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Autore: Lifei92    18/01/2011    1 recensioni
Dal Capitolo 3:
Proprio in quel momento, le urla della Vitious raggiunsero la Sala Grande.
-Si, ha una buona acustica, ma è più brava a ballare il limbo... non che io l'abbia mai vista ballare il limbo, s'intende...- aggiunse immediatamente davanti alle facce dei due ragazzi più grandi.
-Sorellina, c'è qualcosa che non mi hai detto?-
-No!- risposero in coro i tre amici, sorridendo sotto i baffi.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Dursley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Caleb Potter'
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*L'angolo di Micia*

Solo una cosuccia: non so se avete notato, ma ho preso a postare settimanalmente (di martedì) perché al momento sono occupata e non ho molto tempo di connettermi ad EFP, perciò ho pensato che con un appuntamento fisso sarebbe stato più facile! :)

 

13.Una Lezione Tutta per Jane

 

Il professor Kraion entrò in classe con disinvoltura, ignorando di proposito i bisbigli dei suoi studenti.

In prima fila O'Donnel ed il suo compagno, Zabini, leggevano neanche tanto di nascosto la Piuma, che quella settimana aveva un titolone a caratteri cubitali grande tra un po' persino più della pagina.

-Norway, Jordan, silenzio per favore. Macmillan e Meathorne, siete pregate di sedervi... e buon giorno a lei, Albras. Ora che ci siamo tutti, gradirei silenzio. Burke, se non ti spiace...-

Erick si alzò sinuosamente e chiuse la porta, mentre le due Slytherin e Dana prendevano posto.

La mano di Malfoy scattò in aria non appena il professore prese fiato. -Signore, è vero che Harry Potter è nella scuola?- chiese, con voce fintamente annoiata, tanto che si poteva leggere l'interesse negli occhi luccicanti.

Il Capocasa dei Gryffindor si prese la libertà di lasciarli un attimo sulle spine, mentre si girava, apparentemente, per cercare una cosa sul suo libro, mentre invece stava sorridendo sotto i baffi alla vista degli sguardi di tutta la classe puntati su di lui.

-Mah, può darsi...- disse, vago.

-Ma lei deve sicuramente saperlo! La prego prof!- Paige Macmillan, conosciuta anche come una delle persone più pettegole, seconda solo forse a Mafalda Weasley, fece tanto di occhioni al professore, che stava iniziando a cedere alla voglia di sghignazzare apertamente.

-Il signor Potter potrebbe aver acconsentito a fare delle lezioni pratiche con una classe per anno...-

-Cosa?!- Smith spalancò gli occhi, illuminandosi peggio di un albero di Natale.

-Una lezione con Harry Potter?! Oddio, non vedo l'ora!-

Mentre Jane per poco non si metteva a saltellare e ballare la samba, la porta si aprì, e una voce fece voltare mezza classe.

-Grazie Jane, ma in realtà è stato Neville che mi ha praticamente incastrato...-

La classe si alzò per salutare il Bambino Sopravvissuto, che entrò sorridendo gentile ad una delle sue fans più sfegatate.

-Mi è sembrata l'occasione perfetta per mostrare alla classe l'incantesimo Impervius, utile contro Le Fate delle Lacrime... perciò oggi ci concentreremo su questo, e se lo imparerete in fretta Harry ha promesso di farvi fare vedere un po' di incantesimi...-

Alcuni Slytherin tentavano di mostrarsi poco interessati, ma in generale Kraion si poté definire soddisfatto dell'interesse generale.

-Perfetto. Quello che dovete sapere sulle Fate delle Lacrime, è che vengono chiamate così perché di solito cadono dalle nuvole come pioggia, e il loro tocco è corrosivo, soprattutto per gli occhi...-

Caleb, in un angolo, salutò al cenno del capo impacciato di suo nonno con un altrettanto impacciato cenno del capo, prendendo a prendere appunti sulla lezione.

-... due anni fa il Ministero ha avuto seri problemi a Nottingham, giusto?-

Harry Potter tirò un sospiro, rabbuiandosi. -Ricordo, eccome! Dodici squadre Auror per delle bestioline grandi come l'unghia di un mignolo... un casino tremendo...-

Il Salvatore del Mondo Magico continuò il racconto, con la classe che pendeva dalle sue labbra, e quando ebbe finito si passò alla parte pratica dell'incantesimo. La classe venne divisa a coppie, e a turno una persona lanciava l'incantesimo Aguamenti e l'altra doveva cercare di fermarlo con l'Impervius.

Sotto lo sguardo attento dei due uomini, Malfoy fu come sempre la prima a riuscire, subito fulminata con lo sguardo da Jane, che avrebbe voluto essere lei quella lodata. Caleb riuscì dopo qualche tentativo, seguito a ruota dalla maggior parte della classe. Paul come sempre aveva qualche problema, tanto che ad un certo punto, invece che respingere l'acqua come l'incantesimo avrebbe voluto, le diede fuoco e bruciò un libro quasi interamente, rischiando un ustione.

Harry Potter qualche volta passava tra i banchi, correggendo la presa della bacchetta o dando consigli su come far meglio l'incantesimo, ma per la maggior parte del tempo stette fermo in un angolo.

Caleb pensò che probabilmente non gli piaceva affatto stare troppo al centro dell'attenzione, e si chiese se oltre quello avessero altro in comune. Per il resto, quando passò lì vicino gli sorrise, ricambiato.

Grazie allo sforzo che tutti misero nel riuscire nell'incantesimo, prima della fine delle due ore di lezione tutti erano riusciti a fare almeno un discreto Impervius, così al pover'uomo toccava dare una dimostrazione come aveva promesso.

Potter si mise di fronte alla cattedra e tirò fuori la sua bacchetta, per essere quasi subito sommerso di domande e proposte.

-Può trasformare la scrivania in un elefante?-

-La prego, posso vedere come si incarcera un nemico?-

-Può fare il suo Expelliarmus??!!-

-Io voglio vedere un Patronus!- sbuffò Jane.

L'uomo si guardava intorno tentando di tenere a bada la massa di ragazzi, e alla fine fu costretto ad eseguire una decina di incantesimi.

Quando un cervo luminoso sfrecciò per la classe, tutti rimasero incantati a guardarlo, dimenticandosi persino del povero professor Kraion, che si era offerto volontario per l'incanto Incarceramus ed era ancora a terra, immobilizzato da catene invisibili.

L'animale sembrava fluttuare nell'aria, illuminando tutto ciò che circondava. Quando si avvicinò a Caleb, il ragazzo lo toccò lievemente, scoprendolo praticamente incorporeo, ma in qualche modo caldo. La sensazione che ricevette fu felicità, ed una calma che lo fece stare immediatamente bene.

La campanella suonò, interrompendo il momento, e il cervo bianco svanì piano piano. Gli studenti avrebbero probabilmente voluto altre dimostrazioni, ma Kraion li sbatté praticamente fuori, dato che aveva lezione con il settimo anno e dovevano concentrarsi per l'esame finale.

Mentre gli studenti si disperdevano, Caleb rimase leggermente indietro, sentendo chiamare il suo nome, e Jane con lui.

-Ci tenevo a salutarti... anche te Jane, ho visto tua nonna giusto una settimana fa, mentre Ron... beh, lavora con me.- Potter li avvicinò, sorridendo imbarazzato, e si incamminò con loro per un tratto.

-Nonna Hermione sta lavorando sulla causa per l'inserimento delle Ninfe Blu tra i semi-umani, giusto?- disse Jane, trotterellando raggiante.

-Si, una delle sue solite cause perse...- rispose lui, assorto come se stesse parlando più che altro a se stesso.

-Allora Caleb, tutto bene?- chiese poi al nipote, sorridendogli e guardandolo di sottecchi.

-Si, tu?-

-Tutto bene, davvero, niente di nuovo...-

Jane li guardò scambiarsi commenti assolutamente impersonali, e pensò che erano davvero similissimi.

-Neville mi ha detto che domani avete una partita, vero?-

-Neville?-

-Si, Nev... cioè Paciock, il Preside Paciock...- si corresse lui, pensandoci su e sghignazzando. -E chi mai l'avrebbe pensato che il dolce Neville prendesse il posto di Silente...-

-Hai ragione Harry, pensa che neanche io l'avrei pensato!-

-Beh è ov...- Potter fece un salto di lato, spaventato dall'improvvisa apparizione sorridente del Preside in tutto il suo splendore.

-Uhm... ciao Neville...- disse, ricomponendosi dignitosamente.

-Com'è andata la lezione?-

-Bene, bene, giusto ragazzi?-

Jane e Caleb risposero con un cenno della testa, troppo intimiditi per spiccicare parola. Lo strano gruppetto attraversò il cortile interno della scuola, dirigendosi verso i porticati mentre i due ex-compagni di scuola chiacchieravano amabilmente.

Due ombre apparvero alla loro destra, e Logan, mano nella mano con Dana, interruppe il suo ciarlare allegro per fermarsi di botto e guardarli imbarazzato. A Jane non sfuggì il fatto che ritrasse immediatamente la mano da quella di Dana, che sembrò trovare qualcosa di molto interessante nel fissare un fiore lì vicino.

-Ehm... giorno ragazzi... noi stavamo cioè, passeggiando... il porticato... ah bella giornata, preside Paciock, signor Potter... volevamo, il porticato... cioè ciao.- I due si dileguarono in fretta, mentre Caleb si chiedeva cosa mai avesse il suo amico da balbettare, Jane faceva la faccia di chi ha appena scoperto l'America e Potter guardava il Preside in modo eloquente.

-Giovani...- commentò Paciock, con fare melodrammatico.

Un fischio li fece voltare appena in tempo. Potter fece un movimento brusco con il braccio e mandò a stendere il povero Caleb, che si ritrovò con la faccia a terra senza avere nemmeno il tempo di rendersene conto.

Il rumore di uno schianto annunciò la rottura della finestra sopra la sua testa, e i cocci caddero a terra, disordinati.

-Cos'era?!- rialzandosi, Caleb trovò la sua amica stretta dietro al pPreside, in posizione di attacco, davanti al quale stava Potter, con la disinvoltura di chi è abituato ad essere attaccato tutti i giorni.

-Un incantesimo.- rispose il Salvatore del Mondo Magico, senza abbassare la guardia. -Era rosso, quindi probabilmente uno Schiantesimo, ma molto potente.-

Caleb si ricordò dello Schiantesimo che aveva steso Dana per quasi una settimana e rabbrividì. In quel momento si accorse di avere una scheggia di vetro conficcata nel braccio, fortunatamente non troppo a fondo, e subito gli adulti lo portarono in Infermeria.

Madama Jonas fu irremovibile e li fece uscire tutti mentre gli medicava la ferita, dopodiché gli fu concesso di vedere i suoi amici, che lo erano venuto a trovare.

-Ho sentito il Preside che ne parlava con Harry Potter, e hanno detto che chiunque ha lanciato l'incantesimo voleva proprio mirare a te, non c'è stato alcun errore...- disse Logan, prima ancora di salutarlo, anzi, prima ancora persino di sedersi.

Caleb si alzò dalla sedia su cui era seduto, scuotendo la testa. -No, Log, non gli diremo niente.- disse, prevenendo la richiesta dell'amico.

-Ma perché?! Lui potrebbe aiutarti!-

-E se poi non fosse niente? E se fosse un falso allarme?!-

-Si ma in caso contrario chissà che la prossima volta non ti colpiscano davvero!- disse Jane, sedendosi al suo posto.

-Io sono d'accordo con Log, dovresti dirglielo...- fu il commento di Dana, che lo guardava preoccupata.

-No, ascoltatemi. Harry Potter ha sempre risolto i suoi problemi da solo, anche quando era più piccolo di me, e io non voglio certo andare a lamentarmi da lui perché la sfiga ce l'ha con me!-

-Ma non è sfortuna, hai sentito cosa ha detto il fantasma!-

-L'avete detto voi che potrebbe essere solo schizzata!- rispose lui, anche se in realtà non ci credeva affatto.

-Non l'abbaimo ancora appurato, e poi ho trovato qualcosa su Silverghost, non è solo un invenzione!-

-Di cosa parli?-

Logan frugò nella borsa, tirando fuori, dopo un attenta ricerca, un pezzo di carta.

-Dalle “Memorie di Gilderoy Allock, una settimana con i Fantasmi Oscuri”:

...e l'uomo mi disse del Silverghost, ma non seppe dirmi a cosa serviva esattamente, né io mai trovai altri riferimenti, ovunque cercassi...”-

-Gilderoy Allock? Non mi fiderei di lui, a quanto pare scriveva solo spazzatura...-

-Mi dispiace, ma io credo che sia una coincidenza troppo strana.-

-Non mi interessa. La scelta è mia, e vi proibisco di dire alcunché.- chiuse il discorso Caleb, avviandosi alla porta.

-E adesso devo andare ad allenarmi, domani ho una partita.- aggiunse, uscendo, e lasciando gli altri quattro a rileggere l'unica prova concreta che avevano ottenuto fin'ora.

 

  
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