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Autore: Silene Nocturna    28/03/2011    6 recensioni
Salve a tutti! Nonostante sia un'accanita fan della mitica coppia, non ho mai scritto nulla che riguardasse la nascita del loro rapporto... Fino ad oggi.
"- Non ti è chiaro, terrestre, che quando ho deciso di trascinarti a bordo il tuo compito era quello di restartene in silenzio a meno che non ti ordinassi il contrario?
Lei distolse lo sguardo e stringendo i pugni dovette trattenersi dal commentare quella domanda che non ammetteva alcuna replica: era una constatazione, nient’altro che un ordine e doveva stare attenta a rispettarlo.
- Basta giocare all’ospite mescolatosi con i futili amici di un perdente, questa non è la Terra. Non è casa tua. Qui c’è solo il Principe dei Saiyan e tu, razza di sciocca impudente, imparerai finalmente ad assecondarmi…- Bulma si morse le labbra, inconsapevolmente tremava."
Grazie a Bluemary e Giulz87 *_*
Buona lettura a tutti!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera miei cari lettori!

Sono felice di presentarvi il primo capitolo della mia prima long fiction… Mi auguro davvero di essere riuscita a soddisfare le aspettative di ogni lettore, con la speranza di non aver commesso chissà quanti errori, dovuti purtroppo alla distrazione o alla stanchezza, siccome mi capita sempre di scrivere durante le ore notturne XD

Bèh che dire, mi sono divertita ad inserire qualche elemento di fantascienza; a voi l’ardua sentenza!

Buona lettura a tutti^^

 

Neo-spazio

 

Al termine dell’ennesima giornata di routine, la giovane donna a capo della più importante azienda tecnologica del pianeta azzurro, nonché brillante scienziata ed avventuriera, si ritrovò stremata sul divano di salotto immersa nella lettura di una rivista alquanto priva di informazioni importanti; le pagine erano più ricche di belle donne ricoperte da gioielli che di argomenti seri ed in qualche modo interessanti. Pensò a richiuderla in malo modo per arraffarne un’altra ben più importante. Diede un’occhiata alle azioni in borsa controllando se il nuovo prototipo di stereo, al quale suo padre stava lavorando dalla prima impresa su Namecc, fosse davvero così importante per il mercato azionario in cui versava l’intero pianeta; poi un rumore alla finestra attirò la sua attenzione più del dovuto.

Quello scansafatiche di Iamko giocava con la testa fra le nuvole nel vasto giardino nelle ore pomeridiane in cui quel fracasso sembrava triplicarsi, giocava lanciando una palla al proprio compagno d’avventure Pual, trascorreva la maggior parte del suo tempo nella palestra della Città dell’Ovest riservando davvero poca importanza alle nefaste previsioni future dichiarate dal misterioso ragazzo giunto da un’altra dimensione.

La donna digrignò i denti diretta verso l’ampia vetrata e dopo aver spalancato le imposte non si preoccupò di esternare il proprio disappunto.

- Tutti stanno trascorrendo il tempo a disposizione allenandosi duramente, possibile che tu debba giocare a palla in un momento simile?! Ringrazia che c’è Goku tra noi, sono sicura che ha già fatto nuovi progressi. Se non fosse per lui a quest’ora saremo sicuramente spacciati!-

Per tutta risposta l’uomo di fronte a quella sfuriata pensò fosse opportuno esibirsi in una risata per alleviare il malumore della compagna, a differenza di Pual che levitando nascondeva il volto dietro le zampe anteriori.

- E dai Bulma, non fare così. Lo sai bene quanto duramente mi stia allenando in palestra, con tutti quegli aggeggi infernali!-

La giovane incrociò le braccia al petto decisa a continuare il suo discorso, ora più che mai seria.

- Conosco l’allenamento che stai seguendo, e ad essere sincera devo ammettere che la mia stima va’ perfino nei riguardi di Vegeta. Almeno c’è qualcuno con un briciolo di buon senso.- Disse cambiando tono sull’ultima frase, andando a toccare come al solito il punto debole di Iamko.

- Che cosa vorresti dire?!- Rispose immediatamente lui risentito da quell’ambigua confessione.

A dirla tutta Bulma aveva ormai raggiunto il suo scopo, inutile rispondere ancora per le rime al proprio fidanzato. Poteva perfino vederlo alle prese con i suoi “aggeggi” nella palestra frequentata, ne aveva abbastanza delle scuse che cercava di accantonare. Si allontanò velocemente dalla finestra lasciando correre il suo pensiero a colui che in quel momento trascorreva la convalescenza all’interno della stanza adibita ad infermeria. Quel saiyan era stato talmente incosciente da ridursi in fin di vita a causa degli allenamenti estenuanti a cui si sottoponeva ogni giorno. Anche se il suo scopo si distaccava totalmente dall’intento di salvare la sua razza e dunque il proprio pianeta, non poté fare a meno di pensare che l’ostinazione di Vegeta fosse degna di ammirazione. Le fredde luci dei corridoi che conducevano ai laboratori illuminavano ormai la struttura da qualche ora, siccome il sole cominciava ad inabissarsi verso l’orizzonte. Guardò l’orologio da polso scoprendo che fosse ormai giunta l’ora di cena; prima di portare lei stessa il pasto al cinico guerriero, avrebbe dato un’occhiata al fisico provato dalla precedente esplosione. Soltanto qualche giorno prima aveva rischiato di dire addio al suo ospite solitario, e le condizioni in cui giaceva nel letto erano pressoché preoccupanti. Si apprestò a spalancare la porta determinata, stando ben attenta a non far rumore, nel caso il guerriero avesse deciso di riposare, e invece ciò che le si presentò dinnanzi agli occhi le diede di che pensare.

Il Principe dei Saiyan giaceva eretto al centro della stanza, costernata di chiari colori, coi pugni convulsamente serrati e uno sguardo severo ad accentuare i lineamenti marcati. La donna spalancò la bocca lasciandosi scappare un verso d’incredulità. Possibile che quel tipo fosse così incosciente? O avrebbe dovuto dire pazzo?

- M-ma… Che cosa ci fai in piedi?!- Riuscì a biascicare vedendolo alquanto nervoso, ossessionato da chissà quali pensieri. Parve accorgersi della presenza della terrestre soltanto nel momento in cui quella tonalità acuta raggiunse il suo fine udito; rilassò i pugni stendendoli lungo il busto, tenendoli costantemente chiusi. Il saiyan rivolse lo sguardo accigliato verso l’esile donna digrignando ancora una volta la mascella.

- Dovresti essere a letto, a riposare! Non ti è bastata quella terribile esplosione? E’ stata mia madre a dirti che la Gravity Room è stata riparata da mio padre, vero? Ah, non riesce a tenere la bocca chiusa…-

Arrestando quel fiume di parole, si rese presto conto che l’uomo di fronte a sé, incurante dei propri dinieghi, l’aveva ancora una volta ignorata procedendo con passo lento e deciso verso la porta spalancata.

- Mi stai ascoltando?! Cosa pensi di fare?- Continuò incoscientemente, parandosi di fronte a Vegeta costretto ad arrestare il suo incedere poiché il passaggio gli veniva ostacolato da quell’impertinente creatura con le braccia spalancate. Per un attimo fu pervaso dall’immagine di quel groviglio di capelli disteso sulla scrivania, accanto al proprio letto; solo in quell’occasione aveva provato a domandarsi il perché di un simile gesto, dettato forse da qualcosa di cui era all’oscuro, oppure dallo stato d’animo che era riuscito a trasmettere alla terrestre durante un momento di assoluta debolezza.

- Levati!- Non riuscì a reprimere la repulsione ed afferrandole velocemente un polso gli bastò strattonarla per evitare che intralciasse ancora il suo incedere.

La scienziata sopportò l’impatto con la parete soltanto perché il saiyan non aveva utilizzato neanche un briciolo della sua potenza, difatti il risultato non era neanche voluto. Più indispettita che mai, Bulma restò a fissare il pavimento portandosi le mani serrate davanti al volto.

- Che troglodita sconsiderato!

Il guerriero raggiunse in fretta il portellone della struttura sferica rimessa a nuovo e scrutandola per qualche secondo fu ancora una volta fu tentato dal passarvi dentro più tempo possibile. Aveva perso fin troppo tempo a rimuginare su di un materasso, tre giorni di convalescenza erano bastati, ora doveva lasciare spazio solamente alla sua preparazione.

***

- Basta, fermati un attimo! Non ti puoi stancare in questo modo. Sei proprio cocciuto, sai?! Non vedi che non ti sei ancora ripreso? Che cosa pensi di fare? Sei un testone!

L’insistenza di quella donna gli parve fin troppa, pertanto si trattava di un essere talmente debole da poter eliminare con un solo colpo; questo era ciò che tutti avevano il buonsenso di realizzare, trovandosi al suo cospetto. E invece quella sconsiderata si permetteva il lusso di interromperlo e inveirgli contro da un inutile schermo posto all’interno della complessa struttura.

- Dai smettila, non ti sopporto più! Sei arrogante e presuntuosa.

Coi nervi a fior di pelle, il saiyan venne costretto sul freddo pavimento a causa della notevole gravità impostata sui pannelli del marchingegno. L’epidermide pareva ardere e tutti i suoi sforzi li percepiva in ogni singolo muscolo ormai allo spasimo.

- Che cosa ti dicevo io? Hai visto che sei uno zuccone? Vuoi rimetterci la pelle per caso?!-

Perfino la testa gli doleva; forse non avrebbe dovuto…

- Non parli più adesso eh? Ma guarda come ti sei ridotto, non hai neanche più fiato per rispondere ad una bella signorina.

Essere una “bella signorina” non era un motivo valido per preservare la sua incolumità.

- Ehi donna, tu invece ci tieni alla tua pellaccia?-

Dal canto suo, Bulma rifletté sulla possibilità di essersi spinta troppo oltre, che fosse adirato? La domanda inizialmente, parve sorprenderla.

- Bèh… Ma che domande mi fai, mi prendi in giro? E’ chiaro che ci tengo! Una ragazza giovane e carina come me ha il dovere di essere attaccata alla vita.

Il culmine era che una conversazione simile potesse addirittura prenderla sul serio. Quella donna era del tutto impazzita.

- E allora chiudi subito quella bocca!- Urlò quindi, mettendola finalmente a tacere.

La scienziata sembrò accusare il colpo dispiacendosi non poco per l’esito di quel possibile dialogo. Infondo ci teneva ad avere scontri diretti con il saiyan; piuttosto che litigare con Iamko, con cui finiva per lasciar cadere il discorso nel momento in cui il ragazzo esplicitava le più svariate scuse, Vegeta si era dimostrato un’abile controparte. Le piaceva provocare le sue reazioni.

Tuttavia la delusione che pulsava all’altezza dello stomaco era per così dire vivida, vedendolo privo di difese disteso su quel letto, che con voce rotta invocava il nome del suo acerrimo rivale, le aveva fatto pensare che le sue supposizioni non fossero del tutto errate. Nonostante non dovesse sottovalutare l’indole pericolosa di un guerriero votato al male.

Chiuse il collegamento dirigendosi così all’interno della propria immensa casa; dalla cucina proveniva un ottimo profumo di stufato.

- Oh cara! Sei andata ad avvisare Vegeta? Sarà così affamato, poverino.-

- Ha detto che non viene.- Rispose con un’alzata di spalle.

***

Il giorno seguente il saiyan decise che fosse giunto il momento di andare in ricognizione sul pianeta Terra, spinto dalla smania di trovare qualche arnese utile agli sviluppi del suo allenamento. Decollò di mattina presto, lasciandosi alle spalle un paio di occhi azzurri che l’osservavano dubbiosi, mentre a tutta velocità pensò a dirigersi dall’altra parte della città facendo vagare lo sguardo verso le strutture sottostanti. Scorrevano veloci davanti ai suoi occhi attenti ed imperscrutabili ma, dopo un attento esame di aure, gli parve che nessuno fosse degno di particolare attenzione.

“Questi terrestri sono così deboli da aver bisogno della protezione di stupide macchine per salvaguardare l’incolumità del proprio pianeta!”

- Carni, ossa, nulla di più ad altri esseri. Eppure così infimi e indifesi da essere rivoltanti! Avrei dovuto sbarazzarmene la prima volta che ho messo piede su questo sasso.

A nulla era valsa la sua perlustrazione. Il principe tornò alla Capsule Corporation in tarda mattinata, ma durante il tragitto aveva avuto modo di pensare al da farsi; non sarebbe rimasto con le mani in mano ancora per molto.

Per prima cosa pensò a captare la postazione di quel vecchio scienziato, trovandolo come al solito alle prese con un nuovo robot da lavoro. Prima che l’anziano potesse dargli il bentornato però, Vegeta si prodigò di esternare i suoi pensieri:

- Voglio che tu riproduca il modello della mia tuta da combattimento.- Ordinò con voce decisamente calma.

- Come? Vuoi dire quella che è andata distrutta? Ma Vegeta, ci vorrebbe tanto tempo per riprodurre lo stesso materiale e…-

- Ti do tre giorni.-

Il Dottor Brief non poté fare a meno di osservarlo con aria sconvolta, lasciando cadere il cacciavite dalle proprie mani. La schiena di Vegeta era ormai lontana dalla sua persona, tuttavia al guerriero bastò voltare il capo per proferire poche ed agghiaccianti parole:

- A meno che tu non voglia dire addio alla tua misera esistenza ti conviene sbrigarti.- E così detto, con un singolo gesto della mano pensò a distruggere il robot a cui lo scienziato stava lavorando.

I giorni gli parvero interminabili; non riusciva ancora ad accettare quello stato di immobilità a cui la Terra lo condannava. Certo, la casa della terrestre era davvero spaziosa e la maggior parte del suo tempo la trascorreva allenandosi o mangiando, solitamente proprio in giardino, ma non era abbastanza. Percepiva la necessità di vagare per lo spazio, alla ricerca di nuovi popoli, nuove conquiste. Solo così avrebbe raggiunto finalmente lo stadio del guerriero leggendario. Gli avvertimenti allo scienziato dovevano averlo messo in allarme poiché, abbandonati temporaneamente i progetti degli stupidi robot, aveva dedicato meticolosa attenzione allo studio di quell’elastica tuta; l’under-suit era quasi pronta allo scadere del terzo giorno. Per quanto riguardava la corazza, Vegeta si sarebbe accontentato del vecchio modello trovato nella base di Freezer, reso di nuovo utilizzabile dalla bravura di quell’isterica donna; pareva assai interessata a ciò che comprendeva lo studio di nuove tecnologie. Fatto sta che il Principe dei Saiyan non avrebbe mai affrontato la sua impresa vestito come un volgare terrestre; chissà perché teneva tutti all’oscuro delle proprie intenzioni.

All’alba del quinto giorno, il guerriero si recò in prossimità della navicella con tutta l’intenzione di abbandonare ancora una volta la Terra, stavolta la ricerca avrebbe dato i suoi frutti.

Il portellone della camera gravitazionale, che fungeva anche da nave spaziale, si aprì lentamente riversando una grossa rampa di scale ai piedi del principe, che accompagnato da quella fresca brezza mattutina, si prodigò di percorrere senza alcuna esitazione. Per sua fortuna il padre della terrestre aveva pensato di rifornirla di carburante sufficiente dopo la sua ultima avventura galattica, adesso non gli restava altro che impostare la rotta. Si sedette al posto di controllo azionando lo schermo su cui erano impostate le coordinate della Terra, quadrante alfa, cambiandole poi con la nuova traiettoria da seguire.

“Se la memoria non m’inganna dovrebbero essere 40173° del quadrante beta.”

Impostò i dati velocemente dedicandosi poi alla chiusura del portellone; quasi in procinto di premere il pulsante dal colore scarlatto, una voce alle sue spalle gli fece arrestare il movimento della mano, costringendolo a voltarsi ed aspettare le parole sprezzanti che quella donna osava rivolgergli.

- Adesso ho capito il perché di tutta quella fretta mio caro saiyan!-

- Ti consiglio di spostarti, a meno che tu non voglia essere incenerita dai motori.- Ghignò lui alzandosi dalla propria postazione, mentre la terrestre l’osservava a braccia conserte.

- Si può sapere adesso dove sei diretto? Goku è qui, chi altro devi cercare nello spazio?- Disse con voce altezzosa.

- Levati di lì, donna!-

- Ancora non hai imparato a pronunciare il mio nome?! E’ questo il ringraziamento per averti sistemato la tuta in meno di quattro giorni? E’ con la migliore scienziata del pianeta che ti rivolgi, anzi, scommetto dell’intera galassia!-

Per tutta risposta il guerriero tornò a volgere la sua attenzione al pulsante rosso, deciso a premerlo il più velocemente possibile e quindi lasciarsi indietro quell’assurdo pianeta con tutti i suoi strani abitanti. Furono soltanto le ultime parole pronunciate dalla terrestre a farlo desistere.

Il trambusto provocato da Bulma era riuscito ad attirare perfino l’attenzione dei simpatici coniugi e di Iamko che, stiracchiandosi per l’ennesima nottata passata a dormire all’aperto, guardò meravigliandosi la compagna in procinto di dire addio al saiyan. Non poté che essere sollevato, tuttavia la giovane donna pareva turbata. Ancora una volta, Bulma si ritrovò al cospetto di Vegeta come era accaduto su Namecc e come al solito pareva che le sue intenzioni fossero tutt’altro che rassicuranti. Arretrò di qualche passo chiedendosi cos’avesse fatto per meritarsi una fine così terribile, riconoscendo però che il guerriero l’avesse avvertita più di una volta. Nulla poté quando Vegeta la sollevò di peso, incurante delle proteste gettate al vento, mentre veniva trasportata all’interno della navicella con l’addome premuto sulle possenti spalle dell’uomo. Credeva volesse ucciderla e invece… Stava escogitando un rapimento?

- M-mettimi giù! Lasciami andare. Iamko, cosa fai lì impalato? Aiutami!- Biascicò mentre il saiyan tratteneva le sue gambe e lei scaricava una dose di pugni su quella possente schiena. Il terrestre restò ad osservare quel susseguirsi di gesti con occhi sgranati, tremante e senza avere il fegato di reagire. Dopotutto non avrebbe mai potuto sfidare Vegeta.

Decisamente diverso fu l’atteggiamento della madre che si prodigò di farle qualche raccomandazione ribadendo di farsi viva al più presto, mentre suo padre osservò la scena decisamente perplesso; erano ormai abituati ai viaggi avventurosi in cui la figlia si andava a cacciare, ritenne invece più importante precisare che l’impianto stereofonico era finalmente completato.

Il portellone si richiuse davanti alla mano tremante della scienziata, il computer di bordo stava annunciando l’imminente decollo e Vegeta si prodigò di lasciarla cadere sul freddo pavimento per poi recarsi ai comandi ed abbassare la leva dando il via alla partenza. Attanagliata da mille domande, Bulma riuscì solo ad avere il tempo di completare un’ultima richiesta d’aiuto, ritrovandosi infine schiacciata al suolo dalla forza di gravità. Gli oblò della navicella lasciarono intravedere quella vertiginosa salita, raggiungendo in men che non si dica la mesosfera, toccando la termosfera ed abbandonando infine l’esosfera. L’accelerazione verticale parve diminuire, dando modo alla giovane donna di aggrapparsi tremante alla sporgenza di un oblò; davanti ai suoi occhi increduli si stagliava ancora una volta lo spazio aperto. Osservò la magnificenza del Sole, notò qualche sonda vagare liberamente con la scritta delle più importanti aziende tecnologiche e si chiese il perché di un così folle gesto. Trovò la forza di issarsi sulle proprie esili gambe per voltarsi in direzione del saiyan vistosamente preoccupata.

“Sono in partenza verso chissà quale pianeta insieme ad un pazzo criminale.”

Di tutt’altro parere era Vegeta che sembrava essersi momentaneamente dimenticato della presenza dell’ospite. Con un sorriso sbieco ed un’espressione feroce osservava l’immensità della galassia stagliarsi dinnanzi alle sue iridi profonde come la nera materia di cui era costituito lo spazio circostante. D’un tratto riaffiorarono i ricordi del principe più fiero di una razza gloriosa, come un dominatore silente che attende il momento più propizio per estendere il proprio potere.

***

 

Ci tenevo come sempre a ringraziare tutti coloro che si sono prodigati di lasciarmi una recensione (ben 8 persone! Grazie mille) e di aver soddisfatto anche i lettori silenziosi^^ Chi ha inserito questa fanfic tra le seguite, ovvero babydgv, Bluemary, BulmaMiky, Pinklink, ssaphiras e Vegeta90…

Spero vivamente di essere riuscita a catturare l’interesse di qualcuno inserendo elementi un po’ fantascientifici… Ma chissà su quale pianeta sono diretti i nostri amati XD Qualche idea?? Sicuramente l’ho scelto in base al complesso universo di Dragonball! Il mio timore è sempre quello di rendere Vegeta troppo diverso dalla realtà, ma le sue faccette durante l’arrivo dei cyborg sono davvero impossibili da tralasciare! E dopo la nascita di Trunks il suo io è mutato ancora una volta… Tornando ad essere spietato, cinico ed egoista (siamo in molte a preferirlo così XD.. ed è forse ciò che succederà anche qui).

Detto ciò mi appresto a salutarvi con la speranza di ritrovarvi in un prossimo capitolo^^ Vado a seguire le imprese di un temibile e famoso Pirata <3

Nihila.

   
 
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