Film > Basil l'Investigatopo
Segui la storia  |       
Autore: Bebbe5    10/03/2011    2 recensioni
Rattigan è tornato in azione e tocca di nuovo a Basil sconfiggerlo. Ci riuscirà anche stavolta? Per tutti i fan dell'argomento. [capitoli e titolo modificati e corretti]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ANGOLO DELLE RECENSIONI:

PICCOLA LETTY: vero che è tremenda Brynna? E’ un personaggio al cui sviluppo sto ancora lavorando e non sai quanto mi ci diverto. Spero solo di non togliere spazio alla povera Cornelia :p. Spero di soddisfare la tua curiosità a sufficienza.

JAN ITOR 19: non disperare mai, una storia iniziata è una storia che va sempre e comunque finita a mio parere. Ci dovessero volere anche vent’anni, la terminerò * vedendo l’espressione terrorizzata di Jan si affretta a rassicurarla * ovviamente ci metterò molto meno, maturità permettendo. Grazie per i complimenti.

RAGAZZAPSICOLABILE91: wow, sono stra-felice che la storia ti sia piaciuta. Anche il mistero di Rattigan verrà svelato, ma ogni cosa a suo tempo ^-^. Grazie, non sei la prima a dirmi che dovrei inviarla alla Disney, ma, come mi facevano giustamente notare, forse è un po’ troppo cupa per un pubblico di bambini (oddio, con tutto quello che si vede oggi sarebbe anche possibile). La recensione mi ha fatto un immenso piacere, grazie.

Capitolo 22

La mattina seguente, una che portava i primi venti freddi dell’inverno, una piccolissima carrozza si fermò davanti al piano terra del 221/b di Baker Street di buon’ora.

Il cocchiere stava per scendere ed andare a bussare, quando vide un movimento ad una delle finestre dell’abitazione e, subito dopo, la signora Placidia sbucò da dietro una tenda e gli fece un cenno.

Lui allora scelse di rimanere a cassetta, imbacuccandosi ancora di più nel suo pesante cappotto. Il tragitto da lì alla stazione non sarebbe stato lungo, ma sperava comunque di non buscarsi un raffreddore.

All’interno dell’abitazione, intanto, venivano ultimati gli ultimi preparativi per la partenza. Nell’atrio erano state già portate due borse da viaggio ed i loro proprietari, Topson e Cornelia, stavano terminando di allacciarsi i cappotti.

“Allora, vi è tutto chiaro?” chiese Basil ai due.

“Certo, vecchio mio. Andiamo nel Surrey, prendiamo alloggio nella locanda dove starà anche il barone e ti aspettiamo là.” Rispose il dottore.

“Prima, però, passeremo a prendere Elizabeth a South Kensington.” Precisò Cornelia. Per il rispetto delle regole della decenza, i tre avevano deciso che Topson e Cornelia non potessero viaggiare da soli ed avevano deciso di invitare anche la signorina Morstan.

“Ottimo” esclamò il detective con un mezzo sorriso “ Io svolgerò alcune indagini da qui e vedrò di raggiungervi quanto prima. E’ di vitale importanza che vi guardiate bene intorno e che prendiate nota di ogni dettaglio. Ricordatevi che sarete i miei occhi e le mie orecchie laggiù”.

“Ed Elizabeth dovrà solo pensare che questa sia una bella villeggiatura del fine settimana.”

“Esattamente. Non dovete pensare che non mi fidi di lei, ma ritengo che sia meglio non coinvolgerla.”

“Come facciamo ad indagare e a fare in modo che lei non si accorga di nulla nel contempo?” chiese Cornelia.

“Fate a turno, mentre uno di voi distrae Elizabeth, l’altro indaga. Siete entrambi più che validi nel campo dell’investigazione.”

A queste parole, Topson lanciò un’occhiata attonita all’indirizzo di Basil, il quale evitò accuratamente di incrociare il suo sguardo. Si rivolse invece a Cornelia.

“Mi raccomando, stai attenta.” Le disse in tono preoccupato, posando una mano sull’avambraccio destro di lei. La giovane gli rispose con un sorriso, lo baciò su una guancia, poi, afferrato il suo bagaglio, si affrettò ad uscire, seguita dalla signora Placidia.

Topson, invece, rimase indietro accanto all’amico, in paziente attesa. Aveva fiutato qualcosa di strano nella frase di elogio detta da Basil. Alla fine, infatti, questi sospirò e disse, in tono lievemente ironico:

“Caro Topson, non ti sfugge proprio nulla.”

“Non mi sfugge ciò che tu non vuoi che mi sfugga.” Fu la pronta risposta. “Hai sempre detto che sono un caso perso per quanto riguarda le indagini.”

“Mi permetto di contraddirti, ho sempre detto che sei un ottimo conduttore per le idee.”

“Tsk, leggendo tra le righe però..”

“Ma veniamo al dunque, dottore, o Cornelia si insospettirà. Prendi queste due lettere” disse il detective, estraendo due buste dalla tasca della sua vestaglia. Una è per te, c’è scritto tutto quello che devi sapere. L’altra è per il gestore della locanda presso cui alloggerete, consegnagliela non appena sarete arrivati a destinazione. Mi raccomando, né Cornelia né Elizabeth devono leggerle. Ho scritto con una grafia un po’ diversa da quella che utilizzo solitamente così da facilitarti il compito. Cerca di leggere la tua prima di arrivare a destinazione, renderà le cose molto più semplici. Bene, detto questo non posso far altro che augurarti buona fortuna.”

Con queste parole, il detective concluse il suo lungo discorso e poggiò una mano sulla spalla dell’amico.

“Buona fortuna a te, Basil.” Rispose Topson, prima di uscire dalla casa con passo incerto, per poi montare sulla carrozza che attendeva. Una volta che tutti i bagagli furono caricati il cocchiere schioccò la frusta e la vettura si mise in movimento. Basil la seguì con lo sguardo dal vialetto di casa, finché essa non scomparve dietro un angolo.

Chiuse gli occhi e sospirò.

Non trasalì quando una voce improvvisa, ma comunque attesa, proveniente da un punto alle sue spalle, disse:

“Buongiorno fratellino, ho pensato di passare a farti una visita. Beh, non mi saluti? 

Il detective si voltò a guardare la sorella che, in quella fresca mattina, sfoggiava un semplice abito nero, coperto da un pesante soprabito, ed un cappello del medesimo colore con una retina che ricadeva sul volto: il tipico ritratto della vedova, tranne forse per il fatto che la vedova in questione sorrideva radiosa.

“Perdonami Brynna, ero immerso nei miei pensieri.”

“Comprendo, dove sono andati la Blackwood ed il tuo amico?”

“In campagna, da alcuni parenti di lei. Per strada passeranno a prendere anche Elizabeth. Ma prego, entriamo in casa, non è molto caldo qui.”

“Non posso far altro che darti ragione.” Rispose lei, prendendo il braccio che il fratello le offriva e seguendolo all’interno del 221/B.

I due entrarono in casa, dove Brynna fu accolta dalla signora Placidia.

“Signora Brynna, è un piacere vedervi, non attendevamo una nostra visita.” Disse la governante con un gran sorriso.

“Il piacere è mio signora, spero di non recare alcun disturbo.”

“Non si preoccupi, anzi, perché ora non va a sedersi in salotto con il signor Basil? Vi porterò un po’ di tè e delle focacce al formaggio.”

“Troppo buona, signora. Accetto molto volentieri.” Rispose Brynna, togliendosi il soprabito e seguendo il fratello in salotto.

I due si sedettero sulle poltrone davanti al fuoco che era stato acceso da poco e che emanava un bel calore. Cominciarono a conversare del più e del meno, delle indagini di Basil, degli spettacoli di Brynna e così via, cercando comunque di evitare commenti poco generosi verso gli assenti – cosa che richiese un grande sforzo, soprattutto da parte di Brynna. Dopo che la signora Placidia ebbe portato il tè e le focacce e si fu ritirata, passarono a discorsi più seri, dal momento che erano nella certezza di che non sarebbero stati ascoltati né interrotti da nessuno.

“Prima o poi dovrò farmi dare la ricetta di queste focacce.” Stava dicendo Brynna “sono buonissime, non le mangiavo da mesi e non posso aspettare tutte le volte un’occasione in cui non ci sia la Blackwood o il tuo compare nei paraggi.”

“Brynna, per favore, sii seria. Cosa succede?” chiese Basil, con fare spiccio.

“Hai sentito parlare del ladro delle finestre?”

“Mhm, può darsi che abbia letto qualcosa di sfuggita su giornali, ma ora come ora non mi dice nulla.”

“E’ un ladro astutissimo, in poche parole entra nelle stanze delle vittime dalla finestra della loro camera da letto, poi, non si sa bene come, le stordisce e, infine….”

“Infine?” chiese Basil protendendosi verso di lei in attesa.

“Non ruba niente, o almeno nulla che abbia un vero valore. Piccoli oggetti che si trovano sui comodini, sui tavolini. La cosa strana, e che sono riuscita a notare, è che tutti gli oggetti hanno le iniziali o lo stemma della famiglia scolpito sopra.”

“Mhm, interessante, e perché me l’hai riferito? Non mi sembra che Rattigan abbia qualcosa a che fare con questa vicenda.”

“Lo pensavo anch’io, poi però sono andata a vedere le case delle vittime. Hai presente l’abitazione dei Marley?”

“Certo che sì e credo di sapere dove vuoi arrivare: il muro sotto la finestra della camera da letto dei due coniugi è liscio, senza protuberanze o canale nei pressi. Incredibile, come avrà fatto quel tizio ad arrivare fin lassù?”

“Devi ammettere che tutta questa vicenda ha un che di diabolico. Scommetto che hai già qualche teoria.”

“Certo, ma prima devo verificare di persona. Mai anteporre le teorie alle prove concrete.”

“Giusto, ti ho portato una lista delle case che sono state derubate, così potrai andare a fare un sopralluogo.”

“Ti ringrazio.”

“Non c’è di che.” Concluse Brynna, alzando poi un attimo lo sguardo sulla pendola del salotto. “Oh cielo, si è fatto tardi, devo proprio scappare. Grazie per l’ospitalità.” Disse poi alzandosi e dirigendosi nell’atrio a recuperare il soprabito ed il cappello.

“Grazie a te per tutto l’aiuto che mi dai. Spero solo che un giorno tutto questo finisca.”

“Sai come sarebbe noiosa la vita? Tu moriresti per la mancanza di casi, esattamente come è successo in questi ultimi anni in cui la tua nemesi pareva morta.”

“Ora le cose potrebbero anche cambiare.” Le disse Basil, cercando di non incrociare il suo sguardo.

Brynna infatti lo squadrò con sincero stupore.

“Hai davvero intenzione di sposarla? Oh santo cielo, io pensavo che fosse uno scherzo.”

“Non ti piace proprio a quanto vedo.” Le rispose lui in tono secco.

“Per niente Sherringford, ma suppongo che sarò costretta anche a fare buon viso a cattivo gioco se veramente la porterai all’altare. Beh, per ora è inutile che ci stia a rimuginare sopra, quel giorno non è ancora arrivato e tante cose potrebbero capitare nel frattempo.” Concluse lei, uscendo dalla porta, poi, si voltò di nuovo e disse al fratello con un ghigno divertito: “Però, ora come ora, pagherei oro per vedere la faccia che farà quando scoprirà che non ha niente su cui indagare.”

FINE DEL CAPITOLO

Yes, alla fine sono riuscita ad aggiornare. Molto probabilmente, quando leggerete queste note, sarete in uno stato di confusione, dato che non ho fornito tutti i dettagli per districare questa matassa. Stavolta ci vorrà un po’ perché scopriate cosa sta effettivamente accadendo, mi sento in vena di trame complesse, che ci volete fare?

A presto

Bebbe5

    

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Basil l'Investigatopo / Vai alla pagina dell'autore: Bebbe5