12. Che tormento quel ragazzo…
Il torpore che lo avvolgeva,
si dissolse lentamente e le immagini sfocate che vorticavano nella testa di
Harry si assopirono. Aprì di scatto gli occhi e rimase ad osservare attonito un
verde intenso scuro che lo avvolgeva. Si mise seduto e notò che era una cappa
di velluto, con graziosi ghirigori d’argento.
Quella non era la sua stanza…
Un sorriso a trentadue denti
gli stirò le labbra e scostò velocemente la tenda che lo separava dalla sua
nuova camera, che aveva visto poco e niente a causa del torpore derivato dal
cibo. Inforcò gli occhiali e si precipitò da Draco.
“Draaaco! Sono qui, siamo
qui” gli urlò praticamente in un orecchio e il povero malcapitato fece un salto
d’un metro e appena vide chi osava disturbare il suo sonno, gli lanciò contro
la prima cosa che gli capitò a tiro, la fatica non fu sprecata.
“Ahi, sei violento” si
lamentò Harry, massaggiandosi la testa e sperando che non gli comparisse un
bernoccolo per colpa sua, gli bastava già la sua cicatrice.
“Un altro suono e comparirà
presto il gemello a fargli compagnia” mugugnò il biondino, rigirandosi nel
letto.
“Ma non puoi rimetterti a
dormire, tra tre quarti d’ora dobbiamo andare alla nostra prima lezione” gli
disse esasperato, togliendogli nuovamente le coperte di dosso.
Inutile dire che da li a
qualche secondo Harry stava di nuovo a lamentarsi, tenendosi la parte destra
del capo, questa volta.
“Avevo avvertito… mezz’ora… per
dormire. Vattene” bofonchiò ed Harry a malapena capì che quelli non erano solo
mugolii inconsulti.
Harry sbuffò e si voltò ad
esaminare lo stato degli altri compagni di dormita. Con loro c’erano Tiger e
Goyle che, nascosti da quei pesanti drappi di velluto, facevano sollevare la
stoffa al ritmo del loro russare. Accanto al suo letto giaceva un moretto con
la pelle pallida, con cui aveva scambiato a malapena un grugnito ieri sera per
darsi la buonanotte.
Harry scrollò le spalle e con
uno sbuffo si rinchiuse in bagno, per prepararsi con calma.
Quaranta minuti dopo…
“Harry apri questa cavolo di
porta!” strepitò Draco, tempestando la porta di pugni.
“Minuto…” rispose con
nonchalance Harry da dentro, pettinandosi i capelli per fargli avere un aspetto
più umano.
“Tra cinque minuti dobbiamo
stare tutti giù in Sala Grande, deficiente” ribattè con degli spasmi alle mani
che tanto agognavano di stringere qualcosa di pallido e sottile tra le mani,
che fosse un coltello o un collo non avrebbe avuto importanza.
“Calma Malfoy. Il ragazzo ha
bisogno di tempo per rendersi presentabile, mentre a noi bastano pochi minuti
perché siamo perfetti di nostro” annunciò la sua presenza il nuovo arrivato,
appoggiandosi al muro.
Draco si girò verso di lui,
con l’espressione più scettica che possedeva commentò:”Tu non stai bene,
Zabini. Adesso aiutami a buttare giù questa cosa che impedisce l’ingresso al
bagno”
“Secondo me faresti meglio a
chiederlo a quei due colossi che ti fanno da guardie del corpo”
Al piccolo Malfoy gli si
accese una lampadina e sfregandosi le mani andò a svegliare Tiger e Goyle.
Prese un lembo della coperta del primo e tirò, per farlo cadere giù dal letto,
ma la missione fallì. Sbuffò seccato e Zabini andò a dargli una mano, così
finalmente al terzo tentativo ci riuscirono e un tonfo annunciò la riuscita del
suo piano. Tiger scattò e si guardò intorno confuso, grattandosi la testa. I
due ragazzini erano spossati, ma non demorsero e si precipitarono a dare il ben
servito anche a Goyle. Stavolta ci riuscirono al quinto tentativo e con il poco
fiato rimasto in gola fecero intendere ai due che dovevano assolutamente
buttare giù la porta del bagno da li a una trentina di secondi.
“No… è troppo presto per fare
esercizio, torno a dormire” mugugnò Goyle e Tiger acconsentì con un grugnito.
“Se non buttate giù quella
porta non arriveremo in tempo per la colazione e dovremmo saltarla per arrivare
in tempo alle lezioni” snocciolò Draco con un arietta di superiorità.
Inutile dire che i due
scattarono in avanti e in pochi secondi riuscirono a levare di torno
l’intralcio della porta. Harry lanciò un urletto e sobbalzò, facendo cadere il
pettine che teneva in mano per terra.
“Wow, dovrei procurarmene un
paio anche io” commentò Zabini stupito, osservando la porta mezza sfondata.
“Già, sono utili., anche se
stupidi più di un carciofo. Comunque adesso è nostro…” assentì Draco annuendo.
“Ma che..” tentò di dire
Harry, quando venne praticando sollevato di peso e sbattuto via da li.
Si alzò massaggiandosi il
sedere dolorante e guardò la porta chiudersi con un tonfo secco qualche secondo
dopo. Posò il pigiama nell’armadio e afferrò la borsa per mettere i libri delle
lezioni che avrebbero avuto quel giorno. Avevano trovato l’orario delle lezioni
appeso sulla bacheca nella sala comune e se non ricordava male la prima ora
avrebbe dovuto avere Trasfigurazione, chissà che materia era, ma il nome gli
stava simpatico.
“Avanti Draco non puoi
tenermi il muso tutto il giorno” si lagnò Harry, addentando un muffin.
Silenzio. Il gelo sarebbe
stato più caloroso a quel punto, invece di quella statua di indifferenza che
imperturbabile continuava il suo pasto.
“Uff, alla fine ce l’abbiamo
fatta ad arrivare in tempo per la colazione” decretò Harry, sbuffando, anche se
le sue guancie si imporporarono leggermente perché era pienamente consapevole
che li non c’era anima viva, esclusi loro.
“Harry?” intervenne Zabini,
guardandolo storto.
“Si?”
“Zitto e mangia” mugugnò,
occhieggiando l’orario:”Abbiamo solo 5 minuti contati per arrivare in classe”
Nessuno fiatò all’osservazione
e appena ebbero mandato giù l’ultimo boccone tutti a correre per i corridoi,
cercando di non scivolare e di non rompersi l’osso del collo.
Draco fu il primo a
spalancare la porta, senza fiato e con i capelli leggermente in disordine.
Tutti coloro che erano seduti ordinatamente ai loro posti li guardarono e si
misero a sghignazzare, immaginando la ramanzina che l’insegnante avrebbe
regalato loro per essere arrivati in ritardo già il primo giorno.
Zabini sbatté contro di lui e
poi a catena anche gli ultimi tre ed Harry rischiò il soffocamento, perché era
finito modalità sandwich in mezzo a Tiger e Goyle.
La donna che la sera scorsa
li aveva scortati fin in Sala Grande era seriamente sul punto di farsi
scoppiare qualche vena, tanto il suo collo era teso come una corda di violino.
“Voi… seduti” le parole
sembrarono fuoriuscire malamente dalle labbra talmente fini da sembrare una
cicatrice rosea sul volto pallido.
Quel giorno era una data da
segnare sul calendario. Harry era la prima volta che vedeva Draco così
remissivo di fronte a qualcuno. Si dovette correggere leggermente quando il
biondino sfogò tutto il suo malumore in uno sguardo, ovviamente diretto verso
di lui, talmente gelido che un brivido freddo gli corse su per la schiena.
Si accomodarono in silenzio e
la lezione riprese.
“Smettila è colpa tua”
mugugnò Harry, nascondendosi dietro il palmo per poter sussurrare verso il
compagno alla sua sinistra.
“E perché sentiamo?” il
ghiaccio sarebbe stato più affettuoso.
“Perché tu non ti sei voluto
alzare quando te l’ho chiesto io e ho detto tutto” rispose cercando di fare il
sostenuto, per rigirare la frittata.
“Non ci casco e adesso fammi
seguire” la conversazione si chiuse li ed Harry sospirò afflitto, non voleva
che proprio nei primi giorni della loro amicizia cominciassero i primi
battibecchi.
Si disse che era ora di
cominciare anche lui a prestare un po’ di attenzione, ma non era il momento. Con
il ronzio di sottofondo della professoressa che parlava, lui scorse le varie
facce presenti in aula. Molte le aveva viste la sera prima al banchetto e
alcune mormoravano nella sua direzione. Harry alzò gli occhi al cielo e si
disse che doveva abituarsi a questo strano stato di notorietà che lo aveva
colto all’improvviso. Si ripromise che non avrebbe mai tagliato la frangia così
almeno la cicatrice sarebbe stata sempre coperta da occhi indiscreti.
All’improvviso una piccola
pallina di carta volò verso di lui e gli atterrò sul banco, con leggerezza.
Alzò gli occhi, stupito, e si affrettò a dispiegare il foglio per leggervi il contenuto:
Ma che bravo… Già il
primo giorno arrivi tardi. Aspettami all’uscita cosi parliamo e stiamo un po’
insieme. Hermione.
Girò la testa verso di lei e
intravide l’ombra di un occhiolino tra i suoi riccioli bruni, ma sembrò un
miraggio perché subito dopo si rimise eretta, sollevando il naso per aria, per
farsi vedere attentissima alla lezione.
Harry trattenne il sorriso e
finalmente un po’ più leggero cominciò a seguire anche lui la lezione, stavolta
seriamente. Una smorfia di fastidio si impresse sul volto di Draco, dopo aver
letto il bigliettino da sopra la spalla dell’amico, e scoccò un’occhiata
velenosa verso Hermione che continuò imperterrita a seguire la lezione, senza
accorgersi che accidentalmente aveva alimentato l’astio che il biondino provava
nei suoi confronti.
“Non vorrai andare con lei,
spero” sibilò Draco, sporgendosi verso l’amico.
“Oh, guarda chi si degna di
rivolgermi la parola” commentò sarcasticamente, alzando gli occhi al cielo.
“Tu non andrai con lei e non
ci parlerai” adesso era passato direttamente al tono di comando, tanto da far
indignare Harry.
“Cosa? Non sei di certo mia
madre per dirmi quello che devo e non devo fare” sbottò, facendo attenzione a
non farsi scoprire.
“Tu. la. lasci. Perdere.” Fece
una pausa ad ogni parola, per imprimere meglio il concetto a quel testa di
legno.
“Io. Ci. Vado.” Usò lo stesso
metodo del biondino e poi allontanò impercettibilmente il banco, girando il
volto per non incrociare il suo sguardo, tanto per fargli intendere che la
conversazione era chiusa.
Cavolo, non poteva certo
dirgli cosa fare. Aveva una testa lui, forse lo aveva scambiato per Tiger
oppure per Goyle, ma lui non si sarebbe fatto piegare sotto quelle imposizioni
senza logica.
Una pallina gli rimbalzò sul
retro della testa e si voltò di scatto, per cogliere in fallo il fautore dell’azione.
Vide solo Tiger che gli sorrideva in modo ebete e Draco che al suo fianco
faceva segnale di ok con il pollice allo zuccone. Oddio, che tormento quel
ragazzo. Aveva fatto tutto quel giro solo per farlo girare nella sua direzione,
in modo che potesse sillabare ancora una volta:”Tu. Non. Ci. Vai.”
“Sei insopportabile! Non
decidi tu per me, lei è mia amica quanto lo sei tu”
Draco si rabbuiò un attimo e
si sfregò il mento con il pollice, sembrava stesse riflettendo. Ogni tanto il
suo viso pallido veniva alterato da qualche smorfia o alzata di sopracciglia,
ma era divertente starlo a guardare.
“Vengo con te” sputò il suo
verdetto forzatamente, ma con un luccichio machiavellico negli occhi.
Bah, chi lo capiva era bravo.
Prima gli proibiva tassativamente di andare e adesso voleva partecipare pure
lui.
Finalmente la lezione seguì e
Draco vestì un ruolo totalmente inappropriato per lui: il cagnolino. Non
perdeva di vista Harry neanche un secondo e quasi quasi sarebbe arrivato a
prenderlo per la manina, ma la sua inesauribile fonte di orgoglio glielo
proibiva, per fortuna. Dal canto suo Harry cercava in tutti i modi di lasciarselo
indietro, perché sapeva che appena Hermione avrebbe visto chi portava con se l’avrebbe
trucidato con un’occhiata.
Pensando al diavolo, ecco
spuntare le corna, o meglio, la chioma riccioluta che gli faceva segnale per
permettergli di raggiungerla.
“Ciao” salutò allegramente la
ragazza, sorridendo contenta, anche se inarcò un sopracciglio quando notò l’espressione
afflitta e rassegnata sul volto di Harry, che sembrava quasi voler urlare
scusa.
“Ehi… sai, è volut..”
cominciò a farfugliare, ma venne interrotto da Draco che spuntò con un sorriso
così grande che di più finti in giro non se ne può trovare.
“Ehi Piattola, mi unisco
anche io alla vostra piccola rimpatriata” esordì tranquillamente
“Cosa??” la sua predizione si
era avverata.
...
Mi
piacciono i piani di Draco, sono così carini **.. xD comunque
saluto le anime vive che passeranno di qui per leggere il capitolo e
come ogni volta chiedo venia... sta diventando un abitudine O.o.. non
va bene. Tornando al capitolo, mi sentivo particolarmente in vena di
risate oggi xD scusate se il tutto è risultato un pò
banale e demenziale, se non vi piace così basta avvertire e
smetto di far fare cose sceme a Harry & co. Ci si becca al prossimo
capitolo xD ciaooo