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Autore: SunshinePol    20/01/2011    4 recensioni
Violet ha 22 anni, una famiglia che adora e delle amiche fantastiche. Si è appena laureata e torna a casa per il matrimonio del fratello, dove sarà costretta a rivedere l'ex fidanzato fedifrago. Rincontrerà anche il migliore amico dello sposo, che ha reso la sua adolescenza un inferno, ma di cui era follemente innamorata. Cosa succederà ora che sono entrambi cresciuti e cambiati?
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che cos’è questa strana sensazione? E’ come se avessi un peso, qualcosa di caldo, sullo stomaco. Per sapere di cosa si tratta dovrei aprire gli occhi, ma non ci riesco, un po’ per la stanchezza e un po’ per la paura di trovarmi un procione seduto addosso, come in una famosa pubblicità che ho visto in tv qualche giorno fa. Scuoto la testa per allontanare quest’assurda idea dalla mia testa e per sicurezza apro appena appena un occhio per sbirciare: ok, sono salva, nessun animale strano che riposa appollaiato sul mio corpo. Resta comunque il fatto che mi sento un peso sulla pancia, ma non voglio svegliarmi del tutto; non ho mai dormito così bene in tutta la mia vita. Il sole però decide di fare capolino fra le tende e di disturbarmi strappandomi del tutto dal mio stato d’incoscienza; senza aprire gli occhi allungo il braccio sinistro per recuperare il cellulare vedere l’ora.  Appoggio le dita sulla superficie ruvida del mio comodino…aspetta un momento, ruvida??? Il mio comodino è un trashissimo tavolinetto di morbido pelo color grigio perla: di pessimo gusto, ma sono stata obbligata a comprarlo da Lexie e Ally dopo aver perso una scommessa. Tocco di nuovo con la mano e verifico che effettivamente non è il mio comodino, apro gli occhi e noto che non sono nella mia camera. Richiudo gli occhi e faccio mente locale: dopo aver ballato con Cooper, abbiamo fatto una passeggiata sulla spiaggia chiacchierando del più e del meno, poi siamo stati raggiunti dagli sposi, da Scotty e Jack, dalle mie due amiche con i loro rispettivi fidanzati e da altri amici degli sposi. Ci siamo seduti sulle sdraio in riva al mare, abbiamo parlato, riso, scherzato e cantato per ore, fino all’alba; abbiamo osservato il sole nascere in silenzio e ho notato che erano tutti accoppiati, tranne Coop e io. E poi, nulla, il vuoto: devo essermi addormentata, stremata dalla giornata e dalla nottata; evidentemente Scotty o Jack devono avermi portato a dormire da loro. Ormai sono sveglia, sbuffando decido di alzarmi e di prepararmi un caffè prima di togliere il disturbo e tornarmene a casa. Faccio per sedermi quando mi rendo conto che il peso sul mio stomaco è ancora lì: abbasso lo sguardo e noto una mano che se ne sta mollemente poggiata sul mio ombelico. Osservo le dita, da uomo, ma curate, passo al polso con un bracciale di cuoio marrone scuro, proseguo osservando il braccio muscoloso con le vene bluastre appena visibili. E’ girato a pancia in giù, con il lenzuolo che lascia scoperta tutta la schiena, ma copre appena il sedere, che sembra veramente sodo, oddio, che pensieri impuri che mi vengono. Il viso è girato verso di me, ha un sorriso dolce che gli increspa le labbra, i capelli sono tutti spettinati e gli coprono appena un occhio. Dio, quanto è bello Cooper. Alzo la mano per spostargli quelle ciocche ribelli, ma fortunatamente rinsavisco in tempo: stavo per fare una cavolata ma questa visione mi ha resettato il cervello. E poi, perché cavolo sono nel letto con Coop, che ha una mano sulla mia pancia e perché non mi crea nessun problema questo contatto così intimo???
Devo andarmene prima che si svegli, sarebbe altamente imbarazzante trovarci in questo letto insieme. Cerco di spostare la mano di Coop, ma senza risultati, ho paura di fare movimenti troppo bruschi; con estrema lentezza alzo un dito alla volta e finalmente riesco a liberarmi. Scivolo giù dal letto e mi dirigo in bagno cercando di non fare il minimo rumore: cerco di darmi una sistemata ai capelli, mi sciacquo il viso e torno in camera per recuperare scarpe e borsa. Il secondo sandalo è sepolto sotto la camicia del padrone di casa e sotto il mio vestito…perché il mio abito è per terra??? Perché il mio bellissimo abito verde è per terra??? Io non me lo sono tolta e di sicuro non ho indossato questa maglietta di 2 taglie in più dei Chicago hornets, né questi pantaloncini che devo arrotolare 3 volte sui fianchi per far si che non cadano. Quell’idiota mi ha spogliata e mi ha messo i suoi vestiti, cosa cavolo gli sarà passato per la testa per anche solo immaginare di avere il permesso di vedermi mezza nuda, solo in intimo??? Incavolata nera recupero tutte le mie cose sparse per la casa, poi con passo da alpino in marcia esco da quella casa e prima di dirigermi a casa di Scotty e Jack faccio due passi in spiaggia per sbollire la rabbia. Ma tu guarda quel maniaco, mi ha tolto i vestiti di dosso, se non lo castro è solo per amore di mio fratello e perché sarebbe effettivamente uno spreco un così bel ragazzo senza il suo gingillino, ma se lo meriterebbe! Mentre impreco mentalmente non guardo dove vado e non mi accorgo di un ragazzo che sta correndo proprio davanti a me, tanto che mi ci scontro finendo a gambe all’aria. Ottimo, sempre meglio.
- Brutto babbeo, ma guarda dove vai!
- Io?!?!? Ma se è colpa tua. Sei tu che devi aprire gli occhi mentre cammini e non pensare al fidanzatino che hai appena lasciato.
- Che cafone! Sei uno scimmione, palestrato e idiota. Macaco!
- Ahahahahah, ma che insulti sono questi??? Sei uno spasso ragazzina.
- Ragazzina??? Non è colpa mia se tu sei vecchio.
- Hey, bada a come parli, ho solo qualche anno in più di te, non 120!
- Sì, certo, come no! Avrai come minimo 40 anni!
- 40?!??! Ma se ne ho a mala pena 33.
- Davvero??? Ne dimostri di più.
Mi fa uno sguardo da cucciolo ferito e in effetti, ho avuto poco tatto, anche perché non li dimostra proprio per niente. Pensavo avesse solo qualche anno più di me.
- Dai, non fare quella faccia. Non dimostri 40 anni, ne dimostri di meno. Pensavo avessi 28-29 anni, non di più.
Ha un bel fisico, capelli corti, ma folti, penetranti occhi azzurro ghiaccio. Nel complesso è veramente un bell’uomo. Mi porge la mano.
- Piacere di conoscerti. Io sono Carter. E scusami per averti fatto cadere, spero tu non ti sia fatta male.
- Io sono Violet e scusami tu, non stavo guardando dove mettevo i piedi e non avrei dovuto insultarti.
- Non fa niente.
- Potresti smettere di saltellare sul posto? Mi stai innervosendo!
- No, non posso. Devo mantenere il ritmo, devo riprendere i miei tempi.
- Oddio, un altro atleta fissato. Vai, corri, che alla tua età devi allenarti o ti viene la pancia.
- Oh, che simpaticona. Dovresti correre anche tu, magari diventi un po’ meno acida, con il rilascio delle endorfine, sai com’è.
- Lasciamo perdere. Ci vediamo vecchietto.
- Ciao ragazzina.
Ricomincia a correre e ridacchiando verifico che non sembra per niente un vecchietto: ha proprio un bel fondoschiena!
Sono molto più rilassata e ho quasi dimenticato il motivo dell’incazzatura; scampanello a casa della mia coppietta gay preferita e dopo un po’, finalmente, compare la faccia assonnata di Scotty. Gli scocco un bacio sulla guancia e senza nemmeno farlo parlare entro e mi dirigo in cucina per preparare i miei famosi pancake con crema di cioccolato, una spolverata di vaniglia e accompagnati da gelato alla stracciatella.
- Torna pure dalla tua dolce metà, vi chiamo io quando è ora di mangiare.
Senza proferire parola si gira e se ne va in camera. Appoggio il vestito verde della cerimonia e i sandali con il tacco, recupero l’mp3 di Jack e inizio a preparare le mie opere d’arte.
Dopo quasi un’ora sto saltellando per la cucina al ritmo di Suspicious mind di Elvis: io dovrò fare un monumento a Jack, il suo mp3 è sempre pieno di canzoni fantastiche. Ballando in modo sconclusionato cerco di darmi una sistemata perché ho farina ovunque, sto sculettando come Beyoncè consapevole di avere un pubblico. Mi giro per invitare i padroni di casa a scatenarsi con me quando mi accorgo che ovviamente non sono loro, ma è Coop. Mi blocco e le mie guance assumono una tonalità porpora; con uno scatto fulmineo, che non mi appartiene per niente, scappo in camera di Scotty e mi lancio tra i due ragazzi nascondendomi sotto le lenzuola.
- Cucciola, posso sapere che cosa cavolo stai facendo?
- Penso si stia nascondendo da me.
Oddio, mi ha seguita fino a qui.
- Emmm…Cooper posso chiederti cosa ci fai qui?
- Mi sono svegliato 10 minuti fa e non trovando Violet da nessuna parte ho pensato fosse passata da voi, a salutarvi. Non credevo avrei assistito a una scena del genere. Avreste dovuto vederla mentre zampettava per la cucina canticchiando non si sa cosa, tutta sporca di farina. Fantastica.
- Non stavo zampettando e cantavo Elvis.
- Ah bè, se cantavi Elvis.
Scotty se la ride come un pazzo, mentre Jack è basito dopo questa offesa a uno dei suoi cantanti preferiti.
- Jack, difendimi tu.
Mi attacco al suo braccio e lo guardo con gli occhioni spalancati e il labbrino tremolante.
- Lasciamo stare queste due capre, non ne capiscono niente di musica, e di arte. Andiamo a fare colazione, anche se sono le 4 del pomeriggio.
- Ti ho preparato i miei famosi pancake.
- Pancake??? Ci sono i pancake? Li adoro.
- Coop, mi ha presa in giro fino a ora, tu non li mangi i miei pancake. E tu Scotty, non ridere sotto i baffi, perché salti anche tu.
- E’ casa mia, quindi li mangio.
Cavoli, ha ragione purtroppo. Lui e Jack si dirigono in bagno, lasciandomi da sola con l’intruso. Mi alzo anche io dal letto, mentre Cooper mi osserva con ancora un accenno di sorriso sulle labbra. E’ appoggiato allo stipite della porta, indossa un paio di pantaloncini neri che lasciano scoperti delle gambe abbronzate e muscolose, anche se non troppo, e una maglietta verde scuro, che sposa perfettamente con i suoi bellissimi occhi. Oddio, sto diventando troppo smielata, qualsiasi cosa di lui mi piace. Poiché non ha nessuna intenzione di spostarsi mi faccio coraggio e decido di passare; lo capisco troppo tardi che era tutto calcolato. Cerco di superarlo, ma mi blocca prima che io ci riesca: si avvicina, io indietreggio finendo contro l’altro stipite.
 – Non ti lascio passare se non mi prometti che mi lascerai mangiare i tuoi pancake.
Ma perché deve usare quella voce suadente per chiedermi una stronzata del genere? E perché io mi sciolgo quando mi guarda, quando mi parla in questo modo?
- Non…non te li meriti.
- Perché no? Sono stato tanto cattivo?
Oddio, che farabutto. E’ un seduttore nato questo ragazzo.
- Sì, hai detto che zampettavo.
- E’ vero. Però eri molto carina mentre zampettavi. E sexy.
- Ah, ah, ah…che ridere.
- Ma è vero. E non puoi capire quanto mi piaccia vederti con i miei vestiti addosso. Mi fa immaginare nottate “divertenti”, diciamo.
Mi aveva quasi convinta del tutto, ma quel riferimento ai vestiti che indosso, mi fa tornare in mente la rabbia e la vergogna che ho provato appena sveglia.
- I tuoi vestiti. A proposito dei tuoi vestiti. Si può sapere chi ti ha dato il permesso di spogliarmi, maniaco che non sei altro.
- Stai scherzando? Io pensavo di farti un favore, non credevo saresti stata comoda con quel vestitino addosso. E in più pensavo non volessi stropicciarlo.
Effettivamente ha ragione, forse è stato un gesto carino.
- E figurati se mi lasciavo sfuggire l’occasione di vederti in intimo.
- Stavo per chiederti scusa per essere stata stronza, ma devo dire che riesci sempre a dire la cosa sbagliata.
- Ma dai. Dovresti prenderlo come un complimento.
- Hai ragione, chissà perché non ci ho pensato prima.
- Vedi?!?! Comunque, se ti fa stare tranquilla, confesso che ero un po’ brillo e stanco, quindi non ti ho guardata bene, ma quello che ho visto ha messo a dura prova il mio autocontrollo.
Balbetto qualcosa imbarazzata e lusingata da questi complimenti. Si avvicina e bisbiglia al mio orecchio:
- E devo anche dire che non dormivo così bene da parecchio tempo.
Si allontana e si dirige verso la cucina urlando:
- Dovresti anche ritenerti fortunata, sei l’unica ragazza che abbia mai dormito nel mio letto e che abbia avuto il privilegio di svegliarsi con me accanto.
- Sbruffone.
Poteva evitare di urlarlo, adesso Scotty e Jack mi prenderanno in giro per ore.
I padroni di casa hanno preparato il tavolo nella veranda che si affaccia sulla spiaggia, così mi dirigo in cucina per finire di preparare la colazione-pranzo-merenda.
- Et voilà pancake con cioccolato, una spruzzata di vaniglia e gelato alla stracciatella. La mia specialità.
I tre ragazzi hanno già l’acquolina in bocca e tentano di rubarmi i piatti dalle mani. Non mi accorgo nemmeno del ragazzo che sta correndo davanti alla casa di Scotty, fino a che non si rivolge a noi:
- Hey ragazzina, ce n’è anche per me?
Mi giro per rispondergli per le rime, chi si permette di chiamarmi ragazzina?
- Senti un po’…Ah, sei tu. Vecchietto, non dovresti mangiarli, troppi grassi. Tutti sui fianchi si fermano queste calorie. Però è una tua scelta, se vuoi essere un grassone con le rughe io te li offro volentieri.
- Oh, che stilettata al cuore. Io non ho le rughe e nemmeno la pancia. Per riprendermi dovrò assolutamente mangiare qualcosa di dolce e tu devi farti perdonare.
- Dai, vieni, su. Ragazzi, lui è Carter.
- Carter, loro sono Scotty e Jack, e lui è Cooper.
La coppietta si presenta subito, mentre Coop è più restio, anche se non capisco il perché. Ci sediamo tutti e iniziamo a chiacchierare del più e del meno, tranne Coop che continua a spostare lo sguardo da me a Carter, senza nemmeno assaggiare i miei pancake.
- Cooper, non ti piacciono?
- Eh, cosa? No, no, ora li assaggio. Ero sovrappensiero.
Prende una forchettata, assapora il dolce e poi esclama:
- Porca miseria V, sono mmmm…Dio, non so nemmeno…mmmm. Cazzo, sono da orgasmo.
Lo fisso inebetita un secondo prima di scoppiare a ridere, seguita da tutti gli altri, mentre Coop, rendendosi conto di quello che ha appena detto, per la prima volta da quando lo conosco arrossisce imbarazzato.
 
 
 
 
Ragazze scusate ancora per il ritardo ma ho avuto dei problemi di collegamento ad internet, che purtroppo non sono ancora risolti del tutto. Approfitto per aggiornare ora, sperando di non incappare in nuovi problemi e in nuovi ritardi. Grazie mille a tutti voi che avete recensito, a chi mi ha messo tra le seguite e tra le preferite.
Un bacione a tutti.
p.s. Thanks ancora HappyCloud per l’aiuto! Tanto cuore per te!
 
 
 
  
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