Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Strega_Mogana    06/04/2011    10 recensioni
Ecco qua, anch'io alla fine non ho resistito ed ecco la mia Big Damn Table é mia, non sono iscritta a nessuna community, é solo un esperimento. Una sfida in più alla mia fantasia.
Ovviamente tutto rigorosamente sulla coppia Severus / Hermione!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Big Damn Table
# 029 Nascita


L’ospedale era silenzioso quella notte. I pazienti dormivano tutti nelle loro stanze e le infermiere si muovevano lentamente e silenziose come fantasmi per i candidi corridoi.
Il mago si mosse sulla scomoda sedia di plastica e metallo cercando una posizione più confortevole. Era seduto su quella poltroncina dall’imbottitura sfondata da ore a fissare una porta rossa che non si decideva ad aprirsi.
Un movimento nervoso accanto a lui gli fece spostare lo sguardo.
Il mago che gli sedeva vicino sbuffò sonoramente, si alzò e iniziò a camminare in cerchio.
Andava avanti da interminabili ore.
Rispolverò con la mente tutti gli incantesimi oscuri che conosceva cercando quello adatto alla situazione. O quello che gli avrebbe garantito meno anni ad Azkaban.
Stava seriamente iniziando a prendere in considerazione l’idea di chiamare l’infermiera che, solo un paio d’ore prima, l’aveva minacciato con la bacchetta intimandogli di fare il meno rumore possibile.
Almeno avrebbe dormito un po’.
- Se non ti rimetti subito seduto, – sibilò il mago stringendo appena i braccioli con l’imbottitura che usciva dagli angoli dove il tessuto liso si era strappato – ti pietrifico. Vorrei riposare.
Il suo interlocutore lo fissò con rabbia, con lo stesso sguardo che, negl’anni, aveva riservato solo in occasioni speciali come li definiva lui.
Il suo arrivo ad Hogwarts rientrava tra quei momenti.
- Per te è facile. – rispose bloccandosi in mezzo al corridoio, fece una smorfia come se si fosse reso conto solo in quel momento della sua presenza – E poi io non ho chiamato te.
- Eppure mi sembrava che quella strilettera stesse urlando proprio nella mia camera da letto.
- Non era per te. – ripeté piccato l’altro.
- Non conosco le tue abitudini matrimoniali, Potter. – rispose Severus calmo sapendo che l’avrebbe fatto agitare ancora – Ma io ho l’abitudine di dormire nella stessa stanza con mia moglie.
Harry sbuffò frustrato tornando a sedersi sulla sedia.
- E, comunque, - continuò Piton – ancora mi è estraneo il motivo per cui hai chiamato Hermione quando hai una suocera ben più esperta in questo settore.
Il mago iniziò a pulirsi le lenti tonde degli occhiali con l’angolo dell’orribile maglione rosso che indossava, sicuramente un regalo confezionato da Molly.
Aveva fatto molti cambiamenti nella sua vita, ma non aveva ancora trovato il tempo di cambiare quella terribile montatura né di evitare di indossare gli orridi maglioni prodotti da mamma Weasley.
Il cervello di Severus calcolò che quella era la tredicesima volta che puliva la stessa lente, nello stesso identico punto. La mano destra tremò qualche istante verso la bacchetta.
- E’ stata Ginny. – spiegò Harry rimettendo gli occhiali – Voleva qualcuno di calmo con lei e con Molly avrebbe rischiato di litigare per tutto il tempo. Si era messa d’accordo con Hermione settimane fa.
Potter si voltò verso di lui incontrando uno sguardo lievemente incuriosito e un sopracciglio sollevato verso l’alto in una muta domanda che aveva compreso immediatamente.
Sorrise imbarazzato sostenendo, comunque, il suo sguardo.
- Dice che io sono troppo nervoso.
In quel momento un’infermiera al bancone dell’accettazione tossì il più delicatamente possibile, Potter scattò in piedi volgendo lo sguardo verso la sigillata porta rossa.
- Sai Potter…- ghignò il professore – le donne incinte tendono a… esagerare.
Harry aprì la bocca per ribattere quando la porta si aprì lentamente.
Hermione uscì dalla stanza, aveva gli occhi pesti e l’espressione esausta ma sorrideva felice. Abbracciò Harry con le lacrime agli occhi e lo spinse verso la porta invitandolo ad entrare.
Il ragazzo che un tempo aveva sconfitto l’Oscuro Signore senza timore entrò quasi tremando.
La strega si sedette accanto al marito poggiando la testa sulla sua spalla.
- Mi devi un favore. – dichiarò il mago vestito di nero prendendole la mano e accarezzandole il palmo con un dito – Un enorme favore.
Hermione rise strofinando la guancia contro il tessuto liscio del mantello nero.
- Ron l’avrebbe fatto agitare ancora di più. Senza contare che, da quando Ginny è rimasta incinta, non osa più guardarlo in faccia senza diventare rosso. Credo che speri ancora che lei torni la sua piccola, innocente sorellina.
Severus fece una smorfia disgustata.
- Dimmi che non ha i capelli rossi.
- Non ha i capelli rossi ma da come piangeva deduco che abbia ereditato i polmoni di sua madre.
Harry uscì dalla stanza visibilmente commosso; tra le braccia stringeva il suo primogenito avvolto con un asciugamano azzurro.
- E’ un maschietto, Severus!
- Il tuo spirito di osservazione è migliorato con gli anni, Potter. – rispose il mago avvicinandosi al bambino – L’addestramento Auror deve aver dato i suoi frutti.
- Il tuo sarcasmo non ha effetto su di me oggi. – rispose l’altro osservando il piccolo con gli occhi serrati e i piccoli pugni all’altezza del viso – Saluta lo zio Severus, James Sirius Potter.
Severus Piton si voltò a fissare sua moglie. Hermione tratteneva a stento un sorriso divertito.
- Forse erano meglio i capelli rossi.
   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Strega_Mogana