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Autore: reb    23/01/2011    8 recensioni
Prima non ci aveva fatto caso per via del buio, ma era carina. Con quella pelle chiara e le lentiggini sul naso. Poi occhi così non ne aveva mai visti.
-Perché non togli il cappello?- chiese curioso il bambino – Hai le orecchie a punta? O magari come un gatto?-
-Hai i capelli rossi!-
[... ...]
Perché quella bambina conosciuta tanti anni prima, che per i primi mesi si era aggirata curiosa per il castello con la sola compagnia di Mocciosus, adesso era diventata non solo bellissima, ma anche popolare. E tutti, tutti dannazione, non facevano che girarle intorno.
Eppure avrebbero dovuto saperlo che Lily Evans era territorio proibito!
-Eeevaans?- esclamò ancora vicino alla carrozza.
-Esci con me, Evans?-
Era talmente presa dai suoi pensieri che nemmeno l’aveva visto avvicinarsi. -Quante volte devo dirti di no, Potter, prima di farti capire la mia risposta?-
-Tante quante io ne impiegherò per convincerti a darmi una possibilità.- rispose serio lui.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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-Prima o poi smetterò di stupirmi vedendo quanto bene conosci la scuola.- commentò vaga Lily, finalmente fuori dal suo incubo personale.
E poi Julie aveva il coraggio di dire che poteva fidarsi di Potter! Per una volta che era andata contro i suoi principi si era ritrovata totalmente in balia di ragni e delle loro appiccicose e schifosissime tele di bava.
Che schifo! Ancora le formicolavano le braccia al pensiero.
Il disagio nato poco prima in classe di fronte all’insistente sguardo penetrante di Potter scemò un poco vedendolo scuotere energicamente la testa, passandosi contemporaneamente le mani tra i capelli, per togliere le ragnatele che aveva raccolto nel passaggio.
Alla fine essere così alto, sicuramente più di quindici centimetri di lei, non era una buona cosa. Sorridendo lievemente gli si avvicinò, un po’ schifata in verità, ma fermamente decisa a ricambiare il favore. Anche perché un gratta e netta in testa non era proprio il caso. L’unica volta che ci aveva provato Emmaline si era trovata i capelli pieni di sapone per quasi due settimane!
-Dai, stai fermo. Faccio io…- propose poggiandogli una mano sulla spalla per farlo abbassare.
Quei sicuramente più di quindici centimetri erano pur sempre più di quindici centimetri!
-Ma…- protestò lui, facendo forza per contrastare la sua presa.
-Ormai anche se avevi in testa un ragno lo hai fatto saltare via quindi…- gli rispose tranquilla, apprezzando segretamente le sue premure, senza allontanarsi di un passo.
Lily sorrise lievemente, ora che lui non poteva vederla. Eppure era sicura che nei suoi occhi avrebbe potuto leggere perplessità se solo si fosse trovata di fronte a uno specchio.
Da quando era così, con Potter?
Non le parlava e, dopo i primi momenti di pace interiore e profonda soddisfazione, si irritava perché non le tendeva imboscate dietro ogni angolo o non la assillava con la sua presenza.
La costringeva a raccontargli segreti come la sera prima, serio come non mai, e lo trovava così bello e diverso. Più grande e lontano dal ragazzo che ogni giorno, da sette anni  a quella parte, si trovava davanti. Così terribilmente interessante.
E ora quello. Era lei la prima a proporsi, a mettersi in mezzo. Quando avrebbe potuto fare da solo.
Anche prima…da quando toccare Potter era una cosa così istintiva e giusta?
-Cosa non va, Evans?-
Alla fine lo aveva sempre saputo che Potter era tutto tranne che un idiota. Forse era anche troppo intelligente.
-Questo dovrei essere io a chiedertelo…- glissò lei, sperando che abboccasse.
-Cosa mi nascondi, Evans? Non fingerti stupida quando non lo sei.-
Dannazione…forse era anche troppo intelligente.
-Non lo trovi strano? Questo, intendo- spiegò indicando se stessa e lui- noi due insieme.- beh, non era del tutto una bugia, no?
-Non lo trovi giusto? Questo, intendo. Noi due insieme.- le rispose lui invece, con un tono dolce che non si dovrebbe mai sentire da un ragazzo.
Lily lo guardò stupita, sentendo uno stupidissimo rossore salirle in viso.
Da quando era così, con Potter?
Da quando era così, Potter?
-M-ma che…non dire stupidaggini!- si riprese alla fine, fin troppo consapevole che l’incertezza iniziale non era passata inosservata. Così come non lo era il tono troppo poco indignato che aveva usato.
E il sorriso che gli nacque in viso ne era la prova.
Perché, allora, non sentiva le mani formicolarle dalla voglia di prenderlo a schiaffi come succedeva da sempre? O almeno il desiderio di sprofondare, perfino in un buio e minaccioso buco nel pavimento?
Sentiva uno strano silenzio in quella stanza. Che forse non era nemmeno silenzio quellacosa strana. Era troppo fitto, troppo rumoroso…troppo palpabile per essere solo silenzio.
Sembrava immobile ovunque tranne che tra loro. E come una calda coperta la stava cullando.
Cullandola, però, non verso il sonno. Né la pace interiore o la rilassatezza del corpo. Ma verso di lui. Come un filo invisibile che suadente le chiedeva di avvicinarsi e che pizzicava abbastanza da sembrare percorso da corrente elettrica.
Cosa le stava facendo, Potter? Continuava a guardarlo negli occhi, che non aveva mai notato essere così particolari.
Gli occhi marroni sono solo occhi marroni, no? Caldi forse, e lo erano. Profondi. Ma che altro?
Perché quelli di Potter allora erano così…belli? E non c’entrava il colore. Anche se forse…non aveva mai notato che da marrone cioccolata sfumavano in una netta linea nera nel contorno esterno dell’iride. Né che aveva una leggera cicatrice sul sopracciglio destro, coperta per metà dal sopracciglio stesso.
Lily non riusciva a capire cosa le stesse succedendo. Il suo cervello sempre pronto a elaborare risposte adesso non era in grado di fare altro che vedere tutti i piccoli difetti di Potter che però le rendevano così umano, un ragazzo come tanti. Non il solito sbruffone. O il ragazzo bellissimo dietro cui correva metà della popolazione femminile di Hogwarts.
Normale.
Quante volte Lily aveva voluto che fosse solo uno dei tanti per poter finalmente relazionarsi normalmente con lui? Qualcuno con cui sapere trattare. Con cui era capace di parlare, amichevolmente e perfino scherzare.
Qualcuno facile da capire, che non rappresentasse un rebus in latino in ogni suo singolo comportamento.
 -Evans, mi sto preoccupando…-
Si era avvicinato di qualche passo, che fosse sincero lo poteva vedere in ogni tratto del suo viso. La mano del ragazzo che le toccava la fronte, così calda, non faceva che aumentare quella strana sensazione che provava,annullando il leggero spiraglio in quello strano silenzio che la sua normalità le aveva riportato in corpo.
-Evans, stai male? Eppure non hai la febbre…- continuò lui senza allontanarsi di un passo.
Così preoccupato per lei…quando era stata l’ultima volta che qualcuno, esterno alla sua più ristretta cerchia di amicizie, lo era stato?
Solo Potter.
Lei era Lily Evans. Era forte e a volte fredda verso chi non conosceva. Troppo ligia alle regole, troppo studiosa. Ma di certo era forte, sapeva risolvere i problemi e farsene carico, se necessario. Tutti lo sapevano.
Era bello sentire quel calore sulla pelle.
Era bello vedere in quegli occhi caldi interesse vero verso di lei.
Era bello sentirsi al sicuro.
Era bello stare con lui…con James.
Senza nemmeno rendersene conto fu Lily a muoversi. Per una volta ad agire senza pensare né all’azione in sé né alle sue conseguenze. Ad agire come lui faceva da sempre.
Perché solo in quel momento se ne rese conto. Lui non era un ragazzo normale. Non avrebbero mai avuto una relazione, né rapporti, decenti. Dai toni tranquilli e pacati. Forse non sarebbe nemmeno mai riuscita a capirlo, a risolvere quell’assurdo rebus in latino che era Potter.
Capì che lui era così diverso dagli altri che nemmeno volendo avrebbe potuto confondersi tra loro. Perfino quei difetti che per un attimo lo avevano reso così vicino e simile a lei, con un effetto calmante sui suoi nervi intorpiditi, lo rendevano unico e speciale.
Diverso da tutti.
E soprattutto capì che lei mai lo avrebbe voluto diverso. Non ora che cominciava a vedere qualcosa sotto la maschera allegra a perfetta di ogni giorno.
 

Rideva sempre, Potter. Anche quando non doveva. Forse anche quando non voleva.

 
Era James Potter quello che finalmente aveva davanti, almeno per un momento le aveva concesso di vedere oltre…
 
 
 
 
 




 
 
 
 

Il capitolo, questo e quello che verrà, sono per una persona.
Avrà già capito, forse, perché non mi rimangio mai le promesse fatte o gli impegni presi.
Ma nel caso si fosse dimenticata…beh Mousse eccoti il promesso capitolo più o meno, in parte, ma spero non banale perché non hai chiesto la luna e, soprattutto, scene orrori fiche, sai a cosa mi riferisco.
Sperando ovviamente che ancora tu legga questa storia.
A te un bacio speciale, è James che te lo manda. Ma Sirius si accoda volentieri e se vuoi possiamo rifilare una pozione a Remus, se ancora non ti basta.
Spero davvero ti sia piaciuto (il capitolo, i baci ricevuti, a tua libera interpretazione!)

 
 










 
 
SPAZIO AUTRICE.
Lo so. Avevo detto che avrei pubblicato ogni quindici giorni.
Lo so. Quello che ho scritto è simile a Castelli di Carta, la mia prima fic. Ma non ho potuto farci niente. E’ venuto scritto così e lo sentivo giusto, come questi cappuccino e cornetto la mattina.
Lo so. Questo non è un vero capitolo. È solo tipo due pagine di Word, ma non ci metterei la mano sul fuoco.
È che lo stavo scrivendo, proprio pochi minuti fa, e mi sono detta che con altra roba, il dopo, lui, le amiche ecc. avrei rovinato un momento.
Insomma queste due misere pagine di Word mi piacevano troppo, anche se raccontano di un attimo immobile, di cose più o meno già scritte, mettete tutti gli anche se che volete, ma non riesco a scrivere altro, dopo queste pagine pensando che facciano parte dello stesso capitolo.
Quindi prendetela così, ok? Se proprio ritenete un insulto o una bastardata aggiornare per solo due pagine di Word, sabato prossimo cambio il capitolo, questo, aggiungendoci il resto, per arrivare alle mie canoniche sei-sette pagine di Word.
Le risposte alle recensioni arriveranno presto, entro sera. Mi inviate qualche parere anche voi? Se non fosse altro per sapere se si capisce quello che ho scritto, perché nella mia mente la scena è chiara, ma non so per chi legge e non sa cosa aspettarsi, o se veramente mi odiate profondamente.
Vabbè smetto di mendicare, una recepoi dichiarandoti mia fan mi hai fatto brillare gli occhi quindi…ti meriti un capitolo personalizzato. Della serie chiedi e ti sarà dato, nei limiti del possibile. Ti chiedo io di non fare rischieste orrori fiche tipo una scena romantica tra Peter e Piton perché in quel caso mi rifiuto, ma sono aperta al restonsione deve essere solo un piacere, per me e per voi, non certo una spada di damocle da parte mia.
Quindi grazie a tutte quante (non me ne vogliano i maschietti, ma non penso ce ne siano, nel caso contrario battete un colpo come si dice qua!) siete adorabili.
Baci baci, alla prox (con un capitolo vero, eh?).
Rebecca.
   
 
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