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Autore: Ezrebet    21/03/2011    1 recensioni
Uno strano caso coinvolge un tranquillo paese dell'Appennino tosco-emiliano. Il Commissario Giugni si trova sparato dentro qualcosa di inspiegabile.. almeno per le sue categorie mentali.. Dopo Le Notti di Alice, un altro esperimento noir..
Genere: Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cronista stava registrando tutto in uno di quei piccoli registratori ormai fuori commercio.
A Giugni non piaceva gran che quella pratica. Non che gli fosse capitato spesso di rispondere a domande su un inquietante fatto di cronaca nera successo tra le montagnedell’Appennino, ma ogni volta era quel cronista e aveva con sé quell’aggeggio. Nella fattispecie, qualcuno aveva spifferato in fretta e furia il caso dei quattro caprioli trovati morti e subito la stampa locale si era mossa. Ed eccolo lì, a rispondere a domande banali su qualcosa di cui sapeva davvero poco, per il momento. In confronto, affrontare la furia delle guardie zoofile era stato uno scherzo.

 

Mezz’ora dopo, era di nuovo libero. Attraversò il corridoio che lo separava dalla sala ristoro ed infilò lentamente le monetine, selezionando caffè espresso. Era sveglio dall’alba, ad inseguire indizi, a leggere gli appunti del veterinario che, per inciso, li aveva mandati per fax ed erano in parte illeggibili, a tampinare Doc, nella speranza trovasse qualche traccia umana sul cadavere. Aveva sonno e aveva fame.
Tornò verso il suo ufficio e si bloccò in mezzo al corridoio quando vide il Sindaco in persona che lo aspettava sulla soglia.
Angela Barbieri era stata eletta qualche mese prima a furor di popolo, presentandosi con una lista civica che raccoglieva sostenitori di ogni genere. Tra i quali, ricordò subito Giugni, i rappresentanti dei comitati ambientalisti e delle guardie zoofile.
“Commissario” lo salutò con un cenno del capo “Sono qui per il ritrovamento di stamattina”.
“Ah, si?” rispose subito facendole strada in ufficio “Purtroppo, non ci sono novità..” ma le parole gli morirono in gola quando la vide sporgersi un poco “E’ il quarto caso. Come mai non siamo stati avvisati prima? Se si aggira un pazzo per i nostri boschi..”.
Giugni si riprese quasi subito “Dottoressa, non sappiamo se le cose stanno in questi termini”.
“Come?” esclamò la donna “Quattro caprioli muoiono nell’area protetta del parco e vengono sventrati in quel modo orribile, tutti e quattro!”.
Giugni sospirò ed improvvisamente il caffè gli parve peggiore di un istante prima. Appoggiò il bicchierino sul ripiano e sillabò “Non possiamo ancora trarre conclusioni, dottoressa”.
“Ma i cittadini..” stavolta fu lui a fermarla con un cenno “I cittadini devono stare tranquilli. A quanto sembra, il nostro matto, se c’è un matto, ritiene di ammazzare caprioli..” si lasciò cadere sulla sedia dietro la scrivania “Quindi, non c’è alcun pericolo per gli esseri umani”.
A quelle parole, la donna non rispose. Lo fissò seria, poi mormorò “I giornali ne parleranno nell’edizione di domani”.
“E’ il loro mestiere” fece lui “Noi faremo il nostro. E lei, Sindaco, farà il suo. Non rilasci dichiarazioni su questa storia ed aspetti i nostri aggiornamenti..”.
Prima di uscire, il Sindaco disse “Io lo farò.. ma ci sono i comitati, le guardie zoofile.. i testimoni.. non tutti useranno la stessa discrezione..”.
Rimasto solo, Giugni appoggiò il capo allo schienale della sedia e senza accorgersene, scivolò in un sonno leggero.
 
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La stazione era piccola e disadorna. Due binari, niente sottopassaggio, niente biglietteria, niente bar. Era sceso dal treno seguendo il suo istinto. O, per meglio dire, il suo fiuto. Solo, aveva percorso con calma il marciapiedi fino all’uscita e si era trovato in una piazza circolare, con aiuole curate lungo tutto il perimetro, e negozi dalle saracinesche abbassate. Si voltò verso il campanile. Le nove e mezza di sera. Guardò ancora in giro, scorse un’insegna in legno, colorata in modo vivace.
“Da Mari, B&B”.
Attraversò la piazza deserta, entrò nel vicolo e trovò subito ciò che cercava. Una piastrella di ceramica che ritraeva un paesaggio montano. Sotto, la scritta in neretto “B&B”.
Venne ad aprirgli una donna di mezza età, che gli rivolse un bel sorriso “Buonasera. Immagino abbia bisogno di una stanza.. E’ arrivato col treno da Bologna?..Se avesse telefonato, le avrei fatto trovare tutto pronto..” lo fece entrare e lo accompagnò nel salottino, pieno di ninnoli e fotografie su ogni ripiano “.. ma in cinque minuti la stanza è a posto. E se vuole cenare, c’è una bella locanda a pochi minuti da qui”.
“Grazie. Ma ho già mangiato” le disse Roman, che sembrava imponente in mezzo alla stanza.
“Si accomodi. Le vado a preparare il letto”.
La donna scomparve su per le scale. Roman non si sedette, né si guardò intorno. Puntò lo sguardo alla finestra, oltre i vetri, nella notte. Era arrivato. 

Grazie per aver letto e commentato..
A presto.
Ezrebet

   
 
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