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Autore: Jimmy    16/03/2011    1 recensioni
Non è che sia una storia. Sono delle parole buttate a caso. Le riflessioni, se volete, le farete voi. Non ci sono personaggi, nè vicende straordinarie. Chissà che a qualcuno non piaccino.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo sesto

Capitolo sesto.

In generale, sono sempre stato una persona molto tranquilla.
Quando mi ubriaco, lo faccio per lo più da solo, al limite con sconosciuti. Quando incontro qualcuno al quale vorrei rompere la faccia, di solito non lo faccio. Se lo faccio però lo porto subito da mia sorella maggiore, che fa l' infermiera. Quando sono nervoso, resto in silenzio. Non è che mi sfogo, semplicemente sbollo autonomamente. Resto qualche giorno a crogiolarmi nel mio malumore, e basta.
Mio padre ha sempre odiato il mio carattere essenzialmente indifferente, per questo cercava di motivarvi in ogni modo. Calcio, basket, nuoto, sci, rugby, pallavolo, canoa, skateboard, spinelli. Quando avevo tra i diciotto e i venti anni, ogni tanto se ne usciva con un: "Ehi, figliolo. Perchè non ci facciamo un tiro sul retro?"
La prima volta pensai a due tiri a canestro. Poi compresi che noi non avevamo un canestro sul retro, come in ogni telefilm americano che si rispetti.
Il nostro "retro" era una specie di deposito di resti meccanici e/o organici che mia sorella e i miei genitori abbandonavano alla loro naturale decomposizione.
Una volta al mese ero io che portavo tutto alla Discarica.
A pensarci bene, dopo i diciotto anni, ogni volta che volevo fare un tiro andavo alla Discarica.
La Discarica è un bel posto per fare un tiro, nessuno va lì per piacere, perchè a nessuno piace uscire di casa con il suo odore e tornare odorando di tutto ciò che di più sporco c'è in una citta di oltre 500.000 abitanti. E poi a nessuno piace buttare la roba in generale. E' tutto da buttare, ma niente si butta: questa è la verità.
Ad ogni modo, dato che non c'era nessuno che ti importunava mentre ti facevi un tiro, persi l' abitudine di farmi un tiro alla discarica.
Andavo lì, solo per vedere cosa buttavano gli altri. Voi non immagineresta mai cosa la genete si tiene in casa, mentre ha il coraggio di buttare vere opere d' arte.
Misteri metropolitani, mi dicevo. E tornavo a casa puzzando come nessuno.
  
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