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Autore: leocaccino    17/01/2011    6 recensioni
Thomas è uno scrittore molto famoso in tutto il mondo
Alex è un liceale impacciato e timido
Questa è la loro storia....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Flowers serie'
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                                                          - Capitolo 12: Paure –






 
“Amore è quello che sento per te, Alex” le parole di Thomas bruciarono nella mente di Alex mentre univa le sue labbra a quelle dello scrittore. Il bacio a stampo fu dolce e tenero. Le mani di Thomas salirono al viso del biondino, accarezzandogli con i pollici le guance leggermente rosse. Quelle del ricciolo invece indugiarono sulla pancia dello scrittore, carezzando gli addominali contratti sotto la camicia. Una delle cosce di Alex costrinse le gambe di Thomas ad aprirsi, piazzandosi prepotentemente in mezzo a loro. Infine con una leggera pressione sulla pancia dello scrittore, Alex lo fece indietreggiare, facendolo appoggiare alla libreria. Il problema di dover prendere aria per respirare sciolse quel magnifico contatto. Alex si distanziò subito, guardando altrove. Stava morendo di vergogna. Vide solo i piedi di Thomas avvicinarsi a lui. Lo scrittore capendo l’imbarazzo che era calato, prese il mento del ragazzino tra le dita, delicatamente. Con il pollice glie lo carezzo e gli alzò il viso. Appena i loro sguardi s’incrociarono Alex mormorò qualcosa che Thomas non capì. Lo scrittore aggrottò le sopracciglia facendo capire all’altro che doveva alzare leggermente la voce.
- Scusa – sussurrò poco dopo il biondino, cercando di non guardarlo in faccia.
- Va tutto bene – lo rassicurò Thomas, sorridendogli dolcemente.
- No, è tutto sbagliato – Alex si asciugò le guance bagnate con il dorso della mano – Insomma siamo… - Thomas lo zittì baciandogli leggermente le labbra. Quando si staccò, finì per lui la frase.
- Due uomini – sorrise – Ci ho pensato tanto anch’io sai? - Alex lo guardò sorpreso. Da quanto era innamorato di lui? – Sinceramente non m’interessa – quest’affermazione sconvolse ancora di più il biondino. Un secondo sorriso gli scaldò poi il cuore. Thomas lo riusciva a calmare, sempre.
- Ora però è tardi – gli soffiò nell’orecchio – A dormire – aggiunse prima di baciargli la fronte. Alex non rispose nulla, era confuso e felice allo stesso tempo. Soprattutto era tanto, troppo imbarazzato. Corse solo in camera da letto e spogliatosi, si seppellì sotto il lenzuolo.
 
Il giorno dopo Alex si svegliò tardi, dopotutto era domenica. Non trovò Thomas nel letto, anche perché prima di addormentarsi, non lo aveva sentito stendersi al suo fianco. Aveva mal di testa, quindi si alzò lentamente dal letto. Non aveva nemmeno voglia di cambiarsi e con la sonnolenza che lo spingeva a terra, si diresse nella sala da pranzo, sperando di trovarci Thomas. Mentre attraversava il salone, notò che il divano era disfatto, come se qualcuno ci avesse dormito sopra.
“ Che sorpresa” sorrise per l’ironia “Ha dormito sul divano”. Poi ciabattò fino alla sala da pranzo e aprendo la porta, trovò Thomas al solito posto che lo guardava sorridendo. In quel momento non doveva essere il ragazzo più bello del mondo: era in pigiama, con i capelli arruffati e la matita sbavata, che probabilmente gli aveva procurato le “occhiaie da panda”, come adorava chiamarle Thomas. Lo scrittore però si alzò dalla sua sedia e gli andò in contro. Alex non fece nemmeno in tempo a sorridergli che gli arrivò un bacio sulle labbra, un delicato e veloce contatto.
- Buon giorno Alex – gli arruffò poi i capelli.
- Ciao Thomas – biascicò imbarazzato l’altro. Allora era vero, non aveva sognato nulla. La sera prima lui e lo scrittore si erano baciati. Possibile che Thomas gli avesse detto di amarlo? Con questa domanda che gli ronzava in testa, si sedette al suo fianco, aspettando i caffelatte di Olga. Nell’attesa approfitto per parlare un po’.
- Thomas – richiamò l’attenzione dell’altro che stava leggendo il giornale – Ieri sera cos’è successo di preciso?- lo scrittore si fece serio.  
- Perché me lo chiedi? – sembrava preoccupato – Non dirmi che non ti ricordo nulla –
- In verità, mi ricordo che abbiamo avuto una discussione – Thomas tornò a sorridere, rasserenato – E che ci siamo… - Alex avvampò – Baciati – il ragazzino avrebbe voluto nascondersi dietro qualcosa per il troppo imbarazzo. Insomma erano comunque due uomini e il loro rapporto era sbagliato, anche se entrambi lo desideravano.
- Ti sei risposto da solo – concluse Thomas.
- Quindi non ho sognato nulla? – chiese ancora incredulo Alex.
- Per niente piccolino – lo scrittore sfoggiò uno dei suoi sorrisi, che puntualmente rassicurò Alex. Quando Olga entrò con i caffelatte, Thomas tornò a leggere il giornale. Poi sorrise alla governante.
- Oggi è felice signor Rey? – chiese curiosa la donna.
- Molto Olga – rispose subito. La governante a quel comportamento si voltò verso Alex e gli fece l’occhiolino. Thomas trattenne una risata mentre la donna spariva in cucina. La colazione continuò nel silenzio tra molti sguardi dolci e imbarazzati.
- Cosa ne dici se dopo andiamo a fare un giro? – chiese Thomas spezzando il silenzio. Sembrava lui il ragazzino e con quella domanda spiazzò Alex. Era già molto confuso e shockato da quello che era successo la sera prima. Uscire con Thomas come “fidanzati” o comunque come due persone innamorate, era il suo sogno, ma sicuramente avrebbe aumentato la confusione nella sua testa.     
- Dovrei studiare – era la scusa più banale che gli venisse in mente.
- Vuoi una mano, così finisci prima e poi usciamo ? – l’insistenza di Thomas gli fece venire i nervi.
- Ricordati che non ho più bisogno di ripetizioni – lo fulminò con lo sguardo.
- Non volevo mica darti ripetizioni – precisò l’altro – Volevo solo aiutarti -
- No, grazie – si alzò senza nemmeno finire la colazione – Faccio da solo – detto questo, uscì dalla sala da pranzo e corse in bagno, aveva bisogno di una doccia. Mentre era immerso nell’acqua calda, cominciò a sentire i sensi di colpa. Insomma Thomas voleva essere solo gentile. Magari poi voleva anche portarlo in qualche bel posto. Si passò una mano sul volto.
“E’ una cosa innaturale” sussurrò ammaliante la ragione “ Due uomini non possono amarsi”. Ad Alex sembrò d’impazzire, adesso sentiva anche le voci. S’immerse sotto l’acqua e quando ne riemerse, uscì dalla vasca. Si asciugò e si rivestì lentamente. Non voleva incontrare Thomas così presto, aveva troppa vergogna. Appena però uscì dal bagno se lo ritrovò davanti.
- Era ora – sorrise lui – Devo farmi anch’io una doccia – gli arruffò i riccioli umidi ed entrò nel bagno. Alex lo guardò sparire dietro la porta e fargli un occhiolino. Alex vagò per il salotto. Si sedette sul divano e prese tra le mani un cuscino. Lo strinse forte e si stese lentamente. Si riempì il naso del profumo di Thomas, che era impregnato su tutto il divano. Respirò profondamente.
“ Lo amo” si disse “Forse dovrei uscire con lui” quei pensieri furono improvvisamente interrotti dalla porta del bagno che si apriva. Alex si alzò di scatto e mollò il cuscino. Poi si voltò e vide uno stupendo Thomas uscire dal bagno. I jeans stretti sulle cosce gli davano un’aria più giovanile e la camicia aperta, che lasciava spazio al petto e all’addome, e i capelli ancora un po’ bagnati, gli davano un’aria sexy e allucinogena. Alex avvampò mentre l’altro gli andava incontro. Avrebbe voluto scavare una fosse e seppellirsi, era troppo imbarazzato.
- Come mai sei vestito così? – deglutì il biondo.
- Ho preso i primi vestiti che mi sono capitati sott’occhio – sorrise l’altro.
“Non ti credo!” urlò mentalmente. Thomas cominciò a chiudersi la camicia.
- Per rimanere in casa? - il suo tono aveva assunto una vena di gelosia.
- Sì, mentre tu studi – si sedette sul divano e prese il dvd ancora sul tavolino – Io guardo “Chocolat”- e gli sventolò la custodia davanti agli occhi.
“ Che stronzo!”il biondino incrociò le braccia “Lo sapevo che c’era il trucco”. Thomas fece per alzarsi, poi però si fermò e prese con le dita il mento di Alex, facendogli alzare lo sguardo. Lentamente avvicinò il suo viso a quello del ragazzo, fino a unire le loro labbra in un dolce bacio a stampo.
“ Ora che mi viene in mente, non è ancora andato oltre il bacio a stampo” Alex appoggiò la mano su quella con cui lo scrittore gli teneva il mento e, portandola lontano dai loro visi, intrecciò le loro dita. Quando però cercò di baciarlo usando anche la lingua, Thomas si ritrasse. Gli sorrise e poi sussurrò nel suo orecchio – Buono studio – si alzò velocemente dal divano e prima che Alex potesse ribattere si chiuse nel suo studio, portandosi dietro il dvd.
Passò così la mattinata. Alex trovò qualcosa da ripassare e Thomas guardò “Chocolat”. Quando il film finì, Olga li chiamò per il pranzo. Thomas si chiese quando ci avrebbe messo per cedere. Capiva benissimo la paura che provava il ragazzino. Insomma anche lui la stava provando. Ogni istante che stava vicino ad Alex, lo scrittore sentiva emozioni indescrivibili, e sicuramente aveva paura, a volte anche di baciarlo.

“ Questa sera abbatterò ogni muro” si disse felice Thomas “ Gli chiederò di stare con me” sorrise fra se e se, beccandosi uno sguardo di stupore da parte del ragazzino al suo fianco. Anche quest’ultimo durante il pranzo pensò molto. Non voleva darla vinta a Thomas, sia per orgoglio sia per vergogna. Sarebbe stato bellissimo uscire con lui, ma allo stesso tempo veramente imbarazzante.  I due si guardarono un’ultima volta dopo la fine del pranzo, poi Alex si dileguò con la scusa del “devo continuare a studiare”. Thomas lo lasciò fare, sapeva che alla fine si sarebbe arreso.
 
Non erano nemmeno le tre del pomeriggio ma Alex non ce la faceva più. Chiuse di botto tutti i libri. Si precipitò nello studio di Thomas, anche perché era sicuro di trovarlo lì. Infatti, lo scrittore stava lavorando, continuando a ticchettare con le dita sulla tastiera del computer.
- Thomas – fece il biondo per attirare la sua attenzione.
- Dimmi piccino – lo scrittore smise di scrivere e si voltò verso l’altro.
- Mi arrendo – biascicò arrossendo Alex – Usciamo? –
- Come vuoi – sorrise Thomas – Vatti a cambiare – lo incitò poi.
- E tu? – il ragazzino era curioso.
- Io sono già vestito – si alzò in piedi: era rimasto vestito come la mattina. Alex uscì dalla camera avvampando di colpo.
“ Aveva previsto tutto!” pensò mentre cercava qualcosa da mettersi addosso per uscire. Si trovava in una situazione peggiore di quella di una ragazza alle prese con il ballo scolastico. In poche parole, non sapeva cosa indossare “Chissà dove mi porta” si torturò le mani mentre indossava un paio di jeans neri e una maglietta aderente verde fluorescente. Sopra di questa, indossò una felpa bianca e verde. Quando uscì dalla camera da letto si ritrovò davanti Thomas che lo guardava sorridendo.
- Sei bellissimo – finalmente poteva dirlo senza preoccupazioni. Alex deglutì e poi arrossì leggermente.
- Grazie – poi biascicò qualcosa d’incomprensibile, tanto che Thomas dovette dirgli apertamente che non aveva capito – Anche tu – sussurrò poco dopo. Thomas non rispose, si limitò a sorridergli.      
- Andiamo – aggiunse poi. Dopo aver avvisato Olga che sarebbero tornati per cena, Thomas prese la mano di Alex e glie la tenne nella sua finché non entrarono in macchina. Prima di mettere in moto però lo scrittore guardò fisso e serio il biondino.
- Alex, ti chiedo solo una cosa – il ragazzino gli sorrise, un po’ preoccupato – Quando siamo in pubblico o comunque a contatto con altre persone, non dobbiamo comportarci come facciamo di solito – Thomas arrossì lievemente – Insomma, come due fidanzati – Alex abbassò lo sguardo. Lo aveva immaginato, ma sentirselo dire era comunque brutto – Ne andrebbe della mia carriera – spiegò subito lo scrittore. Il ricciolo si limitò ad annuire. Thomas vedendolo triste gli baciò leggermente le labbra. Non ci fu una risposta al bacio e quindi lo scrittore mise in moto rassegnandosi.
Passarono tutto il pomeriggio come due amici. Alex si divertiva lo stesso, ma sentiva che mancava qualcosa. Thomas dal canto suo si sforzava di non dare nell’occhio, ma di essere comunque romantico. Avevano fatto insieme un giro nel centro della città, dove più volte erano stati assaliti dalle fans dello scrittore, poi avevano comprato un gelato e fatto una passeggiata sulla spiaggia e infine si erano rinchiusi in una biblioteca, dove, in un angolo un po’ appartato, era riusciti anche a baciarsi. Sulla via del ritorno parlarono abbastanza della giornata trascorsa, scoppiando a ridere di tanto in tanto.
- Hai visto che uscire con me, non è poi tanto male? – insinuò lo scrittore orgogliosamente.
- Tranne che per tutte le tue ammiratrici – sbuffò Alex.
- Sei geloso? – chiese seriamente l’altro.
- Un po’ – era più un sussurro che un’esclamazione. Thomas lo guardò con una punta di superbia. In fondo però era felice che Alex fosse geloso di lui. Quando entrarono in casa, erano già le otto passate, quindi senza esitare si diressero direttamente nella sala da pranzo, dove li aspettava una tavola già imbandita per la cena. Cenarono lentamente tra sguardi dolci e complici. Alex cominciava a capire che la paura di trattarsi da fidanzatini stava svanendo. Thomas invece cercava di non tremare ogni volta che baciava Alex.
“Quant’è bello”pensò lo scrittore mentre lo fissava. Il biondo si voltò di scatto verso di lui. Stranamente si sentiva osservato. Il ragazzino gli sorrise contagiandolo. In brave si ritrovarono a ridere senza motivo.
- Perché mi guardavi così ? – chiese Alex curioso ancora con il sorriso sulle labbra.
- Perché sei la seconda persona che è riuscita a farmi innamorare – il biondino pensò a sua zia. Era lei la prima. Avrebbe retto il confronto ? – Questa volta però… - gli prese la mano e la strinse nella sua – Non farò errori – Alex sorrise lievemente. La prima “love story” di Thomas era finita male, insomma alla fine lui e sua zia si erano lasciati perché lo scrittore preferiva far carriera e non aveva tempo per l’amore. Il ragazzino pregò che non succedesse la stessa cosa. Dopo la cena i due si sedettero sul divano, le dita di entrambe le mani intrecciate. Thomas aspettò che Olga tornasse a casa sua per fare una cosa di cui, sperava, non si sarebbe pentito.
- Alex – richiamò l’attenzione del ragazzino – Volevo dirti una cosa –
- Sì, dimmi – Alex gli sorrise, ma lo scrittore rimase serio di fronte a lui.
- Mi chiedevo se tu – fece un respiro profondo – Se tu volessi metterti con me – Alex non rispose, era sbiancato e aveva perso anche un battito. Non si aspettava che gli lo chiedesse in quel modo. Anzi non si aspettava proprio che gli lo chiedesse.
- Cosa? – con tante cose che poteva dire, Alex chiese spiegazioni. Quando però provò a rimediare al danno, Thomas continuò, un po’ imbarazzato.
- Sì, insomma vorrei che tu fossi il mio ragazzo – arrossì – Cioè, che stessimo insieme – per Alex non era questo il punto. Aveva paura, troppa paura per rispondere “si”.
- Io… - il ricciolo andò subito in paranoia. Lasciò che la paura lo sopraffacesse – ho bisogno di tempo per pensarci – Thomas abbassò lo sguardo.
- Oh… - sospirò – Capisco – rialzò lo sguardo e sorrise triste.
- Scusa – Alex si alzò dal divano e si chiuse in camera da letto, senza aggiungere altro. Come al solito aveva lasciato Thomas immobile, in una parte della stanza, senza parole.
“Mi sa che anche questa notte mi toccherà dormire sul divano”pensò ironicamente lo scrittore mentre si sbottonava la camicia.
 
Alex era a casa, nel salone d’ingresso. Sul divano lo stava aspettando un sorridente Thomas. Lui gli sorrise di rimando e cominciò ad avanzare verso di lui, quando Olga lo chiamò.
- Signorino Alex cosa desidera per cena? – chiese con sottomissione la donna.
- Olga sono Alex, non c’è bisogno che mi dai del lei – si affrettò a specificare il ragazzo.
- Lei è il fidanzato del signor Rey – nella sua voce il biondino lesse una punta di disgusto – Il rispetto è tutto – s’inchinò.
- No, io non voglio questo – prima che potesse aggiungere altro, la scena cambiò. Si trovava a scuola. Era vestito elegante ed era appena uscito da una lussuosa limousine. Una folla di ragazze lo accerchiò.
- Alex sei il mio mito! – gridò una e poi in coro – Ti amiamo! – si fece strada tra la folla urlante. Doveva trovare Lucas e parlargli. Quando riuscì a respingere l’ultimo attacco di ragazze urlanti, si ritrovò il moro praticamente davanti. Gli dava le spalle ed era vicino a un gruppo di bulletti della sua scuola. Gli si avvicinò e quando riuscì a catturare la sua attenzione, la prima cosa che ricevette fu uno sguardo scocciato.
- Che cazzo vuoi? – il suo tono scortese offese il biondino.
- Lucas, sono Alex – cercò di farlo ragionare l’altro.
- So chi sei, razza di frocio – una risata generale scaturì dal gruppo dietro di lui – Sei cambiato da quando stai con Thomas Rey, quello scrittore da quattro soldi –
- Io non sono cambiato, sono sempre Alex – la sua voce aveva assunto un tono di supplica.
- Guarda come sei vestito e come arrivi a scuola ogni mattina – un’altra risata riecheggiò dietro al moro – E tu non saresti cambiato – prima che però Alex potesse ribattere qualcosa, la scena cambiò nuovamente. Ora si trovava in una stanza buia, solo un fascio di luce lo illuminava. Improvvisamente sua zia uscì dall’ombra. Lo guardava con disprezzo.
- Credi che l’amore che Thomas prova per te possa superare quello che provava per me! – lo accusò subito.
- No, zia… - non finì nemmeno la frase che la figura della donna si tramutò in quella di Caterina.
- Io vinco sempre! – esclamò subito dopo e poi scomparve in uno sbuffo di fumo. Alex s’inginocchiò e cominciò a singhiozzare. Perché tutti lo trattavano con disprezzo? Dei passi interruppero i suoi pensieri. Alzò la testa e incontrò lo sguardo di sua madre. Era una donna bassina e magra. I capelli dorati erano mossi e lunghi fino alle scapole. Gli occhi erano color zaffiro, come quelli del figlio. Il suo viso sembrava quello di un angelo. Era bellissima, come la ricordava il ragazzo.
- Mamma! – esclamò lui. Le gettò subito le braccia al collo.
- Piccolo mio, come sei cresciuto – la donna gli accarezzò i capelli.
- Non voglio più soffrire – singhiozzò il ragazzo.
- Tu lo ami? – chiese subito la donna.
- Chi? – Alex sciolse il contatto per guardarla negli occhi.
- Thomas – come faceva lei a sapere di Thomas?
- Sì – sussurrò.
- L’amore a volte fa soffrire – i suoi occhi si rabbuiarono – Però ti da anche le gioie più grandi – gli sorrise infine. Alex le sorrise flebilmente di rimando.
Era la decima volta che ricordava il sogno che aveva fatto la notte precedente. Quella mattina inoltre era uscito da casa senza far colazione con Thomas, aveva addentato un biscotto e poi era scappato via. Non era ancora pronto per affrontare lo sguardo triste dello scrittore. Voleva parlare con Lucas, lui magari gli avrebbe dato qualche buon consiglio. Ora però era a lezione e stava cercando di concentrarsi. Aspettò l’intervallo per parlare con Lucas, che vedendolo in quello stato, cominciò a preoccuparsi.
- Vuoi spiegarmi che ti succede? – era appena suonata la campanella della ricreazione e Lucas lo aveva trascinato in fondo all’aula. Poi gli aveva fatto quella domanda, esprimendo tutta la sua preoccupazione.
- Thomas ed io ci siamo baciati – biascicò il biondo. Il moro invece esultò.
- Era ora! – poi pensò – E perché hai quella faccia da funerale? – chiese subito dopo.
- Se magari mi lasciassi finire – Alex incrociò le braccia.
- Scusa, continua – Lucas represse una risata. Il biondino era sempre così carino quando s’imbronciava. L’altro cominciò a raccontare dopo averlo fulminato con lo sguardo. Gli disse che si erano confessati il loro amore, che avevano passato un intero pomeriggio insieme e che poi Thomas gli aveva chiesto di stare insieme. Di fare coppia fissa insomma.
- E tu hai detto di sì, vero? – chiese preoccupato Lucas. Forse aveva capito il vero problema.
- Ho detto che dovevo pensarci – confessò l’altro.
- Cosa??? – Lucas aveva gridato e non se n’era nemmeno accorto – Sei diventato matto? Ti si presenta davanti l’occasione per stare insieme alla persona che ami e tu rifiuti! – il moretto sembrava infuriato – Mi hai respinto tutto questo tempo solo per Thomas e adesso che hai l’occasione per stare con lui, la sprechi! – ecco dove voleva andare a parare. Alex si accigliò.
- Smettila di gridare, o tutto il mondo saprà che di me e Thomas – lo ammonì subito il biondo.
- Quanto sei egocentrico – mormorò – Mi domando come faccio a continuare a esserti amico – lo guardò tristemente e fece per andarsene. La mano dell’altro però lo fermò.
- Ho avuto paura – confesso in un sussurro – Ho avuto paura di dirgli di si – Lucas si liberò dalla presa con uno strattone.
- Tu hai sempre paura – Alex avrebbe voluto piangere. Quando la campanella suonò, si andò a sedere vicino al moro, che non gli rivolse la parola per tutto il tempo. Forse aveva ragione lui. Era un codardo. Dopotutto, però era la sua prima vera storia con qualcuno. Chi non avrebbe avuto paura? Almeno un po’. Aspettò che finissero le lezioni e poi senza nemmeno aspettare la fine della spiegazione, prese le sue cose e si fiondò fuori. Non salutò nemmeno Lucas. Meno tempo impiegava ad arrivare a casa e meglio era. Voleva fare una cosa: abbandonarsi all’amore di Thomas, accantonando la paura una volta e per sempre.
 
Alex entrò di corsa in casa. Thomas non era in giro, probabilmente era ancora nel suo studio. Il biondino si liberò subito della felpa e della tracolla, scaricandole in camera da letto. Si guardò allo specchio e portò la mano al collo. Il ciondolo di sua zia risplendeva. Lo strinse forte, sperando che gli desse la forza necessaria per affrontare Thomas, senza cadere di nuovo nella morsa della paura. Dopo un ultimo sguardo all’immagine riflessa sullo specchio, si fiondò nello studio dello scrittore, dove trovò Thomas seduto davanti al suo portatile. Con un colpo di tosse forzato lo richiamò alla sua attenzione.
- Thomas, avrei una cosa da dirti – si avvicinò lentamente.
- Dimmi piccolino – nel suo sguardo non c’era tristezza, solo molta serietà. Lo aveva preso seriamente, era un buon inizio.
- Io… - prese coraggio. Però non bastò. Fece un respiro profondo e strinse il ciondolo della zia – Voglio stare con te – nello sguardo di Thomas comparve un lampo di felicità, anche se rimase serio. Lo scrittore si alzò in piedi e gli si avvicinò. Alex deglutì prima di continuare – Ieri sera ho avuto paura – cercò di giustificarsi.
- Non preoccuparti, anch’io ho e continuo ad avere paura – lo rassicuro il più grande.
- Davvero? – il biondo era sorpreso.
- Sì – gli sorrise – Ho paura di sbagliare qualcosa. Ho paura di baciarti a volte. Ho paura di andare oltre al bacio. Ho paura di perderti – in Alex aumentava lo stupore – Quindi ti chiedo, sei sicuro? – gli carezzò una guancia, il biondo arrossì, ma sostenne il suo sguardo.
- Di cosa? – Thomas lo aveva spiazzato.
- Di voler stare con me -
- Sì – disse deciso il ricciolo. L’altro lo guardò con una punta di malizia.
- E sia – gli prese il mento tra le dita e lo baciò teneramente. Questa volta era un bacio diverso dagli altri, era carico di passione.     
                            
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Bene gente, il capitolo è concluso… Non era proprio carico di problemi, ma c’era un po’ d’incomprensione… Certo non poteva bastare un bacio per mettersi insieme… Dovevano un po’ chiarire no?  …
Al prossimo capitolo gente… ( Spoiler: Meno sei) XD
 
 
 
Angolo risposte:
 
Smanukil  Nel precedente si sono detti “Ti amo” … in questo si sono messi insieme… Finalmente aggiungerei…
Mi dispiace deluderti ma Caterina tornerà di nuovo… Servirà ancora una volta la sua “crudeltà” … Ma non la rivedrai per molto…
Ci voleva poco a capire che ti “piace” Lucas… Insomma non fai altro che parlare di lui… =) E per tua gioia il prossimo capitolo sarà incentrato tutto sul moro… XD
Alex comunque ha dei gusti particolari… XD Come me XD
Olga mi ricorda tanto mia nonna =) Non so come dire… La sento più degli altri personaggi… La sento familiare…
Al prossimo capitolo… =)
 
Haciko91 Thomas rimane il mio mito… fosse reale sarei il primo a stuprarlo XP ( non mi lamento anche perché per crearlo ho preso spunto dal mio ragazzo e dal mio attore preferito… che in via definitiva si somigliano XD)
Caterina non è sparita e tornerà…
Bacioni al prossimo capitolo
 
DeathKid Dopo una giornata intera di mail recensisco XD Beh ti ho risposto già abbondantemente nei messaggi che ci siamo scambiati… Mi sono dimenticato di aggiungere che le tue recensioni, appena le leggo, mi fanno sempre sorridere… Insomma è bello sapere il parere di una persona più grande di noi… Ci aiuta a crescere…
Anzi ti dirò l’altro giorno stavo rileggendo i  primi capitoli de “L’angelo e il diavolo” e li ho messi a confronto con gli ultimi scritti ( logicamente di “fiori di ciliegio”)  e mi sono reso conto da me che sono migliorato  nello scrivere e nel descrivere ambientazioni e situazioni…
Bacioni…. =)
Ps… Vado a rispondere anche alla mail XD Continueremo i nostri discorsi lì… =)
 
Lorelei95 Questa volta sono stato più veloce a scrivere ai visto? XD
Prepara la legna e la benzina … servirà XD
Per tua felicità il prossimo capitolo sarà interamente dedicato a Lucas …
Wei il mio Thomas non si tocca U.U XD
Al prossimo capitolo … Baci =)
 
YUKO CHAN Già povera Olga… insomma è sempre indaffarata… non solo con le faccende di casa… ma anche con le questioni di cuore di quei due… XD
Non è del tutto vero che primo passo l’ha fatto Alex… Insomma si gli ha detto “ti amo” indirettamente… ma non è stato proprio il primissimo passo…
Se non sbaglio ( e credo proprio di non sbagliare XD) è Thomas che gli ha detto seriamente “Ti amo” anche se gli ci è voluta una spintarella…
In questo capitolo però c’è la spiegazione del perché ha avuto bisogno di un aiutino… Insomma anche il “principe azzurro” ha paura… Non è di certo un cuor di leone… XD
Un bacio grande =) al prossimo capitolo
 
 kiki4ever Non preoccuparti.. posso capire che sia sconvolgente che un ragazzo scriva ( e viva) una yaoi XD ( Io però non sono un fumetto giapponese e nemmeno il protagonista di un libro)
Se intendevi le danze… nel senso in cui lo intendevo io… hai ciccato di brutto… Il rating è giallo… certo … Ma non aspettarti che facciano subito chissà cosa… si sono appena messi insieme… XD
Al prossimo capitolo.. .=)
 
 SNeptune84 Certo confessarsi davanti a Caterina sarebbe stato uno smacco per lei… ma un disastro per lui… Insomma lo scrittore ha una reputazione internazionale… che deve mantenere… è famoso… e non credo voglia avere problemi con la sua fama… ecco…
I problemi per il momento sono pochi… Ma fra poco inizieranno…
Alla prossima =)  

  
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