Ace aveva invitato Hikari a pernottare nel suo tempio quella sera, e ora si trovavano a cenare insieme.
“eh così, vuoi ritrovare i tuoi genitori, e per farlo hai bisogno di capire se hai qualche potere sopito in te…mmm” si alzò e afferrò la ragazza per la testa, scuotendola come un tappeto per la stanza
“Insomma smettila!” urlò lei
“woh! Calmati! Di certo le corde vocali non ti mancano… ora vai a dormire, domattina mi aiuterai in un compito, sveglia all’alba mi raccomando!” disse Ace, congedandosi nelle sue stanze.
All’alba del mattino seguente, il Dio del sole accompagnò Hikari presso la sua Imbarcazione del Sole;
L’imbarcazione del Sole era la leggendaria piccola nave con cui il Dio si tramutava in Sole e percorreva a gran velocità tutta l’orbita terrestre, donando la giusta luce agli abitanti della Grecia.
“allora Hikari? Ti va di fare un giro?” chiese Ace, che si mise alla guida dell’Imbarcazione, ormai trasformatosi;
la giovane annuì, e salutato Karl saltò su.
Una potente fiammata uscì dalla poppa della nave, lanciandola in cielo;
Hikari dovette aggrapparsi ai bordi per non cadere, ebbe paura e chiuse gli occhi, pregando di scendere al più presto.
“Non avere paura, un Dio non deve aver paura delle forze della natura come il Fuoco o il Vento, il Dio stesso è la natura, certo, deve temere il suo grande potere, ma non ne avrà motivo se saprà gestirlo equamente. Questo è uno dei principi fondamentali per essere un Dio, ricordalo Hikari. Ora, apri gli occhi, e osserva la magnificenza del mondo!”
Hikari aprì gli occhi, e non riuscì a emettere suono;
la terra era vastissima vista da lì sopra, e tutto le sembrava così piccolo e insignificante;
le grandi montagne minacciose ora non erano altro che delle piccole colline appuntite, l’immenso oceano sembrava una grande pozzanghera, e il cielo non era altro che lo sfondo di quella vista mozzafiato. Perfino le nuvole erano più sotto di lei, mentre sopra non c’erano altro che stelle, quelle numerosi luci che fin da piccola aveva ammirato ora le sembravano così vicine, se avesse alzato un braccio probabilmente ne avrebbe toccata una, ma la nave doveva seguire la sua corsa.
“allora che te ne pare? Non è bellissimo? Il Dio Oda ci ha saputo fare quando ha creato il mondo vero?” disse Ace allegramente, Hikari amava quel suo tono sempre allegro e solare, era quello che si aspettava dal Dio del Sole dopotutto.
“Ace, è tutto magnifico, ma allora, non potresti far in modo che sia sempre giorno, che il sole splenda sempre? In questo modo tutti potranno sempre ammirare questo mondo meraviglioso!”
“bah, non dire sciocchezze ragazzina, nell’universo c’è bisogno di equilibrio, è un altro principio degli Dei, ognuno di noi ha una dimensione limitata in cui può agire”
“ma perché?! La trovo una cosa stupida, se sarò una Dea cambierò tutto questo!” ribatté lei irritata
“andiamo, non ti annoieresti a vivere in un mondo sempre al sole? Senza mai dormire? Ti piacerebbe vivere in un mondo fatto solo di terra o completamente allagato?”
“no…”
“ecco vedi, c’è bisogno di un giusto equilibrio delle cose, un minimo errore potrebbe rompere il delicato ciclo dell’universo… hey ti sto dando un sacco di consigli e informazioni sul mondo, potresti anche ringraziarmi!” rispose lui scherzando
“giusto, grazie!” e concluse con un sorriso a trentadue denti.
Passarono le ore, e il viaggio giunse alla sua fine.
Hikari tornò da Karl e cominciò a dormire nel tempio.
Il giorno dopo sarebbe ripartita all’avventura, Ace gli aveva consigliato di girare il mondo e di imparare a conoscerlo, così avrebbe potuto comprenderne la grandezza e magari risvegliare i suoi poteri sopiti da tempo…


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angolo del cecchino
sisi lo so è un sacco che nn aggiorno, ma che volete! xD non ho tempo per srcivere ormai T.T
ed essere felici mina alla carriera da scrittore xD
mi andava di dare un tono"filosofico" a questo capitolo, psero di non avervi annoiato =)