Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: leocaccino    23/03/2011    5 recensioni
Thomas è uno scrittore molto famoso in tutto il mondo
Alex è un liceale impacciato e timido
Questa è la loro storia....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Flowers serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
    
 
 

                                                   - Capitolo 15: Problemi natalizi –

 








- E’ la seconda volta che lo scrittore, Thomas Rey, viene visto e fotografato in compagnia di un ragazzo biondino. Ieri sera l’ultima foto, scattata all’entrata dell’Alabaster, il ristorante pi chic della città, mostra i due insieme, per una cena che sembra quasi romantica. Che segreti ha lo scrittore più famoso del momento? Ma soprattutto, chi è quel ragazzo che lo accompagna?- la presentatrice del telegiornale fece una pausa e diede una rapida occhiata al foglio che reggeva di fronte a se – Questa era l’ultima notizia per oggi, ci rivediamo stasera con gli ultimi aggiornamenti, grazie e buona giornata – la bionda presentatrice sorrise mentre i titoli di coda del First CoastNews partivano, facendo sparire la donna. Thomas recuperò il telecomando da sopra il tavolino di fronte al divano, su cui inoltre era appoggiata una rivista di gossip fresca di quella mattina che ritraeva lui e Alex all’entrata dell’Alabaster. Poi con stizza spense la televisione e si lasciò sprofondare nella morbida imbottitura del divano. Alex dormiva ancora, la precedente era stata una notte molto lunga. Dopo quel bacio romantico davanti a quel panorama mozzafiato, i due erano tornati a casa e lì avevano preso a baciarsi e strusciarsi l’uno contro l’altro in una danza erotica che aveva eccitato entrambi. Quella mattina Thomas ne pagava ancora le conseguenze. Strani pensieri gli attanagliarono la mente, era ormai da qualche giorno che aveva desiderio di fare l’amore con Alex, con il suo fidanzato, una parola che alle sue orecchie stonava parecchio ma che, guardando poi il biondino lo faceva tornare in armonia con se stesso. Si sentiva quasi combattuto ed era in quello stato perché aveva paura, ancora una volta, per la sua carriera di scrittore. I pregiudizi della gente a volte erano fatali per il lavoro delle persone “famose” come lui. Con questi pensieri, decise che una doccia fresca e ristoratrice lo avrebbe aiutato, non solo a dimenticare quello che aveva appena sentito al notiziario delle undici ma anche a sbollire l’eccitazione che si era accumulata sotto l’ombelico e che premeva contro i suoi boxer. Si diresse quindi subito verso il bagno e lì cominciò a spogliarsi, gli piaceva guardarsi allo specchio, non sembrava, ma Thomas era molto vanitoso. Ogni vestito che finiva nel portabiancheria sotto il lavandino, era un prezioso ricordo su cui Alex aveva poggiato il suo corpo. Le immagini della sera prima balenarono nuovamente nella mente dello scrittore: Alex quella sera non si era minimamente accorto che Thomas si era eccitato mentre si scambiavano effusioni. In un attimo, lo scrittore, si ritrovò con la schiena contro la parete di fronte allo specchio del bagno, con una mano nei pantaloni del pigiama. Quando spalancò gli occhi, notò che era completamente rosso in viso, era arrossito solo pensando ad Alex. Che cosa gli stava capitando? Con una mossa rapida finì di levarsi il resto dei vestiti e s’infilò sotto la doccia, prima che andasse troppo oltre con la mente e cominciasse a fantasticare su una probabile prima volta con il suo ragazzo. Sotto la fresca acqua che scivolava veloce sul suo corpo, Thomas continuò a pensare al telegiornale mattutino. Fino a quel momento nessun giornale o notiziario che fosse, aveva dato un’esclusiva “sulla nuova compagnia dello scrittore”.
“Mi ero ripromesso che qualsiasi cosa sarebbe successa avrei prima pensato ad Alex e poi alla mia carriera, non intendo rompere con lui come ho fatto in passato con Nina” mentre pensava questa frase, il volto della zia del ricciolo gli tornò in mente “Scusa, non farò lo stesso errore con Alex, te lo prometto” Thomas sorrise e chiuse l’acqua, voleva assolutamente stare un po’ con il suo biondino. Si cinse la vita con un asciugamano e velocemente aprì la porta del bagno, trovandosi davanti Alex. Il ricciolo sgranò gli occhi a quella vista: Thomas a torso nudo con solo un leggero tessuto in spugna a coprirgli le parti intime, una visione mozzafiato. Lo scrittore, infatti, scoppiò a ridere quando gli vide spalancare anche la bocca, mentre continuava a fissargli gli addominali.
- Gli occhi sono un po’ più su – precisò quasi subito, non gli dava più di tanto fastidio che qualcuno adulasse il suo corpo, e poi gli prese il mento facendogli alzare la testa – Buon giorno – sussurrò prima di baciarlo. Alex avvampò, la voce arrochita dall’eccitazione del suo fidanzato era alquanto sexy. Ricambiò il bacio in modo impacciato e quando si staccò, abbozzò un sorriso, che non gli riuscì molto bene, provocando un’altra risatina dello scrittore.
- Credevo fossi in sala da pranzo a fare colazione –  il biondino lo superò ed entrò nel bagno, togliendosi la maglietta a maniche corte che aveva usato per dormire. Il più grande si trattenne dall’attuare le sue fantasie – Ora, però vorrei farmi una doccia – Thomas annuì, sembrava un pesce lesso. Il ricciolo gli fece cenno di andarsene con la mano – Da solo magari – lo scrittore si diede dello stupido, era rimasto appoggiato alla porta a guardare il fisico magro e atletico del suo fidanzato, senza accorgersi che gli stava parlando. Quando chiuse poi la porta del bagno congedando il ricciolo con un bacio sulla guancia, si diresse verso la sua stanza pensando che ormai Alex era cresciuto. Infatti, negli ultimi mesi il biondino era diventato più alto, anche se arrivava ancora al naso di Thomas, compresi i capelli, e la sua muscolatura gli si era accentuata. Poi lo scrittore si cambiò in fretta e infine si diresse a far colazione, però prima prese la rivista di gossip dal tavolo e, dopo averla strappata a metà, la gettò nel cestino dell’immondizia del suo studio, dove il suo ragazzo non l’avrebbe mai trovata. Nessun notiziario o giornale che fosse gli avrebbe rovinato il fidanzamento, non una seconda volta.
 
Era il ventiquattro settembre e Alex si svegliò di soprassalto. La sveglia sul suo cellulare lo avvisava che erano le sei e mezzo e che lui doveva immediatamente alzarsi da quel comodo letto altrimenti avrebbe fatto tardi il primo giorno di scuola.
- Ti prego amore spegni quella tortura cinese – mugolò Thomas dalla parte opposta del letto – Mi sta fracassando i timpani – detto questo si coprì la testa con il cuscino, cercando di smorzare il suono orrendo della canzoncina che Alex aveva messo come sveglia. Il biondo non se lo fece ripetere e corse verso i suoi jeans per staccare la musichetta.
- Buon giorno anche a te – il biondino una volta tornato vicino al letto incrociò le braccia e aspettò una risposta dal suo ragazzo. Thomas si stiracchiò lentamente e poi si mise a sedere, con il cuscino sulle gambe.
- Buon giorno piccolino – lo scrittore gli sorrise dolcemente, poi lentamente scese dal letto e gli si avvicinò. La visione di Thomas a torso nudo e con i capelli leggermente arruffati fece arrossire non poco il biondino che provò a girare il viso verso un’altra parte della stanza, ma senza successo, infatti, il più grande gli prese il mento e poggiò le labbra su quelle rosse di Alex. Quando si staccarono Alex prese i vestiti che doveva indossare e corse in bagno. Forse in quella fuga non c’era solo il “non voler arrivare tardi a scuola” ma anche una voglia assoluta di uscire dalla camera da letto, il biondo era sicuro che lui e Thomas, altrimenti, non sarebbero usciti da quella stanza per tutta la giornata. Mentre si preparava per andare a scuola, ad Alex salì la voglia di fare l’amore con il suo ragazzo: la visione dello scrittore a torso nudo di prima mattina lo aveva eccitato da morire. Inoltre quando entrò nella sala da pranzo e trovò lo scrittore seduto a capotavola con le braccia incrociate sul petto nudo, esitò quasi ad avvicinarsi per paura che l’altro intercettasse la sua erezione: la visione di Thomas a torso nudo non lo aveva nuovamente aiutato.
- Amore vuoi che ti accompagni con la macchina? – chiese il più grande mentre Alex si sedeva al suo fianco.
- Grazie ma sai che adoro l’autobus, mi rilassa e poi se qualcuno ti vedesse con me, sarebbe un problema – il biondino abbassò lo sguardo sulla colazione: pane e marmellata – Dopo il polverone che i giornali e i notiziari hanno sollevato per l’uscita fatta al mio compleanno è meglio se stiamo più attenti a dove andiamo – Thomas lo guardò tristemente, non voleva privilegiare la sua carriera all’amore per quel ragazzino. Lo scrittore non riuscì nemmeno a rispondere che Alex si alzò e uscì dalla stanza salutandolo tristemente. Prese la sua tracolla da sopra il divano, l’mp3 da sopra il mobile affianco alla porta e uscì di casa. Nell’autobus, tra odore di chiuso e di sudore, il ricciolo trovò un posto a sedere: il tragitto per arrivare a scuola era lungo. Una volta sceso dal bus fece un ultimo tratto a piedi prima di arrivare davanti ai cancelli della scuola. Nella folla di ragazzi, che gli rivolse sguardi affascinati o schifati a seconda delle persone, Alex cercò il suo migliore amico, Lucas. Non impiegò molto a trovarlo: stava parlando con dei loro compagni di classe sulle vacanze trascorse. Quando gli si avvicinò, gli altri lo guardarono male, anche loro sembravano schifati.
- Ehi Alex, buon giorno – Lucas lo abbracciò calorosamente.
- Buon giorno Lucky – il biondino sciolse il contatto. E poi si rivolse agli altri – In che modo avete passato le vacanze ragazzi? – sorrise, ma in tutta risposta ricevette dei monosillabi. Per tutta la giornata nessuno, oltre a Lucas, che era tornato a essere il suo compagno di banco, gli rivolse la parola. Le ragazzine nella sua classe lo guardavano con gli occhi scintillanti di ammirazione e rispetto, i ragazzi con schifo totale. Quando le lezioni finirono e Alex uscì dai cancelli della scuola, una troop di giornalisti lo assalì.
- Ciao – azzardò subito uno di loro. Alex sgranò gli occhi per la paura. Cosa gli avrebbero chiesto? Soprattutto, però, perché erano lì? – Tu sei il ragazzo che la sera del diciassette settembre era con il signor Thomas Rey vero? – il biondino non rispose, quasi terrorizzato dal dire qualcosa di sbagliato.
- Il signor Rey non ha voluto lasciare dichiarazioni – intervenne un’altra giornalista – Tu potresti rispondere a qualche domanda? – la donna gli puntò il microfono alle labbra. Alex però non rispose ma cominciò a pensare. Lui aveva sempre mentito alla perfezione, raccontare qualche bugia, questa volta, lo avrebbe salvato.
- Che cosa volete chiedermi? – rispose lui, guardandoli in modo freddo. Intanto un gruppo di studenti si era raggruppato intorno alla folla di giornalisti, tra loro c’era anche Lucas.
- Bene – sorrise un giovane giornalista – Tu e il signor Rey in che rapporti siete? – Alex pensò al loro primo bacio e a tutte le volte che era stato abbracciato a Thomas, a farsi coccolare come un bambino. Se voleva proteggere quei momenti e i romanticismi futuri, doveva mentire.
- Thomas ed io viviamo nella stessa casa da qualche mese – i giornalisti ascoltavano con interesse ogni parola che il ricciolo diceva – I miei genitori sono amici di vecchia data di Thomas e hanno permesso che, in qualche modo, lui diventasse il mio tutore solo perché casa sua è molto più vicina alla mia scuola – Alex aveva mantenuto uno sguardo freddo per tutto il tempo della sua risposta. Una giornalista annuì.
- Per quale motivo eravate insieme la sera del diciassette settembre? – la donna fece una pausa – Se non sbaglio eravate all’Albaster, perché? Forse era una cena di lavoro? – dopo l’ultima domanda la giornalista sorrise finta.
- No, era il mio compleanno – questa volta non c’era bisogno di mentire – E siamo andati a festeggiarlo lì – Alex guardò il gruppo di ragazzi che si era radunato intorno alla folla di giornalisti e scorse Lucas tra loro.
- L’Alabster, però, è il ristorante più in della città – costatò un giornalista di mezza età vicino alla donna che aveva parlato prima – Come mai ti ha portato proprio lì? –
- Semplicemente perché glie l’ho chiesto io – rispose immediatamente con aria superba – Ora scusate ma devo tornare a casa – Alex sorrise freddo e poi scansò tutti i giornalisti che erano rimasti interdetti, ogni supposizione che avevano fatto era sbagliata. Alex raggiunse subito Lucas e gli sorrise.
- Hai fatto la cosa giusta – sentenziò il moro – Credo proprio che quei giornalisti vi lasceranno in pace per un bel po’, sempre che non vi facciate beccare in situazioni troppo romantiche – scherzò subito dopo. Alex scoppiò a ridere e poi si voltò verso gli altri studenti, molti dei quali stavano tornando a casa: le ragazze ora lo guardavano con odio, mentre nello sguardo dei ragazzi c’era un pizzico di ammirazione, solo perché ai loro occhi Alex aveva usato Thomas, il famoso scrittore, per i suoi comodi.
 
- Amore, sono a casa – urlò il biondino che si era appena chiuso la porta alle spalle. Scorse subito Thomas seduto sul divano che lo guardava con aria sorpresa e compiaciuta allo stesso tempo. Nel suo sguardo c’era un barlume di orgoglio. Lo scrittore si alzò e gli andò in contro, senza fiatare. Alex invece lo abbracciò forte appena fu abbastanza vicino e affondò la testa nell’incavo del suo collo, lasciando cadere la tracolla per terra.                        
- Mi sei mancato un casino – sussurrò poi. Thomas rimase immobile, senza fiatare. Gli strinse solo le braccia intorno alla vita. Alex si sorprese del suo essere così taciturno. Si staccò da lui e prendendolo per la mano, lo condusse fino al divano. Lì si sedettero entrambi e Alex cominciò a parlare – Mi hai visto in televisione vero? – chiese senza nemmeno riflettere un attimo.
- Già – Thomas emise una risposta flebile – Non pensavo che tenessi così tanto alla mia carriera – Alex non si sorprese per niente.
- Ci tengo perché è qualcosa d’importante per te – spiegò subito e poi aggiunse – E’ per questo che ho risposto alle domande che facevano quei giornalisti e non sai quant’è stato doloroso mentire sul nostro rapporto –
- Sono orgoglioso di te – sentenziò Thomas – Ti amo –
- Anch’io, carissimo amico di famiglia – scherzò il ricciolo. La risata presto contagiò anche lo scrittore.
 
Era pieno dicembre e dal primo giorno di scuola erano passati tre mesi. Nella classe di Alex le cose erano cambiate radicalmente dopo l’intervista fuori dai cancelli scolastici: le ragazzine della scuola non lo guardavano nemmeno più, i ragazzi invece, compreso Lucas, lo trattavano quasi con rispetto, ai loro occhi lui era un mito che stava sfruttando la fama di una persona famosa a suo vantaggio. Inoltre Alex aveva sostenuto l’esame per prendere la patente e lo aveva anche passato. Thomas invece aveva finito il libro e lo aveva pubblicato, trasformandolo in un nuovo successo. Sfortunatamente i due “piccioncini”, in tre mesi, erano riusciti a uscire poche volte insieme. Lo studio tartassava Alex e le conferenze televisive erano qualcosa che Thomas cominciava a odiare, tanto era il tempo che gli sottraevano. Inoltre, i primi giorni di dicembre, aveva cominciato a nevicare e la scuola era rimasta chiusa. Nonostante questo, il ricciolo rimaneva lunghi periodi in casa da solo, a volte anche giornate intere. In quei giorni di noia, con Olga, decise di fare l’albero di Natale, cosa che sorprese molto Thomas al suo ritorno a casa. Passarono le settimane e la neve non smetteva di cadere. I notiziari annunciarono il venti dicembre che la scuola sarebbe rimasta chiusa fino alla fine delle feste natalizie. Fu proprio in uno di quei pomeriggi solitari che Alex, mentre guardava la televisione, vide, tra le notizie del First Coast News, che nella periferia cittadina era stato allestito un mercatino pre-natalizio. Gli vennero in mente i giri che lui e sua madre facevano tra le bancarelle dei mercatini di paese, dove abitavano anche i suoi nonni. Gli erano sempre piaciuti, inoltre lì si trovavano molte cose belle a poco prezzo e magari con gli stessi soldi che spendevi per un jeans di marca, sulle bancarelle ne compravi due o tre. Sarebbe stato piacevole andarci con Thomas. Quando spense la televisione e si diresse in biblioteca, cominciò a pensarci su: magari valeva la pena chiederlo allo scrittore. Alex lesse fino a quando il suo fidanzato non tornò a casa. Si era cimentato nella lettura dell’ultimo capolavoro di Thomas e lo aveva già quasi finito.
- Ti piace il libro? – chiese lo scrittore appena entrato in biblioteca. Era riuscito a scorgere il biondino che lo posava al suo posto, come un cimelio prezioso.
- Sì, abbastanza – mentì l’altro, in realtà era uno dei più belli che avesse mai letto. Poi si ricordò del notiziario di quel pomeriggio – Thomas – chiamò subito mentre raggiungeva lo scrittore sul divano, dove era seduto.
- Dimmi piccolo mio – il più grande gli rivolse un sorriso dolce e caldo.
- Sai oggi in tv ho visto un notiziario che diceva che fuori città è stato allestito un mercatino pre-natalizio – Alex si morse il labbro inferiore.
- Beh allora prendi la mia macchina e vai pure – lo scrittore sospirò – Mi dispiace che tu rimanga tutti i giorni solo e senza nemmeno vedere Lucas – poi fece sorriso radioso – Prendi pure la macchina e andate insieme – il ricciolo, però, non sorrise. Come poteva, Thomas, non capire che ci voleva andare con lui e non con Lucas? Tanto valeva dirglielo.
- Io voglio andarci solo con te e con nessun altro – Thomas sgranò gli occhi per la sorpresa. Non avrebbe mai pensato che Alex prendesse l’iniziativa di fare qualcosa insieme. Di solito era sempre lui che chiedeva al più piccolo di uscire o di fare qualsiasi cosa e spesso era anche lui che prendeva l’iniziativa di baciarlo. Questa volta invece fu Alex che gli stampò le labbra sulle sue – Mi ci porti? – chiese poi il riccio quando si furono staccati.
- Sì – Thomas lo strinse a se – Dal venti non dovrò più fare nessuna conferenza o interviste varie, quindi ci andiamo i giorni prima di Natale se ti va –
- Certo – il riccio sorrise, ora si che si sentiva veramente felice.
 
Passarono i giorni e presto arrivò il ventitré dicembre, la data che i due fidanzati avevano fissato per andare al mercatino. Alex si svegliò di soprassalto e guardò velocemente la sveglia sul comodino, erano le undici in punto. Si voltò di scatto verso Thomas e cominciò a scuoterlo dolcemente.
- Thomas – sussurrò – Svegliati è tardi – lo cominciò a scuotere con più decisione – Dai, svegliati. Avevi promesso che avremmo pranzato fuori – infatti, la sera prima lo scrittore aveva dato la mattina libera a Olga, poiché i due non ci sarebbero stati tutta la giornata. Alex cominciò a scuoterlo con più forza e finalmente provocò una leggera reazione infastidita da parte di Thomas.
- Ancora cinque minuti Alex – si lamentò il più grande.
- Non fare il bambino e alzati – intimò il ricciolo con il sorriso sul viso – Dai amore, svegliati che facciamo tardi - lo scosse l’ultima volta e poi si alzò. Cominciò a prendere i vestiti che aveva pensato di mettersi e prima di uscire dalla camera aggiunse – Se quando torno non sei sveglio e in piedi, ci vado con Lucas al mercatino – poi si chiuse la porta alle spalle e sparì in bagno. Dopo una doccia rinfrescante si vestì in fretta per il freddo, era pieno inverno e i riscaldamenti servivano a ben poco. Poi tornò in camera da letto e trovò Thomas ancora steso sul letto, addormentato. Gli si avvicino e quando gli fu di fianco la mano veloce dell’altro, gli prese il braccio tirandolo poi a se. Lo scrittore si era alzato a sedere e Alex invece era finito con la testa sul suo petto e una mano in mezzo alle gambe incrociate dell’altro. L’altra mano del riccio era poggiata sulla cosca di Thomas, vicina alla patta di quest’ultimo. Lì, infatti, sentiva una certa tensione e più calore del solito.
- Con chi vuoi andare al mercatino? - chiese con voce roca quasi divertito dal rossore che si era formato sulle guance di Alex. Il riccio però non rispose, pensando all’unico motivo possibile per la crescente tensione nei pantaloni del pigiama di Thomas.
- Amore ma sei eccitato? – chiese quasi ingenuamente il biondino. Quella domanda sconvolse completamente lo scrittore, che abbandonò la sua solita espressione strafottente per lasciare spazio al rossore che si propagava sulle guance – Thomas? – chiamò Alex lentamente. Non ci fu nessuna risposta, solo un gesto per il troppo imbarazzo: il più grande puntò lo sguardo altrove. Alex gli prese il viso e lo costrinse a guardarlo negli occhi.
- Vuoi che io faccia qualcosa? – chiese istintivamente poi, però si pentì: se Thomas avesse detto “sì”, lui non avrebbe saputo che fare.
- No – rispose flebilmente lo scrittore – Vado a farmi una doccia – si alzò scansando Alex e presa la biancheria intima, si chiuse in bagno. Ne uscì solo una ventina di minuti dopo. Il riccio lo stava aspettando seduto sul divano.
- Andiamo? – Alex si voltò verso un sorridente Thomas, a cui sembrava non fosse successo nulla.  Il biondino si alzò dal divano e infilò la giacca poggiata sul divano.
- Sì andiamo – sorrise di rimando il ricciolo che decise di rimandare i suoi pensieri a quella sera. Ora li aspettava una bella giornata.
 
- Thomas – chiamò Alex. Il più grande lo raggiunse a una bancarella carinissima. C’era di tutto: giacche, jeans camicie e magliette. Per non parlare delle piccole statuette di folletti, fate e animali mitologici vari – Hai visto che belle che sono quelle fatine? – indicò l’angolo dedicato alle statuette.
- Ne vuoi una ? – chiese teneramente lo scrittore.
- No, no volevo solo fartele vedere – rispose subito l’altro – Ho una leggera fame – brontolò subito dopo.
- Abbiamo mangiato meno di un’ora fa – lo ribeccò Thomas – Sei un pozzo senza fondo – scherzò poi. Era vero, entrambi avevano mangiato meno di un’ora prima, proprio in un ristorantino fuori mano, che nessuno dei due conosceva. Era stato un pranzo veloce. Poi insieme avevano cominciato a girare per le bancarelle e Alex aveva già comprato un paio di magliette e una collana. Mentre Thomas aveva trovato un paio di cose carine da regalare al suo ragazzo per Natale, però non aveva avuto il coraggio di chiedere se gli piacevano veramente, anche per non cadere nell’usuale: se doveva fargli un regalo, voleva che fosse veramente speciale. Ora invece i due si stavano dirigendo verso un chiosco, dove vendevano da mangiare. Alex prese un cartoccio di patatine piene di ketchup e Thomas un semplice caffè. La cosa forse più bella per lo scrittore era che nessuno lo aveva riconosciuto come tale. Nessuno gli aveva chiesto autografi, e nessuno lo aveva inseguito come succedeva spesso nel centro cittadino. Lì non c’erano ragazzine urlanti, solo gente che pensava agli affari suoi, persone che non spendevano soldi per comprare cose inutili ma solo regali per i propri cari. Dopo la sosta per mangiare, i due continuarono a girare per le rispettive bancarelle, finché Alex non trovò quello che cercava. Si avvicinò allo stand e tirò dietro di se Thomas. Poi puntò il dito verso l’alto.
- Ti piace quella giacca di pelle? – il ragazzino aveva indicato una giacchetta di pelle marrone e opaca. Sembrava scolorita sui gomiti e sul colletto.
- Sì è parecchio bella – Thomas era rimasto affascinato da come un capo così semplice potesse sembrare tanto di alta moda, anche perché lui vestiva solo con abiti di marca, che fossero eleganti o sportivi. Alex si accorse subito che il suo fidanzato provava un interesse particolare nei confronti di quella giacca.
- Thomas mi fai un piacere? – chiese poco dopo il riccio.
- Dimmi piccolino – lo scrittore gli sorrise subito.
- Vai a vedere più avanti se c’è una bancarella per comprare una cornice di legno? – Alex aveva una bella idea in mente e voleva attuarla a tutti i costi.
- E tu? – chiese con ingenuità l’altro.
- Io devo prendere una cosa qui – Thomas non se lo fece ripetere un’altra volta e continuò la passeggiata da solo. Quando poi Alex lo raggiunse, lo scrittore aveva già scelto una cornice di media grandezza.
- Thomas devi comprare altro qui? – chiese avvicinandosi il biondino.
- No, perché vuoi andare via? – il più grande aveva intuito che ormai non gli importava più il mercatino, il suo ragazzo voleva sicuramente andare da qualche altra parte.
- Sì – Alex sorrise e poi aggiunse – Ho voglia di coccole – Thomas capì al volo e dopo avergli preso la mano, incurante degli sguardi della gente, lo condusse fino alla macchina. Lì dentro riuscì finalmente a dargli il secondo bacio della giornata: il primo erano riusciti a darselo nel ristorantino, mentre il cameriere portava via i piatti vuoti. Prese le chiavi della macchina dalla tasca dei jeans, però fu bloccato dalla voce di Alex.
- Prima vorrei fare una sosta in gioielleria – sorrise prima che Thomas mettesse in moto. Il viaggio di ritorno fu lungo ma divertente. I due cominciarono a costatare che a entrambi sarebbe piaciuto passare tutti i giorni così. Non si divertivano in quel modo da tanto tempo. Dopo una mezz’oretta raggiunsero di nuovo il centro città e si fermarono davanti a una gioielleria, dove entrambi entrarono.
- Che cosa devi fare qui? – chiese curioso Thomas.
- Mi prendo il mio regalo di compleanno – sorrise superbo l’altro – Ho visto come ti sei affiatato tutto il pomeriggio per trovarmi un regalo che mi piacesse – lo scrittore sgranò gli occhi – Semplicemente ti facilito il compito – l’altro gli sorrise.
- Quanto sei esuberante – scherzò Thomas – Quindi quale sarebbe questo regalo? – chiese poi curioso.
- In realtà sono due ma entrambi piccoli – sorrise per rassicurarlo poi continuò – Il primo è il secondo buco all’orecchio – si tirò un paio di boccoli dietro l’orecchio destro e mostrò allo scrittore un orecchino sulla punta del padiglione auricolare – Come secondo regalo invece vorrei che facessi anche tu il buco all’orecchio, nello stesso punto dove l’ho io ora – sorrise nuovamente per incoraggiarlo. Thomas durante il suo discorso aveva incrociato le braccia e alzato un sopracciglio per la sorpresa di quelle richieste. Ora invece sembrava acconsentire a entrambe.
- Se è quello che vuoi, allora acconsento – sorrise di rimando. Entrambi ci misero poco a fare i due buchi e dopo aver pagato, uscirono entrambi felici. Poi tornarono a casa e lì cominciarono a baciarsi non appena chiusero la porta. Posarono le borse per terra e in poco tempo si ritrovarono stesi sul divano, uno accanto all’altro, a coccolarsi.
- Thomas – chiamò il ricciolo – Ti ho comprato il regalo per Natale, lo vuoi già aprire? –
- Certo – sorrise subito. Alex allora non se lo fece ripetere e dopo essersi alzato dal divano, prese una delle buste da terra: era una di carta pinzata sulla cima – Allora auguri di buon Natale, anche se un po’ in anticipo – e glie la porse. Thomas strappò la cima e ne estrasse la favolosa giacca di pelle che aveva visto al mercatino con il suo amato biondino.
- Amore è bellissima! – esclamò lo scrittore estasiato. Poi lo abbracciò e lo baciò con passione – Grazie, ti amo da impazzire – poi pensò a quello che aveva appena detto – Non perché mi ha comprato una cosa così bella, cioè per quella anche ma non solo – ad Alex scappò una risatina: Thomas era andato in confusione e stava arrossendo lentamente.
- Ti amo anch’io – fu Alex a prendere l’iniziativa di baciarlo, abbandonandosi tra le sue braccia.
 
Passò Natale ma il pensiero fisso di Alex era unico: perché Thomas si era eccitato così tanto la mattina del ventitré dicembre? Ci pensava ormai da tre giorni, da quando gli era capitato di tastargli quasi la patta. Ogni mattina si alzava con questo pensiero e ogni sera, prima di addormentarsi, era lo stesso. Perfino ora, mentre stava facendo la doccia, ci pensava.
“Dovrei parlarne con lui” pensò mentre chiudeva l’acqua della doccia e si avvolgeva nell’asciugamano “Sì, lo farò appena esco da qui”. E così successe: appena vestito si recò nello studio di Thomas, dove lo scrittore stava rispondendo a un commento di un critico tramite mail.        
- Amore, devo parlarti – lo chiamò il biondino. L’altro si alzò dalla sedia e si avvicinò a lui.
- Dimmi tutto – gli puntò subito lo sguardo più serio e sexy che riuscisse a fare nelle iridi zaffiro. Poi incrociò le braccia.
- Perché la mattina in cui siamo andati al mercatino, tu eri eccitato? – Thomas sgranò gli occhi – Ti ricordi quando eravamo in camera? – Alex cominciò a perdere sicurezza e ad arrossire: non capitava tutti i giorni di parlare di certe cose con il proprio ragazzo, soprattutto con uno di dieci anni più grande.
- Sai è da un po’ che vorrei dirtelo – cominciò lo scrittore dopo un lungo sospiro – Però non ho mai capito come faro e soprattutto se farlo – dopo un secondo sospirò provò a continuare il discorso ma fu interrotto da un impaziente Alex.
- Insomma taglia corto Thomas e non fare giri di parole inutili –
- Io voglio fare l’amore con te, Alex –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





 
 
 
 
 
Ok sono un po’ stronzo… prima vi lascio per quasi un mese e poi tronco così XD Beh a tutto c’è un motivo…
Inizio con il dire che tra anniversario *_* e problemi vari non sono riuscito a scrivere…
Spero di non aver perso lettori… ^^ A presto con il prossimo e penultimo capitolo  
Bacioni a tutti =)    
 
 
 
 
 
Angolo risposte:
kiki4ever  Ma ciao!!! Chi si sente… Finalmente ho pubblicato e come sempre spero che il capitolo ti sia piaciuto…
Non vedo l’ora di arrivare alla fine… E nel prossimo capitolo c’è il colpo di scena…  e ( attenzione che faccio spoiler) torna Caterina…
UN bacione e al prossimo capitolo ^.-
 
YUKO CHAN  Ciao carissima mi ha fatto piacere leggere la tua recensione e spero che mi recensirai anche in questo capitolo… Insomma il tipo biondo ha compiuto diciotto anni e tutto il resto… ora invece ha una notizia bomba…. Beh non è troppo per il suo piccolo cuore…??? Forse ti domanderai questo ma la risposta è no XD  Insomma i due si amano e dovrebbero farlo senza problemi… però ( rullo di tamburi ) Caterina rovinerà ancora una volta tutti i loro piani…
Bacioni, Marco… ^^
 
DeathKidManu ho pubblicato!!!!! Finalmente… dopo tante complicazioni e piaceri ce l’ho fatta… Noi parliamo già molto in mail quindi il poco che ho da dirti è: com’è andato l’anniversario??? Il mio alla grande… Magari ne parliamo sempre per mail , così siamo più tranquilli… Un bacione e un abbraccio, Marcolino =)
 
SNeptune84 Ciao ^^ ora ho risposto perché ho più tempo, anche se quel rompicoglioni del mio ragazzo mi disturba di continuo mentre provo a scrivere decentemente una risposta al tuo commento… XD Si è mooolto fastidioso sentire le sue labbra sul mio collo mentre scrivo XD XD Comunque togliamo di mezzo la mia vita privata… Gli impegni non sono stati per niente belli XD Insomma per poco non mi rompevo un piedi XD XP
Ora vado… un bacio, Marco..
 
Lorelei95  Allora qui sarai sconvolta… Insomma Thomas ha confessato … Vuole fare l’amore con il suo piccolo, ma cosa risponderà Alex? Tutto questo nella prossima puntata XD
UN bacio, MArco 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: leocaccino