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Autore: Luz_    11/04/2011    1 recensioni
Nessuna continuità.
Nessuna storia.
Solo un solo filo rosso che inizia per A e termina per Z.
Alex e Zoe, gli antipodi della loro storia.
[...] “In sintesi: sì, amo te. Amo te, Zoe. Amo le cose più banali che ti caratterizzano, amo i tuoi occhi, le tue labbra, il tuo sorriso. Ma anche il neo che hai sulla nuca, non vorrei si offendesse. Amo il dentifricio che dimentichi di sciacquare via dal labbro la mattina e che levo con un bacio appena ci incontriamo; amo quando ti arrabbi e mi offendi, perché le offese che crei sono le più belle che io abbia mai ascoltato. Amo il pensiero che forse, io e te, un giorno andremo a fare la spesa insieme per riempire il nostro frigorifero. Amo gli infiniti motivi per cui ti sto dicendo queste cose. E come dimenticarlo, amo il pensiero che tu ami me. Perciò in sintesi, Zoe: io sì, amo te.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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8. Buon compleanno, ippopotamo.


“Ehi, uomo, cosa combini?”
“Ehi, donna, mi sto preparando.”
“Esci?”
“A quanto pare.”
“E quale sarebbe la destinazione?”
“Non ne sono ancora sicuro.”
“Credo che tu lo sappia bene, invece. E forse anche Kate Richards.”
“Un momento..da dove viene fuori Kate ora?”
“E’ chiaro che tu stia andando da lei. Vi ho visto oggi, sai? A momenti bagnavi tutto il pavimento per quanto le sbavassi dietro.”
“Non pensavo fossi un tipo che spiasse. Buono a sapersi.”
“Mi definirei più una che ama osservare l’ambiente che la circonda...ehi, ci sei ancora?”
“Si, sto cercando di capire quale possibile trauma hai subito alla nascita.”
“Molto simpatico. Allora, cosa pensi di indossare per fare colpo su riccioli d’oro?”
“Ma se è mora!”
“Dettagli. Allora?”
“Uhm..hai delle proposte?”
“Per il mio modesto parere potresti optare sul jeans scuro, le converse, che presto ti ruberò, e la maglia che la sottoscritta ti ha regalato lo scorso Natale. Très chic!”
“Grazie per avermi avvisato sul tuo prossimo furto. Provvederò a metterle sottochiave.”
“Stronzo.”
“Demente.”
“Fava!”
“Ippopotamo.”
“Ora devi spiegarmi per quale motivo proprio un ippopotamo.”
“Non so, forse perché amo la sua pronuncia. Prova. I p p o p o t a m o .”
“Poi sono io quella malata eh?”
“Naturalmente.”
“Va bene, ippopotamo. Ti lascio ai tuoi preparativi. Non mangiare troppo la faccia di riccioli d’oro, eh?”
Alex non potè rispondere poichè Zoe aveva già chiuso la telefonata.


“Cosa vuoi?”
“Disturbo?”
“Direi di si. Per caso sei con Kate, che sta facendo il polipo sul tuo collo?”
“Cosa? No!”
“Se lo dici tu, sentivo un rumore strano.”
“Concentrati sulla mia voce allora.”
“Ma è così..fastidiosa!”
“Hai per caso il ciclo?”
“Si, cioè..no. Ma cosa ti frega?”
“Il tuo tasso di acidità supera anche i livelli massimi, tutto qui.”
“Allora è meglio che tu stia attento; potrei non rispondere delle mie azioni.”
“E cosa potresti farmi di così terribile?”
“Potrei non parlarti più.”
“Uhm..si. Devo dire che sarebbe una terribile perdita, che non supererei con facilità.”
“Davvero?”
“Certo che no!”
“Ti odio Alex, sappilo!”
“Ti odio anche io, Zoe, e per questo motivo ti chiedo di affacciarti alla finestra.”
“Non ne ho alcuna intenzione.”
“Andiamo, davvero non vuoi sapere cosa ci sia nel tuo giardino? Forse Patrick Toms!”
“Potrebbe esserci anche Robert Pattinson, non mi interesserebbe.”
“E se ti dicessi Jared Leto?”
“Dov’è?!?”
Ma Zoe non vide alcun Robert Pattinson né alcuna traccia di Jared Leto nel suo giardino. Bensì un ragazzo con i jeans scuri e le converse, che guardava verso di lei con una piccola torta posata su una mano.
“Ma cosa..?”
“Buon compleanno ippopotamo.”
“Ma non è ancora scoccata la mezzanotte!”
“Hai parlato così tanto da non esserti accorta che invece è proprio mezzanotte, Zoe.”
“Dio, sei una bruttabellissima fava!”
“Se volessi scendere, non sarebbe male, sai?”
Zoe non se lo fece ripetere due volte e corse lungo le scale, uscendo velocemente in giardino, il cellulare ancora vicino all’orecchio.
“Sei pazzo, Alex.”
“Hai ragione.”
“E Kate?”
“Sei tu la mia Kate, scema.”
“Sono così brutta?”
Alex scosse il capo ridendo. “Guardati. Tu non hai bisogno di nulla per essere la cosa più bella del mondo. Lo so, non guardarmi così; so che possono apparire parole banali e senza alcun senso, ma non saprei esprimermi diversamente. A volte vorrei essere un poeta, uno scrittore sai? Loro sarebbero capaci di esprimere ciò che sento per te con un termine soltanto, lasciando il mondo senza fiato; loro saprebbero dirti quanto tu sia la cosa più semplice che possa esistere, ma al tempo stesso capace di accecare più del sole stesso. Capisci? Io non so dirti ciò che sento meglio di così. Devi rassegnarti. Mi hai accecato.”
Zoe rimase inerte ad ascoltare quel fiume di lettere, che raggiungevano la sua mente senza alcuna logica, vorticavano confusamente nella sua testa e lei non era capace di comprendere cosa stesse succedendo e perché, tuttavia, percepisse che eranoquelle le parole che da sempre avrebbe voluto sentirsi dire.
Alex respirò profondamente e fece un passo verso di lei. “Esprimi un desideri e spegni le candele.”
Zoe lo guardò e finalmente capì. Così chiuse gli occhi ed espresse l’unico desiderio che in quel momento sentiva di voler ottenere. Lui. E sul giardino cadde il buio.



Questo momento è davvero terribile, lo so, e mi scuso.
Oltre ad essere in ritardo, non ho saputo scrivere un degno 'capitolo' per voi -.-'
Colpa dell'aria di mare, chissà! In ogni caso spero di leggere le vostre opinioni (:
Un grande, grandissimo bacio a voi, faveh!
Lu <3
   
 
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