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Autore: Lady Kid 1412    23/04/2011    3 recensioni
Dopo qualche minuto, Kaito, si alzò in piedi “è un progetto molto complicato... Jii, potresti farmi un favore?”
“Immaginavo che l’avrebbe detto signorino” sospirò l’uomo alzando il capo “ma voglio ricordarle che sarà molto pericoloso”
“È proprio questo che rende interessante quello che faccio” sorrise il ragazzo “Ormai ho deciso... poterò a termine l’ultimo grande colpo ideato da mio padre!”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 5  - Epilogo

 

In mezzo alla folla che ancora commentava quello che era appena accaduto, Aoko si guardò intorno sperando di vedere Kaito, speranza che risultò vana. Con gli occhi pieni di lacrime, sposto lo sguardo verso il pavimento augurandosi che nessuno si accorgesse del suo pianto, quando sentì qualcuno che le alzava la testa, spingendole il mento verso l’alto con la mano.
“Perché piangi?” domandò dolcemente Kaito, guardandola con tristezza “ti sono mancato?”
“Sei uno stupido!” esclamò lei furiosa “mi hai sempre mentito... e non hai nemmeno avuto il coraggio di raccontarmi la verità!”
“Non capisco, di cosa stai parlando?” chiese Kaito fingendosi meravigliato.
“Di te e Kid!” rispose Aoko in lacrime “Sei un criminale! Aveva ragione Saguru, tu sei...”
In quel momento le luci della sala si spensero nuovamente tranne quella principale che illuminò una figura vestita di bianco sul balcone.
“Sorpresa! visto che bravo? Ho già finito quello che dovevo fare” esclamò nuovamente il ladro e, guardando in direzione del proprietario di casa “la ringrazio per la pazienza, come può vedere, le ho riportato il suo prezioso gioiello di famiglia, la prossima volta stia attento! Ci sono molti ladri in giro” sorrise divertito Kid, schioccando le dita e facendo apparire tra le mani dell’uomo la preziosa corona rubata al museo, con ai lati la lacrima di Atlantide e l’altra che si diceva persa per sempre.
L’uomo guardò sbalordito la corona e non riuscì a dire altro se un debole “Grazie” che in pochi poterono percepire.
“Ora me ne vado veramente, ci rivediamo nel prossimo chiaro di luna” sorrise Kaito Kid lasciando cadere dal balcone dell’edificio, per poi aprire l’aliante e planare nel cielo notturno, spinto da un debole vento.
Aoko guardò stupita la scena, mentre Kaito le rimase vicino sorridendo “Però, è bravo questo Kid! Ah... dovevi dirmi qualcosa?”
Stupita, la ragazza, lo guardò con gli occhi sbarrati, cercando di trattenere le lacrime “Kaito!” esclamò alla fine gettandosi tra le braccia del ragazzo “Scusami per favore...”
“Non capisco di cosa dovresti scusarti?” le sorrise lui spostandole un ciuffo di capelli castani dalla fronte “Ti ho promesso che sarei rimasto con te per tutta la serata quindi che ne dici concedermi un ballo?”
“Un ballo? Ma non c’è nemmeno musica” domandò guardandosi intorno.
“Tranquilla, per quella c’è sempre un rimedio” a Kaito bastò un semplice schiocco di dita per far partire una musica che la ragazza riconobbe come un valzer “Posso avere quest’onore signorina?”
Troppo felice per declinare quell’invito, Aoko, annuì sorridendo.
“Credo che domani dovrò ringraziare Jii per aver preso il mio posto...” pensò Kaito avvicinandosi al centro del salone insieme all’amica “Aoko... ti prometto che un giorno ti spiegherò perché sono costretto a fare questo, e spero che per allora mi potrai capire”
Seguendo l’esempio dei due ragazzi, anche altri invitati si unirono alle danze, “Che strana serata” sbuffò Heiji passandosi una mano tra i capelli.
“Heiji” esclamò Kazuha prendendolo per il braccio “che stai facendo, andiamo a ballare anche noi!”
“Che cosa?!” chiese lui “Non ne ho voglia...”
“Non era un invito” sorrise lei, trascinandolo in mezzo “Visto che sono venuta fino a qui, tanto vale che m’inviti a ballare”
“Più che un invito... mi sembra un’offerta che non posso rifiutare” scherzò Heiji.
Mentre nell’edificio la festa era ripresa nel migliore dei modi, Shinichi aveva trascinato Ran nel giardino della villa, che era illuminato solo dalla luce della luna e di alcuni lampioni.
“Come mai siamo venuti qua?” domandò imbarazzata la ragazza, guardando l’amico d’infanzia negli occhi.
“Ran, molto probabilmente, domani dovrò lasciare nuovamente la città...”
“Il solito caso da risolvere?” sbuffò lei tristemente “perché ogni volta che torni, mi prometti di tornare e lo fai dopo mesi! Shinichi, io sono stanca di dover sempre aspettare...”
“Allora è meglio mettere subito in chiaro una questione importante” la interruppe lui “ti sto solo chiedendo di attendere ancora un po’, perché al mio ritorno non ti lascerò mai più!” e, avvicinandosi al suo viso, la baciò dolcemente sulle labbra
Non sapendo più che dire, mentre le guance diventavano di un intenso rosso accesso, Ran, si passò la mano sulle labbra sperando che quello non fosse solo un sogno.
“Ora che lo sai... puoi aspettarmi ancora?” domandò Shinichi allontanando il volto da quello della ragazza che invece di rispondere lasciò scendere una lacrima, prima di avvicinare nuovamente a sé il ragazzo e regalargli un altro bacio, che entrambi avrebbero voluto non finisse mai.
 
Il mattino seguente, la signora Kuroba, uscì a prendere il giornale e con un paio di forbici tagliò ordinatamente l’articolo di prima pagina che descriveva nei minimi particolari l’impresa che Kaito Kid aveva portato a termine. Sorridendo, Fumiyo, prese il taccuino del marito e vi attaccò il pezzo di carta “Toichi... sono sicura che saresti fiero di tuo figlio” disse con un velo di tristezza, mentre sull’ultima pagine scriveva la parola THE END.

  
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