U COME UVETTA
Era
il periodo di Natale e Milano si vestiva di oro e di rosso, di torrone e
panettone. E tu avevi voglia di panettone. Ma un panettone senza canditi e
senza uvette, poco importa se poi alla fine non era più un panettone.
“Ne
vuoi un pezzo?”
Certo
che uno splendido panettone davanti gli occhi e una simile domanda da parte di
Gattini erano due condizioni che rendevano la proposta impossibile da
rifiutare.
Ma
è proprio quello che ti trovi costretta a fare perché non ti piaceva proprio
l’uvetta.
“Non
ti piace l’uvetta?”
“No
infatti”
E
sembra sorpreso. E ti si avvicina incuriosito aspettando invano che tu
proseguissi la conversazione.
“Sei
tutto sporco”
Dici
invece con un sorriso levandogli le briciole di panettone incastrate nella barbetta
e con quell’innocente gesto gli sfiori anche le guance e scateni in lui un
impulso tutt’altro che casto.
E
non resiste più e ti bacia con passione. Un bacio strano, che sa di uvetta. Ma
non ti ritrai. Perché il bacio ti piace e forse non è poi così male neanche l’uvetta.