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Autore: _aspasia_    14/03/2011    1 recensioni
Questa serie di capitoli è frutto della mia mente malata durante un'ora di letteratura francese. Ho deciso di scrivere le odi ai sette peccati capitali, così ingiustamente e brutalmente denigrati. Inoltre questo non mi bastava, ogni peccato avrà il suo personaggio storico che lo racconterà dal suo punto di vista.
Spero che li leggiate e che vi piacciano.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La cella è umida e fredda, sento il gracchiare dei corvi alleggiare nell’aria stantia.
I rumori sono ovattati e tutto rimbomba; pare di essere già morti.
Sembra impossibile che fino a poco tempo fa vivevo in uno splendido palazzo ammirata e temuta da tutti.
Ammirata? Amata? Ecco, forse no.
Non come lei, non come quella che c’era prima di me.
Il popolo non mi ha mai amata, non mi ha mai riconosciuta come vera regina e non apprezzava la mia religione.
Pensavo che nessuno mi avrebbe tolto il trono e l’amore. Ma l’hanno fatto. Lo stesso uomo che me l’ha donato.
Enrico.
Lo ho amato e lo amo troppo; come lei del resto, lei che pensa che lui tornerà ancora da lei.
Ma non lo farà.
Lo conosco bene il nostro sovrano. Non torna mai su una sua decisione.
Non tornerà mai da lei, né da me.
Ma lei, lei è sempre stata considerata la regina del popolo, era amata, rispettata, non come me.
La invidio?
Sì. Ma non me ne pento.
Cosa significa invidiare?
Invidiare vuol dire desiderare, desiderare così ardentemente di avere quello che appartiene ad un altro, un regno od una persona, che si è pronti a tutto pur di ottenerlo. Significa non arrendersi mai, non fermarsi mai fino all’agognato successo.
Occorre avere una determinazione forte ed incrollabile per invidiare perché questo sentimento consuma e distrugge, si può morire a causa di esso.
Come me.
Ho invidiato Caterina. L’ho invidiata per anni e la invidio tutt’ora.
E grazie alla mia invidia sono riuscita a strapparle il trono ed il marito; ma ho peccato di sicurezza.
Non pensavo certo che la mia vita sarebbe finita così presto, troncata dall’uomo che aveva mosso mari e monti pur di sposarmi rinnegando persino il Papa.
Ma a quanto pare tutto ha una fine, specialmente se si è donne.
Rinchiusa nella Torre, aspettando il mio boia riguardo il mio passato, e sorrido.
Non mi pento di nulla.
Invidia.
La mia più grande virtù. Non mi sono mai arresa, mai fermata fino a quando la corona fu posta sul mio capo, Enrico mio marito e mia figlia principessa.
Posso morire ora.
Sono ancora giovane e bella; ho sentito dire che il boia è molto bravo ed il mio collo è sottile.*
È francese, abilissimo spadaccino.
Sento dei passi eccheggiare tra le fredde pietre, sono arrivati dunque.
Aprono la cella.
“Milady, mi segua”.
Invidia.
Magnifica esaltazione della più cocciuta e forte determinazione.
Determinazione che muove i miei passi anche ora, verso la morte.
La mia morte.
Quella di Anna Bolena, regina d’Inghilterra.
 
 
 
 
 
 
 
Eccoci qua nelle note a piè di pagina, che io amo fare perché mi diverte e perché io amo comunque le note a piè di pagina. Mi piace persino il nome. Ok non fate caso al mio divagamento.
Anna Bolena.Fu la seconda moglie di Enrico, il quale la fece capitare. Che dolce maritino non trovate? La fanciulla era entrata alla corte come dama di compagnia di Caterina d’Aragona (prima moglie di Enrico). Il re la sposò in segreto il 23 gennaio 1533 prima di rendere non valido il precente matrimonio e mettere a ferro e fuoco la Chiesa cattolica del tempo. Il popolo disprezzerà Anna fin da subito, partorirà Elisabetta, futura regina ma gli altri figli, tra cui l’agognato maschietto non arrivarono o nacquero già morti.
Il 2 maggio 1536 venne arrestata e portato alla Torre di Londra, dove quest’ode è ambientata e venne accusata di adulterio, stregoneria, incesto e alto tradimento. Oggigiorono è noto che nessuna di queste accuse furono realmente fondate.
19 maggio 1536 Anna venne decapitata, e la frase con * è una citazione che la donna ha detto veramente prima che il spadaccino francese con fama di boia veloce ed eccellente boia le tagliasse la sua cara testolina con la spada.
p.s. una cosa che mi ero dimenticata, un caro e dolce aneddoto. Si dice che il fantasma di Anna Bolena giri ancora per la Torre di Londra con la testa sotto braccio. Carina no? A me è simpatica.
  
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