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Autore: Lady Kid 1412    09/04/2011    2 recensioni
Dopo qualche minuto, Kaito, si alzò in piedi “è un progetto molto complicato... Jii, potresti farmi un favore?”
“Immaginavo che l’avrebbe detto signorino” sospirò l’uomo alzando il capo “ma voglio ricordarle che sarà molto pericoloso”
“È proprio questo che rende interessante quello che faccio” sorrise il ragazzo “Ormai ho deciso... poterò a termine l’ultimo grande colpo ideato da mio padre!”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 3  - Sai chi sono?

 

Il giorno seguente, al liceo Ekoda, in molti parlavano dell’incredibile furto che stava programmando Kid e ovunque, gruppi di ragazzi, discutevano sulla soluzione del secondo messaggio, uno di questi si era riunito nella classe frequentata dal famoso detective di Londra, Hakuba Saguru.
“Hakuba” domandò una delle ragazze riunita di fronte al biondo “tu hai già formulato qualche ipotesi?”
“Effettivamente, son quasi sicuro di averlo risolto, devo solo controllare alcune cose” si vantò il detective “e se volete sapere la verità... penso di sapere chi è veramente Kid!”
Dal gruppo si alzò un grido di esultanza “Davvero? Dai dicci chi è!”
“Non preoccupatevi, contro di me quello snob non ha scampo” sorrise Hakuba guardando con aria di sfida il banco poco distante da lui, dove Kaito stava tranquillamente seduto.
“È bello come dicono? Non è che puoi chiedergli un autografo?”continuò la folla, facendo innervosire Saguru, che era passato in secondo piano.
Poco distante, Aoko, distolse lo sguardo dal gruppo di ragazze che chiacchierava in fondo alla classe, e con un gesto annoiato si voltò verso il banco alla sua sinistra, dove Kaito dormiva pacificamente con la testa appoggiata sul banco e i ribelli capelli castani che gli coprivano il volto.
Come mossa da una forza invisibile, la ragazza, si alzò dal suo posto avvicinandosi silenziosamente all’amico. Avrebbe voluto svegliarlo, ma dalle sue labbra non uscì nessun suono, così si limitò  a sistemargli un ciuffo di capelli che gli copriva il viso.
“Sembri un bambino” si lasciò sfuggire la ragazza sorridendo dolcemente.
“Davvero? Lo prendo per un complimento” disse Kaito sorridendo a sua volta
 “Ops...” Aoko ritirò velocemente la mano quando l’amico aprì di scattò i suoi vivaci occhi azzurri.
“Hai bisogno di qualcosa?”
“Non hai dormito ieri?” chiese Aoko abbassando lo sguardo, quasi come se fosse preoccupata della risposta.
“Avevo promesso a mia madre di aiutarla in casa, e abbiamo finito tardi... tutto qui” mentì lui.
“Capisco... quindi non sei uscito vero?” ripeté la ragazza.
“Ancora? Sono sempre rimasto in casa, perché me lo domandi?”
"Senti senti...” s’intromise Saguru “Dai Kaito, dicci che 'hai fatto ieri sera" sorrise il detective prendendo la sua agenda.
"Ehi Hakuba! Non hai nessuno da arrestare oggi?" disse Kaito sempre più nervoso
"No... in questi giorni sono molto libero, tanto di quel ladruncolo di Kid se ne occupano Kudo e Hattori"
"Oh... Finalmente ti sei arreso!" esclamò Kaito alzandosi "Kid è troppo superiore a te" sorrise soddisfatto.
"Non mi sono arreso!" alzò la voce Saguru "ho solo lasciato che quei due detective seguissero la pista che hanno individuato"
"Una pista?" disse Kaito sorpreso
"Sì, hai capito bene" sospirò Saguru abbassando il tono di voce “Pare che la scorsa notte Shinichi abbia incontrato Kid in privato e abbia scoperto qualcosa su di lui”
Kaito rimase in silenzio mentre, con il pensiero, ripercorse ogni singolo particolare di quella notte, senza però trovare nulla che potesse incastrarlo. Ad un certo punto, il ragazzo, impallidì guardando l’amica davanti a lui che assisteva alla discussione in silenzio.
Con lo sguardo spento e senza ascoltare le parole di Hakuba, Kaito si allontanò dal gruppo e uscì  dalla classe sbattendo la porta alle sue spalle “Aoko... allora tu sai chi sono...”
“Qualche problema Kaito Kid?” domandò una voce amica.
“Quante volte ti dovrò dire che io non sono Kid” sbuffò lui voltandosi verso la ragazza appoggiata al muro di fianco alla porta “Eh Akako?”
“Smettila di fingere con me, conosco la tua identità” sorrise lei “Comunque ti consiglio di fare attenzione... la prossima volta potrebbe essere l’ultima per il famoso Kid”
“Lo sai che non credo alle tue predizioni...” sospirò Kaito.
“Fai come credi, io ti ho avvisato” sorrise con una punta di malizia lei “anche se, ammetto che se la tua cara Aoko, scoprisse che in realtà sei l’uomo che tanto odia... sarebbe solo un vantaggio per me”
“Stai scherzando vero?” domandò sorpreso il ragazzo, mentre Akako lo prendeva per la giacca e lo spingeva verso di sé.
“Se ti arrestassero tu saresti solo mio Kaito” continuò lei seria.
Kuroba divenne leggermente rosso in volto e subito si liberò dalla presa della ragazza “Smettila...”
“S-scusate” s’intromisero due ragazzi, arrivando alle spalle del ladro “sapete dirci in che aula possiamo trovare Hakuba Saguru?”
 Kaito stava per voltarsi quando, Akako, lo prese per le spalle bloccandolo “Lo trovate in questa classe” rispose lei indicando l’aula vicina.
“Grazie mille” ringraziò lui, entrandovi subito insieme all’amico.
Approfittando di un momento di distrazione dei due, Akako, prese Kaito per mano e lo trascinò lontano “E adesso che ti prende?” domandò il ragazzo staccandosi dalla presa dell’amica.
“Un grazie me lo merito, non ti sei nemmeno accorto che quelli erano Shinichi Kudo e Hattori Heiji” rispose lei fermandosi.
“Shinichi e Heiji...” ripeté stupito Kaito, voltandosi a guardare “che ci fanno loro qui?”
“Forse sono venuti a trovare Aoko” sorrise Akako, mentre il ragazzo le rivolse uno sguardo gelido.
“Venite” esclamò Saguru uscendo dalla classe “Possiamo usare uno dei computer della scuola”
“Sono solo venuti a chiedere aiuto a Hakuba” rifletté Akako spiando i tre detective allontanarsi verso la sala computer del liceo “Ti conviene stargli lontano!”
“E perché? La faccenda si sta facendo interessante...” ribatté lui lasciando da sola Akako e seguendo di nascosto i ragazzi.
“Grazie per l’aiuto Hakuba” disse Shinichi sedendosi di fronte a uno dei computer
“Nessun problema, in fondo è da parecchio che mi occupo di questo caso” rispose il biondo prendendo il taccuino su cui aveva trascritto il messaggio lasciato da Kid “Allora, Apollo è il dio del Sole...”
“e Artemide quella della luna...” continuò Heiji “Quindi dovrebbe riferirsi a delle pietre preziose, una generata dal sole e  l’altra dalla luna”
“Secondo me, quando ci si riferisce ad una civiltà antica, si riferisce ad Atlantide, il continente che si dice sparito in mezzo all’oceano e, se non mi sbaglio, un famoso politico ospiterà nella sua villa di Tokyo, un’esposizione di gioielli tra cui sarà presente una pietra chiamata Lacrima di Atlantide” spiegò Shinichi.
“Ora controllo” annuì Saguru digitando qualcosa sulla tastiera “Ecco qui, si tratta di un raro esemplare, di pietra di luna famosa per i suoi riflessi attribuibili all’arcobaleno”
Fuori dalla stanza, Kaito, ascoltava attentamente i discorsi dei detective “Senti senti... Mi hanno già scoperto” pensò divertito.
“Pietra di luna... quindi l’altra dovrebbe essere quella del sole” sorrise Heiji “sapete se sono esposte anche esemplari di quel minerale?”.
“No, però secondo quanto c’è scritto qui... circa nove anni fa, un ‘esemplare di quella pietra è stato rubato dalla villa del politico” iniziò a leggere Hakuba “Inoltre, si dice che tempo fa anche la corona rubata ieri da Kid fosse di proprietà della famiglia, e che insieme alle due pietre formasse un unico bene, ma poi è stata venduta per saldare dei debiti. Allora quello snob vuole tutti e tre gli oggetti per riunirli, così il loro valore salirà parecchio”
“No, forse ho capito...” sorrise Heiji “certo che rimango sempre stupito delle azioni di questo ladro onesto, tu la pensi come me Shinichi?”
“Sì...” rispose distrattamente il ragazzo, guardando in direzione della porta, mentre all’esterno, Kaito, si appoggiò annoiato al muro adiacente.
 “Non capisco che volete dire, comunque a che ora avverrà il furto?” riprese il biondo, ignorando Shinichi, che intanto si era alzato e camminava silenzioso verso la porta.
“In effetti anch’io ho dei dubbi su quella parte del messaggio” rispose Heiji
Una volta raggiunta l’entrata, Shinichi appoggiò la mano sulla maniglia e in pochi secondi aprì di scatto la porta uscendo nel corridoio.
“Shinichi?” domandò Heiji stupito “Che succede?”
“Nulla” rispose il detective, guardando stupito il corridoio deserto, avevo l’impressione che qualcuno ci stesse ascoltando di nascosto...  comunque credo che si riferisca alle maree... il furto avvera quando la bassa marea raggiungerà il culmine” continuò rimettendosi seduto
“Stanotte? Aspettate... prima ho visto una cosa interessante” disse Saguru riprendendo a battere sulla tastiera e aprendo una pagina web “Sentite qui, ecco che voleva dire quel ladro riferendosi al suo pubblico, alle nove di stasera ci sarà una serata di galà per l’inaugurazione della mostra”
“Chissà che si è inventato... credo che dovremmo preparare un piano anche noi” propose Heiji
“Sì, ma non qui” dichiarò Shinichi “andiamo da Agasa, vieni anche tu Saguru?”
“Scusate ma tra qualche ora mi aspettano a Londra” spiegò il biondo chiudendo il computer
“Capito, allora grazie per l’aiuto” gli rispose Heiji uscendo in corridoio insieme a Shinichi.
“Non vi auguro buona fortuna, perché voglio essere io ad arrestare quel tizio” sorrise Saguru salutando i due detective che si avviarono verso l’uscita.
In un corridoio secondario, nella direzione opposta da quella presa dai due, Kaito rimase al riparo con le spalle appoggiate al muro contro il quale era stato spinto.
“Sei un incosciente! Per poco ti scoprivano...” lo rimproverò Akako premendo la mano sulla bocca del ragazzo che si limitò ad annuire “ti rendi conto che se non fossi arrivata a portarti via, a quest’ora ti avevano già arrestato?”
“Mmh...” mugugnò Kaito cercando di dire qualcosa per giustificarsi.
“La prossima volta ascoltami quando ti do un consiglio!” sbottò lei, lasciando libero il ragazzo.
Kaito la guardò andarsene e solo quando fu rimasto solo, si lasciò sfuggire un sorriso “Grazie...”
  
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