siete andati insieme, è stato anche peggio. Non ho ancora capito cosa sia successo, tra voi, quella sera e non voglio saperlo, mi farebbe troppo male; ma dopo quello che hai detto stasera, ho capito che proviamo entrambi la stessa cosa...E credimi, capire quello che ti passa per la testa, non è certo facile;"
sospirò e riprese subito

Quando penso di aver intuito qualcosa, subito dopo mi spiazzi e devo ricredermi. Non mi sono mai innamorato, non sono mai stato insieme ad una ragazza, ma tu, Sam, riesci a farmi provare un'infinità di sensazioni ed emozioni che non avevo mai provato per nessuna, prima d'ora..”

L'incredulità era palese sul mio volto, mi sarei aspettata di tutto da lui, ma non che si aprisse e che mi dicesse tutto questo. Sentii le gambe farsi molli per l'emozione, il cuore correre all'impazzata, come i giri del motore di una Formula 1 e gli occhi inumidirsi.
Non sapevo cosa rispondere, evidenziavo e ingrandivo alcune sue parole mentalmente, cercando di capire se fosse un sogno oppure no.
Dovevo tirarmi un pizzicotto, era l'unica soluzione.

Sam” sussurrò a pochi millimetri dalle mie labbra

...”

Sto cercando di dirti che mi sono innamorato di te e che voglio solamente stare insieme a te, piccoletta”
mi tirai un pizzicotto sulla coscia.

“Ahi!” Oddio, era tutto vero? Non stavo sognando.. lui.. lui era veramente innamorato di me..

Che combini?”

Niente, stavo controllando se ero sveglia, se era un' allucinazione o se stavo sognando”

Sei incredibile.. ma.. ho un modo migliore per scoprirlo..” e così dicendo posò le sue labbra, delicatamente, sulle mie lambendole lentamente, chiusi gli occhi e iniziammo a baciarci dolcemente, mentre il cuore aveva iniziato a martellare nel mio petto.

Alex” lo spinsi appena indietro, inclinò la testa di lato e alzò un sopracciglio.

Stai..stai.. dicendo sul serio?” Mi fissò dritta negli occhi.

I suoi occhi erano ancora più belli del solito, lucidi, limpidi, profondi e di un blu con sfumature più chiare;
sembravano fatti di firmamento con emozioni di stelle.

Pensi possa scherzare o mentire su una cosa così importante?” sibilò appena.

Io...”

Baciami, Sam..” sussurrò sfiorandomi la punta del naso con il suo; inclinai la testa e posai le labbra sulle sue.

Si sfiorarono lentamente e delicatamente come se s'incontrassero per la prima volta, si accarezzarono dolcemente provocando un sensuale solletico.

Cotone e velluto, raso e seta, piume e pelliccia.

Iniziarono a coccolarsi e a lambirsi, si mordicchiarono eroticamente e le lingue presero a danzare: una ninnananna, un ballo lento, una walzer, un tango, un ballo rock e infine un rave party.
Le lingue si persero in discorsi incomprensibili a menti umane, mosse da parole d'amore e di passione.

Allacciai le braccia dietro alla sua nuca e lui mi strinse a sè, posando le sue mani sui fianchi.
Brividi e scariche elettriche si alternarono ai respiri ed ai mugolii.
Un vortice di emozioni mi colpì in pieno: mente, anima e cuore.
Il cuore si contorse come il migliore artista circense al mondo, niente di me non era pervaso da scariche emotive.

Iniziò a fare caldo, Alex mi lesse nel pensiero, o più semplicemente anche lui si era surriscaldato; fece correre la sua mano sulla zip del mio giaccone e la tirò verso il basso, poi lo fece scivolare a terra; feci lo stesso con il suo giubbotto.

Le sue mani tornarono sui fianchi e scesero sulle cosce, per poi risalire e posarsi sui glutei, stringendomi a lui.
Le mie mani vagarono sulla sua schiena e poi nei suoi capelli.
Lo volevo come non avevo mai voluto nessun altro. Lo desideravo da impazzire.
Ansiti e gemiti riecheggiarono nel silenzio sordo della stanza.

Sentii le sue labbra lambirmi il collo, reclinai la testa e mi inarcai per sentire meglio i suoi baci e i suoi morsi.
Ero completamente partita, questa volta definitivamente per Lussurolandia, con mente, corpo e cuore come compagni; nessun biglietto di razionalità per il rientro e le ragioni, se ce ne fossero state, sarebbero state dei semplici overbooking.

Sam..”

Mmm”

Stai con me stanotte” voce roca, sensuale e bassissima.

Si” un sibilo distorto da un gemito.

Niente e nessuno avrebbe potuto strapparmi dalle sue braccia.
Fu questione di un attimo: si staccò, si scostò di pochi centimetri.
-Per fortuna che ero io quella che era capace di fermarsi di punto in bianco!-

Prima che potessi reagire con uno sguardo o con una semplice parola, mi prese in braccio, nello stesso identico modo, di come mi portò all'auto. Sorrise. Un sorriso bello, sincero e luminoso. Poggiai le mie braccia intorno alla sua nuca e lo guardai negli occhi, stupita.

Andiamo” disse solamente con la voce estremamente sensuale e bassa.
S'incamminò verso la porta bianca.

Abbassa la maniglia”; l'abbassai senza proferire parola e poggiai la guancia al suo petto.
Un corridoio con tre porte, andò dritto.

Apri” abbassai un'altra maniglia, eravamo in camera da letto, fece qualche passo e mi posò delicatamente a terra.
Tremavo per l'emozione e la felicità.
Riprendemmo da dove ci eravamo fermati poco prima.
Mi sfilò il maglione e lo lasciò cadere a terra.
Si sedette sul letto e mi trascinò con sè e mi trovai a cavalcioni sopra di lui.

Iniziò ad accarezzarmi la schiena, lo sovrastavo di un paio di centimetri in altezza, gli baciai la fronte, il naso, gli zigomi, il mento e infine le labbra, mentre le mie mani erano poggiate sulla sua nuca e giocavano con i suoi capelli.
Feci scivolare le mani fino i bordi del suo maglione, afferrai i lembi e lo tirai verso l'alto, poi lo lanciai dietro di me. Le nostre bocche si ritrovarono e iniziarono a lambirsi, le sue mani si erano infilate sotto la mia maglietta e mi accarezzavano la pelle; erano calde e lisce e ad ogni carezza, la mia pelle si emozionava, surriscaldandosi e chiedendo sempre di più.
Con le mani iniziai a slacciargli i bottoni della camicia, fino a sfilargliela dalle spalle per poi lanciarla nel piccolo cumulo dei vestiti; sfilò la mia maglia, che seguì subito la camicia.

Sam..”

Alex..”

..Voglio fare l'amore con te..”


Il cuore smise di battere per pochissimi attimi, per poi riprendere a scalpitare come un pazzo, batteva talmente veloce che l'unico che poteva mantenerne il tempo era una turbina di un aereo.
Sorrisi e forse arrossii, quelle parole mi emozionarono così tanto che mi sembrò di volare verso il paradiso.

Idem” fu la prima cosa che mi venne in mente. Adoravo 'Ghost'.

Mi veniva da piangere da quanta gioia mi stava facendo provare; la felicità scorreva a fiotti nelle mie vene e ad ogni battito o pulsazione, aumentava notevolmente.
Ero la persona più felice al mondo, niente della mia vita vissuta si poteva paragonare a quel momento.
Ero talmente presa dalle sue carezze, dai suoi baci e dal suo respiro, che non mi accorsi nemmeno il momento in cui ribaltò le posizioni, né quando ci spogliammo dei restanti vestiti, fino a rimanere entrambi nudi.
Sentivo il suo profumo avvolgermi, il calore della sua pelle sopraffare i miei sensi e le sue mani traghettarmi in paradisi di sublime eccitazione.

Persi la cognizione del tempo e dello spazio, mi aveva portato completamente su un altro pianeta; gemiti, ansiti e repiri affannosi erano la colonna sonora di quel momento.

Io e lui.

Sam e Alex.

Noi.


La luce del mattino si sostituì alla luce flebile della luna.
Sentivo la sua presenza vicina, non volevo, ancora, aprire gli occhi; stavo troppo bene, cullata in quel tepore che solo il suo abbraccio sapeva donarmi. Sentivo il suo profumo avvolgermi completamente. Mi mossi appena e mi allungai come una micina, stiracchiandomi i muscoli, piano, non volevo svegliarlo.

Buongiorno stellina...”
Mugolai qualcosa e voltai il viso verso il suo; una visione celestiale, ecco quello che era Alex quella mattina, capelli arruffati e un sorriso dolcissimo dipinto sulle labbra.
Ho sempre odiato il risveglio, uscire dalla culla dei sogni per immergersi nella realtà, ma quella mattina, la mia realtà era straordinariamente bella.
Quella mattina, a differenza delle altre,la mia realtà aveva un bellissimo nome, Alex, e un viso da far impallidire la più angelica delle creature.
Avevo sempre pensato a lui come ad un essere sovrannaturale, un Dio, un angelo o una figura dalla bellezza celestiale, ma quella mattina, niente di quello che avevo sempre pensato o immaginato poteva superare la realtà, nemmeno la mia fantasia più fervida.

Buongiorno tesoro”
Una parola scontata, a volte banale e spesso usata a sproposito, ma lui, per me, era il mio tesoro più grande, un tesoro prezioso e unico.
Mi allungai per lasciargli un semplice bacio sulle labbra, un bacio felice e sincero.
Si stiracchiò e mi strinse a sè, percorse con un dito, tutta la lunghezza del mio braccio e poi iniziò a disegnare ghirigori immaginari.

Stavo pensando..”
A cosa?”
Che ne dici se ci trasferiamo qui per tutta la durata delle vacanze?” Stava dicendo sul serio?
Sicuro di volermi intorno tutto il giorno?”
Tu che dici..” disse malizioso e trascinandomi sopra di sé
Si può fare.. anzi, credo sia un ottima idea ma..” risposi, portandomi un dito sulla guancia.
Ma..” alzò un sopracciglio
Ma, manca l’albero di Natale!”
Eh? ” Risi, aveva fatto una faccia buffissima, degna di una persona che cade dalle nuvole.
Il regalo ce l’ho tra le mie braccia” dissi piegandomi su di lui e mordicchiandogli un labbro, poi continuai sussurrando “Ma non sarebbe Natale senza l’albero!”
Vorresti mettermi sotto l’albero?”
No, ti ho già scartato, tesoro.. e poi ci vorrebbe un albero immenso” sorrisi “A me ne basta uno piccolo, piccolo. Lo sai che mi piacciono tanto..”
Già, me n’ero accorto..” disse sorridendo

Si mosse fulmineo e ribaltò le posizioni, mi sovrastò in tutto il suo splendore.

Ho un' idea..” disse baciandomi sensualmente il collo
“Andiamo a prendere qualche vestito da te...” risalì fino al lobo dell’orecchio
“Poi andiamo a comprare un albero...” mi lambì il lobo e sussurrò
“Lo addobbiamo per bene...” seguì il profilo della mascella
“Usciamo a cena...” mi sfiorò le labbra
“E infine.. attendiamo il Natale, insieme..”

Ottimo programma” risposi,
“Ma..se.. non.. “ dissi tra un bacio e l’altro “Ci .. sbrighiamo.. la tua idea bellissima.. salta..”

"Non che mi dispiaccia..anzi..” e fece scorrere le sue mani dal mio fianco fino al seno.
Alex” gli tirai un buffetto sulla spalla. Rise divertito. “Sono le 11 di mattina!”
Non ne avrò mai abbastanza..” Mi spiazzò.
Se è per questo nemmeno io. Mi riferivo ai negozi.. non a te..”
Giusto stellina”
Si alzò svogliatamente e scese dal letto nudo e in tutto il suo splendore; avvampai, non sarei mai riuscita a guardarlo senza stupirmi, ogni volta, di quanto fosse perfetto e bellissimo.
Adesso era mio. Adesso ero sua.
Adesso eravamo un noi.

Mi alzai e m’infilai la prima cosa che trovai a portata di mano, la sua camicia.

Posso fare il caffè?” domandai prima che entrasse in bagno, andandogli incontro.
Mi piaci con la mia camicia, sei terribilmente sexy” ammiccò “Puoi fare tutto quello che vuoi Sam, anche al sottoscritto...”
Sorrisi maliziosa e feci scorrere le mani sul suo corpo, ovunque; più lo toccavo, più perdevo la voglia di uscire e di lasciarlo andare a fare la doccia da solo.

Sam..” sussurrò grave..
Così non mi aiuti…”
Mmm.. scusa.. ma sei peggio di una calamita...”
Posai le mani sui suoi fianchi e lo feci voltare, dandogli una lieve spinta in avanti.. “Sei un diavolo tentatore”

Senti chi parla.. adesso mi tocca fare una doccia fredda..!”
"Forza, vai, io preparo il caffè” e così dicendo mi fiondai in cucina, evitando a me stessa di seguirlo in doccia.
Fu uno sforzo tremendo, ma alla fine, contro ogni mia volontà, mi trovai a preparare il caffè.

Passammo dal Campus a prendere il necessario, per il mio trasferimento momentaneo a casa di Alex e poi andammo, direttamente, alla ricerca del nostro albero di Natale.
Passeggiare mano nella mano, facendo lo slalom tra la gente e i vari alberi, non era mai stato così bello e così divertente.
Era una sensazione magnifica camminare, in questo modo,al suo fianco; spesso mi ritrovavo a guardarlo e a sorridergli come un ebete. Un ebete felice ed innamorata.
Anche se facevo ancora una certa fatica a credere che adesso era tutto mio, ma ogni suo sguardo, abbraccio, carezza o sorriso, era un passo verso la pura realtà, lui era veramente mio.

Alex, non vorrai mettere in salotto un albero vero..”
Perché?”
Perché fa troppo caldo e soffrirebbe”
Eh?” alzò un sopracciglio.

E va bene, perde gli aghi e poi muore”
Quindi ne prendiamo uno finto?” sorrisi
Certo” Ne avevo adocchiato uno poco prima, bellissimo e perfetto per il suo salotto.
Lo presi per mano “Vieni, ne ho visto uno stupendo!” e lo trascinai con me.
Indicai l’albero e mi girai a guardarlo come una bambina, schioccò la lingua, poi disse

E brava la mia stellina, è perfetto. Hai degli ottimi gusti e dimmi.. le decorazioni di che colore le prendiamo?”
Blu”
Pensavo nere oppure oro, altrimenti rosse, ma se le vuoi blu.. e blu siano”
Si, fanno pandance con i tuoi occhi” e così dicendo gli stampai un bacio sulle labbra.


Caricammo il tutto in auto e Alex propose una fantastica tappa a bere una cioccolata calda; avrei potuto rifiutare? Assolutamente no.
Risi di cuore quando parcheggiammo l’auto e Alex mi seguì a ruota.

Non ce la facciamo proprio a stare lontani da qui eh?”
Un bacio davanti all’albero di Natale più bello di tutta New York me lo merito, non credi?”
Solo uno? Pensavo ad una serie, ma se te ne basta uno.. che uno sia..” risposi sorridente, mentre camminavamo abbracciati al livello -1 del Rockfeller Centre.

Davanti all'albero, si fermò e si posizionò davanti a me; senza dire niente, prese il mio viso tra le mani, guardandomi intensamente e mi baciò con dolcezza, con amore.
Un bacio delizioso, pieno di emozioni, tanto intenso che al mio cuore spuntarono le ali e iniziò a planare su un oceano di felicità allo stato puro.
Per la prima volta, il Rockfeller Centre era testimone di un altro evento: il nostro amore.
Si staccò e mi prese in braccio, facendomi volteggiare come una bambina, ridemmo di cuore, poi posai le mani sul suo viso e guardandolo con l'anima sussurrai semplicemente
“..Ti amo Alex”.
Non era dettato dalla circostanza, non era scritto per l'evento, non era programmato per il luogo, era sorto spontaneo, sincero dal profondo.
Mi strinse maggiormente a sè e lo sentii sussurrare un “..anch'io, Sam” sulle mie labbra.

Un momento indelebile ed eterno per i ricordi di una vita.

Mi mise a terra,
Andiamo Stellina, la cioccolata ci aspetta” e passandomi un braccio intorno alle spalle, iniziammo a camminare verso il bar.
Finito di bere la cioccolata e dopo averlo baciato davanti alla cameriera sbavosa, dell'altra volta, facemmo la spesa per il nostro giorno di Natale e torammo all'appartamento.

Inutile dire che addobbammo subito l'albero, posizionandolo i finestroni e il camino, in modo che riflettesse sulle vetrate.
Nel frattempo mi arrivò un sms da parte di Tommy, per la conferma del pranzo del 26, risposi che avevo un ragazzo e che non ero da sola, in risposta invitò anche lui, senza farsi problemi su chi fosse.

Sarebbe stato un magico Natale, uno splendido e felice Natale pieno di Amore, ma soprattutto accanto alla persona che più amavo.

 

 

 

 

 

Note dell'autrice:Che dire? Finalmente si sono parlati con il cuore in mano. I nostri due testoni si sono messi insieme! E qui, qualcuno potrebbe, giustamente, fare la hola con tanto di Halleluja :D
Adesso però non aspettatevi che continui a scrivere dolcezze, pasticcini e bau bau micio micio.. perchè non sarà propriamente così. Adesso che sono una coppia, affronteranno il tutto da una nuova visuale. Spero non siate rimasti delusi dal capitolo..soprattutto dalla seconda parte. Ho voluto descrivere qualche spezzone della loro vigilia e dei loro primi attimi da coppia. Vi informo che ne succederanno di cotte e di crude ai nostri due protagonisti.. anche perchè le vacanze presto finiranno e dovranno tornare al Campus.. Niente sedute sugli allori per i nostri protagonisti..sarebbe troppo banale e scontato.. e si sa che sono bastarda inside :P
Ah si, e ricordatevi che presto incontreremo nuovi personaggi...
Adesso ditemi lo volete il Missing Moment della loro prima notte insieme?
Avevo una mezza idea di fare una raccolta "extra" dei nostri due piccoli pervertiti... e conoscendoli, son sicura si distribuiranno a vicenda ed alla grande^^ muhahahahahah.
Bhè fatemi sapere se volete i missing moments, la decisione finale è vostra ;)

Sotto i ringraziamenti troverete la traduzione della canzone di Sam e Alex "Everithing dei Lifehouse"

Il capitolo scorso è stato il più recensito in assoluto, di tutte le mie storie; per questo vi ringrazio infinitamente e mi inchino, sinceramente sorpresa e felice..
Mi avete fatto emozionare, tantissimo. Grazie.
Tra oggi e domani, avrete le mie risposte nella casella di Efp.
Un ringraziamento particolare va a SYLPHIDE88, Stefaniel, fedoliin, Elienne, alina81, angio, ElisinaUchiha, Veronic90,CrisAngels, Princesa18, day_Dreamer, rodney e sister82.
Inoltre colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente LIV o Liven, per le sue parole e la sua capacità di riuscire a strapparmi spoiler ancora top-secret XD Un bacio gigante cara!! <3
Angolo pubblicità:
Se a qualcuno interessasse una OS lemon/slash sul fandom Shadowhunters, ne ho inserita una con protagonisti Alec e Magnus Bane intitolata: Senso di appartenenza.


Sotto,i ringraziamenti in ordine alfabetico per chi segue la storia, non importa se nelle preferite, nelle seguite o in quelle da ricordare, l'importante è che, se aumentate ogni volta, significa che Vi piace il mio racconto e questo per me è molto importante. Vi sprono a lasciare ogni tanto qualche commento, mi farebbe davvero piacere oltre al fatto che mi servono come stimoli creativi; ..poi vedete voi.. :) Grazie a tutti
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Ps. questo è il testo tradotto di Everithing dei Lifehouse.
La canzone di Sam e Alex:

 
Tutto
Trovami qui
Parlami
Voglio "sentirti"
Ho bisogno di sentirti
Sei la luce
Che mi condurrà nel posto
Dove troverò di nuovo la pace
Sei la forza
Che mi permette di camminare
Sei la speranza
Che mi permette di avere fiducia
Tu sei la vita per la mia anima
Tu sei il mio scopo
Sei ogni cosa
Ritornello:
E come posso stare qui con te
E non essere commosso da te
Dimmi come potrebbe essere
Meglio di come è adesso?
Tu calmi le tempeste
Mi dai tranquillità
Mi tieni nelle tue mani
Non mi farai cadere
Tu fermi il mio cuore
Quando mi lasci senza fiato
Vorresti tenermi dentro? Potarmi più in profondità
Ritornello x 2
Perché tu sei tutto quello che voglio
Sei tutto quello di cui ho bisogno
Tu sei tutto.. tutto
Sei tutto quello che voglio
Sei tutto quello di cui ho bisogno
Sei tutto.. tutto
Sei tutto quello che voglio
Sei tutto quello di cui ho bisogno
Sei tutto.. tutto
Sei tutto quello che voglio
Sei tutto quello di cui ho bisogno
Tutto.. tutto
E come posso stare qui con te
E non essere commosso da te
Dimmi come potrebbe essere
Meglio di come è adesso?
E come posso stare qui con te
E non essere commosso da te
Dimmi come potrebbe essere
Meglio di come è adesso?
Dimmi come potrebbe essere
Meglio di come è adesso?



Alla prossima! ;)

 

   
 
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