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Autore: L_Fy    16/01/2006    14 recensioni
E’ credenza comune che la migliore scuola del mondo magico sia la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. In realtà, una certa megalomania prettamente inglese ha influenzato il pensiero popolare. Per gli addetti ai lavori, per coloro, cioè, che possono valutare con cognizione di causa la preparazione degli studenti che terminano gli studi, è indubbio che la migliore scuola del mondo magico sia la scuola di magia e stregoneria di Durmstrang.
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 35 : Il Dio buono

 

Balthus sembrava aver sviluppato una sorta di simbiosi telepatica con i suoi padroni tanto che, quando Costanza scese nelle stalle per accudirlo, lo trovò di pessimo umore e oltremodo nervoso. In quei giorni il drago soffriva di una fastidiosa tosse secca che, normalmente, avrebbe solo irritato la gola dell’animale, ma Balthus, essendo un drago e non avendo ancora il pieno controllo del suo apparato respiratorio, trasformava ogni colpo di tosse in uno sbuffo di fuoco verde. Le pareti della sua stalla erano nere di fuliggine ed era riuscito ad incenerire persino i propri escrementi, nonché qualsiasi cosa infiammabile nel raggio di dieci metri. Da pochi giorni aveva superato Sasha in altezza e il suo considerevole peso sembrava aumentare di minuto in minuto. Costanza spazzolò la spessa corazza squamosa fino a renderla lucente e Balthus la ringraziò incendiandole l’orlo della divisa con un dolente "rah!" di scuse.

"Stai diventando odioso quasi come il tuo padrone" gli brontolò Costanza accarezzandolo riottosa "Quel disgraziato prendingiro millantatore e bugiardo…"

"Sempre in vena di complimenti, miss Spocchia?" chiese la voce divertita di Valenskij, sbucando dal corridoio.

Costanza, dopo aver subito la solita contrazione neuro-muscolare dovuta alla sua presenza, si girò a guardarlo col mento alzato e lo sguardo severamente aggrottato.

"Oh, ma guarda…si parla del diavolo e, come al solito, ne spunta la lingua forcuta"

"Hai dimenticato la coda squamosa e le corna da minotauro nel tuo elenco" rispose lui avvicinandosi e sorridendole sfacciatamente "A cosa è dovuto questo tuo solare e brillante umore?"

"Come se non lo sapessi" berciò Costanza, facendo un prudente passettino indietro "La tua performance in sala mensa è stata a dir poco disgustosa."

"Io l’ho trovata necessaria, ma divertente" rispose con leggerezza Sasha, avvicinandosi ancora "E anche piuttosto sincera, a dire il vero."

"Sincera!" si infuriò Costanza "Di tutte le…"

Sasha, con un movimento rapido e fluido, le fu davanti agguantandole un polso con molta delicatezza ed attirandola verso di sé dolcemente. Prima ancora che Costanza pensasse di protestare, la stava baciando piuttosto intensamente e con una certa, rude urgenza che la sconvolse fin dentro le viscere. Il bacio fu breve e subito Sasha si allontanò opportunamente da lei che rimase in piedi, ondeggiando leggermente imbambolata ed evidentemente spiazzata.

"Era da quando ti ho vista in sala mensa che volevo farlo" commentò piacevolmente Sasha abbastanza tranquillo appoggiandosi al muro, subito raggiunto da Balthus in vena di coccole "Allora, stavi dicendo?"

Costanza ci mise qualche minuto a separare i pensieri razionali dagli ormoni e nel frattempo la rabbia verso Valenskij era completamente sbollita, lasciando il posto ad uno sfacciato e vergognoso desiderio che lui la baciasse di nuovo. E di nuovo. E di nuovo…

"Hem" tossicchiò, imbarazzata "Stavo dicendo che…ti sarei grata se non parlassi di me ai tuoi amici. Soprattutto nei termini in cui ne hai parlato questa mattina."

"Non ho potuto fare meno di rispondere alle loro domande" rispose Sasha, divertito "Primo, li avrei insospettiti inutilmente, secondo…lo ammetto, è stato troppo divertente vederti così sulle spine."

"Troverai meno divertente quello che ti farò la prossima volta con l’ausilio della mia bacchetta magica, se ti azzarderai ancora a divertirti alle mie spalle in quella maniera." ringhiò Costanza, minacciosa.

Balthus, intuendo che tra i due adorati padroni le cose non stavano andando tanto bene, se ne uscì con un poderoso colpo di tosse, con conseguente fiammata: Sasha e Costanza furono costretti a spruzzare velocemente acqua con le loro bacchette, col risultato di trovarsi in men che non si dica neri di fuliggine, fumanti e completamente zuppi di acqua nerastra e odorosa di zolfo.

"Diamine" commentò Sasha aggiustandosi elegantemente i capelli "Se è vero che lo zolfo è un’ottima cura contro la forfora, direi che non ne vedremo l’ombra sui nostri capelli per secoli"

Costanza non riuscì a trattenere un risolino a fior di labbra.

"Sei davvero carino così conciato" approvò divertita.

"Anche tu sei bellissima" mormorò Sasha con un tono di voce così vibrante che, di colpo, l’aria tra loro si arroventò immediatamente, senza nessuna colpa da parte di Balthus. Il drago, perplesso dalla loro immobilità, si avvicinò a Costanza e le passò la lunga lingua collosa sulla guancia in segno di armistizio, facendola balzare di lato ridendo.

"Costanza, dobbiamo parlare" esordì Sasha drizzando la schiena e cambiando completamente tono di voce. Il sorriso di Costanza si smorzò, lentamente: sapeva che quel momento sarebbe arrivato, per quanto l’avesse paventato e rimandato. Il momento in cui avrebbero parlato di quello che avevano visto al quinto piano di Torre Centrale.

"Sì" rispose semplicemente "Portiamo Balthus a fare un giro"

Imbracarono il drago con il solito guinzaglio che era diventato patetico e inutile, vista al stazza raggiunta da Balthus, ma lui si lasciò docilmente imbrigliare e zampettò loro dietro felice, fuori dalle stalle, dimenando la lunga coda come un cagnolino da salotto. Quando furono abbastanza lontani, Sasha non perse tempo in inutili chiacchiere.

"Dobbiamo avvisare qualcuno di quello che sta architettando Karkaroff" dichiarò senza mezze misure.

"E chi, di grazia?" rispose Costanza, scoraggiata "Qualcuno a Durmstrang è fuori discussione. Qualcuno del governo bulgaro, è fuori discussione. Merlino, sfortunatamente, è fuori discussione. Chi potremmo avvisare?"

"Il Wizengamot internazionale" rispose deciso Sasha "Hai sentito anche tu, Karkaroff non vuole avere niente a che fare con quel Silente. Forse lui è la persona giusta"

"E’ il preside di Hogwarts, giusto?" mormorò Costanza, dubbiosa "E come lo avvisiamo? Gli mandiamo un gufo?"

"Ovviamente no" rispose Sasha, paziente "Chi prenderebbe sul serio le farneticazioni di due studenti? Dobbiamo procurarci delle prove. Che so…provare a far uscire le ampolle dal quinto piano di Torre Centrale?"

"Ci ho già provato" sospirò Costanza "Volevo ottimizzare i tempi ed analizzare le ampolle nel dormitorio…ma quelle proprio non escono dal quinto piano. E’ come se un elastico gigante le tirasse indietro quando varcano la soglia del ritratto"

"Dovremo pensare a qualcos’altro" rimuginò Sasha, pensoso.

Rimase in silenzio per un po’, camminando e lasciando che lo sguardo corresse sul paesaggio gocciolante di primavera, nonostante il cielo come sempre grigio. Una strana sensazione malinconica aggredì Costanza giusto a livello del cuore mentre vedeva spuntare una ruga preoccupata sulla fronte di Sasha. Sapeva che si stavano di nuovo ficcando nei guai, guai seri, questa volta. E, per quanto non si sentisse più sola e la presenza di Sasha al suo fianco fosse confortante e le desse sicurezza, non poteva fare a meno di avere paura. Paura per se stessa, per Balthus…per Sasha. Senza riuscire a trattenersi, si affiancò a lui e gli sfiorò il dorso della mano con la propria, timidamente: mano che fu subito afferrata dalla presa salda del giovane. Costanza rispose alla sua stretta, cercando di non far trasparire la sua angoscia dal quel semplice gesto.

"Ho paura" ammise in un sussurrò senza riuscire a guardare Sasha negli occhi "E’ tutto così…difficile"

Sasha smise di camminare, costringendola a fermarsi di fronte a lui: sollevò la sua mano verso il viso e le posò un bacio sulle nocche.

"Non tutto è difficile" mormorò con la bocca contro le sue dita "Anche io ho paura: saremmo stupidi a non averla. Ma abbiamo dalla nostra parte il fatto che nessuno sa che noi sappiamo e, in qualche modo, riusciremo a far sapere al Wizengamot i progetti di Karkaroff. Ne usciremo vincenti. E diplomati, visto che questa cosa per te è più importante del salvare il mondo magico dalla rovina."

Costanza lo guardò dritto negli occhi : vi lesse fiducia e sicurezza ma anche la solita retroguardia cocciuta, indomita e ridente. Si chiese stupita come avesse fatto fino a quel momento a vivere senza quella mano intrecciata alla sua e gli sorrise, radiosa.

"Sul diplomati voglio la garanzia in carta da bollo" borbottò fingendo sicurezza "A proposito…sai che da domani cominciano gli esami preliminari per i M.A.G.O.?"

"Diamine, non me lo ricordavo." brontolò Sasha, improvvisamente corrucciato.

"Eppure sono mesi che ce lo dicono. Che diavolo fai durante le lezioni? No, aspetta, non dirmelo, è meglio."

"Mi toccherà prendere in mano i libri." si imbronciò il giovane, riprendendo a camminare senza lasciarle però la mano.

"Sarebbe la prima volta dall’inizio dell’anno, vero?" lo prese in giro Costanza, emozionata dal piacevole contatto di pelle con la mano del giovane.

"Certo che no" rispose Sasha, disinvolto "Li uso spesso come fermacarte o per tenere aperte le porte o come corpi contundenti durante le guerriglie armate nel dormitorio maschile."

"Guerriglie…? Facciamo che non voglio sapere nemmeno questo." sospirò Costanza, ormai in vista delle stalle.

"Ma come, voi giovani streghe non guerreggiate durante la notte? Ah, è vero: voi sparlate di ragazzi."

"Non è affatto così." reagì immediatamente Costanza, punta sul vivo.

"Oh" si stupì Sasha, inarcando le sopracciglia "Vuoi dire che la nobile baronessa Iliovich di notte disquisisce sulle teorie della trasfigurazione cellulare?"

Costanza si morse l’interno della guancia mentre pensava a Nadja infervorata in una discussione sulla trasfigurazione cellulare.

"Non sempre" rispose compunta "Noi ragazze abbiamo anche il nostro circolo di cucito e stiamo mettendo su un ricettario regionale piuttosto interessante."

"Quindi…non hai occasione di parlare delle tue esperienza amorose con le tue compagne?"

Le guance di Costanza passarono dal color marmo ad un bel rosso mattone nel giro di qualche secondo.

"Valenskij, penso che dovresti avere altre aspirazioni nella vita, oltre al chiodo fisso in biancheria intima che hai ancorato al cervello: che so, lo studio, il volo acrobatico…il suicidio…"

"Attualmente, sono impegnato in un abile gioco di prestigio che comprende salvare il mondo, diplomarmi senza studiare e nel frattempo tentare di rimanere solo una certa finta bionda piuttosto intrigante."

"Finta bionda?" domandò Costanza, dubbiosa. Al sospiro esplicativo di Sasha, arrossì di nuovo come un gambero.

"Forse è meglio se non ti spiego nemmeno questa." tubò Sasha amabilmente e Costanza per poco non lo fulminò con lo sguardo.

Alcuni studenti del settimo anno transitavano lì davanti e, a malincuore, Sasha lasciò la mano di Costanza e assunse un’espressione remota. Costanza, tenendo Balthus per il guinzaglio, gli girò le spalle.

"Allora…vedi di studiare mentre io mi faccio venire in mente qualcosa di intelligente." mormorò pragmatica e vagamente dispiaciuta. La voce di Sasha la raggiunse dopo qualche passo, ridente e allusiva come al solito.

"Sarà fatto, capitano. Comunque, io un paio di idee intelligenti ce le avrei…se vuoi che te le illustri, non hai che da chiedere."

Costanza si girò a guardarlo, aggrottata ma con gli occhi scintillanti.

"Sei un maniaco pervertito, Valenskij" affermò altezzosa "E ti fai troppo distrarre dalle bionde, per i miei gusti."

Il sorriso di Sasha, brillante e ironico, la scaldò con improvvisa forza fin dentro al petto lasciandola quasi senza fiato.

"Distrarsi è maledettamente divertente. Vedrò di distrarre anche te, una di queste volte."

"Non sarà facile." berciò Costanza, aggrottandosi.

"Non ho mai pensato il contrario. Anzi, mi piacciono le sfide…ed ho un conto in sospeso con una certa chioma nera all’odore di mele."

"Pensa a studiare, mister Letamaio." grugnì Costanza, col naso per aria.

"E tu pensa a me, miss Spocchia." mormorò Sasha quando era già di spalle, ma Costanza lo sentì lo stesso. Lo sentì molto, molto bene.

* * *

Buffo come per Costanza, tutto d’un tratto, il mondo avesse preso una soffusa e riposante colorazione rosata. Non che ci fossero davvero molti motivi per tale ottimismo: lo studio delirante e affannoso non lasciava nemmeno il tempo per respirare, figurarsi per gli incontri galanti ed i pensieri romantici! I quali, effettivamente, erano bruscamente spariti dal vocabolario studentesco per lasciare il posto a cose più prosaiche come Pozioni Avanzate; vari incantesimi borbottati a fior di labbra avevano sostituito i pettegolezzi ed i nomi degli innamorati per quasi tutti gli studenti del settimo anno. Il tempo di un battito di ciglia ed era già arrivata la primavera. Costanza quasi non se ne accorse: d’altronde era così immersa nella sua nuvoletta rosa da ricordarsi appena di dover mangiare, dormire e respirare oltre a massacrarsi di studio. Il Dio buono degli innamorati aveva creato per lei un piccolo nido sospeso nel tempo e nello spazio, un nido dove c’era posto solo per il pensiero di lei e Sasha; tra gli esami preliminari per i M.A.G.O. e tutto il resto non c’era tempo per niente, ma il loro desiderio reciproco era sempre lì, come un fuoco malamente alimentato anche se indomito e rovente. Dopo il loro primo bacio in sala comune, non avevano mai avuto occasione di rimanere soli abbastanza a lungo da lasciarsi andare ad un po’ di intimità: entrambi sapevano che il pericolo di essere scoperti si nascondeva dietro ogni angolo e a malapena si permettevano di guardarsi, di tanto in tanto, di sfiorarsi con le spalle quando erano affiancati, in un muto linguaggio del corpo che entrambi avevano imparato a parlare benissimo. Gli altri studenti si erano a malapena accorti dell’improvvisa e sospetta freddezza tra lei e Valenskij in pubblico, accompagnata da un sorprendente disinteresse di Valenskij per il restante genere femminile. Costanza e Sasha non si permettevano nemmeno di parlarsi in mezzo alla gente, timorosi di venire scoperti. Avevano appena il tempo per alimentare il sentimento che li univa, rabbioso ed esclusivo, esasperato e centellinato come una rara pozione magica. Dover stare sotto gli occhi di tutti senza poter allungare una mano l’uno verso l’altra, doversi insultare e fingere di odiarsi era una tortura che aveva a volte il suo lato divertente, ma che risultava sempre più frustrante col passare del tempo. Gli unici momenti di solitudine erano quelli che passavano insieme a Balthus che stava imparando a volare, goffo e timoroso come un uccellino che sbuca fuori dal suo nido per la prima volta. Il drago era ormai grosso come un bovino adulto e quando spiegava le ali membranose sembrava un piccolo ed improbabile aereo babbano. I suoi primi tentativi di volo erano stati quasi più faticosi per i suoi padroni che per lui, tanto si erano impegnati ad incoraggiarlo, minacciarlo, blandirlo, supplicarlo… Quei pomeriggi passati al limitare del Bosco delle Querce Oscillanti erano impressi a fuoco nella mente di Costanza per la loro totale, incommensurabile e pura felicità. Mentre Balthus spiegava incerto le ali, Sasha le sfiorava la mano, la guardava dicendo con gli occhi tutto quello che Costanza voleva sentirsi dire…cose così piccole che sembravano niente e che erano diventate tutto. In quella rarefatta, cristallina felicità, Costanza credeva di avere a disposizione tutto il tempo del mondo, ma sapeva che si stava facendo ingannare. Non aveva a disposizione tutto il tempo che voleva per concludere il piano contro Karkaroff, perché giugno era alle porte e gli uffici del quinto piano erano ancora un segreto inviolato. Lo sapeva lei, lo sapeva Sasha, ma nessuno dei due trovava il coraggio per spezzare quel fragile involucro di felicità da cui erano avvolti.

Così…

qualsiasi divinità si stanca presto dei mortali dalle loro stupide diatribe interne: anche il Dio buono degli innamorati si stufò di proteggere Sasha e Costanza dal mondo esterno e li abbandonò bruscamente al loro destino. La sfortuna, che aveva girato intorno ai due giovani come un predatore che studia la sua preda, si decise ad avventarsi su di loro. Li morse, piantando le sue fauci crudeli sulle loro vite, arrivando sottoforma di due occhi azzurri, increduli e carichi d’odio, che spiarono le loro mani furtivamente intrecciate.

Due occhi dolenti, feriti, rabbiosi, che ben presto divennero freddi e calcolatori.

Il tempo di un battito di ciglia ed era già arrivata la primavera. E, con essa, l’inizio della fine.

* * *

"Hei, Valenskij."

Era talmente diversa la voce di Natasha quel giorno che Sasha dovette voltarsi a guardarla per riconoscerla. La giovane sembrava leggermente più formale del solito: era sparito il suo sorriso adorante e allusivo che era praticamente il suo marchio di fabbrica. Ad un occhio più attento, sarebbero balzati all’attenzione il timbro metallico della voce e il sottofondo gelido dello sguardo, ma Sasha era distratto dai libri di Trasfigurazione e non ci fece caso.

"Ciao, Natasha." rispose con voce molto educata e molto fredda.

La ragazza si sedette accanto a lui e per poco Sasha non sbuffò di disappunto: era in biblioteca da ore tentando di sopperire alle lacune dovute a sette anni di indifferenza nei confronti di quella materia scolastica, ma ancora non aveva ottenuto risultati apprezzabili.

"C’è qualcosa che non va?" chiese sbrigativo alzando un altezzoso sopracciglio.

"Certo che no" rispose Natasha fingendo indifferenza "E’ solo che…è un sacco di tempo che non ci si vede e mi chiedevo se eri ancora al mondo"

"Effettivamente, bazzico ancora questo suolo" rispose Sasha senza sorridere "Ma, come vedi, sono piuttosto preso da questa relazione di odio-amore con Trasfigurazione, quindi…"

"Tutto questo zelo studentesco non è da te." affermò Natasha passando distrattamente un dito sul dorso del libro che Sasha teneva in mano.

"Credo che il diploma si possa meritare un minimo della mia attenzione" rispose Sasha piuttosto freddamente "E tu, che ci fai in biblioteca? Non mi ricordo che fosse il tuo ambiente di coltura ideale."

"Infatti non lo è" rispose Natasha con un piccolo sorriso "Ero venuta a cercarti per chiederti come stavi."

"Scoppio di salute" rispose Sasha, un po’ più morbido "Ti ringrazio per l’interessamento. Ora, se mi vuoi scusare…"

"Mi chiedevo se ti andrebbe di trovare un po’ di tempo per i vecchi amici" continuò imperterrita Natasha, sempre accarezzando il suo libro "E’ un sacco che non ti fai vedere. Mi manchi."

Le ultime parole le uscirono a voce bassa e lenta, come se le costasse fatica pronunciarle. Sasha inspirò a fondo, in bilico tra l’impazienza e una specie di velato dispiacere.

"Sei davvero molto cara a dirmi così, Natasha, ma credimi, in questo momento proprio non è il caso…."

Un sorriso gelido stirò le labbra di Natasha che lo guardò a fondo negli occhi.

"Davvero molto cara?" lo canzonò, velenosa "Santo cielo, quel cadaverino ambulante di miss Spocchia ti ha contagiato anche con il suo lessico da snob sotutto!"

Le spalle di Sasha si irrigidirono impercettibilmente.

"Il contagio di miss Spocchia?" chiese educatamente "E’ una teoria interessante, ma proprio non capisco di cosa tu stia parlando."

"Andiamo, Sasha" continuò Natasha in tono canzonatorio "Ti ho visto mentre la guardavi! Come se non conoscessi le tue tattiche di rimorchio…proprio io! E’ ovvio che tra te e miss Spocchia c’è qualcosa, e non sto parlando del vostro vomitevole drago."

Sasha si trattenne a stento dallo scattare in piedi: mantenendo la faccia di pietra, rivolse a Natasha un sorriso di circostanza che risultò piuttosto convincente.

"Qualcosa tra me e miss Spocchia? Oh, certo: a parte la parentela forzata, l’eredità da spartire e quello che tu hai graziosamente chiamato il nostro vomitevole drago, direi che tra noi ci sono abissi di cose. Prima fra tutte, la sua impressionante puzza sotto il naso. Comunque, non vedo come questo possa riguardarti, mia cara."

Il sorriso falso di Natasha si spense di colpo, come azionato da un interruttore, per lasciare il posto ad una rabbia repressa che le fece lampeggiare gli occhi.

"Non farmi passare per stupida, Sasha" minacciò con un ringhio "D’altra parte, capisco che per uno come te che ha sempre avuto tutte le ragazze che voleva, arrivare alle mutandine di miss Spocchia deve essere una tentazione troppo forte…una conquista! Quello che mi chiedo è: ora che le hai ottenute, pensi di tornare sulla retta via o le scodinzolerai dietro fino alla fine dell’anno scolastico?"

Sasha sbatté appena gli occhi senza smettere di sorridere, facendo sfoggio di un ottimo self control: in realtà per un pelo non incendiò la faccia di Natasha tanto una furia incandescente gli bruciava nel petto.

"Sai, Natasha" disse quando fu certo di aver ripreso il controllo della voce "Dover allevare un drago con la mia sorellastra non è stata la cosa peggiore che mi sia capitata qui a Durmstrang: quel primato spetta alla stupidaggine di aver sprecato il mio prezioso tempo con te. Ripetutamente. Come un vero idiota masochista! Ma per fortuna sono rinsavito, adesso, e quella insana idea non mi sfiora più nemmeno per sbaglio. Ora, se mi vuoi scusare, devo studiare. Arrivederci, mia cara."

Girò elegantemente le spalle a Natasha che se ne rimase seduta immobile, come una statua di alabastro per parecchi minuti. Sasha la ignorò completamente, tranquillo e rilassato, anche quando la giovane si alzò lentamente in piedi, scricchiolando come se le giunture le fossero diventate di legno.

"Ti pentirai di queste parole." mormorò così piano che Sasha per un attimo sospettò di non averle nemmeno sentite. Senza alzare gli occhi dal libo, agitò lezioso le dita in un saluto annoiato.

"Bye bye, mia cara." rispose salottiero, ma Natasha era già sparita dietro l’angolo della libreria.

* * *

Era l’ultimo giorno di pre-esami M.A.G.O. e una discreta folla di studenti del settimo anno affollava il prato in discesa sul retro dell’edificio scolastico. Altri giovani si aggiungevano a quelli già presenti man mano che finivano gli esami preliminari e subito si buttavano sull’erba tenera e verde, tutti con la stessa faccia stravolta dal sollievo e dallo sfinimento.

"Ho bisogno di una trasfusione di neuroni" si lamentava Dimitri Korsakov, steso a pancia in giù e con la faccia praticamente sommersa dall’erba ai piedi di Costanza e Nadja che se ne stavano sedute compostamente all’ombra di una quercia in fiore.

"Ma quando mai hai avuto della reale, autentica materia grigia in quella custodia per pluffe che hai per cervello?" domandò Detlef Himmel che, seduto tra Nadja e Costanza, sembrava ancora piacevolmente in pieno possesso delle sue facoltà mentali.

"Non confondere la mia custodia per pluffe con la tua" berciò Dimitri, sollevando la faccia dall’erba "Il tuo cervello è altrettanto inutile e vuoto quanto la tua sfera di cristallo a Divinazione"

Mentre Nadja rideva deliziata dallo scambio di battute e Costanza sorrideva, suo malgrado, un Sasha Valenskij piuttosto provato si schiantò di fianco a loro, rotolando supino e a occhi chiusi sul morbido terreno erboso.

"Odio Trasfigurazione" disse deciso e palesemente disgustato "Quella megera dell’esaminatrice mi ha obbligato a trasformare due ratti in movimento in un gufo e un rettile. Indovinate cosa mi è saltato fuori?"

"Un perizoma piumato e una borsetta di coccodrillo?" domandò cortesemente Costanza nascondendo un piccolo sorriso.

Sasha si limitò a lanciarle uno sguardo altezzoso, per niente mitigato dalla posizione abbandonata sul terreno.

"Sempre spiritosissima come un bezoar nello sfintere, miss Spocchia" borbottò offeso "No, mi è uscito un allucinante fenicottero rosa e una scimmia dall’aria piuttosto infuriata. Ancora non mi capacito di come sia successo, anche se l’esaminatrice sembrava piuttosto impressionata dalla quantità di escrementi che il primate è riuscito a scaricare sul pavimento prima che correggessi l’errore"

Costanza scoppiò a ridere e parecchi studenti si girarono a guardarla, sorpresi dall’evento più unico che raro. Anche Sasha la fissò incantato, con un mezzo sorriso dietro le labbra e Costanza si affrettò a tornare seria prima di sciogliersi sotto quello sguardo caldissimo.

"A te non è andata poi così male" borbottò Dimitri depresso "Tu almeno sei rimasto nell’ambito animale. Io ho trasformato i miei ratti in due mazzetti di primule che non sono più riuscito a trasfigurare. L’esaminatore, simpaticissimo, ha ipotizzato che sentissi un po’ troppo l’aria di primavera e mi ha mollato una T grossa come una casa. Bastardo."

"Te lo sei meritato" ribatté Detlef, saggiamente "Con tutta la verdura che ti sei fumato negli ultimi tempi…"

Dimitri stava per ribattere quando fu interrotto dall’arrivo del professor Radchenko che piombò in mezzo a loro insolitamente trafelato e congestionato.

"Valenskij! Malatesta!" ansimò senza fiato e Sasha si decise a mettersi a sedere, nascondendo un sorriso serafico.

"Professore, qual buon vento!" salutò cortesemente, ma l’espressione per niente gioviale del professor Radchenko gli smorzò di colpo tutto il buonumore.

"Ragazzi, dovete venire…subito!" boccheggiò l’uomo, abbastanza agitato perché Costanza sentisse qualcosa di freddo e diaccio scorrerle lungo la schiena: orribile ma non inatteso, quel vago senso di disgrazia imminente che aveva finto di ignorare per tutti quei mesi le piombò addosso e la giovane si alzò in piedi di scatto per fronteggiarlo.

"Che succede, professore?" domandò con un filo di voce, ma con una saettata di dolore lancinante lo intuì ancora prima che il vecchio docente aprisse la bocca. Lo intuì e il cuore rotolò verso il centro della terra, trascinando con sé la sua piccola, inutile nuvoletta rosa.

"Balthus" mormorò il professore angosciato "E’ stato avvelenato"

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL’AUTRICE:

QUATTROCENTO RECENSIONI!!! Il mio record in assoluto…Sono in estasi…grazie di cuore a tutti quanti!!

 

Moaning Myrtle: Heilà! Una lettrice che lascia un commento è sempre il regalo più prezioso, per me! Ma una letrice che ne lascia uno AD OGNI STORIA CHE HAI POSTATO è decisamente molto, molto meglio! Grazie di cuore per le belle parole lasciate a tutte le mie ff, sono davvero onorata e commossa…Ma torniamo alla prova del Drago: grazie per la recensione, per il commento positivo e per aver seguito questa storia travagliata, che ormai vede da lontano una fine… Karkaroff sta tornando! Molto presto, avremo di nuovo a che fare con lui….purtroppo! Grazie ancora per essere passata di qui e per esserti ricordata di me, sei stata carinissima ed un BACIONEEE non te lo leva nessuno!!

Shaka: Che sollievo sentirti parlare così! Ero molto in ansia per sta storia del bacio. Dopo così tanti capitoli, dell’aspettativa c’era e non volevo deluderla a nessun costo! Quindi, grazie di cuore, mi hai davvero reso felice con le tue parole. Passiamo a noi: un corteggiatore per Nadja? A parte Detlef e Dimitri, che la scelta dell’uno comporterebbe l’omicidio dell’altro, quindi non posso azzardarmi a farlo, Nadja ha ai suoi piedi metà della popolazione maschile della scuola! Benchè le sue traversie amorose non vengano riportare in questa sede, non significa che non esistano. Credimi, Nadja non ha bisogno di fidanzato, per adesso. Ho una ideuzza, alla fine…si vedrà. Grazie ancora, a presto!!

Marikotter: Aaaamore diiiimmiiii! Cosa mai posso fare per teeeee!! Era la strofa successiva della canzone che hai lanciato tu, poi però non ricordo come continuava…qualcosa tipo "io ti voglio aiutare, amore, amor!". Volevo ringraziarti in questa sede anche per la recensione a OPB: grazie di cuore, sono davvero felice che anche quella storiella ti sia piaciuta!! Sasha si sta interessando parecchio a te: ha sentito del tuo batticuore e chiede informazione per venire a trovarti, di notte, al buio…diamine, che essere abbietto e manipolatore! Sei sicura che ti piaccia proprio lui? Ho in svendita Dimitri, che non ha ammiratrici/tori di nessun genere, poverello…se lo vuoi, costa la metà! No? Va bene, ti manderò Sasha, allora. Ma sai attenta! Non ti far ingannare dal suo faccino sornione, è un tizio pericoloso e subdolo. Che ti manda tanti, caldissimi baci …A presto!! P.S.: Una delle mie migliori amiche si chiama come te, sappi che sarai privilegiata anche solo per questo!!

Maharet: Non ci si abitua mai abbastanza agli agi, vero? Quando te li tolgono, sembra di tornare all’età della pietra. Fortuna che io scrivo dal lavoro (…fortuna per me: il mio capo non approva esattamente questa mia affermazione!!). Lunedì guarderò se hai postato qualcosa, sono curiosa!! Un bacione!

Ruka88: He, queste madri moderne che si interessano di computer invece che fare la maglia o preparare torte genuine…Mia madre è di tutt’altra pasta: rifiuta persino il cellulare, fosse per lei andrebbe ancora a prendere l’acqua al pozzo! Però la televisione la sa usare e guai a chi le tocca la raffacarra, eh? Ma torniamo a noi: Sasha sarebbe d’accordissimo con la tua idea, ma bisogna vedere cosa sta tramando quella sadika dell’autrice…Ho in mente grandi cose! Vedrete, miei cari, vedrete…Un bacione fortissimo, a presto, ciao!! P.S.: mi sono ricordata adesso!! Grazie infinite per la recensione a OPB, sono davvero felice che ti sia piaciuta anche quella storia!!

Delfinocurioso: Che emossione le tue parole…grazie! No, amore mio, nessun incantesimo (ne fossi capace dove credi che sarebbe adesso Johnny Depp?!?). Comunque, cos’è questa storia "ritiro tutto quello che ho detto?" Perché, cosa avevi detto? Mi sono persa un pezzo? Attendo con ansia la tua risposta…

Green Apple: Le trombe squillate ed i tamburi rollati…uhm…ma saranno buoni da fumare, ‘sti tamburi? Prova prima tu, o mia succosa Melinda, poi mi sai dire. Innanzi tutto, grazie per le belle parole, ero davvero in ansia…credevo di aver fatto qualcosa di troppo "fuori stile" ma mi sembrava ormai ora e sinceramente anche la mia Costanza ha un cuore (e tanti begli ormoncini…). Adesso, miei lettorini viziati, vi metto a posto io: i prossimi capitoli sono molto, molto drammatici…non crocifiggetemi, vi prego, dopo andrà meglio (uhm…)! Ricambio i baci alla mela cotta, che ho un po’ male al pancino…

Rik Bisini: Mio diletto amico, prima di tutto grazie, grazie infinite per le rassicurazioni sulle mie tempistiche: sai che sono molto fragile, su quel frangente. Poi, volevo avvisarti che non sei l’unico maschietto che segue questa fic! C’è anche il carissimo Dk86 che scrive sempre recensioni con ottimo spirito critico…Evviva i maschietti!! Per quanto riguarda il Quidditch, è indubbio che in questo periodo il mio Sasha sia oltremodo stufo di questo sport, ma come dicevano i nonni saggi….hai voluto la bicicletta? Pedala! Mister sono-bellissimo-e-sono-il-capitano-e-ce-l’ho-solo-io-ed-è-anche-d’oro deve imparare quanto costa il sale (altra perla della nonna, anche se non l’ho mai capita a fondo…). Ma passiamo alle cose serie: devo farti una confessione, la pelle d’orso Nadja non l’aveva nominata, ma l’ho aggiunta io perché mi sembrava attinente. Lei aveva richiesto un tappeto in zibellino siberiano, a me sembrava un po’ troppo da sborona e l’ho cambiato in pelle d’orso, (ovviamente sintetica e acquistata tramite il commercio equo e solidale). Comunque, ti assicuro che per la dolce Nadja, se ti sai vendere bene, non farà differenza tra lo zibellino ed il mocho Vileda…provare per credere!! A presto, bacioni!!

Bea_chan: He he, visto che celerità? E poi ti dirò, sto scrivendo il capitolo 38, una tristessa infinita…come mi piace far soffrire i miei personaggi!! Sarò clemente e concederò graziosamente il perdono alla mia Bea, che ha usato tanti ceci da farci una zuppa di quelle sane. E poi, se c’è di mezzo niente po’ po’ i meno che Cesarone…eh, la priorità va a lui. Sai che, nella mia tenera infanzia, mi ero quasi innamorata di cesare? Così forte, determinato, e poi una morte così cruenta, tipo Goldrake con l’alabarda spaziale…che romantico! Ovvio che la velata allusione all’attività di Marianna di Roccaglia in quei del quinto piano fosse qualcosa di inerente agli ormoni…insomma, non aveva mica 18 anni per niente! E anche la cara nipote, così refrattaria all’istinto animale non è. Per la fanart, cliccare sl nick di Mokarta, le ha inserite direttamente nel suo profilo. Per i saluti a Detlef…non lo dovevi fare, mein Gott!! E’ bastato quel "caro", probabilmente ironico, per scatenarlo come un toro da monta: chiede chi sei, quanti anni hai e se sei viva: il resto ha detto che non ha importanza, nemmeno il livello culturale (però gli ho spiegato che per noi donzelle italiane è importante essere apprezzate anche per la nostra mente e lui ha detto che apprezza moltissimo, persino le logorroiche come noi…noi? Perché noi?!!). Un bacione, mia cara, konnichiwa!!!

Maharet: L’importante è sapere che ci sei, oh, mia diletta! Ricambio i besitos dal più profondo del cuore e tanti saluti a tutti gli sgobboni in biblioteca con te (ce n’è uno decente, ogni tanto…?). Salutos!!

Mewsana: Bandiera rossa la trion-fe-ràààà! Ah, non era uno slogan di sinistra, il tuo? Nessuna intenzione di mettere su una comune dove spararci le canne e disquisire sulla politica totalizzatrice delle superpotenze nei confronti del Rwanda? Va bene, scusami, ho toppato…Dopo le tue ultime parole, Nadjja aggiunge un balconcino taglia 3° coppa B al tanga promesso, con un appunto della sua eccelsa dottrina: un tanga nell’armadio serve sempre, è un must come il jeans, il lupetto nero e la gonna a tubino. Se lo dice lei, sarà vero: a me mancano tre capi su quattro dei suoi cosiddetti must (tanga compreso). Ah, un pacco di brioche calde via gufo ti dovrebbero arrivare entro pasqua, sappimi dire se le vuoi ripiene alla crema bulgara o vuote. Bacionissimi, a presto!!

Syberia Malfoy: Allora, Zabini senior non c’era nell’allegra combriccola in visita a Durmstrang (in fondo, è parente lontano di Costanza, non mi va di farlo passare per cazzone come Tiger e Goyle!). Sono assolutamente d’accordo sull’elaborazione della tua teoria, che poi era anche quello che intendevo io, è che per non essere troppo prolissa a volte taglio anche le parti fondamentali…comunque, la mia storia non è poi così originale: due tizi in una scuola si innamorano (più banale di così si muore), e anche se c’è di mezzo un drago, la magia, un preside strunz e la possibilità di sventare un piano di portata internazionale, non è poi che la rama si discossti molto da un normalissimo "già visto". D’altra pare, anche un bacio è solo un bacio, ma sfido chiunque di noi a non darne più solo perché sono "banali!". Ce ne fossero di banalità così piacevoli e "uniche"!! Dico bene? Grazie per la concessione dell’usufrutto dei tuoi ometti, se per te va bene comincerei con Zabini: Sasha ormai l’ho provato in tutte le salse (sempre ottimo, come al naturale), Malfoy ha un faccino troppo da giovincello per me (magari un giro con suo padre…he)…e se c’hai Johnny Depp da quelle parti, mollo tutto per lui. Lo amo!! Non lo sapevi? Comuqnue…grazie di tutto e bacioni!!

Helen Lance: Meno male che vi è piaciuto!! Tremavo nell’attesa dei vostri commenti: grazie di cuore per non avermi linciato (per adesso). Baci anche a te, ciao!!

Minako-chan: Balliamo e cantiamo? E perché no!! Adoro cantare (mentre cucino sfodero un repertorio davvero invidiabile!) e anche ballare: sono bravissima a ballare i latini, a pogare e so anche ballare il liscio (retaggio delle mie radici emiliane…mi amate lo stesso, vero?). A presto e grazie, come sempre!!!

Lilyblack: Tessssorrroooo!! Una statuetta tutta per me?!? Oh, mio Dio, non so cosa dire…sono così emozionata…commossa…(strombazzatina nel fazzoletto di pizzo). Volevo ringraziare qualche persona: (srotolo una pergamena che i dieci piani di morbidezza della Scottex gli fanno un baffo): intanto, Adamo ed Eva, per aver dato vita al genere umano; poi, a Noè per aver salvato Cam dal diluvio; poi…(dopo due ore e quattro dosi in vena) …ed infine il fratello del mio commercialista, che mi ha offerto un cappuccino nell’estate del 2003. Grazie, grazie a tutti, sono davvero felice, grazie!!

Charlize_Rei: Che sospiro di sollievo!! Ogni capitolo che posto per me è un dramma, mi chiedo sempre quando succederà che qualcuno di voi dirà le temutissime parole: aò, Elfie, fa schifooo! Comunque, finchè trovo delle chicche come le tue recensioni, pericolo scongiurato!! Intanto, beccati i miei più sinceri ringraziamenti, un chiletto di baci e anche due pacche sulla spalla, che fanno sempre molto "uè, paisà!". A presto!!

Maura85: Sashino….Gesù, ho riso due ore! Avessi visto la faccia di Sasha quando gli ho letto la recensione: Sashino non lo aveva ancora chiamato nessuno, era bianco e rosso come una mela. Irresistibile!! Comunque, ha detto che viene volentieri ad autografarti qualsiasi capo di biancheria tu voglia, preferibilmente perizomi di pizzo, ma si rifiuta categoricamente di farsi chiamare Sashino. Costanza è mezzo tramortita dalle risate, non mi preoccuperei di lei…messa così, è innocua! Tornando a noi, grazie un milione di volte per le belle parole, ti mando tantissimi baci e un arrivederci (dopo la vacanza…dove vai di bello?!?). Ciauz!!

Romina: Oh, mia divina Rominissima, le tue meravigliose parole sono sempre uno stimolo enorme per me, sei la mia Euchessina romanzifera, sei il mio Falqui mentale…tu recensisci e io TRAC, corro a scrivere un capitolo, febbrilmente, con l’urgenza della diarrea verbale che mi preme le meningi. Detta così fa un po’ schifo, ma credimi!, è una cosa buona!! Devo confessarti una cosa: mi manca Garrie. Mi manca la sua solare ironia, il suo sorrisone da cherubino, la sua cotta inespressa (non per Pat, vorrei ricordarti…). E Morales, e Cardie, e Pat!! Il mio cinghialone. Si, si, appena posso torno da loro: non so bene come, ma qualcosa verrà fuori (ho rispolverato TR2 ed ho cominciato a metterlo a posto…). Uno sbaciuzzissimo e grazie, come sempre, o mia insostituibile musa!!

Dk86: Mio caro, mio carissimo, effettivamente mi sei mancato! Capisco gli impegni (tre esami!!! Gulp!) e siccome sono molto buona non tirerò molotov dentro la tua abitazione, ma sappi che presto dovrai farti risentire, pena il trovarsi un bel mattino con una notevole coda verde e squamosa difficile da mimetizzare dentro ai Levi’s. Tanti tanti baci, a presto!!

Yeran: Ave a voi, splendida fruitrice di mezzi pubblici dell’italico suolo!! Quante ore al giorno ti spari su treni e affini per arrivare a destinazione? E che fai, nel tragitto? Ai tempi della scuola (c’erano le macchine dei Flinstone, allora) alle 6 meno 5 ero alla fermata dell’autobus per essere a scuola alle 8,15. In corriera facevo di tutto: ripasso, colazione, trucco, hair style, deodorante, filo interdentale, piccolo show mattutino, confessione clericale con le amiche, sbirciatina al bello di turno (che, ovviamente non mi cagava mai) e qualche volta anche la manicure. Voglio avere l’elenco delle tue attività per sapere se, dopotutto, i tempi non sono cambiati troppo in questo millennio passato! Amore mio, la cara Costanza non è metamorphomagus, è solo Sasha che nella sua brillante ironia ne inventa una più stupida dell’altra; Nadja è geneticamente una ficcanaso categoria gold e Detlef e Dimitri…mah, mi sembrano un po’ Winnie the Poh e Tigro, non so perché (aspetto fisico a parte: Detlef è un ragazzotto piuttosto belloccio, a dire il vero). Per il finale…vedremo. L’altro giorno ventilavo l’ipotesi di inserire una morte, ma poi ho letto il principe Mezzosangue e non vorrei ricalcare le orme…adesso vedremo. Intanto, bacionissimi e a presto!!

  
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