ANGOLO
DELLE RECENSIONI:
PICCOLA
LETTY: vero che è tremenda Brynna? E’ un personaggio al cui sviluppo sto ancora
lavorando e non sai quanto mi ci diverto. Spero solo di non togliere spazio alla
povera Cornelia :p. Spero di soddisfare la tua curiosità a
sufficienza.
JAN
ITOR 19: non disperare mai, una storia iniziata è una storia che va sempre e
comunque finita a mio parere. Ci dovessero volere anche vent’anni, la terminerò
* vedendo l’espressione terrorizzata di Jan si affretta a rassicurarla *
ovviamente ci metterò molto meno, maturità permettendo. Grazie per i
complimenti.
RAGAZZAPSICOLABILE91:
wow, sono stra-felice che la storia ti sia piaciuta. Anche il mistero di
Rattigan verrà svelato, ma ogni cosa a suo tempo ^-^. Grazie, non sei la prima a
dirmi che dovrei inviarla alla Disney, ma, come mi facevano giustamente notare,
forse è un po’ troppo cupa per un pubblico di bambini (oddio, con tutto quello
che si vede oggi sarebbe anche possibile). La recensione mi ha fatto un immenso
piacere, grazie.
Capitolo
22
La
mattina seguente, una che portava i primi venti freddi dell’inverno, una
piccolissima carrozza si fermò davanti al piano terra del 221/b di Baker Street
di buon’ora.
Il
cocchiere stava per scendere ed andare a bussare, quando vide un movimento ad
una delle finestre dell’abitazione e, subito dopo, la signora Placidia sbucò da
dietro una tenda e gli fece un cenno.
Lui
allora scelse di rimanere a cassetta, imbacuccandosi ancora di più nel suo
pesante cappotto. Il tragitto da lì alla stazione non sarebbe stato lungo, ma
sperava comunque di non buscarsi un raffreddore.
All’interno
dell’abitazione, intanto, venivano ultimati gli ultimi preparativi per la
partenza. Nell’atrio erano state già portate due borse da viaggio ed i loro
proprietari, Topson e Cornelia, stavano terminando di allacciarsi i
cappotti.
“Allora,
vi è tutto chiaro?” chiese Basil ai due.
“Certo,
vecchio mio. Andiamo nel Surrey, prendiamo alloggio nella locanda dove starà
anche il barone e ti aspettiamo là.” Rispose il dottore.
“Prima,
però, passeremo a prendere Elizabeth a South Kensington.” Precisò Cornelia. Per
il rispetto delle regole della decenza, i tre avevano deciso che Topson e
Cornelia non potessero viaggiare da soli ed avevano deciso di invitare anche la
signorina Morstan.
“Ottimo”
esclamò il detective con un mezzo sorriso “ Io svolgerò alcune indagini da qui e
vedrò di raggiungervi quanto prima. E’ di vitale importanza che vi guardiate
bene intorno e che prendiate nota di ogni dettaglio. Ricordatevi che sarete i
miei occhi e le mie orecchie laggiù”.
“Ed
Elizabeth dovrà solo pensare che questa sia una bella villeggiatura del fine
settimana.”
“Esattamente.
Non dovete pensare che non mi fidi di lei, ma ritengo che sia meglio non
coinvolgerla.”
“Come
facciamo ad indagare e a fare in modo che lei non si accorga di nulla nel
contempo?” chiese Cornelia.
“Fate
a turno, mentre uno di voi distrae Elizabeth, l’altro indaga. Siete entrambi più
che validi nel campo dell’investigazione.”
A
queste parole, Topson lanciò un’occhiata attonita all’indirizzo di Basil, il
quale evitò accuratamente di incrociare il suo sguardo. Si rivolse invece a
Cornelia.
“Mi
raccomando, stai attenta.” Le disse in tono preoccupato, posando una mano
sull’avambraccio destro di lei. La giovane gli rispose con un sorriso, lo baciò
su una guancia, poi, afferrato il suo bagaglio, si affrettò ad uscire, seguita
dalla signora Placidia.
Topson,
invece, rimase indietro accanto all’amico, in paziente attesa. Aveva fiutato
qualcosa di strano nella frase di elogio detta da Basil. Alla fine, infatti,
questi sospirò e disse, in tono lievemente ironico:
“Caro
Topson, non ti sfugge proprio nulla.”
“Non
mi sfugge ciò che tu non vuoi che mi sfugga.” Fu la pronta risposta. “Hai sempre
detto che sono un caso perso per quanto riguarda le
indagini.”
“Mi
permetto di contraddirti, ho sempre detto che sei un ottimo conduttore per le
idee.”
“Tsk,
leggendo tra le righe però..”
“Ma
veniamo al dunque, dottore, o Cornelia si insospettirà. Prendi queste due
lettere” disse il detective, estraendo due buste dalla tasca della sua
vestaglia. Una è per te, c’è scritto tutto quello che devi sapere. L’altra è per
il gestore della locanda presso cui alloggerete, consegnagliela non appena
sarete arrivati a destinazione. Mi raccomando, né Cornelia né Elizabeth devono
leggerle. Ho scritto con una grafia un po’ diversa da quella che utilizzo
solitamente così da facilitarti il compito. Cerca di leggere la tua prima di
arrivare a destinazione, renderà le cose molto più semplici. Bene, detto questo
non posso far altro che augurarti buona fortuna.”
Con
queste parole, il detective concluse il suo lungo discorso e poggiò una mano
sulla spalla dell’amico.
“Buona
fortuna a te, Basil.” Rispose Topson, prima di uscire dalla casa con passo
incerto, per poi montare sulla carrozza che attendeva. Una volta che tutti i
bagagli furono caricati il cocchiere schioccò la frusta e la vettura si mise in
movimento. Basil la seguì con lo sguardo dal vialetto di casa, finché essa non
scomparve dietro un angolo.
Chiuse
gli occhi e sospirò.
Non
trasalì quando una voce improvvisa, ma comunque attesa, proveniente da un punto
alle sue spalle, disse:
“Buongiorno
fratellino, ho pensato di passare a farti una visita. Beh, non mi saluti?
Il
detective si voltò a guardare la sorella che, in quella fresca mattina,
sfoggiava un semplice abito nero, coperto da un pesante soprabito, ed un
cappello del medesimo colore con una retina che ricadeva sul volto: il tipico
ritratto della vedova, tranne forse per il fatto che la vedova in questione
sorrideva radiosa.
“Perdonami
Brynna, ero immerso nei miei pensieri.”
“Comprendo,
dove sono andati la Blackwood ed il tuo amico?”
“In
campagna, da alcuni parenti di lei. Per strada passeranno a prendere anche
Elizabeth. Ma prego, entriamo in casa, non è molto caldo
qui.”
“Non
posso far altro che darti ragione.” Rispose lei, prendendo il braccio che il
fratello le offriva e seguendolo all’interno del 221/B.
I
due entrarono in casa, dove Brynna fu accolta dalla signora
Placidia.
“Signora
Brynna, è un piacere vedervi, non attendevamo una nostra visita.” Disse la
governante con un gran sorriso.
“Il
piacere è mio signora, spero di non recare alcun disturbo.”
“Non
si preoccupi, anzi, perché ora non va a sedersi in salotto con il signor Basil?
Vi porterò un po’ di tè e delle focacce al formaggio.”
“Troppo
buona, signora. Accetto molto volentieri.” Rispose Brynna, togliendosi il
soprabito e seguendo il fratello in salotto.
I
due si sedettero sulle poltrone davanti al fuoco che era stato acceso da poco e
che emanava un bel calore. Cominciarono a conversare del più e del meno, delle
indagini di Basil, degli spettacoli di Brynna e così via, cercando comunque di
evitare commenti poco generosi verso gli assenti – cosa che richiese un grande
sforzo, soprattutto da parte di Brynna. Dopo che la signora Placidia ebbe
portato il tè e le focacce e si fu ritirata, passarono a discorsi più seri, dal
momento che erano nella certezza di che non sarebbero stati ascoltati né
interrotti da nessuno.
“Prima
o poi dovrò farmi dare la ricetta di queste focacce.” Stava dicendo Brynna “sono
buonissime, non le mangiavo da mesi e non posso aspettare tutte le volte
un’occasione in cui non ci sia la Blackwood o il tuo compare nei
paraggi.”
“Brynna,
per favore, sii seria. Cosa succede?” chiese Basil, con fare
spiccio.
“Hai
sentito parlare del ladro delle finestre?”
“Mhm,
può darsi che abbia letto qualcosa di sfuggita su giornali, ma ora come ora non
mi dice nulla.”
“E’
un ladro astutissimo, in poche parole entra nelle stanze delle vittime dalla
finestra della loro camera da letto, poi, non si sa bene come, le stordisce e,
infine….”
“Infine?”
chiese Basil protendendosi verso di lei in attesa.
“Non
ruba niente, o almeno nulla che abbia un vero valore. Piccoli oggetti che si
trovano sui comodini, sui tavolini. La cosa strana, e che sono riuscita a
notare, è che tutti gli oggetti hanno le iniziali o lo stemma della famiglia
scolpito sopra.”
“Mhm,
interessante, e perché me l’hai riferito? Non mi sembra che Rattigan abbia
qualcosa a che fare con questa vicenda.”
“Lo
pensavo anch’io, poi però sono andata a vedere le case delle vittime. Hai
presente l’abitazione dei Marley?”
“Certo
che sì e credo di sapere dove vuoi arrivare: il muro sotto la finestra della
camera da letto dei due coniugi è liscio, senza protuberanze o canale nei
pressi. Incredibile, come avrà fatto quel tizio ad arrivare fin
lassù?”
“Devi
ammettere che tutta questa vicenda ha un che di diabolico. Scommetto che hai già
qualche teoria.”
“Certo,
ma prima devo verificare di persona. Mai anteporre le teorie alle prove
concrete.”
“Giusto,
ti ho portato una lista delle case che sono state derubate, così potrai andare a
fare un sopralluogo.”
“Ti
ringrazio.”
“Non
c’è di che.” Concluse Brynna, alzando poi un attimo lo sguardo sulla pendola del
salotto. “Oh cielo, si è fatto tardi, devo proprio scappare. Grazie per
l’ospitalità.” Disse poi alzandosi e dirigendosi nell’atrio a recuperare il
soprabito ed il cappello.
“Grazie
a te per tutto l’aiuto che mi dai. Spero solo che un giorno tutto questo
finisca.”
“Sai
come sarebbe noiosa la vita? Tu moriresti per la mancanza di casi, esattamente
come è successo in questi ultimi anni in cui la tua nemesi pareva
morta.”
“Ora
le cose potrebbero anche cambiare.” Le disse Basil, cercando di non incrociare
il suo sguardo.
Brynna
infatti lo squadrò con sincero stupore.
“Hai
davvero intenzione di sposarla? Oh santo cielo, io pensavo che fosse uno
scherzo.”
“Non
ti piace proprio a quanto vedo.” Le rispose lui in tono
secco.
“Per
niente Sherringford, ma suppongo che sarò costretta anche a fare buon viso a
cattivo gioco se veramente la porterai all’altare. Beh, per ora è inutile che ci
stia a rimuginare sopra, quel giorno non è ancora arrivato e tante cose
potrebbero capitare nel frattempo.” Concluse lei, uscendo dalla porta, poi, si
voltò di nuovo e disse al fratello con un ghigno divertito: “Però, ora come ora,
pagherei oro per vedere la faccia che farà quando scoprirà che non ha niente su
cui indagare.”
FINE
DEL CAPITOLO
Yes,
alla fine sono riuscita ad aggiornare. Molto probabilmente, quando leggerete
queste note, sarete in uno stato di confusione, dato che non ho fornito tutti i
dettagli per districare questa matassa. Stavolta ci vorrà un po’ perché
scopriate cosa sta effettivamente accadendo, mi sento in vena di trame
complesse, che ci volete fare?
A
presto
Bebbe5