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Autore: Mei91    20/03/2011    1 recensioni
AELITA SINCAI una ragazza cresciuta in un villagio umano ma che ha perdudo la memoria...
Abigor demone spetato alla ricerca spasmodica della sua compagna sparita anni prima...
MI SCUSO, MA QUESTA STORIA PURTROPPO è SOSPESA AL MOMENTO
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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BUON GIORNO A TUTTI!

Eccomi tornata con un nuovo capitolo del demone del mio destino. Scusate il madornale ritardo...mi dispiace infinitamente ma gli impegni me lo hanno proibito. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento alla prossima  Mei

                  ASIA

 

 

 

Che diamine, ha dell’ incredibile. Non riesco a credere di riuscire finalmente a ricordare chi sono io in realtà.  Io e Asia stiamo andando avanti per la foresta oscura da più di due ore alla disperata speranza di poter scappare da Mark e da tutti gli abitanti del villaggio.

Ma dov’è finito Abigor quando si ha bisogno di lui?

Non c’è mai quando serve. Pensierosa mi dirigo verso la grotta dove avevo lasciato Abigor. Asia tenta di starmi dietro, ma è quasi impossibile e lei inciampa e cade.

“Aelita… Abigail, ti prego fermati! Non ce la faccio più!” urla nel disperato tentativo che dopo tante suppliche io mi fermassi per farla riposare. Il problema è che io devo trovare Abigor. Comprensiva mi avvicino a quella che per tanto tempo era stata mia sorella e le dissi

“Asia, non possiamo fermarci; devo trovare Abigor prima che gli abitanti del villaggio sapranno chi è in realtà!” dichiarai risoluta e vidi Asia alzarsi ma il suo sguardo mi fece intendere che ciò che mi voleva dire non era niente di buono.

“ E chi è Abigor? “ mi chiese inviperita. Allora mi decisi a dirle qualcosa. Sospirai  e chiusi gli occhi poi tranquillamente proclamai.

“Dovrebbe essere il mio futuro marito!”

Vidi Asia spalancare gli occhi e guardarmi con lo sguardo di chi esige una spiegazione, ma io la ignorai deliberatamente  e continuai.

“Sono Abigail, Asia. Principessa dei demoni e futura sovrana . In questo mondo ho delle responsabilità. Responsabilità da portare a termine e una di queste responsabilità è per l’ appunto sposare Abigor, ma quel cretino sembra essersi volatilizzato nel nulla. Ah, lo odio quando fa così.”

“Ami Abigor?” mi chiese Asia timidamente.

“Amarlo? Non saprei dirtelo Asia, ma è mio amico. Mio padre sin da piccola mi ha istruito dicendo che una principessa ha i suoi lussi, ma ha anche i suoi doveri  e sposare il principe di uno dei regni più importanti dei demoni, è per l’ appunto uno degli obblighi che devo portare a termine.” Dissi calma e con la voce fredda come il ghiaccio.

“Ma è così ingiusto!” esclamò Asia. Io sospirai e sta volta la guardai negli occhi.

“la vita è ingiusta Asia. Umana o demoniaca, ma la vita è ingiusta ovunque. Noi? Noi che possiamo fare se non assecondarla.”

La vidi riflettere pensierosa e intanto riprendemmo il cammino. La foresta spesso cambiava, e Asia si era appiccicata a me come una sanguisuga. Come darle toto, quel posto per un umano era proprio strano e misterioso. Non orribile, solo strano e misterioso. Una sua domanda mi fece fermare.

“Credi che dirai a questo Abigor che ti ricordi chi sei?” mi chiese Asia alzando lo sguardo e puntandolo sul mio.

Io sospirai. Era meglio che Abigor non sapesse che io avevo riacquistato la memoria e che mi credesse ancora Aelita. Ma io ero ancora Aelita, una  parte di me lo era ancora, solo che adesso ero pure Abigail.

“no, Asia, se riusciamo a trovare Abigor, io sarò solo Aelita. E’ meglio non dirgli che ho riacquistato la memoria. E’ meglio che prima troviamo l’ occhio di giada.” Dissi pensierosa fra me e me non rendendomi conto che Asia mi stava ascoltando.

“L’ occhio di giada?” mi domandò  difatti sentendo il termine che poco prima avevo pronunciato.

“Si, prima che io mi sposi devo trovare l’ occhio di giada  rubato al mio regno dal re dei settimo regno per invidia. Bisogna trovarlo o tutto ciò che conosciamo, umano e demoniaco svanirà per sempre piombando in un esistenza buia e senza luce. L’ occhio di giada è l’ unico equlibratore tra i nostri due mondi. Ha un potere immenso che può essere usato sia per il bene che per il male. Se il re del settimo regno lo ritrovasse per noi sarebbe la fine. Lui, era riuscito a rubare l’ occhio, ma mia madre con un incantesimo lo nascoste chissà in quale posto.” Dissi cercando di ricordare come meglio potevo.

“E non puoi chiedere a tua madre dove si trova questo occhio?” mi chiese ancora Asia. Domanda più che lecita.

“Lo avrei fatto se potessi, ma mia madre e mio padre durante il combattimento contro il settimo re, vennero congelati e ibernati. Fu mio padre e tentare di salvarmi spedendomi in un villaggio umano e adesso è compito mio e di Abigor tentare e riuscire a liberare i veri sovrani del regno demoniaco o per il mondo come lo conosciamo sarà veramente la fine.”

Mi feci triste, ma credo sia comprensibile. Adesso ricordo tutto quello che è successo tempo fa. I miei genitori, mio padre, mia madre, Abigor, il giorno che il settimo re attaccò, proprio nel giorno del mio matrimonio. Ricordo tutto e i ricordi sono dolorosi. Adesso per di più gli umani mi considerano un mostro istigati da quel cretino di Mark.

Oh, accidenti! Dov’è finito Abigor. Una furia cieca si impadronì di me e urlai.

“Abigor, dove cazzo sei!” urlai facendo spaventare e indietreggiare leggermente Asia.

Cinque minuti dopo due ombre si pararono davanti a me, dapprima in un ruggito, poi si calmarono.

“Aelita? Eri tu che gridavi?”

“oh, eccoti!” dissi esasperata.

Asia si  guardava attorno con sguardo spaesato; afferrò la mia veste e mi disse

“E’ lui?”

“Si” sussurrai ma lei sentì e sorrise.

“Però, è carino.”

“Asia finiscila.” Dissi leggermente alterata.

“Ok, ok, era solo una costatazione… Ab..Aelita.” disse lei beccandosi un occhiataccia da parte mia e correggendosi immediatamente. Abigor osservò Asia confuso poi mi disse.

“E lei che ci fa qui?”

“Siamo scappate  dal villaggio.” Dissi sicura

“Perché?” continuò lui.

Asia tentò di parlare al posto mio ovviamente incasinandomi ancora di più.

“Vede signore, io e Aelita siamo scappate perché Mark le continuava a darle del mostro…un demone e …”

“Asia!” la richiamai al silenzio, ma ormai il danno era fatto. Quando imparerà Asia a stare zitta.

   
 
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