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Autore: Chanel483    14/05/2011    5 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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-Posso fare ciò che voglio

<< James! James! >>, strillò Rose, entrando nella Sala Comune come un tornado, poco più di un'ora dopo:<< James! Hai visto Agnes!? >>, chiese bloccandoglisi divanti.

Il ragazzo sollevò lo sguardo dal giornale che stava leggendo, per fissarlo negli occhi azzurri della cugina:<< Non doveva essere ad incantesimi con te? >>, domandò senza dimostrare alcun interesse.

La rossa abbassò la testa in preda allo sconforto, per poi rialzarla di scatto:<< No! >>, strillò appoggiando le mani sui braccioli della poltrona del ragazzo, avvicinandosi a lui tanto da sfiorargli il naso:<< è questo il motivo per cui sto chiedendo a te! >>.

Il moro scosse la testa:<< Bene, ti aiuto a cercarla, ok? >>, si propose, ripiegando il giornale e mettendolo da parte.

Rose gli gettò le braccia al collo:<< Sei mitico, James! Il miglior cugino che potessi desiderare! >>, ululò a gran voce.

Il ragazzo scosse la testa ed allontanò gentilmente la cugina:<< Allora, vuoi andare a cercare Agnes oppure no? >>, chiese.

Lei scattò in piedi e diede subito le spalle al grifondoro:<< Io controllo nel giardino ed al primo piano, tu fai il resto >>, disse prima di uscire dalla Sala Comune.

James scosse la testa; Rose era più matta di un cavallo. Si mise in piedi e seguì l'esempio della ragazza, uscendo dal ritratto della Signora Grassa.

La cosa più strana era che, conoscendola, Agnes non si sarebbe persa una lezione per nulla al mondo. Magari stava male... istantaneamente allungò il passo, diretto in infermeria. Aprì la porta e trovò Miss Mary seduta a leggere, che gli sorrise amabilmente:<< Buongiorno >>, salutò l'infermiera.

James le fece un cenno con il capo:<< Buongiorno. Per caso è venuta una ragazza di Grifondoro di nome Agnes, oggi? >>, domandò osservando tutti i letti dell'infermeria, che risultarono essere vuoti.

La ragazza scosse la testa sotto il cappellino da infermiera:<< No, mi dispiace. Come puoi vedere, oggi non è venuto nessuno... >>, rispose sorridendo mesta.

<< Grazie comunque. Arrivederci, Miss Mary >>, salutò il ragazzo uscendo dall'infermeria.

<< Arrivederci >>.

Ok, biblioteca.

Purtroppo anche la biblioteca si rivelò un enorme buco nell'acqua. Girò il piano per una decina di minuti, aprendo qualche porta delle aule vuote, senza alcun risultato.

Poi lo sentì.

Qualcosa sbatteva contro una porta li vicino. Il moro si avvicinò; il rumore proveniva proprio da uno degli stanzini per le scope. Cosa poteva essere? Senza pensarci troppo aprì la porta di legno, per pentirsene esattamente mezzo secondo dopo.

Dietro la porta dello stanzino trovò Agnes con la camicia slacciata, avvinghiata così stretta al cercatore di Tassorosso – quello che baciava bene – da non riuscire a distinguere quali braccia fossero di chi:<< James! >>, strillò la ragazza, cercando di nascondersi dietro Peter.

<< Agnes >>, rispose il moro, con voce incolore.

<< Ma cosa stai...? >>, cercò di domandare la bionda, mentre sistemava la gonna della divisa.

James senza commenti diede le spalle ad entrambi:<< Scusate il disturbo, me ne vado >>, disse stringendo i pugni lungo i fianchi. Poi, quando era già ad almeno cinque metri dalla porta, qualcosa nel suo cervello lo fece scattare:<< Ah, quasi dimenticavo... solo una cosa... >>, disse un istante dopo, prima di stringere le dite in un pugno e colpire l'aitante giocatore:<< Buon proseguimento >>, aggiunse allontanandosi.

Agnes si inginocchiò da parte a Peter, con il naso grondante di sangue:<< Oddio, Pet... ora... James! Cosa cazzo pensavi di fare!? Non ti preoccupare Pet, ti porto in infermeria >>.

Dopo essersi riallacciata la camicia, fece levitare il ragazzo con un incantesimo e lo accompagnò in infermeria, senza smettere un attimo di imprecare contro James.

 

Rose conosceva Agnes da sei anni. In quegli anni aveva imparato a riconoscerla come una fidata amica dai capelli biondi ed una fissazione maniacale contro le imperfezioni. Agnes era una ragazza a modo, le unghie perfette smaltate di colori chiari e la divisa scolastica sempre perfettamente curata. Agnes portava i capelli stretti in una coda di cavallo e parlava con voce moderata.

L'Agnes che conosceva Rose non aveva nulla a che fare con la ragazza che si trovò davanti quando entrò in Sala Comune.

<< … e non devi mai, mai più permetterti di intrometterti nelle mie cose! >>, sbraitava contro un povero malcapitato, i capelli sciolti e la camicia abbottonata storta:<< Con chi esco o cosa ci faccio sono solo affari miei! >>, disse rossa di rabbia. Rose intercettò lo sguardo del cugino, che impotente osservava la ragazza urlargli contro:<< E non permetterti mai più di alzare un solo dito contro qualcuno che sta con me! >>.

La rossa osservò la Sala Grande, che a quell'ora era piena di gente: qualche ragazzo del quarto anno – che, visti i libri e le piume, probabilmente poco prima stava studiando – fissava la lite comodamente seduto ad uno dei tavoli, tre ragazze del quinto anno erano sedute sulle poltrone rosse vicino al fuoco e fingevano di ignorarli, un paio di ragazzini del primo anno si erano rannicchiati sotto ad un tavolo ed un'altra quindicina di persone osservava divertita la scena.

<< Ma... io... >>, farfugliò James, inciampando nelle sue stesse parole.

<< Tu un corno! >>, urlò Agnes di risposta:<< tu sei solo un grandissimo viziato, egocentrico figlio di papà! >>.

Per diversi secondi parve che tutti stessero trattenendo il fiato, poi la ragazza prese un lungo respiro e senza smettere un attimo di fissare con odio il compagno, abbandonò la Sala Comune impettita. Nonappena il buco del ritratto si fu chiuso dietro di lei, tutti i ragazzi in iniziarono a spettegolare, senza degnare della minima attenzione James, che se ne stava ancora in piedi, con lo sguardo perso nel vuoto. Alzò gli occhi, per fissarli in quelli azzurri della cugina. Non disse nulla, ma lei lo capì, con un cenno del capo lascio la Sala Comune, alla ricerca dell'amica.

James si sentiva un grande deficiente. Lei non gli aveva mai promesso nulla. Non aveva senso che lui si sentisse così arrabbiato con lei solo perchè stava baciando un altro ragazzo...

Baciando un altro ragazzo!? Se fossi arrivato un paio di minuti più tardi ci sarebbe scappato un figlio di quel passo!

Cercò di zittire quella vocetta molesta nella sua testa senza alcun risultato. Doveva calmarsi, andare a dormire e ragionarci il giorno dopo, a mente calma. Si, avrebbe fatto così.

Intanto Rose aveva raggiunto Agnes che era uscita nel parco. L'aveva trovata seduta sotto un albero poco lontano dal Lago Nero:<< No Rose. Non sono intenzionata a darti spiegazioni >>, annunciò la bionda, indovinando ciò che l'amica stava per chiederle.

La rossa si lasciò cadere accanto a lei; braccia e gambe incrociate:<< Beh, non volevo chiederti quello! >>, rispose con aria scocciata, mentendo spudoratamente.

<< E che volevi? >>, chiese scettica l'altra.

<< Consolarti >>, precisò Rose, sciogliendo l'intreccio delle braccia e sedendosi più comoda:<< Non ti ho mai vista uscire così di testa. James deve aver fatto qualcosa di veramente grave per averti fatto reagire così... >>.

La bionda inarcò impercettibilmente un sopracciglio e strinse leggermente le labbra:<< Non c'è nulla da dire >>, disse con tono definitivo.

Ma Rose, che aveva la testa più dura di un bolide, non sembrava voler demordere:<< Bene, non raccontarmi nulla. Tanto lo farà lui al posto tuo >>, rispose serafica.

Agnes strinse i pungi:<< Bene >>, sibilò infastidita:<< James mi ha trovata in uno stanzino al secondo piano con Peter, il cacciatore di Tassorosso e gli ha spaccato il naso >>, disse muovendo solo un angolo della bocca.

La ragazza si battè una mano sulla fronte:<< Ok, sapevo che fosse geloso; ma non pensavo che arrivasse a piacchiare veramente qualcuno... >>.

La bionda sembrò offendersi ancora di più a causa dell'affermazione dell'amica:<< E sentiamo, perché tuo cugino dovrebbe essere geloso di me? >>, chiese con una punta (Una marea) di acidità nella voce.

Questa fu la volta della rossa di guardare l'amica con superiorità:<< Il fatto che lui non voglia ammetterlo neanche a se stesso non toglie che sia pazzo di te da anni... >>, commentò con un sopracciglio alzato.

Agnes – che probabilmente aveva già pronta una risposta tagliente – si zittì:<< Ne sei... convinta? >>, chiese dopo qualche secondo di silenzio.

L'altra annuì con vigore:<< Sicuro. E penso anche che gli unici a non essersene ancora accorti siate proprio voi due >>, commentò divertita, alzandosi in piedi:<< Ed ora, sbrighiamoci ad andare a cena che tra un'ora devo essere in biblioteca per quella stupida punizione >>. Tese una mano all'amica e, dopo che questa si fu alzata, si incamminarono scherzando verso la Sala Grande.

 

<< … quindi da ora, per quattro ore dovrete sistemere tutto ciò >>, spiegò la professoressa, indicando con una mano gli scaffali ricolmi di libri.

La riccia sgranò gli occhi:<< Ma... quattro ore sono... vuol dire stare qua fino all'una! >>, si lamentò a bocca aperta.

La donna annuì con freddezza:<< Vedo con piacere che sa contare, signorina Weasley. Rimarrete qui fino all'una; così avrete modo di riflettere sulle vostre malefatte >> ripeté con cipiglio severo:<< Ufficialmente la biblioteca chiude alle nove e dieci, ma in via del tutto speciale, per questi dieci giorni, le porte rimarranno aperte fino all'una e dieci; vedete di essere fuori di qui entro quell'ora. E non provate a barare, sappiate che ho messo un paio di incantesimi che mi diranno ogni vostro singolo movimento. E questo è tutto, buona serata >> e, congedendosi così, sparì dietro la porta della biblioteca.

<< Fantastico >>, commentò Rose sarcastica, i pugni rigidi lungo i fianchi:<< Beh, muoviti Malfoy. Non intendo fare tutto il lavoro mentre tu te ne stai lì a guardarmi! >>.

Il biondo la seguì senza fiatare fino ad una delle librerie indicata dall'elenco che la McGranitt le aveva consegnato, poi, mentre lei iniziava a controllare i titoli dei libri, si sedette a terra a gambe incrociate:<< Cosa stai facendo!? >> domandò Rose, mentre una vena sulla tempia destra le pulsava.

Il ragazzo si strinse nelle spalle:<< Collaboro. Tu metti in ordine ed io ti incoraggio e coordino il lavoro >>, spiegò con noncuranza.

Rose si voltò a guardarlo, gli occhi fiammeggianti di una rabbia che non sembrava poter rimanere ancora a lungo repressa:<< Smettila di fare il principino Malfoy. Per quanto i tuoi genitori possano essere nobilissimi e rispettabilissimi purosangue serpeverde, tu qui dentro rimani uno studente come tanti, uno come tutti gli altri >>.

E mentre le parole della grifondoro gli perforavano il cervello, qualcosa di molto più appuntito cercava di perforagli il petto. Lui non era come gli altri! Lui era diverso. Ma diverso perchè, poi? Questa differenza chi gliel'aveva donata? Aveva sedici anni il giovane Malfoy ed a quell'età, per quanto si possa far finta di non sentire un consiglio, le critiche ti perforano il cuore:<< Sta' zitta Weasley >>, sibilò fingendo sicurezza:<< Tu non sai nulla di me, non ti devi permettere di parlarmi così >>.

Gli occhi celesti della rossa lanciarono fiamme:<< Io parlo come voglio e con chi voglio! >>, rispose irata, squadrando il serpeverde con disprezzo.

Poco lontano, la preside scuoteva la testa rassegnata: quella sarebbe stata una lunga notte.

Hem... ciao :D
Ok, so di avere un leggerissimo... madornale ritardo, ma ho più di una valida scusante! Per prima cosa ho voluto concentrarmi sull'altra storia per terminarla, per secondo sto lavarando ad una nuova fanfiction su Ron ed Hermione, che probabilmente presto pubblicherò (Devo smetterla di predermi così tanti impegni!!!), ma soprattutto la scuola mi sta uccidendo! Queste ultime verifiche sono un suicidio T.T
Tornando a noi, chiedo perdono per aver dedicato questo capitolo in modo particolare a James ed Agnes, ma ne avevo bisogno, e comunque vi prometto che il prossimo sarà completamente incentrato su Rose ed in particolare Scorpius, anche se in minima parte, entrarà in scena anche Draco^^
Ora vado, passate un buon weekand, aggiornerò il prima possibile
Baci, Franci(:
PS: Ho notato che negli ultimi due capitoli le recensioni sono diminuite... ho per caso scritto qualcosa che non vi è piaciuto?

  
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