Ciao a tutti, cari
lettori! ^__^
Dai che questa volta il ritardo è poco… XD
Ultimamente dal punto di
vista artistico sono molto attivo… Se mi cercate su Deviantart (il mio account
è “Tonycocchi”) vedrete un po’ delle cosette che sto sfornando! Non
dimentichiamoci poi la scrittura: ho postato in questi giorni una piccola fic
comica sui Cavalieri dello Zodiaco che consiglio a tutti gli appassionati, e a
coloro che hanno già letto altre mie fic comiche! XD
L’ultima volta ci siamo
salutati con il volgersi della situazione in favore dei cacciatori di pozioni,
ma per questo capitolo nuove sorprese e nuovi ribaltamenti sono in arrivo! E a
proposito di ribaltamenti… preparatevi a salti, urla, e a tante rocambolesche
sequenze! Buon divertimento!
PS: GAZILLE X LEVI ORA E
SEMPRE!
PPS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
L’Ex-Equip è una magia
portentosa per certi versi: il potere di avere, direttamente nelle proprie mani
e in meno di un attimo, un qualunque pezzo del proprio arsenale, sia esso un
coltello o una spada, uno scudo o un’armatura, anche conservato a miglia e
miglia di distanza.
Una volta Lucy aveva visto
Erza utilizzarlo con i costumi da bagno o per far comparire un barbecue…
Ma una palla da
demolizione era decisamente più di quanto potesse mai aspettarsi… Non fosse
stata tanto spaventata da quell’enorme massa nera e pesante pronta a
sfracellarla da non riuscire ad articolare le parole, più che un semplice urlo
le sarebbe venuto da chiedere…
<< MA DOVE CAVOLO SE LA TIENE UNA ROBA DEL
GENERE?!?!?!? >>
Al confronto la catena
della sua precedente arma sembrava una collanina! E dire che già in quel caso erano
rimaste sgomente a vederla… Di sicuro Sybille possedeva delle armi veramente
originali.
Ovviamente questi pensieri
erano alquanto frammentari e disordinati nelle menti di Lucy e compagne, le
quali non pensavano ad altro che a schivare ed urlare.
“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!”
Prima la palla e poi la
catena volarono sopra le loro teste, futilmente riparate sotto le mani per
istinto.
“Mf!”
Sybille piantò bene i
piedi e, reggendo l’altra estremità dell’arma, una sorta di impugnatura grossa
quanto il tronco di un piccolo albero, fece leva su di essi per roteare l’arma.
Questa si alzò in aria,
coprendo per un attimo con la sua ombra Evelyn.
“UAH! FAI ATTENZIONE!”
Dopodiché, descritto
l’arco, la palla tornò roboante verso di loro.
“GAMBE!” urlò Charle.
CRASH!
Lasciando un cratere,
l’arma si abbatté a terra, massacrando decine di mattonelle innocenti.
Sybille si passò una mano
sulla fronte: “Rialzarla ora sarà una faticaccia.”
“Meno male…” sospirò
Wendy.
“Evelyn?”
“Uh uh uh! Le schiaccio io
quelle piccole pulci.”
“Non siamo pulci!”
protestò Wendy.
“Tu sei la più pulce di
tutti. Allontanati dalla mia Charle, non osare saltarle addosso, eh?”
Charle tirò fuori gli artigli: “Ehi! Non parlarle in quel modo! E sappi che
preferirei avere Wendy per pulce piuttosto che te come padrona!”
“NUUUUUUUUUUOOOOOOO!!!”
urlò Evelyn, divenuta per lo shock flessibile e bianca come uno spettro.
La rossa si gettò a terra
sulle ginocchia: “Come hai potuto dire una cattiveria simile, Charle? Sigh…”
Poi rialzò di botto uno
sguardo infuocato: “Come tua futura padroncina è anche mio compito educarti! Mi
spiace Charle se mi costringi ad essere dura, ma sappi che il mio cuore piange
nel farlo!”
Le crepe intorno alla
palla da demolizione cominciarono a far rumore.
“Eh?!”
Le Fairy Tail, che
pensavano ormai fosse finita, restarono impotenti a guardarla sollevata come da
una forza invisibile: sembrava diventata viva.
La mano di Evelyn era
altresì sollevata.
“Sigh! Non oso guardare!”
E girandosi dall’altro
lato, compì un gesto della mano e la catena scattò in avanti!
“WAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!”
La palla roteò in aria,
sfiorando Levi e Wendy, poi si alzò e poi infine ricascò a terra provocando un
nuovo cratere a due passi dalla codina di Charle.
“Oh, cielo, mi sento
male…” fece la gatta al sopraggiungere di un leggero giramento di testa… Ma dovette
farselo passare in fretta: la palla si stava già rialzando, mentre, il cratere
che aveva provocato un attimo prima, iniziava ad allagarsi: evidentemente aveva
colpito una tubatura sotto il pavimento nella quale, malgrado gli anni passati,
era rimasta ancora dell’acqua.
“Evelyn controlla le
magie, e siccome le mie armi sono evocate tramite magia, può appunto
controllarle.” disse tra sé e sé Sybille, che neutra come al solito si godeva
pacatamente il risibile spettacolino di quattro moscerini in fuga da uno
scacciamosche gigante.
CRASH!
La sfera di metallo si
schiantò contro il fondo della sala, provocando un foro circolare nel muro, per
poi tornare indietro, rialzarsi e roteare, puntando su Levi.
Quest’ultima spiccò un
balzo felino in avanti, mentre la demolitrice passava giusto dietro di lei,
spaccando una parete e poi continuando l’opera con la catena, quando questa
seguì come una frusta il suo movimento.
Non le avrebbero schivate
per sempre: già stavano iniziando a stancarsi.
“HO UN’IDEA!” urlò Lucy,
facendo segno alle altre tre di venire verso di lei.
“Sarebbe?” fece in tempo a
chiedere Levi, prima che una brutta, bruttissima sensazione le costringesse a
voltarsi tutte da un lato… quello da cui stava tornando la palla!
“SALTATE!” fece Lucy
agendo…
“MA CHE?!?!” esclamò Levi,
imitandola incredula…
“SEI PAZZA?!” miagolò esasperata Charle, seguendole controvoglia…
“AAAAAHHH!” obbedì spaventata Wendy…
“Io non ne avrei avuto il coraggio…”
disse Evelyn quando vide che si erano lanciate sulla catena, afferrandosi ai
suoi anelli…
La catena continuava a
muoversi, descrivendo larghi archi, e, come puntini su di essa (o come appunto
pulci sulla schiena di un serpentone), le Fairy Tail restavano avvinghiate, malferme,
ma almeno al sicuro come su un vagone delle montagne russe!
Charle aveva il sangue
agli occhi e una stretta allo stomaco: “SAREBBE QUESTA LA TUA IDEA?!?!?”
“MI SENTO MALE!” pianse la
piccola draghetta.
“RESISTETE!” –le incitò
Levi- “In questo modo siamo al sicuro dalla sfera! O preferite vi schiacci?”
“AIUTOOOOO! GAZIIIIILLE!
VIENI A FARMI SCENDEREEEEE!”
A Levi uscirono gli occhi
dalle orbite: “LUCY! MA SE L’HAI PROPOSTO TU DI SALIRE!”
Ma mica lo sapeva che
sarebbe stato così… Se almeno ci fosse stato anche Gazille a partecipare al
giro per potersi abbracciare a lui e sentirsi al sicuro tra le sue braccia!
“Strepitoso!” -sbalordì
Evelyn guardandole- “Io non l’avrei fatto mai e poi mai!”
Anche perché si sarebbe di
certo rovinata il vestito!
“Non siamo qui per fare
complimenti.” la redarguì Sybille.
“Oh, andiamo! Non si vede
mica tutti i giorni, potresti scioglierti un pochino!”
“Pensa a liberartene.”
“Uffa, va bene…”
La sfera roteò e si
diresse verso la parete lunga della sala rettangolare, quella con il camino e,
un po’ più in là, con la breccia nel muro che aveva provocato usando il soffio
di Wendy.
“Le farò schiantare!”
La canna del grande
camino, che si innalzava fino al soffitto in rilievo rispetto alla parete,
venne colpita di striscio e perse un pezzo, facendo volare via mattoni e
detriti a destra e a manca, che per miracolo non fecero male a Levi e le altre.
Ora però era la catena, il loro “luogo sicuro”, a strusciare contro la parete,
e sarebbero finite schiacciate se fossero rimaste ferme.
Wendy e Charle si
nascosero dentro uno degli anelli, approfittando delle ridotte dimensioni di
entrambe, evitarono lo schianto.
“Lucy! Fa come me!”
Come la catena fu
abbastanza vicina al muro, Levi allungò le gambe e cominciò a camminare su di
esso, continuando a tenersi aggrappata con le braccia al proprio anello.
Lucy, pur gridando dalla
paura, riuscì a fare lo stesso.
“Però, che atletiche,
sembra una mossa degna di me…” fece Sybille ponendo le mani ai fianchi.
“Certo che quando si
tratta di metterti in luce diventi più recettiva, eh?” la punzecchiò Evelyn.”
“Senti chi parla di
mettersi in luce…”
Evelyn a quel punto fermò
la catena, che restò come un serpente ipnotizzato, sollevata a mezz’aria al
centro della stanza.
“Charle! Per favore, scendi giù di lì!”
“No!”
Meglio schiantarsi che
prendere un tè vestita da bambolina con quella signorina così irritante!
“Sigh, non mi lasci altra
scelta… Mi raccomando non farti troppo male… Voi invece potete farvene!”
“Ma che…”
Sfera schizzò verso il
soffitto, e le Fairy Tail con lei! A quella velocità e con quell’ angolo
d’impatto non sarebbe bastato improvvisarsi acrobate!
“LASCIATE!”
Le Fairy Tail allora,
prima che la sfera impattasse il soffitto, si sollevarono sul proprio anello,
approfittando del fatto che la catena non correva esattamente verticale, ma
come una discesa molto ripida. Fecero un passo in equilibrio da un anello
all’altro per darsi la spinta e poi si lanciarono nel vuoto.
Non era certo una bella
soluzione: ora anziché del soffitto dovevano preoccuparsi del pavimento, che
stavano per raggiungere altrettanto velocemente!
“È la fine! E non ho
neanche mai baciato Gazille!” pianse Lucy.
“Non conoscerò mai le
dolcezze dell’amore!” si unì a lei Wendy.
“SOLID SCRIPT! MATTRESS!”
Levi riuscì all’ultimo
istante a far comparire una specie di grosso cuscino blu di forma quadrata
sotto di loro: atterrandovi sopra, le quattro rimbalzarono in varie direzioni,
ma tutte più o meno incolumi, salvo Charle che finì in una pozzanghera: lì il
pavimento era stato bagnato dalla tubatura sfondata che, riempito il cratere,
continuava a zampillare.
Charle si strizzò la
codina, mentre Evelyn, impietosita voleva correre da lei a soccorrerla: nulla è
più pietoso di una micetta bagnata. Purtroppo Sybille stava già correndo verso
di loro, tutte e quattro a terra, e di certo con intenzioni meno amichevoli.
“Siete mie.” Annunciò
brandendo la sua sciabola, parlando senza rabbia né ostilità, come stesse per
fare cosa semplice e naturalissima.
“Oh, no!”
CRUMBLE…
In sala tutti alzarono gli
occhi all’udire quel rombo. La sfera demolitrice di Sybille giaceva ora a terra
incontrollata, dopo essere ridiscesa giù dal buco nel soffitto che aveva
provocato. Purtroppo non puoi sfondare e creare crepe di tali dimensioni nel
soffitto di una casa vecchia e fatiscente senza aspettarti un bel fragoroso
crollo.
Sybille si fece indietro,
visto che minacciava di cadere proprio tra lei e le quattro Fairy Tail. Ancora
una volta, mantenendo neutralità e distacco aveva evitato una sciocca
complicazione, anche se era un po’ curiosa di sapere di chi fossero quelle urla
che si sentivano…
“Gazille! Levi! C’è
nessuno?”
Pantherlily stava
perlustrando il piano superiore, ma inutilmente. Nella stanza abbandonata
frettolosamente da Levi e Charle una volta scoperte da Oberon, non aveva
trovato tracce da seguire. Sembrava quasi che le sue amiche fossero fuggite
attraverso i muri, e forse era anche possibile.
“Accidenti, ci ho messo
troppo per riprendermi. Devo trovarle alla svelta.”
In cuor suo poteva solo
sperare quel tipo non le avesse raggiunte: era un avversario più che ostico,
capace di stenderlo al tappeto in meno di un minuto.
“Tsk!” –si guardò intorno-
“Dannato labirinto.”
A un certo punto credette
di udire un rumore, ma pensò di essersi sbagliato visto che somigliava a una
risata… Poi però lo sentì di nuovo e, pur stranito, prese a seguirlo, anche se
sembrava gli si stesse già avvicinando.
“GHIHIHIHI! CHE
SECCATURA!”
A poche lunghezza di
distanza, Oberon lo seguiva, ridendo pure lui, solo che lui alle risate non era
obbligato e quindi il bastardo se le stava godendo anche di più.
“Avanti, vieni qui, non
scappare!” lo provocava il biondino mulinando la sua spada.
Gazille, davanti a lui,
non poteva non notare i tagli che comparivano ai lati sulle pareti e sul
pavimento, alcuni passando particolarmente vicini alle sue orecchie o ai suoi
piedi!
Quel dannato stava
praticamente giocando!
SLASH!
Come non detto,
quest’attacco tagliente a distanza gli aveva portato via una ciocca di capelli!
“GHIHIHI! ASPETTA CHE
FINISCA… IH IH… DI RIDERE… IH IH… E TI FACCIO PASSARE LA VOGLIA DI SCHERZARE!”
“Eppure mi sembri così in
vena di scherzi. Senti questa: << Un tizio entra in un caffè… SPLASH!
>> Ah ah! Che te ne pare?”
“FA SCHIFO! AH AH AH AH!”
“A me sembra ti diverta.”
Gazille si tappò le bocca con
le mani: << Oh, come mi divertirò a
farti a pezzi! >>
Nel frattempo Oberon
continuava a far sibilare i suoi colpi d’aria taglienti tutto intorno a lui,
che li evitava come poteva, saltellando o abbassando la testa. Il ridente
dragone, esasperato vide una porta e ci si rintanò dentro.
Contemporaneamente,
un’altra porta, sul lato opposto della stanza (si trattava di un bagno), si
aprì.
“Gazille?!”
Il dragone, richiusa di
botto la porta e messosi a bloccarla con la schiena, fu molto felice di vedere
di chi si trattava: “Lily! Ghihihihi! Come sono contento di vederti! Ah ah ah!”
“Ehm… vedo…”
Si, proprio molto felice!
“Ti senti bene?”
Per tutta risposta, preso da un attacco di ridarella, Gazille si piegò in due e
fu costretto ad appoggiarsi al lavandino: “Non farci caso! Ah ah ah! È una
pozione di quel bastardo! Ah ah ah! E le sue battute fanno schifo! Ah ah ah!”
L’exsheed lo guardò con
aria di sufficienza: così non faceva più paura a nessuno!
“Che ne è delle altre?”
“Ih ih ih! Ci siamo
divisi! Io ora sono inseguito da Oberon! Ah ah ah ah! E le altre… Ih ih! Non so
dove sono! Ah ah ah! Per quanto ne so potrebbero averle già prese di brutto! Ah
ah ah! E in tutto questo non riesco a smettere di ridere! Ih ih ih ih! Che
situazione del cavolo! Ghihihihi!”
“Oh,
fantastico… “Ih ih
ih”…” –lo imitò l’exsheed per
alleggerire la tragicità della situazione- “Se è
stato in grado di ridurti così e dici che ti è dietro
forse è meglio ritirarci
a cercare le altre.”
“Ih ih, dammi un istante…
e mi riprendo………… AH AH AH AH!”
CRASH!!!
?!?!?!?
D’improvviso tra i due un
qualcosa di grosso e nero era venuto su dalle piastrelle verde acqua del
pavimento schizzando verso l’alto, facendo prendere ad entrambi una paura boia.
“E quella che diavolo
era?!” esclamò il gatto nero.
“Una palla da demolizioni! Ah ah ah ah! Che ridere!”
La palla tornò di nuovo
giù, ripassando dal buco con cui si era fatta strada, e che ora divideva Lily
da Gazille, il quale continuava imperterrito a singhiozzare e ghignare.
“Ehm, Gazille…”
“Ih ih ih! Dai, vedi il lato positivo, ci ha mancati! Ah ah ah! A momenti ci
uccideva! Ah ah! Che ridere! Ah ah ah!”
Lily gli fece segno di
guardare ai suoi piedi, e, implicitamente, di rendersi conto di quel rumore di
crepe che si faceva sempre più forte.
Il pavimento del bagno
rimasto, quello sotto i loro piedi, stava cedendo…
“… Ok, ora non mi diverto
più…”
CRASH!!!
Sgomente e un po’
spaventate dall’urlo, Levi, Lucy, Wendy e Charle puntarono gli occhi verso
l’alto e videro un nuvolone di polvere, pietre, pietruzze, piastrelle venire
giù insieme a una vasca, un lavandino, confezioni di sali da bagno, e, nascoste
in quel casino, parve loro di scorgere due figure.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!”
Persino Sybille aveva gli
occhi sgranati!
Lo schianto avvenne nel
poco spazio tra di lei e le quattro Fairy Tail, mettendo così a loro
disposizione una barricata di detriti, sormontata da una scintillante vasca da
bagno con rubinetti dorati. Da questa uscivano la testolina di Lily, appeso al
bordo con una bruttissima cera, e una indomita criniera nera che fu subito
riconosciuta da Lucy e Wendy.
“GAZILLE!”
Sybille si attivò
all’istante: “EVELYN! COPRITI GLI OCCHI!”
“AAAH! SUBITO!”
Gazille si sollevò e si
massaggiò la testa.
“Bene, non ci trovo nulla da ridere: l’effetto della pozione è finito.”
“Ottimo.” –scherzò Lily- “Così non sfigurerai dinanzi le tue fans.”
“Eh?”
Gazille si girò nella
direzione indicatagli e vide, ai piedi della montagnola su cui si trovava, Lucy
e Wendy che lo guardavano con occhi a cuoricino.
“Sigh…”
Perlomeno erano salve, e
così anche Levi e la gatta bianca.
“Evelyn, tu stai indietro
e non guardare, di loro me ne occupo io.”
“Non mi suona bene…”
commentò Lily, vedendo per la prima volta quella nemica mascherata.
“EX-EQUIP!”
Tutto intorno a lei
comparvero dei piccoli sbuffi di fumo, dai quali apparirono e restarono sospese
volteggiando, decine di sfere nere, simili alla palla demolitrice, anche se
molto più piccole: non avevano catene, ma in compenso erano puntute!
“ASSALTO SPINATO!”
Indicò con indice e medio
uniti la direzione e le sfere chiodate si diressero verso di loro.
“Attente!”
Gazille con un braccio
solo afferrò la vasca da bagno, che per sua fortuna, vista la ricchezza di
Oliver, era molto lunga e ampia, oltre che di buona qualità, usandola a mò di
scudo per ripararcisi dietro insieme a Lily.
Reggendo quella difesa
improvvisata, Gazille saltò giù dal cumulo, raggiunse le ragazze, e queste con
lui si acquattarono dietro la barricata improvvisata. Prima di abbassarsi,
Gazille riuscì ad afferrare al volo una delle sfere: “Grazie!”
Dopodiché, scansandone
altre due, che andarono a schiantarsi contro il fondo della stanza, si abbassò
e prese a sgranocchiare: ridere tanto lo aveva proprio affaticato.
Purtroppo per lui, se
poteva tollerare di restarsene in trincea sotto un bombardamento letale di
ferraglie che si schiantavano giusto oltre la sua testa, la presenza lì di due
certe ragazze non gli consentiva di consumare il suo pasto in pace!
“Ah, Gazille, mi sei
mancato tanto!”
“Ah, Gazille, sei tornato a salvarmi!”
Una per braccio, come al
solito.
“Piantatela! Non vedete
che sto mangiando?”
Mai disturbare un uomo
impegnato col suo piatto preferito!
Lily e Charle erano seduti
un po’ più in là, con la testa al riparo tra le mani: “Charle, quella non era
la tipa che ti voleva adottare?”
Uno schianto dietro le
loro teste interruppe momentaneamente la loro conversazione, facendo piovere
sulle loro testoline pelose alcuni pezzi di intonaco.
“Ci sta ancora provando! Sigh! Comunque sono contenta di sapere che stai bene.”
Levi, gattonando senza
alzarsi troppo per paura del bombardamento a cui Sybille li stava sottoponendo,
riuscì ad arrivare da Gazille, sebbene Lucy e Wendy se lo tirarono subito a sé:
“Stai indietro, subdola!”
“Gazille, stai bene?”
chiese la ragazza con la bandana.
“Già, Gazille, stai bene?”
si affettò a chiedere Lucy, cercando di apparire il più preoccupata dell’altra
con un paio di occhioni luccicanti.
“Più o meno. Quell’Oberon
malgrado l’aria da fighetto è un osso duro.”
CRASH!
“Tsk, che casino…” commentò
perfettamente tranquillo, mentre le altre tre erano sobbalzate.
“Questo riparo non reggerà ancora a lungo!”
“Levi, avete trovato
qualcuno degli altri?”
“Nessuno, però siamo riuscite a controllare le carte e abbiamo scoperto dove si
trova il laboratorio!”
Più o meno
contemporaneamente, Oberon, con un agile salto dal soffitto perforato,
atterrava nel salone, notando alla sua destra, Evelyn con una benda sugli
occhi, e alla sua sinistra Sybille che seguitava a scagliare palle ferrate
contro un mucchio di macerie.
“Evelyn, che stai
facendo?” domandò lo spadaccino a primo acchito.
“Mi proteggo da Gazille.”
–rispose sorridendo la donna, rassicurata di sentire la voce del loro boss- “In
questo modo non vengo colpita dall’Incanto Cupidus.”
“Bella mossa… E tu Sybille che combi… ?!?!?”
Perché riusciva a vedere
il giardino posteriore da lì?
Non ci sarebbe dovuto essere un pezzo di parete lì in quel punto?
Perché lì il pavimento era
in frantumi?
Perché alla cappa del camino mancava un pezzo?
Perché i muri erano pieni di crepe e enormi fori circolari?
Doveva aspettarselo: uno
non entra in un salone dal soffitto come se nulla fosse se qualcuno non ci ha
provocato un buco grosso quanto un bagno!
“CHE COSA STATE COMBINANDO?!?!?”
L’urlo barbaro del biondo
atterrì le due e stoppò il furioso bombardamento di sfere puntute.
“Sy-Sy-Sybille! Che cos’è
quello?”
“Un buco nel muro?”
“SI!” –ruggì Oberon, più
scomposto che mai- “Che cosa vi avevo detto riguardo i miei futuri progetti su
questa casa?”
“Sono costernata, Oberon.
Ho dato la priorità a combattere in maniera decisa ed efficace contro le nostre
nemiche.”
“A parte il fatto che io
avevo detto che era meglio che voialtri evitaste altri scontri diretti…”
Sybille lanciò
un’occhiataccia ad Evelyn; lei non poté vederla, ma la sua coda di paglia prese
subito fuoco!
“Non voglio che provochi
altre inutili distruzioni, intesi? Ora vi aiuto io a metterli al tappeto!”
“E come ci si arriva a
questo terzo piano?”
“Non lo sappiamo.”
“Fantastico…”
“Ehi, voi due…” –li apostrofò Lily, che insospettito dalla fine degli schianti
si era sporto oltre il ciglio della barricata- “Siamo nei guai, Gazille si è
portato dietro il biondino e qui le cose si complicano.”
Gazille strinse i pugni:
“Tsk!”
Levi, Lucy e Wendy avevano
tutta l’aria di essersela vista brutta: se ora ci si aggiungeva anche Oberon
non sarebbero durate a lungo.
“Gazille, devi cercare di
raggiungere il laboratorio: qui possiamo tenere duro.”
Sgranò gli occhi; era come
se Levi gli avesse praticamente letto nel pensiero. Tuttavia non poteva essere
così facile.
“Oh, no, Gazille, non ci
lasciare!” fece Wendy stringendolo, ma questi la staccò via con un pezzo di
scotch.
“Sei sicura?”
“Si!” ribadì Levi.
<< Cattivo! >> -pensò Wendy in
lacrime- << Pensa più a Levi, non è
giusto! Cattiva anche lei! >>
Gazille voleva
controbattere, ma per qualche motivo non ci riuscì. Sbuffò.
“Non c’è un indizio su
come arrivare a questo maledetto piano segreto?”
La voce di Oberon sovrastò la barricata in un tentativo di negoziato: “Gazille!
Venite fuori e lasceremo incolumi le tue amichette. Noi vogliamo solo sapere
dov’è il laboratorio. Vuoi mettere a repentaglio le loro vite?”
Gazille guardò i suoi
compagni uno per uno, riflettendo su quella domanda tanto inquietante.
Ma Levi seguitò a
rispondere, come quelle parole le fossero uscite dall’altro orecchio così come
erano entrate: “C’è un qualche meccanismo segreto chiamato “ascensore”. Devi
trovarlo, probabilmente è nascosto dietro una delle pareti mobili. Non so come
sia fatto, ma di sicuro è un qualche macchinario in grado di muoversi su e giù
tra i piani.”
“Va bene, vedrò cosa
trovo… E intanto mi porterò dietro quel belloccio.”
“Non potresti portarti via
la belloccia in rosso invece?” scherzò Charle.
Lucy gli si avvicinò a un
palmo dal volto: “L’unico belloccio qui sei tu, Gazillino mio!”
Wendy rispose tirandola
via per i capelli.
“Lily, tu resta qui a dare
manforte.”
“Va bene.”
Gli dispiaceva separarsi
nuovamente dall’amico, ma con uno sguardo marziale si disse pronto a fare del
suo meglio.
Fece per sollevarsi, ma
poi si riabbassò: “Ah, prima che me ne dimentichi…”
Prese a frugare nella
sacca bianca che aveva portava dietro la schiena e vi tirò fuori un libro.
“L’ho trovato per caso in
una stanza e te l’ho preso.” disse lui semplicemente.
“Oh, grazie…” disse Levi, piacevolmente sorpresa da quell’immotivato regalo.
“Riserbatelo per quando i
casini saranno finiti.”
“EHI! MA NOI?! NIENTE
REGALINO?!?!?” piansero Lucy e Wendy, guardando lui preganti e lei con gelosia.
“Fate le brave, state a sentire
Levi, e al ritorno vi do una carezzina in testa.” rispose sbrigativo il dragone
guardando da un’altra parte.
“LO FAREMO!”
Cosa non si fa per una carezzina in testa?
Finito il commiato,
Gazille saltò spavaldo sulla vasca da bagno ribaltata e piena di ammaccature
che aveva contribuito a difenderli.
“Ehi, testa di paglia!”
“Uh?”
“Io so dove cercare l’Incanto Cupidus, e tu no!”
Oberon aggrottò le ciglia: “Tsk!”
“Sai cosa faccio? Ora ci
vado e già che ci sono vedo di sfasciare un po’ di roba che non mi serve giusto
per il gusto di farlo che dici?”
Sybille si avvicinò al suo
boss: “Oberon?”
“Potrebbe essere un
bluff…” –però aveva avuto tutto il tempo di consultarsi con le sue amichette,
che sapeva aver carpito il segreto- “Ma non voglio rischiare.”
Gazille imboccò la porta
più vicina disponibile, una delle due che davano nel salone, e Oberon gli si
lanciò dietro: “Io lo seguo, voi chiudete la storia qui… E non distruggete più
nulla intesi?”
“Si, si…” fece neutra Sybille.
“Agli ordini…” pigolò con reverenza la rossa.
“Il mio capo si è appena
arrabbiato con me, come dovrei sentirmi?” domandò la ninja.
“Triste e in colpa, ma con
la voglia di fare del tuo meglio per rifarti.”
“Ora come ora non me ne
frega niente…”
“Beh, fregatene allora e facciamo come ci ha detto.”
“Va bene. Spero di sentirmi peggio alla prossima ramanzina.”
La sexy ondeggiò sui
tacchi con aria combattiva: “Avanti ora, riprendiamoci Charle!”
“Evelyn, sono dall’altra
parte: guarda che la benda puoi togliertela ora.”
“Ops…”
“Che le prende a quella
con la maschera?” –chiese Lily sbirciando- “Mi sembra un tantino… grigia…”
“Sembra sia il suo
carattere quello di… non avere carattere. Non è ricettiva alle normali
sensazioni ed emozioni di tutti.” rispose l’altra exsheed.
“Un bel frullatone di pozioni magari?” suggerì Lily.
SDENG!
Il bombardamento era
ricominciato; Sybille però, per fare meno danni era passata dalle sfere
aculeate alle lance… E una di queste aveva trapassato la vasca da bagno da
parte a parte e Lily aveva avvertito la punta a pochi centimetri dalle sue
spalle!
“Ci serve un piano e alla
svelta!”
“Corriamo dietro Gazille!”
“No!” –la sgridò Levi- “Penserò a un piano, ma mi serve più tempo!”
Charle alzò la zampetta: “Mhmm… ci penso io!”
Sventolando la codina
bianca in segno di tregua, Charle esordì verso le avversarie come se nulla
fosse: “Avrei una domanda per la tipa con la maschera. Come mai alla tua amica
hai fatto coprire gli occhi mentre tu l’hai visto e non ti sei innamorata?”
Le testoline di Lucy e
Wendy comparirono accanto alla sua.
“Ehi, è vero!”
“Come hai fatto? Siamo curiose!”
“A me lui non interessa…
non mi fa né caldo né freddo.”
“Ma sei una ragazza anche tu giusto?” –chiese ancora la draghetta dell’aria-
“L’Incanto Cupidus dovrebbe farti innamorare di lui volente o nolente.”
“Oberon mi ha rassicurato che su di me non funziona.”
“Come mai?”
“Sono lesbica.”
“Ah, capisco…”
“……”
“……”
Lucy e Wendy iniziarono a
guardare Levi…
“!?!?!?”
Si guardarono… e poi le
mostrarono un sorrisone: “Ah, ora si spiega.”
Levi cambiò istantaneamente di colore: “MA NO! NON È COSÌ!”
“Wow, non me l’aspettavo…”
mormorò Lily tra sé e sé.
Lucy e Wendy le si misero
una da un lato e una dall’altro, ma con aria stavolta più rilassata.
“Altro che immune al suo
fascino! Sapevo era impossibile resistere a Gazille.”
“Mi sembrava strano che
l’Incanto Cupidus facesse cilecca solo con te.”
“N-n-non sono
omosessuale!”
Lucy le poggiò una mano
sulla spalla in modo amichevole, ora che le era tornata simpatica in quanto non
più possibile rivale in amore: “Suvvia Levi, nessuna di noi qui ha pregiudizi.
Anzi, quando mi sposerò con lui ti farò essere comunque la mia testimone di
nozze.”
“Davvero vuoi che io sia la tua testimone di nozze? Oh, Lucy, grazie…” –si
commosse Levi…- “MA NON È VERO COMUNQUE!”
Evelyn scosse il capo: “A
questo punto vi renderete conto di quanto sia tragica la situazione di Sybille:
è lesbica e con una meraviglia come la sottoscritta al suo fianco non mi ha mai
fatto delle avance (che avrei rifiutato sia chiaro), o non le è mai venuto
nemmeno l’idea di sbriciarmi quando siamo state alle terme insieme.”
Sybille fece spallucce:
“Non so… non sento granché…”
“L’importante è che siano gli uomini a notare la mia bellezza, umpf!”
“Ma allora come lo sai che
sei lesbica?” chiese ancora Lucy.
“Boh, lo so e basta…”
Detto ciò, Sybille afferrò
una delle lance.
“Beh, ti abbiamo dato
tempo Levi… pensato a niente?” domandò Charle.
“Qualcosa, ma mi dovrete stare a sentire, tutti voi.”
Lucy e Wendy portarono una mano alla fronte come delle brave soldatine: “Nessun
problema!”
<< Ora che mi credono lesbica tornano a fidarsi
di me! SIGH! >>
<< Detesto dare le spalle al mio avversario…
Almeno ora non ride più. >>
Oberon gli era abbastanza
distante, ma era ancora a portata dei suoi attacchi taglienti.
“Fermati! Fermo ho detto!”
Gazille rifletté: non
poteva correre a vuoto per sempre. Se almeno ci fosse stato qualcuno a cui
chiedere informazioni…
Alla fine del corridoio sbucò
nel salone d’ingresso, rivolgendo un fugace sguardo al soffitto. Come faceva a
salirci?
“Ho detto fermo!”
Oberon tracciò un arco furioso
con lo stelo acuminato del suo spadino e Gazille percepì che quello non era
certo un colpo menato per gioco. Si voltò, facendosi scudo con un braccio, ma
si vide la mezzaluna tagliente tanto vicina da fargli temere il peggio.
“Tsk!”
CRASH!
Oberon si bloccò: “Ma che…?!”
Il suo colpo non era arrivato
a colpire il dragone: un solido muro di ghiaccio era comparso sulla sua strada,
e ancora si stagliava, malgrado pesantemente scheggiato, a sua difesa.
“Gray!”
Comparsogli alle spalle,
il mago del ghiaccio lo salutava con un cenno del capo.
“Come mai da queste parti?”
“Potrei farti la stessa
domanda…”
Un caso fortuito. Gray,
lasciato Henry nel congelatore, si era diretto là dove lo conducevano i rumori
degli scontri, e Gazille, che da lì proveniva, gli era venuto incontro.
Si mise al suo fianco e
squadrò Oberon combattivo, ma il suo viso tradiva un certo affaticamento.
“Ehi, tu, ho lasciato uno
dei tuoi di là, però tranquillo sta bene. Se l’è cavata, però alla fine di
questa storia per premiarlo offrigli qualcosa di caldo, mi raccomando.”
<< Sicuramente è Henry, accidenti… >>
Gazille ridacchiò, ma si
sentiva come degli spilli sotto i piedi: forse era davvero vicinissimo alla
chiave per guarire sé stesso e tutte le altre.
“Senti, avrei fretta di
raggiungere un certo posto, puoi trattenerlo?”
“Umpf, e me lo chiedi?”
“Se permetti ti do una
mano.”
Gazille e Gray si
voltarono: “Na… ?!?!”
In cuor loro si erano
sentiti rassicurati dal sentire l’arrivo del loro infiammabile compagno, ma il
loro entusiasmo era svanito quando videro lui e quel ciccione in giacca e
cravatta trascinarsi gattoni verso di loro con una mano sullo stomaco.
Oberon batté le palpebre
confuso: “Lionel?”
“Natsu! Ma che ti prende?”
Il rosa rispose in malo
modo: “Umpf, che mi prende cosa?... URGH!” sussultando si era portato una mano
alla bocca, mentre la faccia gli si era tinta di verde.
“Uhi uhi…” anche il
ciccione non aveva una bella cera.
Happy, passeggiando
tranquillamente, sbucò dietro di loro: “Dopo la battaglia ci siamo presi una
pausa merenda, ma devono aver mangiato qualcosa di guasto.”
“Uuuuhhh… saranno stati i
peperoni?” si domandò Lionel rotolando sulla schiena.
A quanto pare non tutto si
può conservare nelle tasche troppo a lungo…
“E tu dopo aver sconfitto
un nemico fai merenda con lui?!” sobbalzò il mago glaciale.
Gazille si batté una mano
in faccia: “Idiota…”
Nemmeno a Oberon andava a fagiolo quella fraternizzazione: “Lionel, mi
spiegheresti che succede?”
“Dammi un attimo, Oberon… avrei una cosuccia importante da dirti…”
Tenendosi la pancia, il
tarchiato prese qualche respiro per riprendersi, e poi guardò il suo capo
dritto negli occhi: “Io mi tiro fuori…”
Il biondo sgranò gli occhi: “Che cosa?!”
“Non voglio più combattere
contro di loro, sia perché mi hanno sconfitto, sia perché non mi interessa più
quella pozione che ti ho chiesto... Io… penso di poterne fare a meno…”
“……”
“N-non mi far male, ti
prego!”
Sorprendentemente, quando
Oberon riacquistò la facoltà di parlare, non fu poi così terribile.
“Tsk! Sei padrone di fare
ciò che ti pare Lionel.” si sbrigò a dire, come non gli importasse affatto.
“N-non significa che passo
dalla loro parte!” –lo rassicurò- “Però mi sono reso conto che il modo in cui
cercavo di risolvere i miei guai non era esattamente il massimo… Anzi, forse di
guai non ne ho mai avuti. È stato il vandalo a farmene accorgere.”
“Di che sta parlando?”
domandò Gray all’ameba verde dai capelli rosa, avvicinandosi insieme all’altro
dragon slayer.
“Del fatto che è un
ciccione e la cosa gli sta anche bene o roba simile… Ad ogni modo ho fatto un
ottimo lavoro, ringraziatemi.”
“Aye! Meglio di uno
psicologo!”
Intanto il dialogo tra
Oberon e il disertore proseguiva.
“Sai che questo non andrà
a genio ad Evelyn e agli altri, vero?”
Effettivamente non aveva
tenuto in conto di dover affrontare le loro reazioni, e la cosa poteva
rivelarsi spinosa…
“Però forse anche loro potrebbero arrivare alla mia stessa conclusione… Oberon,
forse non sono le pozioni che ci servono! Forse se anche tu ci pensi bene…”
“Ne abbiamo già parlato Lionel.” –lo troncò severamente il belloccio- “Sai bene
le varie motivazioni che mi spingono.”
“Si, però…”
“Sai anche tu perché sono
arrivato fino a questo punto, e nulla mi fermerà. Mi hai parecchio deluso col
tuo tirarti indietro: che dire, hai deciso di fare da te, ti auguro ti vada
bene.”
Lionel rintanò dispiaciuto
il collo nelle spalle: “Oberon… non prenderla male…”
“Del resto sei sempre
stato privo di determinazione…” fece guardandolo dall’alto in basso.
“Ti sbagli! Ora come ora non sono mai stato tanto sicuro di ciò che sto facendo,
anche se ho rinunciato al motivo per cui sono venuto qui!”
Oberon non riconobbe più
in lui il solito Lionel… Improvvisamente, era come si sentisse indietro
rispetto a lui. E guardò i maghi di Fairy Tail, come fossero colpevoli.
“Oberon, farsi in quattro
per risolvere i propri problemi va bene, ma forse non ce n’è poi tanto bisogno.”
Oberon lo ignorò.
“Sentite, avete idea di un
coso chiamato “ascensore” qui da queste parti?” domandò di fretta Gazille.
“Forse è quel coso che ha
fatto venire la nausea a Natsu, perché…”
“Non c’è tempo! Ditemi dov’è!”
Natsu emise un rantolo provando a sollevarsi, salvo poi ricascare a terra coi
crampi alla pancia: “Boh…”
Non bastava il cibo
guasto, se ci si metteva anche il pensiero di quegli orribili giri si sentiva
peggio che a una mostra di treni!
“Io me lo ricordo!” alzò la zampa Happy- “Era di là!”
Happy indicò il corridoio
da cui lui, Natsu e Lionel erano appena tornati. Gazille allora lo afferrò e se
lo mise dietro il collo, iniziando subito a correre: per lo meno aveva
imboccato la direzione giusta sin dall’inizio!
“Allora indicami la
strada! Natsu, prendo il tuo gatto in prestito!”
Oberon gli corse dietro,
ma passando qualche passo di fianco il suo ormai ex-compagno Lionel, si fermò a
guardarlo. Prima con la rabbia di chi ha tradito, poi con la comprensione di
chi non vuole provare risentimento.
“Lionel… sappi che Evelyn
sta combattendo insieme a Sybille nel salone dell’altra ala contro le altre
Fairy Tail.”
“Evelyn!”
Indugiò un attimo, e poi, reggendosi la ciccia, si avviò il più velocemente
possibile: “Natsu, scusami, ma io devo raggiungerla!”
“Urgh… fai pure…”
Gray lo guardò storto, ma
Natsu lo bloccò afferrandogli la caviglia: non avrebbe torto neanche un capello
a Lucy e le altre.
Oberon lo seguì per un po’
con lo sguardo, poi si ricordò di Gazille.
Ma girandosi, si vide la
strada bloccata.
Gray era nella sua posa da
combattimento…
Natsu nella sua posa da scombussolamento gastroenterico!
<< La soluzione al mio problema… è solo l’Incanto
Cupidus! >>
Oberon puntò la spada, ostentando
le cartucciere da pozioni sotto il pastrano: “Toglietevi di mezzo.”
“Natsu, ce la fai?”
“A te sembra che non ce la
faccia?”
“Si… Ad ogni modo vedi di
tirarti su! Gazille aveva fretta, no? Sicuramente sapeva dove dirigersi…”
E anche Oberon se prima lo
rincorreva con una tale voglia di fermarlo.
“Cerchiamo di dargli più
tempo possibile!”
“Si! … Urgh…”
Il terzo piano e i suoi
segreti stanno per essere scovati, ma i due gruppi sono entrambi ancora in
gara. Guidato da Happy, Gazille riuscirà a raggiungere il laboratorio segreto e
a trovarvi il modo per scollarsi da dosso il fastidioso incantesimo innamorante
prima di Oberon? Gray e Natsu cercano di dargli tempo, ma nessuno dei due è in
ottimo stato (Natsu ha scelto il momento sbagliato per accettare chicche dagli
estranei…)…
Lionel ha deciso di
percorrere la sua strada abbandonando i cacciatori di pozioni e corre dalla sua
amata per salvarla e per parlarle: che cosa troverà ad attenderlo nell’altro
salone, dove la battaglia è al suo culmine?
Nella scene del crollo del
soffitto e della “trincea” volevo rendere un po’ al modo di un film d’azione,
rapido, rocambolesco e a tratti sdrammatizzato, spero di avervi dato quest’impressione!
Restate col sottoscritto
che non mancherà di raccontarvelo! ^__^
Alla prossima!
PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!
PPS: L’appuntamento con le
schede sui miei OC è rimandato al prossimo capitolo! ^__^