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Autore: Tecla Sunrise    13/04/2011    7 recensioni
2022: Rose Weasley, Albus Potter, Scorpius Malfoy e Audrey Zabini si perdono per i sotterranei di Hogwarts.
1995: per Harry Potter si conclude il primo giorno del suo quinto anno ad Hogwarts con una punizione con la Umbridge.
Certo non si aspetta di trovarsi il suo clone davanti, e sembra che neanche il suo clone sia molto felice di vederlo.
Si, signori e signore, Albus, Rose, Scorpius e Audrey sono finiti nel passato.
Ma se ne staranno con le mani in mano oppure cambieranno il corso della storia?
Tra l'Esercito di Silente, la Umbridge, le lezioni, gli amori e le incomprensioni passeranno un anno assurdo nel tentativo di rendere la conquista della vittoria più semplice e senza inutili sacrifici... ci riusciranno?
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STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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- L’Ordine della Fenice -

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Capitolo 9: Crescere fa schifo
 
Venerdì fortunatamente arrivò senza che se ne accorgessero, e finalmente poterono confrontarsi tra di loro per pensare a come distruggere gli Horcrux.
 
O meglio, lo avrebbero fatto, se Audrey si fosse degnata di rivolgere loro la parola.
 
“Quello che non capisco” disse Scorpius, a lezioni finite, nella stanza delle Necessità, rivolgendosi ad Albus e Rose “è perché ce l’abbia anche con me e Rose… insomma, sei tu che non te la vuoi scopare, mica noi!”
 
Prima che Al potesse ribattere Rose diede manforte al biondino.
 
“Per una volta Al, sono d’accordo con Malfoy. Cosa centriamo noi!?” esclamò infervorata, tormentandosi i riccioli rossi.
 
“Non è colpa mia!”si difese debolmente il moro.
 
Scorpius inarcò un sopracciglio, mentre Rose tossicchiò sarcasticamente.
 
“Ok, va bene! Ma poteva evitare di fare tante storie e stare a sentirmi! A me lei piace!” esclamò rassegnato.
 
“e tu a lei lo devi dire, non a noi” gli disse Rose, addolcendo un po’ il tono, mentre Scorpius annuiva rapito dietro di lei.
 
“non vuole ascoltarmi…” borbottò Albus sconsolato, accasciandosi sulla poltroncina.
 
“E tu obbligala a farlo! Che ne so… legala! Insomma, se o non sei figlio dell’assassino di Voldemort? Muovi il culo!”
 
“Malfoy! Ci manchi solo tu a sparar cagate, per favore!” gli rispose Rose, lanciandogli un’occhiataccia raggelante.
 
Il biondo alzò le mani in segno di innocenza.
 
“scusa, scusa!”
 
Al intanto versava in uno stato pietoso sulla poltroncina e aveva smesso di ascoltarli.
 
“Dobbiamo parlare con Audrey” disse Rose, lapidaria.
 
Era ora di farla finita, lei e Audrey non avevano mai litigato per più di due ore e invece erano due giorni che non si parlavano.
 
Al esalò un gemito disperato e Scorpius sbuffò.
 
“maschi” borbottò Rose, premurandosi di non farsi sentire, e riuscendoci.
 
Audrey, invece, dopo aver parlato con Lui aveva rimesso il diadema al suo posto e si era addormentata.
 
Aveva fatto un sogno orrendo, in cui la sua pelle diventava bianca, le cadevano i capelli e mentre si guardava allo specchio gli occhi le diventavano rossi.
 
Si era svegliata sconvolta all’alba – come al solito – e non era riuscita a riaddormentarsi.
 
Non che ne avesse voglia in realtà, la paura di rivivere quel sogno la invadeva, e si sentiva chiusa in trappola.
 
Fu presa da un attacco di panico, di asma e isterico nello stesso tempo e ci mancò poco che collassasse sullo stipite della porta.
 
Quando, vari tranquillanti magici e respiri profondi dopo,riuscì a riprendere il controllo di sé stessa era sfinita e si fiondò a fare una doccia.
 
Il suo bisogno di calma l’aveva spinta a restare sotto l’acqua calda molto più del solito, e le sue compagne di stanza erano già scese.
 
Pansy aveva tentato di farla muovere ma la ragazza, distrutta, le aveva detto di non preoccuparsi e l’aveva mandata via.
 
Quando, in un ritardo allucinante, era tornata in camera a recuperare la borsa e aveva fatto per uscire una strana forza non gliel’aveva permesso.
 
Aveva provato con tutte le sue forze, e dopo dieci minuti di tentativi era riuscita ad oltrepassare la barriera invisibile, ancora più sfinita di prima, e con uno strano senso di vuoto addosso.
 
Durante il giorno aveva brillato per le evidenti occhiaie violacee e per l’aspetto pallido e smunto, ma non vi aveva fatto caso: continuava a rimuginare su Lui.
 
Oh sì, perché Audrey Zabini poteva essere irritante, presuntuosa e orgogliosa, ma ingenua no.
 
E se un diadema che contiene un pezzo di anima di Voldemort comincia a parlarti sono cazzi amari.
 
Decisamente.
 
Audrey scacciò a fatica quella orrenda vocetta interiore, causa di tutti i suoi problemi, in primis tutte le seghe mentali su una possibile storia con Albus.
 
Tuttavia quando rischiò di svenire all’ultima ora della giornata decise di mettere da parte il suo orgoglio e di parlare con i suoi amici del diadema.
 
La facilità con cui la sera prima l’aveva soggiogata era inquietante, e Audrey non aveva nessuna voglia di essere posseduta da Voldemort, ci mancava solo quello.
 
Seguì a distanza di sicurezza Al, che pareva non essersi accorto di lei, nella speranza che raggiungesse gli altri.
 
Finalmente il moro raggiunse il giardino, dove all’ombra della loro quercia Rose e Scorpius stavano chiacchierando tranquilli.
 
Quando le cose tra loro aveva cominciato ad essere così complicate?
 
Crescere fa schifo.
 
In quel momento Rose scoppiò a ridere di cuore, seguita a ruota da Scorpius.
 
Quei due si erano sempre odiati, com’era possibile che ridessero insieme?
 
L’atmosfera che li circondava era distesa, erano tranquilli e rilassati.
 
Quando c’era lei si accapigliavano ogni due per tre.
 
Era colpa sua… altrimenti non si spiegava.
 
Cambiò idea poco prima di entrare nella visuale dei tre e tornò verso il castello.
 
Tuttavia, per quanto i suoi amici stessero meglio senza di lei, lei decisamente stava peggio senza di loro.
 
Sbuffò, sentendosi in trappola.
 
Cominciò ad annaspare e si sentì assalire dal panico.
 
Non riusciva più a reggersi in piedi, le tremavano le gambe, e si accasciò contro il muro,mentre sentiva le forze abbandonarla.
 
Era semplicemente fottuta.
 
“Hey… tutto bene?” le chiese una voce.
 
Con uno sforzo immenso si costrinse ad alzare lo sguardo, e si ritrovò faccia a faccia con uno schianto di ragazzo.
 
No… erano due…
 
Bene! Adesso aveva pure le allucinazioni!
 
“Fred non credo che sia in grado di risponderti…”
 
“È l’amica di Rose, no? Quindi dovremmo chiamarla.”
 
“No…” riuscì a biascicare Audrey, cercando di tenere gli occhi aperti.
 
“Portiamola in infermeria, prima. Non ha per niente una bella cera”
 
“La prendo io, George. Tu intanto va’ ad avvertire Madama Chips”
 
Audrey, in un ultimo sprazzo di lucidità, vide quel bellissimo volto avvicinarsi sempre di più, fino a che i suoi occhi azzurrissimi non furono a due centimetri dal suo viso.
 
Azzurri, non verdi.
 
Non come Albus, quello stronzo. Era riuscito persino a farle odiare il colore verde!
 
Comunque quei due pezzi di cielo, che la fissavano preoccupati, la lasciarono senza fiato.
 
E, inevitabilmente, svenne.
 
***
 
Rose, stranamente, si era ritrovata a ridere a una battuta di Malfoy.
 
Sotto la quercia, la loro quercia, quella dove si riunivano tutti e quattro, dove, sempre e comunque, ci si poteva sfogare.
 
E Rose si rese conto, ancora più stranamente, che era già da un po’ che non provava quel profondo fastidio nel vedere Malfoy, bensì una sorta di rivalità che la spingeva  a prenderlo in giro scherzosamente.
 
E infine, ma non meno importante, rimase stordita dal sorriso di Scorpius.
 
Scorpius ghignava, ridacchiava, sadicamente a volte, ma Scorpius non sorrideva!
 
Era una delle costanti di Rose Weasley: l’incapacità di Scorpius Malfoy di ridere.
 
E invece adesso era lì, seduto accanto a lei, e rideva, rideva come un matto.
 
E il suo sorriso illuminava lo spazio circostante come un piccolo sole.
 
Anche gli occhi, grigi, brillavano di una luce diversa, ma bellissima.
 
Rose fu colpita da quelle parole.
 
Malfoy era… bello?
 
Oh, sì.
 
Non diede ascolto alla voce dentro di sé, d’altronde, da persona razionale qual’era, una voce interiore non era altro che la riproduzione delle proprie volontà.
 
Quindi sì, Scorpius Malfoy era bello, ma era Scorpius Malfoy.
 
Dettaglio non trascurabile.
 
Scosse la testa, decisa, e i suoi pensieri si dedicarono a Audrey.
 
Era stata una vera stronza il giorno prima a farle quella battutina, ma in fondo aveva ragione! Perché doveva trattare così loro due quando era arrabbiata solo con Albus?
 
“Rose? Ci sei?” le disse Scorpius, agitando una mano davanti al suo viso.
 
Rose?” chiese la ragazza, scandalizzata.
 
Lui fece una faccia un po’ perplessa, dopodiché annuì con fare ovvio.
 
“Non posso di certo chiamarti Weasley, no?”
 
Bella scusa, Scorp.
 
Zitta tu.
 
Mpf!
 
Rose annuì, inspiegabilmente delusa.
 
Decise di ignorare quella sensazione e si dedicò a suo cugino, che aveva lo sguardo perso nel vuoto.
 
O almeno così le parve finchè non si accorse che fissava suo zio Harry, che passeggiava con Hermione e Ron.
 
“Come vanno i rapporti con loro?”
 
“come devono andare? Non posso neanche avvicinarli. Sono una serpe, ricordi?” le disse, con un sorriso amaro.
 
E sia Rose e Scorpius pensarono al Molliccio che Al aveva affrontato al terzo anno.
 
“Al… se avessero l’occasione di conoscerti non avrebbero pregiudizi”
 
Il ragazzo annuì distrattamente, prima di alzarsi.
 
“Vado a cercare Drey, voglio risolvere una volta per tutte” e senza aspettare repliche raggiunse il castello e scomparve dalla vista dei due.
 
Scorpius si perse nella contemplazione della Weasley… era… bella?
 
Aveva due occhi azzurrissimi, i capelli rossastri molto arruffati che ricordavano la chioma di un leone, moltissime lentiggini e un corpo da favola.
 
E quella favola aveva risvegliato ancora una volta gli istinti sopiti di Scorpius.
 
Ma non era possibile! Quel ben di dio non poteva restare così, alla portata di tutti! Doveva essere sua. Non guastava poi che Rose fosse brillante, divertente e buona.
 
Prese una decisione.
 
O la va’, o la spacca, Scorpius.
 
Prese delicatamente il viso della ragazza, che in quel momento osservava il lago, e la portò a guardarlo.
 
Vide il rossore invadere le guance della ragazza e tradire il suo imbarazzo, ma non ci diede peso.
 
La fissò attentamente e Rose si sentì incatenata a quello sguardo grigio e magnetico.
 
Poi, con calma, Scorpius appoggiò le sue labbra su quelle della Weasley.
 
Non era un bacio vero, era uno sfiorarsi di labbra, mentre entrambi, ancora con gli occhi incatenati, sentivano l’eccitazione montare.
 
Scorpius poco dopo decise di giocarsi tutto e chiese l’accesso alla sua bocca e non si fece pregare.
 
Non riusciva più a ragionare, era preda dalle emozioni, mai provate in una simile intensità.
 
Le loro lingue si cercavano, d’un tratto fameliche, e Rose, pur non avendo molte esperienze in quel campo, si ritrovò a ricambiare Scorpius con una foga e una intraprendenza che non le appartenevano.
 
Quando si staccarono per respirare e si guardarono ansanti Rose si rese finalmente conto di quello che era successo.
 
Ho baciato Scorpius Malfoy.
 
Ho baciato Scorpius Malfoy, e mi è piaciuto.
 
Ho baciato Scorpius Malfoy, e vorrei rifarlo.
 
Ho baciato Scorpius Malfoy, facendo forse la più grande cazzata della mia vita.
 
… e per una volta, non mi importa niente delle conseguenze.
 
Sorrise, maliziosa, facendo rilassare Scorpius, che temeva un rifiuto “alla Potter”.
 
E poi gli buttò le braccia al collo e riprese a baciarlo.
 
Sentì Scorpius sorridere sulle sue labbra e capì cosa intendevano le sue compagne di camera.
 
Le relazioni fanno bene. Altroché se lo fanno!
 
***
 
Albus vagò un po’ per i corridoio, ma non c’era ombra di Audrey.
 
Mappa alla mano, quindi, si stupì di trovarla in infermeria, con… Fred Weasley?
 
Che ci faceva lì suo zio?
 
Corse fino all’infermeria e quando entrò trovò solo Audrey priva di sensi e Fred seduto accanto a lei che la fissava con uno sguardo da pesce lesso.
 
Ahi. Ahi, ahi, ahi…
 
“Scusa… ci conosciamo?” disse, interrompendo i pensieri del rosso.
 
Lui lo guardò, sorrise perché sapeva benissimo chi era, e si alzò, tendendogli la mano.
 
“Sono Fred Weasley, piacere. Tu sei Albus Perkins, giusto? Quello nuovo”
 
Al si limitò ad annuire, guardando preoccupato Audrey.
 
“Che cos’ha?”
 
Fred si fece pensieroso, e lanciò l’ennesimo sguardo preoccupato alla giovane Zabini.
 
“L’ho trovata semi svenuta nell’atrio, non ho idea di che cos’abbia. La lascio a te, io devo tornare in Sala Comune. Ciao”
 
“Ciao, Fred. Grazie”
 
Il gemello si limitò a fare un cenno del capo e a uscire dall’infermeria.
 
“Che mi combini, Drey?” sussurrò Albus, rivolto alla ragazza, prima di baciarla.





Che ne dite? E ricordate: il linciaggio è ancora proibito!
c'ho messo veramente tanto sta volta e non ho parlato neanche di Harry, ma sono in piena crisi scolastica ed è già tanto che sia riuscita a scrivere questo! 
bacioni e grazie a tutti :)
  
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