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Autore: MusicDanceRomance    29/03/2011    12 recensioni
Hogwarts e l'intero mondo di Harry Potter sono nel mirino di una comicità spietata.
Troverete un Albus Silente che traumatizza con magie assurde il piccolo Tom Riddle e Dudley Dursley, tiferete per Neville Paciock innamorato perdutamente di una certa Serpeverde e scoprirete un Lord Voldemort ansioso di lottare contro... i suoi stessi Mangiamorte!
La storia ha partecipato al contest "Perle Nascoste" di Violet Acquarius e ha vinto il Premio Sorriso.
Prima classificata al flash contest "Make me smile" indetto da dea_93 sul forum di Efp e vincitrice del Premio Miglior Risata.
Prima classificata al "Flash contest: fammi sorridere in 42 ore" indetto da demebi sul forum di Efp.
Prima classificata al "Flash contest del week end" di Bethpotter.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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                                                    Tesoro di nonno
 
-Nonno, ci leggi una fiaba?-
-Nonno, ci fai la magia della dolce nanna?-
-Nonno, ci regali l’ultimo modello di Firebolt?-
-Nonno, ho fatto un disegnino per te, ti piace?-
-Sei il nostro nonno preferito, ti vogliamo tanto tanto bene!-
-Nonno, vieni a giocare con noi!-
 
Un uomo non troppo vecchio gattonava tra l’erba alta tenendo sulle robuste spalle un bambino e una bambina di sei anni dai vividi capelli colore del sole.
Erano tutti contenti perché giocavano al “cavaliere e all’ippogrifo”.
Il maschietto stava ordinando al suo anziano e baldo nonnino di mimare il volo dell’ippogrifo.
E quello consigliava allora ai piccoli, con tutta la dolcezza che solo ai nipoti si può dimostrare, di reggersi forte. Infine spiccava un salto e i due piccini ridevano soddisfatti.
 
Un tonfo improvviso dilaniò il silenzio della notte.
Una signora balzò dal cuscino e, con gli occhi semichiusi, schioccò le dita per accendere la luce e capire cosa avesse provocato il sordo rumore che l’aveva destata rovinosamente. Dai piedi del letto si percepivano i lamenti di un uomo, suo marito, che celere riaffiorò dal pavimento massaggiandosi un bernoccolo appena spuntato sulla fronte.
-Oh, Lucius!- sospirò la donna -Di nuovo quell’incubo sui dissennatori?
Il signor Malfoy, rimbacuccatosi frattanto tra le coperte, guardò la moglie con aria interrogativa:
-Come? L’incubo sui...-
-Sui dissennatori!- ripeté Narcissa semisconsolata -Quei tempi trascorsi ad Azkaban ti hanno segnato profondamente!-
-Ah, sì!- Lucius Malfoy riprese l’ardua recita che sosteneva ogni notte. -Era terrificante.-
Non poteva certo svelare che al posto dei macabri dissennatori sognava due bei nipotini.
-Povero caro, avresti bisogno di un passatempo per...-
-Lascia perdere!- ordinò lui perentoriamente -Quanto tempo manca ancora per le nozze di Draco?-
-Quante volte te lo devo dire? Quattro mesi! Piuttosto, Draco ha detto che domani deve parlarci di una cosa importante. Conoscendolo,- ammiccò -non vorrei che ci facesse diventare nonni prima del previsto.-
-Cosa?- Lucius esultò speranzoso -Vuoi dire che Astoria potrebbe essere già incinta? Oh, ma è meraviglioso, dovrò aspettare di meno per avere un nipotino! Io... nonno! Io nonno, Narcissa, non è un’idea squisita? Sarà il periodo più felice della mia vita!-
Nonno presto. Lui nonno prestissimo. Sì, il sogno si trasformava in realtà. Attendeva da innumerevoli stagioni il giorno in cui avrebbe avvertito le fatidiche e melodiose parole cantate da Draco: “Padre, state per diventare nonno!”. E quel giorno era alle porte!
 
Blaise e Draco si fecero annunciare da un elfo domestico prima di oltrepassare la porta dello sfarzoso salone di villa Malfoy.
Salutarono con perfetta cortesia la coppia magica più chic del Regno Unito e, dopo mille aristocratiche cerimonie, Draco si decise ad introdurre quel tal discorso che lo mandava insistentemente in fibrillazione. Sarebbe andato contro l’etichetta con il suo imminente e discutibile comportamento, ma i suoi genitori si definivano moderni e pertanto era sicuro che lo avrebbero appoggiato nella libera scelta che aveva appena compiuto.
-Eh eh, caro figliolo, cosa dovevi dire a me e a tua madre?- chiese un Lucius raggiante -Per caso dobbiamo già comprare una culla? Un piccolo Lucius è in arrivo?-
-Ecco, come ben sapete- esordì Draco -io e Blaise abbiamo solamente ventidue anni...-
-E’ l’età perfetta per sposarsi e crearsi una famiglia!- continuò il gioiosissimo genitore. -Ma se c’è qualche bella notizia che anticipa il matrimonio... io sono moderno, sai, non vedo l’ora di ascoltare ciò che hai da dirmi! Parla, parla, non ti strangolerò mica se non farai arrivare intatta Astoria all’altare!-
Draco, debilitato dall’entusiasmo del padre, arretrò un secondo e supplicò il suo amico:
-Diglielo tu...-
Blaise Zabini vantava un’esuberante diplomazia, per cui avanzò con eleganza verso la poltrona del capofamiglia e dichiarò enfaticamente:
-Signor Malfoy... è annullato!-
Lucius si era perso nel pregustare le solite fantastiche scenette coi prossimi nipotini, perciò a stento udì le ultime parole di Blaise e la voce squillante ed ansiosa di Narcissa che pretendeva spiegazioni.
E Zabini continuò:
-Finalmente vostro figlio si è dato una svegliata! Ha capito che non può impolverarsi come il suo casato a soli ventidue anni! E’ troppo giovane per sposare una bisbetica purosangue e procreare qualche marmocchio viziato, ed ha deciso di godersi la vita esattamente come me, per un decennio! Perciò la settimana ventura io e Draco partiremo per l’Italia e ci daremo alla pazza gioia con le nostre eredità! Signora, immaginate! Roma con le sue maghe latine! Firenze con le sue artiste ballerine! Aosta con le Custodi Delle Alpi! Il Friuli con le Figlie Della Luna! E soprattutto, il caloroso Sud con le più belle, allegre, passionali ed eccitanti streghe di tutta Europa! Come possiamo rinunciare a certe tentazioni prima di accasarci? Tra non meno di dieci anni metteremo la testa a posto, ovviamente, e ci sposeremo! Magari proprio in Italia troveremo l’amore!-
Narcissa annuì:
-Figliolo, se non ti senti pronto per il grande passo matrimoniale e preferisci viaggiare un poco, fa’ pure, i tempi sono proprio cambiati! Hai lasciato Astoria? Oh, lei non mi è mai piaciuta troppo, ti ringrazio per avergli aperto gli occhi, Blaise! Lucius, non trovi anche tu che abbiano diritto di divertirsi un po’ prima di convolare a nozze? Lucius? Lucius, cosa ti è preso?-
Lucius non parlava. Era ammutolito. Era paralizzato. Era una statua.
-Padre?- Draco si preoccupò per il suo vecchio -Non vi sentite bene? Perché non dite nulla?-
-Bè- affermò Blaise, senza troppi problemi -Chi tace acconsente! Suvvia, signor Malfoy, ancora siete così giovane! Se Draco si sposasse adesso e vi facesse subito un nipotino non vi sentireste già pronto per la tomba? Allegria e salute!- e gli diede una lieve pacca sulle spalle.
Il signor Malfoy era, ricordiamolo, una statua. Cosa succede alle statue fragili quando qualcuno appena le sfiora? Piombano inevitabilmente a terra. La stessa cosa accadde a lui e al suo corpo immobile in quel crudele momento. Cozzò contro la pavimentazione decorata e spiaccicò ingloriosamente la faccia sul marmo gelido.
-Blaise!- lo ammonì Draco -La vuoi smettere di mangiare spinaci?-
-Lucius!- la moglie accorse in suo aiuto -Tutto a posto, caro? Non avrai mica contratto a quest’età il vaiolo di drago?-
Finalmente l’uomo rinvenne dal torpore in cui era precipitato.
-Tu... tu... tu...- additava malamente il figlio mentre si rialzava traballando -Tu oseresti fare questo a me? Tu hai lasciato Astoria perché intendi spassartela nella nazione della bella vita magica trascurando i tuoi doveri?-
-Mi sposerò.- puntualizzò Draco -Tra una decina d’anni. Io voglio godermi la giovinezza, voi mi comprendete, vero?-
La sonora risposta di Lucius non si fece attendere:
-Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!-
E l’ex Mangiamorte estrasse la bacchetta per puntarla contro il figlio:
-No!- gli sovvenne -Usare la bacchetta contro il sangue del proprio sangue non è nobile.- la gettò via -Accio spada!-
Un’antica spada tempestata di gemme raggiunse la mano di Lucius, che cominciò a fendere l’aria circostante e dimostrò di essere uno spadaccino mancato:
-Figlio traditore! Disonore della famiglia! Vergogna del casato! Parricida infernale! Marrano insensibile!- cominciò ad inseguire il figlio che correva da una parte all’altra della stanza implorando pietà:
-Padre, non agitatevi così, pensate alla pressione, alle pillole elfiche, state buono!-
-Sto benissimo!- urlava a squarciagola, nel tentativo di affettare seriamente il suo unico erede -Non vedi come ti voglio ammazzare? Sciagura di un genitore!- e fece un affondo contro Draco.
Questi schivò i primi attacchi del padre, richiamò un’altra spada ed iniziò a difendersi strenuamente.
-Padre, non costringetemi a farvi del male!- lo avvisò.
-Rovinapopoli! Sanguisuga di Salazar!- gli gridava quello, implacabile come neppure da Mangiamorte lo era stato -Sperperatore del sangue puro! Io voglio adesso un nipote da crescere e coccolare!-
-Ma ora non posso!- rispose Draco, più pallido e smorto di quando aveva vicino Lord Voldemort -Io voglio sposare una donna che amo, e adesso sono troppo giovane per innamorarmi seriamente! Voglio imparare tante cose e vedere il mondo, Blaise mi ha aperto gli occhi!-
-Blaise???- Lucius si arrestò un attimo.
Guardò in cagnesco l’amico di suo figlio, che nel frattempo si era schierato impavidamente davanti a Narcissa.
-Certo.- infieriva Draco, sempre con la lama ritta di fronte a sé -I tempi sono cambiati, non posso mettermi a fare il marito ed il padre a quest’età, Blaise ha ragione!-
-ZABINI!- strepitò Lucius, marciando rabbioso verso di lui -E’ colpa tua allora! Tu gli hai ficcato in testa queste idee malsane! Ma io piuttosto vi rendo eunuchiiiiii!-
-Aaaaahhh!- strillò Blaise, tuffandosi eroicamente dietro le spalle della signora, pronto ad usarla come scudo umano per tutelarsi dall’ira dell’aspirante nonno furioso:
-Signora Malfoy, difendetemi!- la supplicava terrorizzato.
Lucius si pose di fronte alla sua donna ed abbaiò a Blaise:
-Affrontami, codardo! Vile attentatore di sogni di nonni! Affrontami da vero purosangue!-
-Fossi matto!- rispose quello tremolando -Io avevo solo suggerito a Draco il mio stile di vita!-
-Ehi, imbroglione!- intervenne allora Draco -Tu hai insistito perché lasciassi Asto...!- l’ultima parola gli morì in gola, perché fu costretto a rifugiarsi sotto il tavolino da the per evitare la spada che il padre gli aveva scaraventato addosso.
-Tu stai zitto, ingrato nonnicida!- ribatté Lucius -Non posso tollerare l’onta di non divenire nonno presto! Non posso sopportare i pavoneggiamenti di Weasley al Ministero, che parla sempre dei suoi nipotini e di quelli in arrivo! Io non sono mai stato inferiore ad Arthur Weasley in niente, e non l’ho mai invidiato! Zabini, dove credi di andare? Non puoi sfuggirmi, rovinafamiglie! Accio fucile!-
Lucius teneva nascosto nei propri sotterranei un unico oggetto babbano da utilizzare per le situazioni di estrema emergenza.
Uccidere, anzi, sterminare Blaise Zabini gli pareva una motivazione legittima per adoperarlo.
Al vedere il fucile, Blaise saltò coraggiosamente dalla finestra, ma Lucius non fu da meno e lo imitò, assetato di vendetta:
-Scappa pure, figlio di una buona strega! Ti ammazzo, dovesse costarmi il bacio dei dissennatori!-
Caricò il fucile e sparò il primo colpo, poi il secondo, poi il terzo, ma non si poteva dire che fosse un asso. Puntava sì l’arma contro Blaise che filava via per il giardino a zampe levate, ma nel far fuoco piovevano puntualmente dal cielo aquile reali.
Blaise si era intanto smaterializzato.
-Non mi sfuggirai!- gli giurò Lucius -Hai rovinato mio figlio, la mia famiglia e i miei nipotini che non ci saranno più, stupido casanova impomatato di blasoni e creme per il viso!-
Due minuti per ricomporsi, ed infine Malfoy rientrò in casa chiamando a gran voce la moglie:
-Narcissa! Dov’è quel parricida? Mi vuol far venire l’orticaria magica, quell’ingrato! Malfoy indegno, Malfoy indegno, Malfoy indegno!-
-Ti sei calmato?- Narcissa lo attendeva in cima alle scale.
Contava mentalmente le pecorelle belanti per centellinare quel briciolo di pazienza che le era rimasta addosso.
-No, mai!- schiamazzò il coniuge ancora mezzo idrofobo.
-Non costringere Draco all’infelicità!- lo avvisò, lasciando evaporare i suoi ultimi buoni propositi -Lui deve sposare la donna che ama e tra dieci anni lo farà, non forzare i tempi! Al posto dei nipotini, pensa a trovarti un passatempo, o non vivrai abbastanza per divenire nonno, chiaro? Sei troppo stressato, fatti un hobby! E fino a quando non lo avrai trovato, non presentarti più in camera nostra!- e sparì, inghiottita da un buio corridoio.
Ecco la sentenza della sua signora. Così Lucius aveva bisogno di distrarsi con un passatempo dal pensiero dei nipotini che sarebbero giunti tardi. Ma quale era il diversivo adatto a lui?
Tornò a guardare l’aggeggio babbano che aveva utilizzato con una certa foga.
 
Una bandierina bianca fu sventagliata per l’illustre giardino dei Malfoy, qualche ora più tardi. Lucius era concentrato nel mirare a delle bottiglie di vetro sistemate dagli elfi domestici lungo una vecchia tavolata poco distante da lui, e non voleva essere distratto.
Draco si avvicinò al genitore, spintonato da Blaise. Osò anche parlare:
-Ehm, padre... facciamo cinque anni allora?-
Lucius, con gli occhi fuori dalle orbite, sparò una serie di colpi, mancò l’intera serie di obiettivi ed inveì contro il figlio:
-Mi hai deconcentrato, le stavo per abbattere!-
-Padre, cosa fate con quell’immondo oggetto babbano?- Draco indicò disgustato il fucile che Lucius imbracciava con tanto amore.
-Non ti avvicinare e non lo toccare!- strillò quello -Mi stai derubando dei nipotini, ma non mi deruberai anche del mio prezioso fucile! E’ l’unica cosa che mi fa stare meglio! E’ solo mio, mio, mio!- e si abbracciò il fucile -Il mio tessssssoro!-
Blaise suggerì a Draco di lasciar perdere il padre, che si sforzava di accettare la sua scelta dandosi allo svago del tiro al bersaglio. Ora non rimaneva che da affrontare la strega più bella del reame, ma di certo lei non avrebbe fatto mille storie come il signor Malfoy.
 
I due sedicenti avventurieri passarono finalmente dalla madre di Blaise.
La donna li accolse nel suo soggiorno con un ampio sorriso:
-Oh, Blaise, caro, ti attendevo prima, come mai avete tardato? E come vi siete conciati? Sembra quasi che siate scappati da una caccia alle streghe!
-Lasciamo perdere...- mormorò quello con un filo di voce.
-Allora, caro!- iniziò estaticamente la donna -Cosa devi dire di così importante alla tua mamma? Per caso devo comprare una culla? Mi stai per annunciare che presto mi regalerai un piccolo Blaise in miniatura, non è vero? Ti stai per sposare? La tua compagna sta aspettando un bambino, eh? Non vedevo l’ora! Ho atteso anche troppo, sarò una nonna perfetta!-
Draco e Blaise si guardarono in silenzio, funerei in viso. Il primo ebbe infine il coraggio di suggerire all’altro:
-Al mio tre scappiamo insieme, ok?-
 
 
 
Lucius Malfoy che duella con Draco perché non lo farà diventare nonno presto. Lucius Malfoy che spara a casaccio a Blaise perchè lo ritiene la causa principale che ha distolto Draco dai suoi impegni di nobile purosangue. Ed infine, Lucius che si interessa ad un hobby babbano, e fa tanto Gollum nel finale.
L’idea di un Lucius aspirante nonno mi è venuta in mente un po’ di tempo fa, leggendo una ff di DesdemonaMalfoy che quindi ringrazio per l’ispirazione : )
 
Bè, che ve ne pare di questo capitolo? (Non mi pestate, grazie, sono delicata io). Fatemi sapere. Su, nella prossima parte si torna ad Hogwarts   :  )
  

   
 
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