E come s’inserisce Mecenate in tutto ciò? Insomma, come
s’inserisce questo ricco e snob cavaliere etrusco nelle avventure di un giovane
avvocato/poeta molto hippie?
La risposta è: malvolentieri.
In quello stesso giorno infatti, Mecenate si stava godendo
la sua ricchezza nella sua casa nel centro di Roma. Come tutti i giorni, egli
si era alzato, era stato servito e riverito, e si era trovato alfine a guardare
fuori dalla finestra del soggiorno pensando: “Come ho fatto bene a comprare
questa casa in centro, proprio dove sorgerà il Colosseo! Quando tra un anno e
mezzo avranno finito i lavori avrò un bellissimo spettacolo!”
Purtroppo, i ritardi nei lavori erano molto frequenti anche
all’epoca, ma lasciamo Mecenate a sognare tranquillo la sua casa a pochi passi
dal Colosseo…
In quel momento sentì un gran baccano proveniente
dall’esterno della sua dimora. Uscì immediatamente di casa e chiese a un servo
cosa stesse succedendo. La risposta fu: “Signor Mecenate, un ragazzo ubriaco si
sta pulendo i sandali dalla cacca di bue sulla soglia di casa!”
Come poteva prenderla Mecenate, che aveva appena finito di
sognare la sua bella casa a pochi passi dal Colosseo?
Si scagliò immediatamente verso l’uscio, scontrandosi,
appena uscito, con un ragazzo biondo dall’aspetto piuttosto trasandato, vestito
con un’orribile tunica a fiorellini colorati.
“Cosa vuoi? Non ho pagato questa casa per permettere alla
gentaccia ubriaca come te di pulircisi i piedi! Vai via!”
Il ragazzo sollevò lo sguardo dai propri sandali, guardò
Mecenate, barcollò e gli disse: “Fai l’amore, non fare la guerra! Se mi cerchi,
sono avvocato e domani ho la mia prima causa! Arrivederci!”
E se ne andò. Mecenate invece se ne tornò dentro dicendo:
“Mah! Gioventù bruciata. Di certo non farà strada quel ragazzo. Avvocato! Mah!
Morto di fame, piuttosto!”
N.B.: so benissimo che il Colosseo sarà progettato e completato solo molti anni dopo la morte di Mecenate e di Augusto, addirittura nell’80 d.C. La mia è solo una licenza poetica! ;)