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Autore: ramona55    01/01/2006    14 recensioni
"La Sala Grande era stata addobbata a festa e sui lunghi tavoli erano serviti tutti i piatti più ghiotti. Tutti sembravano felici ... e ridevano come mai avevano fatto in quelle ultime settimane colme di paura." Piccolo missing moment di "Harry Potter e la Camera dei Segreti", che racconta la felicità di rivedere sani e salvi i propri amici. Una felicità, che, a volte può aiutarci a superare anche la timidezza.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nota prima di cominciare: questa ff è nata per caso, leggendo il secondo libro della saga di Harry Potter. Essendo una convinta sostenitrice della coppia Ron/Hermione mi sembrava che nel libro mancasse un vero riavvicinamento tra i due dopo che Hermione viene risvegliata grazie alla pozione alla mandragola. Il film mi ha messo sulla buona strada, mostrando l’arrivo in sala grande di Hermione e il mancato abbraccio tra lei e Ron, che si ritraggono entrambi imbarazzati, e si stringono invece la mano. Così ho messo insieme le due cose, ed ecco qui questa ff.
Naturalmente tutti i personaggi descritti sono di prorprietà di J.K. Rowling, io li ho solo presi in prestito per questa breve fantasia.
Se vi va, sarei felice di sapere cosa ne pensate.
Buona lettura.



Una buona giornata

Harry aveva partecipato a molti banchetti ad Hogwarts, ma nessuno poteva essere paragonato a quello. Tutti indossavano il pigiama e i festeggiamenti durarono tutta la notte.

La Sala Grande era stata addobbata a festa e sui lunghi tavoli erano serviti tutti i piatti più ghiotti. Tutti sembravano felici (a parte Draco Malfoy e i suoi amici, forse) e ridevano come mai avevano fatto in quelle ultime settimane colme di paura.
Erano tanti i Grifondoro, ma anche i Tassorosso e i Corvonero, che volevano sapere da Harry e Ron come avessero fatto a sconfiggere il mostro e a salvare Ginny, perché naturalmente tutta la scuola aveva saputo cosa fosse successo giù nella Camera dei Segreti, e adesso tutti volevano conoscere i particolari di quell’impresa. Harry e Ron si trovarono a rispondere a domande del tipo ‘Ma è vero che avete dovuto combattere contro il mostro a mani nude?’ oppure ‘Quindi siete venuti fuori aggrappati ad un uccello?!’. All’inizio era divertente stare lì a raccontare e vedere tutti sgranare gli occhi per lo stupore o applaudire dicendo ‘Bravi!’ o ‘Incredibile!’, ma dopo un po’ divenne noioso rispondere a tutte quelle domande, e dovevano anche stare attenti a non rivelare niente di Voldemort e del suo diario o della causa dell’incidente del professor Allock, come aveva raccomandato loro la McGranitt non appena erano comparsi nella Sala Grande.
Per fortuna, proprio quando una ragazzina bionda del Corvonero chiedeva loro costernata « Allora è proprio vero che il professor Allock andrà via? », arrivarono come due bolidi Fred e George Weasley che li trascinarono via dicendo « Oh, piantatela adesso! I nostri due eroi devono pur divertirsi stasera! » e li fecero sedere vicino a loro, lontani dai curiosi, spingendogli sotto il naso un vassoio pieno di enormi cannoli alla crema. Harry sentì di non avere mai voluto tanto bene ai gemelli.
Poi Silente si alzò in piedi e batté le mani per attirare l’attenzione. Nella sala scese lentamente il silenzio. L’anziano preside abbracciò con lo sguardo tutti i presenti, poi cominciò a parlare con voce chiara.
« Miei cari amici » disse « che anno terribile è stato questo! Ma per fortuna, grazie al coraggio e alla generosità di qualcuno – e qui cercò con lo sguardo Harry e Ron al tavolo dei Grifondoro e sorrise loro – la minaccia che per mesi ci è pesata sul cuore è stata scongiurata. »
Tutti esplosero in un forte applauso.
Quando questo si fu calmato Silente riprese, puntando lo sguardo verso il fondo della sala « E credo che laggiù in fondo ci sia qualcuno che non vede l’ora di unirsi al nostro banchetto ». Tutti si voltarono a guardare verso l’ingresso della sala e subito scoppiò un altro enorme applauso: Colin Canon, Justin Finch-Fletchley, Penelope Light seguiti da Nick-Quasi-Senza-Testa erano appena entrati nella Sala grande. Moltissimi studenti si alzarono dai tavoli applaudendo e andando ad abbracciare i loro amici; anche il Frate Grasso, il fantasma di Tassorosso, accolse Nick-Quasi-Senza-Testa con un caloroso « Bentornato, vecchio mio! ». E Gazza abbracciava beato una rediviva Mrs Purr.
Solo Hermione non si vedeva ancora. Ron chiese ad Harry se non gli sembrava strano « Forse ci sono state complicazioni » gli disse preoccupato, ma Harry pensava che, visto che ora anche Ginny si trovava in infermeria, magari Hermione era rimasta ancora un po’ con l’amica. Ron sembrò sollevato. « Forse hai ragione » disse.
Dopo un po’ sentirono Neville esclamare « Hermione! » e Ron si sporse un po’ dalla sua panca per guardare verso l’ingresso della sala. La loro amica era lì e sorrideva nella loro direzione. Iniziò a correre verso di loro, mentre Harry e Ron saltavano fuori dalle panche e tutti si giravano a guardare.
« Hermione, stai bene! » disse contento Harry abbracciando l’amica quando lei si fu avvicinata gridando « Ce l’hai fatta! Ce l’hai fatta! » e gli gettava le braccia al collo. Poi fece per abbracciare anche Ron, ma per qualche strano motivo invece si trattenne e abbassò lo sguardo sorridendo, tendendogli la mano. Harry guardò incuriosito i suoi due amici: Ron sorrideva e stringeva la mano di Hermione, ma aveva le orecchie di un bel colore rosso acceso ed Hermione sembrava piuttosto imbarazzata.
« Bè, adesso siamo di nuovo tutti e tre insieme » disse allegramente.
« Infatti » fece Hermione « Oh, lo sapevo che ce l’avreste fatta! Siete stati bravissimi! » trillò.
« Già...sì... » bofonchiò Ron « Ma non ce l’avremmo mai fatta se tu non ci avessi messo sulla buona strada »
« Il foglio che avevi in mano » spiegò Harry « Lì c’era scritto del Basilisco e tu avevi annotato la parola... »
« ...tubazioni! » completò Hermione in un sussurro.
Ron ed Harry annuirono.
« Come vedi, siamo sempre una squadra » sentenziò Ron e tutti e tre scoppiarono a ridere.
Il banchetto durò ancora a lungo.
Harry non avrebbe saputo dire quale fosse stato il momento più bello. Forse quando Hermione gli era corsa incontro gridando « Ce l’hai fatta! Ce l’hai fatta! »: oppure quando Justin, alzandosi dal tavolo dei Tassorosso per andargli a stringere la mano, non la finiva più di chiedergli scusa per avere sospettato di lui; o quando era tornato Hagrid, alle tre e mezzo del mattino, e aveva dato a lui e a Ron una pacca sulle spalle così poderosa da mandarli con la faccia dentro al piatto di zuppa inglese; o quando avevano saputo di aver guadagnato quattrocento punti per il Grifondoro, assicurandosi così la vittoria della Coppa per il secondo anno consecutivo. O ancora quando la professoressa McGranitt si era levata in piedi per annunciare che gli esami erano stati annullati come regalo della scuola (« Oh, no!» aveva esclamato Hermione). O quando Silente aveva annunciato che purtroppo il professor Allock non avrebbe potuto tornare ad insegnare l’anno seguente, perché doveva andare a recuperare la memoria. Non pochi insegnanti si unirono all’ovazione che accolse questo annuncio. « Peccato! » disse Ron servendosi un bombolone alla marmellata. « Cominciava a starmi simpatico ».

Erano forse le quattro e mezzo del mattino quando lasciarono la Sala Grande per salire in dormitorio. Mentre si allontanarono li raggiunse Percy Weasley.
« Ron, mamma e papà stanno andando via. Vieni ».
Ron disse ai suoi amici di andare avanti senza di lui, ma loro non ne vollero sapere.
« I tuoi sono stati così gentili con me. Mi fa piacere salutarli prima che partano » disse Harry.
E così tutti e tre seguirono Percy lungo i corridoi finchè non furono giunti davanti all’infermeria, dove Molly e Arthur Weasley parlavano fitto fitto con Silente e Madama Chips: avevano l’aria stanca, ma sembravano sollevati. Quando il gruppetto si avvicinò la signora Weasley li salutò allegramente.
« Hermione, tesoro! Sono contenta di vedere che stai bene! » disse. Ringraziò un’infinità di volte Harry, che non sapeva davvero cosa rispondere dall’imbarazzo e abbracciò forte forte Ron dicendo « Il mio piccolo ometto coraggioso! » mentre lui cercava di districarsi dalla sua presa. « Mamma, piantala! ».
« Come sta Ginny? » chiese Harry.
« E’ molto scossa, ma si riprenderà » disse con voce ferma Silente. « Potete entrare e farle un salutino se volete » aggiunse poi sottovoce, ma non abbastanza per non farsi sentire da Madama Chips che gli lanciò un’occhiataccia ma non disse nulla.
« Ma non dovrebbe riposare? » esclamò Hermione. E dalla faccia che faceva in quel momento Harry capì che Madama Chips doveva pensarla esattamente come lei.
« Oh, riposerà poi! Adesso deve soltanto distrarsi e togliersi dalla testa i brutti avvenimenti di queste ultime ore, altrimenti continuerà ad avere incubi per mesi! » disse con foga la signora Weasley. « La mia bambina! Chissà come ha sofferto in tutti questi mesi! » aggiunse poi, con voce addolorata. Il signor Weasley la abbracciò teneramente « Non pensarci, Molly cara. Adesso è tutto finito! ».
Quando entrarono in infermeria Ginny era perfettamente sveglia, con Fred seduto accanto a lei su un lato del letto e George comodamente disteso su quello a fianco. Aveva l’aria ancora un po’ scossa, ma in quel momento rideva, forse per qualche storia raccontatale dai fratelli.
Ron le si avvicinò. « Adesso ti fai abbracciare? » chiese e Ginny per tutta risposta gli gettò le braccia al collo, facendolo cadere sul letto assieme a lei. Tutti risero, eccetto madama Chips che guardava il gruppetto scuotendo debolmente la testa con aria di disapprovazione.

Quando giunsero finalmente nella sala comune dei Grifondoro era ormai quasi l’alba. Molti studenti si erano ritirati nei loro dormitori, mentre alcuni erano rimasti ancora un po’ a godersi quella inaspettata atmosfera festosa e chiacchieravano qua e là, in piccoli gruppetti occupando i divani e le poltrone della sala.
Anche Harry, Ron ed Hermione si attardarono a parlare, visto che la ragazzina era curiosissima di conoscere tutti i particolari dei fatti accaduti quella sera. Molti degli studenti che rientravano o si avviavano nelle loro stanze davano una pacca sulle spalle ad Harry e Ron e si complimentavano con loro passando: i due ragazzi sorridevano o annuivano piuttosto imbarazzati, ma Hermione guardava i suoi amici raggiante e tutta orgogliosa.
« E’ proprio tardissimo » disse Harry ad un certo punto « ...e io sono davvero distrutto ».
« Certo » rispose Hermione « Per voi oggi è stata una giornata lunga ».
« E molto impegnativa » sottolineò Ron, soffocando a stento uno sbadiglio.
« Già. Però è stata una buona giornata » fece Harry sorridendo.
Non solo erano riusciti a fermare Voldemort ancora una volta, ma anche tutte le vittime del Basilisco erano state guarite, Ginny era salva e il Grifondoro aveva di nuovo vinto la coppa della Case, grazie a loro.
« Bene. Buonanotte, Hermione » disse Harry alzandosi e abbracciando l’amica, che si era alzata a sua volta.
« Buonanotte, Harry » rispose lei.
Harry si avviò verso le scale a chiocciola che portavano al suo dormitorio, ma Ron non si mosse. Stava in mezzo alla sala comune, lanciando delle rapide occhiate alternativamente ad Hermione e al pavimento, come se dovesse decidersi a dire o fare qualcosa.
Hermione si mosse verso di lui, ma Ron borbottò un ‘Buonanotte’ e scappò via, salendo di corsa i primi gradini della scala diretta ai dormitori. Poi però si fermò di botto, e dopo un istante, ridiscese velocemente in sala comune.
Hermione era ancora là, ma stava avviandosi al suo dormitorio quando Ron la chiamò. Fece appena in tempo a girarsi che si ritrovò tra le braccia di Ron che la stringeva forte. Hermione sgranò gli occhi per la sorpresa e arrossì un po’, ma si lasciò cullare da quell’abbraccio.
« Sono felice che tu sia tornata » le sussurrò Ron « Non era lo stesso senza di te ».
Poi la lasciò andare e mentre si allontanava tenendo lo sguardo ben fisso a terra, la sua faccia assumeva lo stesso colore dei suoi capelli. Fece per andarsene, ma la mano di Hermione lo trattenne prendendogli il polso. In un istante gli fu vicina, si sollevò leggermente sulle punte dei piedi e gli posò un piccolo bacio su una guancia.
« Grazie » disse sottovoce allontanandosi e sorridendogli. Poi girò sui tacchi e corse su verso il suo dormitorio.
Ron per un po’ rimase fermo come impalato. Incredulo, si portò una mano alla guancia e non potè fare a meno di sorridere. Poi si decise a salire e si avviò su per la scala a chiocciola. Arrivato a metà trovò Harry che si era fermato ad aspettarlo.
« Tutto bene? » chiese con un mezzo sorriso.
« C-certo » balbettò Ron diventando nuovamente rosso.
Ron lo superò salendo di corsa ed Harry ricominciò piano a salire i gradini con un largo sorriso sul volto.

Eh sì, quella era stata proprio un’ottima giornata.


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Mi rendo conto che convenzionalmente la dedica si mette all'inizio, ma io non amo seguire le convenzioni. Per cui lo scrivo adesso. Dedico questa breve storia alle ragazze del thread kicker di Freefans.net, che con i loro incitamenti mi hanno spronato a raccogliere la sfida di scrivere qualcosa sui nostri due sidekicks preferiti e che con i loro post mi hanno dato l'idea da cui questa storia è nata.
Se vi è piaciuta anche solo la matà di quanto è piaciuta a me scriverla, posso ritenermi davvero soddisfatta.

Buon anno a tutti

  
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