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Autore: Luffies    29/04/2011    4 recensioni
Strinse il lenzuolo sotto di sé mentre le lacrime scendevano senza sosta. Non cercava di trattenere i singhiozzi. Voleva solo morire. Come Ace.
Si morse il labbro con violenza e sentì il pungente sapore del sangue stuzzicargli la lingua.
Valeva la pena continuare ad amare, se poi doveva subire un dolore così insopportabile?
Forse No. Si rispose mentre le lacrime gli offuscavano la vista.
AcexRufyxZoro
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono esasperata! Avevo controllato tutto alla perfezione, risposto ai commenti, ed ero pronta a pubblicare.. Eeee BAM! E arrivata mia sorella urlando qualcosa che ho preferito ignorare, e senza rendersene conto , ha staccato la spina del computer e se ne andata! PUF TUTTO ANDATO IN POLVERE! Cioè ma dico! È stata qui, si e no, 10 secondi al massimo ed è già riuscita a farmi uscuire di testa!! Ma cosè? Una specie di talento disumano!?!?!
Cof cof.. Scusate lo sfogo, ma mi ci voleva.. Se avete sorelle o fratelli dovreste capirmi..
Passando ad altro. Ho passato 2 giorni senza la benché minima ispirazione! Fissavo la pagina bianca come una pazza, ma NIENTE! Poi tutto d’ un tratto è arrivata come un fulmine alle 2 di oggi! E giù a scrivere! Fiiiu spero che vi piaccia, io sono poco fiduciosa-.-
Cooooomunque grazie a quelli che mi seguono o commentano! Perché senza di loro sarei persa! Ooook ragazzi sono nervosa(come sempreXP) beh ci vediamo giuJ

Il mondo in uno sguardo.

Il giovane camminava a passo svelto per il lungo corridoio tempestato di ritratti e riconoscimenti. Le luminose finestre davano sul mare colorato dal rosa tenue dell’ alba. Gli lanciò un occhiata fugace per poi affrettare ancora di più il passo dalla cadenza militare, quasi pentito di quella piccola debolezza e tutto d’ un tratto di ritrovò davanti a quella enorme porta di scuro alabastro.
Bussò con il torso delle dita lunghe e affusolate.
- Avanti.- Gli risposero da dentro con tono infastidito.
Il giovane entrò chiudendo la porta alle sue spalle, irrigidendo i muscoli e mettendosi rispettosamente sull’ attenti.
L’ ufficio era ben arredato, anche se un po’ spoglio. Era estremamente spazioso e spartano. Solo il pavimento ricordava vagamente l’ alto grado dell’ proprietario . Finemente lavorato e decorato con stemmi e affreschi in stile classico.
- Che c’è?- Chiese l’ uomo seduto dietro la scrivania in tema.
- Mi scuso per la prematura ora, Grand’ Ammiraglio Sengoku, ma analizzando i resoconti e i filmati della nostra base di ricerca e studio a Dracma, sono emersi fatti di cui lei dovrebbe essere messo al corrente.-
Sengoku alzò lo sguardo massaggiandosi una tempia.
- È un’ emergenza?-
- No, signore.-
- E allora perché non avete chiesto ad uno degli Ammiragli di occuparsene? Io ho molto lavoro da svolgere.-
Il giovane deglutì nervoso.
- Il capo del reparto di controllo, mi ha espressamente chiesto di comunicarlo prima a Lei.-
Sengoku sbuffò mettendo da parte le carte a cui si stava dedicando.
- Sentiamo allora!-
- Una settimana fa, è stato avvistato sull’ isola di Dracma, insieme ad alcuni suoi compagni, Monkey D. Rufy detto Cappello di paglia. Il pirata ha..-
- Come prego?- Lo interruppe il superiore accigliato.
- Monkey D. Rufy, Signore. Il pirata che a Marineford..-
- So bene chi è.. Ma non abbiamo sue notizie da due anni.. Lo si dava per morto.-
Sengoku quasi non riusciva a crederci. Ricordava bene le ferite riportate da quel ragazzino. Nessuno avrebbe potuto sopravivvere ad una cosa simile. Persino Garp lo dava per spacciato.
- È impossibile..- Riprese poi.
- Signore.. Abbiamo un filmato come prova..- Ribattè ancora il giovane titubante.
Il Grand’ Ammiraglio rimase in silenzio per un istante, come per riordinare le idee.
- Chiamami il Vice- Ammiraglio Garp.. E porta immediatamente qui il nastro.-
- Vuole che chiami anche gli Ammiragli?-
Sengoku fece un segno di diniego con la testa appoggiandosi alla scrivania e intrecciando le mani.
- No, per ora accertiamoci che sia effettivamente Cappello di paglia. Non è mia intenzione allarmare nessuno.-
Il giovane annuì facendo un saluto militare, dopodichè sparì dalla porta così come era entrato.
Alla sua uscita Sengoku sospirò. Quel ragazzino gli aveva dato del filo da torcere e per di più aveva messo in grave imbarazzo la Marina, sia a Eneis Lobby che a Marineford e non poteva di certo tollerare una cosa del genere.

***

Il vento freddo sulla pelle lo fece rabbrividire. Rufy aprì controvoglia gli occhi stringendo i pugni sull’ erba sotto di lui. Si alzò piano a sedere ed un lancinante mal di testa lo colse in pieno.
- Aah..- Fece tenendosi la fronte.
Avevano fatto baldoria tutta la notte, ma si ricordava ben poco, se non quella bottiglia di Rum, che ormai giaceva svuotata ai suoi piedi. Non gli capitava spesso di ridursi in quello stato, ma a sua difesa poteva dire di essere arrivato a quel punto quasi inconsciamente.
Tutto il nervoso per l’ annuncio e la gioia per la reazione dell’ equipaggio lo avevano spinto da un alcolico all’ altro, ma non era di certo l’ unico.
Il ponte della nave era punteggiato dai suoi fidati compagni che, chi comodo e chi un po’ meno, dormivano bellamente.
Sorrise ignorando le fitte alla testa.
Lui era capitato, chissà per quale fortuito caso del destino, sotto l’ albero di mandarini di Nami, proprio a centro del prato. Accanto a lui, naturalmente, Ace che si conformava alla massa sonnecchiando pesantemente. Gli accarezzò il capelli con dolcezza mentre vagava senza meta con lo sguardo.
Poco lontano da loro c’ era Zoro, stravaccato malamente sulle scale.
Per lui quella notte doveva essere stata davvero lunga. Per un attimo ebbe la voglia di andare lì per tirargli su il morale, ma pensandoci meglio, lui era la persona meno indicata per fare una cosa simile, senza contare che avrebbe potuto nuovamente sentirsi attratto dal compagno. Lo osservò a lungo, accarezzando con lo sguardo quei lineamenti duri ma rilassati, le labbra socchiuse da qui usciva quel respiro regolare come le onde del mare che si infrangono sulla sabbia. Rufy inclinò la testa ipnotizzato da quei piccoli particolari. Al momento, non desiderava che alzarsi e andargli incontro. Le gambe si mossero appena in un sussulto, come per spingerlo a compiere quell’ azione tanto impulsiva e sconsiderata. Sbagliata.. Ma come ben si sa, gli uomini sono sempre attratti dal pericolo, o perlomeno i pirati.
Improvvisamente, Zoro aprì di scatto gli occhi guardandolo intensamente. Cappello di paglia perse un battito incrociando il suo sguardo. Vergognandosi di essersi fatto sorprendere a fissarlo mentre dormiva. Ma Zoro non pareva darci importanza. Aveva un aria indecifrabile, quasi criptica ma allo stesso tempo così sincera. Rufy cercò in quegli occhi l’ accenno di una emozione più visibile. Ogni secondo che passava notava qualche sentimento diverso nelle iridi smeraldine di Zoro. Desiderio, tristezza, pace, sicurezza, frenesia. Un vortice di sensazioni tutte contrastanti ma incastrate come i pezzi di un puzzle. Li dentro, vi trovò un mondo.
Uno sguardo fatto di mille parole e gesti. Di quelli che sembrano durare secoli. Di quelli che potrebbero bastar per una vita intera. Parlavano, quegli occhi. Si baciavano facendo l’ amore tra loro. Lontani ma vicini.
Rufy si sentì come svuotato e colmato da ogni sorta di sentimento. Un sensazione che fortificava e ti distruggeva allo stesso tempo. E allora capì. Non poteva essere solo attrazione. Era molto di più. Dio, se era di più.
Avvertì in quel momento un lieve fremito provenire dal fratello e trattenne il fiato spostando l’ attenzione su di lui.
Ace aprì lentamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco la figura china su di sé, anche se infondo sapeva benissimo di chi si trattava.
- Buongiorno.- Disse.
Rufy, ancora scosso e senza parole, si costrinse a fare un sorriso, consapevole di quanto potesse sembrare falso.
- Buongiorno.-
- Tutto bene, Ru? Hai una faccia..- Fece Ace accigliato mentre appoggiava la testa sulle gambe del fratello.
Cappello di paglia annuì mostrandosi convinto, carezzandogli ancora i capelli.
- Certo.- Si affrettò a dire. - Sono solo reduce da una sbronza spaventosa, tutto qui.-
Ace rise.
- Devo tenerti la fronte e metterti un dito in gola, fratellino?- Chiese scherzando.
- No, grazie!- Rispose Rufy ridendo a sua volta. Ace aveva questo immenso talento: Lo faceva stare bene, anche se non se lo meritava affatto.
- Comunque ieri sera sei stato davvero terribile.- Fece Pugno di fuoco sorridendo divertito.
- Perché?-
- Mmm.. Da dove potrei incominciare? Forse dal tuo inspirante concerto..-
- Il mio che cosa?- Chiese sconcertato Rufy.
- Ero certo che non te ne ricordassi, eri ubriaco marcio! Ti sei messo a cantare a squarcia gola“Amazing Grace” dalla cima della nave..-
- Quello lo faccio anche quando sono sobrio, sai?!-
- ..Fino a che..- Proseguì Ace senza smettere di sorridere.- Non hai tentato di spogliarti e buttarti in mare. Lì mi sembrava giusto intervenire.. Anche se mi divertivo a guardarti!-
- Oh ma che gentile!- Lo prese in giro Rufy.
- Se ti fa sentire meglio, la metà della tua ciurma era nelle tue stesse condizione. Quindi dubito che se ricordino.-
- Ho fatto altro di altrettanto imbarazzante e avventato?-
- Niente che tu voglia sapere, fratellino.- Rispose beffardo Ace.
- Ora si che sono più tranquillo!- Fece l’ altro con sarcasmo.
Rufy scosse la testa alzando lo sguardo davanti a sé per poi bloccarsi allibito. Zoro era sparito, probabilmente se ne era andato non appena Ace si era svegliato. Restò immobile a guardare il punto in cui, solo pochi istanti prima, vi era il suo compagno. Nel suo sguardo una vaga malinconia.
- A che pensi?-
La voce di Ace ebbe l’ effetto di una doccia fredda, Rufy si riscosse guardando il fratello.
- A niente.- Mormorò con un piccolo sorriso.
Ace lo guardò a lungo, come se lo stesse studiando e sezionando i suoi pensieri uno alla volta alla fine lo ricambiò . Qualcosa però, in un angolo recondito della sua mente, gli diceva che c’ era ben poco da sorridere.

***

Monkey D. Garp guardava il video con lo stomaco stretto su sé stesso. Osservava attento il nipote senza perdersi un istante. I muscoli guizzanti e tesi per lo sforzo, lo sguardo truce rivolto al nemico e i movimenti studiati e veloci del suo corpo di gomma. Era diventato un magnifico combattente e trasmetteva una serietà e lucidità impressionante. Gonfiò appena il petto, fiero del sangue del suo sangue.
- Allora, Garp? È Cappello di paglia, vero?- Chiese Sengoku.
Il Vice-Ammiraglio annuì.
- Proprio lui! Quel degenerato di un nipote!- Tuonò burbero in risposta, nascondendo il suo orgoglio paterno. Si voltò verso il superiore e vide quella giusta e fredda spietatezza con cui i Marine guardavano i pirati. Apparteneva anche a lui, ma non nei confronti di Rufy e di Ace. Aveva provato a odiarli, a dirsi che erano solo dei luridi delinquenti di peggior specie, ma non era servito a niente. Un padre, per quanto i figli possano sbagliare, gli vorrà sempre bene.. Volente o nolente. Abbassò lo sguardo impotente.
Sengoku fece lo stesso, non sapendo che dire al fidato amico.
- Garp..-
L’ anziano D. Monkey si voltò immediatamente verso la porta dirigendo verso essa.
- Ti servivo solo per riconoscerlo, no?- Disse con poca cura. - Bene, ora se non ti dispiace torno a dormire, non mi piace svegliarmi all’ alba!-
Sengoku lo guardò allontanarsi.
- Si, vai pure. Ti chiamerò se avrò ancora bisogno di te.-
Garp alzò una mano in segno di saluto mentre usciva dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Indugiò sulla porta ancora un secondo, il tempo necessario per sentire:
- Sono Sengoku, mandatemi immediatamente gli ammiragli.-
Trasalì iniziando a percorrere a passo veloce il corridoio. Un’ odiosa preoccupazione gli attanagliò con forza lo stomaco. Sospirò.
- Ace, ti prego.. Proteggilo.- Mormorò con tono sommesso.

E un altro è andato… ragazzi mi è venuta un ideuccia malata.. Muhahahahaha.. Agiterò un po’ le acqueXO please un commentino.. Ne sono avidaaaaaXD un bacio gente.
Seguito: Martedì 3 Maggio 2011
  
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