Pregi
Scorpius le lanciò un
ultimo sguardo carico di disperazione prima di impugnare nuovamente la penna,
intingerla nel calamaio e terminare una volta per tutte quel dannato tema.
Dall’altra parte del tavolo immerso nella quiete della biblioteca sedeva lei,
la sua aguzzina, il capo chino sulla propria pergamena, impegnata a completare
il cinquantasettesimo centimetro del proprio tema di Difesa Contro le Arti
Oscure.
Ma come diavolo aveva fatto?! si domandò Scorpius tra
sé e sé. Avevano lasciato l’aula di storia della magia insieme e,
chiacchierando, si erano avviati in biblioteca per studiare un po’ prima
dell’ora di cena. Da quel momento erano passati esattamente venti minuti
–controllò l’orologio per averne la certezza-. Come poteva essere anche solo
fisicamente possibile scrivere un trattato di più di cinquanta centimetri in un
così breve lasso di tempo?
La risposta era, ovviamente, una e una sola e Scorpius
Malfoy l’aveva trovata anni addietro, poco tempo dopo
aver fatto la conoscenza della ragazza al tempo undicenne: Rose Weasley era chiaramente un’aliena.
Ma in fondo a lui andava bene così. Rose era
carina, simpatica e tante altre cose che in quell’istante non gli volevano
proprio venire in mente, visto che il suo cervello era inutilmente obnubilato
da una quantità industriale di informazioni riguardanti le Banshee.
E così, mentre cercava di ricordarsi come mai Rose gli piacesse tanto, ecco che
Ban Caointe La Piangente
faceva capolino, portando con sé la storia della banshee
Aibhill che nel 1014 apparve al Re Brian Boru come presagio di sconfitta imminente. Quello non era
decisamente un buon segno ma, se non altro, aveva senso.
Se fosse stato per lui beh, in quell’istante si sarebbe trovato nella sala
comune di Serpeverde, completamente sprofondato in
una delle consunte poltrone sparse per la stanza a mangiare Cioccorane
e parlare dell’ultima partita di Quidditch con i
compagni di dormitorio. Il tema avrebbe potuto aspettare almeno altri tre
giorni, per poi essere completato in un rush finale condito da una bella dose
di panico da ultimo momento.
E invece…
E invece Rose era carina. E quando gli aveva detto
“Io vado a studiare in biblioteca, voglio finire il trattato sulle Banshee il prima possibile. Vieni anche tu?” non aveva
potuto fare a meno di annuire come uno stupido allocco e affermare che sì,
anche lui voleva terminare il tema, poiché era sempre bene essere lungimiranti.
Quindi, in conclusione, se ora non riusciva a focalizzarsi sugli ulteriori
pregi di Rose Weasley la colpa era da imputarsi
unicamente a Rose Weasley.
“Sei rimasto senza idee?”.
Scorpius si riscosse
dai propri pensieri. Senza idee? Ma se non ne aveva mai avuta nemmeno mezza!
“Avevi lo sguardo fisso nel vuoto da quasi cinque minuti” gli fece notare la
ragazza, per poi osservare la sua pergamena. “Non sei molto ispirato per il
tema, vero?”.
Lui sollevò un sopracciglio.
“Chi, io? Scherzi? Sono ispiratissimo.
Anzi, se non ti sbrighi mi sa che presto ti supererò…
fin ora ho scritto poco solo per non umiliarti” concluse con un ghigno.
“Ma non mi dire” commentò Rose, palesemente divertita. “E a quando la
pubblicazione di un tuo saggio sull’argomento?”.
Uno dei pregi di Rose: sapeva trattare con lui, e
questa non era affatto una cosa da poco. Con lei riusciva a scherzare senza
doversi preoccupare di ciò che il suo cognome evocava nella maggior parte delle
persone, in ogni caso Rose avrebbe sempre capito che tutta la sua spavalderia
era solo una posa e che infondo non ci credeva nemmeno lui.
“Presto signorina Weasley, molto presto” continuò
lui. “Spero di trovarla in biblioteca, sa, c’è una copia autografata che
aspetta proprio lei. Inoltre nel suo caso potrei fare un’eccezione: ci
scriverei addirittura una dedica: A Rose Weasley,
colei che con il suo fulgido esempio e la sua dedizione allo studio delle Banshee ha ispirato quest’opera grandiosa ed epocale”.
“Ne sono proprio onorata” rispose la ragazza, scoppiando in una sommessa
risata.
Questo era un altro dei pregi di Rose: rideva piano, quasi come se non volesse
dare fastidio a nessuno. Non era una risata chiassosa e imbarazzante, ma
sottile, quasi cristallina e Scorpius l’apprezzava
per questo.
Per qualche attimo tra loro calò il silenzio. Rose lo stava studiando in modo
abbastanza ovvio; aveva posato la penna e ora lo stava osservando con il mento
posato su una mano.
Scorpius non poté fare a meno di sentirsi a disagio,
cosa che gli capitava abbastanza di rado. Ma mentre quegli occhi azzurri
passavano in esame ogni sua espressione, non riusciva a trovare la forza di
volontà per muovere anche solo un muscolo.
“Ti va di andare a fare una passeggiata nel parco?” gli chiese, in tono
vagamente cospiratorio.
A quelle parole sul volto di Scorpius apparve un
sorriso illuminante – e questa era un’altra cosa che accadeva raramente.
Forse era proprio quello, in definitiva, il più grande pregio di Rose Weasley.
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Ho deciso di vendere la mia anima al diavolo: ho scritto una FF sulla NextGen e, come se non bastasse, ho scritto una Rose/Scorpius.
Quando ho cominciato non avevo idea di come avrei caratterizzato l’erede dei Malfoy, ma una cosa era certa: non volevo che fosse la
copia spiccicata del padre né la copia spiccicata del padre visto attraverso
gli occhi di una fan girl…. PANICO.
Alla fine ho raggiunto la conclusione che Scorpius,
nelle mie fanficion, sarà un adorabile idiota u_ù Perché adoro i personaggi adorabilmente idioti <3
See ya!
Mela-che-dovrebbe-allestire-una-mostra-ma-non-lo-fa