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Autore: Erin_Prince    24/01/2011    3 recensioni
La mia prima FF...E' il quinto anno ad Hogwarts e la Umbridge richiede la presenza della sua assistente per il lavoro che deve svolgere...
Dal Capitolo2
Marzia Roberts????Quella è Marzia Roberts???la mente di Severus Piton fece uno sforzo per auto controllarsi: la sua ex-alunna era l'assistente della donna-confetto.
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Hola!!!!Grazie a tutti coloro che hanno letto il primo capitolo della mia semplice FF, in particolare a Sherry Vanhorn e Iurin che hanno recensito, cosa che mi ha fatto molto molto molto piacere *___*

Ecco quindi il secondo capitolo, spero vi piaccia... =)

 

 

CAPITOLO2

Per Severus Piton, l'ora di pranzo arrivò dopo una mattinata più deprimente e lenta del solito, trascorsa nel tentativo inutile di far entrare qualcosa nelle teste vuote dei suoi studenti.

Arrivato in Sala Grande, spinto più dall'abitudine che dal reale appetito, si sedette al suo posto, notando, con una punta di fastidio, che tra lui e la rospa-Umbridge c'era un'altra sedia.

Ottimo, e ora anche l'assistente devo sopportare....

Un brusio lo fece voltare verso l'entrata, da dove avanzava una giovane donna.

Camminava con estrema grazia, i capelli corvini e ribelli si muovevano ondeggiando, i suoi occhi grigi indagavano la Sala, curiosi e divertiti.

Marzia Roberts????Quella è Marzia Roberts???la mente di Severus Piton fece uno sforzo per auto controllarsi: la sua ex-alunna era l'assistente della donna-confetto.

Impossibile. L'unica che è stata in grado di non far esplodere un calderone nel giro di 5 minuti durante la prima lezione di Pozioni non può fare l'assistente della Umbridge...

I ragazzi la guardavano come se fosse la prima donna che vedessero in vita loro..

Ragazzini in preda agli ormoni..disse tra sé Piton, senza staccare gli occhi neri dalla ragazza.

Marzia arrivò al tavolo degli insegnanti e prese a salutare i suoi ex professori, dalla Mc.Granitt e Hagrid a Vitious.

 

Marzia si fermò per qualche minuto a parlare con il professore di Incantesimi, il direttore della sua Casa, per poi andare a sedersi tra la Umbridge e Piton.

Ottimo, allora Piton insegna ancora...

-Professor Piton..che piacere rivederla..- sorrise al gelido insegnante. Insomma, piacere era un'altra cosa, ma il pensiero formulato poche ore prima sul suo ex professore era ritornato a galla, e quella frase le uscì spontanea.

-Roberts..- fece lui, atono

-Si ricorda il mio nome?- chiese stupita; aveva sempre pensato che i professori, e soprattutto Piton, dimenticassero in fretta i nomi dei propri studenti.

-Ovviamente..- disse, con voce strascicata -L'unica studentessa che ha saputo prendere una A invece che una sfilza di T....In ogni caso, cosa ci fa qui?-chiese, sapendo perfettamente la risposta.

-Beh, mi sembra ovvio, no?- fece lei, sorridendo.

-Prego?- fece lui, alzando il sopracciglio sinistro.

-Sono l'assistente della professoressa Umbridge.-

-Grazie per la cordiale risposta, Roberts...e se fossi ancora una studentessa ti toglierei 10 punti..-

Alzò il alto destro delle labbra sottili, in una specie di sorriso.

-Oh, allora meno male che non lo sono più..- e iniziò a mangiare.

Mai visto Piton sorridere...almeno, se quello si poteva considerare un sorriso....pensò tra sé Marzia, mentre addentava un pezzo di pollo ripieno.

Il pomeriggio fu più noioso di una lezione di Storia della Magia.

La lezione del quinto anno di Difesa consisteva nel ricopiare capitoli dal libro di testo, senza nessun esercizio pratico.

Insomma,pensò Marzia mentre cercava di tenere gli occhi aperti per non crollare dal sonno, Voldemort è alle porte, è tornato, non aspetta altro di attaccare e arrivare ai giovani maghi, e il Ministero fa copiare uno stupido libro come insegnamento di Difesa?

Dimentichi che il Ministro non crede alle parole di Potter..

Già...per un attimo se n'era dimenticata.

La sera scese sul castello, fredda.

La Umbridge, che si era ritirata nel suo ufficio, era agitata, non riusciva a mantenere il controllo ed esplodeva in risatine isteriche.

-C'è qualcosa che non va?- si arrischiò a chiedere Marzia.

-Ovvio!!!!C'è tutto che non va..Gli studenti stanno per ammutinarsi contro di me e a capo di tutto questo c'è Potter!!!!Si riuniscono non so dove, ho già interrogato quasi tutti gli studenti, ma..non è uscito fuori niente...- cominciò a bere un the rosa, come le pareti del suo ufficio.

Un bussare alla porta fermò Marzia dal chiedere come facesse a sapere di queste riunioni.

-Avanti- trillò la Umbridge.

Entrò Piton.

-Mi ha fatto chiamare, Dolores?-

-Severus, si!!!Mi serve altro Veritaserum!!!!-

Veritaserum??A cosa le serve?

-Dolores te ne ho preparato un paiolo 2 settimane fa, dovresti stare più attenta a...- disse lentamente.

-Non m'importa Piton!!!Ho bisogno di quella pozione!!!- sbottò la Umbridge -Si prenda Marzia, se vuole un aiuto, dopotutto era brava in Pozioni, dico bene?E ora via, ho bisogno di rilassarmi..-.

Marzia seguì Piton fuori dalla porta.

-Mi spieghi perché lavori per..beh, lei?- le chiese, mentre scendevano nei sotterranei.

-Mi serve per diventare giornalista..E lei da quando si fa trattare così?-

-Da quando quella lì decide le nostre sorti..- disse lui, guardando la ragazza negli occhi.

Quelli neri del professore erano sempre uguali, notò Marzia: due pozzi senza luce.

-Non capisco...le vostre sorti?-

-Eri tanto intelligente, Roberts, ma lavorare per Dolores ti ha forse rincretinita?- disse mentre apriva la porta del suo studio.

Non era cambiato di una virgola, i libri, i barattoli, la scrivania, tutto era come Mirna se lo ricordava.

-Ti ricordi come si prepara il Veritaserum?-

-Ovviamente..Ma cosa le serve il Siero della Verità?-

-Ad interrogare gli studenti...- fece lui, senza espressione.

-Cosa???Ma non è illegale usarlo??-

-Si...- disse mentre metteva un calderone sul fuoco.

-Ma lei lavora per il Ministero e quindi può fare tutto quello che vuole..- concluse Marzia, mentre si apprestava a polverizzare le Zanne di serpente.

-Perspicace, Roberts!- disse Piton, acido e con una nota di sarcasmo.

Lavorarono per un paio d'ore, scambiandosi qualche parola. Marzia si era legata i capelli in una coda e stava cominciando ad avere caldo con quella maglia di lana pesante.

-Ho bisogno d'aria....- disse quando non ce la fece più: stava scoppiando.

-Ti aspetterò qui...- disse lui, guardandola uscire dalla porta dell'ufficio.

Si può sapere cosa ti prende, Severus? La Roberts ha più di 10 anni meno di te..non puoi continuare a guardarla in quel modo..

Non so cosa mi stia succedendo...

La ragazza tornò dopo qualche istante con una maglietta che non nascondeva per niente le sue giovani e generose forme.

Spiegami come faccio a non guardarla..

Forza di volontà, Severus..

-Così va molto meglio..- fece lei, scostandosi una ciocca di capelli dal viso arrossato.

-Come mai la scelta di diventare giornalista, Roberts?Potevi diventare un Auror...-

-Già ma...-

-Ma i Corvonero, si sa, non sono propriamente coraggiosi..- disse lui, sarcastico.

-Invece i Serpeverde sono meschini e subdoli, cos'è meglio?- fece lei, sorridendo.

-Roberts, ti ricordo che sono sempre un professore...-

-Già- fece lei, avvicinandosi al professore, con la scusa di prendere la fiala che conteneva lo Sciroppo di Elleboro -Ma io non sono più una sua studentessa...- disse, a bassa voce.

Piton la guardò per qualche secondo, con un'espressione che mischiava stupore a malizia.

Marzia ritornò al suo posto, sorridendo.

Rimasero in silenzio per tutto il tempo che restava della preparazione della pozione, finchè l'insegnante non congedò la ragazza al giorno dopo.

Marzia, cosa ti è saltato in mente?Riprenditi, è Piton maledizione!!!

Si, ma è maledettamente affascinante....

Cosa poteva trovarci Marzia in un uomo come Severus Piton?Insomma, era vecchio e acido, per lei..Ma la ragazza sembrava divertirsi alla battute sarcastiche dell'uomo; ormai non era più un suo professore e le sue frecciatine, che un tempo le avrebbero fatto andare l'autostima sottoterra, ora la facevano ridere.  

  
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