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Autore: leocaccino    23/04/2011    5 recensioni
Thomas è uno scrittore molto famoso in tutto il mondo
Alex è un liceale impacciato e timido
Questa è la loro storia....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Flowers serie'
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                                                           - Capitolo16: Il matrimonio - 






“ Io voglio fare l’amore con te, Alex” erano le parole che ronzavano nella testa del biondino mentre era seduto sull’autobus che lo avrebbe portato da Lucas. Erano passate poche ore da quando lo scrittore aveva pronunciato quella frase e lui in tutta risposta aveva sorriso e poi era uscito di corsa da casa. Ma cosa gli aveva detto la testa? Possibile che ogni volta che Thomas decideva di fare un passo avanti nel loro rapporto lui doveva avere paura e poi fuggire dalla situazione? Insomma ormai aveva diciotto anni e si sentiva cresciuto dall’inizio della loro storia, allora perché aveva così tanta confusione tra i suoi pensieri in quel momento? Si prese la testa tra le mani e chiuse gli occhi trattenendo le lacrime, si sentiva uno stupido e soprattutto un sempliciotto che adorava parlare tanto ma non aveva mai il coraggio di agire. Sapeva che chiunque, davanti a una frase del genere, sarebbe caduto tra le braccia di Thomas e si sarebbe lasciato andare agli eventi, ma lui no, lui era scappato, come sempre dopotutto. Il cellulare vibrò nella tasca dei suoi pantaloni per la terza volta da quando era uscito da casa. Alex lo tirò fuori e guardo il nome scritto sul display colorato. Era il suo ragazzo, il suo “amore”. Per la terza volta pigiò il tasto rosso e ripose il cellulare nella tasca dei jeans neri. Poi, dopo essersi asciugato gli occhi, che ormai lacrimavano senza sosta, guardò fuori dal finestrino e si accorse che doveva scendere alla prossima fermata. Pigiò quindi il tasto blu per prenotare la fermata e si alzò dal sedile. Quando scese dall’autobus, si trovò sul marciapiede ricoperto di neve candida e si sentì stringere il cuore quando il cellulare vibrò per l’ennesima volta. Quanto tempo ci avrebbe impiegato Thomas a capire che non voleva parlare con lui. Senza estrarre il cellulare dalla tasca dei jeans cominciò a camminare a passo svelto fino al palazzo dove abitava il suo migliore amico. Quando suonò al citofono, rispose direttamente il moro.
- Chi è? – a sua voce era un po’ assonnata.
- Sono Alex – rispose il ricciolo un po’ titubante. Che lo avesse disturbato?
- Sali – e detto questo il portone scattò con un suono metallico. Alex non aspettò altro tempo e salì per le scale. L’appartamento del suo amico era al quinto piano e in quel vecchio palazzo non c’era l’ascensore, ora capiva come faceva Lucas a rimanere in forma senza fare palestra e continuando a mangiare schifezze. Quando il biondo arrivò al quinto piano, aveva il fiatone, non era di certo abituato a correre per cinque piani di fila. Il moro però lo aspettava appoggiato allo stipite della porta a braccia incrociate. Alex lo fissò titubante, Lucas gli sembrava sexy in quel momento e il suo sguardo gli ricordava troppo quello di Thomas. Pensò un solo secondo se saltargli al collo e sfogarsi piangendo, poi agì e in un secondo si ritrovò attaccato a Lucas che lo strinse a se come se fosse di sua proprietà. Quando i due si staccarono, Alex lo guardò negli occhi tra una lacrima e l’altra.
- Che cosa è successo? – chiese poco dopo il moro dolcemente, tenendogli ancora le mani nelle sue. Il ricciolo non rispose e abbassò lo sguardo, lasciando che le lacrime nere gli rigassero le guance – Riguarda Thomas vero? – Alex fece cenno di si con la testa.
- Io sono un codardo – sussurrò poi dopo un singhiozzo – Non sono degno di stare con lui – affondò poi la testa nel petto del suo amico che lo strinse di nuovo a se, come se volesse proteggerlo da tutto e da tutti.
- Vieni dentro, così ne parliamo un po’ – lo staccò dalla sua maglietta ormai rovinata dalla matita nera mischiata alle lacrime di Alex e lo afferrò per mano conducendolo dentro. Poi chiuse la porta  di casa dietro di loro e aggiunse con un sorriso – Fortuna che i miei sono fuori città – contagiando anche il ricciolo con la sua risatina.
 
- Lo hai lasciato in casa da solo dopo un sorriso? – chiese dolcemente Lucas dopo aver ascoltato bene tutto il racconto di Alex. Non gli sembrava vero, il ricciolo era sempre lo stesso, un po’ senza palle a parer suo – Gli hai detto dove andavi almeno? – il biondino scosse la testa.
- Ho solo sorriso – abbassò lo sguardo mentre le lacrime salivano di nuovo – E poi sono scappato dalla situazione come un codardo – si prese la faccia tra le mani – Come sempre, dopotutto – Lucas gli prese le spalle con le mani e appoggiò la fronte sopra ai suoi ricci.
- Ok, ammetto che sei un po’ senza coraggio – ironizzò subito – Però questo non vuol dire che tu non possa rimediare – Alex si liberò lentamente dalla presa del suo amico e puntò le sue iridi zaffiro in quelle dell’altro – Tu una volta mi hai detto che avevi desiderio di fare l’amore con Thomas, sbaglio? – Alex annuì flebilmente – Beh allora va da lui e diglielo, prendi il coraggio a due mani e vai a confessargli che anche tu vorresti fare l’amore con lui. Che come lui vuoi fare un passo avanti e non rimanere sempre agli stessi livelli –
- Magari ora lui è furioso – rispose quasi sussurrando il biondino.
- Se lo fosse, non ti avrebbe chiamato quattro volte – il moro gli arruffò i ricci e lo cinse, poi, in un abbraccio fraterno – E’ solo molto preoccupato, quindi torna a casa e prendi coraggio. Dopotutto la prima volta non è tanto male – poi sorrise e gli baciò la guancia – So che ce la puoi fare – Alex a quelle parole si sentì nuovamente attivo e pimpante, era un piacere sapere che qualcuno credeva in lui. Poi prese il viso di Lucas tra le mani e lo baciò teneramente sulle labbra.
- Grazie – gli sussurrò poi in un orecchio prima di andare via. Lucas era rimasto imbambolato, guardandolo uscire velocemente dalla porta e fargli un occhiolino. Era rimasto sorpreso dal suo gesto. Possibile che il suo migliore amico in anno fosse diventato più sexy e libertino? Che fosse stata l’influenza di quello scrittore antipatico che però anche ai suoi occhi era parecchio affascinante? Con queste due domande tornò nel suo letto, al caldo, a dormire, per quanto ci riuscisse.  
Alex, sceso in strada, prese il primo autobus per tornare a casa. Era appena salito quando il cellulare vibrò di nuovo nella tasca dei suoi jeans. Lui lo estrasse velocemente e guardo il mittente: era Thomas, come immaginava. Pigiò il tasto verde e se lo attaccò all’orecchio.
- Grazie a Dio – esclamò la voce dello scrittore dall’apparecchio telefonico – Cristo Alex mi hai fatto preoccupare! -
- Amore sta tranquillo, sto bene e sto tornando a casa - cercò di rassicurarlo il più possibile, in fondo non aveva fatto nulla di male, tranne l’essere scappato via senza un motivo plausibile. No, forse il motivo c’era: lui aveva paura, troppo timore di affrontare la sua prima volta serenamente. Dopotutto loro erano due uomini e il sesso sarebbe stato molto diverso che tra una coppia etero. Insomma alla fine chi avrebbe fatto la parte della donna?
- Scusami Alex – sussurrò lo scrittore mentre il ricciolo si tormentava con le sue tiritere mentali – Non dovevo essere così esplicito – sembrava molto dispiaciuto e il biondo si sentì mancare a sentire quelle scuse così tristi.   
- Tranquillo tesoro mio, ora torno a casa e ne parliamo meglio e con calma – sorrise fra se e se, mentre si sedeva su un sedile che si era appena liberato. In realtà aveva un piano un po’ diverso, un piano che non avrebbe previsto il parlare  – Ci vediamo tra un po’ – e chiuse la chiamata senza aspettare la risposta o il saluto del suo ragazzo. Presto si ritrovò alla fermata sotto casa sua a guardare le esposizioni floreali di un negozio di fiori. Tra le tante c’era un mazzo di fiori rosa, erano stupendi, anche perché erano contornati da eleganti rose bianche. Guardo il prezzo e notando che era abbastanza ragionevole, decise di comprarlo. Il fioraio precisò anche che era l’ultimo mazzo della settimana, anche perché i ciliegi fiorivano solo di febbraio ed era raro, anche nelle serre contenenti le piante più esotiche, trovare quei fiori stupendi. Probabilmente il fioraio aveva ragione, anche perché lui li aveva visti fiorire l’anno prima. Con quella bella composizione floreale stretta nella mano, si avviò a casa in fretta. Quando aprì la porta blindata, trovò Thomas seduto sul divano, intento a leggere un libro. Alex lo guardò con desiderio, oramai gli piaceva anche come portava gli occhiali sul naso. Si tolse la giacca e l’attaccò all’appendi abiti a muro Quando lo scrittore poi si voltò verso di lui, il biondino gli corse quasi incontro, avvinghiandosi al suo collo.
- Scusami Thomas – sussurrò nel suo orecchio.
- Ehi, non copiarmi – sdrammatizzò subito l’altro. Poi si staccò da lui e si ritrovò un mazzo di fiori davanti agli occhi – Sono per me? – chiese con sorpresa.
- E’ un modo per chiederti scusa – lo scrittore li accettò e ne sentì il profumo, poi si sedette nuovamente sul divano e invitò Alex a sedersi al suo fianco. Il ricciolo si accoccolò vicino a lui e poi aggiunse – Sì – Thomas lo guardò subito con fare enigmatico.
- Sì che cosa? – chiese poco dopo.
- Voglio fare l’amore con te – poi lo guardò negli occhi e gli salì cavalcioni sulle sue gambe – Adesso – aggiunse togliendosi la felpa di dosso e rimanendo solo a mezze maniche. Gli tolse gli occhiali lentamente e li poggiò sul tavolino dietro di lui. Poi prese a baciargli le labbra molto delicatamente. Thomas gli prese le spalle, però, e lo distanziò.
- Aspetta – sorrise – C’è ancora Olga – sembrava quasi arrossito per la vergogna.
- Al diavolo Olga! – Alex si alzò in piedi e prese le mani del suo ragazzo, trascinandolo fino alla loro camera da letto.
- Ehi ma non volevi parlare appena arrivato a casa? – chiese lo scrittore sedendosi sul letto e togliendosi il maglione di dosso. Poi si stese, poggiando la testa sul cuscino. Alex pensò al fatto che magari dovevano chiarire un po’ di cose prima di fare l’amore.
- Già, prima preferirei dirti una cosa – ammise poi sedendosi al suo fianco.
- Dimmi tutto – Thomas si alzò a sedere, appoggiandosi alla spalliera del letto e incrociando le braccia sul petto.  
- Noi siamo due maschi – lo scrittore annuì – E tra due maschi fare l’amore è diverso che in una coppia etero –
- Questo è sicuro – ironizzò l’altro.
- Non scherzare – Alex incrociò le braccia fingendosi offeso – Voglio solo spiegarti che io ho paura, insomma chi sarà tra di noi la donna? – la domanda gli uscì quasi spontanea, anche se il ragazzo sperava che lo scrittore lo capisse da solo.
- Nessuno Alex – rispose semplicemente Thomas – Se vuoi fare l’amore devi capire che esistiamo noi due soltanto, non ci sono donne, solo due uomini innamorati – al ricciolo brillarono gli occhi: Thomas lo aveva chiamato uomo di proposito o per sbaglio? – Io non so cosa succederà una volta che lo faremo ma sta sicuro che non ti obbligherò mai a fare qualcosa che tu non vuoi fare, ti amo troppo – Alex lo guardava sempre più catturato dal suo sguardo magnetico – E comunque anche io ho paura, tanta paura di sbagliare qualcosa e mettere così fine a tutto – solo a quel punto Alex si slanciò verso di lui e lo baciò sulle labbra, sia perché lo voleva sia per evitare inutili parole dopo quel “discorso ispirato”.
- Grazie – sussurrò una volta staccatosi.
- Prego amore mio – gli sorrise di rimando lo scrittore – E ora vuoi fare ancora l’amore con me? – chiese poco dopo. Il ragazzino sgranò gli occhi e pensò a quello che Lucas gli aveva detto pochi giorni prima del suo compleanno.
“Insomma la prima volta deve essere naturale, non puoi programmarla” lui aveva ragione ora probabilmente sarebbe stato bello, per l’ambiente, l’atmosfera e tutto il resto, però non c’era la magia che poteva far scattare l’atto in se.
- Sì, lo voglio – poi prima che Thomas si alzasse, aggiunse – Però non adesso -
- Concordo – sorrise Thomas mentre prendeva il suo maglione da terra e lo indossava nuovamente – Ho parecchia fame e sento il profumo del pranzo fino a qui – poi raggiunse il ricciolo e lo baciò – Facciamo a chi arriva prima in sala da pranzo? –
- Ci sto – sorrise il biondino prima di aprire la porta e sgusciare fuori inseguito da Thomas.
 
Alex tornò a scuola pochi giorni dopo aver chiarito la situazione con Thomas riguardo al fare l’amore. Era ormai gennaio e lui si sentiva più libero e soprattutto più leggero, come se un macigno enorme fosse scomparso da sopra le sue spalle. Anche Lucas notò che era più rilassato e sereno. Aspettò l’intervallo per farglielo notare.
- Tu hai la faccia di uno che ha scopato – sorrise Lucas.
- In realtà non è successo nulla – ammise subito il biondino.
- Che bugiardo che sei – lo stuzzicò l’altro – Avrete fatto per forza qualcosa –
- In realtà una cosa l’abbiamo fatta –
- Cosa? – chiese il moro tra lo speranzoso e il curioso.
- Abbiamo parlato – la faccia delusa di Lucas, però non frenò la serenità del biondino – Tutto grazie ai tuoi consigli dopotutto – sorrise alla fine.
- Non dirmi che è colpa mia se non avete fatto sesso – l’altro sembra un po’ stupito.
- Non sto dicendo questo, solo che nel tragitto da casa tua alla mia mi sono accorto, grazie alle tue parole, che la paura era dovuta a qualcosa e con Thomas sono riuscito a superarla – Lucas era veramente sbalordito. Gli dispiaceva da una parta che l’amico non avesse ancora provato la gioia del sesso, ma dall’altra era felice che avesse chiarito definitivamente con il suo fidanzato.
- Comunque hai paura per quale motivo? – chiese poi spontaneamente il moro.
- Sono tanti i motivi e uno di questi è che non saprei che fare una volta di fronte a lui, quando decideremo di farlo –
- Beh io potrei darti qualche consiglio – sorrise maliziosamente – Oppure potrei darti una piccola dimostrazione –
- Declino l’offerta con molto dispiacere – ironizzò il biondino.
- Peccato – ammiccò l’altro – Comunque ci sono tanti modi per capire come fare a soddisfare un uomo, e il mezzo più veloce per capire come fare e avere consigli buoni è internet – puntualizzò subito, sventolando l’indice nel vuoto.
- Cioè? – una piccola idea Alex l’aveva avuta – Dovrei guardare un porno per caso? –
- Questa è un’opzione – sorrise maliziosamente Lucas – Oppure ci sono altri modi –
- E quali sarebbero questi modi alternativi? - chiese con sempre meno pazienza il biondino.
- Per prima cosa chiama il tuo amore e digli che oggi passerai il pomeriggio con me – il moro sembrava quasi divertito nel tenerlo sulle spine.
- Va bene, va bene – prese il cellulare e poi digitò il numero che ormai aveva imparato a memoria – Spera solo per te che ne valga la pena – scherzò il ricciolo.
 
- Va bene amore, ma non fare tardi – sorrise Thomas mentre teneva il cellulare vicino all’orecchio – Ho voglia di stare un po’ con te -
- Certo che non farò tardi – rispose dall’altro capo del telefono Alex – Devo solo fare un progetto con Lucas e vado a casa sua, tranquillo – sospirò allegro – Piuttosto dì a Olga di preparare una cenetta con i fiocchi per stasera –
- Cosa si festeggia? – chiese curioso lo scrittore.
- E’ una sorpresa – lo punzecchiò dall’altro lato del telefono il biondino.
- Va bene, ora torno a lavoro – sospirò rumorosamente – Ciao amore – appena il ricciolo rispose lui chiuse la chiamata e si accasciò su una delle sedie della sala da pranzo, gettando il cellulare svogliatamente sul tavolo. Olga aveva assistito a tutta la scena e si era subito preoccupata. Avvicinandosi allo scrittore si accorse che qualcosa non andava.
- Se sospirerà ancora una volta, sarà in vetta per raggiungere il Guinness World Record per aver fatto troppi sospiri di seguito – a Thomas scappò una risatina – Se non sono indiscreta posso sapere che succede tra lei e il signorino Alex? –
- Nulla Olga – quando però la governante indietreggio temendo di aver detto una cosa di troppo, lo scrittore aggiunse – E’ solo che mi preoccupo –
- Per cosa? – chiese la donna.
- Semplicemente perché lui oggi andrà da Lucas tutto il santo pomeriggio – finì la frase con un sospiro più rumoroso e lungo degli altri – E a me quel ragazzo non piace – si massaggiò poi il setto nasale.
- Posso darle un consiglio? – domandò la governante.
- Certo, tanto ormai di me sai tutto – ironizzò l’altro. La donna lo fulminò con lo sguardo, poi si sedette vicino a lui.
- I due ragazzini sono solo amici e Alex la ama troppo per tradirla con qualcun altro, si vede – lo ribeccò subito – Dovrebbe solo essere meno geloso –
- Impossibile, quel ragazzino mi ha fatto perdere la testa – sorrise amaramente Thomas. Certo quell’idea gli piaceva, finalmente era riuscito a legarsi veramente a qualcuno oltre che a Nina. Si alzò dalla sedia e si strofinò una mano sul viso, si sentiva stanco e avrebbe voluto dormire. Però aveva ancora molto lavoro da fare a computer – Ora mi conviene tornare a lavoro – dichiarò poco dopo. La donna, ancora seduta al tavolo, si alzò lentamente, attenta che gli acciacchi della vecchiaia non la piegassero in due dal dolore. Quando poi Thomas fece per uscire dalla sala da pranzo si ricordò quello che gli aveva chiesto il suo “piccolino”.
- Olga Alex vorrebbe che tu preparassi una cenetta con i fiocchi – disse ad alta voce in modo che potesse sentire bene anche da dentro la cucina.
- Con piacere, signor Rey – rispose in una risatina la governante. La risatina contagiò anche Thomas, che sorrise. Poi prima di imboccare la porta si accorse che gli mancava qualcosa nelle tasche dei pantaloni: ma cosa? Quando si riavvicinò al tavolo, trovò l’oggetto che cercava, il suo cellulare, che oltretutto stava vibrando. Quando lo prese, guardò il display sperando che fosse di nuovo Alex, aveva ancora voglia di parlare con lui e dirgli delle frasi romantiche che, come sapeva benissimo, lo avrebbero fatto arrossire fino al midollo. Però, quando lesse il nome sullo schermo, sbiancò: sul display del cellulare c’era scritto “Caterina”.
 
Una volta entrato a casa di Lucas, Alex si sistemò al meglio: gettò la tracolla in un lato della stanza dell’amico, si tolse la giacca e sbottonò la felpa, tirandosi su le maniche, che ormai gli facevano caldo. I genitori del moro erano a lavoro e loro due erano praticamente soli in casa. Il ricciolo prese una delle sedie dalla cucina e la portò fino in camera di Lucas, dove la piazzò a fianco alla poltroncina appartenente alla scrivania. Si trovò presto al suo fianco, a guardare lo schermo del computer accendersi.
- Non hai ancora detto una porcata da quando siamo usciti da scuola – costatò il ricciolo per spezzare il silenzio e tutti quegli sguardi che gli lanciava il suo migliore amico.
- Mi sono tenuto tutte le battute per adesso – specificò in una risata il moro. Poi cominciò a digitare su uno dei tanti motori di ricerca in internet.
- Come fare un pompino perfetto? – chiese tra il divertito e lo spaventato, il biondino.
- Già – gli sorrise maliziosamente di rimando Lucas – Non lo sai che il sesso orale è quello che fa godere di più un uomo? –
- Sinceramente non m’interessa – ora Alex era davvero spaventato. Se per far star bene Thomas doveva succhiarglielo allora avrebbe preferito farsi prete e non avere mai un rapporto sessuale. Non avrebbe nemmeno voluto che il suo ragazzo si umiliasse a farne uno. Poi quando il moro iniziò a leggere ad alta voce quello che c’era scritto sul blog, il ricciolo avrebbe voluto sotterrarsi vivo.
- Intanto, quando s’inizia a fare un pompino, bisogna essere molto delicati, perché si va a toccare la parte più delicata del corpo di un uomo– iniziò Lucas – Non è difficile dai – costatò subito dopo – E se lo farai fidati che darai tanto piacere al tuo ragazzo –
- Non voglio, mi fa schifo! – strillò quasi in modo femmineo.
- Sai che quando fai così sembri una ragazzina?!? – ironizzò l’altro – Comunque se non vuoi imparare nulla del genere non ti obbligherò certo io – e chiuse la pagina internet, spegnendo poi il computer.
- Così va meglio – sospirò poi tornando tranquillo – Solo che ora sono più confuso di prima. Se dovesse accadere, non saprei proprio che fare – si alzò e prese la sedia per riportarla in cucina. La mano di Lucas però lo fermò e lo fece girare.
- Se vuoi, ti posso dare una dimostrazione, così non tornerai a casa inesperto come prima – propose come se niente fosse. Alex si divincolò subito.
- Ma cosa stai dicendo? – chiese in tono indignato per capire meglio.
- Semplicemente non voglio farti fare una figura da stupido davanti a Thomas e avevo comunque promesso di aiutarti – lo spinse sopra il letto e ci si mise cavalcioni sopra – E poi non mi sembravi tanto indignato quando mi hai baciato l’altra volta –
- E’ successo un casino di tempo fa e quando non stavo ancora con Thomas – lo accusò subito il biondino.
- No, io intendo quando sotto le feste di Natale sei venuto qua da me a disperarti perché non sapevi che rispondere a Thomas – precisò il moro – E quella volta hai preso tu l’iniziativa – Alex riuscì a sgattaiolare da sotto al suo corpo e si alzò in piedi, lasciandolo a quattro zampe sul suo letto.
- Forse hai frainteso Lucky – quel soprannome gli dava sempre un po’ più di sicurezza.
- Smettila di chiamarmi così! – urlò di rimando – Che cosa pensavi che potessi capire io con un bacio? Rispondimi! –
- Nulla – sussurrò Alex, inizialmente la reazione dell’amico lo aveva spaventato. Poi però si accorse di aver sbagliato, non doveva illuderlo, non doveva baciarlo – Scusami, ero solo troppo felice perché avevo capito tutto, avevo capito grazie a te –
- E hai deciso quindi di ricompensarmi con un tuo bacio! – lo guardò quasi con odio – Vattene! – urlò poi. Alex non se lo fece ripete e prese subito la sua roba, la giacca e la tracolla. Dopodiché uscì da quella casa velocemente, triste e dispiaciuto.
 
Thomas era seduto sul divano, tranquillo per quanto ci riuscisse, a leggere un libro. Anche Olga era parecchio agitata e faceva avanti e indietro per tutta la casa. Lo scrittore non avrebbe mai dovuto rispondere a quella telefonata, ora nessuno dei due sarebbe così agitato e così spaventato. Caterina in quella telefonata non gli aveva accennato nulla, solo che doveva parlargli urgentemente. Non era da lei dire solo poche parole, di solito faceva discorsi da megalomane prima di arrivare al punto vero e proprio. Olga cominciò a vestirsi, Thomas le aveva chiesto espressamente di andarsene, non voleva che qualcun altro sentisse tutto. E poi sicuramente se era una cosa importante, quanto sembrava, nemmeno Caterina avrebbe voluto altra gente. La governante prese le sue ultime cose e poi uscì da casa senza proferire parola. Sarebbe stato comunque inutile, Thomas e lei avevano parlato già prima. Lei aveva continuato a lavorare tranquillamente fino all’orario prestabilito per la visita di Caterina allo scrittore. Anzi preparò anche la cena galante per i due suoi cari “piccioncini”. Però che cosa voleva Caterina? E perché doveva parlargli così urgentemente? Queste domande e non solo loro ronzavano nella testa dell’uomo, che fingeva tranquillità, seduto sul suo amato divano. Quando poi il citofono suonò lui, corse ad aprire, prima avrebbe parlato con la sa ex, prima questa se ne sarebbe andata. Mentre la donna saliva le scale, lo scrittore andò a posare il libro in biblioteca, lasciando la porta aperta per una libera entrata di Caterina. Quando poi tornò nell’entrata a salotto, se la ritrovò davanti, splendida come sempre. Indossava una pelliccia, sotto a cui aveva un maglioncino rosa con i fiocchetti ai lati, e dei jeans attillati, infilati poi negli stilavi.
- Ciao Thomas – sorrise falsa lei. Si vedeva lontano un miglio che era molto compiaciuta di essere di nuovo lì, di fronte al suo ex. Probabilmente lui le piaceva ancora, anche se Thomas non era molto sicuro.
- Ciao Caterina – lui invece era rimasto serio, non voleva darle la soddisfazione di mostrarsi agitato – Accomodati pure – si finse poi gentile. Lei non se lo fece ripetere e toltasi la pelliccia, si accasciò teatralmente sul divano, accavallando poi le gambe. Thomas la raggiunse e si sedette al lato opposto, lontano da lei. Si ricordava che l’ultima volta che le era stato vicino, lei ci aveva provato spudoratamente, anzi lo aveva anche baciato contro il suo volere. Questa volta non avrebbe fatto gli stessi errori.
- Perché mi hai chiamato e perché sei qui? – chiese subito lui. Più Thomas la guardava, più capiva che le donne non gli suscitavano più interesse. Ora il suo interesse primario era Alex, quel presuntuoso e scontroso ragazzino che gli aveva fatto perdere la testa.
- Hai fatto il buco all’orecchio? – chiese disgustata la donna – E poi mi sembra quasi che sia cambiato tutto in questa casa e anche in te, sembri più sereno e sorridente, non sei più il Thomas di cui ero innamorata – poi indicò una giacca sull’attacca panni – E quella è orrenda. E’ pelle? –
- Sì e me l’ha regalata Alex per Natale – poi si passò una mano sul volto – Comunque a te non devo dare nessuna spiegazione. Te lo ripeto, perché sei qui? – richiese spazientito. La donna sembrò non ascoltarlo, infatti, continuò la sua predica.
- Non vedo il ragazzino – costatò – Lo hai mandato via o ha deciso lui di sparire dalla tua vita? – chiese maligna. Lei aveva capito che tra quei due c’era qualcosa di più dl semplice affetto fraterno. Lo aveva capito dal primo momento in cui Alex era entrato a far parte della vita dello scrittore, lo aveva percepito subito come un ostacolo, un muro che non si poteva buttare giù in alcun modo. Lei però aveva trovato l’espediente giusto per eliminare quel ragazzino.
- Ora basta Caterina – Thomas stava perdendo la pazienza – Dimmi subito perché sei qui, altrimenti vattene –
- Hai un figlio Thomas – rispose con noncuranza – Anzi abbiamo un figlio – Anche questa frase la disse senza preoccupazioni o timori.
- Vuoi dire che io ti ho messo in cinta? – lo scrittore perse un battito e sgranò gli occhi – Quando è successo? –
- Prima che ci lasciassimo – sorrise amaramente – Prima che quel ragazzino entrasse nella nostra relazione – poi fece un’espressione di vittoria – Tu lo ami vero Thomas? – lo scrittore la guardò ancora più timoroso: Caterina aveva capito tutto – Come ben pensavo voi due siete innamorati. Beh, buon per voi – si alzò e fece per andarsene.
- E se io non ti credessi? – domandò poco dopo lo scrittore – Insomma, io voglio delle prove – Thomas era tornato in se aveva momentaneamente superato lo shock. Caterina sorrise maligna e si avvicinò alla sua pelliccia, dove vicino aveva lasciato la borsetta. Da lì estrasse dei fogli lucidi, neri e una cartella clinica.
- Queste sono le tue prove – e lasciò cadere tutto sul tavolino di fronte allo scrittore – Radiografie e cartelle cliniche. Sono stata in ospedale quasi una settimana e mezzo, per via di questo – si alzò il golfino fino all’ombelico e indico una cicatrice orizzontale sotto di quello: aveva fatto il parto cesareo – Ti bastano come prove? –
- Sì – Thomas fu scosso da un tremito improvviso. Per la prima volta non sapeva come affrontare una situazione. Guardò gli occhi di Caterina, anche se aveva un sorriso pieno di cattiveria stampato sul volto, sembrava sincera – Che cosa vuoi? – chiese dopo aver lasciato cadere i fogli sopra il tavolo – Vuoi che ti paghi gli alimenti? Vuoi che ti sostenga finanziariamente? Che cosa vuoi da me e perché solo adesso ti viene in mente che io sono il padre del bambino? –
- Voglio solo due cose – sorrise con convinzione – La prima è che lasci il ragazzino, non m’importa come, basta che lo fai – Thomas la guardò con odio, immaginava inoltre quale fosse la sua altra richiesta – La seconda cosa è che tu mi sposi – incominciò a indossare la pelliccia e a prendere i documenti da sopra il tavolino di cristallo.
- E se io non facessi nulla? – chiese in tono di sfida lo scrittore.
- Allora non ti farò mai vedere tuo figlio – mise i documenti nella borsetta e poi si voltò – Vuoi forse che nostro figlio non conosca mai suo padre? – sorrise un’ultima volta, poi aggiunse – Ti lascio un giorno per decidere – poi si chiuse la porta alle spalle. Si accasciò sul divano e sospirò. Caterina lo aveva sconvolto. Non voleva che Alex conoscesse la verità, doveva solo farlo soffrire il necessario per farsi odiare, poi ci sarebbe stata una reazione a catena.
 
Pochi minuti dopo l’uscita di Caterina, lo scrittore sentì la serratura scattare e vide il suo ragazzo entrare corrucciato.
- Cosa cazzo ci faceva Caterina qui? – gli urlò subito contro – Vestita da puttana oltretutto – Thomas non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi. Però l’unica cosa che fece fu alzarsi e andare verso di lui. In questo momento aveva bisogno del suo supporto e del suo amore, non della sua gelosia.
“Scusami amore mio, ti amo, te lo giuro” fu la mente di Thomas a parlare, perché le sue parole furono più dure.
- Alex ti ho tradito – furono le uniche parole di Thomas. E rimasero lì, uno di fronte all’altro.      
 
   
             
 

I always knew this day would come  (Ho sempre Saputo che questo giorno sarebbe arrivato)
We'd be standing one by one (Saremmo stati in piedi l’uno di fronte all’altra) 
With our future in our hands  (Con il nostro futuro tra le mani)
So many dreams so many plans (Così tanti sogni così tanti piani)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eccomi qui gente, con un mese di ritardo… ^^ Scusatemi tanto ma ho proprio poco tempo, e quello che ho lo spendo con il mio ragazzo… Alla fine però sono riuscito a pubblicare e ne sono felice… Il prossimo è l’ultimo capitolo, il gran finale gente!!!! E io non vedo l’ora… Alla prossima e continuate a seguirmi…       
A proposito:  BUONA PASQUA
Ps: La canzone è "I'll always remember you"  di Miley Cyrus....

 
 
 
 
Angolo risposte: =)
 
DeathKidChe dire?!? Sono riuscito a pubblicare Manu e ne sono felicissimo… Per il tatuaggio ti invierò il link della foto… Sempre se avrò tempo…  Sei riuscita a vedere l’ultima puntata della prima sere di QaF? Spero di si…
Inoltre hai capito dove mi hai ispirato??? ^^ Lo spero…
Un bacio a presto, ci sentiamo per mail… ^^
Marcolino
 
YUKO CHAN Spero ti piaccia anche questo come capitolo… E’ tornata la strega finalmente e ha preso Thomas per le palle XD
E’ quasi tutto finito… Spero che mi seguirai ancora nell’ultimo capitolo, un bacio…
Marcolino…
 
SNeptune84 Sono sparito per un altro mese… ma ho avuto da fare, non solo con il mio ragazzo… Beh comunque ho aggiornato e spero che questo capitolo ti piaccia….
UN BACIONE, Marco…
 
 Lorelei95 Un altro blocco da bastardi XD Beh l’argomento si è esaurito e logicamente non posso continuare all’infinito…
Spero come sempre che questo capitolo ti piaccia… Lo spero proprio… ^^
Un bacio, Marco
 
 kiki4ever Ciao ^^ è passato un mese ma ho sfornato un altro capitolo lungo no? Non ne è valsa la pena aspettare? Comunque Anche questo capitolo si blocca sul più bello…
Caterina ha un figlio da Thomas ( peggio di beautiful )XD
Un bacio, marco…  

 

  
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