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Autore: leocaccino    04/02/2011    8 recensioni
Thomas è uno scrittore molto famoso in tutto il mondo
Alex è un liceale impacciato e timido
Questa è la loro storia....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Flowers serie'
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                                                                     - Capitolo 13: Amici? –
 





Erano passati ormai due mesi dal fidanzamento effettivo di Thomas e Alex, anche se il tutto rimaneva ancora nell’ombra. Per entrambi fu un periodo stupendo. Il lavoro dello scrittore andava a gonfie vele e, nonostante tutte le uscite che faceva con il suo “fidanzato”, aveva trovato il tempo necessario per andare avanti con la stesura del suo nuovo libro. Alex dal canto suo aveva trovato un equilibrio mentale. La confusione era sparita lentamente e ormai aveva accettato a pieno le sue scelte. Insomma aveva capito che amare Thomas non era sbagliato.
Era giugno e la scuola stava finendo, l’estate ormai era alle porte. Mancavano pochi giorni alla fine della scuola. Per Alex negli ultimi mesi, nella sua classe, era cambiato completamente tutto: Lucas non gli parlava praticamente più dalla loro ultima litigata e inoltre aveva anche cambiato banco. Vicino a lui si era piazzata una ragazzina che non smetteva di assillarlo con i suoi problemi di cuore.
- Sai oggi mancano precisamente tre giorni alla fine della scuola – la vocina della ragazza torturò nuovamente i timpani di Alex. Lui non le rispose. Era l’unico modo per spegnerla. Se invece era obbligato a rispondere lo faceva tramite monosillabi. Guardò distrattamente dietro di se, in fondo all’aula, verso Lucas: anche lui era cambiato a causa degli eventi. Aveva abbandonato il suo campionario variabile di vestiti e ormai indossava solo indumenti nello stile gothic-punk. Quando però Alex incontrò i gelidi occhi del moro, si voltò nuovamente, solo per essere assillato nuovamente dalla sua compagna di banco – Mi hai sentito? – gli schioccò le dita davanti agli occhi – Pronto? -
- Senti non mi scocciare – il suo tono era impassibile. La ragazzina lo fulminò con lo sguardo poi tornò a seguire la lezione. Alex si passò una mano sul volto. Ripensò alle ultime parole che Lucas gli aveva detto, ormai ci pensava ogni giorno. Erano vere, come aveva avuto paura di approfondire il rapporto con Thomas, ora aveva paura di salvare il rapporto con il suo, ormai ex, migliore amico. Si chiese per l’ennesima volta perché fosse così codardo.
- Taylor, sapresti ripetermi quello che ho appena detto? – la professoressa di filosofia guardò Alex, stizzita. Il biondino non stava nemmeno ascoltando, era troppo perso nei suoi pensieri.
- Non lo so, non ascoltavo – ammise il ricciolo sbuffando. La professoressa lo guardò male.
- Cerca di stare attento – aggiunse poi in tono amareggiato. Il resto della classe scoppiò in un mormorio divertito. La donna dietro la cattedra massiccia lì fulminò con uno sguardo assassino. Quando si furono tutti zittiti, continuò la sua spiegazione. Alex ricadde nei suoi pensieri. Fortunatamente quella era l’ultima ora, ancora qualche minuto e sarebbe tornato da Thomas. Forse per chiarire con Lucas aveva bisogno dell’aiuto dello scrittore. Poco dopo la campanella suonò e lui corse fuori dall’aula, non ce la faceva più a stare in quel forno crematorio. Mentre aspettava l’autobus che lo avrebbe portato a casa, si perse nei suoi pensieri: ormai mancavano solo tre giorni alla fine della scuola.
 
- Sono a casa – gridò Alex chiudendosi la porta blindata alle spalle. La sua voce riecheggiò in tutta la stanza. Nessuno rispose. Alex sbuffò: probabilmente Thomas era fuori e Olga non lo aveva sentito dalla cucina, dove era spesso chiusa. Il ragazzo posò le chiavi sul tavolino davanti al divano, nel posacenere di rame e si andò a spogliare in camera da letto. Levandosi i vestiti, fissò la sua immagine riflessa allo specchio. Il succhiotto lasciatogli da Thomas la sera prima era ancora rosso e soprattutto faceva ancora male. Lo sfiorò e ripensò alla sera passata con Thomas. I due non erano andati oltre ai baci e alle coccole. Anzi a dire la verità non avevano ancora fatto l’amore. Nessuno dei due ne aveva ancora sentito l’esigenza. Nessuno dei due lo voleva. Non ancora almeno. Alex uscì dalla stanza e si diresse nello studio di Thomas. Sperava di trovarlo a lavorare e così fu. Lo scrittore aveva un paio di cuffie alle orecchie, il motivo per cui non aveva sentito il suo “sono tornato”, e stava ticchettando sulla tastiera come suo solito. Alex gli si avvicinò lentamente, cercando di non farsi scoprire. Quando gli fu dietro, gli cinse il collo con le braccia e gli baciò la guancia sinistra. Thomas sciolse il contatto dolcemente, si tolse le cuffie e dopo essersi alzato dalla sedia, lo baciò sulle labbra. Le loro lingue s’incontrarono e si stuzzicarono per alcuni secondi, come se non lo facessero da secoli. Il loro ultimo bacio, però, risaliva a quella mattina. Thomas si staccò per prendere aria e guardandolo negli occhi, gli sorrise dolcemente.
- Ciao piccolino – soffiò poi nell’orecchio del biondo. Alex arrossì, come faceva ogni volta che lo scrittore lo chiamava in quel modo.
- Ciao Thomas – la voce del ricciolo era flebile. Lo scrittore gli prese la mano e annodò le dita con quelle del più piccolo, portandolo fino alla sala da pranzo già apparecchiata. I due pranzarono insieme, come sempre tra sorrisi e sguardi complici. Il loro stare insieme aveva messo allegria anche a Olga che lavorava con un sorriso radioso e canticchiava all’insaputa dei due “piccioncini”, come adorava chiamarli lei. Dopo il pranzo, i due si sedettero sul divano a guardare un film. Thomas era seduto e accarezzava i capelli di Alex che, essendo steso, poggiava la testa sulle sue gambe.
- Thomas – il ricciolo si alzò di scatto.
- Che c’è? – lo scrittore era imbronciato e il biondino non riuscì a trattenere una risatina divertita.
- Come mai quel broncio? – chiese con il sorriso mentre il più grande incrociava le braccia indispettito.
- Hai interrotto il nostro momento romantico – l’espressione di Thomas sembrava quella di un bambino capriccioso, come anche la voce. Alex a quelle parole però arrossì violentemente, poi guardando meglio l’altro scoppiò in una clamorosa risata. Anche lo scrittore scoppiò a ridere poco dopo – Che cosa volevi dirmi prima?- chiese poi Thomas tornando serio.
- Ho bisogno di un consiglio – il biondino arrossì di nuovo. Erano una coppia ma non pensava di dover chiedere aiuto a lui per le sue questioni personali – Lucas ed io non abbiamo ancora chiarito – Thomas annuì – Io tengo molto alla nostra amicizia, solo che non so cosa fare in modo che torni tutto com’era prima – lo scrittore rimase in silenzio per un po’.
- Hai già provato a parlargli? – chiese poco dopo.
- Se mi avvicino, lui mi scansa e va da un’altra parte – rispose tristemente.
- Fermalo e digli quello che ti tieni chiuso dentro da due mesi – Thomas sapeva benissimo il perché i due avevano litigato. Alex annuì, avrebbe provato così. Avrebbe abbattuto la paura come aveva fatto per Thomas.
- Grazie – il riccio schioccò un bacio sulle labbra dello scrittore, poi si ristese sul divano poggiando la testa sulle gambe dell’altro, lasciandosi cullare dalle carezze.
 
Lucas uscì dalla classe, dopotutto era appena suonata la campanella che indicava l’inizio dell’intervallo. Avrebbe fumato una sigaretta nel bagno e poi avrebbe fatto un giro alle macchinette, da lì riusciva a seguire i movimenti del suo, ormai ex, migliore amico. Gli mancava, si era ridotto a spiarlo e a fumare per dimenticarlo da quando avevano litigato. Da quel giorno cercava di evitarlo e aveva anche cambiato banco, era riuscito a farsi odiare e forse era meglio così. Almeno avrebbe lasciato che Alex si godesse l’amore di Thomas, senza che lui facesse da terzo incomodo. Non voleva creare problemi poiché il suo amore non era ricambiato. Non ebbe però nemmeno il tempo di entrare in bagno che una furia dai capelli dorati gli si parò davanti e gli tolse la sigaretta non ancora accesa da bocca, gettandola per terra.
- Che cazzo fai!?! – urlò Lucas.
- Quello che avrei dovuto fare due mesi fa – gli occhi di Alex erano sempre calmi come il mare, anche perché il loro colore ricordava le acque profonde dell’oceano, blu intenso – Ora tu mi ascolti – il moro sgranò gli occhi. Da quando Alex era così determinato? – Non m’interessa se non mi parli e se non vorrai rispondermi. Mi sono stancato di avere sempre paura e sono cresciuto – Lucas incrociò le braccia e alzò un sopracciglio – E’ vero per dire o fare molte cose non ho le palle e mi faccio prendere dall’ansia, però tu mi hai sempre aiutato a superare i momenti peggiori della mia vita, dandomi la forza di andare avanti e se ora dovessi perderti, non credo riuscirei a vivere serenamente come sempre – Alex sospirò. Era riuscito a esprimere tutto quello che si era tenuto dentro per due mesi, tutto in una volta.
- Ora hai Thomas – Lucas guardò altrove spazientito – A che ti servo io? –
- Tu e Thomas siete due cose completamente diverse – il ricciolo aveva perso la convinzione iniziale – Tu sei il mio migliore amico, lui è il mio rag… - Alex avvampò. Non riusciva ancora ad ammettere ad alta voce che Thomas era il suo fidanzato. Cioè era una cosa strana da dire, in più la timidezza di Alex la rendeva impossibile – Va beh, hai capito – Lucas scoppiò a ridere.
- Quindi dopo quello che ho detto mi consideri ancora il tuo migliore amico? – chiese trattenendo la felicità, cosa che non gli riuscì molto bene.
- Beh, quello che hai detto mi ha fatto capire che dovevo smetterla di avere sempre paura – sorrise – E’ stata la spintarella che mi ha permesso di dire “si” a Thomas – Lucas abbassò lo sguardo. Sapeva che i due stavano insieme e che erano felici, ma non pensava di essere stato lui a scavarsi la fossa da solo. Forse doveva solo dimenticare Alex, almeno non avrebbe più sofferto inutilmente.
- Ora posso andare a fumare? – chiese estraendo il pacchetto di sigarette dalla tasca dei bermuda.
- Non pensarci nemmeno – rispose l’altro prendendolo a braccetto e riportandolo in classe.
 
- E quindi abbiamo fatto pace – concluse Alex. Thomas era un ottimo ascoltatore, non aveva fiatato per tutto il racconto dettagliato che il suo “piccolino” gli aveva esposto.
- Quindi la mia idea ha avuto successo – non era una domanda. Era un modo per vantarsi e per fare indispettire il biondino che diventava ancora più carino quando s’imbronciava.
- Quando fai così, sei proprio antipatico – come previsto dallo scrittore, Alex incrociò le braccia e mise il broncio come un bambino di tre anni. Thomas non perse tempo e gli stampò un bacio tenero sulle labbra, che si trasformò presto in uno passionale e focoso. I due si trovarono presto stesi sul divano uno sopra l’altro a baciarsi appassionatamente. Furono però interrotti da un colpo di tosse di Olga.
- Scusate piccioncini, dovrei pulire la sala – la donna stava sorridendo. Alex arrossì. Non pensava che la governante potesse essere tanto diretta. Forse però era stata la cosa giusta fermarsi, anche perché al più piccolo stava salendo una strana voglia, una sorta di eccitazione, che fu repressa dal colpo di tosse della donna. Il biondino si divincolò dalla posizione in cui era, congedandosi con la scusa del “devo studiare”. Stesso valse per Thomas, la sua scusa però fu “devo lavorare”. Infine Olga si ritrovò sola, in mezzo alla sala, con l’aspirapolvere in mano, sorridente più che mai grazie alle scenette romantiche dei due “piccioncini”.
Passò qualche ora dall’episodio del divano. Alex era rinchiuso in biblioteca, ma aveva voglia di stare vicino a Thomas. Lo stesso valeva per l’altro. Fu il più piccolo, però, a mollare i libri e a recarsi nello studio del suo fidanzato. Thomas appena sentì la porta aprirsi si alzò in piedi e strinse in un abbraccio Alex. Era un contatto stupendo che nessuno dei due voleva sciogliere. Ad Alex però venne un’idea per distrarre un po’ Lucas. Se gli avesse trovato una ragazza di sicuro il moro, si sarebbe dimenticato di lui.
- Thomas – come sempre fu Alex a sciogliere il contatto, realizzando i mugolii di dissenso dello scrittore.
- Dimmi piccolino –
- Hai ancora il numero di quella ragazza che ti aveva chiesto di scriverle una lettera d’amore per me? – Thomas deglutì. Non che non si fidasse di Alex. Aveva solo paura di perderlo.
- Sì, perché?-
- Voglio conoscerla – nella sua mente, Alex, aveva già un piano per trovare a Lucas una ragazza.
- Per quale motivo? – Thomas si era rabbuiato.
- Sei geloso?- Alex sgranò gli occhi. Possibile che Thomas non si fidasse di lui?
- No – il tono del più grande era diventato freddo, come se lo scrittore fosse lontano anni luce.
- Thomas? – lo richiamò il biondino.
- Sì, tanto – ammise lo scrittore.
- Sai che ti puoi fidare di me, insomma noi due siamo fi… - Alex si era bloccato di nuovo. Era inutile, non riusciva proprio a dire che lui e Thomas stavano insieme, non ad alta voce almeno. Un barlume di speranza e di gioia si accese negli occhi del più grande.
- Siamo cosa? – lo incitò poi.
- Fidanzati – alla fine il ricciolo ci era riuscito, anche se con un po’ di fatica. Insomma la cosa lo imbarazzava e come ogni volta che era imbarazzato, arrossì violentemente – Mi puoi dare il numero di Debby? – Alex cercò deviare il discorso. Thomas non rispose ma si girò e dal cassetto della sua scrivania tirò fuori un foglio piegato in quattro parti e glie lo porse – Grazie – Alex gli balzò al collo e lo riempì di baci, sulle guance, sulle labbra e sul collo. Poi corse fuori dalla stanza senza aspettare risposte e digitò il numero sul cellulare. Uno squillo. Due squilli. Tre e poi quattro. Infine la ragazza rispose. Alex gli spiegò chi era e che voleva conoscerla, per parlare di “una cosa”. Aveva detto proprio quelle due parole. La conversazione fu breve e incisiva. Debby accettò subito di conoscerlo, anzi era proprio quello che voleva. Si diedero appuntamento per quella stessa sera, in un bar sotto casa sua e di Thomas. Alex, tramite le descrizioni di Thomas riuscì a riconoscerla subito. Gli si presentò davanti una ragazzina bassa e magra, con capelli castani, mossi e gli occhi di un verde intenso.
- Alex! – Debby gli saltò subito al collo stampandogli un bacio sulla guancia.
- Ehi calmati, sono fidanzato – disse cercando di staccarsela di dosso.
- Quindi non sei venuto qua per conoscermi in quel senso? – sembrava abbastanza dispiaciuta.
- No, mi dispiace – sospirò il ragazzo – Voglio parlarti di una cosa – si sedettero a un tavolino e ordinarono qualcosa da mangiare. Alex nel frattempo le spiegò che voleva organizzare un’uscita a tre con un suo amico, Lucas. Le spiegò che magari poteva piacerle. E che lei avrebbe trovato un fidanzato.
- Ok, ci sto – sorrise e gli porse la mano – Se non mi piace, però me ne vado – Alex le strinse la mano.
- Ci sto –
 
Il giorno dopo era già tutto organizzato. Alex aveva chiesto a Lucas di uscire per andare a prendersi un gelato. Questo logicamente aveva accettato, pur sapendo che non sarebbero stati soli. Il biondo gli aveva spiegato che ci sarebbe stata anche una sua amica, che voleva fargli conoscere. Quando s’incontrarono davanti alla paninoteca, i due si abbracciarono fraternamente. Di Debby però nemmeno l’ombra.
- La tua amica? – chiese Lucas scettico.
- Deve arrivare – ammise il biondino. Aspettarono fuori dal locale ancora una decina di minuti, finché il moro non perse la pazienza.
- Possiamo aspettarla dentro? Questo caldo mi uccide – propose nervosamente. Forse lui si aspettava un appuntamento solo soletto con il biondino.
- Certo – entrarono velocemente e aspettarono. Se qualche cameriere si avvicinava, il biondo gli diceva che stavano aspettando un’altra persona e che solo al suo arrivo avrebbero ordinato. La vibrazione del cellulare riportò il ricciolo alla realtà. Lo lesse velocemente e rispose. Era proprio Debby che avvisava che era quasi arrivata. Lui le rispose che la stavano aspettando dentro e nemmeno il tempo di una decina di minuti, la porta si spalancò ed entro il locale entrò la ragazza. Per l’occasione indossava un paio di pantaloncini di jeans, una maglietta che teneva sopra l’ombelico e un paio di scarpe con i tacchi. Lucas spalancò la bocca.
- Non dirmi che è lei – si rivolse sbigottito a un sorridente Alex.
- Sì è proprio lei – gli chiuse la bocca con una mano e poi continuò – Non ti piace? –
- Scherzi? E’ una figa paurosa – Debby sorrise al biondo e lanciò un’occhiataccia a Lucas, probabilmente non gli era andata bene che qualcuno la mangiasse con gli occhi. Alex però era riuscito nel suo intento.
“Due piccioni con una fava” pensò mentre guardava Lucas che si presentava a Debby.
- Ciao Alex – la ragazzina gli fece l’occhiolino e poi sorrise. Lui ricambiò e poi chiamò il cameriere. Ordinarono mentre Lucas non staccava gli occhi di dosso alla ragazza. Come previsto da Alex, di lui si era completamente dimenticato. Il biondo parlò poco, non voleva interrompere la conversazione, ormai romantica, degli altri due. Debby ogni tanto gli rivolgeva degli sguardi di ringraziamento, dolci e comprensivi. Lucas invece lo guardava sprizzante di gioia, anche lui, a modo suo, riconoscente. Strano ma vero, Alex aveva risolto uno dei suoi problemi maggiori tutto solo. Lui aveva organizzato tutto, e aveva evitato di far soffrire due persone che si erano affezionate molto a lui. Quando il ricciolo si alzò per andare in bagno, Lucas lo seguì. Una volta dentro lo abbracciò forte e cominciò a saltare felice.
- Grazie – sorrise Lucas – Insomma non credevo che la tua amica fosse la mia anima gemella –
- Sono o non sono il tuo migliore amico? – chiese ironico Alex.
- Per sempre? – chiese il moro speranzoso.
- Per sempre – confermò l’altro aprendosi in un sorriso radioso. Lucas lo abbracciò con forza, sollevandolo da terra. Ora che si erano ricongiunti nulla li avrebbe più separati.
 
 
 
 



 

 
 
 
 
 
 
 
 
Scusate il ritardo gente ma in questa settimana ho avuto troppo da fare… Insomma era da tanto che non aggiornavo… Sono parecchio sconvolto… Spero di non aver perso nessun fan (se così vi posso chiamare) della mia storia…
Ringrazio tutti quelli che continuano a seguirmi e mi scuso ancora per il ritardo…
Ps.. Il capitolo è più corto ma serviva da collegamento… 
 

Angolo risposte:
 
YUKO CHAN Ora sono io a dovermi scusare per il ritardo… Mi dispiace che tu abbia avuto l’influenza… Come già avrai capito questo capitolo c’entra poco con la coppia… Insomma è centrato su Lucas come anticipavo nel precedente capitolo…. E’ relativamente inutile… XP
Si come dici tu i due “piccioncini” avranno parecchie difficoltà in futuro… Però non demorderanno, tenendo fede al loro forte spirito e alla testardaggine di Alex… E i problemi (il più importante almeno) lo darà la strega!!!! XD
Al prossimo capitolo… Un bacione!!
 
BritinLover Ciao nuova lettrice XD Hai fatto bene a recensire alla fine… Almeno leggevi tutto di un fiato… Sono felice che “fiori di ciliegio ti piaccia” …
Mi dispiace deluderti ma non penso ci saranno scene di sesso… Però se aspetti un po’ ci saranno i primi riscontri del loro contatto ravvicinato… XD
Credo che lo chiami “piccolino” perché lo ama… e lo sente come una cosa piccola da proteggere...
Quel numero scritto in parentesi significa che mancavano sei capitoli ora invece ne mancano cinque… XD
 
Smanukil Eccoti servito il capitolo su Lucas e Olga… Ci sono tutti e due visto??? Spero ti piaccia… Anche se è un po’ corto… Lo ammetto…
Adesso però ci vorrebbe un triplo alleluia… Insomma Alex ha fatto pace con il bel moretto, che ha cambiato moda: Gothic – punk… Tutto vestito di nero XD Un dark a bestia XP
Thomas non ha tutti i torti a non volersi far vedere in giro con Alex… La sua reputazione andrebbe letteralmente a puttane…!!!!
E si, Alex è un po’ ipocrita ma chi non lo è insomma anche io all’inizio mi facevo dei segoni mentali assurdi… Poi mi sono abituato e vivo meglio…
 
SNeptune84 Si per fine febbraio dovrei finire la storia… Spero… Almeno continuo “ l’angelo e il diavolo” alla quale mi sento più legato… E poi io sono un vulcano di idee… Pensa che già ho un’altra yaoi molto Lemon in testa… XD Tutta già strutturata… è solo da scrivere…
Comunque spero che questo capitolo ti piaccia come gli altri…
Bye …
 
kiki4ever Scrivo cose belle perché le vivo… Insomma sono un maschio e sono bisessuale… e sono fidanzato.. Certe frasi escono volontariamente dalla mia mente altre invece le prendo dai litigi e dalle sdolcinerie che dice il mio ragazzo…
Ho aggiornato il più in fretta possibile… Solo che ho avuto un po’ di problemi e quindi non riuscivo mai a finire di scrivere il capitolo…
Spero ti piaccia molto anche questo chappy…
A presto … un bacio
 
 DeathKid Oddio non so che scrivere… XD Ci siamo detti già tutto in mail… e anche molto di più… non so come risponderti…
Anzi no su una cosa voglio rispondere nuovamente…. Thomas è si un gran pezzo di merda per come provoca quel povero e innocente (seh come no -.-) ragazzo…. Però è anche un grandissimo figo! E io ho scelto… Mi sono ripreso Mirko… Insomma ma dove lo trovo uno che mi sopporta così tanto… Mirko è veramente la mia vita… Mi dispiace un po’ per Sebo però essendo io molto egoista: è la mia vita e devo essere felice io… non gli altri… certo mi dispiace far soffrire le persone ma se stessi a pensare agli altri io sarei infelice…
Ps… Sono stato tre giorni e tre notti a pensare a tutto quanto quello che è successo… e mi sono accorto che non vale la pena chiudere il fidanzamento con Mirko solo perché Sebo mi provoca certi effetti… Insomma non sono ceco, ci sono altri bei ragazzi ma il mio è il migliore di tutti…
Non è da tutti arrivare fin sotto casa, incurante dell’ora e di chi c’era in casa per portarmi un mazzo di rose rosse fresche XD LO AMO!!!! E non ho paura di urlarlo al mondo!!  

  
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