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Autore: kannuki    24/04/2011    4 recensioni
Sapeva di non potergli sfuggire per il resto dell'eternità, ma non si era mai posta il problema di quanto tempo sarebbe durata, la sua fuga.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon, Salvatore, Elena, Gilbert, Jenna, Sommers, Katherine, Pierce, Stefan, Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ha già scelto?”

Alaric tornò in se con un sussulto strozzato, la cameriera fece un salto indietro e si allontanò di corsa. Gli odori penetranti della cucina gli soffocarono le narici, mentre una corrente d'aria fredda sulla schiena risvegliava la coscienza. L'uomo si guardò attorno basito, domandandosi se non avesse sofferto di un attacco di sonnambulismo o di un'amnesia selettiva. Era seduto compostamente in una tavola calda ma non sapeva dire come ci fosse finito.

C'è qualche problema?”

Alaric guardò alla sua sinistra l'uomo dall'aria burbera che faceva parte dell'arredamento del locale come le piante. “Nessun problema.”

Non vogliamo balordi qui” lo avvisò invitandolo ad uscire.

Rick si alzò temendo un capogiro o un attacco di vomito. Non accadde nulla. Non aveva avuto una commozione celebrale. Il cellulare e il portafogli erano al loro posto. Non era stato neppure derubato. In preda all'inquietudine, uscì dal locale inoltrando una chiamata rapida per Jenna. Non seppe dare una spiegazione al suo gesto impulsivo. Doveva sapere che era viva. Non importava che fosse arrabbiata. Le avrebbe spiegato tutto, in un modo o nell'altro.

***

Di nuovo. Quello. Stupido. Cliché.

Katherine spostò lo sguardo sul cellulare che Klaus teneva in mano e lesse il nome di Alaric sullo sfondo.

Gli innamorati sono così sciocchi” sospirò con un sorrisetto. “Ciao, tesoro.”

Sei arrabbiata con lui, ricordat...”

Klaus le impose di tacere con una semplice occhiata. Maddox guidava verso il B&B mentre lei, relegata ai sedili posteriori, non poteva fare altro che guardare il panorama. Klaus non parlava, ascoltava distrattamente il torrente di scuse dell'uomo e si chiedeva come poteva la donna dai capelli del miele sopportare una tale noiosa presenza nella sua vita. Spostò il telefono dall'orecchio, ci ficcò un dito dentro e Katherine accennò un sorriso perché il gesto l'aveva fatta ridere. Klaus si voltò verso di lei e la squadrò. La vampira non capì il senso di quell'occhiata ma piegò subito gli angoli della bocca all'ingiù e raddrizzò la schiena. “E' qui, sulla destra” mormorò rivolta allo stregone che non parlava ma assorbiva la lotta silenziosa fra i due senza dire una parola. Maddox parcheggiò nel piazzale e fece per aprire la portiera quando Klaus alzò un dito, fermandolo. “Va bene, tesoro. Ci vediamo stasera” mormorò prima di staccare la comunicazione e sospirare infastidito. “Portala dentro e poi sparisci per un po'” gli ordinò smontando dall'auto.

Katherine si ritrovò improvvisamente nei guai fino al collo. C'era il sole e Klaus le aveva strappato la collana protettiva.

Klaus sorrise e gli occhi di Jenna fissarono i suoi con una cattiveria che raramente aveva visto sul volto di qualcuno. “Cammina, sono pochi metri.”

Katherine si morse il labbro inferiore e appena smontò dall'auto, sentì il sole ustionarla. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di udirla gridare, ma le fiamme che le lambivano la pelle erano insopportabili. Se Maddox avesse parcheggiato poco lontano, sarebbe morta prima di arrivare all'entrata. Klaus aveva calcolato tutto fin dall'inizio. Non sarebbe stato clemente con lei. Quando mise piede nel B&B, era ustionata sul viso e sulle braccia. Avrebbe avuto bisogno di sangue per rigenerarsi. Klaus non sarebbe stato così gentile da rifornirla di una sacca di sangue, ne di un gattino randagio. Avrebbe dovuto aspettare la notte e cacciare i topi nelle vicinanze...

Non uscire fino al mio prossimo ordine” le ordinò sottomettendola al suo volere per l'ennesima volta.

Katherine sorrise di scherno. Stava in piedi per rabbia. Se Damon fosse stato lì...

Brava bambina” ridacchiò accarezzandole i capelli. “E' solo l'inizio, ne sei cosciente?”

ma Damon sembrava resistere al richiamo mentale che gli inviava. C'era Elena, ora. L'aveva soppiantata nel suo cuore. Katherine fece un'altra smorfia e Jenna sorrise e la baciò sulle labbra. Un altro scherzo, un'altra provocazione.

***

Credi l'abbia uccisa?”

Credo.”

Se lo meritava.”

Yep.”

Damon scambiò un'occhiata con Stefan. Un'intera sinfonia di parole passò fra loro e si dileguò, silenziosa come era cominciata.

Ti dispiace?”

Damon non rispose. Era diventato taciturno da quando Katherine era scomparsa. Una parte di Stefan si rallegrò che il cuore del fratello fosse ancora legato alla vampira. Distraeva l'attenzione da Elena e riequilibrava le parti.

Esco a fare un giro” annunciò sciogliendo le braccia incrociate sul torace.

Non cercare di affrontarlo da solo.”

Non sono così stupido!”

Non era certo un pazzo e non avrebbe infilato la testa nella tagliola. Ma per Elena avrebbe fatto molte cose. Legali e illegali. Suo fratello si preoccupava delle conseguenze. Alla fine, sarebbe stata lui a salvarla, con le sue decisioni riprovevoli. Il buonismo lo lasciava a Stefan e alla cricca degli adoratori del Bene Superiore.

Damon passeggiò per la città per sfogare la rabbia accumulata, incrociò Alaric e si fermò di colpo. “Chi non muore si rivede...” azzardò socchiudendo gli occhi alla sua espressione persa.

Già... già... proprio così” farfugliò stordito. “Credo di aver avuto un'amnesia...”

Amnesia” mormorò risucchiando il labbro inferiore. Si manteneva a una distanza di sicurezza, ma quando Rick lo guardò negli occhi, Damon alzò un sopracciglio. “Se n'è andato?”

Chi?”

Klaus aveva detto bye bye a quel corpo. Damon l'afferrò per la collottola e lo schiantò contro il muro.

Sei impazzito?” sbottò l'uomo alzando le mani. “Sei passato al lato oscuro della forza?”

Hanno i biscotti, lì” mormorò lasciandolo andare. “Vuoi sapere l'ultima? Sei appena stato posseduto dallo spirito di un vampiro Antico! Che figata, eh?”

Potete farlo?”

Sei un cacciatore di vampiri ma non sai proprio un cazzo, di noi” borbottò riaggiustando i vestiti. “Ti accompagno a casa... giusto per essere sicuri che Klaus abbia preso il volo.”

Klaus è arrivato a Mystic Falls?!” esclamò sentendo la testa pesante.

'Ndiamo, va...”

***

Perchè sei tornata a casa?!”

Non dovevo?”

La dopplegänger Era visibilmente sconvolta. Klaus amava tantissimo l'effetto che faceva alle persone. Si tolse la giacca, posando la borsetta sul divano. “Vado a fare una doccia.”

Elena non notò nulla di particolare, la guardò un po' spaurita, la lingua che fremeva per svelarle un lato nascosto della sua vita.

Vai da Stefan, più tardi?”

Sì...” sussurrò andandole dietro. Stava massacrando le maniche della maglietta e si stringeva nelle spalle nel dubbio. Nasconderle ancora la verità, ora che Klaus era piombato a Mystic Falls e aveva preso il corpo del suo fidanzato o parlare apertamente col rischio di farsi ridere in faccia? “Jenna...”

Aspetto ospiti” gettò lì per vedere la sua reazione. “Ti do il permesso di restare fuori tutta la notte.”

Non l'aveva mai dovuta pregare per 'restare fuori a dormire'. Jenna si fidava da lei e le concedeva qualsiasi cosa. Elena la guardò interrogativa. “Chi stai aspettando?”

Rick” esclamò chiudendo la porta del bagno. Poteva quasi vedere la sua espressione terrorizzata. Di certo, aveva sentito il gemito di stupore impaurito. Klaus sorrise sfacciatamente all'immagine nuda allo specchio e aprì l'acqua.

***

L'abitazione di Alaric era silenziosa e sapeva un po' di chiuso. E aveva il profumo di Katherine. Damon annusò l'aria aprendo le finestre. Studiò il letto, spostò lo sguardo sull'uomo e sentì una punta di gelosia colpirlo. “Klaus è stato qui e ha preso Katherine in ostaggio.”

Dove credi l'abbia portata?” mormorò sedendosi sul letto con la testa fra le mani.

Non ne ho la più pallida idea” sbuffò gonfiando le guance. “Te la sei fatta?”

Alaric lo guardò con un angolo della bocca arricciato. “Non credo.”

Non ne sei sicuro.”

E' importante? Un vampiro mi ha appena posseduto!”

Damon sollevò gli occhi al cielo e dondolò la testa. Kat aveva così tanti amanti che non sarebbe stato strano il contrario. Era capace di strusciarsi ai piedi di Klaus e miagolare, pur di salvare la pellaccia. Reclinò il capo osservando l'uomo strizzare gli occhi. Non era mai stato posseduto in vita sua e non aveva idea di cosa... Damon si piegò a terra e sfilò un foglietto da sotto il tacco di Alaric. La ricevuta del B&B dove alloggiava Katherine. Sbuffò sarcastico. Doveva essere veramente disperata se seminava indizi sperando che uno di loro – Stefan, chi altri? – corresse a salvarla. Damon soppesò due domande. Farle pesare per l'eternità il suo aiuto o passare l'indirizzo al fratello e lasciare che se la sbrigasse da solo? Mh. Stefan non avrebbe mai messo in pericolo Elena per correre dalla donna che l'aveva condannato a vivere in eterno.

Se fosse toccato a lui, avrebbe fatto la stessa cosa. Ma Elena non lo voleva attorno e sembrava che non lo amasse, sebbene il suo lato oscuro la attraesse come una calamita. Damon non aveva mai forzato la mano con lei – e sarebbe stato facile, anche imbottita di verbena – per un unico motivo. Non voleva perdere il suo rispetto. Era l'unica cosa che Elena gli concedeva e aveva dovuto lottare per averlo. Damon accartocciò il foglietto e lo infilò in tasca. Due donne identiche innamorate dello stesso uomo.

Stefan, è sempre stato Stefan.

Sarebbe stato sempre così. Lui è buono, pensò con un altro ghigno sarcastico dentro di se. D'accordo. Avrebbe fatto anche una buona azione. E gliel'avrebbe fatto pesare per i successivi 150 anni. “Hai un aspetto orribile. Fatto una dormita.”

Devo vedere Jenna... devo parlarle di Isobel... darle qualche spiegazione...”

Accetta il consiglio di un amico” sussurrò piegandosi su di lui “tieni per te il fatto che sia un vampiro... un vampiro morto da quel che dice Elena.”

Alaric sollevò la testa di scatto e lo guardò negli occhi. “Come è morta?”

Ha strappato il ciondolo protettivo. Se vuoi pregare sulle sue ceneri, le troverai nello stesso luogo in cui l'hai seppellita la prima volta.”

Damon perse il contatto visivo con Rick per un lunghissimo istante di anonimo silenzio. “Non dare troppe spiegazioni, le donne non le reggono certe confessioni” mormorò prima che sciorinasse qualche stronzata sull'amore. “Avverto Stefan che può togliere la taglia sulla tua testa.”

Che cosa ho fatto?”

La sua voce vibrava. Era un po' terrorizzato. “Hai ucciso Bonnie. Niente di che.”

***

La pelle bruciava come l'inferno. Ma non era certa che l'inferno che le aveva preparato Klaus fosse così piacevole. Katherine sedeva sul letto vicino alla finestra aperta. L'aria fresca alleviava di poco il dolore al viso e alle spalle. Quanto sarebbe dovuta rimanere lì, priva di nutrimento, le braccia ridotte a due moncherini anneriti? Maddox le aveva fatto qualcosa che le impediva di gridare dal dolore, ma non sapeva per quanto tempo avrebbe potuto sopportare la staticità della sua situazione. Pregò che Klaus trovasse in fretta Elena e mettesse fine alla maledizione. Pregò che Stefan si facesse vivo e che in un impeto di vecchio affetto le piantasse un paletto nel cuore. Klaus l'aveva soggiogata anche in quel senso. Quando cercava di pugnalarsi, il braccio tornava ad allungarsi al suo fianco e la mano si apriva lasciando cadere le armi. Spilloni per capelli, schegge di legno, forchette. Katherine chiuse gli occhi ingoiando rabbia, dolore e frustrazione. La sua tortura era psicologica, più che fisica. Si rese conto che fra tutte le persone che potevano venirle in mente – addirittura quella strega di Bonnie sarebbe stata una valida alleata nella sua eliminazione – l'unico che non aveva ancora implorato era Damon. Non avrebbe mai implorato quello stupido di ucciderla. Sarebbe stato ben felice di farlo. Aveva smesso di pensare a lui come al suo salvatore.

La porta si aprì e la corrente d'aria l'avvolse, strappandola dai suoi pensieri. Katherine aprì gli occhi bagnati di lacrime e li richiuse. “Che cosa sei venuto a fare?”

Bah, pensavo che senza Klaus nei paraggi potessi sentirti sola e ho fatto un salto a vedere come te la passavi!” esclamò accendendo la luce.

Katherine piegò la testa e i capelli piovvero sul viso. Damon, non Stefan. Che cosa ci faceva con Damon? Con quello stupido ragazzino innamorato perso di... “dov'è Stefan?”

Ti dovrai accontentare di me, strega. Ti farò pesare questo favore per... mah, un numero smodato di anni in avvenire...”

La sua voce era più vicina, ora. Udì un'imprecazione stupita ma non lo degnò di uno sguardo. “Sto bene, puoi...”

Le iridi verdazzurre le balenarono davanti tranciando le ultime parole. Katherine sollevò il mento e lo sfidò a commentare il suo stato. “Ti conviene toglierti dai piedi prima che torni.” Quel tono fin troppo dolce non l'aveva mai usato con Damon. Non era mai carina con lui.

Se non mi avessi voluto qui, non avresti lasciato la ricevuta in bella vista.” Damon la prese in braccio e Katherine trattenne un gemito. Si sforzò di mordere la lingua e tutta la guancia quando il dolore le trapassò le braccia, la schiena e il collo, ma non potè impedire al volto di arricciarsi, agli occhi di inumidirsi ancora di più e alle dita di contrarsi contro la sua spalla. Sentì il corpo di Damon immobilizzarsi per un lunghissimo istante, necessario perché la fitta si esaurisse e le permettesse di nuovo di respirare.

Potresti fartelo uscire un grazie, ogni tanto...” mormorò aspettandosi una rispostaccia dalla sua lingua tagliente.

Grazie” sussurrò continuando a mordere l'interno della bocca. Damon l'occhieggiò appena, notò il filo di saliva arrossata che colava dal lato destro del labbro e cercò di non stringerla troppo dove il sole aveva infierito. “Me ne devi una.”

Ho capito, non c'è bisogno che continui a ripeterlo.”

  
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