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Autore: Giy    17/01/2011    5 recensioni
Era ovvio che non potevo. Troppe differenze, lei non aveva nulla a che fare con me. Ma allora... maledizione, perchè mi batteva così forte il cuore? Il suo viso a pochi centimetri dal mio, quei suoi occhi grandi, scuri e profondi come i miei incubi erano venuti per tormentarmi, anche di giorno, in piena luce, per ricordarmi che neanche io potevo sottrarmi alle mie debolezze, che infondo ero un uomo come ogni altro. La sua voce ingannevolmente dolce mi riportò alla realtà
- La ferita è apposto. Adesso deve riposare, sensei - sussurrò, rimettendomi sotto le coperte. Possibile che non riuscissi nemmeno a trovare la forza per rispondere a quella semplice frase?!
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Senza emozioni.
 
- Ehm... io sono Akuma...- cercò di fare conversazione la ragazza. Camminava ormai da tempo al fianco del nuovo sensei che aveva ripreso a leggere e la ignorava, o forse la osservava in silenzio.
Il sensei si decise a guardarla e ripose il libretto.
- Akuma non è il tuo vero nome- disse calmo e amichevole alla ragazza. Lei dal canto suo amava il modo quasi lento di fare del sensei, la faceva sentire serena.
- No, hai ragione. Scusa, non sono proprio abituata a dire come mi chiamo davvero. Quasi me lo dimenticavo stando nella Radice- aggiunse poi sottovoce a mo’ di confessione. Tutto le sembrava leggero e divertente, erano anni che non camminava così, in mezzo alla gente senza paura di farsi notare.
- Mi chiamo Aiko Reikokuna*- rivelò ridendo, osservando il maestro.
- Io sono Kakashi Hatake. Ma... non posso capire molto di te se mi dici solo il tuo nome, non credi?-
- Eppure lei mi ha detto solo il suo nome e io so tutto sul suo conto -
Quest’affermazione lasciò Kakashi un po’ spiazzato, era una cosa che non si aspettava e non poteva negare che lo infastidiva alquanto. Come poteva sapere tutto di lui?! Cercò di non pensarci.
- siamo arrivati- disse poi, indicando con la mano avvolta dal suo solito guanto sditato un ampia radura d’avanti a loro. Ad Aiko subito saltò all’occhio che era un campo d’addestramento ninja. Non lontano si vedevano dei pali ampi di legno piantati nel terreno ai piedi dei quali sedevano tre giovani shinobi. Un biondo, un moro e una ragazza dall’insolita chioma corta e rosa come il petalo di un fiore di ciliegio. La ragazza dai corti capelli scarmigliati si girò e lanciò un occhiata di fuoco al maestro che continuò a camminare verso il gruppo seguito a ruota da un’emozionatissima Aiko.
- E’ in ritardo come al solito maestro Kakashi!- lo rimproverò senza quasi scalfirlo.
- Ragazzi, oggi è un giorno importante per il gruppo. Al team 7 è stato infatti aggiunto un nuovo componente, voglio che lo accettiate senza fare troppe storie.- disse, poi indicò la ragazza alle sue spalle - Lei è Aiko Reikokuna - presentò, al che Sakura, Naruto e Sai si alzarono per salutare il nuovo membro. All’occhio del maestro saltò subito un particolare che non aveva notato prima: Aiko era molto alta, tanto che superava di quasi una testa Sakura e persino di qualche centimetro Sai e Naruto. Non lo aveva notato prima perché a lui arrivava giusto all’altezza del naso.
- Maestro Kakashi, perché un nuovo componente?- chiese Naruto
- Scusa, ma non ti ho mai vista prima al villaggio- disse stranita Sakura rivolta ad Aiko. - e non capisco il perché di questa nuova aggiunta... è inutile, Kakashi-sensei.-
- Ti soprannominerò... Aky! Credi possa andare bene?- le interrusse Sai, già alle prese con il nuovo soprannome.
Il maestro Kakashi ignorò la domanda di Naruto e l’affermazione poco carina di Sakura, perché tanto sarebbe stato inutile dargli una risposta che non avrebbero capito, e si sedette a terra invitando gli altri a fare lo stesso. Quando tutti si furono accomodati, prese a parlare.
- che ne dite di parlare un po’ di noi per farci conoscere meglio da Aiko? Dopo potremmo iniziare anche ad allenarci insieme per mostrarle il nostro gioco di squadra-
- va bene- disse Sakura poco invogliata
- si!- annuirono i due allievi all’unisono e cominciarono con la mente a pensare cosa dire per farsi conoscere dalla ragazza dandole una buona impressione.
- Aiko, ci parleresti prima un po’ di te?- disse Kakashi, nascondendo però la sua curiosità.
- Oh, vediamo... il mio nome lo sapete e compirò 17 anni a Dicembre... non mi piace fare nulla in particolare. La gente dice che combatto bene. I miei genitori non li conosco e non ho mai avuto amici veri... non so neanche cosa si prova ad avere un amico, ad amare... ma voglio imparare- disse, sorridendo. Tutti rimasero spiazzati da quelle parole così tristi dette con un tono tanto neutrale, privo di nostalgia. Naruto si era sentito molto vicino a lei quando aveva detto che non aveva amici perché anche lui ci era passato. Sai dal canto suo sapeva che la Radice annulla ogni tuo sentimento ed emozione, eppure trovava strana quella ragazza, perché lei non era sempre stata un ANBU: sapeva cos’era la felicità, ma sembrava non ricordarsene, come se non l’avesse mai provata per davvero, o forse, pensò, quando era felice era troppo piccola per rammentarsene adesso.
- Va bene... continua tu, Sakura- incitò il maestro. La ragazza sorrise e prese a parlare con le mani in grembo e le gambe incrociate.
- Il mio nome è Sakura, significa fiore di ciliegio, e faccio parte del clan Haruno del villaggio di Konoha. Sono un ninja medico e mi piacerebbe tanto diventare brava come la mia maestra, Tsunade- disse fiera.
- Io sono Naruto Uzumaki e un giorno sarò il più grande Hokage che Konoha abbia mai visto- cantilenò come al solito.
- Io sono Sai, facevo parte della radice e sono specializzato nella tecnica dell’ultra illustrazione animale, il mio sogno è quello di riuscire a comprendere e provare tutte le emozioni umane che esistono-
- Come già sai, invece, io sono Kakashi Hatake, il leader di questo gruppo e vostro sensei. Sono conosciuto come ninja copia del villaggio della Foglia, amo la tranquillità/-
- e il tuo libricino pervertito- concluse Aiko. Poi risero. Lei aveva una risata cristallina, quasi artificiosa che al confronto quella sguaiata di Naruto sembrava rumore di pentole che cadono, quella di Sakura unghia sulla lavagna e quella di Sai appariva addirittura insignificante.
Poi Aiko prese a parlare.
- con quello che mi avete detto non potrei mai conoscervi meglio. Fortuna che so già chi siete- sorrise.
- Cosa vuol dire che sai già chi siamo?- chiese Sakura, smarrita.
- mmh, vediamo... Sakura Haruno. Età 16 anni, altezza media 1 e 63. Nessuna abilità ninja particolare, è per questo che hai deciso di diventare un ninja medico. Tuttavia allenandoti con la signorina Tsunade hai sviluppato una forza fisica notevole, ma scarseggi in velocità e tecnica. Inesperta di arti illusorie, sai solo disperderle, ma non hai problemi con la manipolazione del chakra. Sei un avversario poco temibile. I tuoi genitori gestiscono la biblioteca principale di Konoha, infatti il simbolo del tuo clan è un cerchio, ovvero il profilo di una pergamena.*- espose Aiko, senza curarsi dello sguardo infastidito di Sakura che stava per perdere le staffe. Poi continuò: - Sai. Età 17 anni, altezza media 1 e 72. Di te non so molto, solo che Sai non è il tuo vero nome. Facevi parte anche tu della radice e sei stato aggiunto a questa squadra per ordine di Danzo. Mi hai dato non pochi problemi qualche anno fa, rischiando di far saltare la mia copertura all’interno della radice. Le tue tecniche sono buone, ma non invincibili. Poi c’è Naruto Uzumaki. Età 16 anni, altezza media 1 e 66. Uzumaki è il cognome di tua madre. Subito dopo la nascita sei diventato il Jinchuuriki di Kyuubi. Conosci svariate tecniche molto potenti tra cui il Rasengan, la modalità Ermetica e il Rasen Shuriken di tua invenzione. Molti ti definiscono ‘idiota’ e ‘infantile’, ma io non ti sottovaluterei, sei molto più forte di quanto si possa immaginare... del resto, se consideriamo che tuo padre era/-
- basta così.- la interruppe bruscamente Kakashi. Non gli sembrava proprio il caso di rivelare a tutti che il padre di Naruto era il quarto Hokage. Nonostante Aiko parlasse senza peli sulla lingua capì che era il caso di star zitta, così riprese dal maestro.
- Kakashi Hatake. Età 28 anni, altezza 1 e 81. Da quel che so hai avuto un infanzia molto travagliata. Tuo padre Sakumo Hatake, conosciuto come Zanna Bianca della Foglia, si è suicidato per disonore, dopo aver fallito in un importante missione. Ovviamente, non fai parte del clan Uchiha, infatti quello Sharingan ti è stato trapiantato e lo tieni sempre coperto perché non puoi disattivarlo. Porti sempre quella maschera, quindi nessuno sa com’è il tuo volto. Sei sempre stato un bravo ninja, con grandi qualità ed hai inventato lo Chidori, una tecnica molto potente. Grazie al tuo Sharingan sei un ninja quasi invincibile e molto conosciuto anche in altri villaggi.-
Quando Aiko finì la sua esposizione nessuno ebbe il coraggio di parlare. Certo, tutti conoscevano la storia del padre di Kakashi, ma non si erano mai permessi di rinfacciarla così. Quella ragazza non aveva proprio sentimenti. Si vedeva lontano un miglio che il maestro era rimasto se non altro sconcertato, così fu Sakura a provare a spezzare la tensione.
- Kakashi sensei? Si è fatto tardi e avevo detto a mia madre che sarei stata a casa per pranzo... perché non rimandiamo l’allenamento a oggi pomeriggio?-
- o domani...- aggiunse Naruto che voleva restare a mangiare ramen tutto il giorno.
- si - rispose il maestro sovrappensiero - si, ci vediamo domani mattina alle dieci qui per l’allenamento ragazzi- poi si alzò e se ne andò. Quando fu lontano anche i ragazzi si alzarono e fecero per andarsene. Naruto prese la strada per il chiosco di ramen e Sakura quella di casa, accompagnata da Sai. Prima di allontanarsi sussurrò qualcosa tipo ‘che strega’ e lasciò sola Aiko al bivio che non sapeva se seguire Naruto o la ragazza che l’aveva appena insultata. Optò per Naruto e si incamminarono insieme al chiosco.
- lo sai? Sei stata molto scortese a dire quelle cose sul padre del maestro Kakashi... me ne sono accorto persino io che sono un baka- disse il ragazzo, fra una porzione e l’altra della sua pietanza preferita. Aiko si ridestò dai suoi pensieri e lo guardò, sorseggiando un po’ di brodo.
- dici, Naruto?- chiese preoccupata. Ora si che aveva un senso quel ‘che strega’ di Sakura.
- ma non ti dispiace neanche un po’?-
- dispiacermi...?- fece la ragazza, seriamente confusa.
- si... non ti senti in colpa per aver ferito i sentimenti di un'altra persona?- chiese il ragazzo, curioso.
- io... non lo so. Scusa, devo andare. Offro io il pranzo- disse, posando sul tavolo una somma di denaro che permetteva a Naruto di comprarsi minimo altre dieci porzioni di ramen, e poi corse via.
 
Come sarebbe a dire che ‘aveva ferito i suoi sentimenti’? Cosa diavolo significava? Lei aveva solo parlato della storia del padre di Kakashi, era una semplice informazione. Poi un uomo della sua età non poteva rattristarsi solo per essersi sentito dire una cosa del genere.
- Oh, la gente è strana...- sussurrò la ragazza, mentre correva veloce fra gli alberi. Il vento le sferzava sul visino candido, le guance arrossate e le labbra di rosa.
Non capiva, eppure si sentiva turbata.
Forse mi sento davvero  in colpa per ‘aver ferito i suoi sentimenti’. Pensò la ragazza colta dal panico. Cosa dovrei fare? Non mi era mai capitato...
Quello si che era un bel grattacapo per Aiko. Era stata così tanto tempo lontana dalla gente che non ricordava più come ci si comportasse. Non aveva neanche capito d’aver infastidito il maestro. Prese a correre più veloce, ma s’interrusse. Nelle vicinanze avvertiva una presenza, poi sentì un respiro pesante, irregolare. Si avvicinò al rumore per vedere di cosa si trattasse. Di fronte ad una lapide, che ricordava i grandi ninja di Konoha, c’era il maestro Kakashi, con una mano poggiata su un punto preciso di quella superficie fredda e l’altra tesa lungo il fianco, chiusa a pugno, con le nocche bianche dallo sforzo. Anche la mano sulla lapide si chiuse in un pugno come a voler afferrare quel nome inciso nella pietra gelida e dura. Con la testa china e i capelli che gli coprivano il volto più di quanto già non facesse la maschera, il maestro respirava affannosamente, come se avesse appena smesso di correre. Aiko, impietrita non sapeva se avvicinarsi o lasciarlo stare, poi all’improvviso il senso di colpa che prima si era insinuato in lei si fece risentire, obbligandola ad uscire allo scoperto e andare a scusarsi. Abbandonò il suo ‘nascondiglio’ e si avvicinò alle spalle dell’uomo, silenziosamente. Questo, veloce come un fulmine, cacciò un kunai dal marsupio ninja e sferzò l’aria per allontanare l’intruso. Aiko indietreggio, inciampando in un sasso e cadendo all’indietro. Non se lo aspettava proprio. Quando Kakashi si voltò e vide di chi si trattava s’irrigidì. Lanciò il kunai che aveva ancora stretto in mano ai piedi della ragazza che cercava di rimettersi su.
- vattene, ci vediamo domani- disse duro, senza staccare gli occhi da lei. Non fece niente per aiutarla ad alzarsi, ma Aiko non lo notò.
- volevo solo dirti che... insomma, credo mi dispiaccia- disse, con una certa difficoltà. Aveva subito scoperto che chiedere scusa non è affatto facile, soprattutto quando non hai ben capito il tuo errore. Il sensei non parlò, continuò a fissarla, turbato.
- mi hai sentito? Ti ho appena chiesto scusa.- insistè.
- va bene, adesso vattene- sibilò lui. La rabbia iniziò a salire. Era stato ferito nell’orgoglio da una mocciosa. Bel modo di cominciare il rapporto allievo-insegnante.
Comunque Aiko non era contenta del suo risultato. Aveva pensato che chiedendogli scusa il maestro avesse ripreso a sorriderle con quel suo modo sbarazzino. La ragazza si avvicinò di nuovo, provò a prendere la mano del maestro, ma il sensei si ritrasse le tirò un pugno. Questa volta fu abile a scansarlo e imperterrita continuò ad avvicinarsi.
- vattene ho detto- si spazientì Kakashi, messo alle strette. Prese a tirarle colpi, ma lei li scansava tutti, così che quella danza si trasformò in una vera e propria lotta. Qualche volta colpiva e qualche volta veniva colpita, ma Aiko non riusciva più a smetterla. Lui tirava, lei scansava e il tutto si ripeteva freneticamente, togliendo ad entrambi il respiro. Kakashi scaricava la rabbia, senza curarsi che d’avanti a lui c’era una sua allieva. Aiko non capiva il perché di quella stupida reazione, non credeva che una persona potesse essere tanto difficile da capire. Estrasse un kunai dal marsupio e cominciò a sferzare l’aria, senza mai mirare a punti vitali del maestro, che indietreggiava sempre di più finche non si trovò con le spalle alla lapide e Aiko, colta alla sprovvista dal brusco stop, non riuscì a fermarsi in tempo e gli tagliò la guancia. Un lembo di maschera volò via e da un profondo graffio cominciò a scorrere il sangue del sensei. Il suo respiro si era affannato di nuovo, strinse i denti e si lasciò lentamente scivolare sul suolo, con le spalle costrette a strisciare sulla lapide. Nessuno era riuscito a causargli tanto dolore tutto in una volta. Ma cosa cavolo voleva quella ragazzina da lui?!
Aiko si inginocchio d’avanti al sensei, ammirando una vena frenetica che cominciò a pulsargli sul collo per la rabbia. Quest’ultimo strinse di nuovo le mani a pugno e si coprì il viso, preso da un moto di vergogna.
- sei la seconda*** ed ultima persona che mi vede versare lacrime- disse con rabbia ad Aiko, che a quelle parole crollò definitivamente. Ancora non riusciva a figurarsi un uomo grande e grosso come lui piangere per una sciocchezza del genere. Anche perché lui era Kakashi, ed era noto soprattutto per la sua calma, il controllo e la fastidiosa strafottenza. Cos’era d’un tratto tutto quel lasciarsi andare?
- mi dispiace davvero tanto, maestro Kakashi, tantissimo. Se avessi saputo che l’avrebbe fatta soffrire, non avrei mai nominato suo padre. Non volevo infangare la sua memoria.-
- come diavolo fai a sapere tutte queste cose su di noi? Su di me e mio padre?!-
- Bhe, ecco... la Radice/-
- Tsk. La Radice - sputò Kakashi, interrompendola.
- Quelli della radice hanno fascicoli speciali praticamente su tutti, descrizioni nei minimi dettagli. Io li ho letti, ho dovuto studiarvi, era così che funzionava quando c’era Danzo. Né tu, né altri avevano una privacy per noi spie della Radice. Effettivamente è una cosa oscena, ma ti stupiresti di sapere quanto so di te...- disse Aiko, e poi sorrise, come al suo solito, ma questa volta era un sorriso sincero che non sfuggì al maestro.
Dal canto suo, Aiko, sentiva che una specie di legame si era formato. Non come aveva immaginato, ma qualcosa, per quanto debole e contorto già esisteva. Con infinita delicatezza scostò i pugni ancora serrati dal viso dell’uomo, che stranamente accettava passivo, e con le punte delle dita ne asciugò le lacrime. Guardandolo piangere si era sentita come se l’avesse visto nudo e sopratutto si era sentita un’intrusa in quel dolore, nonché la causatrice.
Poi notò il graffio sulla guancia e praticando alcuni sigilli concentrò il chakra nelle mani, evocando una tecnica medica di base. Senza paura di sporcarsi le mani di sangue passò l’indice e il medio sul profondo taglio, facendolo rimarginare.
Kakashi la guardava, sbalordito. Quello era un diavolo con la faccia di un angelo. Bellissimo, ma spietato. Dopo la mattinata passata con lei ancora non era riuscito a capire niente del suo carattere. Quale era la vera Aiko? Quella dolce, che si prende cura di te e ti sorride gentile, o quella spietata senza cuore che senza pensarci due volte ti ferisce?
Senza aggiungere un’altra parola o aspettare un ‘grazie’ da parte del maestro per avergli curato la ferita, la ragazza si alzò e se ne andò lasciando Kakashi confuso con le spalle appoggiate alla lapide.
Si sentiva uno stupido, perché dalla morte di Obito si era ripromesso di non piangere mai più, soprattutto d’avanti a qualcuno. E adesso, per colpa di un pugno di brutti ricordi d’infanzia riportati a galla si era comportato come un bambino d’avanti ad una persona che riteneva sgradevole e senza cuore. Cosa gli era preso tutto d’un tratto?
 
Quando Aiko tornò a casa era già tramontato il sole da un pezzo. Si guardò la mano, fra le dita ancora il sangue di lui. Avrebbe voluto non lavarsele mai più.
 
 
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Avrebbe voluto non lavarsele mai più. Perdincibacco, che sadica! xD
Comunque, durante il testo avete trovato degli asterischi. Significa che ci sono delle NDA allegate, ma che non ho voluto mettere così all’improvviso nel testo per non rovinarne l’estetica. Molto probabilmente questa cosa succederà anche in seguito, quindi state ben attenti!
 
* Aiko Reikokuna significa ‘Custode dell’amore (nome) Senza Cuore (cognome)’
(frase a effetto con gioco di parole riferito al nome: ‘’Quale era la vera Aiko? Quella dolce, che si prende cura di te e ti sorride gentile, o quella spietata senza cuore che senza pensarci due volte ti ferisce?’’ =P)
** In realtà non so nemmeno se esista il clan Haruno, solo che mi servivano delle informazioni su Sakura e facendo una ricerca ho trovato questa teoria molto interessante e quasi sensata sulla sua famiglia; dato che nel manga e nell’anime non si dice mai niente di preciso a tal proposito ho deciso di sfruttare queste ipotesi pensate dai fan di un forum.
*** La prima persona ovviamente è Rin, che lo vede piangere dopo la morte di Obito (fonte: Kakashi Gaiden). A tal proposito vorrei anche precisare che potrebbe sembrare un OCC quel punto, ma non lo è (almeno a mio parere). Insomma, secondo me anche se nel manga e nell’anime non lo fa vedere, anche Kakashi ha i suoi momenti di debolezza. Vuole fare tanto lo strafottente, ma è sempre un essere umano, non lo dimentichiamo! In più non è vero che non fa vedere mai che piange (‘sta cosa la scrivo in spoiler per chi non avesse mai visto l’episodio KAKASHI GAIDEN =P)
 
[SPOILER]
Quando Obito muore schiacciato per metà da un masso, decide di donare il suo Sharingan sinistro, che si è salvato, a Kakashi, il quale nello stesso episodio aveva comunque già perso l’occhio sinistro per colpa di un nemico, ecco perché ha anche la cicatrice. Rin, una loro compagna di squadra, che è un ninja medico, fa il trapianto e Obito muore. Kakashi, per la disperazione di aver perso Obito subito dopo essere diventato il suo migliore amico, piange come una fontana T.T (ed ho pianto anch’io!) ecco uno screencaps (non adatto ai deboli di cuore T_T): http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:RenEebECO7QKJM:http://i654.photobucket.com/albums/uu264/grell-sutcliffe/cry.jpg&t=1
[SPOILER]
 
Bene bene! xD Ragazzi mi fa piacere che vi sia piaciuto il primo capitolo e vorrei ringraziare _Giuly_ e Ace86 per aver recensito. Spero continuerete a farmi sapere cosa ve ne pare =P
Da adesso in poi basta scherzetti, si comincia con la vera storia! Per il resto non dimenticate i soliti dati (Contattatemi per qualsiasi cosa): 

CONTATTO MSN: giy72@hotmail.it (potete aggiungermi per qualsiasi domanda o curiosità)!
PAGINA FACEBOOK: Giy Fan Page (per rimanere sempre aggiornati sulle storie e i nuovi capitoli).
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Un bacio e al prossimo capitolo, da Giy!
  
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