Di Sommi Pensieri & Parole - Cap. 23 (soundtrack Cascada- Everytime we touch)
… in un giorno di
pioggia ti ho conosciuta
e il vento dell'ovest rideva
gentile,
in un giorno di pioggia ho
imparato ad amarti,
mi hai preso per mano portandomi
via...
..Ed è in certi sguardi che si vede l'infinito.
Le giornate volarono via
come rondini in autunno: cadenzate e universali. Nessuno poteva
interrompere il tempo né le leggi di madre natura.
Quando si vive veramente il tempo passa in un lampo, intere giornate appaiono come minuti e non c'è niente che si possa fare per fermare questo moto perpetuo.
Con la mia Sam
avrei voluto fermare il tempo, bloccare gli attimi ed arrestare i
momenti, ma non è stato possibile, sono riuscito solamente a
imprigionare l'intensità di quegli attimi nel mio cuore, ad
immortalare quei momenti nella mia mente ed a riempire l'anima di tutte
quelle emozioni.
Sì, perché l'amore era anche emozione.
Stare con la mia stellina era come trovarsi perennemente sospesi in un
luogo dove non esisteva lo spazio e il tempo; la felicità
che provavo e la gioia erano così forti da sembrare irreali.
Mai, in tutta la mia vita avevo provato queste emozioni
così forti da tenermi a mezz'aria, tra terra e cielo, tra
paradiso e inferno, tra materia e nulla, tra
l'essere e il non essere.
Steve aveva ragione la
volta che la definì come qualcosa che ti graffiava
dentro, ma soprattutto quando disse che lei poteva essere il
tutto o il niente, e se solo ti affezionavi eri
fregato.
Mai sentite parole più vere perché Samantha era
veramente così.
Lei era capace di entrarti dentro, con una semplicità
mostruosa e con un semplice sorriso, era disarmante.
Non riuscivo più
a distinguere il cuore dal corpo e dalla mente.
Ero diventato un essere unico dove sentimenti ed emozioni, carne e
pensieri, si fondevano insieme.
Era questo l'amore? L'amore
di cui tutti parlavano, arrivato così all'improvviso senza
che me ne rendessi conto?
Sì, ne ero sicuro.
Mi aveva investito e travolto, come una tormenta di neve investe uno
sciatore, non l'avevo cercato ed era arrivato.
Imprevedibile come una folata di vento, come un temporale estivo, come
un'eclissi o una cometa.
Era bello, dannatamente bello.
Non poteva essere paragonato a nessun sentimento né all'insieme di tutte le sensazioni provate in una vita, nemmeno allo scoppio di adrenalina, durante un lancio con il paracadute, poteva minimamente paragonarsi alla forza devastante dell'amore.
L'amore era vita, era
colore, era qualcosa che mi saturava e struggeva di emozioni, nuove o
rivisitate, amplificate ed elevate all'infinito.
L'amore era purezza.
L'amore era quanto di più vicino esistesse al Cosmo.
Sam era amore. Sam mi aveva fatto innamorare.
Nessuno, nemmeno io avrei
mai detto che fosse possibile, soprattutto per uno come me amante
degli imprevisti, delle occasioni e di tutto ciò che non
comportasse l'attesa.
Sam, la mia piccoletta, era la mia occasione e il mio stupendo
imprevisto.
L'amore era un dolcissimo e bellissimo imprevisto.
Cazzo, chi l'avrebbe mai
detto!
Non io. Io che non mi aspettavo mai niente dagli
altri, io che ho sempre preso quello che volevo e
che desideravo, io che ho sempre vissuto
sbattendomene di tutti, io che non l'ho mai
cercato alla fine è arrivato.
Ha posato il suo sguardo, il suo calore, il suo tutto, su di
me,
come i raggi del sole si posano sui fiori, come la luna posa la sua
aura sul mare e
come le stelle posano la loro brillantezza nel cielo notturno,
facendolo splendere di sfolgorata bellezza.
L'amore mi ha avvolto nelle
sue ali, mi ha cullato nelle sue emozioni e mi ha cantato la sinfonia
del cuore.
Un diamante grezzo portato allo splendore,
una bocciolo di rosa sbocciato,
una crisalide trasformata in farfalla.
L'amore cambia, trasforma, plasma, matura ed eleva.
Curioso di scoprirla, di
conoscere quella ragazza che si comportava e si vestiva in modo strano,
che riusciva a sorprendermi come se fosse normale routine,
che mi zittiva o che controbatteva subito, quella ragazzina che mi
teneva testa, sfrontata e incredibilmente curiosa proprio come me.
Sam inaspettata Sam.
Sbucata dal nulla, conosciuta e raccolta come un tenero cucciolo in un giorno di pioggia, è riuscita in pochi mesi a farmi provare una moltitudine di sensazioni diverse, dalla più semplice a quelle che rasentavano l'incredibile.
Era partito tutto da una
semplice curiosità, dovuta alla diversità che la
contraddistingueva dalle altre, un gioco perverso su chi avrebbe ceduto
prima, un mini-film da preparare e amicizie in comune. Erano stati mesi
intensi, pieni di emozioni - positive e negative- parole, discorsi,
litigi, prese in giro, sorrisi, risate e gelosie. Istinti.
Sam mi aveva fatto scoprire un sentimento che non pensavo facesse parte
di me: la gelosia. Arrivata come una folata di vento o come qualcosa
d'incontrollabile, tanto che era riuscita a farmi analizzare
una parte di me che non
sapevo nemmeno di avere.
Mark le stava sempre
intorno, con una scusa o con l'altra, tanto che mi sono dovuto sorbire
la loro colazione di primo mattino;
l'arrivo di Steve e quel cazzo del loro balletto improvvisato in mezzo
alla pista, che sembrava tanto il preliminare di un rapporto sessuale.
Che litigata quella sera - e chi se la scorda più - ero
arrabbiato, mi faceva sentire superfluo e con gli altri dava il meglio
di sé mentre con me tirava fuori pochissimo, lo stretto
necessario e forse nemmeno quello.
Ma a qualcosa il mio
discorso era servito, era cambiata, si era rivalutata. Avevo capito che
non era una questione di autostima,
era lei che era strana e particolare.
Per non parlare
del cetriolo Jesse, arrivato subito dopo.
Quello mi ha fatto imbestialire come una tigre strappata alla sua
libertà e rinchiusa in gabbia; quando l'ho vista uscire, con
lui, dalla camera, camminare nel nostro corridoio e passarci vicino,
senza nemmeno accorgesi che ero lì, mi aveva ferito.
Calcare la maschera
dell'indifferenza con Sam è stato terribilmente difficile,
ma
il fastidio era stato più forte di tutto il resto.
Non mi parlava più, non mi guardava più, non
litigavamo più, era come se si fosse allontanata
completamente.
E' vero, ero stato uno stronzo e dovevo correre al riparo
perché lei non sembrava voler tornare sui suoi passi.
Per la seconda volta mi sono chinato e piegato. Dovevo assolutamente
parlarle,chiarire, sentire la sua voce e capire. L'attesi sulla sua
moto - faceva freddo -
ma ero troppo preso dal pensare a cosa dirle per farci caso.
E quando sembrava che le
cose stessero andando meglio? L'arrivo di Nikki e delle sue stronzate,
sommate a quelle di Steve, sul TipoSam mi
sembrò l'avessero allontanata. Non importava che AJ fossi io
e che quello era un caso fortuito del destino, perché,
diciamocela tutta, niente accade per caso e fatto sta che da quel
pomeriggio, Sam e Steve mi sembravano più uniti.
La sera in discoteca abbiamo raggiunto gli apici, le vette
più alte ed inesplorate, tutta sera con lui al bancone tra
risa, sguardi e drink.
Cosa potevo fare?
Era tornata sui suoi passi. Una fucilata in pieno petto sarebbe stata
meno dolorosa.
Senza rendermene conto mi
ero innamorato di lei e mi stava facendo impazzire.
La bionda, mora o castana che fosse, era solo un ripiego per non
fissarla, per non affogare lentamente in un qualcosa che non avevo mai
provato: tristezza, sconforto e delusione, rabbia e nervoso
perché aveva scelto lui, Steve.
Bastava vederli, sembravano fatti l'uno per l'altro.
Dolore, angoscia.
Cosa mi aveva fatto la mia Sam? Dove mi aveva portato? Perché succedeva a me?
A me, un forte che niente
toccava né scalfiva.
Un vortice di pensieri m'investì e quando la vidi
allontanarsi la seguii, avevo bisogno di sfogarle addosso quello che
mi aveva permesso di provare,
quello che mi aveva tirato fuori, volevo ferirla come lei aveva fatto
con me, ancora e ancora.
Altra litigata ma ero
troppo furente per comprenderla, per capire qualcosa; era indecifrabile.
Lei feriva me e io lei.
Non riuscivamo a parlare né a comprenderci, ci picchiavamo
verbalmente, ci prendevamo a testate e ci massacravamo a gesti.
Non sapevo che anche quello fosse amore.
Sam era il mio
dolce tormento. Facevo fatica a starle lontano, era diventata
essenziale per le mie giornate, volevo vederla sorridere o arrabbiarsi
- non importava - l'importante era scorgerla nelle sue espressioni,
buttarsi in quella distesa di erba dei suoi bellissimi occhi, respirare
il suo profumo - dolce e delicato - e ascoltare la sua voce, a volte
melodiosa e altre
tagliente come una lama.
Sam era il bianco e il nero, il sole e la luna, lo yin e lo yang.
Sapevo che se la facevo
arrabbiare voleva dire che infondo, a me, ci teneva.
Quella volta sotto la doccia era veramente arrabbiata e la paura mi
attanagliò completamente: non potevo perderla, non potevo
permettere
che se ne andasse; non volevo ammetterlo nemmeno a me stesso, ma lei,
con i suoi modi era diventata un po' il mio piccolo sole,
che pian piano rischiarava, con luce cristallina, la mia
uggiosità.
Spesso mi comportavo da idiota ma, per lei, valeva veramente la pena abbattere le quintalate di orgoglio e abbassare la maschera da indifferente insensibile.
Ci siamo riscoperti molto
simili, entrambi stronzi e capaci di far male a chi ci stava intorno e
tutto per delle semplici supposizioni, per il quale avrei anche potuto
perderla.
Per lei potevo rischiare ma non prima di aver compreso se lei ci
tenesse veramente, se anche lei ricambiava quello che provavo io.
Stupido si, coglione no.
Il nostro giochino era
arrivato a livelli troppo alti, stavo letteralmente scoppiando e mi
stava sfuggendo di mano.
Averla accanto, sopra o sotto, tra le braccia o semplicemente vicino, e
restare lì, sospeso, levitante tra desiderio e voglia di
farla mia e il pensiero che fosse tutto un semplice e stupido gioco.
La paura che per lei fosse una cosa buttata lì, insignificante e leggera come una piuma o come l'aria stessa, era qualcosa che mi avvolgeva dentro, che mi attanagliava in una morsa di sensazioni mai provate, un miscuglio di timore, rabbia, fastidio e delusione.
Sam con i suoi
comportamenti non si sbilanciava mai, non oltrepassava mai la linea,
era tenace e incredibilmente forte.
Indecifrabile.
Un dolcissimo e stronzissimo Enigma.
Il mio Enigma.
La sentivo fremere sotto il
mio tocco, sotto le mie mani, sentivo e sapevo che mi desiderava
fisicamente, eravamo indiscutibilmente attratti l'uno dall'altra.
Ma con lei non mi bastava, la volevo totalmente e intensamente.
La mia Sam.
Abbiamo sempre provato le stesse sensazioni, gli stessi sentimenti, vivevamo l'uno sul sorriso dell'altro, gioivamo l'uno per l'altro, ballavamo l'uno accanto all'altro, eravamo già così uniti senza che ce ne rendessimo conto.
Due teste calde, due
caratteri forti, due persone distinte, due cervelli, due corpi e due
cuori, che adesso vivevano in simbiosi, che battevano l'uno per l'altro,
che pensavano all'altro, che amavano l'altro; da due mondi diversi,
seppur uguali, ne era nato uno nuovo, più grande, unico e
bellissimo, che racchiudeva entrambi come se fossimo una persona sola.
Uniti. L'amore ci aveva trovato, abbracciato e unito.
Non avrei mai pensato che potesse succedere ed invece, eccomi qui, con la mia splendente stellina tra le braccia addormentata.
Ogni suo abbraccio, ogni
suo bacio, sorriso, parola, carezza mi fa sentire su un cielo
altissimo, in un'altra dimensione.
Tre metri sopra il cielo sono banali, sette un po' meno, nove
già si inizia a ragionare, ma non bastano.
Quello che mi dà e quello che mi fa provare è
qualcosa di
indescrivibile e unico, di cui sarà impossibile fare a meno.
Quando si arriva tanto in alto è possibile ancora salire?
Oltre il cielo, oltre la terra, nello spazio, nelle galassie e ancora
più su.
E' una continua salita, non c'è staticità; ci sono solo voli elevati, volteggi leggiadri e picchiate del cuore, che poi sia questo mondo, quell'altro, l'universo o il mistico, non ha importanza.
Lei è la mia realtà, il mio presente e non c'è niente di astratto; adesso ci siamo noi.
Totalmente.
Noi.
Indiscutibilmente.
Noi.
Assolutamente.
Noi
Infinitamente.
Noi
Aprire gli occhi e vedere i
suoi smeraldi fissarmi, svegliarsi con il sapore dei suoi baci, sotto
le sue carezze o, semplicemente,
svegliarsi al suo fianco è delizioso, una meraviglia per il
cuore, per gli occhi, il corpo e la mente.
Volteggi dell'anima.
La sua passione
è qualcosa che mi fa ardere dentro, mi fa sciogliere come un
burro fuso o come un marshmallow sul fuoco,
sa come prendermi, sa come farmi impazzire, sa come toccarmi e farmi
godere.
Sam è dolcezza e
tenerezza, passione e sensualità, malizia e perversione,
è un'onda anomala in mezzo al mare, un mulinello
che toglie il fiato.
Con la mia fata, per la prima volta ho fatto l'amore.
Avevo sempre vissuto il
sesso come atto fine a se stesso, appagamento della carne, piacere per
il corpo, sfogo per gli istinti, ma con lei era diverso.
Era molto di più.
Passione che bruciava le
membra, viaggi vertiginosi e mozzafiato nelle terre della sua - ormai
nostra - Lussurolandia, desiderio perenne e
incessante,
emozioni che esplodevano in ogni singola cellula e piacere infinito.
E fare l'amore
con lei, era quanto di più profondo ci fosse; le nostre
anime danzavano insieme, si aggrovigliavano e si sperdevano nella
beatitudine,
diventando un tutt'uno.
Fare l'amore con Sam era come essere lanciati
nell'Empireo, e se mi voltavo, da lassù, potevo solo
constatare che fin'ora avevo vissuto in basso, sotto terra,
nell'inferno delle carni e nella deviazione più animalesca
del sesso e del piacere.
Era strano rendersi conto
di quanto tutto apparisse diverso, di quanto fossero sbagliati alcuni
miei punti di vista o azioni.
Ed è stata
proprio la mia stellina ad avermi aperto gli occhi, ad aver liberato i
pensieri, le emozioni, i desideri ma soprattutto il cuore.
“Alex”
“Dimmi stellina”
“Tutto bene? Stai male?”
“Sto benissimo,
non preoccuparti, non trovavo la posizione. Dormi tranquilla”
e così dicendo le accarezzai il viso, posai le labbra sulla
sua tempia,
lasciai un dolcissimo bacio e l'attirai a me, abbracciandola per
sentirla ancora più vicino, per respirare il suo profumo e
perdermi nei suoi respiri.
Perché addormentarsi per poter sognare, quando esiste una
persona in grado di farmi sognare ad occhi aperti?
L'amore era anima e cuore.
L'amore, per me, era Sam,
la mia Sam.
“Ti
invito al viaggio, in quel paese che ti assomiglia tanto,
i soli languidi dei suoi celi
annebbiati
hanno per il mio spirito l'incanto
dei tuoi occhi
quando brillano offuscati
Laggiù tutto
è ordine e bellezza, calma e voluttà.
Il mondo s'addormenta in una calda
luce
di giacinto e d'oro
Dormono pigramente i vascelli
vagabondi
arrivati da ogni confine per
soddisfare i tuoi desideri”
“Le matin
j'écoutais
les sons du jardin
a langage des parfumes
des fleurs”
Angolino
Autrice: Se devo
essere sincera, mi sono emozionata a scrivere questo capitolo, sul
serio. E' stato scritto di getto, con impeto, le parole si sono formate
autonomamente e io non ho fatto altro che scriverle.. Alex <3..
Pensavo che gli scorsi capitoli fossero dolci, ma questo è
decisamente di più, molto di più, di tutto. Spero
vi sia piaciuto :)
Molti di voi non capivano i comportamenti di Alex; alcuni di voi
volevano prenderlo a testate, altri tirargli un bagnoschiuma da due Kg,
altri ancora padellate, alcuni l'avrebbero strozzato o crocifisso
persino con le forchette di plastica.. PRIMA.. Ma adesso? Immaginavate
che Alex aveva soltanto paura? E tutte le sue
azioni erano il riflesso a quelle di Sam? L'ho detto io che Alex ci
avrebbe colpito come un meteorite ;) Stupendo.
Con questo capitolo, abbiamo appreso i suoi pensieri degli ultimi mesi,
da quando, praticamente, ha conosciuto Sam ed hanno iniziato a viversi,
veramente. Alex è cresciuto interiormente, ha percorso la
sua strada e continuato a camminare, non si è tirato
indietro ed ha colto quell'imprevisto, quel qualcosa, che in modo
disarmante e con una semplicità mostruosa, l'ha graffiato
dentro. Ha aperto la sua porta, ha voltato l'angolo e puff,
ha colto la sua occasione. Sam.
Inaspettatamente Sam. Quanto scritto in questo
capitolo, si ricollega direttamente al capitolo 9 "RAIN"-
Alex Pov: Alex è crescito, è cambiato,
è maturato e ha riflettuto, parecchi direi! Ci ha raccontato
i suoi timori, le sue paure, le sue incazzature ma soprattutto, ci ha
raccontato, cos'è l'amore, adesso, per lui e come vede,
grazie all'amore mai cercato. Si, l'amore cambia.
Colgo l'occasione per
linkarvi il mio account FB, dove spesso e
volentieri, posto spoiler e spezzoni del capitolo, in anticipo, e i
miei "vari" scritti ma
soprattutto i deliri di una squilibrata. Se voleste aggiungermi, mi
farebbe piacere.
Un ringraziamento
particolare va a:ElisinaUchiha,
BlackParadise, liven, siter82,
queenbee, vera 1982, Princesa18, baby2080, momi87,
anto_92, rodney e franklyn (Grazie *.*) e
le persone che hanno cliccato mi piace e
condiviso lo scorso capitolo; grazie, siete fantastiche, riuscite a
farmi sentire una scrittice e una persona migliore.. la mia
mediocrità non vi ringrazierà mai abbastanza..
grazie di cuore a tutti ;)
Ringrazio, qui
sotto, chi segue in silenzio, le 37 new entry e
tutti coloro che con la sola presenza, mi rendono fiera e orgogliosa di
me stessa, redendo possibile la stesura di questa storia e non solo..
In ordine alfabetico:
_deny_
_SunMoon_
_maddy_25
_miss_sophi_
_Sara_
_Selene13
13ste
adrianoemartina
Ale Skywalker
aleda776
alevale
alien77
alina81
angio
ant0n3lla
anto_92
Aryanne
babichan1990
Baby laLe
baby2080
Bananarama
Bauci
bea_88
bells7791
BlackParadise
blair93
brooky
bruchi
Carocimi
CarotM
Cherryblue
chiara84
chicchetta
cinziasaba
claudina cullen
CostanzaPalma
crazykika
CrisAngels
crystal1989
cuchiric
CullenDipendent
cullina
cussolettapink
Daly
DanSperry
Darklolita
Day_Dreamer
debby 92
Derekkina2
Dhatturah
dolce_luna
Edeniser
ekagnegne
Eli12
Elienne
ElisynaUchiha
ellesse
ELPOTTER
Emmeti
Erinda
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