Seven kids for seven days

Second day: Ron, where are you?

4 Gennaio 1981

Erano circa le sei di sera quando Arthur si accorse che c'era qualcosa che non andava.

Aveva passato tutto il pomeriggio a riordinare la casa dato che da quando Molly era partita la somiglianza della Tana a una stalla era sempre più evidente. Così si era deciso a mettere un po' d'ordine, non immaginandosi certo di imbarcarsi in un'impresa così ardua. Aveva messo a lavare i panni sporchi, con diversi colpi di bacchetta aveva riordinato i giochi dei bambini, aveva preparato la cena, aveva cacciato dal giardino gli gnomi... insomma, appena finiva un lavoro, spuntava subito un nuovo problema.

E proprio per questi svariati motivi, che all'inizio non fece caso alla mancanza del figlio dalla culla. Quale dei tanti, direte voi. Bene, Arthur Weasley aveva perso il più piccolo dei suoi figli, Ron.

Quando finalmente si rese conto del danno combinato, incominciò una vera e propria caccia al tesoro.

<< Ron! Ron! Dove sei? >> esclamò il povero Arthur, in panico. Molly poteva abbonargli qualsiasi cosa, ma se avesse perso uno dei bambini sicuramente non avrebbe mai più rivisto la luce del sole.

<< Papà? Non trovi più qualcosa? >> Percy apparve dalle scale, curioso. Era incredibile come fosse capace di spuntare sempre nei momenti meno opportuni.

Arthur si guardò in giro circospetto, grattandosi la testa. << Diciamo che potrei aver smarrito tuo fratello >> borbottò, incominciando a cercare sotto ai divani.

<< Sai papà, non credo sia là sotto >> commentò Percy, che si era seduto sull'ultimo gradino e guardava il padre con aria perplessa.

Arthur si alzò disorientato, << Beh, forse hai ragione. Hai qualche idea, Perce? >>

Il bambino finse di pensarci su, molto orgoglioso che il padre gli avesse chiesto consiglio. Ma il suo aspettare diede la possibilità a Bill, arrivato proprio in quel momento, di intervenire. << Secondo me è in cucina, mangione com'è >> scherzò, per poi dirigersi in giardino, senza accorgersi delle occhiatacce riservategli dal fratellino.

Arthur si batté il palmo della mano sulla fronte, stupito di non averci pensato prima e corse in cucina. << Ron! Tesoro, dove sei? >> esclamò speranzoso.

Un forte rumore arrivò dalla credenza sotto il lavandino. Arthur sospirò, se quello non era il topo di Charlie, aveva finalmente trovato il figlio.

Per fortuna si trattava proprio di quest'ultimo e non di un roditore. Ron stava infatti sgranocchiando un biscotto, mettendo alla prova i primi dentini che gli erano cresciuti. Molto probabilmente aveva gattonato fino a lì per farsi uno spuntino in santa pace.

Arthur lo prese in braccio, dandogli un lieve buffetto sulla guancia.

Per tutta la sera non lo perse di vista un attimo.

**

Ho messo Ron come il più piccolo, perché nel Gennaio del 1981 Ginny non era ancora nata.

Comunque... come vi è sembrato questo capitolo? Sinceramente non sono molto convinta >.< Ron ha solo dieci mesi e non sapevo come farlo interagire, spero sia lo stesso accettabile.

In ogni caso non so quando aggiornerò, ma il prossimo sarà sicuramente suoi gemelli u.ù

Un grazie infinito a chi ha commentato, o messo tra preferite\seguite\ricordate, o soltanto letto perché non aveva nulla da fare :)

Rem