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Autore: F l a n    04/05/2011    3 recensioni
Raccolta di FlashFic Klaine. Possibili variazioni di Rating.
Tratto dall'ultimo aggiornamento della flashfic: "Questioni di arredamento": "Si morse il labbro inferiore: odiava le domande di Kurt perché erano sempre indagatorie e perché i suoi occhi riuscivano a capire quando mentiva."
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note generali: Considerando che spesso mi capita di scrivere piccole flashfic, ho pensato di pubblicare questa raccolta anziché metterle tutte separate. Comincio con delle Klaine che ho scritto per la 'Notte bianca' di Maridichallenge, ma non escludo di poter sfociare in altri pairing. I commenti sono sempre ben graditi.

Titolo: Portrait
Fandom: Glee
Pairing: Kurt/Blaine
Prompt: ritratto di [info]sara_woig 
Rating: PG13
Warning: Slash, What If, AU
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono tutti di RM e le vicende raccontate non sono mai avvenute.
Note: Non betata causa tempo XD
(Mi sono vagamente ispirata al Ritratto di Dorian Gray, ma non si nota, quello è una meraviglia, questo no X'D)
Wordcount: 582 ([info]fiumidiparole )

La mano di Blaine scattava abilmente da una parte all’altra della tela, il pennello sembrava poter danzare su di essa e la punta delineava tratti delicati, dai colori tenui e rosati.
Kurt era un modello perfetto, il suo volto delicato, le sue labbra rosee e quegli occhi azzurri che lo facevano diventare il vero e proprio ideale di perfezione. Le sue mani erano adagiate sulle sue stesse gambe, la sua schiena era dritta e l’espressione completamente immutabile.
Il pittore intinse di nuovo il pennello nella tavolozza dopo averlo sciacquato nel bicchiere pieno d’acqua lì vicino.
Blaine era sicuro che nonostante la sua esperienza, non sarebbe sicuramente riuscito a dipingere il suo sguardo; erano l’unico punto rimasto nero sulla tela, aveva appena finito di delineare le labbra con un ultimo accenno di luce, per quanto esse stesse gli siano risultate difficili. Guardandolo così, a prim’occhio, Blaine avrebbe potuto giurare che sarebbe stato uno dei suoi più bei capolavori, ma sapeva perfettamente che catturare quell’espressione, quel colore, quel sentimento che c’era dentro agli occhi del ragazzo che aveva davanti, era tutt’altro che semplice.
Estrasse un po’ di azzurro dal tubettino mescolandolo con un’altra tonalità di verde e cominciò, con lentezza, a delineare il contorno della pupilla.
Ora che lo guardava bene, vedeva nello sguardo di Kurt qualcosa che non aveva visto in nessun’altra persona.
Normalmente i clienti che gli si presentavano davanti per un ritratto erano ricconi che volevano incrementare la propria figura grazie ad uno di essi – possedere un ritratto era simbolo d’importanza e prestigio, - invece, negli occhi di quel ragazzo, non solo c’era la perfezione estetica si poteva vederne persino l’anima. Era un’anima pura, buona ed infinitamente delicata.
Quella delicatezza si era evidentemente rispecchiata sull’aspetto fisico, che ne giustificava i lineamenti aggraziati e appena femminili.
Blaine tornò a concentrarsi sulla tela, facendo attenzione ad inserire le luci nel punto giusto dell’iride; c’era quasi.
Sospirò sollevato quando poté finalmente allontanarsi dal dipinto e paragonarlo con il suo proprietario. Si sentiva soddisfatto, davvero, nonostante le sue paure iniziali era uscito bene, anzi, forse era il suo miglior capolavoro.
Aprì lievemente le labbra, stupito da se stesso.
“Finito?” chiese il giovane uomo di fronte a lui.
“Sì,” acconsentì il pittore, invitandolo a guardare il suo stesso ritratto.
Blaine vide un’espressione soddisfatta apparire sul volto del suo cliente, il quale si portò una mano al volto con un gesto elegante.
“È magnifico,” commentò con voce gentile.
“Tutto merito del soggetto,” rispose sinceramente il giovane pittore, prendendo uno straccio e pulendosi le mani.
“Ha davvero fatto un ottimo lavoro, quando lo posso ritirare?”
“Questione di 3-4 giorni, tempo che si asciughi per bene e le possa fare la cornice.”
“Benissimo,” rispose Kurt afferrando il proprio capotto ed indossandolo. Blaine guardava le sue mani passare di bottone in bottone, mentre se lo agganciava; erano così delicate...
Poi, un pensiero folle balenò nella sua mente, qualcosa che tutto sommato non avrebbe dovuto chiedere ma di cui non si sarebbe mai pentito.
“Senta, Kurt, le va se stasera ci incontriamo per un tè?”
Kurt sorrise, e oh, aveva uno splendido sorriso.
“Certamente Blaine. Lo berremo nel suo splendido giardino?”
Blaine sorrise, forse arrossendo un po’.
“Sì, se lo desidera,”
Kurt si avviò verso la porta e si chinò verso di lui, baciandolo lievemente sulla guancia.
“Allora a stasera. E, la prego, mi dia del tu.”
Blaine lo salutò con la mano, ancora paralizzato da quel gesto, ed osservò l’uomo allontanarsi da lui, lanciando poi un’occhiata al quadro e sentendo il suo cuore sciogliersi in una marea di emozioni sfumate.

Improvvisamente, quel ritratto sembrava soltanto una pallida e misera copia di fronte alla bellezza del suo modello.
   
 
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