Arcobaleno
Andromeda era in camera sua, seduta davanti l'antico tavolo da toeletta, pettinandosi i lunghi capelli castani, ormai grigi. La vecchiaia aveva raggiunto Andromeda prima del tempo: il dolore aveva provveduto a fare in modo che i segni degli anni comparissero più velocemente su di lei che sulle altre donne. Prese un nastro bordaux e raccolse la chioma in un elegante chignon: nonstante l'età e il grigio, la bellezza non l'aveva ancora abbandonata. Le rughe, ormai, erano comparse sulla sua pelle chiara, ma i suoi occhi grandi non avevano perso quella vena di dolcezza che li aveva sempre caratterizzati. Ma un'ombra li scurivano, l'ombra delle sofferenze che aveva subito negli ultimi anni. Guardò il quadretto che aveva sul comodino, che ritraeva Ted e Ninfadora: erano passati tanti anni, le persone più importanti della sua vita non c'erano più.
Un fragore interruppe i suoi pensieri.
"Nonna, scusa.." suo nipote, l'unica parte di sua figlia che le era rimasta: il piccolo Teddy, scapestrato come la madre, riflessivo come il padre. Riusciva a scorgere dallo specchio un ciuffo di capelli verdi.
"cosa hai rotto, stavolta?" chiese, rassegnata. Anche con Dora, era sempre la stessa storia.
"Il vaso in corridoio" disse, con i capelli che diventavano rossi. Teddy aveva quesi dieci anni, e le sue doti di Metamorfomago erano pienamente sviluppate. Quanto le ricordava la figlia perduta!
Andò in corridoio e con un colpo di bacchetta riparò il danno fatto dal nipote.
"Non vedo l'ora di avere anche io una bacchetta, almeno potrò riparare da solo tutto ciò che rompo!" disse il bambino, sospirando, mutando il colore dei capelli in un azzurro chiaro. Andromeda lo accarezzò: "Per la nonna non è un problema, riparare ciò che rompi" gli disse dolcemente "Sono abituata, era così anche tua madre"
Teddy sorrise "Nonna, non appena sarò grande e lavorerò ti comprerò milioni di vasi nuovi!"
Andromeda scoppiò a ridere "Sì, così avrò milioni di vasi rotti, dentro casa, se tu continuerai a venire qui!"
Anche il nipote rise "e magari avrò dei figli pasticcioni come me!"
"Oh, speriamo che i geni di tuo nonno non colpiscano ancora!"
Andromeda mise il soprabito "Teddy, hai preso il regalo da portare ai signori Weasley?"
"sì, nonna!"esclamò il bambino, prendendo il pacco che la signora Tonks aveva preparato, i capelli arancioni.
"Dammelo, altrimenti tu finirai per farlo cadere" disse la nonna, prendendo il pacco dalle mani del nipote. Ted arrossì nuovamente "sarei stato attento.."
"Lo so, ma ti conosco" disse lei, sorridendo "Le lettere per Harry e Ginevra?"
"Sono qui!" disse, indicando la tasca "queste le posso portare io, tanto non si rompono.."
"Sì, hai ragione.."
"Secondo te Charlie sarà arrivato con un drago quest'anno?"
"Per l'amor del cielo, speriamo di no.."
"Io spero di si! Te lo immagini un drago nel giardino! Che forza!"
Andromeda scosse la testa. "E chissà se Victoire avrà imparato ad andare sulla scopa, potremmo fare una partita..."
La signora Tonks si accorse solo in quel momento di un piccolo pacchetto nella tasca del cappotto di Teddy "E quello cos'è?" chiese.
I capelli del ragazzino divennero più rossi di prima "Questo... questo è un regalino per Victoire! é una scatola di matite, l'ho comprata con i miei risparmi!" disse, orgoglioso e imbarazzato.
"capisco" disse la nonna, con un sorriso. Suo nipote si era affezionato tantissimo a quella bambina, e ne era felice. Era la sua unica compagna di giochi.
"Andiamo. Ci aspettano"
"Ok!" Nonna e nipote si presero per mano e si avviarono verso il camino, mezzo che li avrebbe portati alla Tana.
Angolo autrice
Beh, questa volta non ho descritto una famiglia Weasley, ma faranno parte anche loro del Natale che sta preparando Molly. Un grazie di cuore a tutti coloro che seguono e recensiscono questa storia.
Buona festa della donna!
Marty